WINENEWS Roma - 07 Agosto 2007 A PARTIRE DAL 10 AGOSTO (IN TUTTA ITALIA CON “CALICI DI
STELLE”) LE “CITTÀ DEL VINO” PROMUOVONO IL “GUIDATORE DESIGNATO” … SI’ AL
PIACERE DI BACCO, MA ANCHE UN INVITO AL “CONSUMO CONSAPEVOLE” (*) Le “Città del Vino” - a cominciare dal 10 agosto, in tutta
Italia, per “Calici di Stelle”, evento nazionale di musica, spettacolo, arte,
teatro, poesia e, nei punti più bui delle piazze e dei giardini, osservazioni
delle stelle con telescopi e banchi d’assaggio di vini; info:
www.cittadelvino.it e www.movimentoturismovino.it) - promuove il consumo
moderato, rilanciando anche la figura del “guidatore designato”, ovvero la
persona che, in un gruppo di amici, dovrà rimanere sobria per guidare
l’automobile a fine serata; una proposta che il Ministero per le Politiche
Giovanili e Attività Sportive e il Ministero dell’Interno hanno rilanciato con
la campagna “La vita non è un optional. Se bevi non guidare”, rivolta ai
giovani per scoraggiare la guida in stato di ebbrezza. Le Città del Vino vogliono, insomma, rilanciare nelle loro
“community” fatta di 560 enti locali, questa esperienza ormai consolidata ed
efficace nel Nord Europa e negli States: “vogliamo rilanciare tra i Comuni -
spiega a WineNews, Valentino Valentini, presidente delle Città del Vino - la
campagna e offrire al Governo una “rete” di 560 enti locali per promuovere tra
i giovani e gli enoturisti comportamenti corretti ispirati all’educazione e al
senso di responsabilità. Questo comporta anche un forte impegno delle
amministrazioni per l’organizzazione di manifestazioni di qualità, che
prevedono l’uso di calici adeguati, la presenza di personale qualificato per le
degustazioni, di bus collettivi e controlli sul territorio per sensibilizzare i
giovani ad un consumo corretto e moderato di vino”. (*) Nota: se anche
nel mondo del vino comincia a farsi strada l’idea che il rischio di incidenti
stradali non è solo una esclusiva di ubriaconi e bevitori di superalcolici,
forse qualcosa davvero sta cambiando. Fino a qualche tempo fa parlare di
sobrietà in iniziative come queste avrebbe scatenato polemiche e colte
discussioni su cultura, storia, tradizioni… IL GAZZETTINO Guida alcolica, sagre al
setaccio Constatato che bar e discoteche sono chiusi il Comune di San
Vito estende i controlli alle feste paesane San Vito al Tagliamento Parte la campagna contro i guidatori alticci fuori dalle
sagre paesane. Nei
prossimi due fine settimana, sulle strade di San Vito al Tagliamento scatterà
Misura la misura, iniziativa che si articola in una serie di interventi
preventivi elaborati dal Comune e forze dell’ordine d’intesa con il Ministero
dei trasporti. Prevista un’attività di controllo notturno che ha lo scopo di
promuovere, negli utenti giovani, l’abitudine a non mettersi alla guida dopo
aver assunto sostanze alcoliche e a diffondere la consapevolezza dei rischi di
incidente stradale nella guida in stato di ebbrezza. Nell’ambito della campagna di prevenzione alcologica
promossa da tempo dalle istituzioni locali, nei prossimi giorni prenderà il via
un progetto rivolto ai giovani sempre più protagonisti di comportamenti a
rischio. Le statistiche, infatti, dimostrano che sono in prevalenza proprio
loro ad essere vittime di incidenti stradali soprattutto per abuso d’alcol.
Annunciata nelle scorse settimane, la campagna di prevenzione voluta dal
ministero e accolta dal comune sanvitese, prevede controlli sul tasso
alcolemico a chi frequenta luoghi di ritrovo. A San Vito, però, l’iniziativa
avrà una connotazione del tutto particolare perché non sarà rivolta agli
avventori di discoteche o locali pubblici ma a quanti andranno alle sagre
locali che si tengono durante questo mese. Dopo una prima verifica, infatti, è
stato constatato che durante l’estate, a San Vito, di locali pubblici che
tirano fino a tardi e discoteche non ce ne sono. Pertanto si è deciso di
adattare la campagna Misura la misura agli appuntamenti tradizionali d’agosto:
le sagre. L’assessore alla Sicurezza, Tiziano Centis, ci tiene a precisare che
«non vuole essere un’azione repressiva» e che l’intento è quello «di lanciare
un chiaro messaggio ai giovani di non mettersi alla guida alticci». «Si tratta
di un’iniziativa continua l’esponete della giunta Gregoris - che si inserisce
in un programma più ampio e articolato che questo Comune ha avviato da tempo
per prevenire comportamenti a rischio tra i giovani, in particolare verso
coloro che si mettono alla guida ubriachi».Comune e Polizia municipale hanno
quindi individuato due serate per effettuare i controlli: la notte tra il 10 e
l’11 agosto e quella tra il 17 e il 18 di questo mese. I controlli verranno
effettuati nelle aree limitrofe alla sagra di San Rocco, che si tiene in
Favria, e a quelle di Prodolone. «Abbiamo chiesto la disponibilità ai due
Comitati organizzatori dei festeggiamenti spiega l’assessore Centis -. La
risposta è stata positiva e hanno appoggiato l’iniziativa cogliendo così il
senso della campagna: l’azione non vuole essere repressiva ma dimostrativa». La
