ECO DI BERGAMO «Chi beve rischia 380 volte di più» L’Aci: con l’alcol
l’incidente è quasi una certezza Nella Bergamasca in sei mesi ritirate mille
patenti «Un conducente ubriaco non ha
semplicemente un’alta probabilità di provocare un incidente stradale grave: vi
è quasi la certezza che questo possa avvenire». L’Automobile Club di
Bergamo, per voce del suo direttore Barbara Aguzzi, nel rendere noti i dati di
uno studio condotto dall’Aci a livello nazionale su alcol e guida, torna
sull’argomento dei conducenti che si mettono al volante del loro veicolo in
condizioni psicofisiche alterate. «Il rischio di incidente grave cresce in
maniera notevole con l’aumento del tasso alcolemico: se si fissa a uno il
rischio quando si è sobri, esso cresce a 380 quando il tasso alcolemico è pari
o superiore a 1,5 grammi per litro. In pratica, l’incidente grave non è più
solo molto probabile, ma è addirittura quasi sicuro. E non solo – aggiunge Barbara
Aguzzi –: con valori compresi fra 0,5 e 0,9 grammi per litro il rischio aumenta
di 11 volte». Una serie di dati che l’Automobile Club di Bergamo, insieme al
dipartimento delle dipendenze dell’Asl di Bergamo, rende noti, facendo emergere
un quadro inquietante, come quello legato alle morti che avvengono sulle
strade. «Si stima – spiega Andrea Noventa, responsabile del settore prevenzione
del Servizio delle dipendenze dell’Asl Sert uno – che il 46% delle morti
causate da incidenti stradali sia attribuibile all’uso di alcol e che il 50%
degli incidenti stradali non mortali abbia una correlazione con l’uso di
alcol». Dal canto suo l’Aci, nel sottolineare anche quanto sia connessa la
relazione fra alcol, giovani e incidenti nel fine settimana, aggiunge: «Secondo
una serie di studi che abbiamo condotto, nei weekend il numero degli incidenti
le cui cause sono riconducibili all’alcol aumentano del 300 %». I CONTROLLI Accanto a questi studi, emergono i
dati dei controlli preventivi e repressivi metti in atto dalle forze
dell’ordine nella Bergamasca per contrastare la guida sotto l’effetto di alcol:
nei primi sei mesi di quest’anno in provincia di Bergamo le forze dell’ordine
hanno ritirato 1.048 patenti di guida per violazione dell’articolo 186 del
Codice della strada, appunto la guida sotto l’effetto di bevande alcoliche. In
tutto il 2006 i documenti di guida ritirati erano stati 1.843, vale a dire una
media di cinque ogni giorno. Il numero delle patenti ritirate per questo reato
è andato crescendo, dalle 598 del 2000 alle quasi duemila dell’anno scorso. «La
prima sensazione è che i consumatori di alcol non abbiano per niente chiare le
conseguenze del mettersi al volante dopo aver bevuto - è il commento del
direttore dell’Aci Barbara Aguzzi -. E qui torniamo agli aspetti che riguardano
la formazione e l’educazione stradale. È assolutamente necessario chiarire a
tutti quali siano i pericoli dell’assunzione di alcol, mettendo in chiaro i
rischi della salute propria e i pericoli del mettersi alla guida di un
qualsiasi veicolo, scooter compreso, dopo aver bevuto. Come Aci abbiamo
condotto una serie di interessanti test ai quali si sono sottoposti
volontariamente alcuni giovani in un circuito automobilistico. Ebbene, coloro
che abitualmente dichiaravano che bere tre o quattro birre non avrebbe
costituito alcun tipo di rischio, si sono alla fine ricreduti, rivedendosi
nelle immagini riprese con una mini telecamera collocata all’interno
dell’abitacolo. La sensibilizzazione all’argomento, oltre che essere argomento
di discussione nelle scuole, lo dovrebbe divenire anche laddove vengono
rilasciate le patenti, dunque nelle scuole guida». LA PREVENZIONE Cosa fare quindi,
oltre all’educazione stradale, per cercare di dissuadere i conducenti che si
mettono alla guida sotto l’effetto di alcol e per renderli consapevoli dei
pericoli reali nei quali incorrono? «Coloro che percorrono le strade devono
avere la certezza che chi infrange le regole sarà non solo fermato ma anche
sanzionato - sottolinea Franco Lucchesi, presidente nazionale dell’Aci -. È
necessaria una concreta, visibile e tangibile presenza delle forze dell’ordine
sulle nostre strade, finalizzata alla prevenzione e non esclusivamente alla
repressione. Una pattuglia visibile è molto più utile ai fini della sicurezza
stradale di un autovelox nascosto. La Francia ha quasi raggiunto l’obiettivo
della riduzione degli incidenti, così come previsto dall’Unione Europea: ma la
Francia conta 8 milioni di controlli sulle strade solo nell’ultimo anno. È
fondamentale –aggiunge il massimo esponente dell’Aci – che siano trovate al più
presto le risorse economiche per permettere alle forze dell’ordine di compiere
quel ruolo di prevenzione sulle strade che, insieme all’educazione stradale,
rappresenta l’unica arma per ridurre questa strage che ormai è divenuta
