IL GIORNALE DI VICENZA
MALATTIE «L’aviaria, il fumo e l’alcol» (*) Leggo
nei sottotitoli di un telegiornale: “Aviaria. Muore una donna a Bali. Salgono a
84 le vittime”. 84 solo a Bali, e sono tantissime, o in totale? Penso a quanto
ne abbiamo sentito parlare: TG, giornali, interviste con gli esperti, niente
polli, niente uova, coprire i pollai con reti finissime. 84 morti. Penso alla campagna contro il fumo: il fumo fa
male, a te e agli altri. Provoca tumori e molte altre patologie. Di fumo si
muore. TG, giornali, interviste con gli esperti ecc. Da tre anni ritaglio tutto
quello che riguarda il problema alcol (centinaia di ritagli grandi e piccoli),
ma quello che passa è che l’alcol provoca incidenti stradali. Solo? Rari e recenti articoli relativi a ragazze
violentate mentre erano ubriache, ad alcune violenze in casa, all’alcolismo
giovanile, agli anniversari, a volte con testimonianze, degli Alcolisti
Anonimi, oltre a qualche altro di Franco Pepe, non sono sufficienti per far
capire la gravità del problema sociale che va al di là della pericolosità sulla
strada. Dove sono i medici, gli esperti, che dicono
che di alcol si muore anche senza l’auto? E i tumori al fegato? E quelli alla
faringe? E tutte le malattie collegate? E le violenze sessuali e non? E i
matrimoni falliti? E i litigi in famiglia? E gli incidenti sul lavoro?... Perché non si fanno campagne al pari di quella
contro il fumo? Perché non si intervistano medici-chirurghi che informino della
reale pericolosità dell’alcolismo, avvocati divorzisti che testimonino come
l’alcol influisce negativamente nella vita di coppia, psicologi che riferiscano
come l’alcol assunto da qualche familiare condizioni pesantemente la crescita
sana e normale dei ragazzi... Perché, non dimentichiamolo, chi guida ubriaco,
poi ubriaco torna a casa.
E.S. - Schio (*) Nota: se qualcuno di Schio, lettore di
questa rassegna, ci mette in contatto con l’estensore di questa lettera,
saremmo lieti di inviargli la rassegna stessa.
IL MATTINO
RISPONDE PIETRO GARGANO Nessuna pietà per gli
ubriachi al volante C’è stato l’ennesimo incidente stradale causato
dall’abuso di alcol, nei pressi della Domiziana, dove un extracomunitario,
invadendo la carreggiata opposta, ha causato la morte di una bambina di tre
mesi. Ma cosa sta accadendo? Si sta verificando un terribile effetto
imitazione. I mass-media dovrebbero adottare una più corposa campagna di
prevenzione che vada al di là della cronaca, con approfondite nozioni di
sicurezza stradale. Infatti il problema è di natura culturale. Il fascino
esercitato dalla regola generale deve dimostrarsi più forte dell’inclinazione
ad adattarsi. La natura umana è suscettibile di miglioramento attraverso
l’educazione. Riproporre le solite immagine suscita forse nell’ubriaco
incallito una risposta aggressiva. Bisogna intensificare, anche attraverso
filmati, la cultura e l’educazione alla prevenzione, scuotendo l’autocoscienza
individuale. Gianfranco Maiorino
TORRE DEL GRECO (NA) Per il dramma delle stragi sulle strade, qualche
politico suggerisce la soluzione del sequestro dell’auto nei confronti di chi
guida in stato di ebbrezza; ma, ciò a strage compiuta, con i morti per terra,
in sede di successivi controlli sul guidatore, perchè sarebbe assurdo e
difficile controllare tutti i soggetti che si ritrovano alla guida. Certo, in
generale è cosa buona e giusta operare un maggiore controllo su chi guida, ma,
se a un automobilista è stata ritirata la patente - certo per gravissima violazione
- non una sola volta, ma per ben tre volte come sappiamo e notoriamente accade,
è proprio tanto fuori dal buon senso e dalla coerenza ritenere che quel
guidatore, per la sua comprovata recidività, costituisce sulle nostre strade un
pericolo gravissimo per la pubblica incolumità? È proprio così irragionevole,
incivile e assurdo applicargli la sanzione del ritiro della patente a vita? O
bisogna attendere tranquillamente nuove stragi provocate da soggetti che hanno
dato prova certa di essere non idonei alla guida? Francesco Cerreto
MADDALONI (CE) Caro dottor Gargano, i drammatici incidenti
d’auto che hanno mietuto giovanissime vite riportano alla ribalta tutte le
carenze che, da decenni, affliggono e penalizzano la sicurezza degli
automobilisti corretti. Come al solito in Italia si vuole friggere il pesce con
l’acqua. Mancano gli uomini e i controlli sono pochi; a fronte dei 200.000
della Francia in Italia se ne fanno appena 80.000. Bisognerebbe poi controllare
la qualità dei controlli stessi; tanto per farle un esempio, in Tangenziale si
nota qualche sporadica pattuglia solo all’uscita di Pozzuoli o del Vomero.
