SICUREZZA STRADALE/
BIANCHI: NON BASTA DL, PRESTO LEGGE (UNITA’) IL TRENTINO Stragi e alcol: da
cambiare è la mentalità E’ ormai evidente che le stragi del sabato
sera rappresentano una calamità sempre più devastante. Sono ormai troppi i
morti che piangiamo ogni fine settimana. L’aspetto più oscuro di tutta questa
triste vicenda è l’indifferenza e l’ignoranza spesso registrabile nei diretti
interessati: i giovani, in primis i neopatentati. Ho constatato, e lo può fare
chiunque, il diffuso atteggiamento consistente nel vantare la propria idiozia:
vantarsi di aver fatto sorpassi pericolosi, di aver gareggiato con altri
veicoli più potenti dei propri, di aver raggiunto alte velocità su strade
pubbliche, di aver viaggiato “in sicurezza” nonostante l’ampia assunzione di
alcolici (...). A nulla servono le campagne di prevenzione, finché non cambierà
la mentalità giovanile: i giovani devono responsabilizzarsi, comprendendo che
la vita è il bene maggiore che essi hanno a disposizione e che essa deve essere
tutelata ad ogni costo. Occorre che i (molti) giovani che sono coscienti di
tutto questo assumano coraggio e non si nascondano: molti vorrebbero
rimproverare ai propri amici le stupidaggini che questi compiono
quotidianamente sulla strada, ma non lo fanno per timore e per paura di essere
esclusi dal gruppo ed etichettati come “scemotti”. Cari coetanei: non abbiate
timore! Reagite, anche a costo di rendervi “ridicoli” (agli occhi degli uomini
sensati non lo sarete mai!). Le strade italiane sono ormai ridotte a cimitero:
è nostro dovere ricordare le norme elementari di sicurezza e di rispetto per sè
e per gli altri (soprattutto questi ultimi, spesso coinvolti, loro malgrado, in
incidenti gravissimi) a chi non si dimostra in grado di farlo da solo. Spero
che questo umile appello possa toccare quanti condividono le mie idee.
MAURO STENICO insegnante d’autoscuola FORNACEBLOGOSFERE – SICUREZZA STRADALE
Alcol: quel Decreto mi
fa pauraPrima del 3 agosto, il Codice della strada diceva:
se la Polizia capisce che sei in stato d’ebbrezza ti multa, anche senza fare
l’alcoltest: "Quando si abbia altrimenti motivo di ritenere che il
conducente del veicolo si trovi in stato di alterazione psicofisica derivante
dall’influenza dell’alcool, gli organi di Polizia stradale di cui all’articolo
12, commi 1 e 2, anche accompagnandolo presso il più vicino ufficio o comando,
hanno la facoltà di effettuare l’accertamento con strumenti e procedure determinati
dal regolamento".Adesso, invece, il Decreto sulla sicurezza
stradale impone la prova con l’etilometro. Già, ma se uno è così ubriaco da non
riuscire a soffiare nell’alcoltest, come fa la Polizia a multarlo? E un giudice
su che cosa si basa per sanzionare l’ubriacone che guidava? Certo, in base ad
altri articoli del Codice della strada, la Polizia potrà impedire quel l’ubriaco
continui a guidare, ma il reato per guida in stato d’ebbrezza non scatta.
Risultato: qui c’è anche il serissimo rischio che schifosi e viscidi furbastri
fingano di essere così strafatti di alcol da non riuscire a soffiare
nell’etilometro.Altro problema: ci sono tre fasce cui
corrispondono altrettante multe.Più sei ubriaco, più vieni multato. Il Governo
s’è clamorosamente tirato la zappa sui piedi. Il perché ve lo spiego subito.
