Periodicamente sentiamo parlare di
sicurezza stradale in tutte le sue sfumature e sia gli esperti sia i semplici
utenti hanno sempre una loro proposta per migliorare la situazione. La
situazione di partenza non è incoraggiante, e la segnaletica come vedremo non è
da meno, anche se spesso non viene espressamente citata tra le azioni
prioritarie per il miglioramento della sicurezza. Le cause degli incidenti
possono essere diverse e spesso si devono considerare le numerose concause che,
unite al comportamento del conducente, provocano il sinistro. Istituzioni,
Associazioni ed Aziende hanno cercato di analizzare questo fenomeno, studiando
i rimedi per ridurre il costo sociale dell’incidentalità e nel 2004 l’Italia ha
aderito all’impegno europeo di dimezzare entro il 2010 le morti causate dagli
incidenti stradali. Questi primi anni di attività stanno dimostrando che i
risultati sono stati limitati, e generalmente un ruolo importante è stato
riconosciuto solo al meccanismo delle sanzioni. Ma in realtà il conducente può
anche essere aiutato a non sbagliare, favorendo una maggiore attenzione e un
migliore riconoscimento delle situazioni di pericolo. Questo è il compito delle
Pubbliche Amministrazioni, proprietarie e concessionarie delle strade, alle
quali sono prescritti provvedimenti amministrativi quali la stesura del Piano
del traffico e del Piano della segnaletica, gli strumenti con i quali
disciplinare e informare gli automobilisti. Questo è il ruolo della
segnaletica, un ruolo fondamentale: il mancato rispetto di uno STOP, di una
precedenza o semplicemente l’"andamento incerto ed indeciso" possono
avere quali concausa dell’incidente la scarsa visibilità o l’assenza della
segnaletica. Il Centro Studi per la Sicurezza Stradale di 3M periodicamente
aggiorna lo stato della segnaletica in Italia. La prima ricerca sui segnali
stradali fu realizzata nel 1998 e riproposta con l’aggiornamento ad oggi; a
distanza di nove anni è evidente che la qualità della segnaletica non è
migliorata e la nuova ricerca presenta ulteriori approfondimenti di analisi,
che intendono osservare la situazione attuale e analizzare le variazioni
intercorse. Lo
studio E’ stata anche analizzata l’età dei segnali sulle nostre strade;
la globalità dei segnali, timbrati (con le informazioni obbligatorie secondo il
Codice della Strada) e recanti regolarmente l’anno di costruzione, ha fornito
una età media di 7,2 anni, con una ulteriore suddivisione tra i segnali di
classe 1 (78,8% del totale) con un’età media di 7,1 anni e di classe 2 di età
media 7,5. Per riassumere: complessivamente solo il 54.2% dei segnali è in
regola con il Codice, mentre nel più limitato campione di 709 segnali
verificati strumentalmente in merito alle caratteristiche di rifrangenza, sono
risultati in regola con il Disciplinare solo il 35,1% dei segnali. Lo stato della segnaletica
orizzontale è stato rilevato attraverso un’analisi strumentale nell’ambito dei
percorsi prescelti, in corrispondenza di segnaletica verticale verificata, con
lo sconfortante risultato che solo il 3,1% delle misurazioni ha superato il
valore di 100 mcd/luxmq (valore minimo previsto dalla Norma Europea EN1436 per
la classe R1). La seconda ricerca sulla segnaletica stradale consente così di
affermare che la qualità della segnaletica continua ad essere gravemente
insufficiente, molto spesso non a norma ed è peggiorata in maniera
significativa rispetto alla precedente Ricerca del 1998, almeno nel campione
considerato. La situazione della segnaletica, al di là dell’analisi numerica e
statistica eseguita in quest’occasione, è sotto i nostri occhi tutti i giorni e
noi stessi possiamo dare un giudizio sullo stato in cui si trova, questo studio
dimostra qualcosa che sperimentiamo ogni volta che ci mettiamo al volante. {foto3c} {foto4c}da "il Centauro n.114" |
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