In fondo alla rassegna potete
leggere le ultime lettere inviate al sindaco di Olginate. IL TIRRENO CONVEGNO Rischi del bere per chi guida l’auto MULAZZO. Si è tenuto
all’auditorium dei Malaspina un convegno-tavola rotonda dall’emblematico
titolo: “Il vino fa buon sangue? Bere vino responsabilmente” un tema di grande
attualità fortemente voluto dall’amministrazione comunale e che ha raccolto il
favore dell’Asl Massa Carrara, Aci, polizia stradale e carabinieri. Ha
aperto i lavori il sindaco Sandro Donati che dopo i rituali saluti di benvenuto
ha presentato i relatori. Decisamente di taglio medico-etnografico il tema
trattato da Maurizio Varese, medico dell’Asl che si occupa del Sert, ha fatto
un paragone tra i vini che si producono oggi e che raggiungono gradazioni di
valore assoluto rispetto ai tradizionali vinelli che producevano i nostri nonni
che ben difficilmente superavano i dieci gradi. «Occorre quindi sollecitare i
giovani sulla consapevolezza di tale rischio aumentando di dieci volte il
numero dei controlli da parte delle forze dell’ordine» ha detto Varese. Marina
Listante, dirigente della Stradale, ha detto: «Un grosso bicchiere di vino con
la soglia dello 0,5 per mille rappresenta il punto di tolleranza alcolica per
la guida, ma nuocciono oltremodo le mescolanze di liquori che sotto forma di
cocktail dolcificati portano all’ebbrezza complicata e profonda. Pertanto prima
di mettersi alla guida è bene sapere che per smaltire un bicchiere di vino
occorre un’ora di tempo e così via, ma spesso si continua a bere quando ancora
non si è smaltito la dose ingerita e quindi si crea un accumulo». Il capitano
dei carabinieri, Antonio Ciervo, invece ha presentato la statistica degli
incidenti che sono stati verbalizzati nel nostro territorio nel corso del 2006
e che sono inferiori alla media nazionale: «Su 200 incidenti rilevati, 3 sono
stati mortali e 73 con feriti, mentre 123 con danni materiali. Ebbene nel 13%
erano coinvolte persone in stato di ebbrezza. Facendo un paragone con i primi
sette mesi del 2007 i dati sono in calo. A oggi infatti si è avuto soltanto un
incidente mortale e 32 con soli feriti, mentre sono aumentati i ritiri delle
patenti 11 al 31 luglio, (14 al 4 agosto), ma questo dato va messo in relazione
con l’impiego dell’etilometro che ha dissuaso molti automobilisti dal mettersi
al volante allegri».Sergio Mastrini IL GAZZETTINO I video choc della Provincia sugli ... I video choc della Provincia
sugli incidenti stradali potrebbero essere proiettati anche sui megaschermi o
sui televisori di bar e pub notturni. Se la proposta, partita ieri da un
genitore intervistato dal Gazzettino, fosse accolta dai gestori dei locali, il
filmato che mostra cadaveri e sangue potrebbe arrivare ad un folto numero di
destinatari e proprio nei luoghi dove spesso eccedono nel consumo di alcool e
dove si ritrovano in compagnia nei fine settimana. «Bisogna far partire il
messaggio choc dai posti che inducono i nostri giovani a consumare spritz,
birra o superalcolici prima di mettersi alla guida - suggerisce un papà 50enne,
Paolo N. - Io ho una figlia giovane che ancora non ha la patente, ma non mi
dispiacerebbe che invece di pubblicità di alcolici o le partite di calcio, i
megaschermi dei pub proiettassero ogni tanto anche le immagini choc con le
conseguenze dell’eccesso di alcol o di droga o di velocità. Forse più di
qualcuno ci penserebbe due volte prima di esagerare. Il problema è che questi
giovani spesso hanno in mano delle macchine che si tramutano in oggetti di
morte se chi le guida non ha mai visto gli effetti di una guida sconsiderata». Chissà se i gestori dei locali
notturni accoglieranno questa proposta, o considereranno le immagini dello spot
della Provincia troppo d’impatto per un luogo di divertimento. Certo è che, con
quello che i ragazzi vedono ogni giorno in Internet o in televisione, nemmeno
cadaveri e sangue tra le lamiere potrebbero bastare. È incredibile ciò che è
arrivato a dire di quello spot un 17enne di Treviso. Luca, questo il suo nome,
ieri mattina prima di mezzogiorno stava bevendo uno spritz con alcuni amici
fuori di un bar in zona mercato. Alla nostra domanda sull’impatto che può avere
un video choc in un locale notturno, ha sorriso: «Ah sì? Bello, è come un
film...». Peccato che quei cadaveri e quel sangue non siano una fiction, ma
vere vittime sulla strada. Di fronte a simili risposte non si può non rimanere
allibiti: è un segnale che a certe scene i giovanissimi si sono abituati troppo