Fai un test e risulti appartenere alla fascia uno. Ne fai un altro (come previsto
dalla legge) e sei nella fascia due. Quale multa si dà? Ma soprattutto: il
guidatore ubriaco può fare ricorso per discrepanza fra le due rilevazioni di
alcol nel sangue. Disastro. Questo Decreto è pieno di falle.(…) NEWSLETTER DIARIO PER LA PREVENZIONE
(www.diario-prevenzione.it) INRS - Dossier
Dipendenze e lavoro29 agosto 2007 - Consumo anche occasionale o
abituale di alcol , cannabis o di farmaci possono mettere in pericolo la salute
e la sicurezza dei lavoratori ed essere all’origine di incidenti sul lavoro .
La prevenzione e la presa in carico delle dipendenze è dunque necessaria nelle
imprese. Un dossier ben fatto dell’Istituto francese INRS. Nel dossier vengono indicate le strategie
messe in pratica nelle imprese che passa
attraverso la sensibilizzazione al tema collettiva e la presa in carico delle
persone che hanno il problema . fonte INRS EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da TARGATOCN) Limone: sabato un
convengo nazionale sull’alcolismoAl teatro ‘La Confraternita’ di Limone
Piemonte si svolge sabato a partire dalle 17 e 30 un convegno nazionale dal
titolo ‘Alcolismo: a che punto siamo? La vita per un bicchiere’. Ad organizzare
l’evento, oltre al Comune della località turistica della valle Vermenagna ed al
Grand Hotel Principe, è l’Associazione Nazionale Contro L’Alcolismo che si
batte per aiutare chi vive il disagio dell’alcoldipendenza in modo diretto o
indiretto. Oltre al recupero di chi sconta sulla propria persona o in modo
indiretto questa grave gli effetti dell’alcolismo, l’ANCA organizza seminari,
occasioni di formazione, tavole rotonde e conferenze. Nell’occasione, a Limone
parteciperanno esperti e personaggi noti come Bruno Liconti, Luciano Onder e
Gino Paoli a cui verrà assegnato il ‘Premio Gian Bonzi’ per essersi
particolarmente distinto nella lotta contro l’alcolismo. Subdola e dalla crescita lenta e silenziosa questa dipendenza viene a volte accertata quando ormai è troppo tardi. Per chi la vive è importante poter leggere l’esperienza vissuta e raccontata con sincerità dai diretti interessati, la testimonianza dei familiari che hanno sofferto e lottato con loro, le osservazioni dei medici che studiano tutte le possibili soluzioni del problema e, infine, la certezza che questo male può essere sconfitto, come è successo a chi si racconta. Scopriamo, invece, che nel nostro paese si contano un milione e mezzo di alcolisti e ben 40 mila italiani ogni anno restano vittime di questa malattia. Ancor più deve far riflettere, e preoccuparci, il dato relativo all’aumento dell’incidenza del fenomeno tra i giovani e le donne.
Non si demonizzi chi
beve un bicchiereCaro Beppe,premetto che guido da oltre vent’anni, senza
incidenti e senza neppure problemi con il codice della strada. Il polverone
estivo sull’alcol e la guida mette la coscienza in pace di qualche benpensante,
ma come al solito si rischia di prendere un mitra e fare una strage per sparare
alle mosche. Per la legge italiana sei «ebbro» dopo mezzo bicchiere di vino:
sui giornali la parola ebbro viene tradotta volgarmente con «ubriaco». Un
ubriaco fradicio, come quello che ha investito la povera sedicenne di cui si
parla ora, e uno che ha bevuto il bicchiere in più di un brindisi, dalla legge
sono considerati praticamente allo stesso modo. Non esiste una vera gradualità
di sanzioni secondo il tasso alcolimetrico e ciò credo che dia un grosso senso
di ingiustizia anche a chi deve far rispettare queste leggi. Est modus in rebus. Si sanzioni in modo diverso chi ha bevuto due bicchieri di vino e
chi si porta «l’ebbrezza» di due bottiglie di grappa.