quotidiana».Infatti, analizzando i dati dei controlli eseguiti dalla polizia
stradale, emerge che durante le ore notturne un automobilista ogni cinque
sottoposti al controllo con l’etilometro è risultato positivo al test: tale
percentuale si eleva sino al 21,55 nella fascia oraria compresa fra le 4 e le 6
della notte. E, oltre all’educazione stradale e ai controlli, si aggiunge il
tema del «conducente designato». «Significa sensibilizzare giovani e non
affinché non si mettano al volante dopo aver bevuto - aggiunge Barbara Aguzzi
-, aiutandoli a comprendere l’importanza e la modernità di identificare nelle
loro uscite un “guidatore designato” e far percepire a tutti gli automobilisti
il proprio ruolo rispetto al tema della sicurezza stradale. È necessario che
gli automobilisti, soprattutto i nostri ragazzi, comprendano il loro ruolo alla
guida: designare uno che resti sobrio anche dopo essere stato in discoteca o al
pub per portare tutti vivi a casa». I DANNI Sulla questione dei danni che l’alcol
provoca al fisico, e più precisamente sulle modifiche comportamentali alla
guida del veicolo, Andrea Noventa dell’Asl spiega: «Già con una percentuale di
alcol pari a 0,4 (e quindi al di sotto del limite massimo di 0,5 previsto dalla
legge), vi è la riduzione dell’attenzione e della concentrazione. Assumere
alcol significa una riduzione delle visione notturna del 25%, ma soprattutto
una riduzione dei tempi di reazione, ovvero la coordinazione dei movimenti. In
questo ultimo caso gli effetti sono evidenti già con un’alcolemia di 0,2 grammi
per litro». In tal senso, per sgomberare il campo dai luoghi comuni, un dato
che dovrebbe far riflettere: per smaltire mezzo litro di vino, oppure cinque
bicchierini di super alcolici, il fegato ci mette ben sette ore. E sul
rapporto alcol e giovani, lo stesso Noventa sottolinea: «L’organizzazione
mondiale della sanità invita gli stati membri, quindi anche l’Italia, ad
abbassare il tasso alcolemico verso lo zero. In particolare per i giovani che
si mettono alla guida di un qualsiasi autoveicolo il limite dovrebbe essere lo
0,2». E sempre il responsabile del Sert di Bergamo illustra una serie di
iniziative in corso di attuazione in collaborazione tra l’Asl e l’Aci di
Bergamo: «A partire dal prossimo mese di settembre, ovvero in concomitanza con
l’inizio dell’attività scolastica, stiamo mettendo a punto una serie di
iniziative mirate a sensibilizzare la tematica alcol e guida. L’obiettivo è il
coinvolgimento del maggior numero possibile di enti e istituzioni presenti sul
nostro territorio». Giuseppe Lupi IL TIRRENO Soffia e sai, a
settembre etiltest gratuiti
Sicurezza alla guida:
torna l’iniziativa nelle farmacie comunali
CASCINA. Riparte, a settembre, la campagna “soffia e sai”. I nuovi etiltest, volti a sensibilizzare quanti più automobilisti possibili al “tasso alcolico responsabile”, saranno distribuiti all’incirca tra una decina di giorni nelle farmacie comunali di Cascina, Latignano, Titignano e San Sisto. È la seconda volta, nel giro di pochi mesi, che il progetto “...che ti salva la vita” viene riproposto nel territorio di Cascina, su iniziativa della Sogefarm, che riunisce le farmacie comunali. A maggio, i 500 etiltest disponibili andarono “a ruba” nel giro di due giorni. Un vero boom che nessuno, alla vigilia, si aspettava. «In due giorni distribuimmo gratuitamente quasi 500 etiltest. Siamo state le prime farmacie della provincia a promuovere una campagna di questo genere», sottolinea soddisfatto Andrea Maestrelli, amministratore della società Sogefarm. Al bancone dei tre locali coinvolti nell’iniziativa sono stati distribuiti per due intere giornate kit appositi per misurare il tasso di alcol nel sangue. «I giovanissimi non si sono fatti troppo vedere, purtroppo. Comunque c’è stato un continuo andirivieni di ragazzi sui trent’anni e di adulti», ricorda Cristiana Simonelli, responsabile della farmacia comunale della frazione di Titignano. In tempi di camper anti-alcol fuori dalle discoteche e di campagne ad hoc, il segnale dato dall’esperienza cascinese potrebbe contagiare anche altri Comuni. Verificare se il goccetto di troppo può dare alla testa. Constatare responsabilmente se quel “cuba-libre” trangugiato mezz’ora prima può costituire pericolo. E cedere alla fine il volante all’amico sobrio risparmiando multe sempre più salate e la patente stracciata in faccia dalle forze dell’ordine. Polizia e carabinieri hanno pienamente condiviso e apprezzato l’iniziativa firmata Sogefarm. E ora, appunto, si replica. Buon segno.F.S. COMUNICATO STAMPA QUEL PARLAMENTARE E’ UN IRRESPONSABILE! La scrivente associazione ritiene sconcertanti
le affermazioni rilasciate dal capogruppo dei Popolari-UDEUR al Senato, Tommaso
Barbato, come riprese da “IL MESSAGGERO” del 18 agosto u.s., in cui lo stesso