presto, e che forse nemmeno lo spot della Provincia basta più a creare una
cultura della sicurezza. Quando domandiamo ad uno degli amici di Luca se sia
consapevole del grado alcolico di uno spritz o della lattina di birra che sta
bevendo, lui tentenna. Poi dice: «Beh, sono venuto in città in bicicletta, mica
in macchina... la bici non è pericolosa anche se sono un po’ sbronzo. Riesco
ancora a tornare a casa». Per fortuna che tra i giovanissimi c’è anche una
diversa sensibilità: «Ricordo - dichiara Lucia, 23 anni - che qualche anno fa
fuori dal palazzo della Provincia era stata esposta una macchina sfasciata. Io
ero una bambina all’epoca, ma la ricordo ancora bene. Forse servono ancora
queste campagne d’impatto anche visivo, e sono d’accordo con quella del
presidente Muraro». In parallelo, però, servono anche
pene più severe per chi trasgredisce e crea morti su strada: «Bisognerebbe che
fossero condannati ad un carcere di anni, non a pochi mesi con la condizionale,
come leggevo sui giornali l’altro giorno. Non ci sarà mai una prevenzione
adeguata se non saranno repressi i comportamenti scorretti. Questo anche per i
genitori o i figli che perdono un congiunto su strada magari non per colpa
sua». Un primo passo è di sicuro il decreto legge approvato dal Governo
venerdì, che prevede come pena alternativa il servizio sociale nei reparti di
traumatologia, accanto a chi resta invalidato per sempre dopo un incidente. Serena Masetto IL GAZZETTINO (Venezia) L’INCHIESTA I ragazzini e lo spritz, l’alcol non è roba da grandi Venezia In alcuni punti del centro
storico i giovanissimi che consumano alcolici sono davvero numerosi. Lo dicono
gli abitanti e i commercianti delle zone maggiormente colpite dal fenomeno:
campo Santa Margherita e Rialto. Esercenti, gestori di banchetti, titolari di
supermercati e di negozi assicurano invece di prestare molta attenzione all’età
dei clienti e di non vendere bevande alcoliche ai minori di 16 anni. In alcuni
locali i ragazzini che chiedono spritz o coca-bacardi arrivano a frotte. Sono
rari i casi in cui gli esercenti chiedono il documento d’identità, ma l’occhio
clinico distingue in fretta gli under 16, che vengono allontanati o a cui viene
offerta una bibita analcolica. Per tutto questo, l’Aepe (l’Associazione dei
pubblici esercizi) ha avviato tra gli associati una campagna di
"tolleranza zero", con cartelli rossi in italiano e inglese per
ammonire i giovani clienti che l’assunzione di alcol al di sotto dei 16 anni è
punita dalla legge. E loro, i giovanissimi avventori,
quando non trovano da bere lanciano sovente qualche insulto e vanno ad
approvvigionarsi evidentemente da altre fonti, visto che in campo Bella Vienna,
in Erberia, a Santa Margherita (le zone più frequentate all’ora dello spritz e
dopo cena) lattine di birra, fiaschetti di vino e bottiglie di superalcolici
tra i minorenni si vedono in abbondanza. «Da me ne arrivano una valanga, mando
via moltissimi ragazzini ogni giorno. Chiedo l’età, mi dicono che hanno 16
anni, ma è evidente che non è così e li allontano, prendendomi anche insulti e
qualche parolaccia - dichiara Nicola Guatti Zuliani, proprietario del Pesador
in campo Bella Vienna». D.Pierobona IL TIRRENO VIGILI URBANI Tre patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza ma intanto l’alcol
test ai pedoni fa riflettere i giovani CARRARA. In città e a Marina,
adulti e giovani, a piedi, si sottopongono volontariamente all’alcol test,
dimostrando grande interesse per l’iniziativa di sensibilizzazione promossa in
questo periodo dalla polizia municipale d’accordo con l’amministrazione, contro
i rischi della guida in stato di ebbrezza. Ma intanto, anche l’altra sera,
mentre era in servizio la pattuglia per questa campagna informativa, sulle
strade del comune altre pattuglie fermavano gli automobilisti per i controlli.
E gli “alticci” sono stati sorpresi al volante. Tre contravvenzioni, con tre
ritiri di patente, sono state elevate in base all’art. 186 del codice stradale:
appunto la guida in stato di ebbrezza. In un caso, un signore anziano che
viaggiava sul viale XX Settembre, dopo che è stato fermato dai vigili urbani, e
alla prova dell’etilometro ha fatto registrare un tasso alcolemico di 1,90 (il
limite di legge è 0,50 grammi per litro). I vigili gli hanno impedito di
continuare a guidare, e l’uomo ha dovuto attendere che arrivasse il figlio per
farlo mettere al volante e tornare a casa. Su altre due auto, sono stati
fermati due ragazzi a Marina, che sono risultati positivi all’alcol test.