Luigi Calabrese ,
luigiclb@gmail.comCaro Luigi,da quel che ho letto, ho sentito e ho visto
sul campo - anzi, sulla strada di notte, insieme alla polizia - mi sembra di
poter dire: si possono bere due bicchieri di vino o una birra bionda da 66 cl e
restare sotto i limiti di 0,5 g/l. Ammetto però che c’è molta confusione in
materia (e non solo per il diverso metabolismo dei conducenti). In GB, sulle
etichette indicano il numero «unità alcoliche»; così diventa più facile
calcolare quanto si è bevuto. Credo dovremmo introdurre anche noi un sistema
del genere, perché - ripeto - c’è confusione e incertezza.La tua lettera - perdonami - lo dimostra. Non
è vero che «non esiste una gradualità di sanzioni secondo il tasso
alcolimetrico». Nel Decreto legge n. 117 del 3 agosto 2007 sono previste tre
fasce progressive di violazione, con diverse sanzioni: tasso alcolemico
superiore a 0,5 g/l ma inferiore a 0,8% g/l; tasso tra 0,8 g/l a 1,5 g/l; tasso
superiore a 1,5 g/l (se vuoi saperne di più, guarda l’ottimo sito
https://www.asaps.it/).Il problema è un altro, come dice il presidente dell’Asaps Giordano Biserni: «Poniamo il caso che persone in evidente stato di ebbrezza vengano sorprese alla guida di veicoli: alcune soffieranno nell’etilometro o accetteranno di sottoporsi al narcotest, altre invece si rifiuteranno. Le prime rischieranno sanzioni penali, mentre le seconde resteranno immuni da questa eventualità, configurandosi a loro carico semplici illeciti amministrativi, seppur pesanti». Come dire: i furbi troveranno la via d’uscita, come al solito. IL GAZZETTINO (Venezia) Sotto choc il
gondoliere che guidava ubriaco. Ma è recidivo Mirco Zotti, coinvolto
nel tragico incidente nel Trevigiano costato la vita a una donna, nel 1998 era
stato condannato per essersi messo al volante dopo aver bevuto VeneziaMirco Zotti, il sostituto gondoliere di 38
anni alla guida del fuoristrada che lunedì sera ha travolto e ucciso Cristina
Pattaro, 46enne di Villorba che viaggiava in sella alla sua bicicletta, nel
Trevigiano, è recidivo: aveva, infatti, già subìto una condanna per guida in
stato di ebbrezza a 5 giorni e a 270 mila lire di multa nel ’98.Ma questo non significa che le sanzioni a suo
carico aumenteranno né che verrà arrestato. Perché in prigione ci finisci solo
se c’è la flagranza cioè soltanto se la signora travolta, che è morta alcune
ore dopo, fosse invece deceduta sul colpo, e se, comunque il giudice avesse
giudicato plausibili le ipotesi di pericolo di fuga, reiterazione del reato e
inquinamento delle prove.E la recidiva? Le nuove norme prevedono la
sospensione della patente in caso di recidiva, ma solo se questa si verifica
nel biennio successivo al primo reato contestato. Quindi anche il fatto di
essere stato sorpreso due volte alla guida in quelle condizioni non conta nulla
ai fini della legge.Il sostituto procuratore di Treviso che era di
turno al momento dello schianto mortale, Antonio Miggiani, ha disposto che venga
ricostruito nei dettagli cosa è avvenuto, con una perizia, perché, secondo i
primi accertamenti, il gondoliere ora accusato di guida in stato di ebbrezza e
omicidio colposo avrebbe anche cercato di allontanarsi dal luogo del disastro,
e sarebbe stato fermato da altri automobilisti. In questo caso, e qualora
risultasse che la sua auto era in buono stato, gli verrebbe contestata anche
l’omissione di soccorso. Mirco Zotti, gondoliere di piazza San Marco, anni fa
venne coinvolto, a seguito di una denuncia presentata da alcuni turisti che
passavano per il Tronchetto, anche in un’inchiesta sugli intromettitori. Il
Comune si costituì parte civile, ma tutto finì in una bolla di sapone perché il