postazione di controllo prevede un’unità mobile e un gruppo operativo (formato
da gruppo di assistenza e forze dell’ordine come la Polizia municipale) che
inviterà la gente, in particolare i giovani, a compiere il test, completamente
gratuito, per verificare il tasso alcolemico. Se il guidatore risulterà in
stato di ebbrezza verrà invitato caldamente a non guidare e potrà tornare a
casa grazie ad un amico sobrio o, al più, aspettare il completo recupero
fisico. Emanuele Minca LA SICILIA Un pubblico di 10.000 persone ai
concerti per dire no all’alcol E’ calato il sipario sulla "La festa della musica - Art
against alchol» ospitata nella piazza San Rocco di Scordia. L’evento musicale
organizzato dal Comune di Scordia, in collaborazione con Clan Dei, Cinquerighe
ed Avm service, col patrocinio della Provincia, ha coinvolto diecimila persone
che hanno assistito ai diversi sound proposti, dal progressive metal al blues
demenziale, metal core, jazz, hard rock, lirica, pop; rock, pop punk e altri
proposti da cento artisti locali. L’occasione ha portato a ricomporsi band degli anni’ 60, che
ormai avevano deposto gli strumenti senza aver mai dimenticato l’amore per la
musica. La manifestazione rientra nell’ambito del cartellone messo a punto dal
comitato per i festeggiamenti pro San Rocco, patrono della città, che si
ricorre il 16 agosto. Le serate di "Arts against alcohol" sono state
animate dalla simpatia coinvolgente dei presentatori Patrizia Tirendi e
Maurizio Caruso. Pienamente soddisfatti si sono detti gli amministratori locali,
a partire dal sindaco Salvatore Agnello, presente ogni sera agli spettacoli,
accanto al presidente del Consiglio comunale Francesco Barchitta. In piazza
sono scesi davvero tutti per dire no all’abuso di alcol e sostanze nocive come
le droghe, indossando le t-shirt che scandivano lo slogan "Chi beve non
si ama"; tra gli altri sono stati presenti il parroco di S.
Giuseppe, padre Gaetano Tomagra, il presidente dell’Avis, sezione di Scordia,
Luciano Bufalino, i volontari dell’Anfas, della confraternita della
Misericordia, l’art director dell’evento Max Cilauro e il consigliere comunale
Giuseppe Frazzetto, che tra l’altro si è esibito all’interno della band The
Faf. Tante le autorità civili, militari e religiose, le forze dell’ordine, che
si sono ritrovate assieme agli artisti per dire no all’alcol, con l’obiettivo
di rafforzare la rete per la prevenzione dell’abuso di bevande alcoliche,
spesso responsabili della morte di molti giovani. Un gran fervore musicale ha
interessato il paese in queste tre giorni di musica. "L’esperimento,-hanno
anticipato gli organizzatori - sarà ripetuto l’altro anno, allungando a cinque
le giornate di programmazione ed estendendo l’invito al tutte le band del
comprensorio". Nel corso delle tre giornate di musica, sono stati premiati,
inoltre, scordioti illustri, come il maestro Paolo Buonvino, alcuni
rappresentanti delle associazioni e singoli cittadini per l’impegno profuso in
diversi ambiti, che spaziano dall’ arte al sociale come: Maria Pia Gigante
Calleri, nel campo cinofilo; Nuccio Gambera, per il museo etnoantropologico;
Sebastiano Ministeri, per l’ amore verso il teatro; Biagio Favara, Salvatore
Monitto per la sezione musica e per l’azione di soccorso cinofilo Marco Barresi
e Giuseppe Clemenza ed il carabiniere Nicola Cavallaro. Collateralmente, in
piazza sono state ospitate mostre estemporanee d’arte. IL GAZZETTINO Giro di vite anti-alcol: più
controlli nel week end meno ubriachi al volante Più controlli, stesse multe, meno ubriachi al volante. È la
sintesi del primo fine settimana di applicazione delle nuove norme del codice
della strada, il decreto Bianchi o "giro di vite antialcol". Rispetto
allo scorso week-end la Polizia stradale del Veneto ha schierato 260 pattuglie,
ovvero 40 in più del precedente fine settimana. Gli agenti hanno rilevato
complessivamente 840 infrazioni equamente divise fra autostrada e strade
ordinarie. Solo 36 quelle per guida in stato di ebbrezza a fronte delle 60 di 7
giorni prima. In totale sono diminuite le multe, ma va tenuto conto dei grandi
volumi di traffico che a Nordest - dove si sono registrati gli incolonnamenti
più lunghi d’Italia - hanno comportato una drastica riduzione degli incidenti
mortali. Da segnalare un record (negativo) di velocità: volava sulla sua
Mercedes a 160 km/h con il limite di 70 sulla Ss 251 in Friuli appena fuori da
una galleria. IL GAZZETTINO Pietro Luigi Saga, già comandante della Polstrada friulana e
ora al vertice di quella del Veneto, è soddisfatto, ma con riserva: «Il
bilancio lo faremo più avanti» «Il problema è mantenere a lungo l’effetto-sicurezza» Padova Il comandante della Polizia Stradale del Veneto, Pietro
Luigi Saga, è molto cauto. Preferisce insomma non sbilanciarsi e azzardare un
bilancio del primo fine settimana di "tolleranza zero" sulle strade delle
sei province che fanno capo al compartimento di Padova (la provincia di Belluno è
invece aggregata al compartimento di Bolzano!). Saga, che è primo dirigente (massimo grado nella Polstrada)