Patenti ritirate anche a loro. Un’altra patente è stata ritirata per eccesso di
velocità (art. 142); cinque contravvenzioni, senza ritiro di patente, per
velocità eccessiva. Ritirata anche una carta di circolazione per omessa
revisione del veicolo. In quanto all’iniziativa preventiva sui pedoni, anche la
seconda serata ha avuto successo: attorno al mezzo dei vigili urbani che ha
stazionato l’altra notte per un paio di ore in città e poi fino alla mezzanotte
a Marina in piazza Ingolstadt, si sono formati capannelli di persone. Gli
adulti, che si sono avvicinati alla postazione della polizia municipale in
città, erano più che altro persone appena uscite di casa e sobrie, che comunque
si sono volute informare sui rischi della guida quando si è bevuto troppo. A
Marina, come la prima serata, tantissimi giovani, ragazzi e ragazze, si sono
sottoposti al test: numerosi fra loro sono risultati positivi. Alcuni
arrivavano all’auto dei vigili con il bicchiere di vodka e con la bottiglia di
birra in mano. Alcuni hanno fatto molte domande agli agenti, hanno letto i
volantini informativi distribuiti dal comando. Forse mediteranno. Un ragazzo
aveva un tasso alcolemico superiore a 2, e continuava a bere in strada, «Ma io
non ho la patente», ha detto ai vigili. Meno male. I vigili urbani nei
controlli sul territorio, hanno inoltre denunciato il titolare di un circolo
privato, per disturbo della quiete pubblica, per avere tenuto la musica ad alto
volume fino all’una di notte suscitando le proteste della gente residente nei
dintorni. Ma in generale il comando ha constatato che gli orari di chiusura
degli eventi musicali nei locali pubblici vengono rispettati, senza sforamenti
oltre la mezzanotte. C.C. IL TIRRENO In giro sul lungomare, ma senza alcolici LIVORNO. Scatta il divieto di
vendita di alcolici da asporto sul lungomare nelle ore notturne: il
provvedimento è stato adottato a seguito di una decisione presa dal Comitato
per l’ordine e la sicurezza pubblica. Si tratta di un’ordinanza che porta la
firma del prefetto Giancarlo Trevisone e che ripete, sostanzialmente, quella
dell’estate passata. Dalle 22 di stasera, dunque, e fino all’ora di chiusura
degli esercizi che vendono bevande alcoliche, non sarà possibile acquistare
alcolici e portarli via da piazza Mazzini ad Antignano, passando ovviamente per
viale Italia e le zone vicine: via della Bassata, via Funaioli, via San Jacopo
in Acquaviva, via Malta, Ardenza Mare e tutte le strade che incrociano il
lungomare ad Antignano, dalla Rotonda in direzione sud. Chi vorrà bere, dunque,
dovrà farlo dentro il bar o la baracchina. La stessa riunione del Comitato per
l’ordine e la sicurezza pubblica ha anche deciso di revocare questo divieto per
la zona di piazza Attias, che era stata oggetto di particolare attenzione dopo
l’aggressione ai carabinieri. IL GAZZETTINO (Venezia) Campagna informativa di
Fipe-Confcommercio Niente alcol dall’una alle 6 del mattino Divieto per chi ha meno di 16 anni Locandine in tutti i bar, i
ristoranti e i locali pubblici per ricordare il divieto di somministrazione di
alcol ai minori di 16 anni dall’una di notte alle 6 del mattino. Parte oggi una
campagna di informazione della Fipe-Confcommercio, che ha deciso di
intervenire, con il pieno consenso manifestato da molti presidenti provinciali,
con una iniziativa fortemente connotata da una netta presa di posizione dettata
dalla consapevolezza del ruolo sociale dell’impresa e dal rispetto della legge
(e, di conseguenza, quello della sicurezza degli esercenti e dei clienti). L’iniziativa promossa dalla
Fipe-Confcommercio, concepita nell’ambito di quelle ideate dalle Istituzioni
pubbliche per contrastare gli abusi di alcol, sarà diffusa anche in tutta la
regione del Veneto. A lanciare il messaggio saranno bar, ristoranti,
stabilimenti balneari e pubblici esercizi. "Tolleranza zero" è l’efficace
titolo dell’iniziativa, concepita per il rispetto rigoroso della legge e per
una sensibilizzazione anche contro la vendita di alcool ai minori di 16 anni.
"Nessuno meglio degli esercenti - afferma Roberto Ventura, vicepresidente
della Fipe-Confcommercio provinciale di Venezia (che conta circa 2600 esercizi
su un totale provinciale di circa 3800) - entra direttamente in contatto con i
consumatori. Come abbiamo affermato nell’ultima assemblea, il ruolo dei
pubblici esercizi è fondamentale nel rapporto con il cittadino. E in questo
contesto diventa essenziale il compito che vogliamo assumerci di essere
portatori di dialogo, cultura e società. Solo gli esercenti sono in condizione
di poter rifiutare la somministrazione a minori di 16 anni e a persone in
evidente stato di ebbrezza". La Fipe vuole dare un segnale
forte di senso civico e di civiltà. La Federazione ha predisposto cartelli e
locandine con i loghi dei Ministeri dell’Interno e delle Politiche giovanili,
che sostengono l’iniziativa, da apporre nei locali pubblici per ricordare ai
consumatori l’esistenza di una legge il cui rispetto potrebbe salvare vite
umane. "Ci è sembrato interessante - aggiunge il vicepresidente della
Fipe-Confcommercio provinciale di Venezia Roberto Ventura - il fatto che siano
stati proprio i gestori a richiederci un intervento forte". Esercitando il
dovere di rispettare la legge, proprio come avvenuto nella campagna contro il
fumo, anche nei locali pubblici del Veneto e della provincia di Venezia
campeggeranno quindi i cartelli scritti in due lingue (italiano e inglese) per
rammentare alla clientela il divieto di somministrazione di alcol a minori di
sedici anni e a persone in evidente stato di ebbrezza. IL GAZZETTINO (Pordenone) Domenica, 5 Agosto 2007 Inventati dagli esercenti Alcol e volante L’idea "pilota" Avvisi anti-stragi nel decreto Pordenone Giro di vite con l’ultimo decreto
del governo in materia di alcol e sicurezza stradale. E tra i vari