giudice stabilì che non c’era alcuna violazione della legge.«Ho visto due biciclette che procedevano in
fila indiana - avrebbe dichiarato il pope al suo avvocato - e, ad un certo
punto, una delle due si è spostata. Quindi ho sentito un gran botto e mi sono
fermato a duecento metri dal luogo dell’incidente».Zotti è sconvolto. Il difensore, il legale
veneziano Giovanni Battista Muscari Tomaioli, ha affermato che è molto
scioccato e che si è rivolto a lui in lacrime raccontandogli la sua versione
dei fatti. Il problema è che quel tasso alcolemico nel sangue, 2,5 grammi per litro,
superiore di ben cinque volte al limite di 0,5, non si può cancellare. E il
rimorso deve essere pesante come un macigno.Per quanto riguarda la difesa della sua
difficile posizione, il legale, che ieri mattina ha depositato la nomina,
afferma di avere ancora alcune riserve, almeno da quanto letto sui giornali
relativamente alla dinamica della tragedia. «Aspettiamo gli accertamenti
peritali - spiega - per poterci esprimere. Ma il dubbio è proprio l’andatura
del velocipede. Se si fosse trattato di un tamponamento, anche la seconda bici
sarebbe stata colpita».Di una cosa, comunque, l’avvocato è sicuro. «Certamente - sostiene - l’accusa di omissione di soccorso verrà smontata. Il mio assistito - continua - ha riferito di essersi fermato alla fine della discesa, nessuno gli è corso incontro per farlo fermare». IL GAZZETTINO (Belluno) Ubriaco fradicio alle
10.45 ... IL TEMPO SAN BASILIO CORRIERE DI COMO Fugge ai carabinieri e
sfascia due auto GIOVANE IN OSPEDALE Forse la paura di non essere a posto con il
tasso alcolico nel sangue. Fatto sta che la sua reazione, alla vista dell’auto
dei carabinieri del nucleo radiomobile di Como, è stata davvero esagerata. Invece
di fermarsi, ha tirato dritto e poi accelerato. Tentando di far perdere le
tracce. Ma in via Monte Grappa, all’altezza della strettoia del ponte, la sua
Mini Cooper ha sbandato ed è finita contro due vetture in sosta (una Punto e
una Fiat 500, danneggiandole in modo serio) prima di finire la sua corsa contro
un palo. Il giovane a bordo, un 19enne residente in città, non è rimasto
ferito. Solo contusioni e un forte stato di shock.Per i militari - ma è ancora un sospetto tutto
da confermare - forse anche per colpa dell’alcol bevuto. E così appena il
protagonista della fuga notturna sulle strade della città è arrivato al pronto
soccorso del Sant’Anna è stato sottoposto all’esame del sangue per accertare la
presenza di alcol nel suo sangue: se positivo, rischia grosso. Innanzitutto il
ritiro della patente e poi il sequestro del mezzo.Senza contare i danni da pagare a chi si è
vista l’auto colpita in modo serio alle fiancate laterali: ma in questo caso
saranno le assicurazioni a intervenire. Resta il movimentato episodio che è
avvenuto lunedì mattina poco dopo le 4 in una zona abbastanza isolata.Qui il ragazzo, fresco di patente, si è
imbattuto nella pattuglia dei carabinieri che erano in zona per controllare
strade e territorio. Quando gli hanno imposto l’alt, lui ha accelerato
bruscamente. Il resto lo ha fatto la sua inesperienza nella guida: non essendo
un provetto pilota, dopo pochi metri - con la pressione della gazzella dei
carabinieri alle spalle - ha sbandato e ha fatto un disastro. Per fortuna era
notte fonda e in strada non c’era nessuno. Altrimenti avrebbe rischiato di
ferire anche qualche ignaro passante. In via Monte Grappa, subito dopo questo
piccolo far-west cittadino, anche i pompieri per ripulire la sede stradale
dell’olio e della benzina persi dalla Mini.Lo schianto è stato sentito nitidamente da
alcuni residenti che subito si sono affacciati alle finestre di casa per