Mediamente nelle altre nazioni europee vi sono posti di blocco ogni 10/15 km.
In Italia ogni 40. Questo la dice lunga sulla sicurezza di noi automobilisti.
Divieti e sanzioni non servono a niente se non vi è chi vigili sul loro
rispetto. In Italia vi sono circa 8000 morti, 235.000 incidenti, 300.000 feriti
di cui un 20/30 % restano invalidi a vita. Il costo per la sanità pubblica è
spaventoso e dovrebbe indurre i nostri governanti a prendere provvedimenti seri.
Su fatti gravi bisogna essere drastici altrimenti continuerà la mattanza. Umberto Capoccia - NAPOLI In reltà l’investitore assassino della piccola
sulla Domiziana non aveva assunto alcol, ma droga. L’avvocato prevede che se la
caverà con una condanna a cinque anni, e sarà un altro scandalo. Gli episodi di
incidenti mortali provocati da piloti ubriachi o intontiti dalla droga si
stanno moltiplicando. Effetto-imitazione, scrive il signor Maiorino, ed è una
tesi rispettabile. Ma io ci vedo piuttosto lo specchio di una società
impazzita. E non me la prendo tanto con i magistrati, che pure certe volte
eccedono con il garantismo, quanto con i politici che da decenni non riescono a
votare leggi adatte a frenare i massacri sulle strade. Eppure su certi temi non
bisognerebbe dividersi, essere di destra, di sinistra o di centro dovrebbe
significare niente. Insomma, chi guida in stato di ebbrezza, di qualsiasi tipo,
dovrebbe essere colpito con estrema severità e non dovrebbe tornare più al
volante. Come dovrebbe essere limitata la velocità, nello stesso tempo
aumentando i controlli e le misure di sicurezza. Lo dico pensando ad Aristide
La Rocca che in questa pagina avviò una campagna per la sicurezza sulle
strade.
IL SOLE 24ORE
27-08-2007 Circolazione stradale
... Ebbrezza provata senza l’etilometro... Deve ritenersi colpevole dei reati previsti
dall’articolo 186, commi 2 e 7, del Codice della strada il soggetto che,
tenendo una condotta di guida di intralcio e pericolo per la circolazione, dopo
essere stato fermato da agenti della Ps si rifiuti di sottoporsi
all’accertamento del tasso alcolemico pur presentando alito vinoso, difficoltà
dei movimenti, linguaggio confuso. Invero, la Suprema corte ha fissato il
principio secondo cui per accertare lo stato di ebbrezza del conducente del
veicolo non è indispensabile l’utilizzazione degli strumenti tecnici di
accertamento previsti dal codice (etilometro), ben potendo il giudice di merito
ricavare l’esistenza ditale stato da elementi sintomatici quali l’alito vinoso,
l’eloquio sconnesso, l’andatura barcollante, le modalità di guida o altre
circostanze che possano far fondatamente presumere l’esistenza dello stato
indicato.
BRESCIA OGGI
INCIDENTI. Tragico
episodio nel Cremonese
Ubriaco alla guida
uccide motociclistaPer l’alcol una donna
esce di strada e muore e a Milano un immigrato investe un pedone MILANO
Ancora incidenti, feriti e morti causati dalla guida
sotto effetto dell’alcool. L’ultimo incidente si è verificato, l’altra notte
nei pressi di Lissone (Milano): una donna, che è risultata guidare con una
quantità di alcool nel sangue molto sopra i limiti, è stata sbalzata fuori
dall’auto, che si è ribaltata e si trova ricoverata in gravissime condizioni
per un’emorragia con ematoma intracranico.
