In fondo alla rassegna potete
leggere le ultime lettere inviate al sindaco di Olginate. Le lettere inviate al
quotidiano “La Provincia di Lecco” sono state pubblicate. Nei giorni 4 e 5
agosto. www.laprovinciadilecco.it, IL TIRRENO I ragazzi alla prova dell’etilometro strage di patenti ma niente
arresti Reportage. La prima notte del decreto sicurezza: chi si
mette a piangere e chi impreca contro le nuove regole DONATELLA FRANCESCONI VIAREGGIO. La luce blu del
lampeggiante quasi si confonde con lo sfavillio del viale a mare, là dove la
Versilia un tempo ruggiva e oggi guarda sfilare ragazzine seminude per le quali
i profumi di marca non riescono a nascondere la scia alcolica che si lasciano
dietro. Polizia stradale, distaccamento di Viareggio in assurdo odore di
chiusura, incontrati al lavoro nella notte del giro di vite governativo per chi
beve e poi preme l’acceleratore. Tra Forte dei Marmi e Torre del Lago, dalle
discoteche di tendenza alla Marina dei locali gay e trans. Dove, se fermi un
ragazzino, ricorda un poliziotto, «può capitare, come è successo a me, di
doverne sopportare le proposte oscene oltre ogni immaginazione mentre fai
controlli e verbale. Salvo poi trovartelo, una volta smaltita sbronza e contorno,
spaventato e tremante tanto da sembrare un’altra persona». Via alle maxi-auto.
Alle 23,30 il viale a Mare delle discoteche, tra Lido di Camaiore e Forte dei
Marmi somiglia alla Firenze-Bologna nell’ora di punta. Decappottabili
affollate, grosse auto sportive delle più note marche del lusso a quattro
ruote, le Hammer illuminate come alberi di Natale al cui confronto i grossi
fuoristrada sembrano già fuori moda. Tutti in coda, a consumare il rito del
guardare e farsi vedere, chiamando gli amici, “imbarcando” la tipa giusta al
volo. Il tasso alcolico nell’aria è già alto. Siamo nel posto giusto per
fermarsi ad osservare gli agenti all’opera. Il primo ragazzo fermato risulta
“pulito”. A soffiare nell’etilometro è ugualmente un po’ restio, poi si fa coraggio
grazie anche al modo di fare degli agenti, decisi ma disponibili nel dare tutte
le spiegazioni richieste. Dopo di lui è una ragazza giovanissima, in canottiera
sfavillante e jeans, a sottoporsi al test: nel suo caso viene utilizzato il
precursore, prova più semplice impiegata anche nei controlli a campione.
Risultato negativo e, dunque, niente etilometro per lei. Dopo la mezzanotte. È
passata mezzanotte quando i poliziotti vengono avvertiti che pochi metri più
avanti - proprio sotto il cartello che segna il confine con Lido di Camaiore -
c’è uno scooter in terra, sulle strisce. Si è scontrato con un ragazzino che
traversava in bicicletta, ma nessuno si è fatto male. Anche se il motorino,
nell’impatto, è caduto a terra, trascinandosi dietro guidatore e passeggera. È
proprio la dinamica dello scontro, in un punto dove ormai si va più veloci a
piedi, a mettere sul chi va là gli agenti. Per il centauro trentacinquenne, di
Lucca, non c’è scampo al controllo del tasso alcolico nel sangue. E si scatena
un “Porta a porta” in mezzo alla strada, sotto gli occhi dei ragazzi che dopo
aver trovato parcheggio raggiungono a piedi i locali, bottiglie di birra in
mano e fiatate alcoliche da mangiatore di fuoco. Gli amici del fermato
protestano neppure tanto velatamente: nessuno si è fatto male, il ragazzino non
poteva traversare sulle strisce inforcando la bici, la patente serve per
lavorare, la sospensione sarebbe la rovina. Una delle due ragazze della
compagnia, alla fine sbotta: «Ma lasciatelo perdere!». L’amico prende da parte
uno degli agenti e dice la sua: «Via, ma lo sapete che basta anche un
bicchiere...il suo tasso è così basso...». Nel frattempo il precursore ha messo
il verdetto: 0,65 grammi/litro. Fuori limite e sanzionabile con il primo
livello delle nuove multe, da 500 a 2000 euro, possibile detenzione fino a 1
mese, sospensione della patente da 3 a sei mesi. Con raddoppio delle pene se il
conducente ha causato un incidente. Momenti drammatici. Il controllo va
ripetuto a distanza di qualche decina di minuti, il giovane si agita, una
ragazza si mette a piangere, lui rischia il litigio con la fidanzata che era a
bordo dello scooter e ad un certo punto sbotta: «Ha bevuto un po’ di vino...ma
è sabato sera, dai! Trovo davvero assurde certe cose». L’amico le fa eco: «Loro
devono applicare la legge e la legge essendo tale...ma così è troppo legge».
L’etilometro mette fine alla discussione: 0,78 per ben due volte. Scatta
immediato il ritiro della patente, decurtata di dieci punti, e l’affidamento
del mezzo ad una delle due ragazze. Per conoscere l’entità della sanzione
pecuniaria ed eventuali provvedimenti accessori bisognerà attendere che si
pronunci la Prefettura. Se lo stesso episodio si fosse verificato venerdì,
prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto, la multa sarebbe stata compresa
tra 258 e 1.032 euro e la sospensione della patente avrebbe avuto un periodo
minimo di 15 giorni fino a un massimo di 3 mesi. Fidanzati poco prudenti. Gli
agenti sono stati a lungo occupati a compilare scartoffie, tra rilievi e verbali.
Nel frattempo sono stati raggiunti dai colleghi che daranno loro il cambio,
tirando l’alba e spostandosi su Viareggio, nell’interno. Raggiungiamo la
pattuglia sull’Aurelia, poco prima dell’imbocco dell’autostrada al confine con
Lido di Camaiore. I primi ad essere fermati sono due fidanzati, poco più che
ventenni. All’auto manca l’originale dell’assicurazione, presente solo in fax.