e si è insediato al comando veneto l’8 gennaio scorso dopo aver comandato il
compartimento del Friuli VG, si limita a chiarire che «è ancora presto per dare
un giudizio sulle nuove norme. Come sempre accade in questi casi la prima
impressione è positiva nel senso che si ha un effetto immediato dovuto
all’impatto anche mediatico e comunque emozionale». Quanto durerà tale effetto virtuoso? Il comandante mette il
dito nella piaga: «Il problema è proprio questo. Da parte delle forze
dell’ordine (impegnati oltre alla del Polstrada anche Fiamme Gialle,
carabinieri e vigili urbani per far fronte alle croniche carenze d’organico,
ndr) si deve mantenere alto il numero dei controlli che in effetti anche in
quest’ultimo fine settimana sono aumentati; da parte dei mass media va data
un’informazione corretta mentre invece, proprio in questi, ho letto inesattezze
e semplificazioni eccessive sulle nuove norme». I numeri quindi ancora non dicono la verità? «È troppo
presto. E si tratta solo di sabato e domenica, senza il venerdì quando ancora
non era in vigore il decreto Bianchi» conclude il primo dirigente del Veneto. Critiche al "decreto Bianchi" vengono
dell’Associazione difesa utenti (Aduc) e dall’Associazione familiari e vittime
della strada (Aifvs) molto attive in Veneto: «Le nuove misure sono più un
monito che una censura definitiva. Potranno conseguire risultati in questo
periodo per l’effetto psicologico della campagna mediatica centrata sulla
severità delle pene, come avvenuto con la patente a punti. Ma i risultati
saranno destinati ad esaurirsi se le istituzioni non s’impegneranno a
rafforzarne gli effetti. Il carcere un "ubriaco al volante non lo farà mai
se non qualche ora. E comunque inasprire le pene è un modo inadeguato di
affrontare la sicurezza se prima non si assicurano i controlli e se non si è
sollecitata la responsabilità sulla prevenzione. Pertanto sottoponiamo ancora
all’attenzione del governo le efficaci misure di emergenza a costo zero capaci
di portare a risultati concreti, che durino nel tempo: 1. dare ai prefetti il
potere di ridistribuire le forze dell’ordine sul territorio anche con
l’utilizzo dell’Esercito per poter effettuare controlli capillari; 2. sanzioni
per enti e funzionari che non raggiungano l’obiettivo di diminuire
l’incidentalità; 3. perdita della patente per chi, guidando ubriaco, provoca
per propria colpa una vittima. Infine 4. più informazione su tutti i media e le
tv». Gi. B. L’ARENA GIRO DI VITE CONTRO I FURBI. Due conducenti hanno già sperimentato le sanzioni previste
dal decreto legge Bianchi entrato in vigore lo scorso fine settimana Ubriachi al volante Prime maxi
multe Il primo è uscito di strada un altro è finito con l’auto
contro un bus dell’Atv Puniti con 800 e 1.500 euro Un fenomeno preoccupante e
in crescita nonostante la prevenzione Enrico Santi Sono due gli automobilisti che, tra sabato e domenica, hanno
sperimentato per primi nella nostra città i rigori del decreto legge del
ministro Bianchi, entrato in vigore il 3 agosto. La nuova normativa inasprisce
le sanzioni per chi si mette alla guida dopo aver bevuto. Entrambi sono stati
protagonisti di incidenti. Il primo, alle 7 di sabato, è uscito di strada da solo
mentre percorreva stradone Santa Lucia. Gli agenti della polizia municipale
giunti sul posto gli hanno riscontrato un valore di 1,40 grammi di alcool per
litro di sangue. Il secondo, uno straniero, è andato a sbattere con la sua
autovettura contro un autobus alla sua ultima corsa della giornata in via
Golino, a Borgo Roma. Erano le 23.40 e il suo valore alcolemico era di 2,41.
Per lui è scattata la sospensione della patente per ben due anni, oltre al
fermo del suo veicolo per 90 giorni. I due sono stati inoltre sanzionati con
supermulte da 800 e 1500 euro. «Quello della guida in stato di ebbrezza è un
fenomeno preoccupante e in continua crescita», ha denunciato ieri il comandante
della Polizia municipale, Luigi Altamura, nel tracciare i dati dei controlli
compiuti durante primo semestre 2007. «Nonostante le campagne di prevenzione e di
sensibilizzazione», ha aggiunto, «il numero di incidenti causati da persone
messisi alla guida dopo aver bevuto eccessivamente è aumentato rispetto
all’anno scorso. In giro ci sono vere e proprie bombe innescate e il fenomeno
non riguarda solo le ore serali e notturne». Nel pomeriggio di mercoledì della scorsa settimana, prima
dell’entrata in vigore delle nuove sanzioni, gli agenti avevano fermato un
55enne che stava pericolosamente zigzagando in via Mameli. Invitato a scendere
dall’auto, l’uomo, un italiano, si è accasciato sui due vigili che di lì a poco
gli avrebbero riscontrato un tasso alcolemico di 3,86, ben otto volte il valore
minimo. Un caso limite, ma non isolato. Giovedì notte una pattuglia aveva
fermato un’auto con tre cingalesi. Il conducente, senza patente, aveva un
valore di 1,12. Poi i controlli sono proseguiti in altre zone della città: 2,36
grammi per litro anche per un 25enne italiano, che viaggiava su un ciclomotore.