Nella notte tra venerdì e sabato è morto un
motociclista, investito nel cremonese da un automobilista ubriaco che ha
effettuato un sorpasso azzardato e che è stato denunciato per omicidio colposo
e guida in stato d’ebbrezza. L’incidente è avvenuto sulla strada che da Soncino
(Cremona) porta a Orzinuovi (Brescia). All’automobilista, che guidava una
Toyota, era già stata ritirata la patente tre volte tra il novembre 2002 e il
febbraio 2004. I medici hanno tentato di tutto, anche un intervento chirurgico,
per salvare il centauro milanese Gian Carlo Belli. Il conducente della vettura,
G.G., 33 anni di Fiesco (Cremona) è risultato avere in corpo un valore doppio
di alcol rispetto a quello consentito dalla legge. Nelle stesse ore nel centro di Milano, una 29enne a
passeggio con sua madre, veniva travolta in un incidente causato da un immigrato
alla guida della sua moto con un tasso alcolico cinque volte superiore alla
legge e si trova ancora in coma.
ANSA
2007-08-26 CITTA’ SI RIEMPIONO MA INCIDENTI FUNESTANO
RIENTRI ROMA - Gli italiani tornano in città dopo le
vacanze estive. E da lunedì i centri urbani saranno quasi al completo. E’
proseguito per tutta la giornata di domenica il controesodo cominciato venerdì
scorso. Anche stavolta non sono mancati code e rallentamenti,. Secondo la
Società Autostrade per l’Italia, il traffico è stato intenso, ma scorrevole. A
funestare il week-end sono stati soprattutto gli incidenti stradali, in tanti
casi causati dall’abuso di alcol. (…) INCIDENTI Sono stati diversi nel fine settimana. E in
più casi la causa è stato lo stato di ebbrezza del conducente. In Lombardia tre
gli incidenti provocati dall’alcol: in uno nel cremonese ha perso la vita
sabato un motociclista investito durante un sorpasso azzardato da un
automobilista ubriaco a cui già tre volte era stata ritirata la patente. Ed è
in condizioni gravissime una donna che , sempre sabato, nei pressi di Lissone
(Milano) si è ribaltata con la sua auto: nel sangue le è stata riscontrata una
quantità di alcol superiore ai limiti. E ancora nella giornata di sabato a
Milano un’altra donna, che è in coma, é stata investita da un immigrato ucraino
ubriaco: all’uomo, che è stato denunciato, è stata ritirata la patente e
confiscata la vettura. Denuncia anche per un giovane di Rossano (Cosenza), che
guidava ubriaco e che per questa ragione si è ribaltato con la sua auto sulla
statale 106 ionica, e per un genovese che, avendo bevuto, procedeva a zig zag
sulla autostrada A 10, nel tratto Genova Ventimiglia. Altri due incidenti - ma
stavolta l’alcol non c’entra- si sono verificati sull’A23 Udine -Tarvisio e
sull’A4 Venezia- Trieste: il primo è stato causato da un furgone che si è
schiantato contro un Tir parcheggiato un’area di sosta; nell’impatto ha perso
la vita una donna e altre tre persone- tra cui due bambini -sono rimasti
feriti. Nel secondo, nello scontro tra due autovetture, sono rimaste ferite
otto persone, alcune in maniera grave.
