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Rassegna stampa Alcol e guida del 2 settembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL TIRRENO

Bagni devastati da vandali ubriachi

Giro di vite del sindaco: vigilantes anche fuori della September fest

MARINA DI CARRARA.Vandali in azione negli stabilimenti balneari (5 quelli più danneggiati). Ombrelloni e lettini gettati in mare, bandiere rotte, gazebo e attrezzature distrutti: tutto in una notte brava per smaltire i fumi dell’alcol all’uscita dalla festa della birra.

Il caos è scoppiato venerdì, poco prima delle 22, quando la polizia notturna non aveva ancora preso servizio sulla spiaggia. I balneari ora contano i danni ma intanto il sindaco Angelo Zubbani ieri mattina ha convocato d’urgenza gli organizzatori della September fest ordinando di raddoppiare la vigilanza esterna. E a loro spese. I danni. Quello che ha subito più danni è stato il bagno Giocondo di Piero Vatteroni. E’ stato lo stesso Vatteroni a chiedere, oltre all’intervento della polizia per denunciare il grave episodio, anche quello del sindaco Angelo Zubani. Il bagno Giocondo ha avuto un danno di oltre 5mila euro. I balordi hanno gettato in mare una decina di ombrelloni, lettini, sdraie, divelta la rete di confine, abbattuto un gazebo e rotte alcune poltroncine. Del grave disastro è stato testimone l’ispettore capo della polizia Franco Butera e altri poliziotti, intervenuti nella notte scorsa, per svolgere le prime indagini. «Dal sindaco, che è una persona intelligente e quadrata - sostiene Piero Vatteroni - ho avuto la promessa che gli organizzatori della festa della birra ingaggeranno dei vigilantes per proteggere le nostre attrezzature durante lo svolgimento della manifestazione. Ed è già qualcosa. Speriamo che la promessa venga mantenuta. Intanto mi rendo conto che non è possibile vietare questa manifestazione anche se a noi porta soltanto danni». Lo stabilimento balneare Marino, altro bagno storico di Brunello Menconi non è la prima volta che viene preso di mira dai vandali. L’altra notte i danni sono stati parecchi: sono andati distrutti sei ombrelloni, quattro sdraie, alcuni lettini e danneggiata la corda porta bandiera. Danni per tre o quattromila euro. Anche dal Marino è partita la denuncia contro ignoti ai carabinieri. Cesare Perini, titolare del bagno Paris, afferma di essere rientrato nello stabilimento poco prima delle 23 e i vandalismi erano già stati compiuti. «Sono corso in spiaggia e ho visto che il pattino non era più sulla battigia. Fortuna stava a pochi metri dalla costa perché il mare era calmo e il pattino non aveva i remi. Altro non hanno toccato anche perché, probabilmente, mi hanno visto arrivare perché ho acceso la luce». Allo stabilimento Zaza di Luciano Boddi i vandali hanno devastato le bandiere non soltanto quella italiana ma altre 15, compresa quella europea. Hanno rovesciato la pedana che si trova sull’arenile, ribaltato i lettini e gettati in mare, compreso una decina di ombrelloni. Spezzato le gambe di tre tavoli e devastato il palo porta bandiera. «Non penso che fossero in pochi - dice Luciano Boddi - perché chi l’ha visti da lontano sostiene che erano due squadre: una che ha operato verso i capanni e l’altra sulla battigia». I vandali hanno colpito anche al bagno Lydia di Sandro Tonetti. «Da un primo inventario - sostiene Tonetti - i danni ammontano a qualche migliaia di euro. Gli ombrelloni di prima fila sono finiti in mare e non li ho più trovati. Poi mancano sdraie e sedie». Pugno di ferro di Zubbani. «Ieri alle 8 e 30 ho tirato giù dal letto gli organizzatori della Sptermber Fest - dice il sindaco Zubbani che ha tenuto in suo carico la delega alla sicurezza insieme a quella alla sanità e al centro storico - e abbiamo immediatamente convocato una riunione d’urgenza a Palazzo civico. Ho imposto agli organizzatori un servizio di vigilanza, a loro spese, fino alla fine della festa, sabato prossimo. La polizia privata vigilerà nelle pinete, sulle spiagge e in tutte le aree circostanti la manifestazione». E non ci saranno solo vigilantes a garantire un dopo festa sicuro. «Da parte nostra - annuncia Zubbani - abbiamo già previsto, in collaborazione con le forze dell’ordine, un’intensificazione dei servizi. E i vigili continueranno con i test dell’etilometro». M.M. A.V.