Il decreto Bianchi, prima di essere convertito in legge,
resterà in vigore 60 giorni. Durante questo periodo, assicurano al Comando di
via del Pontiere, «saranno intensificati i controlli e le pattuglie della
polizia municipale». Dall’inizio dell’anno sono state 152 le persone denunciate
per guida in stato di ebbrezza, contro le 99 del primo semestre 2006, un terzo
delle quali ha superato ampiamente il limite di 0,5 grammi BRESCIA OGGI LA POLEMICA. I presidenti della Sesta e della Nona
circoscrizione attaccano il Comune «Stop agli alcolici nei parchi cittadini» Rolfi: «In molte città italiane
il consumo è già stato vietato» I prossimi passi: lettera al Prefetto e
raccolta di firme per dimostrare come la questione interessi i cittadini La
richiesta: «Situazione inconciliabile con il vivere civile Serve un segnale
dalla Loggia» Sara Grattoggi Tornano alla carica i Presidenti della Sesta e della Nona
circoscrizione. Fabio Rolfi e Mario Labolani chiedono che la vendita e il
consumo di alcolici nei parchi siano vietati. «La nostra non è una battaglia a carattere moralistico ma
pratico- afferma Rolfi - sono i cittadini a volere più sicurezza e meno degrado
nelle loro aree verdi, diventate ormai invivibili». Sporcizia, risse e
malcostume sono i principali problemi che Silvana Chiappini - coordinatrice per
la sicurezza della Sesta circoscrizione - imputa allo smodato consumo di alcolici
nel parco Gallo. Una situazione d’emergenza soprattutto di sera e nei week-end
che spingerebbe i cittadini a non usufruire degli spazi pubblici e metterebbe a
rischio la loro stessa incolumità. Dura polemica nei confronti dell’assessore Ettore Brunelli che
aveva sostenuto l’impraticabilità del divieto: «Brunelli non racconti falsità -
attacca Rolfi -. Ci accusano di essere razzisti perchè il provvedimento
colpirebbe soprattutto le comunità immigrate, ma non è questo il punto. Molti
altri comuni in tutta Italia hanno già vietato il consumo di alcol nei parchi,
Bologna in primis, e non mi pare che abbia un sindaco di centrodestra».
Labolani non usa mezzi termini e accusa il centrosinistra locale di «bassa
macelleria elettorale, per mantenere il loro piccolo potere in futuro». Tesi
anche i rapporti tra i presidenti «proibizionisti» e Comune, colpevole - a loro
avviso - di avere ignorato le reiterate richieste di intervento da parte dei
cittadini e di non aver predisposto alcun intervento concreto per risolvere la
situazione. Chiappini si dice «attonita e allibita» per il disinteresse
dimostrato dai Verdi e dall’amministrazione. Rolfi rilancia e annuncia due
nuove iniziative: una lettera al Prefetto per chiedere che la questione della
sicurezza dei parchi e della vendita illegale di alcolici sia messa nell’ordine
del giorno del Comitato Provinciale per la Sicurezza e una petizione popolare
che dimostri quanto il problema sia realmente percepito e condiviso dai
cittadini. Tutto questo per spingere l’amministrazione comunale ad un altro
atteggiamento «verso una situazione - dicono - inconciliabile con il vivere
civile». IL GAZZETTINO Alcol a fiumi tra il Portello e
... Alcol a fiumi tra il Portello e la Stanga. Sono tre le
manifestazioni che versano a giovani e meno giovani ettolitri di spritz:
"Il Naviglio" lungo il Piovego (14 bar), la festa dell’associazione
"Equamente" al parco Fistomba (4 bar) e la "Terrazza" (10
bar) in via Longin. Una sorta di percorso a tappe dell’aperitivo colorato che
viene analizzato da Federico Contin, ex organizzatore della prima edizione del
"Naviglio" ed ex presidente del comitato "Bar per il
centro".«I ragazzi bevono sempre di più - commenta Contin - e per
osservare il fenomeno basta recarsi al Portello, al parco Fistomba o in via Longhin.
La verità è che a questi giovani non viene offerto nulla, se non vino, birra e
spritz. In
molti locali all’aperto sono stati installati degli etilometri, che dovrebbero
essere usati per vedere se si è ubriachi e quindi evitare di mettersi al volante.
Invece i ragazzi li adoperano solo per controllare se hanno bevuto tanto. Fanno
a gara. Chi non beve è fuori moda e non è integrato nel gruppo. Aspettano la
fine della serata per introdurre la monetina nell’etilometro, soffiare e vedere
quanto sono carichi di alcol», afferma Contin. L’ex re del movimento, ora titolare del circolo all’aperto
"M’ama non m’ama" di riviera Francia (zona industriale), punta il
dito sulle istituzioni. «L’abuso massiccio di alcol non è, come molti pensano, solo
colpa dei baristi. In passato ho commesso degli errori e ho attaccato
sbagliando alcuni assessori - prosegue Contin -, ma è pure vero che spesso il
Comune pone troppi ostacoli alla organizzazione di eventi in favore dei giovani
a parte qualche raro caso. Non è possibile che al Naviglio, ad esempio, sia
vietata l’esibizione di gruppi musicali e ogni altro genere di intrattenimento.
Se non si offrono dei passatempo e dei motivi di aggregazione, i ragazzi
trascorrono le ore a bere. Spesso, inoltre, in queste super serate non trovano
nemmeno da mangiare. A ostacolare i giovani ci sono anche i residenti, che si
lamentano per qualsiasi cosa. Certo hanno ragione se vengono disturbati durante
le ore di riposo, ma non possono protestare se c’è un concerto alle 10 di
sera». Il decentramento degli spritz tra Portello e Stanga è visto,
poi, da Federico Contin come la causa dello svuotamento del centro storico. «L’anno scorso - sottolinea Contin - il Naviglio lungo il
Piovego era nato come forma di protesta contro il Comune che aveva costretto,
tramite l’ordinanza anti-spirtz, 21 bar del centro a chiudere alle 24 anziché
alle 2 di notte. Allora una delegazione di baristi guidata dal comitato Bar per
il centro, si era organizzata per continuare a lavorare al Portello. Adesso
tutti, anche i locali non raggiunti dal provvedimento anti-spritz, si sono dati
da fare per installarsi tra il Piovego e la Stanga. E’ diventato un mero
business e il risultato è che il centro storico si svuota. I turisti che
arrivano in centro non trovano più un bar aperto. Qualcuno aveva detto che a
Padova si dovevano rilanciare il turismo e l’economia del centro storico, ma
con i locali chiusi si tratta solo di buoni propositi». Marco Aldighieri IL GAZZETTINO GIOVANI UBRIACHI SU "YOU
TUBE" Filma in auto l’avventura folle
con i suoi amici Padova NOSTRO SERVIZIO Provenienti da diverse province del Veneto, molti giovani si
riversano in questi mesi estivi in massa sul "Naviglio", lungo le
rive del Piovego in zona Portello, per bere e consumare il rito dello spritz. Un fenomeno che è possibile
vedere anche da casa collegandosi al sito www.youtube.it e clicclando sul
motore di ricerca dei video le parole Padova e Portello. Il filmato più angosciante, girato da uno studente
universitario di 23 anni che si fa chiamare "Vigor831", si intitola
"Ritorno dai navigli" e immortala un universitario iscritto a
Psicologia completamente ubriaco e seduto dietro il bagagliaio di un’auto.
