Il risultato è che, nel primo semestre del 2007, sono stati osservati molti eventi in più rispetto all’intero 2006: 71 contro 46. Possiamo affermare, con ragionevole certezza, che tutti gli episodi più gravi e clamorosi, siano finiti alla nostra osservazione. Tra gennaio e giugno di quest’anno, abbiamo preso in considerazione 71 episodi, tutti accuratamente documentati nel report pubblicato sul nostro sito, 12 dei quali mortali (16,9%): se si tiene conto che le vittime sono state 22, ne consegue che ogni evento mortale evidenzia un indice di letalità pari ad 1,8 vittime per sinistro. Per ogni considerazione di carattere tecnico, rimandiamo alla nostra inchiesta realizzata all’inizio del 2007 (Il Centauro n. 110), sui dati raccolti nel 2006, ripresa e pubblicata dai maggiori organi di stampa italiani, compresa la prestigiosa rivista Quattroruote. Possiamo però entrare nel merito di quest’ultima ricerca, sottolineando che 37 veicoli contromano (52,1%), la maggior parte dei quali generati in contesti di viabilità a senso unico (arterie con carreggiate separate), sono stati bloccati dalle forze di polizia, scongiurando conseguenze in ordine a mortalità e lesioni. In alcuni di questi casi, è vero, la fortuna ha giocato un ruolo importantissimo, come nel caso della ragazza che ha percorso 57 chilometri da Carpi (A22 del Brennero) fino al bivio tra l’A1 e l’A15 (svincolo di Parma, tra l’Autosole e la Cisa), ma nella maggior parte dei casi, e stiamo parlando di oltre la metà tra quelli censiti, sono stati il coraggio e la determinazione degli agenti a rendere inoffensivi gli autori di tali manovre. Si badi bene: se pensiamo con questa logica, cioè che in 37 casi le conseguenze gravi sono state evitate, restano solo 34 eventi sui quali concentrare l’analisi della lesività: dei 34 impatti contromano, 12 sono risultati mortali (22 vittime). Da non sottovalutare, poi, che 18 eventi (25,3%) hanno avuto come conseguenza il ferimento di 75 persone. Il dado è tratto: negli eventi nei quali le forze di polizia non sono riuscite ad intervenire in tempo, solo in 4 circostanze gli occupanti dei veicoli sono usciti illesi. In 3 casi, parliamo del 4,2%, il contromano è stato originato da persone affette da patologie psichiatriche: in tutti i casi si è trattato di accertati stati di agitazione psico-motoria. Il contromano, però, può scaturire anche da operazioni di PG; parliamo di tentativi di sottrarsi a controlli o cattura da parte delle forze di polizia, caratterizzati dalla decisione da parte dei fuggiaschi di imboccare strade nel senso opposto a quello di marcia, per costringere gli inseguitori a desistere. Nei primi 6 mesi del 2007, abbiamo osservato in tutto 15 episodi di questo tipo (21,1%). Rilevante, anche in questo contesto, la presenza di cittadini stranieri al volante di auto “impazzite”, per un totale di 18 eventi (25,4%). Infine, un accenno agli episodi fantasma: parliamo di 3 eventi (4,2%) di cui è giunta segnalazione alle centrali operative di 113 e 112, ma per i quali non è stato possibile rintracciare gli autori. Da una parte, meglio così: vuol dire che nessuno si è fatto male. (ASAPS) Ricerca curata da Lorenzo Borselli. Giordano Biserni Presidente Asaps Osservatorio “Contromano“ Report primo semestre 2007
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Il report di tutti i singoli casi monitorati | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||