IL SECOLO XIX
27 agosto 2007 Seicento patenti
ritirate, pioggia di ricorsi al giudice D. Frec. Oltre seicento patenti ritirate per guida in
stato di ebbrezza in poco più di tre mesi. Quasi cinquanta alla settimana
(soprattutto il fine settimana) da giugno ad oggi sulle strade savonesi. Un
numero elevatissimo che non trova eguali nei dati dell’estate scorsa quando gli
automobilisti scoperti con un tasso alcolico superiore alla norma erano stati
meno della metà. Colpa - si fa per dire - del netto aumento dei
controlli specifici che le forze di polizia hanno lanciato per contrastare il
fenomeno e soprattutto del boom dell’utilizzo non più solo dell’etilometro (lo
strumento ufficiale lo hanno in dotazione solo vigili urbani e Polstrada) ma
dei micidiali accertatori preliminari - comunemente detti palloncino e “microfono”
- che non hanno valore di legge ma sono usati come spie dell’eventuale
ubriacatura. Se confermata la presenza di alcol nel fiato si passa poi alla
verifica nel più vicino etilometro disponibile. Ed è proprio questo strumento
usa e getta che sta facendo decine di vittime. Nel solo ultimo fine settimana sono stati 24
gli automobilisti sorpresi alla guida ubriachi dalla Polstrada nei due posti di
blocco storici: l’uscita del casello di Albisola Superiore e l’Aurelia tra
Alassio e Laigueglia. Ma il bilancio completo del week-end sfiora i 40 ritiri
sommando anche quelli disposti da vigili urbani, carabinieri e persino guardia
di finanza. Tantissimi, troppi, segno che la brutta
abitudine di guidare alticci è ancora molto diffusa nonostante la stangata del
recente decreto ministeriale che ha inasprito pene e sanzioni. Il problema è tra l’altro che questo mare di
patenti sospese sta creando un vero e proprio caso giudiziario visto che
tantissime vittime - ovviamente non quelle recidive né quelle scoperte alla guida
con tassi imbarazzanti - si sono messe nelle mani di avvocati per ricorrere al
tribunale e chiedere, come minimo, di scontare la pena (il periodo di stop
della patente) in un altro momento. Tra i motivi dei ricorsi non mancano
neppure quelli che contestano in toto i controlli («la validità degli
accertatori usa e getta?») e persino la logistica dei posti di blocco («sempre
negli stessi punti, penalizzando chi ci abita vicino»). Ascoltando gli avvocati in questi giorni,
insomma, emergono vicende bizzarre. Tra le motivazioni per chiedere la
restituzione della patente l’escamotage più utilizzato risalta il “motivo di
lavoro” e peccato che spesso le professioni citate non riguardino affatto l’uso
dell’auto. Per casalinghe, studenti, liberi professionisti, negozianti, ecc.,
l’auto non è indispensabile eppure i loro ricorsi abbondano. C’è per esempio
pendente il caso di una casalinga di Albissola che «senza auto non può fare la
spesa»; di un avvocato di Savona che non sa come raggiungere il tribunale di
Albenga dove ha vari processi; persino di uno studente dell’entroterra
albisolese che senza la patente non può andare all’università di Genova: «Il
treno c’è, ma non arrivo in tempo alla Stazione col bus». E per finire c’è il
caso di un savonese (M. S.) che vive in via Quarda e nel ricorso al giudice di
pace ha contestato la postazione dei controllori: «Dalla Torretta ci sono le
pattuglie tutte le sere, io che abito a pochi metri ci devo passare per forza e
sono sempre controllato. Nell’ultimo mese tre volte. Non è giusto».
LA SICILIA
Ubriachi al volante,
quattro patenti ritirate Non si fermano i controlli dei carabinieri nei
fine settimana per cercare di ridimensionare il triste fenomeno di cittadini
ubriachi al volante. Tra venerdì e domenica notte quattro le persone segnalate
alla magistratura, per guida in stato di ebbrezza, e che si sono visti ritirare
la patente di giudica da parte dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile
della locale Compagnia.Sabato alle 4 di notte, la prima denuncia: una
pattuglia del Norm ha fermato, via Santo Spirito, una macchina alla cui guida
c’era un giovane nisseno di 20 anni, M.P., in evidente stato di ebbrezza. I
controlli con l’etilometro hanno confermato che il giovane era ubriaco, con un
tasso alcolemico di 1, il doppio di quello consentito. Da qui la segnalazione
alla magistratura, 10 punti di penalità e il ritiro della patente di guida.
Sabato sera la denuncia è scattata per un nisseno di 51 anni, E.D., fermato dai
carabinieri del Norm, in via Angeli, anche lui con un tasso alcolemico di 1,90:
così anche in questo caso è scattato il ritiro della patente e la denuncia a
piede libero. Alcune ore dopo è incappato nella denuncia, in via Rochester,
A.L., 41 anni, anche lui nisseno, con un tasso alcolemico stavolta di 2, per
quattro volte di quello consentito. A carico di questa persona è scattata anche
la segnalazione per detenzione di atti a offendere, perché nella sua macchina è
stata trovata una mazza.Infine alle 2,30, in viale Testasecca, G.R.,
32 anni, in stato di ebbrezza, ha demolito alcuni cartelli stradali, in un
incidente autonomo. I carabinieri, intervenuti, hanno rivelato un tasso
alcolemico di 1,93: anche qui denuncia e ritiro della patente.