IL TIRRENO

SANDRO TELARA
“La realtà è che il litorale è stato tutto sfasciato”
MARINA DI CARRARA. Cerca di mantenere la calma il presidente dei balneari, e titolare di uno dei bagni storici del litorale, Sandro Telara. Ma l’amarezza è davvero tanta dopo la notte brava che sconvolto gran parte dei bagni di Marina. «La realtà è che l’altra notte il litorale è stato sfasciato - dice Telara - Dalla fossa Amestra fino al porto tutti i bagni, chi più che meno, sono stati danneggiati. E alcuni danni sono stati anche pesanti, c’è chi ha perso fino a 15, 20 ombrelloni e lettini». Non vuole scendere in polemica il titolare del bagno “Sandro” e quindi si limita a una constatazione: «Ogni anno con la festa della birra è così - dice - non si può pensare avanti di continuare su questa strada».


IL TIRRENO

L’organizzatore tedesco della kermesse difende l’altra faccia della manifestazione, quella formato famiglia
«Ma non ci faremo rovinare la festa»

Il patron Werner Possl: nel week end il servizio d’ordine sarà raddoppiato

CARRARA. «Sì, siamo pronti a fare la nostra parte: per i week end intensificheremo il servizio d’ordine dentro la festa della birra e anche all’esterno come ci ha chiesto il Comune. Anche noi vogliamo tenere lontano i vandali e fare della nostra September fest un’occasione di divertimento per tutti. Non permetteremo a nessuno di rovinarla». Parla così il patron della September fest Werner Possl, all’indomani della notte brava che ha visto danneggiare buona parte dei bagni del litorale da parte di vandali ubriachi usciti proprio dalla festa che celebra, da 31 anni a Marina di Carrara, una delle bionde più amate dagli italiani, e un gemellaggio storico con la città di Ingostad. Il «papà» della festa della birra non avrebbe voglia neppure di commentare atti che esulando dallo spirito di una delle manifestazioni più amate. «E non solo da chi viene qui per bere e far danni - dice - ma da intere famiglie che arrivano anche dalle province vicine a questo appuntamento fisso». Werner Possl ci tiene di più a presentare l’ultima settimana della kermesse dedicata alla birra, che si prepara a fare il botto con il ballo acrobatico, il cambio dell’orchestra e il cantante Felix: «Ci sono tantissimi carraresi che ce lo richiedono, e sono quelli che vengono a Marina per passare una serata divertente. Nulla a che vedere con ubriachi e vandali». «Ma visto che il problema esiste - ammette il patron della September fest - siamo i primi a voler dare una mano. Già da stasera (ieri per chi legge) gli uomini della sicurezza all’interno della festa saranno 20 anziché 16 e il doppio dei giorni infrasettimanali. Alla chiusura una quindicina di loro, più un’altra decina di persone addette al servizio d’ordine, si trasferirà all’esterno, nelle zone delle pinete e dei bagni». Insomma gli organizzatori della festa della birra hanno eseguito in tempo reale l’input del Comune che ha scelto la linea dura contro i vandalismi messi in atto da coloro che, completamente ubriachi, escono dalla kermesse che chiuderà i battenti sabato prossimo nella struttura di CarraraFiere. «Abbiamo sempre cercato di evitare il caos - spiega Possl - Da anni, infatti, pensiamo ad allestire (tutto a nostre spese) un servizio d’ordine fra i tavoli della nostra festa: e lo facciamo reclutando gente del posto che conosce un po’ tutti e quindi ha maggiore facilità a tenere la situazione sotto controllo». A.V.
LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI FEDE PER LA VITA, AIFVS, ACAT