osservare la scena. Per le prossime ore i carabinieri attendono l’esito degli
esami del sangue del ragazzo.Marco Romualdi ESTENSE.COM Alcol e droga al
volante, ’recidivo’ esce di stradaCodigoro. Un ventottenne di Rosolina, in provincia di Rovigo, è stato denunciato dai Carabinieri della stazione di Codigoro, per guida in stato di ebbrezza e sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. Martedì notte il giovane si trovava alla guida della propria autovettura e senza alcuna causa apparente aveva prima sbandato, quindi era uscito di strada e, a causa delle lesioni riportate, trasportato all’arcispedale sant’Anna di Ferrara. Qui gli accertamenti sanitari richiesti dai militari di Codigoro, hanno riscontrato la positività a cannabinoidi, cocaina, e oltre 1,50 g/l di etanolo nel sangue. A rendere ancora più grave la situazione del conducente vi è la recidività nella condotta, essendo incorso nello stesso reato da meno di due anni. IL TIRRENO LUNGO L’AURELIA IL GAZZETTINO (Venezia) Sei sbronzi al volante
Altre sei patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza (tre in città e tre lungo il litorale jesolano) e se si considera che gli automobilisti sono stati controllati di martedì sera, il dato risulta davvero preoccupante. La Polstrada di Mestre non abbassa la guardia e davanti al locale "Alla cascina", vicino all’Auchan, ha sanzionato fra gli altri un trentottenne mestrino con un tasso alcolemico quadruplo rispetto al consentito (vale a dire 2,00 gr/l), seguito a ruota da un ventitreenne sempre mestrino che ha fermato l’etilometro sull’1,95. Di poco inferiore, infine, la percentuale riscontrata nel sangue di un vicentino di trent’anni (1,90) bloccato a Jesolo. Per tutti la nottata si è conclusa con il divieto di mettersi al volante per sei mesi, oltre alla relativa sanzione amministrativa, e con una telefonata a casa o al carroattrezzi per assicurarsi il rientro a domicilio. IL GAZZETTINO Ubriaco, non si ferma
all’alt dei vigili. Preso CORDENONS -(sdz) Non si ferma all’alt per paura di essere scoperto ubriaco. È successo martedì sera in via Romans, a Cordenons. Sono circa le 23 quando la pattuglia della Polizia municipale, in servizio notturno, sta svolgendo attività di controllo del territorio attraverso un posto di blocco. Peccato che tra le auto a cui gli agenti intimano l’alt ci sia anche quella di un guidatore un po’ alticcio che, impauritosi di fronte al segnale di stop, fugge sperando di seminare gli agenti. Tentativo inutile per lui, un uomo alla guida di un’auto di media cilindrata, che è stato subito riacciuffato. Al controllo del tasso alcolico, rilevato con il nuovo dispositivo in dotazione al comando, il guidatore è risulta avere un livello di gran lunga superiore al limite consentito. Per lui è scattato il ritiro della patente, oltre a una sanzione che può andare dai 1.500 ai seimila euro. «Grazie al nuovo etilometro acquistato dal Comune commenta il comandante Luca Busetto siamo in grado di compiere azioni più capillari e celeri». BRESCIA OGGI DARFO. Ieri pomeriggio VITA NO PROFITI ONLINE GB: un teen agers su
cinque guida ubriaco
Lo dice una ricerca
del CIS 30/08/2007 Lo rivela una ricerca della Co-operative Insurance (CIS), condotta su un campione di 3188 ragazzi tra i 17 e i 18 anni. uno su cinque ha guidato sotto l’effetto dell’alcool, uno su 14 sotto l’effetto di droghe, uno su tre ha viaggiato come passeggero su un’auto con il guidatore ubriaco.uccisa da un ubriaco: indaga la procura LA NUOVA FERRARA era alla guida sotto l’effetto di alcol e
droga IL PICCOLO DI TRIESTE guidava ubriaco, goriziano di 27 anni privato
della patente |
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