Bergamo,
incidente: morti 3 ragazzi Schianto
sulla statale Brescia-Milano Gravissimo incidente nella notte sulla statale
11 Brescia-Milano. Due ragazzi di 24 e
26 anni e una ragazza di 16 sono morti e altri due giovani sono rimasti feriti
dopo che l’auto sulla quale viaggiavano è finita fuori strada. L’incidente
ha avuto luogo intorno alle 2, tra Treviglio e Caravaggio. Le cause dello schianto
sono ancora in corso di accertamento. Ricoverati il conducente di 24 anni e una
18enne. Secondo una prima ricostruzione dei fatti,
tutti e cinque si trovavano a bordo di una Renault Clio che, per cause ancora
non chiare, è finita fuori dalla carreggiata, schiantandosi contro un platano.
I tre giovani seduti sul sedile posteriore sono stati sbalzati all’esterno
dell’abitacolo e sono morti sul colpo. Difficili le operazioni soccorso. Per
estrarre i corpi dalle lamiere si è reso necessario l’intervento di tre squadre
dei vigili del fuoco. Tutti i ragazzi coinvolti nell’incidente facevano parte di una unica compagnia e stavano tornando a casa dopo una serata passata in un pub per festeggiare il compleanno di uno di loro. Gli agenti della polizia stradale di Bergamo che si occupano del caso hanno predisposto gli esami tossicologici e alcolemici sul conducente dell’auto. TGCOM Schianto
Bergamo,conducente ubriaco Il
giovane è risultato positivo al test Aveva
bevuto troppo il conducente dell’auto protagonista del tragico incidente a
Treviglio (Bergamo) in cui sono morti tre giovani di 16, 24 e 26 anni. Nel sangue del 24enne alla guida del veicolo che è uscito di strada
schiantandosi contro un platano è stata trovata una percentuale di alcol
quattro volte superiore ai limiti consentiti dalla legge. Il giovane è
rimasto lievemente ferito nell’incidente e guarirà in 15 giorni. La tragedia si è consumata intorno alle 2
lungo la ex statale 11 Treviglio-Caravaggio. Sull’auto, una Renault Clio,
viaggiavano cinque ragazzi, che stavano tornando a casa dopo una serata passata
in un pub a Caravaggio, dove avevano festeggiato il compleanno di uno di loro.
All’improvviso, lungo un rettilineo, il conducente ha perso il controllo
dell’auto che è finita contro un platano. I tre
giovani seduti sul sedile posteriore sono stati sbalzati all’esterno
dell’abitacolo e sono morti sul colpo (*). Si tratta di Emanuele F. 26 anni di
Rivolta d’Adda, colui del quale si festeggiava il compleanno, A.R. 24 anni originario
di Melzo (Milano) e residente a Truccazzano e di Jessica T., 16 anni, anche lei
residente a Rivolta d’Adda ma originaria di Crema. Sono gravi invece le
condizioni dell’altra ragazza Simona V., 18 anni, di Rivolta d’Adda che
viaggiava al fianco del conducente. Per lei i medici si sono riservati la
prognosi. (*) Nota: quindi non avevano la cintura allacciata…? Guida
ubriaco, muore una donna Con la
sua auto ha invaso corsia opposta, arrestato (ANSA) - BOLOGNA, 29 LUG - Un 36enne ubriaco ha provocato la morte di una donna nel Bolognese invadendo con la sua auto la corsia opposta. Inevitabile lo scontro con l’auto della donna, 65 anni. L’uomo aveva un tasso alcolemico nel sangue quattro volte superiore al consentito: e’ stato arrestato per omicidio colposo. Inutili i soccorsi, l’anziana donna a bordo dell’auto e’ deceduta sul colpo. Cremona,
Ubriaco in auto uccide motociclista incidente
anche in valsugana CREMONA. Una guardia giurata di 28 anni di Isola Dovarese (Cremona), Gianluca
Guazzi, è stato ucciso da un’auto guidata da un ventiduenne ubriaco. Teatro
dello schianto mortale è stata la provinciale 10 Cremona-Mantova. Ieri
pomeriggio il motociclista in sella alla sua Yamaha si stava dirigendo verso
Calvatone per prendere servizio quando è stato investito da A.M. di Piadena
(Cremona) che con la sua Punto stava tornando a casa. L’auto ha invaso la corsia opposta centrando con la parte anteriore
sinistra la fiancata la moto. La Yamaha è finita in un campo a lato della
carreggiata, mentre il suo conducente è finito a terra ed è morto. E un mix tra alcol e alta velocità ha portato in ospedale un 25enne motociclista di Pergine, in Valsugana, protagonista di un incidente stradale verificatosi sulla statale della Valsugana . Il motociclista ha perso il controllo del suo mezzo ed è finito a pochi metri dal binario della ferrovia dove, pochi minuti dopo, è pure transitato un convoglio. Per fortuna il conducente del treno è riuscito a rallentare. Fugge su
