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Israele - Sicurezza Stradale: il premier Olmert conferma il budget per la strategia di contrasto

Stanziati 100 milioni di euro per ridurre la sinistrosità in un paese da 7 milioni di abitanti, che conta una cinquantina di morti al mese


(ASAPS) TEL AVIV (ISRAELE), 27 agosto 2007 – Gli incidenti stradali, in Israele, sono divenuti una delle principali emergenze nazionali, al pari degli attacchi terroristici, tanto che – per la prima volta nella storia dello stato di Israele (nato ufficialmente il 14 maggio 1948, quando il mandato britannico della Palestina terminò la sua validità – la sua risoluzione è divenuta anche una priorità del governo. Il premier Ehud Holmert, infatti, ha confermato al ministro dei trasporti Shaoul Mofaz il pieno appoggio dell’esecutivo ed il mantenimento del consistente budget economico stanziato lo scorso anno. Nel corso della settimana compresa fra il 13 ed il 19 agosto, sono morte 14 persone, mentre il numero di vittime del mese d’agosto ha ormai abbondantemente superato i 40 morti. “Un’ecatombe”, ha detto il ministro Mofaz, in uno stato che – secondo il censimento del 2006 – conta appena 7 milioni e 100mila abitanti (le dimensioni di Emilia Romagna e Toscana). Il primo ministro ha dunque recepito in toto la richiesta del ministro dei trasporti e l’Ufficio Nazionale per la Sicurezza Stradale non subirà alcuna riduzione di fondi, mantenendo la sovvenzione annua di 550 milioni di sheqel (circa 100milioni di euro). Lo stesso Olmert ha poi annunciato che il prossimo consiglio dei ministri – che dovrebbe riunirsi questa sera a Tel Aviv – avrà all’ordine del giorno proprio questo problema, dal momento che “…anche se il fenomeno non può dirsi aumentato – ha spiegato ai giornalisti – è purtroppo divenuto più mortale che in passato”. L’entourage di Sahoul Mofaz ha espresso piena soddisfazione per la decisione presa dal governo. Dal suo ufficio stampa è stato rimarcato che l’intervento del ministro di una quindicina di giorni fa, quando sembrava che i fondi dovessero subire una drastica riduzione, si è rivelato determinante. Il collega del Tesoro aveva infatti paventato la riduzione di circa 150milioni di sheqel, ma la reazione di Mofaz è stata perentoria: “se passa questo taglio, io mi dimetto”. (ASAPS)

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Lunedì, 27 Agosto 2007
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