senatore ritiene necessario innalzare la soglia di rischio della analisi del
tasso alcolemico, determinata da abuso di alcol e droghe. Costui si assume una grave responsabilità in
un contesto di recrudescenza della incidentalità stradale determinata da abuso
di alcool e droghe, a dir poco allarmante di più! L’autorevolezza o presunta
tale dell’autore di dichiarazioni così sciagurate rischia di minare grandemente
l’efficacia di campagne medianiche e di misure legislative, quali il recente
decreto-legge N. 117 del 3 agosto 2007 e ci porta a nutrire seri dubbi sulla
reale volontà politica di addivenire alla conversione del decreto stesso. Che la nostra italietta, dove evidentemente è
più importante portare acqua al mulino del compare di partito che ha
contravvenuto alla legge (!) – Magari serbatoio di voti per la campagna
elettorale a venire – che preservare la vita e la salute pubblica, prenda
esempio da paesi civili e lungimiranti, nei quali il tasso soglia previsto da
tempo è pari allo zero! Illustre senatore, chi beve non deve mettersi
alla guida sia esso politico o un comune cittadino, questa è probabilmente
l’unica affermazione con la quale le sarebbe stato dato esprimere senso di
responsabilità e di stao. AVV. FEDERICO ALFREDO BIANCHI. COORDINATORE GIUSTIZIA ASSOCIAZIONE EUROPEA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA- ONLUS LA PROVINCIA DI SONDRIO Confermata l’ordinanza
che vieta le bevande in bottiglie di vetro per evitare incidenti durante la
prossima edizione della sagra Brindisi ai Crotti? Sì, ma solo in bicchieri di
plastica Le limitazione
previste sono state accolte favorevolmente dagli aficionados dei crotti
Chiavenna (d.pra.) Divieto di distribuzione di
bevande in bottiglie e bicchieri di vetro dalle 20 alle 24 della giornata di sabato
in tutta l’area di Pratogiano e nelle zone limitrofe il centro della prossima
Sagra dei Crotti. E’ stata confermata anche per quest’anno la limitazione alla
distribuzione di bevande per prevenire problemi di ordine pubblico e possibili
incidenti nel momento di maggior afflusso di turisti durante la manifestazione
eno-gastronomica in programma dal 7 al 9 settembre. Con un’ordinanza
l’amministrazione comunale ha posto un vincolo che riguarda in pratica tutta la
zona dei crotti. Vino, birra e bibite dovranno essere distribuite solo in
bottiglie e bicchieri di plastica. L’orientamento è emerso negli scorsi anni,
quando alcuni piccoli incidenti, per fortuna senza conseguenze rilevanti,
avevano fatto scattare il primo campanello d’allarme sul tema sicurezza. (…) AGI NEL CREMONESE AUTOMOBILISTA UBRIACO
UCCIDE MOTOCICLISTA
Cremona, 26 ago. - In corpo una quantita’ di alcool due volte superiore ai limiti consentiti un automobilista cremonese, G.G., 33enne di Fiesco, ha investito e ucciso un motociclista milanese di 34 anni. La vittima e’ Gian Carlo Belli residente in via Settala a Milano che venerdi’ sera stava raggiungendo la fidanzata ad Orzinuovi. L’incidente e’ avvenuto sull tangenziale per Soncino: dopo lo scontro con l’auto del cremonese, che aveva tentato un sorpasso azzardato, il centauro e’ stato ricoverato nell’ospedale di Crema dove nella serata di sabato e’ stato operato d’urgenza per un’emorragia addominale che e’ risultata inutile: il 34enne e’ morto sotto i ferri. Indagato dalla Procura per omicidio colposo, l’automobilista cremonese nell’incidente ha riportato la frattura di una gamba. In passato, per guida in stato d’ebbrezza gli era gia’ stata tolto il permesso di circolazione tre volte nel novembre 2002, nell’ottobre 2003 e nel febbraio 2004 dalla polizia locale di Socino che sta svolgendo le indagini. IL GAZZETTINO Ecco il giro di vite
contro gli ubriachi al volante
Dopo le azioni mirate dei Carabinieri
in Cadore anche la Questura predispone controlli straordinari a tappeto Giro di vite nei confronti di chi alza il
gomito. Innanzitutto con la piena conferma, da parte della Questura di Belluno,
dei controlli sistematici di veicoli e guidatori. Ma anche, al contempo, con la predisposizione
di verifiche straordinarie come quella svoltasi nella notte tra venerdì e ieri
nella zona di Feltre - Pedavena. Mediante l’impiego congiunto di due staff
dell’Ufficio di Prevenzione e Soccorso Pubblico della Questura di Belluno e di
un equipaggio della Polizia Stradale sono stati fermati 28 veicoli e
controllate nel complesso 49 persone (sia gli autisti che gli ospiti delle
automobili). Quattro le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza. «Si tratta - viene spiegato in Questura a
Belluno - di quattro persone di sesso maschile di età compresa tra i 20 e i 40
anni. Sottoposti all’esame del cosiddetto etilometro, gli sono stati
riscontrati dei tassi alcolemici decisamente più alti del massimo consentito.
