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Rassegna stampa Alcol e guida dell’8 agosto 2007

LA STAMPA

Ubriaco al volante: nessuna sanzione

Lo specialista: "L’etilometro? Molto meglio il Nintendo" Un buco nel decreto consente a chi viene sorpreso di farla franca. E’ già successo a Torino

ALBERTO GAINO

TORINO

Il decreto legge varato per colpire con più efficacia gli ubriachi al volante rischia l’effetto opposto: è sufficiente che l’automobilista non riesca a gonfiare i due palloncini necessari a quantificare il suo tasso alcolemico o finga di non riuscirvi perché la magistratura non possa punirlo. (*) Il primo caso torinese è di una solarità disarmante: 4 agosto, si applicano finalmente le nuove norme, i vigili urbani bloccano un ventisettenne al volante; sono le 4.40 e il giovanotto non si oppone al test del palloncino. Vi soffia dentro una prima volta. Tasso alcolemico altissimo: 1,6 grammi per litro, molto al di sopra del massimo consentito.

Il giovanotto dovrebbe essere la prima «vittima» del severo decreto legge: condanna sino a 6 mesi di carcere, ammenda sino a 6 mila euro (sostituibili entrambe con attività sociale utile e gratuita) e ritiro della patente anche per 2 anni. Invece non accadrà nulla di tutto ciò. Troppo ubriaco, 8 minuti dopo il primo test, l’automobilista non è riuscito a ripeterlo. Vani pure i due successivi tentativi dei vigili urbani. Si fa il verbale e ieri in procura si è preso atto che, senza l’«accertamento tecnico completo», non si può fare nulla. Dal comando della polizia stradale telefonano per avere chiarimenti. Un magistrato spiega che con le vecchie norme bastava accertare lo stato di ubriachezza: «Il palloncino non era indispensabile, adesso sì. Prima con la sintomatologia - l’alito vinoso, l’atteggiamento barcollante, l’eloquio sconnesso - si poteva dimostrare ugualmente la violazione e punire l’automobilista. Ora, fissate tre soglie di tasso alcolemico con relativa graduazione delle sanzioni penali e amministrative, si deve necessariamente accertare la quantità di alcol nel sangue delle persone sottoposte a controllo».

Caso successivo, del 5 agosto: i vigili urbani fermano un automobilista in «evidente condizione di alterazione: forte alito vinoso, eccessiva e sconnessa loquacità, stato confusionale». Prima del 4 agosto sarebbe stato loro sufficiente darne atto nel rapporto alla procura. Ora, invece, si deve passare per il test ripetuto del palloncino. L’automobilista si rifiuta. «Verrà comunque punito ma con una sanzione amministrativa di 2.500-10.000 euro e la sospensione della patente sino a 2 anni. Ma niente condanna penale. Chi fingerà di non riuscire a fare il test non avrà nemmeno quelle».

Le incongruenze non finiscono qui. Il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello a un convegno sulla sicurezza ha richiamato l’attenzione su un’altra misura legislativa: «Con l’intesa del 2006 fra Stato e Regioni si è data attuazione a una legge di cinque anni prima, secondo cui i lavoratori con mansioni particolarmente delicate ai fini della sicurezza, loro e di altri, non possano assumere bevande alcoliche. Sono passibili di controlli da parte del medico di fabbrica o dell’Azienda sanitaria locale e sanzionabili anche penalmente, oltre che con provvedimenti disciplinari. Sono state individuate quattordici attività a rischio, fra cui quelle sanitarie e del trasporto». Risponderebbe della medesima violazione anche chi somministrasse loro, nelle mense aziendali, bevande alcoliche: rigore assoluto. Lo stesso che si pretenderebbe, a maggior ragione, per chi guidasse un’auto o un automezzo più pesante sotto l’effetto di stupefacenti.

