La Provincia di Como L’ennesimo incidente è avvenuto nel Veronese
mentre si scopre che sempre più donne guidano in stato di ebbrezza Ubriaca e drogata al volante uccide due
ragazzi L’investitrice aveva un tasso di alcol nel sangue quattro volte
superiore al limite consentito ed è risultata positiva alla cocaina VERONA Alcol e droga: una miscela che quasi ogni giorno ormai concorre ad aumentare il tributo di vittime tra gli automobilisti sulle strade. L’ultima tragedia è accaduta nel Veronese, dove due giovani sono morti dopo che la loro auto è uscita di strada in seguito a uno scontro con una vettura condotta da una donna ubriaca e risultata positiva al test antidroga. l’incidente di verona - Manca poco a mezzanotte, quando lungo la strada regionale 11, a San Bonifacio (Vr), due giovani, Claudio Bignotto, di 22 anni, di Soave, e Osama Alsahi (25), siriano, ospite dell’amico da qualche giorno per un periodo di ferie, stanno facendo ritorno a casa a bordo di una Fiat Punto. Su di loro, all’improvviso - secondo una prima ricostruzione che dovrà essere confermata dai rilievi in corso - sopraggiunge in senso opposto una Mercedes classe A, condotta da una veronese di 32 anni, che poco prima aveva tamponato un’altra vettura. Lo scontro è violento e la Punto finisce nel torrente Alone, quasi in secca. All’arrivo dei carabinieri e dei vigili del fuoco, per Bignotto non c’è più nulla da fare, mentre il siriano, studente di medicina e prossimo alla laurea, viene subito intubato e caricato su un’ambulanza. Una corsa verso l’ospedale, ma nelle prime ore di ieri mattina anche il secondo giovane è morto. La donna, che ha riportato nell’urto solo contusioni giudicate guaribili in una ventina di giorni, è stata subito sottoposta all’alcol-test. I risultati avrebbero indicato un tasso alcolemico superiore di quasi quattro volte il limite consentito (0,5 grammi per litro di sangue). Le analisi del sangue, successivamente, hanno riscontrato la positività anche alla cocaina. Per lei, incensurata, è scattata una denuncia in stato di libertà per omicidio colposo e guida in stato di ubriachezza e sotto l’effetto di stupefacenti. altri ubriachi - Se solo nell’ultima settimana, in provincia di Verona, i carabinieri hanno ritirato una decina di patenti per guida in stato di ebbrezza alcolica, a Carini (Pa) i militari dell’arma hanno assistito alla scena di una vettura che si è schiantata contro un’utilitaria parcheggiata a bordo strada. Il conducente era ubriaco. A Vieste (Fg), invece, un giovane di 22 anni, di Caserta, in vacanza, si aggirava a velocità sostenuta per le strade del centro. Anche per lui è scattata la denuncia per lo stesso motivo. Poco prima dell’alba, infine, in Sardegna, a Oristano, un turista di 27 anni, della provincia di Monza, ha concluso la sua corsa contro alcune autovetture parcheggiate. Condotto dai carabinieri in ospedale, visto il suo stato, gli esami hanno rilevato un tasso alcolico tre volte superiore a quello consentito e tracce di cannabinoidi. donne "bevute" - E quello delle donne ubriache al volante parrebbe un fenomeno in continua crescita, come conferma anche l’ultimo mortale. Fino a due anni fa il dato non veniva neanche preso in considerazione dalle statistiche. Ora invece, i controlli di polizia e carabinieri fanno registrare un numero sempre più alto di donne alla guida che sforano i tassi di alcol nel sangue. Nei primi sei mesi dell’anno, delle 20.753 donne controllate con gli etilometri, ben 1.130 sono risultate positive. Non solo, quasi il 55% aveva una percentuale di alcol nel sangue superiore del doppio o addirittura di tre volte superiore a quella consentita. cocktail micidiale - «È criminale l’atteggiamento di chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol e droga»: Giovanni Serpelloni, responsabile del dipartimento dipendenze dell’Ulss 20 di Verona, interviene così sulla morte dei due giovani a San Bonifacio. «Il cocktail alcol-cocaina è micidiale perchè le due sostanze combinate formano nel corpo il cocaetilene, un composto che aumenta la tossicità epatica e cerebrale. In quella situazione è impossibile avere la percezione della distanza e degli oggetti in movimento. Guidare il quelle condizioni implica rischi altissimi, per sé e purtroppo, come ci dimostra la cronaca, per gli altri». Corriere di Como (m. rom.) Quasi una patente al giorno ritirata
per guida in stato di ebbrezza. È il risultato dei controlli effettuati sulla
Regina dai carabinieri della Compagnia di Menaggio nella prima metà di agosto.