furgone del padre e investe agente Modena,
arrestato 18enne. Era completamente ubriaco (ANSA) - MODENA,29 LUG - E’ finita con l’arresto per tentato omicidio la ’notte brava’ di un diciottenne modenese che, ubriaco, ha investito un poliziotto. Il giovane ha litigato con il padre poi si e’ impossessato del suo furgone ed e’ fuggito. Durante la corsa e’ stato intercettato da due pattuglie e prima ha speronato il mezzo della Stradale e poi ha investito, trascinandolo per alcuni metri, uno degli agenti della Volante che si era posto al centro della carreggiata per sbarrargli la strada. IL TRENTINO Salta
l’alt: «Tentato omicidio» In
manette un trentenne di Tione: poliziotto in ospedale TIONE. L’accusa è pesante:
tentato omicidio, ed è per questo che un trentacinquenne di Tione, Lorenzo S.,
si trova ora in carcere a Brescia. Non solo. All’uomo è stata anche ritirata la
patente ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. L’accusa peggiore
è, però quella di tentato omicidio. In particolare l’uomo è accusato di aver
quasi investito un agente di polizia che si sarebbe salvato solo perché è
riuscito a saltare evitando di essere centrato dalla vettura del trentino. Il
fatto è avvenuto nella notte fra venerdì e sabato a Desenzano. Il luogo dove si
è sfiorata la tragedia è Punta del Vo’. Gli agenti del commissariato di
Desenzano, in servizio di controllo, hanno intimato l’alt ad una «Berlingo» con
a bordo tre ragazzi trentini giunti sul Garda per trascorrere una serata in
discoteca. Il conducente ha prima rallentato la marcia e poi tirato dritto - lo
ha riferito ieri la questura - rischiando di investire un ispettore di polizia
che è riuscito a scansarsi buttandosi a terra. L’auto ha distrutto la paletta
usata per intimare l’alt alla vettura da controllare ed è stata quindi bloccata
da una volante che si trovava poco più avanti subito dopo e il conducente,
Lorenzo S., 35 anni di Tione, arrestato per tentato omicidio. E’ anche risultato positivo all’alcol con
tasso dell’1.20 e quindi denunciato.
Ritirata anche la patente per guida in stato di ebbrezza alcolica. Il
poliziotto è stato medicato in ospedale per alcune botte rimediate nella caduta
e dimesso in mattinata. La
presenza della pattuglia lungo la strada non era casuale. Da due giorni,
infatti, è scattata l’emergenza «cocaina all’atropina» in tutta Lombardia, con
malori sospetti a Desenzano e a Bergamo, il questore Gaetano Chiusolo ha
disposto venerdì sera che i controlli programmati in città e in provincia
venissero effettuati nella zona del Basso Garda al fine di individuare
spacciatori di droga e da là risalire alla provenienza dello stupefacente. Una
ventina di agenti tra questura e commissariato sono rimasti impegnati per ore
con accertamenti capillari e identificazione di un centinaio di persone.
Impegnati anche gli agenti della polizia locale di Desenzano e Lonato. Sono stati effettuati controlli in prossimità dei locali notturni maggiormente frequentati e sulle strade. PERICOLO.
Bloccato a San Giovanni Lupatoto Ubriaco
sulla 434 viaggia contromano Ubriaco
infila contromano la 434 e semina il panico tra gli automobilisti che allertano
polizia e carabinieri. E propria una pattuglia dell’Arma, della stazione di San
Giovanni Lupatoto, è riuscita a bloccare l’autista «impazzito» che pochi
istanti prima aveva evitato per un soffio uno scontro con due Tir incrociati
nel lungo sottopassaggio che da San Giovanni Lupatoto porta in Fiera. La folle corsa, che per puro caso non ha
provocato una serie di incidenti di proporzioni disastrose, si è snodata tra le
18.45 e le 19, quando l’automobilista, un italiano che la mezza età l’ha
superata da un pezzo, ha infilato la Transpolesana all’altezza di Legnago, ma
nella corsia opposta. Non c’è voluto molto perchè al 112 e al 113 arrivassero
le prime segnalazioni degli automobilisti e dei camionisti che avevano
incrociato, ed evitato, l’auto. A San Giovanni Lupatoto i carabinieri hanno intercettato la vettura ma l’autista, alla vista dei lampeggianti, ha cercato di fuggire, accelerando. L’uomo, finalmente, è stato bloccato e accompagnato in caserma dove è stato sottoposto all’alcoltest che è risultato ampiamente positivo. Oggi