Quando ci fu la sciagura di Vercelli, lo scorso maggio - 2 bambini morti e 21 feriti nel ribaltamento di un autobus - si scoprì che il conducente aveva fumato «erba» e fu un coro unico: «Ci vuole una legge per imporre controlli preventivi». Guariniello: «C’è, ed è del 1990, ma da diciassette anni aspettiamo il decreto interministeriale per attuarlo. Il datore di lavoro che disponesse quei tipi di controllo, sinora incorrerebbe in un reato. Com’è accaduto».

(*) Nota: il decreto del 3 agosto ha carattere temporaneo e il periodo della sua applicazione può essere utilizzato anche per correggere lacune o inconvenienti. La determinazione dell’alcolemia per l’applicazione del codice della strada è una questione complessa e la sua procedura non può essere semplificata più di tanto. A maggior ragione sarebbe utile rendere più semplice il concetto stesso di alcol e guida, portando a zero l’alcolemia consentita, senza troppe distinzioni tra i vari livelli alcol nel sangue.


LA STAMPA

Intervista

Marco Accossato Torino

La proposta dello specialista

“L’etilometro? Molto meglio il Nintendo”

“Più dell’etilometro le forze dell’ordine dovrebbero adottare un altro tipo di controllo sulle strade: quello dei riflessi”.

Il dottor Augusto Consoli, direttore del Servizio Dipendenze dell’Asl 4 di Torino, rappresenta l’Italia al consiglio d’Europa del “Gruppo Pompiduo” sulle linee guida per il trattamento delle dipendenze,

Etilometri e palloncini sono dunque armi superate? Inaffidabili? Danno forse troppi risultati falsi?

“Qualsiasi test fatti su un “campo di battaglia” com’è una strada presenta due problemi: dev’essere talmente sensibile da individuare tutti i casi positivi, e contemporaneamente così specifico da non includere, per errore, risultati negativi. Non esiste, neppure in laboratorio, un test che non dia qualche “falso positivo”. Ma non è questo il punto”.

Qual è il punto?

“L’alcol è una delle tante sostanze che minacciano i riflessi di chi guida. La scorso anno, a Torino, insieme a Polstrada e vigili urbani, la nostra Asl ha sottoposto numerosi automobilisti a un controllo casuale. Abbiamo fermato giovani e anziani, che andavano veloci e che rispettavano i limiti: su cento test, il 26 per cento delle persone è risultata positiva, anziché all’alcol, a sostanze sedative o stimolanti, farmaci compresi”.

Come dire che un automobilista su quattro, sulle nostre strade, sfugge a un controllo efficace, limitandosi a soffiare nell’etilometro”.

“Ovviamente la legge va rispettata, come il limite fissato dal legislatore, ed è bene proseguire i controlli. Testare il consumo di alcol è importante, ma, insisto, si deve far di più. Così come abbiamo autorizzato la polizia, vigili e carabinieri a misurare la quantità di alcol nel sangue, non vedo ostacoli all’idea di dotarli di un apparecchio ben più semplice, che consenta di misurare la velocità di risposta ad uno stimolo. Una macchinetta tipo giochino Nintendo”.

Per valutare quali stimoli in particolare?

“E’ sufficiente calcolare i tempi di reazione all’accendersi di una lucina”.

E dimenticare il limite degli 0,5 grammi di alcol per litro di sangue?

“Ogni organismo ha la sua risposta all’assunzione di alcol. Dipende dal metabolismo di ciascuno, oltre che dal tempo che passa dall’assunzione e il controllo della polizia. In teoria basta un residuo di vino in bocca, quello dell’ultimo sorso prima di salutare gli amici al ristorante, per portare l’etilometro oltre il limite concesso prima del ritiro della patente. Un esame dei riflessi, invece, fornirebbe un’analisi più completa e complessa: alcol, oppiacei, e altro”.

Altro?

“La cocaina.Oggi sulle strade non c’è test per dire se un automobilista ha appena fatto uso di cocaina”.

L’effetto della cocaina è molto diverso da quello dell’alcol.