Numeri che sicuramente fanno riflettere, oltre a mettere un po’ di paura per le
potenziali conseguenze di alcuni comportamenti. I conducenti sanzionati sono tutti giovani, di
età compresa tra i 25 e i 34 anni. Tutti con un tasso alcolemico nel sangue ben
superiore al consentito. Verifiche e controlli, come detto, effettuati sulla
Regina, tra Argegno e Menaggio, ma anche in comuni dell’altolago oltre che
lungo la direttrice che da Menaggio porta a Porlezza e a Lugano. Molti di
questi controlli sono stati fatti in orario notturno. E con assiduità nei mesi
estivi, agosto ma anche luglio e giugno. Mesi in cui al normale traffico dei
residenti si aggiunge quello dei turisti, particolarmente intenso in
centrolago. Quattordici, complessivamente, le persone
’appiedate’ dai militari in 17 giorni di controlli, dal 1° agosto a venerdì notte. L’ultimo a essere sanzionato è stato un
ragazzo di 24 anni, residente in un piccolo comune della Tremezzina. Due sere
fa, a un posto di blocco a Tremezzo, è stato fermato dai carabinieri che lo
hanno invitato a soffiare nell’etilometro per verificare il tasso alcolemico:
era il doppio di quello consentito. È rimasto subito a piedi e per tornare a
casa ha dovuto chiedere aiuto ai familiari. Ma i dati dei carabinieri della
Compagnia menaggina sono ancora più impressionanti se presi singolarmente. Dei
14 giovani ai quali è stata ritirata la patente, infatti, soltanto due erano
incappati in problemi burocratici (il documento scaduto, per intendersi). Una
disattenzione pagata a caro prezzo ma senza gravissime conseguenze. Tutti gli
altri, 12 per la precisione, avevano invece alzato decisamente troppo il
gomito. Come avvenuto a un ragazzo, fermato quasi in stato di coma etilico
visto che il suo tasso di alcol nel sangue era da brivido: 2,43 grammi per
litro (il limite massimo è di 0,50). In questo caso, si può dire che lo stop
imposto dai carabinieri è stato davvero provvidenziale. Non soltanto ha
scongiurato danni ad altri automobilisti, ma ha probabilmente evitato anche
pesanti ripercussioni fisiche. Tra coloro che sono rimasti a piedi anche una
giovane di 32 anni, residente in centrolago e un suo coetaneo, risultato
positivo anche al test della cocaina. La lotta a chi guida ubriaco, in provincia, è portata avanti anche dalla Polstrada. La notte scorsa, in centro a Como, ne ha fatto le spese un ragazzo di 19 anni: patente ritirata perché guidava con un tasso alcolemico quasi triplo rispetto al consentito. Il Mattino (Circondario 2 Sud)
Barbato (Udeur): sciacallaggio sull’arresto di
Barra Il Mattino (Caserta)
Il 25 agosto ospiti a Peschiera del Garda,
presso l’azienda Vinicola Zenato, il giornalista Lamberto Sposini e lo
scrittore Paolo Mosca, moderati dal giornalista Carlo Cambi,parleranno de ’’Il
cuore della notizia’’, giornalismo televisivo e sentimenti; il 31 agosto lo
scrittore Raffaele La Capria e l’attrice Ilaria Occhini discuteranno di ’’La
letteratura, il teatro, il vino e... i nostri amici a quattro zampe’’ presso la
Tenuta San Leone di Salionze di Valeggio. Il mese di settembre sara’ inaugurato
con l’incontro con Magdi Allam, il 6 settembre alle 21 a Corte Palazzo a
Cologna Veneta, che presentera’ il suo libro "Viva Israele. Dall’ideologia
della morte alla civilta’ della vita: la mia storia". "Quando il calcio si giocava’’ e’ invece il titolo dell’incontro del 7 settembre a Monteforte d’Alpone (nel Chiostro del Palazzo Vescovile) con i giornalisti sportivi Gianni Mura e Darwin Pastorin. Ospiti e il pubblico potranno degustare vini dell’Azienda Vinicola Anselmi. Infine il 9 settembre, con ’’Economia tra solidarieta’ e profitto’’, Valentino Parlato, uno dei fondatori del quotidiano ’’Il Manifesto’’, ed Ernesto Illy, presidente onorario dell’azienda produttrice di caffe’, saranno ospiti di Cavalchina Azienda Agricola di Custoza. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.sorsidautore.it. I militari della locale stazione lo hanno