Immediato il ritiro della patente e l’invito a farsi accompagnare a casa da qualche
amico "in regola" presente al momento». Questi controlli straordinari, voluti dalla
Questura per far fronte all’acuirsi del fenomeno delle "stragi del sabato
sera", si differenziano dalle verifiche abituali in quanto tutti gli
occupanti il veicolo, e non solo l’autista, vengono sottoposti a
identificazione attraverso un documento e ad esami sullo stato psicofisico
(relativamente soprattutto al livello di sobrietà). Questi vengono previsti in particolar modo in
occasione di eventi che in qualche modo possono indurre i partecipanti a bere
qualche bicchiere in più. Nel caso specifico di Pedavena era in corso
una festa della birra così come la scorsa settimana a Sappada dove a monitorare
le presenze erano stati i carabinieri che in otto giorni di controlli hanno
ritirato due patenti, un numero tutto sommato contenuto. Altri controlli a
tappeto sono stati realizzati lungo la Sinistra Piave, tra Trichiana e Mel,
nella notte fra giovedì e venerdì. Parlare di giro di vite, quindi, non pare
esagerato. Tra i recenti numerosi incidenti registrati nel territorio
provinciale, alcuni dei quali anche mortali, le cause erano riconducibili molto
spesso a eccesso di alcol. Da qui la volontà di intensificare ulteriormente il
già proficuo lavoro compiuto dalle forze dell’ordine. In un periodo, come quello estivo, in cui il
numero delle persone presenti nel Bellunese si incrementa notevolmente e in cui
le tante occasioni di divertimento, come appunto le sagre e le feste campestri,
possono indurre a bere qualcosa in più del solito. Raffaella Gabrieli CORRIERE ADRIATICO Giro di vite pure per
i locali, controlli su alcol e sconfinamenti ANCONA - Mantenere e potenziare il
coordinamento tra tutte le forze dell’ordine per intensificare la presenza sul
territorio e nei luoghi più a rischio di episodi di microcriminalità, come
piazza Pertini e altre zone del centro storico, Largo Cappelli, Archi,
Stazione, Piano San Lazzaro, evitando in un confronto tra i turni inutili
sovrapposizioni. E’ la principale indicazione emersa dal comitato per la
sicurezza e l’ordine pubblico tenuta venerdì mattina in prefettura. Ma l’opera
di prevenzione della criminalità diffusa coinvolge anche il Comune e la polizia
municipale. Per limitare l’abuso di alcolici ad esempio sarà importante
controllate, presso i gestori degli esercizi pubblici, il rispetto
dell’ordinanza che impone la distribuzione di sostanze alcoliche e non in
contenitori di carta , dalle ore 20 alle ore 6, anche e soprattutto in
occasione di eventi che catalizzano un’ampia partecipazione di persone.
Annunciato un giro di vite anche per locali, viabilità e manifestazioni
“Aumenteranno i controlli anche la sera - ha detto il prefetto D’Onofrio -,
sulla sosta selvaggia, sulla vendita di bevande in bottiglia, sul rispetto
degli spazi sul suolo pubblico occupati dagli esercizi: bisogna dare alla gente
la sensazione che le regole ci sono e che vanno rispettate”. Si è anche preso
atto della necessità di affrontare in tempi brevi la questione del
trasferimento del SERT, ubicato ancora presso la sede dell’ex Umberto I,
destinato a essere ristrutturato per ospitare una residenza per anziani. La
frequentazione della struttura nel centro della città da parte delle persone
tossicodipendenti, in una zona di negozi e di passeggiate crea effettivamente disagi
ai cittadini: per questo motivo il comitato ha deciso di richiedere un incontro
da tenersi la prossima settimana con l’azienda ospedaliera, la zona
territoriale 7 e l’assessore regionale alla Sanità. Sul fronte della prevenzione, infine, il sindaco si è impegnato a proseguire nell’opera di potenziamento dell’illuminazione pubblica nel territorio comunale, così da rendere più sicure e meglio fruibili anche le zone finora meno coperte dal servizio pubblico. AGOPRESS SICUREZZA STRADALE. ADUC: KIT ANTIDROGA ED
ETILOMETRO INESISTENTI. Purtroppo le conferme sulla disastrosa
gestione della sicurezza stradale continuano ad arrivare in modo agghiacciante,
nonostante gli show agostani dell’incapace ministro dei Trasporti, Alessandro
Bianchi, che, per far capire quanto e’ bravo ai suoi fan (i cittadini comuni
mortali non ci cascano piu’), ha fatto anche approvare un inutile quanto
dannoso decreto legge in sostituzione della legge ordinaria che la Camera stava
dibattendo. La novita’ di oggi la si deve al quotidiano
"Italia Oggi" che riporta le dichiarazioni del segretario aggiunto
del sindacato di polizia Coisp, Gaetano Barrella, in merito ai kit antidroga
per la stradale: "Li ho visti soltanto in televisione, quando hanno
mostrato la valigetta e tutto l’occorrente alle telecamere. Ma noi della
stradale quei kit non li abbiamo". Alcuni esemplari furono consegnati
ad alcune volanti "ma furono ritirati in fretta perche’ non c’era
l’omologazione, con la promessa che ci sarebbero stati consegnati presto i
nuovi kit a norma di legge. Ma finora a quanto mi risulta non abbiamo kit per
controlli antidroga". Cosi’, inoltre, e’ anche per gli etilometri.