E lui non ha le cinture. Tasso alcolico ok, ma alla contestazione sulle
precauzioni indispensabili il ragazzo ci prova: «Eravamo parcheggiati, siamo
appena partiti...». L’agente non si scompone: «Si parte e si arriva sempre», è
la risposta sintetica ma chiara. E interrotta dal gracchiare della radio. C’è
un incidente a Lucca, con due persone in ospedale. La pattuglia deve lasciare
la postazione. A continuare i controlli, per tutta la notte, tra Viareggio e
Torre del Lago resteranno i carabinieri: 11 contravvenzioni per il mancato uso
delle cinture di sicurezza, due giovani (23 anni di Firenze e 27 di Pistoia)
denunciati per guida in stato di ebbrezza con tasso alcolico decisamente alto.
Ore 6, un’alba alcolica. Alle sei del mattino, sul viale dei Tigli tra Torre
del Lago e Viareggio, la polizia municipale interviene per un incidente ad alto
tasso alcolico, mentre alle porte della città si aprono i battenti del locale
dove si tira l’ora di colazione ballando e bevendo. Fuori, sul marciapiede,
alle 9 del mattino è un tappeto di bottiglie e relativi proprietari buttati
dove capita. LA PROVINCIA DI LECCO Alcol e guida: cultura dello sballo da dimenticare di Mario Schiani C’era un tempo in cui ogni paese
sembrava fosse dotato per legge di una ristretta cerchia di personaggi che
alimentavano il colore locale. Il sedicente playboy da bar, per esempio, o il
matto che se ne andava in giro per la strada berciando un’aria dell’«Aida». C’era
anche il regolamentare ubriacone: quello che la sera chiudeva tutte le osterie
e, quasi invariabilmente, finiva per smaltire la sbornia in un fosso.
Personaggi immutabili, in qualche modo compresi dal loro ruolo e che, in paese,
non contavano certo su un vasta schiera di emuli. A quanto pare, oggi, di
ubriaconi ce ne sono parecchi e, quel che è peggio, ai fossi preferiscono le
automobili. Le statistiche sono
impressionanti: gli incidenti correlati alla guida in stato di ebbrezza sono
tanti, gravi e, soprattutto, sembrano estensioni di una «cultura dello sballo»
quantomai diffusa. Tanto più che, per combinare disastri, non occorre affatto
uscire dal bar camminando a quattro zampe: bastano un paio di birre e un grappino a rallentare i
riflessi quel tanto che basta a mettere in pericolo la vita propria e quella
altrui. Il concetto che deve passare,
dunque, è semplicemente quello che alcol e guida non vanno d’accordo. Neppure
c’è bisogno di arrivare a parlare di ubriachezza. O si beve (poco importa
quanto) o si guida: così è, anche se non vi pare. Ben venga, dunque, il
decreto approvato ieri dal governo che, in pochi punti, anticipa alcune norme
contenute nel disegno di legge presentato dal ministro Bianchi, ancora in fase
di discussione e che non potrà essere licenziato prima di settembre. Il decreto
inasprisce tutto l’inaspribile: per tutte quelle infrazioni che sono alla
radice degli incidenti più gravi, le sanzioni saranno severe, anzi
«cattivissime», come ha dichiarato il ministro Amato quasi sottendendo che, su
questo terreno, l’esecutivo è disposto a superare perfino il concetto di
proporzione tra delitto e pena. Occorre essere d’accordo
perché quello che accade ogni giorno è il più inaccettabile, incivile e
drammaticamente assurdo spreco di vite umane che sia concepibile. Proprio
per questa ragione non è possibile fermarsi qui, accontentarsi di un pur
sentito plauso all’iniziativa di varare, da subito, norme intese a contenere il
problema. L’esecutivo, giustamente, affronta le emergenze. Lo ha fatto quando
un poliziotto è morto allo stadio e lo fece, sostenuto da una diversa
coalizione, anche quando, in tema di sicurezza stradale, volle introdurre la
patente a punti. Provvedimenti giusti, in entrambi i casi, ma non abbastanza da
farci voltar pagina a cuor leggero. Subito molto efficace, la patente a punti
ha via via perso "mordente", mentre i "tornelli" devono
ancora dimostrare di essere in grado di tutelare le vite dei tifosi "normali"
e degli agenti addetti al servizio stadio. La costanza nella severità -
l’inflessibilità, addirittura - dovranno dunque essere i grimaldelli per aprire
le porte di un profondo cambiamento
sociale e culturale. Dovranno agire – al fianco delle campagne di informazione
sulla cui utilità, però, a volte è lecito nutrire qualche dubbio - fino a
quando tutti, ma proprio tutti, saranno convinti che bere e guidare è un
comportamento criminale. Che mettersi al volante con alcol nel sangue è
altrettanto folle e pericoloso che andare in giro per strada puntando alla
testa della gente una pistola carica. CORRIERE ADRIATICO Serata-dibattito organizzata
dalla Sg sezione di Fermo Festa de l’Unità, i giovani parlano di alcol e droghe FERMO - Questa sera alle ore 21.30
presso la festa de l’Unità di Lido di Fermo dibattito promosso dalla Sinistra
giovanile su “I giovani e le dipendenze patologiche”. Interverranno: Giordano
Bizzarri, segretario Sinistra Giovanile sezione Fermo, Giuliano Cannella,
operatore sociale servizio tossicodipenze, Andrea Martini, psichiatra, capo
dipartimento salute mentale Asur 11. Si parlerà di alcol e droghe.
“L’iniziativa è volta a far chiarezza e tenta di proporre delle vie per
rallentare il dilagarsi di un problema che coinvolge innumerevoli settori:
sanità, criminalità, sicurezza, politiche sociali - spiega il segretario della
Sg Bizzarri -. Sarà una tavola rotonda. Una serata colloquiale dove tutti i
presenti potranno dialogare direttamente, proponendo quesiti, impressioni e
suggerimenti su cosa va e cosa non va nelle politiche adottate nel territorio.