LA REPUBBLICA
L’iniziativa
dell’onorevole Francesco Giro, coordinatore regionale di Forza Italia Stamani
darà la cassetta al prefetto Serra. L’assessore: scoperta l’acqua calda Coca e alcol, video
choc a Trastevere Deputato-detective filma tutto Sniffate sugli
specchietti delle auto, giovani barcollanti, spacciatori indisturbati
Protestano i residenti. Il Comune: abbiamo già rafforzato la vigilanza di PAOLO G. BRERA ROMA - 27 agosto 2007 All’ennesima notte
insonne l’onorevole ha detto stop. Imbracciata la telecamera, alle due del
mattino il deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Giro,
s’affaccia alla finestra di casa, cuore di Trastevere, e filma: ragazzine
minorenni che prima voltano lo specchietto del motorino, poi ci sniffano la
coca; spacciatori che incassano sorridendo, giovani che sciamano con in mano le
bottiglie che un’ordinanza del prefetto vieta di vendere loro la notte. E le
"canne" arrotolate tra le auto in sosta, le pipì liberatorie sui
portoni, gli scrivani metropolitani al lavoro sui muri... Storie di degrado in un condensato notturno di
quattro ore: per due notti consecutive Giro ha acceso la telecamera alle due e
l’ha spenta alle quattro. Poi ha chiamato giornali e il prefetto: "Mi
auguro che il sindaco Veltroni finalmente ci ascolti - dice Giro - perché a
Roma esiste un’emergenza sociale e per accorgersene basta passeggiare per le
vie del Centro, da Testaccio a San Lorenzo a Campo dè Fiori e ora a Trastevere.
E non osiamo immaginare cosa accade in periferia". "Giro lo
conosciamo tutti: ha fatto la scoperta dell’acqua calda", replica gelido
l’assessore alle Politiche giovanili, Jean Leonard Touadi, elencando le mosse
del Comune: dalla Ztl notturna "per garantire serenità acustica"
all’ordinanza che vieta la vendita delle bottiglie la notte "chiesta
insistentemente e ottenuta dal prefetto"; dagli "sforzi ingenti in
uomini e denaro per il decoro urbano" alla "video sorveglianza nelle
aree calde". Tant’è: Giro ha alzato il telefono e ha
chiamato il prefetto, raccontandogli le notti bianche di vicolo del Bologna,
che in pratica è il lato B di una delle piazze più bollenti delle notti romane,
quella di Trilussa in cui il presidio delle forze dell’ordine è costante.
"Lui - racconta - mi ha detto: Giro, ma ce l’hai con me? Ma, no, prefetto,
sono le immagini parlano da sole. Alla fine mi ha dato appuntamento per
domani". Cioè oggi, quando andrà a portargli il suo "video
choc", consegnato ieri al Tg5 che lo ha mandato in onda nell’edizione
serale. Roma tossica e degradata? Serra, che tra pochi
giorni lascerà per un altro incarico, è laconico: "Se fumano marjiuana e
si ubriacano non è reato". Giro chiede un’auto della polizia tutte le
notti, quando chiudono i locali e l’anti-movida conquista la piazzetta sotto
casa sua. "Massì, certo... mettiamone una in ogni strada", dice
ironico. Certo è che in vicolo del Bologna i residenti sono infuriati. Hanno
paura, ma con l’anonimato lo sfogo è torrentizio: "Sono un primario
pediatra di sinistra, la situazione è pesante. Ieri mi hanno smontato il
contachilometri del motorino. L’altro giorno quattro ragazzi facevano pipì sul
muro accanto al mio portone, ho provato a protestare e mi hanno risposto:
"Ma che vuoi? Se era un cane te ne stavi zitto, no?"". Nei
giorni scorsi, raccontano altri, "è nata una lite da uno scherno a un
residente gay". È finita con l’occhio nero di un altro residente". E
quel che fa paura è la polvere bianca, che stravolge i volti e alza
l’adrenalina. "Purtroppo arriva coca a prezzi sempre più popolari - dice
Touadi - e insieme all’alcol sta entrando pericolosamente nella vita notturna
dei giovani".