Alla redazione de Il Tirreno di Carrara

E p.c.: al sig. Minstro dei trasporti, al sig. Sindaco di Carrara, al sig. Prefetto di Carrara, al sig. Presidente Provincia Massa Carrara, al sig. Questore di Massa Carrara, Ass. Sostenitori Amici Polizia Stradale, Aicat Toscana, Ass. Europea Familiari e Vittime della Strada, Ass. Italiana Familiari e Vittime della Strada, Associazione Basta un Attimo, Associazione PU.RI.
Gli atti vandalici commessi la sera di venerdì 31 agosto ai danni di alcuni stabilimenti balneari di Marina di Carrara, sono sicuramente inaccettabili e da condannare: tutto questo però non deve meravigliare gli organizzatori e coloro i quali hanno concesso le autorizzazioni in quanto, episodi di questo tipo, sono da mettere in preventivo quando si organizzano manifestazioni come il September Fest; per giunta, secondo quanto dichiarato dal Presidente dei balneari, sembra che anche in passato ci siano stati episodi simili. Chissà, forse tra questi vandali c’era qualcuno di quelle persone che avevano deciso di bere almeno 2 litri di birra, oppure qualcuno di quelli che prevedevano già di tornare a casa a piedi; questa è la dimostrazione che quanto riportato nell’articolo de Il Tirreno del 26 agosto (*) non era affatto esagerato, c’è chi va al September Fest consapevole di ubriacarsi. Il sig. Werner Possl pensa veramente che 20 uomini possano garantire sicurezza in un ambiente visitato in 6 giorni mediamente da 6000 persone al giorno? Come hanno fatto a non accorgersi di un gruppo di persone ubriache ? Forse erano troppo intenti a contare i litri di birra consumati per vedere quanto mancava a battere i precedenti record? (articolo de Il Tirreno 1 settembre).
Uno dei proprietari dei bagni danneggiati dice: “mi rendo conto che non è possibile vietare questa manifestazione anche se a noi porta soltanto danni”. Già, siamo in Italia, dove gli interessi passano avanti a tutto, anche alla sicurezza dei cittadini.
Come già dichiarato nella nostra precedente lettera, chi organizza e chi autorizza questo tipo di iniziative è complice di eventuali tragici eventi che ne possono conseguire; ci auguriamo solo che a rimanere per terra siano solo ombrelloni, sdraie e lettini: nessuno rimanga sorpreso se però non sarà così.
2 Settembre 2007

Associazione Fede per la Vita, AIFVS sede di Piombino, Acat Val di Cornia

(*) LETTERA DEL 26 AGOSTO

Egr. sig. Sindaco

Nell’ intervista da Lei rilasciata e pubblicata in data odierna dal quotidiano Il Tirreno riguardante l’inaugurazione del September Fest, dichiara che per Lei è stato un grande piacere inaugurare questa manifestazione, ritenuta momento di incontro e un’ occasione per rilanciare il senso dei gemellaggi e la cultura della pace.
Procedendo nella lettura dell’articolo, ci chiediamo come sia possibile provare piacere ad inaugurare una manifestazione dove la gente partecipa consapevole in partenza di oltrepassare il limite, ovvero alzare liberamente il gomito. Se quanto riportato nell’articolo non è frutto di esagerazione, con quale coraggio detta manifestazione può essere motivo di orgoglio per una città?
Chi prevede di bere almeno due litri di birra a testa; chi non si cura affatto della quantità che butterà giù tanto saranno le mogli a guidare; chi prevede di tornare a casa a piedi.
Sig. Sindaco, dal momento che è Suo preciso dovere tutelare la salute dei cittadini, prima di dire “ i boccali in alto “, informi i partecipanti sui danni che l’alcol può causare; gli dica che l’alcol è inserito tra le 20 sostanze più pericolose per la salute, che causa circa 190.000 morti l’anno nella sola Europa. Provi a pensare a tutte quelle famiglie distrutte a causa dell’alcol.
Nell’articolo viene evidenziato che” a considerare il nr degli habituè dell’inaugurazione della festa della birra, però si capisce che le campagne contro l’alcol per chi guida non hanno ottenuto il risultato sperato” ; non Le pare di andare contro corrente rispetto a quanto stanno facendo le istituzioni e le associazioni nel tentativo di educare i cittadini ad un comportamento responsabile nel rispetto della vita propria ed altrui?
Come associazioni che si battono per la sicurezza stradale e contro l’uso di alcol, condanniamo questo tipo di iniziative ritenendo che siano complici di eventuali tragici eventi che ne possono conseguire.
La nostra fiducia è riposta soprattutto nelle forze dell’ordine che faranno sicuramente il loro dovere incrementando i controlli, e non ci resta che sperare che non debbano stendere lenzuola bianche sull’asfalto.