Gli ospiti illustreranno le loro esperienze in campo. Situazioni forti,
estreme, simbolo di una società moderna piena di contraddizioni. Il taglio
fortemente tecnico si è reso d’obbligo. Informazione integrata pienamente
all’istruzione, educazione alla legalità, eliminazione dei fattori di rischio
queste sono alcune delle strategie su cui puntare. Da rafforzare. Purtroppo,
fino ad ora, occorre riconoscere che la politica ha saputo far poco proponendo
tramite alcuni suoi esponenti, anche cattivi esempi, così come anche alcuni
settori del mondo dello spettacolo”. QUOTIDIANO.NET L’INCHIESTA Bluff etilometro, viaggio nella notte senza controlli Lungo l’Adriatica neppure una
pattuglia. E molti giovani non sanno nulla del nuovo decreto: "Speriamo
non ci fermino" Riviera Adriatica, 6 agosto 2007 WEEKEND DI PAURA quelli
che vanno in scena ogni settimana sulla statale 16, l’Adriatica. La falce che
miete vittime giovanissime senza distinzione di ceto si alimenta di alcol e
droga, musica a tutto volume e impennate di adrenalina a qualunque costo. Prima
di entrare in discoteca. Perché l’ombelico del mondo della notte è fra Lido di
Classe e Rimini, tra Fragole Amare, Cocoricò, Peter Pan, Prince. Perché bisogna
andare al massimo per godersi la serata e non finire sul divano, emarginati.
Trenta chilometri, questi, di insegne luminose e tentazioni, dove i controlli
dovrebbero essere più rigorosi. NELLA SERATA che inaugura
il pugno durissimo voluto dal ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi —
sanzioni che arrivano fino a 6mila euro e addirittura 6 mesi di carcere per chi
guida ubriaco —, col Governo che ha varato il decreto legge in tutta fretta
proprio perché fosse in vigore da subito, siamo andati a vedere con i nostri
occhi se qualcosa è davvero cambiato. I risultati? Sorprendenti. Purtroppo. ALLE 23,30 imbocchiamo
l’Adriatica a Lido di Classe. Le auto sono tantissime, un serpentone di luci
che procede a velocità ridotta (dai 40 ai 60 chilometri l’ora) a causa del
traffico intenso. dentro ognuna, gruppi di ragazzi che si gustano i primi
assaggi di follia notturna. Una Porsche sgomma fuori da una stradina laterale
pullulante prostitute; tante utilitarie coi finestrini giù e i bassi
dell’autoradio che coprono i suoni della notte rendendo ogni metro di strada
uguale a quello precedente. Siamo a caccia di pattuglie. Vogliamo chiedere ai
ragazzi caduti nella rete dell’etilometro se almeno sapevano che era partito il
giro di vite. Se leggono i giornali, se sono consapevoli che bere un bicchiere
di troppo costerà tantissimo. Ci aspettiamo una maglia di controlli a rete
finissima. Invece nulla. FINO A Cesenatico neanche
un posto di blocco. Arriviamo al paese di Pantani quando mancano 10 minuti a
mezzanotte e il viaggio di andata verso il divertimento è nel suo pieno. Sosta
al pub «Madigan’s», all’entrata del paese. E qui, mentre un noto gruppo locale
canta i suoi deliri (tra gli altri «Ero sempre allucinato, la mattina anfetamina
il pomeriggio un bel plegil e la sera un po’ di coca o due pasticche di
ecstasy, per questo sono un ragazzo fulminato il cervello si è deteriorato»)
avviciniamo qualche giovanissimo. «NUOVO DECRETO? No, non so
niente — dice Giacomo, 19 anni, dopo avere buttato giù un waikiki con smorfia
disgustata —. Sono qui con un mio amico, abbiamo bevuto entrambi, speriamo che
non ci fermino». Il bar è sempre affollato: è l’ora degli sbadigli. «Bianchi? E
chi è? — chiede Elisabetta, 24 anni — Io so solo che il livello dell’etilometro
è troppo basso: per superare 0,5 bastano due bicchieri di vino e a me capita
spesso di berli. Ma non per questo mi sento un’alcolizzata o una criminale».
Tra i ragazzi le novità introdotte dal decreto Bianchi sono arabo. «SEI MESI di prigione? È
giusto. Bisogna smetterla con la comprensione. Io non voglio rischiare la vita
per colpa di un ubriaco» testimonia Nicolò, che nonostante il tasso 0 nel
sangue sembra divertirsi parecchio in compagnia degli amici. Il viaggio
ricomincia, destinazione Rimini. ALL’UNA DI NOTTE
l’Adriatica è meno affollata. Divoriamo i venti chilometri che ci separano
dalla capitale dell’eccesso a velocità sostenuta., il limite arriva fino a 110
e le auto sono sempre più rade. Siamo sempre a caccia di una pattuglia, che
però non compare mai. Da Rimini torniamo indietro in autostrada, uscita Cesena.