l’omaggio ai Police nell’attesa degli eventi clou: sul palco saliranno moscioli
e stoccafisso Musica e
prelibatezze, la Festa della birra di piazza Pertini è un trionfo Un
successo tutto da bere ANCONA – Grande
successo per l’edizione 2007 di “Ancona a tutta birra”, la festa
organizzata anche quest’anno in piazza Pertini dalla Concea, l’associazione che
vede insieme il ristorante Traiano e l’Osteria Strabacco, e la collaborazione
col Graffio Art Cafè ed il Comune e
gli assessori Paolo Eusebi e Andrea Filippini. Una manifestazione che
si protrae fino al 4 agosto e che vedrà numerosi concerti. A suonare ci saranno
i ‘Burro e salvia’, che presenteranno il nuovo album, ma anche gli ‘Apple Pies’
con un tributo ai Beatles dopo quelli di altri gruppi musicali a band gloriose
come U2, Pink Floid e ai Police. E proprio l’appuntamento con le musiche della
band inglese di Sting è previsto per questa sera. Gli organizzatori Michele
Grasso, Andrea Chiappa, Danilo Tornifoglia e l’art director Barfly, Rossano
Valentini, si dicono pienamente soddisfatti per l’andamento di queste prime
serate. In questi giorni infatti la piazza ha registrato il tutto esaurito
grazie anche al parcheggio a 50 centesimi per tutta la sera e ai dieci tipi di birra, tutte allo stesso
prezzo nonostante la diversa gradazione alcolica, nonché alla fornita
gastronomia che va dagli arrosti fino ai classici piatti, appunto, da birra. A
soddisfare quanti hanno già avuto modo di partecipare alle prime giornate della
festa è stato anche il prezzo dei vari menu, decisamente alla portata di tutti. Un appuntamento quotidiano a partire dalle 19
fino a tarda notte in attesa poi del momento, oramai divenuto celebre, della
‘Stoccafissata’ che si terrà dopodomani senza ovviamente nulla togliere alla
‘Mosciolata’ di giovedì prossimo che sarà possibile anche grazie ad Elio Brutti
della Copemo che ha garantito la fornitura per soddisfare i palati che saranno
presenti in piazza. Due appuntamenti che si preannunciano ‘sold-out’. Festa della birra che vede poi scendere la
sera in piazza non solo numerosi gruppi di giovani ma anche anziani, bambini e
famiglie. ALBERTO BIGNAMI IN
CITTA’ Caldo e
alcol Il
caldo, associato in più di un episodio all’assunzione di alcol, ha causato più
di un malore ieri in città. In tutti i casi è intervenuta l’ambulanza che ha
portato le persone al pronto soccorso dove sono state curate. IL GAZZETTINO (Udine) Non un
semplice vizio, ma un’arma letale che i friulani e i giuliani usano contro se stessi
per abbreviarsi la vita di 10-15 anni: in quattro anni i ricoveri ospedalieri
legati direttamente all’abuso di alcol ammontano a oltre 12 mila in Friuli
Venezia Giulia e sono quasi 29 mila i ricoveri per patologie parzialmente
attribuibili. Il totale della piaga alcolica mostra un dato ospedaliero che è
cresciuto del 10 per cento in più. Degenze
e morti.
Le quasi 41 mila schede di dimissioni
ospedaliere con diagnosi totalmente e parzialmente riferibili a patologie
alcol-correlate mostrano che 28 mila 212 riguardano utenti maschi e 12 mila 672
utenti femmine. Le schede di dimissioni (Sdo) si riferiscono a un totale di
21 mila 884 pazienti i cui mille e 39 sono morti nel corso dei quattro anni
(266 femmine, 772 maschi). Il che
significa, in media, un cimitero di 250 deceduti a causa dell’alcol in Friuli
Venezia Giulia ogni anno, anche se si osserva una leggero decremento dei
ricoveri all’interno della popolazione maschile. Se si analizzano i dati su
questi mille e 39 morti si nota come nel 76 per cento dei casi, lungo i quattro
anni, si registra una dimissione per cirrosi epatica e nell’8,6 una diagnosi di
dipendenza alcolica. L’età media al decesso è di 66 anni e nella lista delle
cause si trovano cirrosi e malattie del fegato nel 40 per cento, cirrosi alcolica
nel 22,4 e tumori maligni del fegato e dei dotti biliari e malattie
cerebrovascolari nel 7,2 per cento. Se
si conteggiano anche le morti che hanno come concausa l’alcol, allora le
statistiche sono destinate a crescere: in quattro anni, nella nostra regione,
muoiono per alcol, come causa principale o concausa, quasi 6 mila persone.