Associazione Fede per la Vita, AIFVS sede di Piombino, Acat Val di Cornia


TARGATOCN.IT

Morti su strada: Viviamo la Vita e Acli programmano insieme
Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’Associazione Viviamo la Vita, che si adopera per la diminuzioni delle stragi sulle strade.
2 settembre - Il giorno 22 agosto a Magliano Alpi l’associazione Viviamo la vita ha avuto un incontro con la presidenza dell’ ACLI provinciale.
E’ stata l’ occasione per un confronto costruttivo sulle riflessioni tese ad arginare il fenomeno delle morti che ogni settimana insanguinano le nostre strade.
Ci siamo trovati perfettamente in sintonia sul fatto che la via maestra da percorrere è quella della famiglia: da essa i ragazzi partono spensierati e pieni di attese ma spesso non vi fanno più ritorno, lasciando dietro di sé un mare di sofferenza e rimpianti.
La nostra iniziativa è stata definita da loro stessi importantissima: “ Bisogna gridare forte che così non si può più andare avanti, che in qualche maniera bisogna fermare questa strage assurde, bisogna in ogni modo smuovere le coscienze far si che le istituzioni si assumano la loro responsabilità “ è stato ribadito nell’ incontro.
Ci è stato quindi consegnato un documento nel quale le ACLI partecipano ed invitano ad aderire alla raccolta firme.
Come associazione siamo ben coscienti che la nostra proposta sottoscritta da oltre 25.000 genitori e persone sensibili non è altro che una base di partenza. Essa è però inderogabile per spostare la battaglia da un campo, minato da tutta una serie di ostacoli fisiologici, che risultano causa di incidenti gravissimi, ad uno nel quale molto più agevolmente si deve intervenire, sia con metodi repressivi, laddove necessario, ma soprattutto con metodi educativi.
I limiti sono indispensabili in qualsiasi società civile e oltre che all’ interno della famiglia: l’anarchia nelle regole porta inevitabilmente a spingersi in modo incontrollabile sempre più in avanti alla ricerca di una effimera felicità, che però rischia di mettere a repentaglio la propria ed altrui vita.
Troppo spesso dimentichiamo che di vite ne abbiamo una sola, non esiste il replay.
La vita deve essere vissuta nella consapevolezza e nella pienezza di quello che siamo e vogliamo diventare poiché abbiamo un valore quando siamo noi stessi.
L’ alcol e la droga, invece, ci snaturano totalmente e ci portano a perdere la nostra identità.
Nell’ incontro è stato ribadito che tale rivoluzione deve partire dal basso, sicuramente da un radicale rovesciamento del nostro modo di valutare la vita.
Noi genitori dobbiamo ripensare seriamente a quali sono le cose che contano per i nostri figli :
come il senso di responsabilità , la disponibilità e l’ attenzione agli altri, la consapevolezza di avere dei limiti naturali che non si possono superare senza pericolose conseguenze, la costanza nel cercare un senso della vita , senza scoraggiarsi o ripiegare su facili soluzioni che non hanno radici e lasciano il vuoto.
Ma prima di tutto dobbiamo credere noi genitori che il successo nella vita non consiste nel possesso di cose materiali ma nella condivisione , nella riscoperta delle cose semplici e vere che ti lasciano il gusto buono della vita .
Non possiamo essere che contenti che anche da una associazione così importante e radicata nel nostro paese sia emersa la necessità di riprendere, proprio a partire da questi temi, l’importanza di rimettere al primo posto “la questione morale” quale principio irrinunciabile di ogni società civile che fa da linea guida per sua realizzazione compiuta.

L’ associazione “Viviamo la vita” .


LA STAMPA

Anteprima della Douja d’or. Ieri il processo con testi di accusa e di difesa

Il vino non vuole essere complice dell’alcol

Tesi contrapposte e visioni diverse. Le etichette con avvertenze e il proibizionismo

ASTI - Medici, docenti universitari, psicologi, giornalisti, hanno detto la loro al “processo all’alcol alla festa del vino” che ha aperto in anteprima il cartellone della Douja d’or.

Una scelta controcorrente voluta dal presidente dell’Ordine provinciale dei medici Mario Alfani che ha richiamato ieri nel Salone della Camera di commercio un pubblico di addetti ai lavoro. “Vedo pochi produttori, forse sono impegnati nella vendemmia – ha annotato Sergio Miravalle, presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti – ma credo che su questo tema dovrebbero essere più attenti e propositivi anziché ritrovarsi a subire le sempre più pressanti ed inevitabili spinte proibizionistiche”. Si sono citate le richieste di inserire le avvertenze dei rischi dell’abuso sulle etichette e le nuove e più severe norme del codice della strada.

Mario Sacco ha ricordato che “qui sotto processo c’è l’alcol e i suoi abusi e non il vino” e ha ribadito la scelta di distribuire, d’intesa con i farmacisti astigiani, 15mila alcol-test alla Douja. Per dare la possibilità di autocontrollo a coloro che frequentano la festa.

Al tavolo, dopo la relazione di Alfani, testi di accusa e di difesa. Tra i primi il patologo Emanuele Albano che ha spiegato i danni epatici dell’alcol correlato a fattori genetici e Roberto Argenta, psicologo del Sert che, citando dati e statistiche ha fatto poche distinzioni tra alcol e vino. “Il futuro è la sobrietà”. (*)

Vincenzo Gerbi, docente di enologia ed Agraria ha ricordato i cambiamenti sociali e il vino che diventa “piacere se bevuto con intelligenza”. Il dietologo Calabrese ha sottolineato che i veri colpevoli del rischio alcolismo tra i giovani sono la birra e i drink alcolici energizzanti, non certo il vino. “Si beve l’acqua e si gusta il vino” ha aggiunto “ma sempre con moderazione”.