Neanche qui incrociamo un posto di blocco che sia uno. RISULTATO: i giovani non
sapevano delle nuove (durissime) regole. E i controlli non si sono visti. Sarà
stato un caso, per carità. Ma la strada più pericolosa della notte italiana,
quando l’abbiamo percorsa noi, era sgombra di pattuglie. Il pugno del knock
out, almeno al primo round, è andato a vuoto. di RICCARDO FANTINI IL TIRRENO Al volante “fatti” di droga ma i controlli sono difficili VIAREGGIO. Un «aumento costante»
di persone che si mettono alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. È
quanto rileva la polizia stradale lungo le arterie della Versilia - dove da
sola effettua tra i 200 e i 250 rilievi l’anno per altrettanti incidenti -
sottolineando la difficoltà nel controllare il fenomeno poiché «non esiste un
test precursore come quello per l’alcol. Dunque, l’unico modo per verificare se
c’è droga nel sangue sono gli esami all’ospedale». Con il risultato che per uno
accompagnato, troppi restano in circolazione. Il lungo fine settimana sulle
strade delle caldi notte versiliesi, per la Stradale è iniziata venerdì con la
partecipazione - in occasione del Croda, festa sul mare tra musica e bevute -
all’iniziativa “Non la bevo” sostenuta da Coop, Asl e Associazione familiari e
vittime della strada. Sostenuti dal Sindacao autonomo di polizia. Incuriositi,
i ragazzi attirati in Darsena dalla festa, hanno voluto provare il nuovo
modello di etilometro in dotazione alle pattuglie. Si chiama “alcol blow” (*)
ed è una sorta di microfono che viene tenuto vicino alla bocca
dell’automobilista fermato. Se la luce diventa verde, non c’è alcol; se è
ambrata vuol dire che l’alcol è presente in misura inferiore al tetto
consentito; se è rossa evidenzia che l’automobilista ha alzato troppo il
gomito. D.F. (*) Nota: il nome esatto di
questo etilometro precursore è: Alcoblow BRESCIA OGGI I CONTROLLI. Dieci pattuglie
della Stradale sono state impegnate nel fine settimana sul Garda e in
Franciacorta. Le nuove sanzioni non paiono spaventare i giovani Alcol e guida Il «giro di vite» non fa paura Percentuale di «positivi» in
aumento rispetto alla settimana precedente A Desenzano un giovane rifiuta il
test Ora rischia una multa di 12 mila euro Franco Mondini «Non possiamo pretendere
miracoli... Con le nuove norme appena entrate in vigore, sarebbe un successo se
nessuno guidasse ubriaco». È questo il commento di un agente della Polizia
stradale che ieri mattina commentava i risultati della «due giorni di
controlli» che hanno portato all’identificazione di 243 automobilisti e al
ritiro di 30 patenti per guida in stato di ebbrezza, più altre due per velocità
eccessiva e sorpasso in curva. Le nuove norme, insomma, non
sembrano fare paura. Nel fine settimana precedente le stesse pattuglie - 10 -
avevano controllato 501 automobilisti ritirando 36 patenti per guida in stato
di ebbrezza e altre 2 per gravi violazioni al codice della strada. Confrontando
i dati emerge che il numero dei «positivi» all’alcol-test è addirittura
aumentato percentualmente, nonostante le campagne di stampa, le norme più
severe e il tam tam mediatico scattato in settimana dopo i gravi incidenti
registrati in tutta Italia. (*) IN TROPPI CASI chi guida
ha ecceduto con il bere. Poche volte chi è al volante si è sacrificato per la
compagnia, evitando di toccare alcol. È questa la figura del «Bob», molto
diffusa in Germania e in Inghilterra. In Italia, anche per l’impegno di chi gestisce
discoteche e pub, qualcosa sta cambiando, ma ancora molto va fatto. LA CAMPAGNA di
sensibilizzazione «Guido con prudenza» che punisce con severità chi sgarra e
premia con biglietti omaggio per la discoteca gli astemi (40 i ticket
distribuiti nel week end) sta dando risultati, ma non quelli auspicati. Nelle notti tra venerdì e sabato
e tra sabato e domenica la polizia ha intensificato i controlli in Franciacorta
e nel Basso Garda. Solo nell’ultima notte la Polstrada sul lago ha ritirato 13
patenti per eccesso di alcol. Tra i multati un giovane che si è rifiutato di
sottoporsi alla prova dell’alcol-test che stabilisce il tasso di alcol nel
sangue. Per lui patente sospesa, denuncia penale e ammenda che potrà
raggiungere, per effetto delle nuove norme, i 12 mila euro. GLI AGENTI hanno anche
rilevato 12 infrazioni per limite di velocità e in 48 ore hanno decurtato 357
punti dalla patente e ritirato 10 carte di circolazione per mancata revisione
del veicolo. Si andrà avanti tutta estate con
controlli a raffica e verrà applicata la «linea dura» per chi sgarra. Solo in
autunno sarà possibile tirare le somme e dire se l’inasprimento delle norme sia
servito. Intanto in discoteca e nei pub si continua a bere, e chi vuole
risparmiare si porta da casa birra e superalcolici e li tiene nel minifrigo in
auto. (*) Nota: un aspetto importante
relativo all’applicazione di nuove norme è la risonanza che viene data alla
loro entrata in vigore. La risonanza ovviamente deve poi essere sostenuta dalla
loro applicazione puntuale e efficiente per non vederne svanito l’effetto. Come
in parte è accaduto per la patente a punti. IL GAZZETTINO Quando la Polstrada di Mestre ...
(m.a.) Quando la Polstrada di
Mestre lo ferma all’imbocco dell’area di servizio Bazzera Sud in direzione
Trieste, è talmente ubriaco da non reggersi in piedi. E scoppia il finimondo.
Sono le 21.30 di sabato, una giornata nera, come annunciato per tutta la
settimana, sul fronte del traffico per il primo grande esodo estivo. Ma è anche
la giornata che vede l’introduzione delle nuove norme varate dal Governo per
prevenire gli incidenti stradali. Al casello di Mestre, code chilometriche fin
dall’alba con il record di 25 chilometri attorno alle nove per scendere a
sedici a mezzogiorno, stabilizzandosi sui nove per l’intero pomeriggio. Verso
sera la situazione diventa più fluida ma la circolazione rimane sostenuta. Fra
le misure tampone introdotte dagli agenti della Stradale anche quella di
liberare dai mezzi pesanti i parcheggi degli autogrill, presi letteralmente
d’assalto dagli automobilisti una volta superato il "tappo" di
Villabona anche dopo cinque ore di incolonnamento. Così tutti i tir, obbligati
al fermo dalle 16, sono stati fatti spostare a ridosso del Carrefour,
all’uscita di Marcon. Cinque gli automobilisti "appiedati" per aver
fatto i furbi impegnando la corsia di emergenza. Ma è il camionista lituano,
con un tasso alcolico decisamente troppo elevato per riuscire ad avere la
necessaria lucidità per la propria e soprattutto l’altrui incolumità, a saggiare
sulla propria pelle, le novità di legge. E così il suo rifiuto di
sottoporsi al test etilometrico, gli costa la contestazione del reato di
concorso per guida in stato di ebbrezza, con l’immediato ritiro della patente
per sei mesi e il pagamento di una sanzione amministrativa di 2.500 euro.