Posti letto. A primeggiare tristemente nell’elenco dei ricoveri è l’Azienda
sociosanitaria 3 Alto Friuli, mentre l’Ass con meno alcolizzati da piazzare su
un letto di una corsia è la 6, Friuli occidentale. Su quasi 41 mila casi di
ricovero per patologie alcol correlate nell’arco di quattro anni si raggiungono
oltre le 138 mila giornate di degenza con un range molto ampio: da 1 a 335
giorni, con una media di 11,7 giornate. Per le malattie direttamente associate
all’abuso si bruciano in media 72 giornate all’anno, ovvero si occupano 197
posti letto su un totale di 6 mila posti generalmente impegnati per tutte le
patologie. Nell’arco di quattro anni, stando alla nostra indagine sulla base
delle Sdo, le persone morte dopo un ricovero dovuto alla dipendenza da alcol
hanno perso dieci anni di vita: si tratta di un dato quest’ultimo calcolato per
differenza tra 75 anni e l’età del decesso. Il tasso di mortalità si attesta
attorno al 99,3, ma nell’Ass 1 triestina l’indice si raddoppia, esattamente
come nell’Alto Friuli. Le spiegazioni? Basti pensare alla composizione
demografica di Trieste, soprattutto donne anziane e tanta solitudine, e alle
caratteristiche di isolamento dei paesini di montagna per avere le risposte
agli indici incrementati in queste zone. Cirrosi
e tumori. Le principali cause di ricovero negli ospedali del Friuli
Venezia Giulia sono imputabili nel 40 per cento alla cirrosi epatica, nel 30
per cento alla sindrome da dipendenza alcolica, nel 9 per cento al danno nel
fegato, nel 7,6 alla steatosi epatica, nel 4,8 alla psicosi alcolica e nel 2,7
all’epatite alcolica acuta. Mentre le femmine presentano un maggior numero di
ricoveri dovuti alla cirrosi epatica (44,3 contro il 38 per cento dei maschi) e
all’uso di alcol senza dipendenza (5,7 per le femmine, 4,5 per i maschi), la
popolazione maschile mostra valori maggiori delle donne in quasi tutte le altre
malattie. Per quanto riguarda l’incidenza delle Sdo riferite a utenti con
patologie parzialmente attribuibili al consumo di alcol, questa è la
distribuzione dei danni in quattro anni: 5
mila cento ricoveri per tumore maligno di malattia epatica cronica, 2 mila per
tumori del cavo orale e faringe, mille e 200 per tumori maligni dell’esofago,
900 per tumori maligni dello stomaco. Numeri
che spaventano, non solo per ragioni economiciste (un alcolista costa circa, in
base alla gravità, da 2 a 4 mila euro l’anno), ma per la vastità di una
dipendenza che non lascia vie di fuga. (*) Irene
Giurovich (*) Nota: quest’ultima affermazione è
discutibile. I Club degli alcolisti in trattamento,
attraverso la loro Banca Dati nazionale, hanno verificato, su un campione molto
significativo (più di seimila persone) che circa l’ottantacinque per cento di
chi frequenta i Club ha smesso di bere, con un miglioramento dello stile di
vita di queste famiglie estremamente significativo (http://www.aicat.net/dati_riguardanti_le_famiglie_2000-2004.htm
). IL TEMPO del
27/07/2007 L’Associazione
dei familiari vittime della strada chiede il pugno duro per fermare le stragi di
GRAZIA MARIA COLETTI AVREMO la scatola nera di serie a che in auto,
come in aereo, e se dovessimo schiacciare troppo il piede sull’acceleratore ci
penserà il pilota automatico a fermarci, mentre saranno multati i comuni e i
funzionari che non riusciranno a dimezzare la strage stradale entro il 2010.
Ma, soprattutto, non la passeranno più
liscia i criminali che uccidono quando guidano ubriachi o imbottiti di droga,
perché gli sarà contestato l’omicidio volontario, e non potranno più cavarsela
con niente, come succede oggi. Se i nostri politici accoglieranno la ricetta
dell’Associazione italiana familiari vittime della strada (Aifvs) per fermare
la mattanza - seimila morti l’anno solo per abuso di alcol - non dovremo più
roderci il fegato quando leggiamo o sentiamo dalla tv che l’ennesimo pirata
della strada ha riavuto la patente in un battibaleno e ha fatto piangere ancora.