Il neo assessore regionale alla Sanità ha citato concetti di responsabilità e consapevolezza per un punto di incontro tra chi deve tutelare la salute pubblica e chi produce il vino. “Serve un’alleanza strategica”.

(*) Nota: in esclusiva per i lettori della rassegna riporto una breve sintesi del mio intervento al dibattito, ampiamente censurato nell’articolo.

- Non esistono dubbi che il consumo vino è sia la principale causa di problemi alcol correlati. Il 56% delle persone in trattamento per problemi alcologici consuma prevalentemente o esclusivamente vino. (Il 65% in Piemonte)

- In base al paradosso della prevenzione la maggior parte dei problemi alcol correlati è attribuibile a chi beve moderatamente.

- La prevenzione deve essere prevalentemente finalizzata ad insegnare a non bere, non a bere. L’informazione è utile se contemporaneamente si offrono alternative agli alcolici, altrimenti diventa a sua volta un fattore di rischio.

- La maggior parte delle persone troverebbe piacevole uno stile di vita sobrio se solo fosse data loro l’opportunità di sperimentarlo.

Roberto Argenta


LA STAMPA

Isola pedonale. L’assessore Rasero minacciato da due ubriachi

Aggredito dai vandali delle fioriere

ASTI - “Stavo tornando a casa dopo la serata allo stadio per la corsa dei cavalli. Sarà stata circa l’una di notte. Ho visto quei due che sradicavano le piantine delle fioriere in corso Alfieri, all’altezza di via Palazzo di Città. Mi sono avvicinato ma loro non hanno gradito l’attenzione e mi hanno minacciato e cercato di aggredirmi”. L’assessore comunale all’Economia, Maurizio Rasero (Forza Italia) racconta così il brutto quarto d’ora vissuto la scorsa notte: affrontato da due veneti ubriachi, che avevano già spaccato alcune bottiglie di birra e vino nel centro storico e si stavano accanendo contro le fioriere dell’isola pedonale. (*)  “Uno di quei due mi ha tirato una piantina addosso ma sono riuscito a schivarla. Tra rami e terriccio pesava due chili. Ho chiamato i carabinieri me quei due mi hanno insultato e si sono allontanati. Li ho inseguiti e alla fine sono riuscito a farli prendere in piazzetta Italia da una pattuglia di militari aiutati dai colleghi della polizia”. Gli ubriachi, turisti di 43 e 36 anni, entrambi veronesi, saranno segnalati in prefettura per una sanzione amministrativa per ubriachezza molesta (il reato è depenalizzato). Ma il Comune probabilmente presenterà anche una denuncia per danneggiamento. “Mi ha colpito – tiene a sottolineare Rasero – l’atteggiamento di indifferenza di alcuni cittadini che non hanno chiamato le forze dell’ordine nonostante questi pseudo turisti avessero già spaccato le bottiglie. Altri invece mi hanno aiutato indicandomi le varie direzioni di fuga di quei due. Un esempio civico per tutti”.

ma.c.

(*) Nota: nel convegno dove si processava l’alcol e difendeva il vino questo episodio naturalmente non si è stato citato, altrimenti qualcuno avrebbe potuto chiedere cosa e dove avevano bevuto i due turisti veronesi.


L’ARENA

La Regione continuerà i test per alcol e droga

La giungla di infrazioni sulle nostre strade continua a venire a galla, facendo emergere una realtà sempre piena di insidie. Nei controlli di venerdì sera della polizia stradale, sono stati tolti 110 punti e raggiunti i 66 mesi di sospensione delle patenti.

Le verifiche degli agenti, in collaborazione con il dipartimento delle dipendenze dell’Ulss 20, di due sere fa hanno inchiodato alle loro responsabilità dieci automobilisti, tutti alle prese con sostanziose bevute di alcol e, in due casi, con il consumo di sostanze stupefacenti.

E i buoni esiti di questi controlli, svolti durante tutto l’arco del mese scorso, hanno indotto la Regione a proseguire con il programma di verifiche sulle nostre strade. I controlli di alcol e sostanze stupefacenti, dunque, continueranno anche nel mese di settembre.

A comunicarlo ieri il comando della polizia stradale di Verona che ha diffuso i dati relativi alle verifiche dell’altra sera. Che non sono per niente tranquillizzanti. Tutt’altro. Oltre alle dieci patenti ritirate, due giovani di 22 anni sono risultati positivi al consumo di stupefacenti. Un altro giovane è stato denunciato per guida senza patente e ci sono stati i sequestri di quattro autoveicoli.