Davanti a tale realtà, D.S. classe 1965, ha perso letteralmente la testa,
lasciandosi andare a offese e ingiurie, per po barricarsi nell’abitacolo del
suo autotreno. Inizia così una lunga ed estenuante trattativa con i poliziotti
che tentano di farlo ragionare. Ma l’uomo, piuttosto corpulento e dai modi
ruvidi, per tutta risposta estrae un coltello con una lama di 14 centimetri. Ci
sono voluti otto uomini per disarmarlo e per immobilizzarlo. Per il
quarantaduenne si sono quindi aperte le porte del carcere con la contestazione
di violenza, resistenza e minacce a pubblico ufficiale aggravate e porto
abusivo d’armi. Mentre il suo bisonte, carico di collettame proveniente da
Milano e diretto in Kasakistan, è stato sottoposto a fermo amministrativo per
la mancanza dei titoli necessari per il trasporto internazionale. IL GIORNALE DI VICENZA IL CASO. La polstrada ha
applicato la notte scorsa le norme previste dal governo che inaspriscono le
sanzioni Ai primi due sbronzi al volante adesso si sgonfia il portafoglio Un vicentino e un kosovaro fermati in A4 e ad Altavilla
rischiano ora fino ad un anno di arresto e 6 mila euro Se saranno condannati
dovranno svolgere attività sociali gratuite per qualche mese Diego Neri Certamente non ci tenevano, in
questo caso, ad essere i primi. A qualche ora dall’entrata in vigore del nuovo
decreto del governo che ha inasprito le pene per chi guida ubriaco, un
vicentino e un kosovaro hanno fatto schizzare il display dell’etilometro. Non
poteva essere altrimenti nel Vicentino, una provincia nella quale ogni anno
vengono denunciate centinaia di persone per guida in stato di ebbrezza e dove
il fenomeno, negli anni, non accenna a diminuire. Non a caso, i due fermati
sono fra i primi in Italia. È stata la polizia stradale a
pizzicarli, la notte scorsa. Il vicentino lungo l’autostrada A4, il kosovaro in
centro ad Altavilla. In base al decreto entrato in
vigore sabato, ora entrambi rischiano grosso. La norma prevede tre tipologie di
sanzioni penali (quelle amministrative saranno applicate più avanti), a seconda
del tasso alcolemico riscontrato nel sangue degli automobilisti. Le tre fasce
vanno da 0.5 a 0.8 millilitri di alcol per litro di sangue, da 0.8 a 1.5 e da
1.5 in avanti. Il vicentino fermato in
autostrada aveva un tasso compreso nella seconda fascia. Ragion per cui i
poliziotti del vicequestore Antonio Macagnino gli hanno ritirato la patente e
lo hanno denunciato, facendolo accompagnare a casa da un amico sobrio. Ora la
legge prevede che lui, in sede di processo penale, rischia fino a tre mesi di
arresto, con un’ammenda fra 800 e 3200 euro. Non solo: la patente gli sarà
sospesa per un periodo compreso fra 6 mesi e un anno (e questa per molti è la
sanzione più dolorosa), ed inoltre dovrà occuparsi gratuitamente di un’attività
sociale in maniera continuativa fino a sei mesi. È andata peggio al kosovaro, che
prima di mettersi al volante aveva decisamente fatto qualche brindisi di troppo
ed è rientrato nella terza fascia. Il che significa arresto fino a sei mesi,
multa fra 1500 e 6000 euro, sospensione della patente compresa fra uno e due
anni, e attività sociali gratuite al massimo per un anno. È chiaro che, dopo la fase
processuale, difficilmente gli ubriachi finiranno in cella grazie alle
attenuanti, agli sconti per i patteggiamenti e alla sospensione condizionale
della pena. Il nuovo decreto prevede però delle aggravanti per chi è ubriaco
alla guida di un camion, per chi è recidivo e soprattutto per chi provoca
incidenti mentre guida con un tasso alcolemico superiore al consentito. I controlli della polstrada
continuano serrati, nella speranza che l’inasprimento delle pene sia uno
strumento deterrente per tutti coloro che fino ad oggi non hanno fatto caso IL TRENTINO Linea dura sulla strada, arriva la prima stangata Ubriaco provoca incidente: 12 mila euro di multa, 1 anno in cella e 4
senza patente Un giovane di Moena il primo trentino colpito dalle nuove norme TRENTO. Un’ora e mezza dopo l’entrata
in vigore del decreto, un diciannovenne di Moena si è guadagnato il poco
invidiabile primato di primo trentino cui sono state applicate le nuove,
durissime norme sulla sicurezza stradale. Ubriaco, ha tirato dritto su una
curva, finendo in fondo ad una piccola scarpata, profonda cinque metri. Ora il
neopatentato rischia davvero grosso: un anno di carcere, 12.000 euro di multa e
sospensione della patente di guida fino a quattro anni. I carabinieri del radio
mobile di Cavalese, intervenuti sul posto, hanno proceduto anche col fermo
amministrativo dell’auto. L’incidente è avvenuto intorno alle 1.30. Il giovane, a bordo di
una Fiat Punto, stava percorrendo, in salita, via Sameda, una strada comunale
di Moena. Arrivato all’altezza di una curva, forse a causa della velocità e dei
riflessi annebbiati dall’alcol, ha tirato dritto e ha concluso la corsa in
fondo ad una scarpata dopo un volo di cinque metri. Il diciannovenne e il
passeggero che sedeva al suo fianco (un amico di 22 anni) se la sono cavata con
ferite lievi. Ma il protagonista dell’incidente dovrà fare i conti con le nuove
norme in materia di sicurezza stradale, pubblicate sabato sulla Gazzetta
Ufficiale ed entrate in vigore un’ora e mezza prima dell’incidente. Il giovane automobilista è stato sottoposto all’alcoltest dai
carabinieri. Il controllo del tasso di alcol non ha lasciato dubbi: 1,70,
ovvero oltre tre volte il limite (0,50) imposto dalla legge. Il diciannovenne