quindi arrestato in flagranza di reato, rilevando «un evidente stato di ebrezza
alcolica» sin dai primi accertamenti. Miraglia Fagiano (originario di Niscemi,
nel Nisseno, ma residente a Monaco di Baviera) è stato così accompagnato, dopo
i vari adempimenti di rito in caserma, nella casa circondariale di contrada
Noce a Caltagirone. Secondo il personale dell’Arma, che ha
eseguito il provvedimento restrittivo in flagranza di reato, l’accusato si
sarebbe opposto alla consegna dei documenti personali, decidendo di passare,
dopo un breve alterco verbale, alla reazione fisica e alle invettive dirette. Sarà adesso l’autorità giudiziaria a
pronunciarsi sulle responsabilità penali dell’indagato e sull’eventuale sussistenza
di esigenze cautelari. LUCIO GAMBERA La Sicilia Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e
1,5g/l l’ammenda sale tra 800 e 3.200 euro con l’arresto fino a 3 mesi (a
richiesta dell’imputato, la pena può essere sostitutita con l’obbligo di
svolgere un’attività sociale gratuita e continuativa presso strutture sanitarie
traumatologiche pubbliche da 2 a 6 mesi). Sospensione della patente per un
periodo di tempo compreso fra 6 mesi e 1 anno. Se il tasso alcolemico supera l’1,5 g/l le
pene salgono ancora: ammenda tra 1.500 e 6.000 euro; l’arresto fino a 6 mesi (a
richiesta dell’imputato, la pena può essere sostituita con l’obbligo di
svolgere un’attività sociale gratuita e continuativa presso strutture sanitarie
traumatologiche pubbliche da 6 mesi ad un anno). Sospensione della patente da 1
a 2 anni. J Sanzioni analoghe sono previste per chi
guida sotto effetto di droghe (con ammende da 1.000 a 4.000 euro, l’arresto
fino a 3 mesi e la sospensione della patente da 6 mesi ad 1 anno). Se il
guidatore provoca, per colpa del suo stato, anche un incidente le pene sono
raddoppiate e viene disposto il fermo amministrativo del veicolo fino a 90
giorni. Pene raddoppiate anche per i recidivi. La patente viene sempre revocata se questi
reati sono commessi dal conducente di un autobus, di un veicolo commerciale di
peso superiore a Kg. 3.500 o di un complesso di veicoli. In aumento donne ubriache al volante. Fino a due anni fa il dato non veniva neanche preso in considerazione dalle statistiche. Ora invece, i controlli di polizia stradale e carabinieri fanno registrare un numero sempre più alto di donne alla guida che sforano i tassi di alcol nel sangue. Nei primi sei mesi dell’anno, delle 20.753 donne controllate con gli etilometri, ben 1.130 sono risultate positive. Non solo, quasi il 55% aveva una percentuale di alcol nel sangue superiore del doppio o addirittura di tre volte superiore a quella consentita. La Sicilia Con il dovuto rispetto verso chi ha preso
questa decisione, ci sia permesso di non essere d’accordo. Di recente altre
deliberazioni di magistrati hanno sollevato polemiche, con l’inquirente di
turno che si è difeso col «così vuole la legge». Ma, ci chiediamo, la legge non
va interpretata e legata alla gravità del fatto, alla pericolosità del soggetto
che ha commesso il reato? Gli stessi magistrati spesso interpretano
contraddittoriamente fatti di uguale gravità. Una soggettività che però deve
avere uno scopo: quello di difendere il cittadino. Proprio per questo, difatti,
non convince la decisione di lasciare a piede libero la donna assassina. Primo,
perché chi si ubriaca e si droga lo fa volontariamente, come volontariamente,
anche se con la mente annebbiata, si mette alla guida di un’auto; secondo,
perché lo stesso reato può essere reiterato specie per chi è un alcolizzato o
un drogato spesso abitudinario. Né il ritiro della patente è risolutivo.