La serata di venerdì, inoltre, è stata movimentata da un minorenne che non si è fermato al posto di blocco della polizia stradale.

Dopo un breve inseguimento, il giovanissimo centauro è stato fermato e si è così scoperto il motivo della sua fuga: il motorino era truccato e aveva la targhetta contraffatta.

Un altro automobilista di 22 anni nella Bassa Veronese è uscito di strada, riportando ferite non grave e ferendo anche il suo passeggero. Durante i rilievi della Polizia stradale, si è capito il perchè: aveva bevuto cinque volte di più di quanto permesso dalla legge.

«Il servizio, svolto in collaborazione con l’Ulss 20», riporta una nota della polizia stradale, «ha evidenziato l’alta incidenza delle sostanze stupefacenti nei giovani sino quasi a raggiungere chi guida in stato di ebbrezza».


IL TIRRENO

«Sei ubriaco? Allora andiamo dai carabinieri»
MONTEMURLO. «Aspetta un attimo che andiamo a farci prestare l’etilometro dai carabinieri». Così, venerdì sera verso le 21,30, i vigili urbani di Montemurlo, costretti a recarsi alla Tenenza di carabinieri per farsi prestare l’apparecchio per misurare il tasso alcolico ad un 48enne pratese, andato a sbattere alla guida della propria auto contro un palo della segnaletica verticale, all’incrocio fra via Parugiano di sotto e via Palarciano. Per fortuna nessun danno fisico al conducente, ma il dubbio dei vigili urbani sulla sua “sobrietà” aveva giusto fondamento, perchè l’etilometro prestato dai carabinieri ha segnalato un tasso alcolico doppio del consentito. Inevitabile denuncia alla magistratura del pratese per guida in stato di ubriachezza, conseguente ritiro della patente e immediato fermo della vettura, tra l’altro seriamente danneggiata dall’urto. Ri.Te.


IL TIRRENO

Aggressione davanti al Leningrado Cafè sul lungarno Galilei, i carabinieri indagano sul caso
Vigilante preso a pugni fuori dal pub

In quattro l’hanno circondato e colpito: «Colpa tua se non ci danno più da bere»

PISA. Era appena uscito dal Leningrado Cafè sul lungarno Galilei dove era entrato per compiere il consueto controllo di routine. Erano circa le 3 e siccome il locale era ancora aperto aveva chiesto ai gestori quando avrebbero chiuso per poter tornare successivamente a verificare che tutto fosse a posto. Un intervento, quello della guardia di città, al servizio del pub, per vigilare sulla sua sicurezza durante la notte. Ma a quattro giovani clienti del locale che evidentemente avevano bevuto troppo quell’uomo in divisa è apparso come un intruso, anzi come la causa del fatto che non potevano più ricevere da bere dal titolare del bar. Così, appena fuori, lo hanno accerchiato, insultato e preso a pugni. Il collega della guardia, che lo stava aspettando sull’auto di servizio, quando ha sentito gridare lo ha raggiunto mettendo in fuga gli aggressori. Il vigilante è rimasto ferito al volto, è stato accompagnato al pronto soccorso dove i medici gli hanno riscontrato lesioni guaribili in dieci giorni. Sul posto è arrivata subito dopo una pattuglia dei carabinieri, che ha svolto i rilievi del caso. Ha raccolto le testimonianze non solo dalla vittima ma anche di coloro che si trovavano all’interno del pub. Tutti hanno dichiarato di avere visto i quattro giovani ma di non conoscerli e di non averli mai visti prima di quella sera. Sono iniziate le indagini per cercare di identificarli. Nessun dubbio sul fatto che si trattasse di pisani. Non è il primo episodio di questo tipo che vede persone in divisa rischiare la propria incolumità mentre lavorano al servizio della sicurezza del centro storico. Pochi giorni fa un vigile urbano era stato aggredito da tre punkabbestia sotto le Logge di Banchi. In quella circostanza era stato possibile identificare i violenti e denunciarli. Stavolta gli aggressori sono riusciti - almeno per il momento - a dileguarsi.


IL GIORNALE

Ubriaco al volante aggredisce tre agenti

Fermato l’altra notte in corso Marconi, alla Foce, è stato trovato positivo ad alcol e droga

di Redazione - domenica 02 settembre 2007

Non solo guidava ubriaco e con la droga in corpo, ma non ha gradito affatto la richiesta dei poliziotti che volevano controllarlo. E così li ha aggrediti. Protagonista di questa «bravata» è stato un trentenne incensurato genovese che l’altra notte è stato arrestato dopo avere ferito tre agenti del comando di polizia stradale di via Saluzzo di Genova durante un controllo «antistrage» teso a prevenire la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti.