Perché, se diventerà legge il decalogo dell’Aifvs, in piazza ieri a Roma
davanti a Palazzo Chigi per ricordare che il numero delle vittime deve essere
dimezzato entro il 2010, sarà contestato l’omicidio volontario a chi guida
alterato dall’alcol o dagli stupefacenti, in caso di incidente. Ed è solo una
tra le tante richieste. DI PIÙ — C’era anche la
redazione Rai del Cciss Viaggiare Informati a manifestare alla vigilia di un
week-end che vedrà in giro 10 milioni di vetture. Anche per questo l’Aifvs, con
l’esodo estivo alle porte, ha chiesto che il ministro dell’Interno, Giuliano
Amato «dia disposizione ai Prefetti di impiegare subito le forze dell’ordine in
modo prioritario nel controllo sulle strade, e di assicurarsi che tutte le
Prefetture abbiano istituito strutture territoriali permanenti di coordinamento
contro la strage stradale». L’elenco delle richieste è lungo: modifica del
codice delle assicurazioni secondo il ddl n. 1853; corsia preferenziale per
velocizzare i processi di lesioni gravi ed omicidio stradali, assicurare
giustizia ai superstiti, punire i colpevoli, istituendo un’apposita commissione
di vigilanza per le sanzioni disciplinari; rigettare richieste di
patteggiamento con pene finali non espiabili; individuare nelle cause della
strage anche le corresponsabilità sociali delle istituzioni e delle aziende non
sempre adeguate all’articolo 41 della Costituzione; rivedere il sistema di
decurtazione dei punti della patente, sostituendo al recupero la loro perdita
definitiva. LIMITI PIÙ
BASSI
— Sulle stragi è intervenuto l’Istituto
superiore. Occorre diminuire il
tasso alcolemico consentito per chi guida, è una delle ricette suggerite da
Emanuele Scafato, direttore del centro Oms per la promozione della salute,
durante il convegno su «Giovani alcol e morti sulle strade», ieri a Roma. Fra
gli altri provvedimenti suggeriti anche il divieto di vendita esteso fino a
18 anni, più controlli sulle strade e il coinvolgimento dei medici di
famiglia nell’individuazione dei problemi legati all’alcol. Le cifre
fornite dall’Iss sugli incidenti stradali parlano di 6mila morti all’anno, con
15mila invalidi gravi, 120mila ricoverati e un milione e mezzo di visite al
pronto soccorso. In soldoni, 33 miliardi di euro la spesa sanitaria per le
cure. LA
STRAGE DI BIMBI — Ci sono anche i numeri
neri dell’Asaps (l’Associazione sostenitori della Polstrada): troppi bimbi
uccisi sui motorini. Nel triennio 2003-2005 ne sono morti 18 tra zero e 13 anni
morti e 1.689 quelli feriti mentre erano trasportati su ciclomotori e moto.
VADEMECUM — Un vademecum per sensibilizzare i giovani, da settembre in tutte le scuole superiori della Capitale e della Provincia. Il progetto è nato da un’idea della Consulta Provinciale per la Sicurezza Stradale, costituita dal Presidente della Provincia, Enrico Gasbarra e presieduta da Marcello Aranci, in collaborazione con Prefettura, Polizia Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Polizia Municipale di Roma, Associazione Vittime della strada, Fisico, Ares 118 e Aci. g.coletti@iltempo.it L’uomo,
in evidente stato d’ebbrezza, aveva attaccato una lite con l’autista Roma,
nessun dirottamento Era
ubriaco l’ucraino sul pullman ROMA - Non un sequestro, ma una lite a bordo:
si ridimensiona il caso del pullman partito dalla stazione Tiburtina a Roma e
diritto a Kiev, su cui viaggiava un uomo ucraino fermato dalla polizia. Non ha
infatti tentato di dirottarlo con trenta persone a bordo, bensì, decisamente ubriaco, ha attaccato una
discussione con il conducente. Il presunto sequestro, finito a Terni quando
le forze dell’ordine hanno bloccato Viktor Shevchenko, 51 anni, è stato in
realtà un malinteso. Il titolare della compagnia proprietaria del pullman,
infatti, aveva allertato il 113 verso le 12 chiedendo l’intervento per calmare
un uomo armato di coltello. Di qui, l’ipotesi che l’ucraino avesse deciso di
deviare la corsa del mezzo. In realtà, secondo le indagini della questura
di Terni, l’uomo era ubriaco e aveva
dato in escandescenze, dopo aver chiesto al conducente di cambiare strada.
Vista la situazione di tensione a bordo, era stato lanciato l’allarme e il
mezzo era uscito al casello di Orte, imboccando il raccordo autostradale per
Terni. In una stazione di servizio, sono intervenute le pattuglie mettendo fine
al presunto dirottamento. L’ucraino è stato denunciato per ubriachezza molesta, minacce e procurato allarme, e ora si trova al pronto soccorso dell’ospedale di Terni per accertamenti. Gli altri trenta passeggeri sono ripartiti alla volta di Kiev nel pomeriggio. «Aiutateci,
è un dirottamento»: un ubriaco fa scattare l’allarme Sembrava un dirottamento in piena regola. Con
un extracomunitario armato di coltello che minacciava i passeggeri e l’autista
per far cambiare direzione al pullman partito dalla stazione tiburtina e
diretto a Kiev. Sembrava di rivivere l’incubo del bus sequestrato da tre
albanesi a maggio vicino Novara. Imponente lo spiegamento di forze.