Guardando e ascoltando il videoclip di 33 secondi, si capisce che la macchina,
una Fiat Punto, è dello studente alticcio che sembra rispondere al nome di Luca.
"Mio padre mi ha comprato la Punto - biascica Luca - come strumento per
venire a Padova e farmi diventare uno psicologo. Sono ubriaco fradicio,
probabilmente andiamo a sbattere, ma non me ne frega... Perchè..." A
questo punto segue una bestemmia. (*) L’avventura dell’universitario ubriaco e dei suoi due amici,
tra cui "Vigor831", continua nel video di oltre cinque minuti
"Ritorno dai navigli 2". Dentro l’abitacolo dell’auto la musica è
sparata a tutto volume e i tre si divertono a bestemmiare. A un certo punto
Luca, il protagonista della serata alcolica, apre il bagagliaio e commenta
urlando quello che vede per strada. L’apertura del portello posteriore avviene
per almeno due volte. Mentre "Vigor831" continua a filmare l’estasi
etilica di Luca, l’autista cambia musica e mette l’inno dell’Inter. Quindi l’auto si ferma, scende il guidatore e al suo posto
si mette Luca. Il futuro psicologo gioca con il mezzo nel tentativo di
effettuare un parcheggio, i suoi amici impauriti urlano "Luca",
allora lui si gira verso di loro li guarda e dice: "Paura eh?". Marco Alighieri (*) Nota: una persona in queste condizioni alla guida di un
auto è più pericolosa di una persona violenta ed armata. Anche perché i
violenti ogni tanto si riposano, gli imbecilli mai. IL TIRRENO Muore nel tamponamento sull’A11 Vittima una donna, il compagno
denunciato per omicidio colposo Dai rilievi della polizia stradale è emersa anche l’alta
velocità tra le possibili cause dello schianto CHIESINA. Uno schianto devastante che ha provocato un
morto e due feriti, di cui uno in prognosi riservata, e una denuncia per
omicidio colposo aggravata da una presenza di alcol nel sangue pari al doppio
del limite fissato dalla legge. L’esempio ideale di quello che la recente
normativa contro le stragi sulle strade cerca di combattere con il recente
inasprimento delle pene è andato in scena come un copione ineluttabile nella
tragedia che si è consumata alle 3,20 sulla A11 in direzione Firenze circa
duecento metri dopo il casello autostradale di Chiesina Uzzanese. Lo scontro.
Il tamponamento mortale è avvenuto tra un pick up Nissan Navara e un autocarro
Renault. Stando al polstrada e guardando quello che resta dei due veicoli
l’alta velocità ha avuto un ruolo decisivo e, visto il bilancio dell’urto,
anche fatale. Il fuoristrada è piombato addosso all’autocarro, che trasportava
generi alimentari, con una tale violenza che nell’impatto la parte posteriore
del mezzo pesante è stata sventrata. Il tamponatore non è riuscito ad evitare
l’ostacolo che gli si è parato davanti all’improvviso e l’ha travolto
innescando una carambola in cui una giovane donna ha perso la vita e due
persone sono state ricoverate in ospedale. Un morto, due feriti. Vittima
dell’incidente è stata Mariya Kucheryava, 34 anni, ucraina residente in via
Custoza 14 a Montecatini, madre di una bimba di 4 anni che in questi giorni si
trova a casa dei nonni nel paese dell’Est. La donna occupava il posto di
passeggero al fianco del compagno, Toni Bonaccorsi, 34 anni, imprenditore nel
ramo del catering, residente a Massa Cozzile. Stavano rientrando da una serata
in un locale quando l’automobilista ha urtato l’autocarro Renault condotto da
P.F., 30 anni, di Monsummano che nello schianto ha riportato una ferita alla
testa dopo aver battuto contro il parabrezza. Un’ambulanza della Pubblica
Assistenza di Chiesina lo ha trasferito all’ospedale di Pistoia e le sue condizioni
non sono gravi. La donna è morta sul colpo, mentre Bonaccorsi è riuscito a
salvarsi ed è stato ricoverato in prognosi riservata, con una serie di lesioni
al volto e interne, all’ospedale Ss Cosma e Damiano da un’ambulanza della
Pubblica Assistenza di Pescia intervenuta sul posto con l’automedica inviata
dal 118. È toccato, invece, a una squadra del Soccorso Pubblico di Montecatini
provvedere alla rimozione del cadavere trasportato all’obitorio di Pescia in
attesa dell’autopsia disposta dal magistrato di turno per poi dare il nulla
osta al funerale. La donna non ha parenti in zona e del suo rimpatrio in
Ucraina si sta occupando il consolato. Troppo alcol. In ospedale Bonaccorsi è
stato sottoposto ai test per verificare l’eventuale assunzione di sostanze alcoliche.