AGI
SICUREZZA STRADALE: PALERMO, UBRIACO CAUSA
INCIDENTE E FUGGE Palermo, 27 ago. - Un ubriaco al volante di
una Fiat "Panda" ha causato un incidente stradale la notte scorsa a
Palermo e ha proseguito senza nemmeno rendersene conto. E’ stato poco dopo
rintracciato dalla polizia e denunciato per guida in stato di ebbrezza e
omissione di soccorso. Secondo i poliziotti del commissariato
"Liberta’", l’uomo, di 59 anni, ha invaso con la sua utilitaria la
corsia di marcia opposta e ha cosi’ urtato contro un’altra vettura, in via Papa
Sergio, davanti al grand hotel Villa Igiea. Dopo l’impatto, ha proseguito la
sua corsa, inseguito dall’auto tamponata e dalla polizia. Quando e’ stato
raggiunto, e’ apparso agli agenti in stato di ubriachezza ma ha rifiutato di
sottoporsi all’etilometro. Oltre alla denuncia penale, sono state avviate le
procedure per la sospensione della patente. La "Panda" e’ stata
sequestrata.
IL SECOLO XIX
27 agosto 2007 Medico ubriaco guida a
zig zag in autostrada Matteo Indice Le prime segnalazioni giunte al 113 riferivano
d’una Nissan scura che faceva zigzag sull’A10, in prossimità di Voltri e ad
alta velocità: «Quell’auto è un pericolo pubblico - ha ripetuto una donna al
telefono con la centrale operativa della polizia - e tra l’altro il traffico a
quest’ora è abbastanza intenso». Volanti e pattuglie della Stradale hanno
cominciato a dargli la caccia prima che potesse far danni, bloccando la vettura
fra le barriere di Pegli e Aeroporto. A bordo c’era un medico di 57 anni che guidava
con un tasso alcolico superiore di quasi sei volte al limite: nei suoi
confronti è scattata una denuncia, mentre la macchina è stata ritirata dal
figlio. Erano da poco passate le 17,30 quando è scattato l’allarme. Almeno
quattro-cinque automobilisti che a quell’ora stavano marciando sulla Savona
Genova si sono spaventati davanti alle manovre della Nissan, il cui autista
aveva intrapreso una specie di slalom incurante dei (numerosi) colpi di
clacson. I poliziotti hanno capito subito che non c’era
tempo da perdere e sono riusciti a intercettarlo qualche chilometro più avanti,
faticando non poco per farlo accostare in una piazzola di sosta. Esaminati i
documenti hanno scoperto che al volante si trovava il medico cinquantasettenne,
con un tasso alcolico di 2,73 grammi per litro, quasi sei volte superiore al
limite di 0,50. Per l’uomo è scattata una segnalazione all’autorità
giudiziaria, mentre la macchina è stata recuperata dal figlio, contattato
successivamente dalle forze dell’ordine. Cercando di decifrare un po’ meglio la
vicenda, soprattutto di capire perché il guidatore si fosse messo in marcia in
quelle condizioni, gli inquirenti hanno scoperto che l’uomo era stato segnato
da un lutto familiare e in qualche modo aveva cercato conforto nel bere. Un
dettaglio che ha colpito profondamente gli agenti, ma il pericolo creato agli
altri automobilisti (oltre che a se stesso) era stato troppo elevato per non
intervenire in modo drastico. Nel frattempo il bilancio dei controlli
eseguiti dalla Polstrada nel fine settimana sulle strade della Liguria
certifica parecchie difficoltà nello stroncare il fenomeno delle guide in stato
di ebbrezza: venticinque patenti ritirate, 264 punti sottratti, due veicoli
sequestrati, dopo che sono stati controllati complessivamente 315 mezzi e 347
persone. La maggior parte delle licenze di guida
sequestrate (nove) appartengono ad automobilisti di età compresa nella fascia
tra i 23 ed i 27 anni; tre sono di automobilisti tra i 18 ed i 22 anni, sette
di giovani tra i 28 ed i 32 anni e sei di uomini oltre i 32 anni. I poliziotti
hanno anche distribuito 13 biglietti omaggio per l’ingresso in discoteca (in
base a un accordo siglato tempo fa tra la polizia e molti gestori di locali del
Ponente) a giovani risultati in regola all’esame dell’etilometro
EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da LIBERTA’)
Tutti sobri tranne il
guidatore: scatta la denuncia27/08/07 - Piacenza - (mir) Perché iscriversi
al concorso promosso dalla presidenza del Consiglio che premia i giovani che
guidano senza aver bevuto alcolici, se poi si decide di far condurre
l’automobile dall’amico ubriaco? E poi, il guidatore designato non dovrebbe
essere l’unico sobrio e non il solo brillo della compagnia?È quello che probabilmente si sono chiesti i
carabinieri della Compagnia di Piacenza quando venerdì notte, poco dopo
mezzanotte, hanno fermato un’utilitaria per un normale controllo finalizzato a
contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza e i conseguenti
incidenti che insanguinano le strade nei fine settimana.A bordo si trovavano quattro giovani poco più
che ventenni, tutti provenienti dal Lodigiano e diretti nella nostra città per
trascorrere qualche ora in un locale. Il ragazzo al volante, come da prassi, è
stato sottoposto all’alcoltest, che ha dato esito positivo, rivelando valori
oltre il consentito. A questo punto sono intervenuti in sua difesa gli amici,
che sono scesi dal veicolo e hanno mostrato ai militari dell’Arma un identico
"messaggino" che tutti e tre avevano conservato sul telefono cellulare.