provvedimenti che inaspriscono multe e pene per gli automobilisti che guidano
ubriachi, c’è anche l’obbligo per esercenti pubblici e discoteche di esporre
nei locali tabelle che indichino i sintomi correlati ai diversi gradi di
concentrazione di alcol nel sangue. Cartelli che informino - in particolare
giovani e giovanissimi - sugli effetti delle bevande alcoliche di maggiore
consumo che portano a superare pericolosamente i limiti di velocità quando ci
si mette alla guida. Un’iniziativa che la Federazione
dei pubblici esercenti provinciale, aveva già in qualche modo anticipato nei
primi mesi di quest’anno. In particolare, i cartelli e i manifestini che erano
stati distribuiti a tutti gli esercenti della provincia (alla campagna ha
aderito oltre il 90 per cento degli operatori) avvisavano anche sul divieto a
distribuire bevande alcoliche ai minori di sedici anni. Era stato inoltre
distribuito una sorta di misuratore da dare ai clienti più giovani che indicava
il livello alcolimetrico raggiunto dopo aver bevuto diversi quantitativi di
svariate sostanze alcoliche. Un modo per mettere in guardia i giovani
automobilisti e fare in modo che scattasse una specie di autoregolamentazione. «Ci fa piacere - ha spiegato
Sergio Lucchetta, presidente provinciale e regionale della Fipe Confcommercio -
che una nostra iniziativa spontanea lanciata nei mesi scorsi e volta a limitare
il consumo di alcol nei giovani che poi si mettono alla guida sia in qualche
modo ripresa oggi nel decreto governativo che ha inasprito le multe per la
guida in stato di ebbrezza e per l’eccesso di velocità». (*) L’impegno
degli esercenti (che in alcuni Paesi stranieri in certi casi vengono
considerati corresponsabili dalla legge nel caso di morti sulla strada in
seguito all’eccesso di alcol consumato) sta continuando e continuerà anche a
settembre. All’interno della manifestazione Pordenonelegge.it sarà organizzata
- in Fiera - un’intera giornata dedicata al tema della sicurezza stradale
legata all’alcol e ai giovani. Fipe e Azienda sanitaria organizzeranno incontri
e un convegno con dei giovani "testimonial" che porteranno le loro
esperienze in chiave di prevenzione. La giornata si concluderà con una gara di
cocktail no-alcol: un modo per dimostrare che si può bere e divertirsi senza
rischiare la vita sulla strada. Ma non è finita. Anche la Fipe regionale, con
la campagna Tolleranza zero, ha fatto propria l’iniziativa allargandola a tutto
il Friuli Venezia Giulia. «L’impegno - ha precisato Lucchetta - è rivolto anche
al nostro interno, cioé alla formazione degli imprenditori del settore e dei
loro dipendenti. Un’azione di qualificazione professionale volta a promuovere
le misure di autoregolamentazione in materia di vendita di bevande alcoliche
nei contesti di possibile rischio legato, in particolare, alle fasce di età».
Ma gli esercenti ricordano: il divieto di somministrare alcol vige solo per gli
esercenti. Come dire: nel market vicino al bar il minore si può liberamente
compare la bottiglia di superalcolico. D.L. (*) Nota: anche secondo me le
nuove disposizioni contenute dal decreto legge sono state ispirate dagli
esercenti. Dato che non c’era modo di porre dei limiti e di far rispettare la
legge agli esercenti si sono inasprite le pene ai loro clienti. IL GIORNALE Scontri nella notte, muoiono
centauro e automobilista di Redazione - domenica 05 agosto
2007 - Il primo a superare il test all’uscita dall’Old Fashion è Claudio, poco
dopo l’1.30: «Cosa mi regalate? Un drink alcolico per la prossima volta?» dice,
mostrando un po’ di delusione quando, come «premio sobrietà» si vede recapitare
dai volontari della Croce Verde A.P.M. un pass d’ingresso gratuito. Poi via di
corsa, senza concedersi ai fotografi. Prima di lui ci aveva già provato una
coppia di amici «allegrotti». Troppo per l’etilometro, che li punisce: tasso
alcolemico superiore a 0.5 grammi per litro. Risultato? Niente omaggio e tanta
incredulità di circostanza: «Ma come, abbiamo bevuto solo un “paio” di
cocktail?!». Qualche perplessità sul funzionamento dell’apparecchietto ce l’ha
anche Davide, ma per il motivo opposto: «Ho bevuto quattro cocktail, sei bicchieri
di sangria e una birra, anche se sono trascorse due ore - dice -. Ma mi sento
brillo, non mi metterei alla guida così». Per la macchinetta, però, è tutto ok:
il tasso segnalato è di 0.27 grammi per litro. Anche Laura è perplessa: «Sono
al limite, 0.50, ma pensavo peggio con quello che ho bevuto». Andrea ha passato
il test, ma non è sorpreso: «Quando devo mettermi al volante non bevo mai -
dice -. La patente mi serve per lavorare, se ti beccano ti fanno un ...».
Insomma, la politica del «bastone» conta più di quella della carota? «No, credo
che iniziative come queste siano utili». Eleonora, neosposa in abito bianco, ha
deciso di chiudere i festeggiamenti per il suo matrimonio in modo inconsueto,
con una serata in discoteca tra amici: «Ho bevuto solo un bicchiere di vino per
il brindisi» dice, e ribadisce il principio: «Nozze a parte nel nostro gruppo
vale la regola che chi guida non beve». Daniel e Sabrina sono gli unici «senza
macchia» in una compagnia dove «sono tutti “bevuti”» : «Ho preso acqua e limone»
dice lui. Problemi di stomaco? «Macché, volevo evitare la solita Coca Cola..».
Ovviamente i loro amici non si metteranno alla guida... «Qualcuno sì»
ammettono. Miriam, tasso alcolemico nella norma, segue la regola del «chi fa da
sé fa per tre». «Guido io, non mi fido degli altri» dice. Dopo le 2.30, però, la “saggezza”
lascia il posto alle voci impastate e ai test fuori norma. In un angolo i City
Angels osservano la situazione, pronti a mettere a disposizione il loro
furgoncino per accompagnare a casa i casi «disperati». Come Franco e i suoi due
amici, che strappano il primo posto nella classifica dei tassi alcolemici: tra
1.44 e 1.62: «Se devo guidare non mi riduco così» dice schiarendosi la voce.