Il giovane, al volante di una Nissan Micra, è stato fermato intorno all’una in corso Marconi, nel quartiere della Foce. Sottoposto al pre test per accertare l’eventuale tasso alcolico nel sangue, il giovane è risultato positivo. Tanto doveva bastare affinché si mettesse l’animo in pace e accettasse di buon grado l’inevitabile sanzione. Ma quei controlli non gli andavano giù, per cui ad un certo punto il trentenne ha preso ad insultare gli agenti di polizia pretendendo poi di allontanarsi a piedi e lasciando lì la sua vettura.

Ma i poliziotti ovviamente non avevano alcuna intenzione di lasciarlo andare e, quando gli hanno intimato lo stop, l’uomo si è scagliato contro di loro ferendone due in modo lieve ed un terzo in maniera più significativa (lo ha colpito con una testata al naso) procurandogli una incrinatura della cartilagine).

Alla fine, però, il bellicoso trentenne è stato immobilizzato, condotto in stato di fermo al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Genova e sottoposto sia al test tossicologico sia a quello alcolimetrico. E, come ci si aspettava, è risultato positivo sia all’alcol, per un valore di 0,75 grammi per litro di sangue, che al cannabinolo.

A quel punto il giovane è stato trasferito in carcere e ieri mattina il suo arresto è stato convalidato in stato di libertà dal tribunale di Genova in attesa di giudizio. Adesso dovrà affrontare il relativo processo durante il quale dovrà spiegare perché guidava in quello stato e, soprattutto, per quale motivo si è scagliato contro i poliziotti. Infatti difficilmente l’aggressione potrebbe essere spiegata con un’alterazione psichica così forte da aver causato una reazione tanto spropositata.


IL MATTINO

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA NELLA MOVIDA 
Ubriaco in sella alla Suzuki viene denunciato

LUCIANA MAURO Guidava ubriaco una moto di grossa cilindrata. Alle quattro di mattina, forse di ritorno da un locale notturno, un 33enne salernitano è stato fermato dai carabinieri all’altezza di via Roma. Era in sella a una potente Suzuki, e procedeva con andatura zigzagante. Il fatto ha insospettito i militari, che hanno bloccato il centauro e lo hanno sottoposto al test dell’etilometro. Risultato positivo. L’uomo aveva bevuto alcol, (*) anche in dosi elevate, poi noncurante delle conseguenze si era messo in sella allo scooterone. I carabinieri lo hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli hanno ritirato la patente. La moto è stata sequestrata. Continua la lunga serie di arresti messi a segno dalla Compagnia dei Carabinieri di Salerno, agli ordini del capitano Massimiliano Rocco. Debellati, durante l’estate, spacciatori, topi d’appartamento, scippatori e ladri d’auto, i militari non hanno abbassato la guardia. I carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile, all’alba di venerdì scorso, in via Salvatore Calenda, hanno sorpreso due ragazzi di diciotto anni, incensurati, intenti a smontare un motoveicolo regolarmente parcheggiato sulla strada. M.G. e L.I., senza precedenti penali, sembravano molto esperti nel sottrarre dalla moto alcuni pezzi importanti. Forse non era la prima volta, ma ieri sono caduti nella rete dei militari del capitano Rocco, in servizio di controllo in via Calenda. Alla vista dei carabinieri i due giovani hanno tentato la fuga, ma sono stati subito presi e condotti in caserma. Qui sono stati trattenuti in attesa del rito per direttissima, svoltosi nella stessa mattinata di ieri. Le due operazioni rientrano nella serie di controlli predisposti sul territorio dai carabinieri a contrasto della criminalità. «Quest’estate abbiamo avuto un record di furti di motorini - spiega il capitano Rocco -e il fenomeno non accenna a diminuire. Ad agire sono anche studenti e ragazzi incensurati, quasi tutti esperti nel sottrarre i mezzi, anche se protetti da antifurti e catene». Caccia dunque ai ladri di scooter, che sembra abbiano preso il posto dei più consueti ladri d’auto. L’attenzione ora è rivolta ai mezzi a due ruote, forse perchè più comodi e confortevoli nella stagione calda. Ma i militari non demordono. Pattuglie di sorveglianza sono su tutti i quartieri e saranno intensi i controlli fino alla fine dell’estate. Con il rientro dalle vacanze, infatti, si prevede un maggiore flusso di criminalità sulle zone del centro e della periferia, che restano strettamente controllate per contrastare la delinquenza. 
(*) Nota: pur senza conoscere il caso specifico potete star certi che il motociclista in questione non ha bevuto alcol. C’è il 56% di probabilità che abbia bevuto vino, il 23% che abbia bevuto birra, l’11% di probabilità che abbia bevuto aperitivi o superalcolici.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Non si ferma all’alt della polizia urbana e i carabinieri lo bloccano a Frescada: era ubriaco fradicio ed è stato denunciato
(S.Mas.) E se i vigili, almeno con l’etilometro, non hanno trovato nessun trevigiano ubriaco alla guida, qualcuno che ha tentato di eludere i controlli c’è stato. Non rifiutando il test, bensì non fermandosi proprio all’alt e tirando dritto. Il "fattaccio" è avvenuto durante il posto di controllo di fronte all’hotel Maggior Consiglio, sul Terraglio. In piena notte, un’auto è sfrecciata proprio davanti alla pattuglia della polizia locale, che anche con l’ausilio dei fischietti ha intimato l’alt. Il conducente però era evidentemente troppo ubriaco per accorgersi dello stop, oppure sapeva benissimo che ad un test dell’etilometro sarebbe risultato clamorosamente in stato di ebbrezza. E così ha tirato dritto.
L’hanno fermato poco più in là, a Frescada, i carabinieri: l’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente.