Intervengono prima la Questura di Roma, poi la polizia stradale e la Digos e,
infine, la Questura di Terni. Fino a che l’autobus, di una linea privata, viene
bloccato e costretto a fermarsi in una stazione di servizio vicino ad Amelia e
l’equivoco è chiarito. È stato solo un falso allarme in realtà. Un equivoco dovuto a un ubriaco che ha cominciato a minacciare e inveire contro gli autisti
e a un problema di lingua. Al 113 infatti è giunta una telefonata di alcuni
amici dei conducenti che, per un fraintendimento linguistico, ha fatto credere
alla polizia fosse in atto un dirottamento. In serata poi l’uomo è stato denunciato e i
trenta passeggeri ucraini hanno ripreso il loro viaggio. «Per noi - hanno
commentato i dirigenti della questura di Terni, che ha coordinato l’operazione
- si è trattato, alla fine, di un’utile esercitazione, ottimamente riuscita,
nell’ambito del Piano di controllo delle emergenze predisposto per allarmi
gravi». Protagonista della vicenda, S.V. ,un ucraino di 51 anni, in Italia con regolare permesso di soggiorno, che dovrà rispondere di ubriachezza molesta, minacce e procurato allarme. Il pullman era partito alle 11 dalla stazione Tiburtina. Secondo la ricostruzione dei fatti da parte della polizia, l’uomo, ubriaco, ha cominciato a dare in escandescenze, anche minacciando gli autisti di morte. È così scattato il falso allarme (successivamente è infatti emerso che l’uomo non aveva un coltello e che l’autobus non è stato dirottato), con il coinvolgimento della polizia.
(Irgi) - Quanto si beve a Trieste? Secondo una recente indagine effettuata dal Dipartimento delle dipendenze dell’Ass1 su circa 800 giovani delle scuole superiori l’età media del primo consumo è di 13 anni e il 7 per cento in media consuma alcol giornalmente (8,2 maschi; 5,8 femmine); il 32 per cento qualche volta al mese e il 61,3 consuma alcol nei fine settimana. I ragazzi e le ragazze più giovani assumono maggiormente sostanze alcoliche ’qualche volta al mese’, mentre i giovani della classe d’età 17-20 anni le assumono soprattutto nel fine settimana. E dove ci si dedica al bere? Nel 61 per cento dei casi principalmente nei bar e nei pub; nel 13 per cento in discoteca. Anche Trieste non è immune dal fenomeno nordeuropeo del binge drinking, ovvero bere a più non posso nel minor tempo possibile 5 bevande alcoliche diverse in tre-quattro ore. Il 44,2 per cento degli intervistati l’ha fatto da 1 a più di 5 volte. Le preferenze di bevande ingurgitate dai teenager triestini sono, al primo posto, la birra (41,5), i superalcolici (22,8), il mix di preferenze (11,5), gli alcolpops (11,5) e infine il vino (11,6). I motivi del consumo vedono il divertimento al 51 per cento, la trasgressione al 17,5 e ’per gusto e piacere’ al 6,8 per cento. Tanta, troppa, disinformazione: solo il 47,6 per cento del campione conosce l’esatto valore del tasso alcolemico consentito dalla legge per potersi mettere alla guida di un veicolo: il 32,2 per cento dei maschi e il 24,6 delle femmine dichiara di essersi messo al volante dopo aver assunto sostanze alcoliche. Se si selezionano gli intervistati che hanno ammesso di aver bevuto nell’ultimo mese con modalità di binge più di tre volte, si può notare che il 65 per cento dichiara di aver guidato in stato d’ebbrezza. Ritirata
la patente dopo lo slalom tra le macchine nella notte a S. Maria del Giudice Automobilista
ferma ubriaco al volante LUCCA. Completamente ubriaco ha rischiato di provocare un incidente, ma è stato fermato dall’automobilista che lo seguiva capace di costringerlo a rallentare e ad avvertire la polizia. Per il conducente in preda ai fumi dell’alcol è scattato il ritiro immediato della patente. È accaduto l’altra notte a S. Maria del Giudice. Un automobilista di 32 anni di origini meridionali si è accorto che la Renault che aveva davanti zigzagava pericolosamente. Percorso un chilometro e mezzo in quelle condizioni il conducente ha chiamato il 113 segnalando la situazione e indicando la zona. Sul posto è arrivata una pattuglia della volante proprio mentre colui che aveva lanciato l’allarme era riuscito in qualche modo a fermare l’automobilista che lo precedeva. Sottoposto ad alcoltest il conducente della Renault - 51 anni, residente a S. Maria del Giudice - è stato trovato con livelli nel sangue cinque volte superiori rispetto alla legge (tasso alcolemico di 2,63). Immediata la denuncia, la multa e il ritiro della patente. L’automobilista è stato riportato a casa dal figlio rimasto senza parole nel vedere il padre in quello stato. Si butta
nel Mincio e annega Tragedia
a Pozzolo, operaio di Mantova ripescato dai Vigili del Fuoco Poco
prima aveva bevuto birra ghiacciata Lascia
la moglie e i due figli Pozzolo. Un malore lo ha colto mentre si gettava per un tuffo rinfrescante nelle acque del Mincio, a Pozzolo. E’ precipitato a fondo sotto gli occhi degli amici, e a nulla sono valsi i tentativi di salvarlo. E’ morto così annegato, a 48 anni. La tragedia ieri nella bella spiaggetta del Vecchio Mulino. Vittima Joan Aenasoaie, operaio specializzato di origini romene che lavorava alla Ies ed era a Mantova da 16 anni. Pare che l’uomo sapesse nuotare. A tradirlo, forse, la birra ghiacciata bevuta prima. Lascia nel dolore la moglie e due figli. Non
devono essere proprio piaciuti ... Non devono essere proprio piaciuti a Diego
Bottacin gli spot radiofonici del governo per bloccare le stragi sulle strade.