“Può fare peggio. Chi fa uso di polvere bianca sopravvaluta le proprie capacità. La cocaina da un senso di onnipotenza. Anche al volante”.

Nel frattempo si moltiplicano le polemiche sul fatto che l’etilometro non sarebbe così attendibile. E il limite consentito troppo basso: due bicchieri e mezzo a pasto. Meglio affiancare l’esame del sangue, a conferma o difesa?

“A differenza di altre sostanze che restano a lungo nel sangue, l’alcol ha un metabolismo rapido. Se passa troppo tempo, dopo l’etilometro, i dati possono non corrispondere, ma insisto, andiamo oltre. Il controllo dei riflessi sarebbe molto più efficace”.


IL GAZZETTINO

IL PUNTO

Venezia

Una lunga, lunghissima scia di sangue. Una dramma quotidiano senza soluzione di continuità. E ancora una volta sul banco degli imputati ci sono gli automobilisti che si mettono alla guida sotto gli effetti dell’alcol e della droga. Una vera e propria emergenza nazionale come conferma la tragedia dell’altra sera a Stra in provincia di Venezia dove sono morti due turisti romeni investiti da un’auto condotta da una donna sotto gli effetti di sostanze stupefacenti.

E altre due vittime vanno tristemente ad aggiungersi al lungo elenco di morti sulla strada delle ultime settimane nel resto d’Italia. Un allarme continuo nonostante i controlli e i punti ritirati. Le ultime statistiche (risalenti al 2002) parlano chiaro: contro gli "ubriachi al volante" sono stati effettuati centomila controlli, quindicimila di questi a Nordest. Secondo recenti dichiarazioni del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, entro il 2007 le verifiche dovrebbero essere triplicate.

Ma secondo gli osservatori non si tratterebbe di grandi numeri. Infatti, secondo le organizzazioni di categoria degli automobilisti, in Germania vengono effettuati 10 milioni di controlli anti-alcol, altrettanti contro la droga, mentre in Francia si arriva complessivamente a undici milioni di verifiche. Una situazione, quindi, molto complessa e che vede il nostro Paese in ritardo. E stesso discorso si può tranquillamente fare anche per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. E anche in questo settore, nonostante gli appelli e le iniziative di sensibilizzazione, sono parecchi gli automobilisti "su di giri" trovati alla guida e che si rendono spesso protagonisti di drammatici incidenti stradali mortali anche nei confronti di terzi.

Ma quel che è peggio è il micidiale mix che spesso e volentieri fa da cornice a questo fenomeno. Numerosi incidenti, soprattutto quelli più gravi, infatti, hanno confermato, soprattutto nei guidatori più giovani, situazioni d questo genere. Il "cocktail" tra alcol e droga risulta essere una delle cause maggiori di incidenti. Condizioni pesantissime nonostante gli sforzi per garantire una giusta e necessaria prevenzione con iniziative e progetti da parte delle istituzioni nazionali e locali come quelli organizzati di recente sulle strade del Nordest con la collaborazione di comuni, province, forze dell’ordine e organizzazioni di categoria del settore night-club. E ora arrivano le nuove norme modificate dal governo Prodi con l’inasprimento delle sanzioni. Basterà?


IL GAZZETTINO

ASCOM 

Cartelli anti alcol nei locali solo dopo le istruzioni dal ministero della Salute

Il decreto "Anti alcol" varato dal governo sabato scorso (dl n. 117 del 3 agosto 2007) prevede, come è noto, che tutti i locali in cui vengono effettuati intrattenimenti di qualsiasi tipo (balli, concertini, pianobar, ecc.) congiuntamente alla somministrazione di bevande vengano affissi cartelli per rendere gli utenti consapevoli di che cosa comporti l’assunzione di alcol e quali siano le quantità sufficienti a determinare lo "sforamento" delle soglie previste dal codice della strada, tenendo conto anche del peso corporeo. Queste indicazioni dovranno essere apposte all’ingresso, all’interno ed all’uscita dei locali e la mancanza verrà sanzionata con la chiusura del locale da sette a trenta giorni. La norma ha lo scopo di rendere consapevole l’utente che, ad esempio, l’assunzione di "x" bicchieri di birra con un certo tenore alcolico da parte di una persona di 70 chili comporta l’impossibilità a mettersi alla guida, in quanto altamente probabile che verrà riscontrato in quel soggetto un tasso alcolemico superiore agli 0,5 g. per litro di sangue.