È una prassi in caso di incidenti. E i risultati degli esami hanno evidenziato
una presenza di alcol nel sangue più che doppia rispetto al tetto massimo
permesso dalla legge di 0,5 grammi per litro. Sulla base di quei valori,
ritenuti indicativi dalle forze dell’ordine dello stato di alterazione
dell’uomo al volante del pick up, la polizia stradale lo ha denunciato per
omicidio colposo oltre a toglierli dieci punti, sospendergli la patente e
fargli una multa da centinaia di euro. A11 chiusa. Per consentire i rilievi
dell’incidente e l’intervento di bonifica stradale eseguito dai vigili del
fuoco di Montecatini e Pescia l’autostrada è rimasta chiusa per alcune ore e
solo all’alba la circolazione ha potuto riprendere a scorrere con regolarità.
Pietro Barghigiani LA SICILIA fermata dai carabinieri in via borremans Donna ubriaca al volante «Prevenzione e informazione» Nel primo week-end d’agosto la Polstrada ha
contravvenzionato 147 automobilisti Ancora gente ubriaca al volante, nonostante l’inasprimento
delle pene e sanzioni emanate giorni fa dal Governo nazionale in materia di
sicurezza stradale. A beccare l’ennesimo ubriaco alla guida, anzi ubriaca
trattandosi di una donna, sono stati i carabinieri della Stazione. In un sol
colpo, la donna (G. C. di 48 anni) si è vista denunciata all’Autorità
giudiziaria per guida in stato di ebbrezza, mentre la patente le è stata
sospesa, e per di più le sono stati decurtati dieci punti. Sulla scia del nuovo decreto, adesso la donna rischia la
sospensione della patente da sei mesi ad un anno. A decidere per quanto tempo
G. C. dovrà fare a meno della sua Golf, sarà adesso la Prefettura. La donna è
incappata poco prima delle due, a cavallo tra la nottata di domenica e lunedì,
in uno dei tanti posti di blocco dei carabinieri notevolmente rafforzati
durante il week-end su precise direttive del colonnello Diego Eramo, comandante
provinciale dell’Arma. L’auto sulla quale viaggiava insieme con un’altra persona, è
stata intercettata da una pattuglia in via Borremans. Ma appena scesa dalla
vettura, la quarantottenne farfugliava parole senza senso. Tipico atteggiamento
di chi è sotto l’effetto di alcolici. Per questo motivo i militari dell’Arma
l’hanno sottoposta alla prova dell’etilometro, che ne ha evidenziato il tasso
alcolemico: 1,28 grammi al litro, quasi due volte la soglia permessa a chi beve
e può quindi mettersi alla guida senza correre rischi. Un bicchiere di troppo
rispetto al dovuto, insomma, ha messo la donna nei pasticci. Il giro di vite
dei carabinieri è destinato ad essere ripetuto nei prossimi giorni. Valerio Martines CORRIERE ADRIATICO Al volante su di giri, signorina
nei guai Fano - Se la prima “vittima” del decreto Bianchi che ha
inasprito le sanzioni per chi viene sorpreso al volante in uno stato di non
piena lucidità, nella nostra regione è stato un fanese di 29 anni, beccato
ubriaco alla guida della sua auto nella notte tra sabato e domenica, la seconda
“vittima” è invece una donna di Urbino, anch’ella fermata per un controllo nel
Fanese. La signora, 38 anni, intorno alle due della notte tra
domenica e lunedì, è stata protagonista di un tamponamento ai danni della
vettura condotta da un signore del luogo. Una pattuglia della polizia stradale
di Pesaro ha effettuato i rilievi dell’incidente accaduto lungo la superstrada
all’altezza di Lucrezia, e sottoposto la donna ai controlli per il tasso
alcolemico. Risultato dell’accertamento è stata la presenza di circa 1-1.5
grammi di etanolo per un litro, per i quali si è vista ritirare la patente per
sei mesi. E’ scattata inoltre la denuncia per guida in stato di
ubriachezza. Al termine dei rilievi entrambi i protagonisti dell’incendio
sono stati medicati al pronto soccorso di Fano per le leggere escoriazioni
riportate. Entrambi i conducenti viaggiavano soli nelle loro auto. SESTOPOTERE UBRIACA CAUSA INCIDENTE STRADALE, RISCHIA IL CARCERE Modena - 7 agosto 2007 -Scatta la prima applicazione a
Modena del nuovo decreto legge che inasprisce le pene per chi causa un
incidente stradale in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze
stupefacenti. A farne le spese una ragazza di 26 anni modenese che alle 1,30
della notte tra lunedì e martedì è rimasta coinvolta in un incidente stradale
in viale Autodromo. Gli agenti nel Nucleo infortunistico della Polizia
municipale grazie al test con l’etilometro hanno stabilito che la giovane aveva
nel sangue una quantità di alcool quattro volte superiore a quanto previsto dal
Codice della Strada. L’automobilista rischia l’arresto fino ad un mese, la
sospensione della patente di guida da uno a due anni. Il mezzo coinvolto
nell’incidente non è stato sottoposto a sequestro solo perché è di proprietà di
un’altra persona. CORRIERE ADRIATICO Tolleranza zero sulle strade Fermati 60 veicolie identificate
100persone. Il debutto delle nuove norme Nell’ultimo weekend ritirate dai
carabinieri 7 patenti. Denunciati anche sei giovani Guidava ubriaco, ottantenne nei
guai JESI - Procedeva a zig-zag con la sua auto all’uscita della
superstrada 76 per Castelbellino. Segnale chiarissimo che lo spericolato
conducente si era messo alla guida in condizioni psicofisiche precarie, ossia
dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Mancava poco all’una di notte di
venerdì scorso e quell’andatura irregolare e pericolosa della vettura - una
Volkswagen Golf - non è passata inosservata ai carabinieri della Compagnia di
Jesi, in servizio di controllo sul territorio per la prevenzione alle stragi
del weekend. Ma ciò che sorprende e lascia interdetti è proprio l’identità dell’uomo.