in un colpo solo ha accumulato una serie di infrazioni che gli costeranno carissimo. La nuova legge, infatti, prevede sanzioni più dure per chi ha un
tasso alcolico superiore a 1,50. Ma le pene vengono addirittura raddoppiate se
chi guida ubriaco provoca anche un incidente, come nel caso del giovane di
Moena. In sostanza l’automobilista ora rischia un’ammenda fino a 12 mila euro,
una pena detentiva di un anno (che può essere scontata, in alternativa, con lo
svolgimento di servizi sociali in istituti dove sono ricoverate vittime di
incidente stradali), la sospensione della patente di guida fino a quattro anni
(lo deciderà il Commissariato del Governo). Queste, naturalmente, sono le pene
massime previste dal decreto legge. Insomma, per il diciannovenne si prospetta
una vera stangata. Ma cosa avrebbe rischiato se l’incidente fosse avvenuto giusto un
attimo prima della mezzanotte? Il «vecchio» codice della strada prevedeva delle
pene decisamente più blande: un’ammenda fino a 1.032 euro, la pena detentiva
fino al massimo di un mese, la sospensione della patente da quindici giorni a
tre mesi, con la possibilità di aumentare da uno a sei mesi se l’automobilista
commette la stessa infrazione nell’arco di un anno. Sabato sera un altro giovane automobilista è stato trovato
positivo all’alcoltest dalla polizia municipale di Trento: aveva un tasso di
0,60, ma è stato pizzicato alle 23.45, quindi un quarto d’ora prima
dell’entrata in vigore delle nuove norme. (g.f.p.) EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da
QUATTRORUOTE) Primo arresto a Milano Noi di "Quattroruote" avevamo più volte insistito
affinché il Governo si affrettasse ad approvare le nuove norme sulla sicurezza
stradale. E già sabato, primo giorno di entrata in vigore del decreto, è stato
fermato un uomo ubriaco fradicio, che guidava a folle velocità per le vie di
Milano. Zig zag fra le auto, sgommate e
diverse manovre rischiose: così un peruviano senza patente stava
"intrattenendo" la moglie e un’altra connazionale a bordo di una Fiat
Punto rossa. Dopo un breve inseguimento, una volante dei carabinieri è riuscita
ad arrestarne la corsa e a portare l’uomo al vicino comando di vigilanza urbana
dov’è stato sottoposto al test alcolemico. Morale? 1,58 grammi di alcol per
litro di sangue, tre volte superiore al limite consentito (0,5 g/l). Ora,
secondo le nuove norme, rischia l’arresto fino a sei mesi e dovrà pagare una
multa da 1500 a 6000 euro, che andrà ad aggiungersi a quella per aver guidato
sprovvisto di patente (da 2257 a 9032 euro). Non si sa ancora quale
provvedimento prenderanno gli organi di giustizia, visto che il soggetto in
questione ha anche il permesso di soggiorno in scadenza. C’è da auspicarsi,
però, che la severità della pena lo dissuada dal ripetere una simile bravata,
che avrebbe potuto costare la vita a qualcuno. CORRIERE ADRIATICO Cinque patenti ritirate sabato notte dai carabinieri Ubriachi al volante nei guai SENIGALLIA - Cinque patenti
ritirate per guida in stato di ebbrezza. Due centauri e tre automobilisti del
sabato sera sono stati fermati dai carabinieri durante i controlli effettuati
sulle strade di Senigallia e intensificati durante i weekend estivi. I militari
dell’Arma in particolare hanno tolto il permesso di guidare a due motociclisti
risultati positivi alla prova del palloncino. Erano alla guida delle loro due
ruote dopo avere alzato visibilmente il gomito. Stessa sorte è toccata a tre
automobilisti, anche questi visibilmente alticci. Con il decreto del 3 agosto,
poi, le regole per chi si mette alla guida sono diventate ancora più ferree e
in alcuni casi è previsto anche l’arresto. Un estremo tentativo per cercare di
fermare le stragi del sabato sera dove a perdere la vita sono sempre più
ragazzi. Sempre sabato sera, all’uscita del casello di Senigallia, l’unità
cinofila della guardia di finanza ha fermato le auto per una serie di controlli
antidroga IL GAZZETTINO (Udine) Hanno tra i 18 e i 30 anni:
quasi tutti rientravano dalle discoteche. Sette i casi rilevati dai carabinieri
del Radiomobile di Tolmezzo ad Alesso Ubriachi al volante, stangati dieci automobilisti Prime applicazioni delle nuove
norme: in nove avevano un tasso alcolemico da due a tre volte superiore al
consentito (c.a.) Hanno tra i diciotto e
trent’anni i giovani incappati, dopo una notte in discoteca in provincia di
Udine, nelle norme del Codice della strada appena inasprite dal Consiglio dei
ministri. In dieci casi polizia stradale e carabinieri hanno avuto modo di
applicare per la prima volta il decreto legge che dichiara guerra a chi guida
sotto l’effetto di alcol o droghe, non rispetta i limiti di velocità, usa il
cellulare senza auricolare o vivavoce oppure non ha la patente. Tra sabato e domenica notte il
giro di vite sul Codice della strada ha inciso soprattutto nella Pedemontana. I
carabinieri del Radiomobile di Tolmezzo hanno ritirato sette patenti di guida a
ragazzi che si sono messi alla guida nonostante avessero consumato alcolici. Il
posto di controllo era strategico, organizzato a poca distanza dalla discoteca
"Al Lago" di Alesso, a Trasaghis. Per tutti l’etilometro è schizzato
oltre a 1 grammo di etanolo per litro di sangue. Significa, secondo le stime
degli esperti, che avevano bevuto circa da quattro a sei birre o da tre a
quattro bicchieri di liquore oppure da tre a cinque calici di vino. In cinque casi si tratta di
ragazzi tra i 18 e i 22 anni, a cui si aggiungono un ventiquattrenne e un
ventiseienne. Per ognuno è scatta la denuncia per guida in stato di ebbrezza.