Alle spalle ha un grave incidente: «Sono passato con il rosso, me la sono vista
brutta». O come quel ragazzo che racconta ai volontari di aver speso 180 euro
in alcolici. Risultato della nottata: circa
100 test effettuati, una quarantina di omaggi distribuiti. Ma l’impressione è
che le situazioni veramente «a rischio» siano altrove, a poche decine di metri
dall’ingresso della discoteca e fuori dal campo visivo dei volontari e degli
«angeli della città». Qui, due ragazzi allontanati dal locale si spintonano e
si insultano, giovanissime in equilibrio instabile sulle lunghe gambe scoperte
si sorreggono a vicenda. Loro, dal banchetto, non ci sono certo passati. IL TIRRENO Falciata da un’auto mentre
rincasa Grave una venticinquenne. L’investitore positivo al test
dell’alcool LIDO. È stata falciata da un’auto
mentre attraversava la strada per andare a casa, dopo una serata in allegria
trascorsa con alcuni amici. Viola Ciuti, venticinque anni, residente a Bagno a
Ripoli e in questi giorni in vacanza a Lido di Camaiore, è adesso ricoverata in
gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di
Pisa. L’incidente è avvenuto nella notte fra venerdì e sabato poco dopo le
quattro. Viola Ciuti - secondo una prima ed ancora sommaria ricostruzione
effettuata dagli agenti della polizia municipale di Camaiore - era appena scesa
da una Y10 condotta da una amica per rincasare nell’abitazione estiva di via
Ferrarin, dove la ragazza è in vacanza insieme ai genitori. Appena scesa
dall’auto - posteggiata nel tratto di via Trieste fra via del Secco e via
Alfieri, la tragedia. Dalla carreggiata opposta - con direzione Forte-Viareggio
- è infatti sopraggiunta una seconda auto condotta da Claudio B., un
ventitreenne domiciliato a Lido di Camaiore che nel periodo estivo lavora in un
albergo di Marina di Pietrasanta. Il giovane - colto da un colpo di sonno - ha
perso il controllo della vettura ed è piombato addosso alla ragazza, che
nell’urto ha rimediato un brutto trauma cranico. Trasportata in ambulanza al
vicino ospedale Versilia, le sue condizioni sono parse subito molto gravi.
Tanto che i medici del pronto soccorso hanno disposto il suo trasferimento nel
reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, dove è adesso
ricoverata in prognosi riservata. Nel frattempo i vigili urbani di Camaiore - a
cui è toccato il compito di eseguire i rilievi - hanno sottoposto alla
cosiddetta prova del palloncino il giovane che ha travolto la ragazza. E i
valori di alcool nel sangue riscontrati sono risultati (seppur non di molto)
superiori al limite previsto per legge. Oltre a tutte le conseguenze legate
all’incidente, al conducente è stata così ritirata la patente di guida ed è
stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Claudio Vecoli IL GAZZETTINO E’ IL PRIMO VENETO Guida ubriaco, un cadorino "paga" la nuova legge È del bellunese la prima vittima
veneta del giro di vite governativo per qui guida ubriaco entrato in vigore
alla mezzanotte di ieri. Verso le 14 un anziano è stato infatti bloccato dai
carabinieri della Compagnia di Cortina e della stazione di Padola che lo hanno
trovato con 3,31 microgrammi di alcol per litro di sangue, a un passo dal coma
etilico (3,50) e ben oltre il limite di 0,5 microgrammi litro consentito dalla
legge. L’uomo, al quale sono state
sequestrate auto e patente e nei cui confronti è scattata anche una denuncia
alla procura, in base alle nuove normative rischia anche 6 mesi di carcere. Il
fatto è accaduto a Dosoledo, frazione di Comelico Superiore. L’anziano, dopo un
pranzo in famiglia e una successiva serie di tappe nei bar della zona, ha
provato a ripartire con la propria Bmw Touring nonostante un barista, amici e
avventori abbiano tentato di farlo desistere, visto il suo palese stato
d’ebbrezza. Non c’è stato verso di convincerlo e così ha provato a partire lo
stesso. Ma prima ha urtato un muretto, quindi ha picchiato contro una serie di
altri ostacoli finendo la sua breve corsa addosso a un furgone parcheggiato sul
ciglio della strada. I carabinieri sono giunti subito sul posto constatando,
con gli apparecchi in dotazione, lo stato di ubriachezza dell’anziano.
Inevitabili a quel punto, le procedure previste dal decreto governativo varato
venerdì. IL TEMPO Tre scontri nella notte: sulla Salaria, sulla Mirtense e in città
vicino ai Vigili del Fuoco Incidente, grave giovane di ELIANA DI LORENZO ENNESIMO
fine settimana costellato da incidenti, ferita aperta in città e provincia che
non conosce ferie. Si comincia alle 22 di venerdì, quando sulla Mirtense un
uomo, in un evidente stato di ebbrezza, con la sua auto finisce contro un
albero. A.S. queste le sue iniziali fa tutto da solo, ed i Vigili del Fuoco
impiegano più di un’ora per estrarlo dall’abitacolo, divenuto un ammasso di
lamiere nel giro di pochi secondi. L’uomo è stato trasportato al nosocomio
reatino con un codice rosso. Gravi le sue condizioni dettate soprattutto dallo
stato quasi comatoso con il quale è stato ricoverato. Stato saporoso-comatoso
causato soprattutto dall’alcol che l’uomo aveva ingerito. Trascorrono le ore ed
alle 2 del mattino un’altro incidente, ben più grave sconvolge il centro città.