Si trattava della conferma dell’iscrizione all’iniziativa "La vita non è
un optional", che presidenza del Consiglio e ministero delle Politiche
giovanili hanno messo in atto per sensibilizzare i ragazzi dai 18 ai 35 anni
sulla buona pratica del cosiddetto guidatore designato, di colui cioè che si
incarica di non assumere sostanze alcoliche per portare in giro senza problemi
gli amici nelle serate dei week-end. Un servizio che, tra l’altro, mette a
disposizione numerosi premi per coloro che si sono iscritti e che vengono
controllati dalle forze dell’ordine, ottenendo un risultato pari a zero
all’etilometro (oltre naturalmente a essere in regola con le altre norme del
codice della strada).La pattuglia ha verificato che i tre ragazzi
lodigiani avevano effettivamente l’sms in memoria, che gli sarebbe valso la
partecipazione al concorso a premi, ma che era stato mostrato per cercare di
"intenerire" i carabinieri e salvare l’amico, evitandogli le pesanti
conseguenze in cui incorrono coloro che sono sorpresi al volante con una
quantità di alcol nel sangue superiore al limite consentito. Le giustificazioni
non sono tuttavia servite a nulla e per il ragazzo è scattata la denuncia per
guida in stato di ebbrezza. Nessuno ha però spiegato il motivo per cui al
volante c’era l’unico della compagnia che era ubriaco, designato in maniera
completamente opposta a quanto prevederebbe la prassi.
IL TEMPO
Denunciato l’uomo che ha aggredito il
commerciante di VITTORIO LABANCA AGNONE — Denuncia a piede
libero al ragazzo di una frazione del centro altomolisano che sabato scorso, in
preda ai fumi dell’alcool ha ferito un commerciante di Agnone. La prognosi, per
il noto esercente, parla di sette giorni. L’arma, una roncola, sarebbe stata lanciata
dall’uomo, finendo alla base del collo e provocando una profonda ferita
lacero-contusa. Motivo dell’insano gesto sarebbe stato il pagamento di alcune
bottiglie di alcolici che l’uomo, una volta prelevate dalle scaffalature del
market non avrebbe voluto saldare. Il fatto, successo proprio nelle ore
centrali del passeggio serale, ha procurato anche del panico fra i passanti
richiamati dalle grida e dai lamenti del ferito nel negozio ubicato proprio
nella centralissima via Matteotti. La roncola è stata poi sequestrata dai
Carabinieri. Un fatto questo che ha lasciato sgomenti. Anche perché la lama,
fortunatamente, non ha leso organi vitali, né reciso arterie provocando una
ferita al cuoio capelluto quasi all’altezza del collo. Denuncia a piede libero,
dunque, per un uomo che molti dicono essere avvezzo a sostanza stupefacenti e
che pare, proprio prima del fattaccio, sarebbe stato invitato ad uscire dal bar
di fronte al market per le condizioni poco lucide. Ricevendo dal gestore del
locale un netto rifiuto alla richiesta di somministrazione di bevande
alcoliche.
INTERNAPOLI
CALDO E ALCOL: MUORE UN 25ENNE UCRAINO A
GIUGLIANO. POLEMICHE SUI SOCCORSI di REDAZIONE GIUGLIANO. Alcool e degrado, un binomio che
compare ormai troppo spesso, sulle pagine di cronaca. Intorno alle 12.30 di
venerdì, in via Colonne 153 a Giugliano, comune alla periferia nord di Napoli,
si è verificato l’ennesimo caso di morte legata al consumo di bevande
alcooliche. Almeno stavolta non vi sono incidenti stradali che coinvolgano
terze persone, ma soltanto una giovane vita stroncata dal caldo e dalle pessime
condizioni fisiche. Un giovane poco più che venticinquenne, le cui generalità
sono in corso di accertamento (attualmente si sa solo che è originario
dell’Ucraina), è stato trovato riverso al suolo esanime, dagli operatori del
118 accorsi inutilmente per salvarlo. Più fortunato di lui è stato invece il
suo amico e coetaneo. Il ragazzo all’arrivo dei soccorsi barcollava ed era in
evidente stato confusionale, dovuto probabilmente allo stato di ebbrezza.