Il consigliere regionale dell’Ulivo, infatti, chiede interventi immediati,
senza indugiare oltre. "Così come
ho evidenziato - spiega - che le campagne di comunicazione di Zaia e della
Provincia di Treviso in tema di sicurezza stradale non sono riuscite a ridurre
il numero di incidenti, feriti e morti sulla strada nella Marca in maniera
maggiore che nelle altre province venete, mi preme sottolineare ora che nemmeno
lo spot del governo che invita a guidare con prudenza avrà alcuna efficacia.
Anzi, se non sarà accompagnato da concrete e immediate misure per incrementare
i controlli sulle strade, sarà solo un modo ignobile di lavarsi la coscienza".
Una pubblicità da Ponzio Pilato, quindi, inefficace anche se a parlare alla
radio sono tra le altre voci quelle di Prodi, Bertinotti, Fini, Moratti, Di
Pietro, Padoa Schioppa e del presidente della Repubblica Giorgio Napoliano. Per questo Bottacin ha chiesto che vengano
subito concretizzati tre obiettivi, che dovrebbero riuscire a ridurre i pericoli,
mortali e non, a cui va incontro chi guida. Le misure richieste vanno dall’intensificazione della presenza della
polizia locale, della polizia stradale e dei carabinieri, sulle strade più a
rischio, in particolare il venerdì e il sabato, dalle 23 alle 4 del mattino,
all’uso sistematico dell’etilometro e della telerilevazione di velocità. La
ricetta di Bottacin conta, quindi, sulla maggiore presenza di forze
dell’ordine, sui maggiori controlli sui tassi alcolici e sulla maggior
diffusione di autovelox. Naturalmente tutto ciò richiede uno stanziamento
da parte della Regione a favore dei Comuni per potenziare gli organici della
polizia locale e per tutti i costi legati al loro maggiore utilizzo (a partire
dal costo degli straordinari legati al lavoro in orario notturno), ma anche per
acquistare il materiale necessario. "Si
tratta di un intervento straordinario ma assolutamente compatibile con le
risorse della Regione Veneto da attuare immediatamente - conclude Bottacin,
che di recente ha anche presentato una proposta di legge per incrementare la
diffusione di autovelox sulle strade del Veneto - Mi aspetto che su questa
proposta la giunta Galan dia tempestivamente una risposta positiva". Tutto
questo all’indomani di un venerdì notte che ha, purtroppo, visto tre giovani
vite spegnersi sulle strade venete. Michela Mosole Chiusa
sclafani Presunti
stupri ripetuti più volte su una romena in tre arrestati Palermo. Avrebbero ripetutamente stuprato una ragazza romena, attirata a Chiusa
Sclafani, paesino del Palermitano, con la speranza di un lavoro da badante. A
finire in manette Stefan Sava, di 24 anni, Costantin Duca, di 20 anni, entrambi
romeni, e Giuseppe Leone di 22 anni. I fatti risalgono a tre mesi fa, quando la
giovane donna arriva nel piccolo centro dopo essere stata contattata da uno dei
due connazionali con la promessa di trovarle un’occupazione in Italia. Dopo
essere stata segregata per alcuni giorni la ragazza viene trasportata in un
casolare nelle campagne fra Chiusa e Bisacquino. Qui i tre, ubriachi, la minacciano di morte. La violenza, però, viene
consumata in un’altra abitazione. Quindi il ritorno a Chiusa Sclafani,
nell’appartamento del connazionale che l’aveva adescata. Qui ancora minacce,
ancora violenze, fino a quando la giovane riesce a scappare e a denunciare
tutto ai carabinieri. I militari della compagnia di Corleone sono riusciti ad
arrestare uno dei due romeni proprio poco prima che partisse con un autobus
alla volta di Bucarest. L’altro romeno e l’italiano sono stati catturati ieri
notte. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Roberto Riggio
su richiesta dei pm Gianluca De Leo e Francesco Grassi. I tre rischiano una
condanna a dodici anni di reclusione. Roberto Valguarnera Appelli
contro l’ alcol alla sagra di Melere Trichiana (M.B.) Sembrerà strano ma la festa di Melere
che si apre mercoledì 1 agosto alle 19, sarà inaugurata con una mostra dal titolo "Una vignetta
per riflettere", che suggerisce, prima di bere (troppo) di entra a vedere
i disegni di Nicola Canal. «Abbiamo iniziato con questa mostra che va
proprio in senso opposto alla festa di Melere - ha commentato il presidente
della Pro Loco Gianni Segat - per dimostrare che siamo sensibili nei confronti
dei giovani e delle problematiche della società. Il programma è molto nutrito,
le novità riguardano la serata di domenica 5 agosto all’insegna dei piatti
tipici sardi. A ferragosto ci sarà il Raduno Nazionale delle Apecar che
partiranno dalla piazza di Trichiana per arrivare a Melere. «Per quanto
riguarda la cucina abbiamo i tradizionali piatti - commenta Segat - dal
capriolo ai casunziei alle rape rosse dal, baccalà alla frittura di pesce.
