(ASAPS) SIDNEY, 3 settembre 2007 – Un
incidente su quattro dovuto alla droga: accade nei dintorni di Sidney, la
capitale del Nuovo Galles del Sud, la più grande (e vecchia) città
dell’Oceania, con un centro storico relativamente piccolo, 170mila abitanti, ed
una periferia da far spavento (oltre 4 milioni di residenti), che contende a
Melbourne il titolo di città più importante dell’intera Australia, di cui è
capitale la “neutrale” Canberra. All’ombra dell’Opera House e dell’Harbour
Bridge, pulsa il cuore finanziario del Commonwealth più lontano da Londra, e
per il turista, o lo studente, si tratta di una tappa obbligata. La città ha un
traffico ordinato e la polizia vigila continuamente, anche oltre i sobborghi,
dove la campagna lascia velocemente il posto al “bush” ed al deserto. Ma anche
in mezzo al niente, i controlli sulla velocità, sull’ebbrezza e sull’uso di
droghe, sono puntuali. Così tanto, che la Polizia di Stato ha scoperto un dato
davvero sconcertante: un automobilista coinvolto in un sinistro stradale su quattro,
è sotto l’effetto degli stupefacenti. La notizia è stata resa pubblica da John
Hartley, direttore della Highway Patrol, che ha illustrato il risultato di una
lunga inchiesta conoscitiva del fenomeno: a farla da padrone sono le droghe “da
party”, in modo particolare quelle a base di metilamfetamina, riscontrata nel
90% dei positivi. La particolarità di questa sostanza – che la distingue dalle
altre amfetamine – è che si può fumare, con effetti simili a quelli del “crac”
o della cocaina, ma con una durata fino a 12 ore. La molecola stimola sul
sistema nervoso centrale e crea dipendenza con estrema rapidità. Cannabis ed
Ecstasy sono poi equamente distribuite nel restante 10%. Al dato già di per sé
preoccupante, se ne aggiunge un altro a dir poco critico: secondo i narcotest
eseguiti dalla polizia, il 30% dei positivi risulta aver assunto due o più
droghe, psicofarmaci compresi. È, dunque allarme, ma Hartley non si dice
affatto stupito. “I dati da noi elaborati, certamente confermano ciò che
sapevamo bene: le droghe sono un fattore che contribuisce alle collisioni
fatali di autoveicoli”. Del resto, nel New South Galles, l’ultimo lustro di
indagini ha evidenziato che le droghe da party sono in continuo e crescente
aumento: si tratta di sostanze a basso costo, accessibili a tutti e facilmente
sintetizzabili. Si pensi che nel giugno di quest’anno, il British Medical
Journal aveva pubblicato un lungo articolo nel quale si spiegava che uno dei
più popolari farmaci contro il raffreddore – di quelli reperibili senza ricetta
medica – era sul punto di essere bandito dal mercato: erano sufficienti alcuni
rudimenti di chimica, infatti, ed un laboratorio in casa, per estrarre dal
principio attivo proprio la metilamfetamina. “La nostra ricerca – ha concluso
il capo della polizia stradale del NSG – svela una verità ovvia: essendo più
numerosi coloro che in genere fanno uso di queste droghe, è ovvio che aumentino
i conducenti sotto il loro effetto. A noi preme ricordare però che anche molti
psicofarmaci non devono essere associati alla guida. Questo è invece un
comportamento di cui non c’è spesso consapevolezza”. (ASAPS)
|