Fortunatamente però l’intervento degli operatori medici gli ha consentito di
salvarsi in extremis. Le indagini, condotte dal Commissariato di Polizia di
Giugliano che fa capo al vice questore aggiunto Pasquale De Lorenzo, sono in
atto per cercare di ricostruire la precisa dinamica dei fatti. Anche le tute
bianche della scientifica si sono recate sul luogo, e sono andate via soltanto
alle 15, dopo aver effettuato i rilievi di rito. E’ però nata una polemica
sull’efficacia dei soccorsi da parte dell’ambulanza. E’ sorto infatti il
sospetto che un intervento più tempestivo avrebbe potuto salvare la vita del
clochard. Il 118 però non ci sta e replica, per bocca dell’operatrice Rossana
Bianchi, chiamando in causa le forze dell’ordine: «Arrivati sul luogo non
abbiamo potuto far altro che constatare il decesso del giovane, ma finché
l’autorità giudiziaria non fosse arrivata sul posto non avremmo mai potuto
prelevare il corpo. Abbiamo contattato Polizia, Carabinieri, Guardia di
Finanza, ma tutti ci hanno risposto che non c’erano pattuglie disponibili. Nel
frattempo noi eravamo bloccati sul posto, con un ferito a bordo e altre
chiamate da soddisfare. Solo chiamando la prefettura la situazione si è
risolta, poiché sono stati loro ad inviare poi le due volanti della Polizia».
Questo ping-pong di responsabilità sarà ovviamente da verificare, e si attende
che venga fatta luce anche su questa spiacevole vicenda. Ancora una volta dunque un triste episodio che
interessa ragazzi che provengono dall’estero, spesso dall’Est Europeo, in cerca
di fortuna, ma che finiscono poi per trovare l’esatto opposto. I due ragazzi
vivevano in condizioni disagiate, dopo aver occupato abusivamente un
appartamento situato al primo piano di una casa diroccata, in cui vivevano fra
sporcizia, rifiuti ed erbacce. L’alcool era probabilmente la loro unica
compagnia, dato che le condizioni del fegato della vittima sono apparse già
piuttosto gravi, ad un primo esame. Questo evidenzia un consumo abituale di
bevande ad alto tasso etilico, che ha portato ad accelerare poi il collasso. Il
suo amico e connazionale è stato invece trasportato al vicino ospedale, dove
sarà ora rimesso in sesto e poi probabilmente rispedito nella propria terra
natale. Comunque sia, gli accertamenti degli investigatori sono ancora in corso
d’opera, e forniranno ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.
IL TEMPO
Rissa, intervengono i Carabinieri I
CARABINIERI del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Ronciglione nel
corso della notte passata sono dovuti intervenire a Carbognano ed a Capranica
per evitare che delle discussioni tra giovani finissero in rissa. Il primo
intervento lo hanno effettuato a Carbognano, dove all’esterno di un Bar per
futili motivi due gruppi di ragazzi (uno composto da turisti romani ed uno di
giovani locali) volevano venire alle mani per delle parole di troppo volate
dopo uno spintone all’uscita del bar. I militari dell’Arma, identificando i
giovani hanno messo fine alla disputa. Da Carbognano i Militari sono dovuti
recarsi a Capranica dove all’uscita da una discoteca dei giovani che non
avevano dosato l’uso dell’alcool avevano avuto a che ridire prima con i «buttafuori»
e poi con altri ragazzi. Anche in questo caso il tempestivo intervento
dell’equipaggio della "gazzella" ha evitato il peggio.
L’ECO DI BERGAMO
Gli avevano tolto la patente 3 volte Ubriaco,
travolge e uccide centauro
LIBERTA’
Tutti sobri tranne il guidatore: scatta la
denuncia
PANORAMA
Affogati nell’ alcol Sempre più giovani,
sempre più ubriachi
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