Un sorpasso azzardato ad alta velocità, sulla via Salaria all’ altezza del
bivio per Casette, provoca un sinistro spaventoso, coinvolte 4 vetture, sei le
persone ferite, di cui una in modo grave. Tutti ragazzi, tutti reatini, tutti di
età compresa tra i 25 ed i 27 anni. D.C. di 25 anni ha avuto la peggio, è il
più grave dei 6 e dopo essere stato ricoverato al San Camillo De Lellis con un
codice rosso nel tardo pomeriggio è stato trasferito nel tardo pomeriggio di
ieri al policlinico Gemelli di Roma in gravi condizioni. Il ragazzo con un
ematoma cerebrale è stato ricoverato nel reparto di neurochirurgia. Tutti
codici gialli e verdi per gli altri, S.P. di 23 anni, M.S. di 24 anni, M.F. e
A. C.di 27 anni. Coinvolto con loro anche A.R. I Vigili del Fuoco hanno avuto
il loro da fare per liberare la strada dai detriti delle auto e dal carburante,
visto che all’alba erano ancora evidenti i segni dell’impatto. IL TIRRENO Minorenni sbronzi allarme a Fivizzano FIVIZZANO. Notte brava per un
gruppetto di minorenni ospiti della comunità terapeutica di Caugliano. Dopo
avere eluso la sorveglianza, giovedì notte, cinque ragazzi si sono allontanati
a piedi, raggiungendo Fivizzano che dista circa 6 chilometri dalla frazione di
Caugliano. Giunti in centro, hanno cominciato a bere alcolici: un bicchiere
dietro l’altro e ben presto i cinque minorenni hanno iniziato ad accusare i
sintomi della sbronza. La presenza del gruppetto di forestieri che si aggirava
alle due di notte per le vie cittadine, senza peraltro combinare nulla di male,
ha destato la preoccupazione di alcuni abitanti che hanno avvertito i
carabinieri. Una pattuglia dell’Arma si è quindi mossa per le strade cittadine
localizzando in breve tempo i cinque ragazzi. Il gruppetto, visti gli uomini in
divisa, ha mostrato segni di insofferenza senza però compiere azioni illecite.
E così, una volta identificati, i cinque ragazzi sono stati riconsegnati agli
operatori della comunità terapeutica che hanno provveduto a ricondurli
all’interno della struttura. Il fatto è poi stato segnalato all’autorità
giudiziaria IL SECOLO XIX Pietrate ai carabinieri arrestato
in un bar La storia Renato Santo, 43 anni, di Pallare, è stato bloccato dopo
aver insultato e malmenato i militari e preso a sassate la loro auto 05/08/2007 Carcare. E’
stato arrestato per resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale, oltre
a lesioni e danneggiamenti. Protagonista Renato Santo, 43
anni, pluripregiudicato residente a Pallare in Val Bormida. Venerdì sera
l’uomo, in evidente stato di alterazione alcolica, stava infastidendo alcuni
passanti e clienti di un bar nel centro di Carcare e quando il titolare del
locale ha chiamato il 112 si è scagliato contro i carabinieri della Compagnia
di Cairo intervenuti poco dopo. Alla vista dei militari, anzi, è
andato letteralmente in escandescenza: insultandoli ripetutamente, malmenandoli
(ha colpito uno dei militari procurandogli una prognosi di alcuni giorni) e
alla fine si è accanito persino contro la loro auto parcheggiata fuori contro
cui ha lanciato un grosso sampietrino prelevandolo dall’asfalto. Ingenti i
danni alla vettura. E’ stata una sequenza violentissima e per i testimoni
impressionante. Dopo alcuni minuti di raptus, i
carabinieri sono finalmente riusciti ad immobilizzarlo e arrestarlo. Ora si
trova rinchiuso nel carcere Sant’Agostino di Savona a disposizione
dell’autorità giudiziaria. Il procuratore capo Vincenzo Scolastico ha chiesto
la convalida dell’arresto. Lunedì mattina la direttissima. IL GAZZETTINO (Udine) Minaccia avventori e agenti
denunciato giovane udinese Spettacolo fuori programma in un bar di via Mercatovecchio,
nel pieno centro di Udine, provocato da un giovane in evidente stato di
ubriachezza. Nella notte tra venerdì e sabato,
attorno alle 2 del mattino per la precisione, le Volanti della Polizia sono
dovute intervenire - prontamente chiamate dai gestori del bar
"Barkollo" di via Mercatovecchio, nelle vicinanze della biblioteca
civica - per calmare i bollenti spiriti di un giovane di 21 anni di Udine, S.C.
le sue iniziali, che disturbava gli altri avventori del locale con il suo
comportamento sopra le righe. Anziché calmarsi, all’arrivo
degli agenti di Polizia il giovane udinese - in evidenti condizioni di
ubriachezza - ha continuato il suo show minacciando il personale della squadra
Volanti. È stato dunque denunciato
penalmente all’autorità giudiziaria per il reato di minaccia aggravata a
pubblico ufficiale e disturbo e molestie. Il giovane, che ha già qualche
precedente di questo genere, oltre a dover rispondere del suo comportamento sul
piano penale, riceverà anche una sanzione amministrativa per ubriachezza. BRESCIA OGGI MANDOLOSSA. Grave il ferito,
pakistano come l’aggressore Accoltella l’amico per un
televisore La polizia lo ha arrestato due
ore dopo il tentato omicidio. Si era rifugiato a Ome da un parente. Forse
voleva costituirsi Tragedia sfiorata alle dieci di
sera di martedì scorso in un appartamento occupato da cinque pakistani. Un
banale litigio è finito a coltellate e un asiatico ha rischiato di morire. Ma
ce la farà. Il teatro del tentato omicidio è
una palazzina a tre piani di via Mandolossa 9. La lite è scattata a causa di un
televisore e di altro mobilio. Cose che Raja Iqbal, 42 anni, riteneva fossero
di sua proprietà e che voleva portare nel suo nuovo appartamento a Castegnato.