La norma, tuttavia, potrà essere applicata solo dopo che il ministero della Salute avrà provveduto a definire i contenuti dettagliati del cartello in questione, cosa che dovrà avvenire, sempre come affermato dal decreto, entro 3 mesi a partire da sabato 4 agosto. (*)

(*) Nota: è curioso che per un decreto che ha una scadenza di sessanta giorni si stabilisca un termine di tre mesi per una determina attuativa.


LA GAZZETTA DI PARMA

Alcol, la prevenzione si impara alla festa

HA APERTO IL CORO MONTE ORSARO

Alcol, la prevenzione si impara alla festa TIZZANO La polizia municipale presidierà i locali per combattere l’abuso di alcolici. Il concerto del coro Monte Orsaro ha aperto la Festa della salute. Durante la nona «festa analcolica» è stata consegnata una targa alla formazione canora parmense, che a sua volta con Luciano Comelli per Acat ha ricambiato donando un proprio gagliardetto. Ma la festa intitolata alla salute è stata anche un’occasione per riflettere sugli effetti dell’abuso di alcol. Daniela Torri, assessore comunale alle Politiche sociali, aprendo la conferenza sulle dipendenze ha sottolineato quanto gli stili di vita influiscano sul consumo di alcol e di sostanze stimolanti. continua... 


IL TRENTINO

Alcol alla guida: Calici di stelle a favore del guidatore designato

TRENTO. Calici di Stelle, iniziativa di Città del Vino che si svolgerà la notte di San Lorenzo in 200 comuni italiani promuove il “guidatore designato”. In Trentino l’iniziativa si terrà a Aldeno, Isera e Mezzolombardo. In attesa del 10 agosto le Città del Vino hanno invitato i Comuni a promuovere il consumo moderato, rilanciando anche la figura del “guidatore designato”: la persona che in un gruppo di amici dovrà rimanere sobria per guidare l’automobile a fine serata. Una proposta di cui si era parlato in primavera dopo l’approvazione di un “codice etico” tra Governo e associazioni di categoria dei gestori delle discoteche. Un’iniziativa non nuova nelle Città del Vino: nel 2005, infatti, l’Associazione ha promosso il progetto del “conducente designato” in una ventina di Comuni e in collaborazione con i gestori di alcuni locali da ballo. Riprendendo l’esperienza fatta in diversi Paesi europei, le Città del Vino hanno proposto anche l’ingresso gratuito nei locali da ballo, in discoteca o nei night club, per i “guidatori designati”, con rimborso del biglietto a fine serata.


IL TIRRENO

L’etilometro? È rotto e non si può riparare

Mentre il ministero decide il pugno di ferro non ci sono i soldi neppure per i boccagli Sanzioni più alte ma meno controlli Finanziarie nel mirino