Non parliamo in effetti del solito ventenne scapestrato, alticcio dopo una
serata nei locali o in una discoteca, ma piuttosto di un anziano. L’uomo, 80 anni suonati e residente a Jesi, si auspica solo
improvvisandosi “viveur” del weekend, stava rientrando a casa intorno all’una
di notte completamente ubriaco al volante della sua autovettura. Quando i
carabinieri lo hanno fermato per il controllo, riscontrando peraltro tutti i
sintomi dell’ebbrezza (alito vinoso, accentuato stato confusionale, equilibrio
precario e difficoltà a parlare), l’anziano ha cercato di scendere dalla
macchina - non senza notevoli difficoltà a stare anche solo in piedi - e non è
riuscito neppure a biascicare qualcosa tipo le sue generalità o una benché
minima spiegazione sul suo zig-zagare in auto. E per di più l’arzillo nonnetto
s’è rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro che avrebbe solamente
confermato l’ipotesi già avanzata dai militari. Un espediente messo in atto nel
tentativo estremo di non acclarare il suo (evidente) stato di ebbrezza. I
carabinieri, che finora non si erano mai imbattuti in un ottantenne ebbro al
volante, gli hanno ritirato la patente, così come previsto nella normativa, e
l’hanno segnalato all’autorità giudiziaria. I controlli nel fine settimana scorso si sono svolti su
tutte le principali arterie stradali di Jesi e della Vallesina con l’obiettivo
di monitorare e reprimere quei comportamenti scorretti alla guida, spesso alla
base delle stragi del sabato sera. Oltre all’ottantenne, altre sei persone sono state rinvenute
alla guida in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di
sostanze alcoliche. Per tutti è scattato il ritiro della patente di guida e la
segnalazione all’autorità giudiziaria per guida in stato d’ebbrezza. Nel corso
dei controlli sono state inoltre rilevate e contestate varie infrazioni al
codice della strada riconducibili agli eccessi di velocità e alla guida
pericolosa. Il servizio dell’Arma - sempre prezioso e continuo - ha
impegnato un totale di 12 militari che hanno controllato sessanta mezzi e
identificato circa un centinaio di persone. TALITA FREZZI CORRIERE ADRIATICO Sono stati alcuni passanti a chiamare la centrale operativa
del 113. La corsa a zig zag è finitain piazza Cavour E’ il secondo caso. Sabato
era stato un anconetano a seminare il panico in via Rismondo Guida ubriaco lungo il Viale Ucraino denunciato dagli agenti
delle Volanti. Ritirata la patente ANCONA - Sabato è stato un anconetano di 57 anni; domenica
un ucraino di 29. Tutti e due alla guida ubriachi, in zone centrali gremite di
pedoni e automobilisti, che hanno dovuto fare i conti con le intemperanze al
volante dei due personaggi fino all’intervento risolutivo da parte degli agenti
di polizia delle Volanti della Questura. Teatro della scorribanda viale della
Vittoria e relative traverse fino a piazza Cavour. Il ragazzo era al volante di
una Fiat Tempra, con una targa straniera, e non s’è risparmiato nell’infrangere
tutte le norme del codice stradale. Numerosi testimoni, che hanno chiamato
preoccupati la centrale operativa del 113, lo hanno visto procedere ad alta
velocità e a zig zag sfiorando il marciapiede; addirittura il giovane s’è reso
protagonista di un testacoda tanto spettacolare quanto potenzialmente
pericoloso. Passare con il rosso o senza rispettare la precedenza allo stop,
insomma, sono state le contravvenzioni più banali. Dal Monumento a piazza
Cavour sono stati molteplici i momenti in cui l’automobilista ha messo a
repentaglio la sua e l’altrui incolumità. La folle corsa è finita in piazza
Cavour quando gli agenti delle Volanti lo hanno intercettato e bloccato.
Nonostante l’arrivo degli agenti, l’uomo ha continuato a procedere a zig zag
fino a che non gli è stato intimato l’alt. Le condizioni del ragazzo erano - secondo quanto hanno
potuto constatare gli agenti - davvero pietose. Il ragazzo stentava a reggersi
in piedi, barcollava vistosamente. Gli agenti lo volevano sottoporre a un test
alcolemico ma non c’è stato verso. Non tanto perché l’uomo s’è rifiutato - in quel
caso la norma prevede che il limite consentito dalla legge si ritenga superato
- quanto perché non aveva proprio la forza per soffiare nel “palloncino” che
viene utilizzato per stabilire quali sono le condizioni dell’automobilista. E’
scattata comunque la denuncia per guida in stato d’ebbrezza, con il ritiro
della patente e il sequestro della vettura. Gli stessi provvedimenti a cui
stato sottoposto l’anconetano fermato sabato in via Rismondo. In quel caso,
sono stati gli stessi cittadini a bloccarlo mentre tentava un’improbabile
inversione nella strada a senso unico. Nonostante il rapido intervento della polizia, sia sabato
sia domenica, il doppio episodio di ubriachi al volante che seminano il panico
nel quartiere Adriatico sta suscitando non poca apprensione. Tanti sono i
pedoni che frequentano il Viale o le aree di verde della Pineta così come
numerosi sono gli automobilisti che percorrono queste strade ad alta densità
abitativa. Purtroppo, le campagne di sensibilizzazione e l’inasprimento delle
sanzioni non servono ancora a creare una maggiore consapevolezza della
necessità di mettersi alla guida senza aver bevuto. Il suggerimento che viene
dalle forze dell’ordine è quello di scegliere a turno qualcuno della compagnia
che resti sobrio e che poi porti tutti quanti a casa sani e salvi. IL TIRRENO Inseguito da un altro
automobilista e dai carabinieri Guida ubriaco, causa incidente e
si dà alla fuga, denunciato PONTEDERA. Inseguito dall’automobilista che aveva coinvolto
in un incidente, un ragazzo di 19 anni di Pontedera è stato denunciato per
guida in stato di ebbrezza dai carabinieri che poco dopo sono riusciti a
bloccarlo. Il fatto è accaduto la notte scorsa, quando, intorno alle 3, il
giovane, alla guida di una Fiesta, ha causato un incidente vicino all’uscita
per Vicarello della Firenze-Pisa-Livorno e poi si è dato alla fuga.