Inoltre, anche se questi kit ci fossero, per ritirare la patente occorre entro
10 giorni il responso dei gabinetti scientifici di polizia e carabinieri... ma
i laboratori hanno terminato i reagenti e "ci dicono che non ci sono soldi
per acquistarli". Il decreto del ministro Bianchi e’ entrato in
vigore lo scorso 4 agosto proprio per far fronte all’emergenza del periodo in
cui strade e autostrade si intasano di autisti vacanzieri e quindi anche meno
esperti e piu’ pericolosi. Il periodo di grande mobilita’ sta per passare e la
situazione e’ quella che abbiamo letto nelle parole del segretario Barrella. Il
ministro Bianchi probabilmente sara’ ancora in vacanza e si stara’ preparando
per presenziare alle varie feste di partito che prendono il via in questi
giorni, dove parlera’ a uomini e donne di partito, cioe’ altro rispetto al
mondo di coloro che subiscono i danni della sua pericolosa presenza in questo
delicatissimo dicastero. Lo ribadiamo, il decreto non serviva, era sufficiente aumentare le dotazioni di kit antidroga ed etilometri, nonche’ aumentare il personale sulle strade, per garantire una presenza 24 ore su 24. Le drammatiche parole di Gaetano Barrella, purtroppo ci danno ragione. Il ministro ha preferito spendere i soldi per norme inutili invece di indirizzarli nella prevenzione. Alessandro Bianchi ha preferito dedicarsi alla conta delle vittime piuttosto che a scoraggiare i comportamenti delinquenziali di alcuni guidatori. Qualcuno dira’: ma le sanzioni triplicate dovrebbero fare paura... e’ cosi’ da anni e non funziona, insistere vuol dire solo essere incompetenti e complici degli assassini sulle strade. Ministro Bianchi ci liberi della su pericolosa presenza.
CAORLE Ubriachi al volante,
tre patenti ritirate
Altri 3 automobilisti ubriachi sono stati fermati ieri notte nei posti di controllo sulla strade principali che portano a Caorle. Gli agenti della Polizia Locale e i Finanzieri di Caorle hanno effettuato un altro servizio nel tentativo di contrastare le stragi sulle strade, come previsto dal protocollo della Prefettura. Dalle 23 di giovedì alle 6 di ieri mattina hanno controllato sulle strade che portano a Caorle e sulla Sp 42 "Jesolana" nella frazione di San Giorgio di Livenza 56 automobilisti. Tra questi 3 avevano bevuto alcol più del dovuto. Sono tutti giovani della zona di età compresa tra i 34 e i 27 anni. Il più giovane ha fatto schizzare, alla seconda prova dell’etilometro, il misuratore a 1.63 mg per litro. Gli altri due avevano valori di poco superiori a 0.80. Per tutti è scattato l’ immediato ritiro della patente, la denuncia penale e la sanzione amministrativa di 1754 euro che il Prefetto potrebbe elevare fino a 7018. Per loro anche la decurtazione di 10 punti dal documento di guida, che il più giovane rischia di rivedere tra un anno o al massimo fra due anni. Nessuno automobilista fra i centinaia che raggiungevano la cittadina marinara, invece ha oltrepassato il limite di velocità. Ritirato anche una carta di circolazione per la mancata revisione del veicolo. La notte scorsa gli agenti hanno replicato i controlli CORRIERE DELLA SERA - FORUM ITALIANS Gli incidenti possono
capitare anche da sobri
Caro Severgnini, Mi piace uscire il fine settimana con la mia
ragazza, andare in riva al lago, fare una passeggiata, tirare ora di cena e poi
andare in un bel ristorantino. Una bella cenetta in due. Magari un paesaggio
adorabile davanti, clienti pochi, una bottiglia di vino e qualche specialità
casereccia. Ancora una passeggiatina veloce dopo cena e poi si va a casa. Come?
In auto. Non puoi fare altrimenti? No. A meno di prendere un taxi per 40-50 km.