PISA. Il ministero dei trasporti decide il pugno di ferro per chi guida in stato d’ebbrezza, multe più salate e arresto fino a 6 mesi. Il resto devono farlo le forze dell’ordine, sulla strada, con palloncini ed etilometri. Ma se gli etilometri mancano, sono rotti, non ci sono i boccagli per l’espirazione, è tutta un’altra storia e fare i controlli diventa impossibile. Così la sicurezza sulla strada rimane un mero proclama e le pattuglie di servizio possono fare davvero poco contro chi si mette al volante ubriaco. Gli etilometri mancano e il motivo è che non ci sono i soldi per comprarli. La Polstrada di Pisa ha in dotazione due etilometri, ma entrambi si sono rotti e il denaro per aggiustarli non c’è. Neanche a parlarne di comprarli nuovi: costano troppo, diverse centinaia di euro. E i controlli sulle strade? Il comando, di fronte alle nuove sanzioni decise dal ministero, dopo settimane di pressioni, è riuscito ad ottenere un etilometro in prestito, lo userà per un periodo, poi lo restituirà. Sanzioni più alte, dunque, ma meno controlli. Ma non è finita qui. I bene informati dicono che anche quell’etilometro potrà essere utilizzato per un breve periodo perché i boccagli monouso per l’espirazione, a disposizione della polstrada, sono pochi e quando saranno finiti, termineranno anche i controlli sulle strade. Ma se comprare un etilometro è un costo troppo elevato per le finanze pubbliche, la spesa per i boccagli dovrebbe essere molto più contenuta. Eppure il problema era già emerso lo scorso anno e si ripropone anche quest’estate mentre sulla strada si consumano stragi, ogni sabato sera. Marco Noero, segretario provinciale e regionale del Silp per la Cgil, è critico: «La situazione è difficile e precaria, siamo lontani dalle indicazioni ministeriali che vogliono controlli serrati sulle strade. Se ci mancano i mezzi per lavorare, quelle indicazioni diventano pura facciata e niente di più». Nel mirino le ultime finanziarie che avrebbero tagliato anche importanti capitoli di spesa alle forze di polizia e, quindi, anche alla polstrada. I controlli che possono fare gli agenti, dunque, sono pochissimi e termineranno quando non ci saranno più boccagli per respirare nell’etilometro. «Non possiamo certo pensare di far usare a più persone lo stesso boccaglio - dice qualcuno -, quindi stop boccagli, stop controlli sul tasso alcolemico». Tutto questo in piena estate, con un traffico da bollino rosso sulle strade. Va meglio per i vigili urbani che a Pisa hanno in dotazione un etilometro, funzionante e circa un migliaio di pre-etilometri, i famosi palloncini. La polizia municipale, infatti, quando ferma un guidatore, prima lo sottopone alla prova del palloncino e se l’esito è positivo, segue il test dell’etilometro per capire quanto alcool la persona ha nel sangue e, quindi, sanzionarla. La multa, infatti, aumenta con l’aumentare del tasso alcolemico fino a 6 mila euro se l’alcol è 1,5 grammi per litro di sangue. «Abbiamo circa un migliaio di palloncini - spiega il comandante della polizia municipale, Massimo Bortoluzzi - li useremo per fare controlli sulle strade. Dureranno più o meno fino a dicembre». Dunque, facendo due calcoli, i vigili fanno circa 200 controlli al mese, concentrati soprattutto nel weekend. «L’importante - conclude il comandante - è che le persone capiscano che lo scopo dei controlli non è intascare soldi con le multe, ma fare prevenzione e combattere il rischio di incidenti. Anche lo scorso sabato (giorno in cui sono entrate in vigore le nuove sanzioni ndr), una delle pattuglie su strada, aveva in macchina l’etilometro e ha fatto diversi controlli». In provincia hanno due etilometri anche i carabinieri. In totale, dunque, nel Pisano, per i controlli su strada, sono disponibili 4 etilometri, ma uno, quello della polstrada, se non saranno acquistati nuovi boccagli, sarà inutilizzabile e i controlli diminuiranno.


LA SICILIA

Camionista ubriaco sulla Sp 193Guidava contromano. 

Un 59enne greco fermato dalla polizia con un tasso alcolico del 60% oltre il limite 

Un autotrasportatore di origine greca portava il suo camion con rimorchio contromano nella provinciale 193 che dal porto commerciale arriva alla Statale 114: è stato fermato dalle «Pantere» della polizia. È risultato positivo abbondantemente all’alcol-test superando di oltre il 60 per cento il limite consentito dalla legge. Così I. C., di 59 anni. è stato denunciato in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza. Il mezzo è stato sequestrato e consegnato alla ditta di appartenenza. Al camionista è stata ovviamente ritirata la patente.

