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Articoli 27/08/2007

Ma non avevo parcheggiato qui?




"L’avevo parcheggiata qui…" Ci guardiamo intorno, come in cerca di un aiuto, tentando di recuperare dall’ambiente qualche punto di riferimento, qualche appiglio che dia conferma al nostro pensiero. Torniamo indietro col pensiero al giorno precedente, ripercorriamo a ritroso il percorso che ci ha portato dal parcheggio al portone di casa e, beh, sì, in effetti l’auto dovrebbe essere proprio qui. Ma il posto è vuoto o, più probabilmente, occupato da un’altra auto. Adesso, se questo copione può a grandi linee essere ritenuto universale, le reazioni al furto dell’auto possono essere diverse, strettamente legate a fattori personali antecedenti il furto e quindi alla personale storia di vita ed alla personalità, ad episodi simili patiti in precedenza, alla capacità di far fronte ad eventi imprevisti, e così via. Quindi, ad esempio, per alcuni sarà un sentimento di rabbia a prevalere. Queste persone con buone probabilità imprecheranno, e nel peggiore dei casi prenderanno a calci la prima cosa che capita loro a portata di mano, progettando nel mentre piani di cruenta vendetta e negando l’esistenza di una giustizia, divina o terrena, di fatto assente. Le loro sopracciglia sono aggrottate, rosso il viso e tesi i muscoli di un corpo che riesce a malapena a contenere tanta furia esplosiva. Per alcuni, inoltre, l’evento sarà vissuto come un affronto personale, trascurando il fatto che il ladro con buone probabilità non si era minimamente posto il problema dell’identità del proprietario del mezzo. La sensazione di catastrofe, invece, si impossesserà delle persone caratterizzate da un basso tono dell’umore, dei melanconici. Queste persone vivranno il furto dell’auto come l’ennesima disgrazia che la vita ha loro riservato, convinti dell’esistenza di una giustizia, divina o terrena che sia, che si è concretizzata stavolta nel furto della loro auto, un furto strumento di espiazione della colpa che fa da interfaccia tra loro e il mondo in ogni azione. L’espressione del volto è quella del cane bastonato, il loro corpo è immobile, abbandonato, arreso a forze più grandi di loro che non possono controllare, ma soltanto subire, in un’iperappresa incapacità di reagire. Questi due esempi estremi di reazione, volutamente eccessivi e stereotipati, sono accomunati dal vissuto della perdita che, come abbiamo visto, può dare vita ad ulteriori vissuti ed agiti diversi tra loro. Il furto dell’auto, al giorno d’oggi, è oggettivamente una gravissima penalizzazione in termini non solo monetari, ma di mobilità. I tempi della giornata sono sempre più ristretti, la comodità spetta sempre più di diritto e l’auto assolve pienamente a queste due necessità. Inoltre, per molti autisti, l’auto è uno strumento di identificazione, è l’abito che indossano per stare nel mondo, col quale gli altri li vedono, sono la loro auto. Privarli di questa equivale a portar loro via un pezzo di identità, equivale ad amputarli, ad evirarli, a lasciarli nudi in mezzo alla strada. Infine, per altri l’auto è un rifugio, una tana, un porto sicuro, un luogo di intimità dove tutto è come loro stessi hanno deciso che dovesse essere, dove non c’è pericolo che ci si debba trovare a dover negoziare con qualcuno, una campana di vetro che isola e protegge dal mondo, un regno del quale si è i sovrani, seppur senza sudditi. Reazioni diverse, dunque, ma anche modi diversi di vivere la propria autovettura. Ed è proprio riguardo a quelli appena descritti che viene da chiedersi se il furto non sia più da considerarsi un danno psicologico che un danno materiale.
 
*Psicologo, Operatore di Polizia Stradale

 Rapine di auto: 4.459 nel 2006. Il 78% in Campania
Il decalogo con i consigli dell’Asaps Alcuni consigli dell’Asaps, per contrastare le rapine di auto
• Non resistere alla rapina, è rischioso.

• Mai aggrapparsi al veicolo in fuga, è pericolosissimo in quanto al momento del rilascio si può essere travolti dal mezzo rapinato o da altri veicoli oppure si può andare a sbattere con la testa contro un marciapiede.
• Se si nota qualche stranezza, un veicolo che segue, persone sospette, avvertire subito il 113 o il 112 fornendo la targa di questi veicoli, potrebbe trattarsi di mezzi segnalati come rubati o targhe false o appartenenti a lotti di targhe rubate.
• Tenere attiva la chiusura centralizzata degli sportelli.
• Quando si scende non lasciare mai le chiavi nel cruscotto.
• Non esibire od ostentare gioielli od orologi Rolex e simili.
• Fare molta attenzione ai "Buoni samaritani" che vi dicono che lo sportellone posteriore dell’auto è aperto, oppure che avete una ruota a terra, o che il vostro motore perde una scia di liquido, potrebbe essere una scusa per farvi scendere dalla macchina.
• Attenzione ad eventuali piccoli tamponamenti avvenuti in zone isolate, specie di notte, da una vettura malmessa o con 2 persone a bordo. E’ sempre meglio far segno di proseguire fino a un piazzale con qualche locale (bar, negozi) o fino a un distributore di benzina.
• E’ molto utile l’attivazione delle scatole nere fornite da alcune compagnie di assicurazione. Sono in grado di registrare i movimenti del veicolo e i costi della copertura assicurativa sono molto inferiori.
• Memorizzare quanti più elementi è possibile

da "il Centauro n.114



© asaps.it

di Francesco Albanese*

Antecedenti e conseguenze psicologiche del furto dell’auto
Lunedì, 27 Agosto 2007
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