Quest’anno anche il pasticcio di patate e la polenta fatta con farina di mais
"sponcio", fornita dalla cooperativa agricola di "La
Fiorita" di Cesiomaggiore». Altri appuntamenti il 2 agosto con la
"Festa dei Omi", spettacolo con le ballerine cubane e brasiliane.
Domenica 5 agosto al mattino la gara di orientering e nel pomeriggio il gelato
dei mastri gelatai della Valzoldana. Domenica 12 agosto la tradizionale corsa
podistica "Melerissima", mentre per mercoledì 15, giornata di
chiusura ci sarà la
"Ciclopedonata delle Ombre" gara folkloristica aperta a tutti
(*) con partenza da Trichiana e arrivo a Melere. Insomma anche questa 34
edizione, che segna 40 anni di attività della Pro Loco, ha un programma di
pregio. (*) Nota: per chi non lo sapesse, l’ombra - da quelle parti - è il bicchiere di vino. Incidente
di Moggio Il giovane al volante positivo all’alcoltest MOGGIO Erano stati dei veri miracolati. L’auto su cui viaggiavano nei pressi della Culmine di San Pietro, una Toyota Corolla, era uscita di strada, aveva fatto un volo di venti metri, si era ribaltata per altri cento e alla fine si era fermata contro alcuni alberi. In un dirupo talmente scosceso che era stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco e del soccorso alpino per riuscire a raggiungere e aiutare quei ragazzi. Ma tutti e quattro i giovani brianzoli se l’erano cavata solamente con qualche ferita superficiale. Solo una ragazza aveva riportato la frattura di un femore: un bilancio sicuramente positivo per un incidente che poteva avere gravissime conseguenze. E proprio i controlli e le visite effettuate al pronto soccorso dell’ospedale «Manzoni» di Lecco hanno fatto finire nei guai il ventunenne che era alla guida dell’auto. Nel suo sangue, infatti, è stata trovata una percentuale di alcol che superava i limiti previsti dalla normativa vigente. Non di molto - va detto - ma quel poco che basta per una denuncia a piede libero per guida in stato d’ebbrezza. «Quando abbiamo visto quel che rimaneva di quel mezzo adagiato in costa - aveva raccontato il responsabile del Soccorso alpino Valsassina, Vincenzo Volpe al nostro giornale - pensavamo di trovare una strage». Non è stato così, per fortuna: «Il ragazzo e due passeggere erano già fuori dall’auto. Non certo in buonissime condizioni, ma stavano bene. Più preoccupanti invece - continua - erano le condizioni della terza ragazza, ancora in auto con un femore rotto. Sono occorse ore per estrarla dall’abitacolo».
LUCCA. Fuori
di sè per problemi familiari e in preda ai fumi dell’alcol un’ucraina di 32
anni ha danneggiato 5-6 auto in sosta, ha
colpito una giovane mamma e suo figlio di 15 anni che chiedevano spiegazioni
dopo aver trovato la loro macchina ammaccata e non contenta si è scagliata
contro gli agenti che la conducevano in questura rompendo il vetro di una
portiera della volante. E’ accaduto l’altra sera alle 23.20 in via Giuseppe
Ungaretti a San Concordio. La donna ha rigato e ammaccato alcune macchine. Poi
quando una madre e suo figlio si sono avvicinate per calmarla e chiederle
spiegazioni li ha aggrediti prendendoli a botte e costringendoli a ricorrere al
pronto soccorso. Alla fine è intervenuta una pattuglia della polizia che con
difficoltà è riuscita a bloccare la giovane donna dell’Est. E’ stata denunciata
per lesioni e danneggiamento delle auto e ricoverata in psichiatria a Pescia. IL TIRRENO Dieci
patenti ritirate per l’alcol PISA. Dieci patenti ritirate per guida in
stato di ebrezza e una raffica di multe per infrazioni al codice della strada.
E’ questo il bilancio dei controlli effettuati l’altra notte dalle Volanti
della Polizia e dalle pattuglie dei carabinieri sulle strade pisane. Per
quanto riguarda la polizia il monitoraggio è iniziato alle 1 di notte e si è
protratto fino alle 6 del mattimo, con un centinaio di auto e relativi
propriet
|