Quanti, infischiandosene del divieto, guidano lo stesso? Addirittura c’è chi
guida senza aver preso mai la patente. Facciamo queste considerazioni perché ci sembra che ci sia in atto, anche da parte della magistratura, un lassismo pericoloso tale da far saltare quelle regole di civiltà alle quali invece la maggioranza dei cittadini si attiene. La Giustizia certamente non deve essere repressiva, ma neanche permissiva con chi infrange le regole. Mandare subito a casa chi ha fatto i propri comodi, ubriacandosi e drogandosi, e ha tolto la vita a due giovani, ci sembra una assurdità. La Sicilia Alcol e droga: la miscela mortale dell’estate Casi in aumento. Il tasso alcolemico si misura in grammi di
alcol per litro di sangue; un tasso alcolemico di 1g/litro indica quindi che in
ogni litro di sangue del soggetto è presente 1 grammo di alcol puro; lo stesso
tasso alcolemico può venire espresso anche nella forma 1 per mille oppure 0,1%. I primi effetti negativi si cominciano a
riscontrare già con valori di 0,2 g/litro, ad esempio nella capacità di
suddividere l’attenzione tra due o più fonti di informazioni e nell’interazione
con la stanchezza; con un tasso di 0,5 g/litro cominciano ad essere compromessi
il campo visivo laterale, i tempi di reazione, la resistenza all’abbagliamento,
il coordinamento psicomotorio. Con un tasso di 0,8 g/litro i sintomi precedenti
si aggravano e viene compromessa anche la capacità di valutazione delle distanze,
l’attenzione cala in modo notevole, diminuisce la sensibilità alla luce rossa.
Ad un tasso di 1/1,2 g/litro i sintomi precedenti si aggravano e compare
l’euforia, la visione laterale è fortemente compromessa, come pure la
percezione delle distanze e della velocità di movimento degli oggetti. A tassi
tra 1,5 e 2 g/litro tutti i sintomi precedenti sono in misura esagerata, con la
completa sottovalutazione dei pericoli, lo scoordinamento dei movimenti (ad
esempio si accelera invece di frenare), reazioni fortemente rallentate. Tutto
questo si riflette sui rischi di incidente grave. Ma come si raggiungono questi valori? In altre
parole, quanto si può bere prima di raggiungere i valori sopra indicati e prima
di risentire effetti negativi? La risposta non è semplice, perché tutto
dipende dal meccanismo di diffusione dell’alcol (dallo stomaco al sangue e
quindi ai liquidi cellulari del cervello), dal contenuto di alcol delle
bevande, dal modo in cui l’alcol viene bevuto, dal sesso e dall’età del
soggetto, dalla sua abitudine a bere alcolici. Oltre ai valori dell’alcolemia massima, entra
in gioco la diversa sensibilità delle persone a quei valori e soprattutto alla
velocità con la quale essi aumentano. Le alterazioni nelle funzioni psichiche e
sensoriali, rilevanti per la guida, possono infatti innescarsi a valori diversi
da quelli standard: ci sono persone che si ubriacano più facilmente di altre e
non sempre questa variabilità di reazioni dipende dall’abitudine o
dall’assuefazione all’uso di alcolici; anzi spesso sono soggetti che abusano di
alcol quelli che per primi e più intensamente ne subiscono gli effetti
negativi. Pertanto, visto che gli effetti negativi per
la guida sono presenti anche con valori alcolemici bassi, vale la regola
fondamentale: o bevi, o guidi. Il rischio di incidente grave cresce in
maniera paurosa all’aumento del tasso alcolemico: fatto pari ad 1 il rischio di
quando si è sobri, cresce a 380 quando il tasso alcolemico è pari o superiore a
1,5 g/l: in pratica, l’incidente grave non è più solo molto probabile, ma
addirittura quasi sicuro. Ma anche semplicemente con valori compresi tra 0,5 e
0,9 g/l il rischio è 11 volte superiore. Continuano a resistere alcune «leggende»
riguardo alla possibilità di ritardare fino all’inverosimile l’assorbimento
dell’alcol (cioè il momento in cui il tasso alcolemico raggiunge il valore
massimo) o la stessa possibilità di raggiungere il valore massimo: mangiare