E a poche ore dell’entrata in vigore del decreto che prevede pene più severe nel nuovo regolamento sul codice della strada, i carabinieri del nucleo radiomobile del Comando Compagnia hanno fermato alcuni giovani che si trovavano con un tasso di alcol oltre il limite consentito. Una donna che è stata sottoposta al test dell’etilometro è risultata positiva: aveva 0,57 grammi di alcol per litro di sangue quando la legge ne consente fino a 0,50. Le è stata ritirata la patente. Sarà soggetta come gli altri alle pesanti sanzioni che hanno raddoppiato la pena pecuniaria. Da un minimo di 500 euro si arriva adesso secondo la nuova normativa a 2.000 euro. La nuova legge ha anche moltiplicato il periodo di sospensione della patente che passa da 15 giorni a un massimo di 6 mesi. I carabinieri ricordano che secondo la nuova normativa sono stati introdotti sanzioni crescenti in base ai livelli di concentrazione di alcool nel sangue. Se i conducenti di autovetture sono trovati con oltre 0,8 grammi di alcool per litro la sanzione pecuniaria salirà da 800 a 3.200 euro e il periodo di sospensione della patente sarà da 6 mesi ad un anno secondo il grado di pericolosità per essersi messi alla guida sotto l’effetto di alcol. Se il tasso alcolemico supera 1,5 grammi per litro le sanzioni pecuniarie possono aumentare da 1.500 a 6.000 euro con una sospensione della patente da uno a due anni. I test contro l’abuso di alcol saranno effettuati per tutta l’estate.

(…)

Anna Burzilleri


LA REPUBBLICA

Palermo

UBRIACO SI SCHIANTA CON L’AUTO, DENUNCIATO

Si schianta contro un muro con l’auto, e all’arrivo dei carabinieri appare cosi’ ubriaco da non riuscire quasi a stare in piedi. E’ accaduto a Termini Imprese (Palermo), dove un uomo e’ stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. I militari erano intervenuti per i rilievi, dopo che al volante di un’utilitaria sulla strada statale113 tra Termini e Trabia, l’uomo aveva urtato violentemente un muro di sostegno che costeggia la carreggiata. Oltre che la denuncia alla Procura della Repubblica, per l’automobilista e’ scattato il ritiro della patente di guida.


LA SICILIA

Botte al padre malato di cuore

Voleva i soldi per andare a bere: 42enne arrestato dai carabinieri 

Floridia. È l’alcolismo il "mostro" contro cui deve lottare il 42enne arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione. La sua vittima: l’anziano padre cardiopatico. La triste vicenda familiare è emersa nella tarda serata quando il pensionato è corso in strada chiedendo aiuto. Immediato l’arrivo dei militari ai quali l’anziano ha indicato la propria abitazione dentro la quale c’era il figlio, Giuseppe La Rosa (già noto alla giustizia per reati specifici), in preda all’ira.

Quando i carabinieri sono entrati in casa hanno trovato l’uomo che, furioso, stava distruggendo gli interni. "Coperto" dai militari è entrato in casa anche il genitore: alla sua vista il figlio ha cercato di raggiungerlo per aggredirlo nuovamente, ma è stato bloccato dai tutori dell’ordine. Dal racconto della vittima si è scoperto che l’anziano da tempo era sottoposto alle vessazioni del figlio che pretendeva di avere denaro dal padre per poter andare a "bere". Al rifiuto del genitore, la cui pensione gli consente solo la gestione indispensabile della quotidianità, Giuseppe avrebbe reagito malmenandolo e minacciandolo di morte. E l’accaduto di ieri non è stato un caso isolato. L’uomo è stato accompagnato alla locale tenenza dove, dopo le formalità di rito, è stato disposto il trasferimento alla casa circondariale di Cavadonna.