Per qualcuno sarei da accusare di «cospirazione a omicidio premeditato». Per
altri sarei vittima di «frustrazioni/depressioni» che mi spingono a minacciare
gli altri attraverso la mia macchina. Io invece mi sento solo un giovane
normale. Normalissimo. A cui potrà succedere di avere un’incidente (a dir la
verità ne ho già avuti, da sobrio). Mi potrà succedere non perché ho bevuto due
bicchieri di vino a cena. Ma perché a tutti può capitare. Perché bisogna
cercare di non distrarsi mai, perché la stanchezza è traditrice, perché quando
guidiamo un’automobile ci esponiamo a un pericolo. Naturalmente si cerca di
evitarli, ma il destino non sappiamo cosa ci riserva. C’è solo un modo perché
io sia sicuro che non mi accada un incidente. Non uscire di casa (ma anche lì,
gli incidenti domestici....). Con il mio intervento non voglio liberalizzare né
promuovere l’alcol alla guida. E’ comunque sbagliato, mi piacerebbe non dover
guidare un’auto per andarmene a fare una cenetta con la mia ragazza, ma non è
possibile. E a certi piaceri non vorrei rinunciare. Voglio solo dire che mi
sembra che qualcuno abbia reazioni sproporzionate e che non è giusto pensare
sempre di risolvere il problema inasprendo le pene o abbassando la soglia di
tolleranza, ma migliorando i controlli. Non chiedo l’impunità, ma metter sullo
stesso piano un ragazzo come me e un alcolizzato vero, fermato più volte con un
tasso di molto superiore al consentito, che magari sbanda per strada, non mi
sembra obiettivamente giusto. Giovanni Galbusera VIRGILIO NOTIZIE Ubriaco guida a
zig-zag sulla A10
Bloccato dalla polizia
sulla Genova-Ventimiglia, denunciato
GENOVA, 26 AGO - Guidava ubriaco in autostrada e la sua auto procedeva con sbandate evidenti che hanno allarmato altri automobilisti. La polizia lo ha raggiunto sulla A10 nei pressi di Genova ed e’ riuscita a farlo accostare. L’automobilista, un genovese di 57 anni, aveva un tasso alcolico ben oltre i limiti ed e’ stato denunciato per guida in stato di ubriachezza. L’episodio, che e’ stato reso noto oggi, e’ accaduto ieri nel tardo pomeriggio sulla Genova-Ventimiglia. IL TIRRENO Tenta la fuga al posto
di blocco
Giovane denunciato per guida in stato
d’ebbrezza
BIENTINA. Quando hanno visto spuntare l’auto, hanno intimato l’alt. Era notte fonda e i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Pontedera erano lì per controlli di routine. La paletta che si alza, i fari che illuminano il militare sulla strada. Una scena vista tante volte, che nella maggior parte dei casi si conclude con l’identificazione dell’automobilista, senza problemi. Stavolta, invece, la macchina non s’è fermata. Il conducente ha fatto finta di nulla e ha tentato di allontanarsi, sapendo molto probabilmente che sarebbe finito nei guai se fosse stato fermato. Meglio, quindi, rischiare non rispettando il posto di controllo. A quel punto - secondo quanto ha spiegato ieri il capitano Alessio Nigro, comandante della Compagnia di Pontedera - i carabinieri si sono gettati all’inseguimento dell’auto e l’hanno bloccata nel centro abitato di Bientina. L’automobilista non ha avuto via di scampo. Si tratta di un giovane di Cascina, 23 anni, del quale non è stato rivelato il nome. È risultato positivo al test alcolemico ed è stato denunciato in stato di libertà alla procura di Pisa: guida in stato di ebbrezza l’ipotesi di reato di cui deve rispondere al magistrato. Non solo: la patente gli è stata ritirata e il giovane è stato multato per non essersi fermato quando i carabinieri gli hanno intimato l’alt. Negli ultimi tempi i carabinieri hanno intensificato i controlli sulle strade per prevenire e sanzionare comportamenti a rischio. In particolare la guida in stato d’ebbrezza: bastano uno o due bicchieri di troppo per finire nei guai. Nonostante l’inasprimento delle sanzioni per chi viene colto in fallo e nonostante la campagna mediatica che è stata intrapresa dal ministero dei Trasporti, non passa settimana senza che alcuni automobilisti, in maggioranza giovani, vengano denunciati alla magistratura. IL MATTINO ERCOLANO Vuole i soldi per
alcol e droga: picchia moglie, figlio e suocera I carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 41enne del luogo già noto alle forze dell’ordine e ritenuto responsabile di estorsione, maltrattamenti in famiglia e lesioni. L’uomo, il 22 agosto, al culmine della ennesima lite familiare aveva percosso e minacciato la moglie 45enne e la suocera 70enne nonché il figlio di soli otto anni per ottenere del denaro per l’acquisto di stupefacente e bevande alcoliche. Dopo prolungate ricerche i militari dell’arma hanno rintracciato e fermato l’uomo in via Pugliano, i suoi familiari sono stati portati all’ospedale Maresca ove sono stati curati per lievi escoriazione guaribili fino a 5 giorni. IL TRENTINO Meano, insulti e pugni
alla festa
Gran parapiglia in piazza: un ferito e
un denunciato Il «guastafeste» è quarantenne ha iniziato ad inveire contro il
quartiere e gli attori sul palco TRENTO. In piazza c’era quasi tutta Meano per
la rappresentazione teatrale, uno degli appuntamenti organizzati per l’estate.