La patente di guida ritirata con tutte le conseguenze previste dalle nuove
norme. In questo caso i giovani rientrano nella seconda delle tre fasce
stabilite dal decreto (da 0,81 a 1,5), come il ventiseienne fermato dai
carabinieri del Radiomobile di Latisana in via Casablanca, la strada che dalla
discoteca Charlie di Lignano porta al ponte di Bibione o verso la strada bassa
di Latisana. All’automobilista è stato riscontrato un tasso alcolemico
superiore a 0,81. Seconda fascia anche per lui. Quindi ammenda da 800 a 3.200
euro, arresto fino a tre mesi con possibilità di sostituire la pena con
attività socialmente utili in strutture sanitarie traumatologiche. La
sospensione della patente va un minimo di sei mesi fino a un anno. A Latisana, sulla statale 354,
tra le 2 e le 6 di domenica mattina hanno vigilato tre pattuglie della
Polstrada di Udine. Due gli automobilisti denunciati mentre rientravano da
Lignano: uno ha tra i 23 e i 27 anni, l’altro tra i 28 e i 32. Anche per loro
il verdetto dell’alcoltest è stato durissimo: il tasso era compreso tra 1 e 1,5
g/l. L’attività di prevenzione sarà
rinforzata nei prossimi week-end. I carabinieri, dopo una prova fatta venerdì
sera a Udine, scendono in campo con una task force che coinvolge anche il
servizio del 118. Il primo vero controllo è previsto sabato prossimo a Lignano,
con il coordinamento della Compagnia di Latisana. La settimana successiva l’attività
di prevenzione sarà fatta in Carnia. EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da
CENTUMCELLAE.IT) In macchina con l’amico ubriaco In macchina con l’amico ubriaco, muore a 21 anni CIVITAVECCHIA - Una autentica
tragedia sulla strada, come troppe ne continuano ad accadere, quella che nel
primo pomeriggio di ieri ha spezzato la vita di Giulia Bollo, una ragazza
civitavecchiese di 21 anni schiantatasi contro un albero sull’auto condotta da
un amico. Teatro della tragedia una strada periferica di Guidonia
Montecelio, dove il ragazzo 25enne che guidava l’auto, secondo le testimonianze
raccolte, è arrivato a folle velocità. Ad avere la peggio è stata proprio
Giulia, travolta dalla forza d’urto dell’impatto. Il guidatore, vicino al quale
sedeva, ha riportato varie contusioni ma non è in pericolo di vita, come una
seconda ragazza che sedeva invece nella parte posteriore della vettura. Inutili
i soccorsi per la civitavecchiese, che è spirata prima ancora di arrivare
all’ospedale. Le cause del folle impatto sono state svelate dai primi
rilevamenti ematici effettuati dai Carabinieri sul conducente: nel sangue del
ragazzo è stato riscontrato infatti un tasso alcoolico superiore alla legge e,
da quanto si appreso, anche tracce di stupefacenti. Un cocktail di sostanze che
deve aver tolto la ragione al ragazzo, il quale ha insensatamente messo a
repentaglio la sua vita e si è reso responsabile della morte di Giulia. Tanto
che ora dovrà rispondere di omicidio colposo. TELEREGGIO Ubriaco al volante falcia un ciclista Investito da un’auto mentre
camminava sul bordo della strada, sulla provinciale che collega Guastalla a
Luzzara. E’ morto così Alberto Pasqualini, 54enne residente a Pieve di
Guastalla e molto conosciuto nella Bassa, per essere il figlio di Eo
Pasqualini, uno dei primi pittori naif della zona. Ieri sera intorno alle 20 e
30 Pasqualini stava camminando sul ciglio della carreggiata, spingendo la sua
bicicletta, quando è stato investito e scaraventato giù dall’argine da una
mercedes che percorreva la strada nella stessa direzione di marcia. Il 54enne è
morto sul colpo, con il personale dell’automedica del vicino ospedale
guastallese che ha solo potuto constatare il decesso dell’uomo. Alla guida
della Mercedes Giuseppe Domenico Trenta Rossi, un 48enne residente anche lui
Guastalla, dipendente di una grande azienda del paese. Trenta Rossi è stato
immediatamente sottoposto all’alcotest, che ha rivelato un tasso pari a 2,30
grammi di alcol per litro di sangue, contro il valore di mezzo grammo consentito
dalla legge. All’uomo è stata immediatamente ritirata la patente e rischia una
sospensione della licenza di guida dai 6 ai 12 mesi . Su di lui pende l’accusa
di omicidio colposo. di MATTIA MARIANI IL MATTINO Ubriaco, provoca un incidente sul raccordo denunciato 37enne di Santa
Lucia di Serino È di tre denunce per guida in
stato di ebbrezza e oltre 30 sanzioni riscontrate il bilancio dei primi
controlli della Polstrada, su strade e autostrade irpine, dopo l’entrata in
vigore della nuova normativa. Dati, rilevati dalla tarda serata di sabato fino
ad ieri, che rientrano nella media degli ultimi week end. Gli agenti della
Polizia Stradale, coordinati dal dirigente Alessandro Salzano, hanno istituito
diversi posti di controllo lungo l’autostrada Napoli-Bari ed il raccordo
Avellino-Salerno. Il caso più emblematico si è registrato nella tarda mattinata
di ieri. Un 37enne di Santa Lucia di Serino, alla guida in stato di ebbrezza
con un tasso di 1,43, rientrante nella seconda fascia, ha provocato un incidente,
per fortuna senza gravi conseguenze, sul raccordo. Immediati sono scattati la
sospensione di patente, la decurtazione di dieci punti, l’affidamento del
veicolo ad altri e la denuncia all’autorità giudiziaria. Il 37enne rischia una
sanzione pecuniaria tra i mille e 6cento ed i 6mila e 4cento euro, l’arresto
fino a sei mesi e la sospensione della patente tra uno e due anni. Inoltre, è
stato disposto il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni. Durante la
scorsa notte, poi, gli agenti hanno denunciato altre due persone. Un 23enne di
Avellino, all’uscita del raccordo, è stato sorpreso alla guida in stato di
ebbrezza, Aveva un tasso di alcool di 1,03, invece, un 46enne di Benevento,
fermato allo svincolo per la città sannita. Gli agenti della Polstrada hanno,
inoltre, combinato oltre 30 altre sanzioni, soprattutto per alta velocità e
guida senza cintura di sicurezza. «La stragrande maggioranza dei fermati -
spiega il dirigente Alessandro Salzano - non era a conoscenza dei caratteri e
dell’entrata in vigore della nuova normativa, altri solo in parte». mi.dl. SANREMONEWS Imperiese ubriaco, fermato due volte in due ore alla guida Un imperiese di 37 anni è stato fermato, alle 5.30 di questa
mattina, al casello di Albenga, dagli agenti della Polizia Stradale. L’uomo
guidava la propria auto nonostante due ore prima gli agenti di Savona gli
avessero ritirato la patente per guida in stato di ebbrezza. Dopo il primo controllo il
veicolo era stato affidato al fratello, ma questi se ne è nuovamente impossessato.
