MILANO - È disponibile online la mappa interattiva dei migliori (e peggiori) percorsi da fare in bicicletta. Dove trovare le fontanelle pubbliche per fare rifornimento, quali i percorsi da evitare per lavori in corso, scorciatoie per il traffico, ciclabili e percorsi panoramici nel verde cittadino. Critical Map è un progetto di «ciclocartografia partecipata» ossia una mappatura collettiva a cui tutti posso contribuire.
LA MAPPA - Attraverso il sito potrete sia prendere visione di tutte le informazioni che sono già state inserite, che registrarvi (è gratuito) e caricare i vostri materiali. Nel dettaglio potrete aggiungere una segnalazione, per esempio la vostra ciclofficina di fiducia, oppure tracciare un percorso commentato delle piste preferite o delle scorciatoie per evitare il traffico sulle vostre rotte abituali. Da semplici utenti non registrati sfogliando le mappe dei capoluoghi disponibili e muovendovi attraverso le segnalazioni dei ciclisti potreste scoprire una bella pista sul lungomare di Palermo o sui colli bolognesi e scaricare i video delle disavventure ciclistiche dei fiorentini. Esiste anche una mailing list pubblica sulla quale chiedere informazioni e discutere con gli altri amanti delle due ruote.
I PROMOTORI - Il nome «Critical Map» ha un doppio significato: da una parte, fa riferimento all’esperienza di Critical Mass, nata in America e da qualche anno presente anche in Italia. Il movimento dei ciclisti che si ritrovano con l’obiettivo di creare una manifestazione spontanea di biciclette, una massa critica appunto, che renda visibili le difficoltà ambientali del territorio. Dall’altra, fa riferimento alla possibilità di fissare su una mappa la visione «critica» e forse anche onirica che un ciclista ha della propria città e delle possibilità che il suo territorio può offrire.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO - Critical Map è un progetto ad uso e consumo dei ciclisti, ci mostra come fare comunità su Internet avendo una ricaduta sulla vita reale. Iniziativa lodevole in tempi in cui l’uso di Avatar virtuali e il pullulare di community sembra essere sempre più consumistico. Ma il progetto non si limita ad essere un servizio utile. I promotori hanno chiaro anche un possibile utilizzo politico da parte dei cittadini: «Con Critical Map possiamo, ad esempio, mostrare alle amministrazioni locali quali sono i punti critici in cui sarebbe utile intervenire, dove servirebbero nuove piste, dove bisognerebbe controllare meglio la situazione del traffico». Anche in Italia si fa strada la consapevolezza che in molte delle nostre città ci sia un problema di vivibilità del territorio soffocato dalla presenza di troppe automobili. Le iniziative di Critical Mass sono in aumento, anche se non lo sono le piste ciclabili. Riscoprire la bellezza di una pedalata fuori porta può aiutare, ma uno strumento come Critical Map rende visibile anche l’incuria e la scarsità di risorse per chi vorrebbe usare la bicicletta anche come mezzo quotidiano per spostarsi in città. L’obiettivo è anche questo: mappare tutte le fontanelle, tutte le piste ciclabili e tutti i cantieri aperti, per fare un bilancio, aggirare gli ostacoli e mettere il tutto sotto al naso delle amministrazioni comunali.
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