Il connazionale ferito, che ha 52 anni, si è opposto energicamente. Non voleva
che portasse via gli oggetti, che sosteneva invece fossero suoi. In quel
momento nell’appartamento c’erano altri due pakistani: invano hanno cercato di
sedare gli animi surriscaldati dall’alcol. L’aggressore ne aveva bevuto
parecchio e, dopo aver lanciato bicchieri e piatti contro una parete, ha
colpito l’amico all’addome con un coltello dalla lama sottile. Subito dopo si è
allontanato da via Mandolossa e in sella ad uno scooter si è diretto verso Ome
dove abitano alcuni parenti. Cercava ospitalità. Ha raccontato di essere stato
picchiato e allontanato da casa. Questa versione non deve avere convinto i
connazionali, che lo hanno indotto a recarsi dai carabinieri per sporgere
denuncia-querela. E mentre la polizia, avvisata dal
«118», iniziava le ricerche del presunto feritore in città, ma anche a Gussago
dove vivono altri parenti e a Ome, il ferito veniva operato alla clinica
Sant’Anna dove i medici riuscivano a bloccare un’emorragia interna. L’uomo è
ancora in terapia intensiva. Sembra che non rischi di morire. Gli agenti della squadra Mobile
due ore dopo il ferimento hanno rintracciato e bloccato Raja Iqbal a poca
distanza dalla caserma dei carabinieri di Roncadelle. Ai poliziotti l’uomo non
ha detto granché, tranne che non sapeva che il suo amico fosse in ospedale in
gravi condizioni. Resta da stabilire se volesse costituirsi ai carabinieri o
solo denunciare in caserma di essere stato aggredito. Un banale litigio
sfuggito di mano per via dell’alcol.F.MO. IL GIORNALE I milanesi superano i controlli,
l’etilometro no «Nella notte tra venerdì e sabato
- spiega il comandante della polizia municipale Emiliano Bezzon -, sugli oltre
sessanta controlli anti-alcol effettuati dalla polizia locale, solamente due
casi hanno dato esito positivo». Che i milanesi che si sono messi alla guida
all’uscita dai locali notturni siano stati colti da un improvviso raptus di
responsabilità? La risposta, stando ai dati forniti dal comando dei vigili
urbani, è affermativa, ma sulla prima notte di pattugliamento all’uscita dalle
discoteche aleggia anche un grosso punto interrogativo. E, per una volta, a
finire sotto accusa non è chi si mette irresponsabilmente alla guida ubriaco,
ma le strumentazioni tascabili in dotazione ai vigili urbani. «Il controllo
- spiega il commissario aggiunto Rosio, in pattuglia in via Canova - avviene in
due fasi: in un primo momento, chiamato pre-test, si verifica il tasso
alcolemico dell’autista attraverso uno strumento tascabile omologato; se il
conducente risulta positivo, allora si passa al controllo più accurato
dell’etilometro». Tutto secondo le norme, quindi, se non fosse per un piccolo
intoppo riscontrato dopo più di un’ora e mezza di pattugliamento, quando un
passeggero - consapevole di aver ecceduto con qualche consumazione di troppo -
accetta di sottoporsi al test: una semplice formalità per verificare la propria
condizione. L’esito al pre-test è negativo: tasso alcolemico di 0,18 grammi per
litro, abbondantemente sotto il limite fissato a 0,6. Per puro scrupolo, i
vigili decidono di sottoporre l’uomo anche alla prova del secondo etilometro.
Il risultato? 1,05 grammi per litro, quasi il doppio del limite massimo
consentito. A questo punto la domanda è d’obbligo. Le macchinette del
pre-test funzionano regolarmente? «Sono tutte quante omologate - la spiegazione
di Rosio -; è possibile che il loro funzionamento possa subire delle
variazioni, a seconda dello stato di carica della batteria». (*) Ma il
dubbio rimane, visto che per assistere al primo ritiro di patente - avvenuto a
notte inoltrata, quando erano passate abbondantemente le quattro - si è dovuto
attendere oltre due ore e più di una ventina di controlli. (*) Nota: gli etilometri
precursori, per la loro modalità d’uso, danno in effetti qualche problema di
affidabilità. QUOTIDIANO.NET IRAQ Stuprò e uccise 14enne Condannato
soldato Usa Cento dieci anni di carcere per
Jesse Spielman per complicità nello stupro e l’omicidio di una bambina di 14
anni e nell’uccisione dei suoi tre famigliari. La violenza era stata studiata a
tavolino insieme a due commilitoni Chicago, 5 agosto 2007 - Il
soldato semplice Jesse Spielman è stato condannato a 110 anni di carcere dal
tribunale militare di Fort Campbell per complicità nello stupro e l’omicidio di
una bambina di 14 anni e nell’uccisione dei suoi tre famigliari. La corte marziale ha stabilito
che Spielman non prese parte attiva ai crimini ma fece il palo ai commilitoni
che nel marzo del 2006 entrarono in una casa di Mahmudiya, una trentina di
chilometri a sud di Baghdad, per violentare e uccidere Abeer Qassim
al-Janabiatuna, i genitori e la sorella minore della giovane vittime. Secondo i giudici, il soldato
partecipò all’elaborazione del piano, studiato a tavolino insieme ai
commilitoni mentre bevevano whisky e giocavano a carte. (*) Gli altri militari che parteciparono
alla strage sono: Paul Cortez e James Barker, condannati rispettivamente a 90 e
100 anni di carcere; Steven Green, la mente del gruppo (radiato dall’esercito
per «disturbi di personalità») che rischia una condanna all’ergastolo; e Bryan
Howard, che sta scontando una pena di 5 anni per aver controllato le
