<>(ASAPS) BERNA, 7 agosto 2007 – “Allacciati alla vita”, dicono all’Ufficio Svizzero per la Prevenzione degli Infortuni (UPI), e per convincere gli elvetici a fare un maggior uso delle cinture, illustrano qualche dato. Il primo, è che impattare contro un ostacolo fisso a 30 km/h, può già costare la vita. Un ragionamento logico, se si pensa che muoversi nello spazio a 30 chilometri orari, significa percorrere 8,3 metri al secondo, e già a questa velocità così “bassa”, il peso del nostro corpo si moltiplica per 20. Gli specialisti svizzeri hanno fatto poi ricorso – così come il nostro professor Franco Taggi, dell’Istituto Superiore di Sanità – al confronto tra velocità orizzontale (quella che non ci fa affatto paura) e quella verticale (che invece ci terrorizza): viaggiare a 50 km/h (13,9 m/s) equivale a cadere dal 3° piano di un palazzo. Vi ci buttereste, senza essere assicurati ad un solido cavo elastico? L’UPI spiega anche che la metà delle vittime di incidenti stradali, potrebbero essere salvate, se avessero fatto un uso corretto delle cinture di sicurezza: tra le altre cose, le polizia cantonali hanno il preciso obbligo di verificare sempre, in caso di incidente stradale, se gli occupanti dei veicoli coinvolti fossero tutti regolarmente allacciati, comunicando poi il particolare alle compagnie assicurative, che operano drastiche riduzioni nei risarcimenti. In ogni caso, secondo i dati rilevati dall’UPI nel corso del 2006, l’86% dei conducenti risulta fare un uso abituale del dispositivo, mentre resta più blando l’impiego da parte dei passeggeri seduti dietro: si tratta di una rilevazione “media”, calcolata sulla base dei vari contesti di strada su cui sono state effettuate le osservazioni. Ad esempio, in autostrada la quota sale e supera il 90%, mentre in alcune strade extraurbane non si supera l’81%. Proprio su queste strade, si verificano il maggior numero di sinistri, 7.131 nel 2006, contro i 2.396 rilevati in autostrada. La campagna “allacciati alla vita”, lanciata nel 2005 e tuttora in corso, illustrata compiutamente sul sito internet http://www.cintura.ch/indexflash.html, entra anche nel dettaglio statistico di tutto il paese, mostrando come l’uso delle cinture sia in continuo aumento. Nel 2005, per esempio, non si superava l’82% tra i conducenti ed il 53% dei passeggeri seduti dietro. (ASAPS) |
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