Maria teresa giglio


IL GAZZETTINO

BIBIONE
Sono finiti in manette due giovani turisti francesi con l’accusa di tentata rapina impropria e danneggiamento aggravato 

Denunciati dopo la notte brava 

Hanno rubato una bicicletta e l’hanno scagliata addosso ad un ragazzo che cercava di fermarli

Dormivano profondamente dopo una notte brava a Bibione, trascorsa anche a bere alcool a volontà, non sapendo che i Carabinieri in forze li stavano cercando. È stato un brutto risveglio quello di ieri mattina per due turisti francesi che in campeggio, al posto di trovarsi il cameriere che consegnava loro cappuccino e brioches, hanno trovato i Carabinieri che li denunciavano per tentata rapina e danneggiamento aggravato. Forse i due francesi F.G. e M.C., entrambi diciannovenni, nemmeno si ricordavano cosa avevano fatto nella notte. A ricordarglielo sono stati così i militari che faticosamente sono riusciti a svegliarli. A lanciare l’allarme al 112 ero stato un giovane di Belluno che aveva assistito al furto di una bicicletta di proprietà di una ragazza sua compaesana. Il bellunese non si è dato per vinto e da perfetto investigatore ha inseguito i ladri, telefonando ai Carabinieri e tenendoli costantemente informati sugli spostamenti. I due ladruncoli, in preda ai fumi dell’alcool, hanno poi danneggiato sdraio, ombrelloni e cartelli sulla spiaggia di Bibione Pineta. Sulla strada del ritorno al loro alloggio, vistisi raggiunti dal giovane bellunese, hanno cercato di divincolarsi tirandogli addosso la bicicletta e provocandogli delle lievi ferite, che sono state medicate al Primo intervento di soccorso della località balneare. Sulle tracce dei due si sono messi i Carabinieri che con due pattuglie hanno cominciato a cercarli ovunque. All’alba, dopo due ore di ricerche, sono riusciti ad individuarli in un campeggio, dove dormivano per smaltire la sbornia. La notte per i due francesi si è conclusa in caserma dove sono state formalizzate le pesanti accuse di tentata rapina impropria e danneggiamento aggravato, oltre ai quasi mille euro di danni da pagare.

Marco Corazza


KATAWEB

Vip: Avril Lavigne; ho registrato ubriaca l’ultimo cd

8 agosto 2007 - La popstar Avril Lavigne ha rivelato di aver registrato buona parte del suo nuovo album in stato di ebbrezza: la canadese si presentava puntualmente in studio ubriaca, costringendo i tecnici a frequenti ripetizioni delle registrazioni.

Lo ha rivelato la stessa artista ad ‘Interview magazine’, che ha fatto un vero e proprio elenco degli alcolici che consumava prima di entrare in studio: ‘Limoncello, vodka e birra’. L’alcol però, ha aggiunto Avril, ‘era bandito quando dovevo registrare le canzoni piu’ lente che richiedevano una interpretazione più emotiva. La Lavigne ha anche assicurato di non essere mai salita sul palco ubriaca durante i suoi show: ‘Non mi piace bere prima di esibirmi dal vivo, perche’ rischio di dimenticare le parole delle mie canzoni.


LA NAZIONE

Ubriaco alla guida, patente ritirata Il giovane empolese bloccato dopo un inseguimento a folle velocità

IL SECOLO XIX

Boliviano ubriaco contro auto rischia arresto e maxi-multa

L’ETILOMETRO FAI-DA-TE ANCORA POCO DIFFUSO«E MOLTI LO USANO COME UN GIOCATTOLO»

LA TRIBUNA DI TREVISO

fuori strada ubriaco, rischia l’arresto

pizzicato ubriaco sul fadalto: rischia tre mesi


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Giovedì, 09 Agosto 2007
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