trasmissioni radio durante le violenze. Cortez e Barker, entrambi testi
nel processo a Spielman, hanno ammesso di aver stuprato la ragazza e raccontato
che fu Green a uccidere gli altri componenti della famiglia, prima di
violentare e appiccare il fuoco al cadavere della giovane. (*) Nota: tra i “danni
collaterali” causati dalla guerra in Iraq bisogna considerare la grande
quantità di alcolici e stupefacenti che sono stati introdotti legalmente ed
illegalmente nel paese a “supporto” delle attività dei soldati e civili
presenti. AGI MUSICISTI "MALEDETTI" KEITH RICHARDS UBRIACO FRADICIO
SUL PALCO DI HELSINKI Non e’ decisamente un momento si’ per Keith Richards. Il chitarrista dei Rolling Stones, dopo aver ammesso che effettivamente ha sniffato un po’ delle ceneri del padre come se fosse cocaina (ma non insieme alla cocaina, ha tenuto a precisare) si e’ presentato sul palco di Helsinki ubriaco fradicio, mandando apparentemente su tutte le furie il resto delle ’pietre rotolanti’. Richards, secondo quanto riportava ieri il Sun, e’ infatti finito per terra un paio di volte, e ha anche rischiato di precipitare rovinosamente sul pubblico. "Mick (Jagger, ndr) e Ronnie (Wood, ndr) non sembravano affatto contenti - ha raccontato uno spettatore al tabloid inglese -. A un certo punto Jagger lo ha dovuto tenere, altrimenti sarebbe caduto giu’ dal palco. E in un altro momento ha inciampato lateralmente e se non fosse stato per la ringhiera avrebbe fatto un volo di sei metri direttamente sulla folla". "I tecnici lo hanno dovuto reggere mentre gli mettevano la chitarra al collo - ha raccontato un altro fan -. Inutile dire che ha suonato in maniera terribile, ma Mick e’ stato un grande ed e’ riuscito a fare andare avanti lo show". "E’ caduto in terra un sacco di volte - si e’ lamentato un terzo spettatore - in uno show di fronte a 45 mila persone. Per qualcuno puo’ anche essere divertente, ma temo che Keith stia iniziando a credere un po’ troppo nel suo mito. Sta diventando un po’ troppo imbarazzante". (AGI) - Londra, 5 ago. - IL GIRO di vite sugli orari dei negozi che vendono alcolici in piazza Verdi e din... <>LA GAZZETTA DI PARMA Incidente stradale Un fidentino, di 24 anni, è stato segnalato dai vigili, all’autorità giudiziaria, per avere provocato a Parola, un incidente, sotto l’effetto di alcol e droga. L’ADIGE Ubriachi al volante: maximulte CORRIERE VENETO Alcol alla guida, sanzioni e patenti ritirate ><>ALTO ADIGE controlli anti-alcol, è scontro LA SICILIA Musica contro l’alcol, oggi
l’ultima serata ************************ Signor Sindaco, pur nel rispetto delle
determinazioni della sua amministrazione, mi permetto di ricordare che nel solo
decennio 1995/2005 hanno perso la vita sulle strade oltre 25.000 giovani che
non avevano superato i 30 anni in incidenti stradali. Un terzo di questi
incidenti era sicuramente alcolcorrelato. La strada a causa dell’alcol e
della velocità è, nel nostro Paese dal dopo guerra, il teatro delle più grandi tragedie che distruggono la vita di
troppe persone e di tante famiglie. Non so se Le è nota la nuova
classifica delle 20 sostanze più pericolose per la salute prodotta da illustri
farmacologi di Bristol (David Nutt e Colin Blakemore) pubblicata da Lancet
(rilanciata sempre dal Corriere della Sera, questa volta del 24 marzo 2007)? Al
5° posto c’è l’alcol (che causa 190.000 morti l’anno nella sola Europa) al 9°
il tabacco uniche due sostanze lecite fra le 20 elencate. Al primo e secondo posto ci sono
Eroina e Cocaina. Pensi che dietro l’alcol all’11° c’è la cannabis, al 14°
l’LSD, al 18° l’Ecstasy. Non sono classifiche stilate dall’Asaps signor
sindaco. Credo che ogni iniziativa di
promozione dell’alcol realizzi una condizione di inconsapevole (e qualche volta
consapevole) complicità nella serie di eventi tragici che ne possono
conseguire. Giordano Biserni Presidente Asaps Egr sig. Sindaco nell’ottobre 2006, un pub di
Venturina ( LI ) si è fatto pubblicità invitando ad ubriacarsi con la propria
birra preferita; l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha
comminato una sanzione di 25.000 euro ai gestori. Anche Lei come molti di noi si
sarà trovato a sentire le notizie dei telegiornali sui dati relativi alle vite
spezzate a causa degli incidenti dei fine settimana e a vedere immagini di
lamiere contorte; anche Lei come noi sa benissimo che molti di questi incidenti
sono dovuti alla guida in stato di ebbrezza. Per questo sono a chiedermi come
possono essere autorizzate iniziative come quella del Bar Aurora. Quanto proposto dal locale,
"una birra gratis dopo due consumate", è inaccettabile: i sigg.
Scalzi forse non sanno che 3 birre in lattina ingerite a stomaco pieno da un
uomo di 70 kg portano il tasso alcolemico a 0,54 ( la legge prevede un max di
0,5 ): ognuno ha tutto il diritto di
pubblicizzare la propria attività, ma deve farlo nel rispetto delle regole,
organizzare gare dove il vincitore è quello che riesce a bere di più è
un’istigazione al bere. Mi auguro che nella Sua veste di
primo cittadino prenda gli opportuni provvedimenti affinchè venga impedito lo
svolgimento di detta manifestazione. Fabbri Aldo Presidente Associazione Fede Per La Vita Piombino ( LI ) |
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