patate o cipolle o liquirizia, oppure cibi grassi, oppure aggiungere zucchero
alle bevande. In realtà, la diffusione dell’alcol nei liquidi corporei e la sua
«distruzione» da parte del fegato obbediscono a meccanismi ben precisi,
praticamente insensibili ad elusioni prive di fondamento se non addirittura
dannose. C’è un solo rimedio per evitare i danni dell’acol
alla guida: non bere o bere in modo molto moderato, oppure bere alcolici a
bassa gradazione; comunque, rispettare i «tempi di smaltimento» da parte del
fegato. Molti farmaci (in primo luogo tranquillanti ed
ansiolitici, ma anche antidolorofici, alcuni antistaminici, perfino sciroppi
per la tosse) interagiscono con l’alcol, potenziando reciprocamente gli effetti
negativi, con notevoli disturbi a carico dell’attenzione e della percezione,
ancor più rilevanti in una situazione di stanchezza, stress e mancanza di
sonno. Occorre leggere attentamente i foglietti illustrativi dei medicinali ed
evitate di ingerire alcol se da essi risulta anche la minima possibilità di
effetti cumulativi. Gli effetti cumulativi sono invece sicuri ed
«automatici» con tutte le sostanze psicotrope voluttuarie (anfetamine, hashish,
marijuana, eroina, sostanze di sintesi eccetera). I rischi sono ben noti a chi
usa queste sostanze: insistere oltre sulle conseguenze devastanti di certi mix
non è certamente necessario. O bevi, o guidi. L’alcol anche in quantità modeste è incompatibile con la guida. Bere e guidare non indica forza fisica, carattere, capacità di resistenza; indica solo presunzione sulle proprie capacità e scarso rispetto per chi viaggia con chi guida avendo bevuto o gli affida i propri beni. Automobilista guidava in stato di ebbrezza Patente ritirata e denuncia alla magistratura La Sicilia Aggredì 3 carabinieri a Serradifalco: il
giovane sancataldese torna libero I militari della locale stazione lo hanno
arrestato in flagranza di reato, rilevando “un evidente stato di ebbrezza
alcolica” sin dai primi accertamenti. Miraglia Fagiano (originario di Niscemi,
residente a Monaco di Baviera) è stato così accompagnato, dopo vari adempimenti
in caserma, nella casa circondariale calatina di contrada Noce. Secondo il personale dell’Arma, che ha
eseguito il provvedimento restrittivo in flagranza di reato, l’accusato avrebbe
rifiutato di consegnare ai carabinieri i documenti personali, passando, dopo un
breve alterco verbale, alla reazione fisica e alle invettive dirette. Sarà l’autorità
giudiziaria a pronunciarsi sulle responsabilità penali dell’indagato e
sull’eventuale sussistenza di esigenze cautelari. Lucio Gambera Allora per salvare la vita ai nostri ragazzi
non basta fare rotatorie, ingentilire curve pericolose, abbattere alberi,
aumentare i controlli, inasprire le sanzioni. A integrazione di tutto questo è
necessario che i genitori riscoprano il loro ruolo. Vigilando sulla qualità
della vita dei figli e non finanziando, nemmeno attraverso garanzie personali,
l’acquisto di auto e moto ad adolescenti di fatto e neo - patentati. Detta
brutalmente in questi termini parrebbe che il negare aiuto economico al figlio
per motorizzarlo equivalga a negargli l’affetto. E’ vero il contrario. Di
conseguenza è sui genitori che va intensamente concentrata l’azione educativa
di consolidamento e rilancio. Intesa come ripristino di antichi valori quali il
rispetto della propria e altrui vita, l’educazione, il lavoro, la fedeltà,
l’amicizia, gli ideali, il futuro in cui credere. Come, dove e quando intervenire sui genitori
sarà tutto da definire. Ma intanto proviamoci, anche solo a livello di
quartiere. Può essere che nel breve periodo il combinato di controllo su
strade, sanzioni, riduzione di vendite di bevande alcoliche, chiusura
anticipata di locali, più attenzione nella vendita di auto e moto a
giovanissimi, possa abbassare notevolmente il tasso di mortalità sulle strade.
