Ministro
Bianchi, a decreto
varato lei si ritiene contento, mediamente soddisfatto o molto soddisfatto?
«Mi ritengo molto soddisfatto. Anche perché il Presidente della Repubblica ha
accettato di inserirlo subito in Gazzetta Ufficiale in modo che entri in vigore
fin da questa prima settimana di vacanze».
Come spiega che la sicurezza stradale spesso
abbia sbattuto contro muri di gomma?
«L’ho sperimentato anch’io. Ho dovuto battermi strenuamente per varare questo
pacchetto di 25 articoli che mi sembra essere già un buon inizio. Sono gli
stessi articoli, solo con minime modifiche, che rientreranno nella legge vera e
propria quando la Camera riprenderà i lavori dopo le ferie. C’è, in questo
pacchetto, una grande iniziativa per prevenzione degli incidenti e controlli
sulle strade. Ma anch’io ho sbattuto in qualche muro di gomma: per esempio,
nulla è stato ancora deciso sull’innalzamento dell’età per guidare un
quadriciclo. Tenga presente, comunque, che per i neo patentati, gente cioè che
ha preso il permesso di guida nei tre anni, le sanzioni sono raddoppiate».
Lei ha pronunciato una parola magica: controlli.
Ma come fa la Stradale col poco organico che ha a controllare più di 400 mila
chilometri di strade?
«Abbiamo lavorato molto sulle dotazioni. Per pur avendo lo stesso
numero di pattuglie della Stradale sulle strade le abbiamo dotate di strumenti
tecnologicamente più raffinati per eseguire un maggioro numero di controlli.
Abbiamo acquistato 6 mila etilometri e uno stock di Autovelox. e cito un dato
sui controlli: a fine giugno, cioè a metà anno, sono raddoppiati, hanno
raggiunto cioè il numero globale del 2006».
Ma i controlli non si fanno senza agenti.
«Insieme con il ministro Amato abbiamo deciso di inserire nella prossima
finanziaria una cifra in bilancio a favore della Stradale. Che ha bisogno di
svecchiare il parco auto, avere manutenzioni puntuali, benzina senza troppa
parsimonia».
Le società che gestiscono le Autostrade
potrebbero aumentare la sicurezza chiedendo allo Stato un maggior numero di
pattuglie e acquistando un maggior numero di vetture.
«Il discorso rientra sulla revisione dell’atto di concessione fra lo Stato e le
società autostradali. Va rivisto perché i patti attuali sono leonini perché
impediscono di controllare gli impegni: ci vogliono clausole nuove».
Qual è stato il punto su cui si è più discusso
fra tutti quelli del decreto legge?
«Quello più contestato è la guida in stato di ebbrezza. Ma la maggior parte
degli incidenti più gravi ha questa causa come base. Allora o uno si mette in
testa che non si deve guidare dopo aver bevuto oppure non c’è niente da fare,
gli incidenti continueranno. Per andare incontro a certe opinioni, abbiamo
differenziato le sanzioni introducendo lo 0,8 grammi per litro: così divideremo
gli automobilisti in categorie, ma sempre sanzionando in modo molto severo. Gli
italiani devono capire bene una cosa: chi beve non deve guidare».
Fra le auto che i neo patentati non potranno
guidare, quelle cioè fino a 50 kilowatt, c’è la Panda ma non c’è la nuova 500
le cui versioni partono da 51 kilowatt.
«Non me n’ero accorto, ma sicuramente nella stesura definita della legge, a
settembre, qualcosa si potrà ritoccare».
Nestore Morosini Corsera.it
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