E alla fine oltre allo spettacolo offerto da chi stava sul palco ne hanno avuto
un altro. Protagonista principale un 41enne del quartiere che dopo aver preso a
calci e pugni tutti quelli che si trovava davanti, è stato allontanato e denunciato
dalle volanti della polizia. Tutto è
iniziato alle 22 di venerdì sera. Nella piazza di Meano c’era uno spettacolo
teatrale e tutto filavi liscio fino a quando un uomo non ha iniziato ad
insultare l’iniziativa e i presenti. A quanto pare era alterato dall’alcol e
quando è stato invitato a smetterla con il suo comportamento, come reazione ha
iniziato a menare le mani contro i presenti, in particolare contro una persona.
È così partita la chiamata al 113, il numero di pronto intervento della polizia
che ha mandato sul posto una volante. Il tempo di raggiungere Meano e il
soggetto, forse intuendo quello che stava succedendo, si è allontanato. Agli
agenti della questura le persone hanno raccontato quello che è successo
indicando anche con nome e cognome la persona causa di tutto quel parapiglia.
Dopo aver raccolto le testimonianze, la volante, ha fatto rientro verso la
città. Nemmeno in tempo di lasciare l’abitato di Meano e dalla centrale è
arrivata la seconda chiamata. Il «disturbatore» era tornato sui suoi passi
accompagnato da un bicchiere di birra e era tornato a fare quello che faceva
prima: calci e pugni verso tutti. I poliziotti hanno invertito la marcia e sono
tornati in piazza bloccando in quarantenne nel bel mezzo del suo show. Gli
sono stati chiesti i documenti ma l’altro non voleva darli e cercava di
allontanarsi. Alla fine è stato portato in questura dove è stato denunciato per
ubriachezza molesta, resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni. La persona
che era stata presa a calci e pugni dall’uomo, infatti, ha espresso la volontà
di presentare una denuncia. Il soggetto fino a venerdì sera era completamente sconosciuto alle forze dell’ordine. GAZZETTINO (Venezia) GIALLO-ROSA A JESOLO Ragazza si sveglia in
spiaggia senza mutandine Teme una violenza, ma non si ricorda niente Una notte brava, qualche bicchiere di troppo,
la passeggiata romantica e passionale in spiaggia e poi il risveglio sullo
stesso arenile con l’atroce dubbio di avere subito una violenza. È quanto accaduto
a due ragazze inglesi minorenni, con dei contorni poco chiari, annebbiati
proprio dall’alcool e forse dall’uso di cannabis; pare, comunque, che gli
inquirenti abbiano accertato, con il supporto delle visite mediche opportune,
che non ci sia stata violenza sessuale. Il tutto sarebbe avvenuto sulla zona
spiaggia nei pressi di piazza Mazzini. Secondo il racconto delle due ragazze, che
hanno entrambe 17 anni, la serata è stata trascorsa in prevalenza in un locale
della piazza, in compagnia di due giovani (anche loro inglesi) conosciuti
proprio in vacanza a Jesolo. C’è voglia di divertirsi, forse anche di andare
oltre misura; si formano le coppie e i quattro decidono di proseguire la serata
in spiaggia, fa niente se non ci sono le stelle e non c’è una temperatura
propriamente agostana. Si continua a bere, forse i quattro si passano anche una
"canna", una sigaretta fatta di marijuana. Il clima si fa sempre più
affettuoso, poi caldo. Ma qui si fermano i ricordi. Le due si risvegliano ieri
mattina, una delle due scopre di non indossare più le mutandine e pare avere
dei segni sull’addome, quasi avesse subito una violenza. C’è il forte sospetto
di essere stata costretta con la forza ad avere un rapporto. Ed è per questo
che la comunicazione, tra l’imbarazzo e la disperazione, ai genitori passa poi
agli uomini del Commissariato di Polizia. Subito le ragazze vengono sottoposte
alle visite mediche, in particolare ginecologiche; a quanto pare nessuna delle
due diciassettenni avrebbe subito violenza sessuale, né di altri tipi. Forse
cos’è veramente accaduto la notte scorsa lo può rivelare solo la coppia di
ragazzi con cui hanno fatto baldoria. Fabrizio Cibin IL TIRRENO Subito habitué
scatenati alla 31ª edizione della September Fest
«Tornare a casa?
Guidano le mogli che tanto non bevono...» LA FESTA DELLA BIRRA CARRARA. Pantoloni blu, camicia azzurra e
grembiule legato in vita, due colpi di martello e la birra è uscita dalla
botte. È Angelo Zubbani, il sindaco di Carrara che per la prima volta ha
inaugurato la September Fest, l’appuntamento di fine estate che ogni anno
attira migliaia di presenze. «È la prima volta che inauguro questa
manifestazione - ha detto il primo cittadino carrarese - e per me è un grande
piacere. La festa della birra oltre ad essere un momento di incontro è anche
un’occasione per rilanciare il senso dei gemellaggi e la cultura della pace».