Nessuna statistica potrà mai attribuire ad un singolo provvedimento tutto il
merito. Come nessuno potrebbe negare che tante giovanissime vite sono state
salvate da una famiglia che ha finalmente ritrovato quel ruolo educativo che
storicamente e di diritto le compete. Oscar De Gaspari
Senza fissa dimora preso a calci e pugni da un
rumeno È in fin di vita L’aggressore è stato arrestato dagli agenti di
una pattuglia della Volante della Questura, subito intervenuti sul posto. Il
giovane arrestato si chiama Daniel Patkany ed è accusato di lesioni gravi e
resistenza a pubblico ufficiale. Gli agenti lo hanno bloccato all’interno del
parco Querini con gli abiti ancora sporchi di sangue e in evidente stato di
ubriachezza. Al momento del fermo ha aggredito i poliziotti, senza ferirli. A
suo carico ci sono già alcuni precedenti di polizia. Il rumeno non di rado trascorreva le sue notti
nel parco, aperto però dalle 8 alle 20. La rete che lo circonda è un colabrodo
ed è facilissimo introdursi al suo interno e nascondersi visto che tra l’altro
non è nemmeno illuminato. Quella mattina un passante ha visto una traccia di
sangue in una foglia e da lì, poco distante, un uomo disteso a terra privo di
sensi. Giovanni Bonafé aveva il volto coperto di
sangue, tumefatto. I calzoni e gli slip erano calati forse a prova di una
tentata violenza sensuale o del tentativo di depistare le indagini. Ora è
ricoverato all’ospedale di Udine dove è stato sottoposto a interventi
chirurgici, ma la sua vita è appesa a un filo. Gli agenti della Squadra mobile hanno setacciato la zona e hanno trovato Daniel Patkany ancora all’interno del parco con gli abiti sporchi di sangue. Ubriaco e confuso ha farfugliato qualche parola e si è gettato addosso ai poliziotti, colpendoli a calci e pugni. Anche in questura ha dato in escandescenze. Ora è in carcere. Il Gazzettino Associazione delle vittime: «Fermo di 24 ore
per gli alticci» Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’AIFVS propone: l’istituzione del reato di "colpa grave" per coloro che, assumendo droghe o alcool, si mettono nella condizione di uccidere. «Chi sotto alterazione psicofisica provoca la morte di un innocente non deve beneficiare delle attenuanti - propone la presidente - Deve scontare con il carcere il delitto commesso. E’ inammissibile esporre tutti al rischio di essere equiparati a dei delinquenti: la quantità di alcol ammessa dal risultato dell’etilometro varia da soggetto a soggetto. Garantire tutti significa impedire a chi guida l’assunzione assoluta di alcool. - continua e aggiunge - Le forze dell’ordine devono poter fermare per 24 ore tutti coloro che denunciano i sintomi della persona dallo stato psicofisico alterato. Basterebbe far cessare gli effetti dell’alcool o della droga per togliere un potenziale assassino dalla strada. Oggi, dopo il decreto Bianchi, a chi si rifiuta di sottoporsi al test viene comminata solo una multa e poi via di nuovo al volante». Il Gazzettino VE Colpisce i Cc, poi tenta di corromperli:
arrestato Marocchino ubriaco ne combina di tutti i
colori: offre 1000 euro ai Carabinieri in cambio della "libertà" Ha rischiato un incidente frontale contro
l’Alfa dei Carabinieri mentre si trovava alla guida del suo furgone in stato
d’ebbrezza. Protagonista un cittadino extracomunitario arrestato a Lugugnana di
Portogruaro dai militari che aveva tentato di corrompere con mille euro. Tutto
è successo l’altra sera verso le 22 in pieno centro della frazione
portogruarese di Lugugnana. A richiedere l’intervento dei Carabinieri è stato
il gestore di un bar "perchè un cittadino straniero, in preda ai fumi
dell’alcool, lo stava minacciando". Sul posto sono giunti i Carabinieri
del Nucleo Radiomobile di Portogruaro, che hanno tentato di calmare l’uomo.