LA STAMPA

TECNOLOGIA: ARRIVANO GLI ANTIDOTI ELETTRONICI AGLI ECCESSI ALCOLICI
Bevuto troppo? La macchina non parte

I sistemi più evoluti controllano alito e pupille con sensori e telecamere di bordo

PARIGI
Incendi e ubriachi sono stati i protagonisti di giornali e telegiornali dell’estate. Per il gran numero di vittime provocate dalla guida in stato di ebbrezza, nonostante l’impressionante aumento dei casi registrati, c’è il sospetto che il problema non sia esploso negli ultimi mesi, ma che finalmente si stia verificando meno empiricamente il tasso alcolemico dei guidatori coinvolti negli incidenti. Non solo in Italia dove, come ha ricordato il ministro degli Interni, nel 2006 si sono registrati appena un quarto di milione di controlli sulle strade contro i 7-8 milioni di un paese come la Francia, che pure è grande produttore di bevande alcoliche.
Considerata la diffusione planetaria del problema e la difficoltà (oltre al costo) di effettuare controlli capillari, i costruttori hanno sviluppato sistemi che impediscono l’uso dell’auto se al volante siede un guidatore non completamente in possesso delle proprie facoltà psicofisiche. L’esempio viene dagli Usa, dove l’alcol provoca annualmente 13.000 morti sulle strade e 70.000 bus scolastici sono già dotati di tali dispositivi, mentre l’associazione delle «madri contro la guida ubriaca» ha chiesto l’installazione obbligatoria dell’anti-avviamento in presenza di alcol sulle vetture di chi ha subìto precedenti condanne per guida in stato di ebbrezza.

In Francia l’alcol è la prima causa di incidenti mortali, col 26,2% dei decessi (1.200 su 4.709) e si pensa di ridurre il tasso consentito da 0,5 grammi per litro di sangue a 0,2, come suggerito per il 2010 dalla Comunità Europea. Dominque Bussereau, sottosegretario con delega ai trasporti, si è incontrato col n° 1 di Renault, Carlos Ghosn e il 25 incontrerà l’omologo di Peugeot-Citroën, Christian Streiff: lo scopo è suggerire etilometri evoluti sui veicoli delle Case francesi, per «consentire a ciascun guidatore di autoesaminarsi e assumersi le proprie responsabilità». Gli anti-avviamento attuali che funzionano col semplice soffio, anche se installati direttamente in vettura, vengono considerati «una falsa buona idea» visto che un passeggero sobrio può «ingannarli» sostituendosi al pilota per il test.
In Svezia, dove Volvo vuole installare gli etilometri anti-avviamento su alcuni dei suoi camion (su tutti i nuovi dal 2012) Saab già da anni studia nuovi sistemi di rilevamento forniti a bordo. In Giappone Toyota installerà dal 2009 dei sensori sul volante in grado di intercettare tracce d’alcol nella sudorazione delle mani. E se il guidatore indossa i guanti, a scoprirlo ci penserà l’analisi dei movimenti anomali del volante e l’anormale dilatazione delle pupille, rilevata da una telecamera nel cruscotto. Nissan ha già presentato un prototipo che per avviarsi richiede non solo l’alito «pulito » del guidatore, ma una sobrietà totale: controlla costantemente l’assenza di ebbrezza alcolica con la telecamera di analisi delle pupille-guidatore e attraverso mini-sensori sulla cloche del cambio e nel poggiatesta anteriore. Se avvertono alcol nel respiro di chi siede al volante fermano l’auto.


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Lunedì, 03 Settembre 2007
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