“I boccali in alto”: la frase simbolo della festa della birra è di nuovo
risuonata. “I boccali in alto”: la frase slogan era già sulle bocche di tanti
che avevano già preso d’assalto la festa pur di non mancare al primo
appuntamento. Cinquantacinquemila litri di birra per la 31ª edizione e siamo
ancora alla prima mandata. Sul palco gli artisti bavaresi hanno cominciato già
dall’inizio a intrattenere il pubblico con i loro canti tipici di Ingolstadt e gli
organizzatori prevedono di superare di gran lunga il risultato dello scorso
anno (considerata la September Fest dei record) in cui erano stati bevuti oltre
90mila litri di birra da circa 140.000 persone. Per tutta la durata della festa
sui due palchi allestiti nei piazzali di Carrara Fiere si alterneranno vari
artisti e balli in costume. A considerare il numero degli habituè
dell’inaugurazione della festa della birra, però si capisce che le campagne
contro l’alcol per chi guida non hanno ottenuto il risultato sperato.
Addirittura c’è chi parte da Reggio Emilia, precisamente da Felino per venire a
bere. I ragazzi però fanno sapere che dormiranno in macchina e non si
metteranno al volante. E c’è anche chi arriva in bicicletta come Alberto da
Piacenza turista a Marina di Carrara per bere birra senza creare pericolo non
guidando la macchina. Una tavolata di fiorentini già alle ore 19,30 aveva
scolato un boccale di birra a testa e alla domanda chi guidava la macchina hanno
simpaticamente risposto: «Le nostre mogli, che tanto non bevono». Una festa che
richiama tantissima gente da tutta Italia specialmente dalle zone del parmense.
Tra i tavoli una famiglia, papà, mamma e due bambini che dicono «Siamo in
vacanza a Marina di Carrara, veniamo tutti gli anni beviamo la nostra birra e
poi andiamo a casa a piedi». Ad un altro tavolo ancora un gruppo di ragazzi
capitanati da Paolo ed Alfredo di Carrara prevedevano di bere per lo meno due
litri a testa: «Noi siamo di Carrara anche se beviamo per tornare a casa
dobbiamo fare pochi chilometri». Tra i ragazzi che ieri erano alla festa della
birra anche un gruppo che lancia una proposta agli organizzatori della
September: creare un servizio di bus navetta. Alessandra Poggi LETTERA DELLA ASSOCIAZIONE FEDE PER LA VITA.
AIFVS PIOMBINO E ACAT VAL DI CORNIA 26 agosto 2007 Al sig.
Sindaco del Comune di Carrara Angelo Zubbani E p.c. : al sig. Ministro dei Trasporti, al
sig. Prefetto di Carrara, al sig. Presidente Provincia Massa Carrara, al sig.
Questore di Massa Carrara, Automobile Club Italia, sig. Presidente Asaps, La
Repubblica Firenze, Il Tirreno redazione di Carrara, sig. Presidente Aicat,
Aicat Toscana, Ass. Europea Familiari e Vittime della Strada, Ass. Italiana
Familiari e Vittime della Strada, Associazione PU.RI. Egr. sig. Sindaco Nell’ intervista da Lei rilasciata e
pubblicata in data odierna dal quotidiano Il Tirreno riguardante
l’inaugurazione del September Fest, dichiara che per Lei è stato un grande
piacere inaugurare questa manifestazione, ritenuta momento di incontro e un’
occasione per rilanciare il senso dei gemellaggi e la cultura della pace. Procedendo nella lettura dell’articolo, ci
chiediamo come sia possibile provare piacere ad inaugurare una manifestazione
dove la gente partecipa consapevole in partenza di oltrepassare il limite,
ovvero alzare liberamente il gomito. Se quanto riportato nell’articolo non è
frutto di esagerazione, con quale coraggio detta manifestazione può essere
motivo di orgoglio per una città? Chi prevede di bere almeno due litri di birra a testa; chi non si cura
affatto della quantità che butterà giù tanto saranno le mogli a guidare; chi
prevede di tornare a casa a piedi. Sig. Sindaco, dal momento che è Suo preciso
dovere tutelare la salute dei cittadini, prima di dire “ i boccali in alto “,
informi i partecipanti sui danni che l’alcol può causare; gli dica che l’alcol
è inserito tra le 20 sostanze più pericolose per la salute, che causa circa 190.000
morti l’anno nella sola Europa. Provi a pensare a tutte quelle famiglie
distrutte a causa dell’alcol. Nell’articolo viene evidenziato che” a
considerare il nr degli habituè dell’inaugurazione della festa della birra,
però si capisce che le campagne contro l’alcol per chi guida non hanno ottenuto
il risultato sperato” ; non Le pare di andare contro corrente rispetto a quanto
stanno facendo le istituzioni e le associazioni nel tentativo di educare i
cittadini ad un comportamento responsabile nel rispetto della vita propria ed
altrui? Come associazioni che si battono per la
sicurezza stradale e contro l’uso di alcol, condanniamo questo tipo di
iniziative ritenendo che siano complici di eventuali tragici eventi che ne
possono conseguire. La nostra fiducia è riposta soprattutto nelle
forze dell’ordine che faranno sicuramente il loro dovere incrementando i
controlli, e non ci resta che sperare che non debbano stendere lenzuola bianche sull’asfalto. Associazione Fede per la Vita, AIFVS sede di Piombino, Acat Val di Cornia Lunedì, 27 Agosto 2007
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