Oltre ad una multa di 1.800 euro ed al fermo del veicolo per tre mesi (perché
guidava con patente ritirata). E’ stato accertato ancora il suo stato di
ebbrezza, con un tasso alcolico pari a 1,19 g/l., pur oltre due ore dal primo
controllo. Carlo Alessi AGI UBRIACO TENTA GETTARE MADRE DAL
BALCONE, ARRESTATO A PALERMO Palermo, 6 ago. - Ubriaco ha
tentato di scaraventare la madre dal balcone ed e’ stato arrestato dai
carabinieri. E’ accaduto a Palermo, nel quartiere di Brancaccio. L’uomo, un
pregiudicato di 44 anni, disoccupato, deve rispondere di tentato omicidio e
maltrattamenti in famiglia. Secondo i carabinieri, in preda a un raptus
favorito dall’alcol si e’ scagliato contro la madre di 76 anni e ha cercato di
farla precipitare dal balcone al sesto piano della loro abitazione. L’anziana e’ rimasta illesa. EMERGENZA ALCOLCISMO (Tratto da
IL SECOLO XIX) Guida ubriaco, poi scende e cade di sotto Un insegnante inglese di 52 anni, che ubriaco è scivolato in
una scarpata dopo essersi fermato con l’auto sul ciglio della strada, è stato
denunciato dai Carabinieri per guida in stato di ebbrezza. È accaduto nella notte sulla
strada che porta da Apricale a Perinaldo, nell’entroterra di Ventimiglia. Erano circa le 3 quando la
pattuglia di Pigna ha scorto una Peugeot 206 con targa inglese ferma a bordo
strada, con la portiera sinistra aperta; i militari si sono avvicinati per un
controllo, notando che dentro non c’era nessuno. Qualche metro più sotto, però, al
di là del guardrail, hanno sentito i lamenti di un uomo; hanno avvertito i
soccorsi e grazie all’impiego di una scala telescopica e di alcune corde il
ferito è stato portato in salvo. L’uomo, che insegna italiano in
Inghilterra, è stato accompagnato al pronto soccorso per curare una serie di
escoriazioni e contusioni riportate in seguito all’impatto con un roveto;
considerato il suo stato di alterazione da alcol, dovrà anche rispondere di
guida in stato di ebbrezza. IL GAZZETTINO LIDO Romeno ferito, sentiti due connazionali Due connazionali, amici del
cittadino romeno trovato in fin di vita, nella notte tra venerdì e sabato, sul
lungomare del Lido, sono già stati fermati e identificati dalla polizia del
Lido. Gli agenti li hanno individuati, meno di due ore dopo la chiamata al
"113", mentre, senza fissa dimora, stazionavano sempre nella zona
sulla spiaggia in evidente stato di ubriachezza. E ora, anche attraverso la
loro versione dei fatti, gli inquirenti, cercheranno di capire cosa sia
successo al gruppo nelle ultime ore. Nessuna ipotesi, al momento, è stata
scartata: rimangono in piedi due piste tra le più probabili. L’uomo, che ora sta combattendo
contro la morte, potrebbe essersi è ferito a causa di una caduta accidentale,
visto anche all’elevato tasso alcolico presente nel sangue. Ma rimane sempre
probabile l’aggressione con l’ombra di un possibile "regolamento di
conti" tra extracomunitari sulla spiaggia del Lido. Intanto l’uomo di
nazionalità rumena, tra i 30 e i 35 anni, si trova, sempre in coma, ricoverato
nel reparto di Rianimazione all’ospedale "Umberto I" di Mestre. Le
sue condizioni vengono definite dai sanitari stazionarie e perciò rimangono
molto gravi. La prognosi, ovviamente, è riservata. Saranno, comunque, importanti le
prossime ore per poter capire meglio il decorso del quadro clinico. Ieri, sul
fronte delle indagini, non è trapelata alcuna novità: la fase è ovviamente
delicata e perciò circondata da fitto riserbo. Quel che è certo, comunque, è
che alcuni testimoni oculari hanno raccontato di aver visto il gruppo, composto
da tre persone, l’ultima volta insieme venerdì sera intorno alle 22.30. I tre erano in evidente stato di
alterazione, tanto da non riuscire quasi a reggersi in piedi, e stavano ancora
bevendo quattro bottiglie di vodka alla fragola. Nel frattempo la zona, dove,
sabato mattina erano state rinvenute tracce di sangue, ieri mattina era stata
liberata e nuovamente agibile. Nell’isola cresce l’allarme per la presenza di
extracomunitari, senza fissa dimora, e clandestini. Si tratta del secondo
episodio, per certi aspetti simile, al "caso" verificatosi, appena
una settimana fa, il 27 luglio scorso, quando un cittadino russo, soccorso tra
le dune in fin di vita con una ferita alla testa, è poi deceduto poche ore dopo
il ricovero. Lorenzo Mayer STAIBENE.IT Contrordine: due bicchieri di vino facilitano il tumore 06 AGO - Chi beve due bicchieri
di vino al giorno vede salire il rischio di sviluppare un tumore all’intestino
del 25%. Un discorso valido anche per chi è abituato a consumare due pinte di
birra quotidiane. L’allarme arriva dal Cancer Research Centre britannico, che
in controtendenza rispetto all’ultima campagna governativa anti-alcol che
fissava proprio in un paio di bicchieri il limite massimo per non avere
problemi di salute, sostiene invece che invece il pericolo esiste: con uno
studio pubblicato sull’“International Journal of Cancer” si sostiene, gli
scienziati del Regno Unito evidenziano addirittura che un solo bicchiere
equivale al 10% di rischio in più di contrarre il cancro. “La ricerca mostra chiaramente che più alcool si ingerisce, più aumenta il rischio di cancro all’intestino”, ha detto Tim Key, del Cancer Research UK. “E’ importante che la gente capisca che questo pericolo si può ridurre. Basta bere di meno”. CORRIERE ADRIATICO<
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