L’automobilista che, suo malgrado, era rimasto coinvolto nell’incidente - un
uomo di 32 anni, di Firenze - ha inseguito il ragazzo, allertando anche i
carabinieri che lo hanno rintracciato nella frazione di Santa Lucia. Il giovane
si è sottoposto al controllo con l’etilometro che ha rilevato livello di alcol
più alti di quello consentito, con il conseguente ritiro della patente. In base
alla nuova normativa, rischia ora, in base alla quantità di alcol che gli è
stata contestata, una sanzione che va da 1.500 euro a seimila e l’arresto fino
a sei mesi. Oltre alla sospensione della patente fino a due anni. IL GAZZETTINO DRAMMA SFIORATO Rischia di annegare nell’auto
finita nel fosso ruote all’aria Rossano Veneto Avrebbe bevuto un po’ troppo A.T., 22 anni, rossanese,
finito con la sua Wolkswagen Golf dentro al fossato che costeggia via Bassano,
la strada che da Rosà porta a Rossano, rischiando di annegare. Secondo alcuni
testimoni, il conducente ha improvvisamente perso il controllo dell’auto sulla
quale viaggiava che, dopo essere sbandata nella corsia opposta, ha finito la
sua corsa nella roggia. L’incidente si è verificato verso le 8 di domenica
mattina. Fortunatamente in quel momento sull’arteria non transitavano altre
vetture. A.T. è stato salvato dai carabinieri di Rosà e dai sanitari del San
Bassiano che lo hanno estratto dall’abitacolo, quasi completamente invaso
dall’acqua, in stato confusionale. Il giovane ha potuto respirare grazie ad una
fascia d’aria di una ventina di centimetri, libera dall’acqua. Sul posto sono
intervenuti anche i vigili del fuoco di Bassano. Trasportato in ambulanza in ospedale è stato trattenuto
sotto osservazione 24 ore prima di essere dimesso nella mattinata di ieri. Alla
base del sinistro purtroppo ancora una volta ci sarebbe la guida in stato di
ebbrezza: al pronto soccorso gli è stata infatti rilevata un’alcolemia di 180
mg/dl e quindi è stato anche denunciato. IL GAZZETTINO ALTOPIANO A Roana un 46enne di Torri di Quartesolo è stata
la prima vittima delle nuove norme contro la guida in stato di ebbrezza Nei guai per un bicchiere di
troppo in malga L’uomo è stato trovato con un’alcolemia pari alla fascia più
grave: rischia sino a 3 mesi di arresto e una multa fino a 6000 euro Altopiano È un automobilista residente a Torri di Quartesolo la prima
"vittima", sull’Altopiano, delle nuove norme approvate dal Governo
contro la guida in stato di ebbrezza. L’uomo, un 46enne salito nel comprensorio
dei Sette Comuni per una scampagnata, è stato trovato con un tasso alcolico sui
2 ml. per litro di sangue (il quadruplo del limite massimo), quindi nella
fascia più alta prevista dal nuovo Codice (la prima è compresa tra 0,5 a 0,8
millilitri, la seconda da 0,8 a 1,5 e l’ultima, per l’appunto, sopra 1,5). Il 46enne vicentino è stato fermato, domenica, attorno alle
15, da una pattuglia della Polizia nei pressi di località Ghertele, nel comune
di Roana: appena sceso dalla vettura è apparso subito in condizioni anormali e
il successivo controllo con l’etilometro ha confermato questa impressione.
Secondo quanto riferito alle forze dell’ordine, l’uomo era reduce da un pranzo
in una malga, nella quale aveva ecceduto con il vino. Ora per lui si
preannunciano dolori, anche se comunque l’ultima parola spetta al giudice:
rischia infatti l’arresto sino a 3 mesi (pena che può essere tramutata in un
certo numero di ore di servizi socialmente utili), il ritiro della patente
compreso tra 1 e 2 anni e una multa compresa tra 1.500 e 6.000 euro. Proprio
per l’alto tasso di alcol che gli è stato riscontrato, rischia il massimo della
pena almeno per gli ultimi due parametri. Tempi duri, dunque, per chi beve sull’Altopiano: soprattutto
nei fine settimana sono stati intensificati i controlli da parte delle forze
dell’ordine. Luca Pozza ADNKRONOS MILANO: MINORE CINESE STUPRATA, AUTORI HANNO AGITO SOTTO
EFFETTO DROGA VITTIMA E UN CARNEFICE CONOSCIUTI VIA CHAT Milano, 7 ago. - Alcool e ketamina, un anestetico per cavalli usato come droga all’interno della comunita’ cinese. Sarebbe questo il micidiale cocktail sotto il cui effetto hanno agito i responsabili dello stupro di gruppo compiuto domenica nel parco Lambro a Milano. Vittima una diciassettenne cinese. Ancora da stabilire il numero delle persone che hanno assistito alla scena: secondo gli inquirenti potrebbero essere 9 o 10. Almeno 5 o 6 quelli che, invece, hanno violentato la ragazza. Tra loro anche un connazionale trentatreenne conosciuto tre settimane prima via chat. al popolo della notte non piacciono le misure contro chi guida urbriaco LA NUOVA VENEZIA sorpresi ubriachi al volante, 26 patenti ritirate L’UNIONE SARDA Si ubriaca dopo il furto: arrestato IL SECOLO XIX |
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