Tutto sembrava finito ma dopo un’ora gli stessi militari hanno praticamente
incrociato un furgone che procedeva a zig zag invadendo la loro corsia. Solo
l’esperienza del carabiniere alla guida ha permesso di evitare l’impatto. È
scattato quindi l’inseguimento. Poco dopo il furgone si è fermato davanti ad un
abitazione. Alla guida c’era A.B., 48 anni marocchino, lo stesso
extracomunitario controllato poco prima nel bar. Voleva entrare a casa sua e
alla vista dei carabinieri ha scagliato loro contro un lucchetto. Non pago li
ha colpiti con calci e pugni. Immobilizzato, l’uomo è stato quindi caricato in
auto dove ne ha ha combinata un’altra. Ha offerto infatti ai Cc prima 100 euro
arrivando fino a mille purché lo lasciassero in pace. Offerta che ha fatto
scattare una nuova denuncia. Il marocchino, regolare con il permesso di
soggiorno (già arrestato anni fa per resistenza), è finito in carcere con l’
accusa di resistenza a Pubblico Ufficiale e per istigazione alla corruzione
nonché per la guida in stato di ebbrezza. Marco Corazza Il Gazzettino RO A Badia Polesine gara tra giovani
"piloti". Un ventiduenne, ubriaco, finisce all’ospedale Il giovane pilota, con a bordo un amico che
faceva da navigatore, stava percorrendo poco prima di mezzanotte il rettilineo
alberato di via Benemeriti del lavoro che da Badia va verso Masi e proprio
mentre la strada subisce una leggera deviazione verso destra, forse per l’alta
velocità, l’Audi A3 sulla quale viaggiava ha perso stabilità. In un primo
momento è andata a sbattere contro un’auto in sosta, poi contro i cartelloni pubblicitari
e infine, poco più avanti, senza nemmeno avere il tempo di frenare, ha finito
la sua corsa contro la cabina dell’Enel in prossimità dell’ingresso dell’Itas
Einaudi, l’istituto tecnico femminile. L’urto è stato violento. La "pista" scelta è abbastanza
centrale, proprio lì vicino sono allestiti gli stand del Ferragosto badiese.
Qualcuno ha chiamato il 118 e all’arrivo dell’ambulanza si è riscontrato che
solo M.F. aveva delle ferite. Il suo "secondo", invece, ha preferito
non curarsi all’ospedale. Sul posto per i rilievi è intervenuta la Polstra di
Rovigo. Agli agenti naturalmente i giovani hanno parlato solo di una casualità,
una distrazione, nessun riferimento è stato fatto alla corsa. E in paese non si
parla d’altro. Voci raccontano addirittura di un’auto andata in fiamme e di due
ambulanze intervenute. Il ventiduenne ricoverato è risultato positivo
all’alcoltest. Ora si tratterà di verificare la quantità ingerita prima di
potergli elevare la sanzione e le pene previste dalle nuove disposizioni in materia
di sicurezza stradale. Il caso ha voluto che stasera, in occasione
della fiera, l’attore e cabarettista Enio Drovandi scegliesse Badia per la
presentazione di un suo filmato di quattro minuti contro le stragi del sabato
sera. Federica Broglio «Giù le mani dalle sagre, controlli per le
feste private» Il presidente delle pro loco apre comunque un
altro fronte, quello delle feste private. «I Comuni devono trovare il coraggio
di intervenire per arginare e controllare tutte le iniziative messe in atto da
privati dove il consumo di alcol è libero e spesso irresponsabile - aggiunge -
Soprattutto d’estate ce ne sono moltissime, con i nomi più accattivanti. Ecco,
sono profondamente convinto che queste iniziative siano di gran lunga più
pericolose della festa del prosecco, o di qualsiasi altro vino, dove chi
partecipa è più che altro chiamato a degustare che bere». Ma alcuni punti del decalogo vengono
sicuramente condivisi. Certamente ci deve essere una particolare attenzione nei
confronti di chi si pone al volante. «Sono d’accordo che ci sia una
sensibilizzazione per insegnare a chi guida a non bere - continua il presidente
delle pro loco - Sono favorevole anche ad una apertura ai controlli, devono
essere mirati e non saltuari. Ma tutto questo non vorrei che venisse confuso
con la penalizzazione di un’attività, che è quella della promozione del nostro
territorio, che è fondamentale per il Veneto». La presidente della pro loco di Monselice,
Franca Donato aggiunge un altro suggerimento: le sagre e le feste paesane
potrebbero essere accompagnate da una campagna di promozione che suoni più o
meno così: «Hai bevuto? Prova a vedere se puoi guidare». «Penso che sia
migliore di qualsiasi proibizionismo - aggiunge - La si potrebbe pensare con
manifesti, o con altri supporti. La mia preoccupazione è che depauperare queste
manifestazioni di un momento di socializzazione, come può essere ad esempio un
bicchiere bevuto in compagnia, si finisca con il togliere la possibilità di
svago a molte persone che probabilmente non possono
|