IL TIRRENO
Bagni devastati da
vandali ubriachi
Giro di vite del
sindaco: vigilantes anche fuori della September fest
MARINA DI CARRARA.Vandali in azione negli
stabilimenti balneari (5 quelli più danneggiati). Ombrelloni e lettini gettati
in mare, bandiere rotte, gazebo e attrezzature distrutti: tutto in una notte
brava per smaltire i fumi dell’alcol all’uscita dalla festa della birra.
Il caos è scoppiato venerdì, poco prima delle 22,
quando la polizia notturna non aveva ancora preso servizio sulla spiaggia. I
balneari ora contano i danni ma intanto il sindaco Angelo Zubbani ieri mattina
ha convocato d’urgenza gli organizzatori della September fest ordinando di
raddoppiare la vigilanza esterna. E a loro spese. I danni. Quello che ha subito
più danni è stato il bagno Giocondo di Piero Vatteroni. E’ stato lo stesso
Vatteroni a chiedere, oltre all’intervento della polizia per denunciare il
grave episodio, anche quello del sindaco Angelo Zubani. Il bagno Giocondo ha
avuto un danno di oltre 5mila euro. I balordi hanno gettato in mare una decina
di ombrelloni, lettini, sdraie, divelta la rete di confine, abbattuto un gazebo
e rotte alcune poltroncine. Del grave disastro è stato testimone l’ispettore
capo della polizia Franco Butera e altri poliziotti, intervenuti nella notte
scorsa, per svolgere le prime indagini. «Dal sindaco, che è una persona
intelligente e quadrata - sostiene Piero Vatteroni - ho avuto la promessa che
gli organizzatori della festa della birra ingaggeranno dei vigilantes per
proteggere le nostre attrezzature durante lo svolgimento della manifestazione.
Ed è già qualcosa. Speriamo che la promessa venga mantenuta. Intanto mi rendo
conto che non è possibile vietare questa manifestazione anche se a noi porta
soltanto danni». Lo stabilimento balneare Marino, altro bagno storico di Brunello
Menconi non è la prima volta che viene preso di mira dai vandali. L’altra notte
i danni sono stati parecchi: sono andati distrutti sei ombrelloni, quattro
sdraie, alcuni lettini e danneggiata la corda porta bandiera. Danni per tre o
quattromila euro. Anche dal Marino è partita la denuncia contro ignoti ai
carabinieri. Cesare Perini, titolare del bagno Paris, afferma di essere
rientrato nello stabilimento poco prima delle 23 e i vandalismi erano già stati
compiuti. «Sono corso in spiaggia e ho visto che il pattino non era più sulla
battigia. Fortuna stava a pochi metri dalla costa perché il mare era calmo e il
pattino non aveva i remi. Altro non hanno toccato anche perché, probabilmente,
mi hanno visto arrivare perché ho acceso la luce». Allo stabilimento Zaza di
Luciano Boddi i vandali hanno devastato le bandiere non soltanto quella
italiana ma altre 15, compresa quella europea. Hanno rovesciato la pedana che
si trova sull’arenile, ribaltato i lettini e gettati in mare, compreso una
decina di ombrelloni. Spezzato le gambe di tre tavoli e devastato il palo porta
bandiera. «Non penso che fossero in pochi - dice Luciano Boddi - perché chi
l’ha visti da lontano sostiene che erano due squadre: una che ha operato verso
i capanni e l’altra sulla battigia». I vandali hanno colpito anche al bagno
Lydia di Sandro Tonetti. «Da un primo inventario - sostiene Tonetti - i danni
ammontano a qualche migliaia di euro. Gli ombrelloni di prima fila sono finiti
in mare e non li ho più trovati. Poi mancano sdraie e sedie». Pugno di ferro di
Zubbani. «Ieri alle 8 e 30 ho tirato giù dal letto gli organizzatori della
Sptermber Fest - dice il sindaco Zubbani che ha tenuto in suo carico la delega
alla sicurezza insieme a quella alla sanità e al centro storico - e abbiamo
immediatamente convocato una riunione d’urgenza a Palazzo civico. Ho imposto
agli organizzatori un servizio di vigilanza, a loro spese, fino alla fine della
festa, sabato prossimo. La polizia privata vigilerà nelle pinete, sulle spiagge
e in tutte le aree circostanti la manifestazione». E non ci saranno solo
vigilantes a garantire un dopo festa sicuro. «Da parte nostra - annuncia
Zubbani - abbiamo già previsto, in collaborazione con le forze dell’ordine,
un’intensificazione dei servizi. E i vigili continueranno con i test
dell’etilometro». M.M. A.V.
IL TIRRENO
SANDRO TELARA “La realtà è che il litorale è stato tutto
sfasciato” MARINA DI CARRARA. Cerca di mantenere la calma
il presidente dei balneari, e titolare di uno dei bagni storici del litorale,
Sandro Telara. Ma l’amarezza è davvero tanta dopo la notte brava che sconvolto
gran parte dei bagni di Marina. «La realtà è che l’altra notte il litorale è
stato sfasciato - dice Telara - Dalla fossa Amestra fino al porto tutti i
bagni, chi più che meno, sono stati danneggiati. E alcuni danni sono stati
anche pesanti, c’è chi ha perso fino a 15, 20 ombrelloni e lettini». Non vuole
scendere in polemica il titolare del bagno “Sandro” e quindi si limita a una constatazione:
«Ogni anno con la festa della birra è così - dice - non si può pensare
avanti di continuare su questa strada».
IL TIRRENO
L’organizzatore
tedesco della kermesse difende l’altra faccia della manifestazione, quella
formato famiglia «Ma non ci faremo rovinare la festa» Il patron Werner
Possl: nel week end il servizio d’ordine sarà raddoppiato CARRARA. «Sì, siamo pronti a fare la nostra
parte: per i week end intensificheremo il servizio d’ordine dentro la festa
della birra e anche all’esterno come ci ha chiesto il Comune. Anche noi
vogliamo tenere lontano i vandali e fare della nostra September fest
un’occasione di divertimento per tutti. Non permetteremo a nessuno di
rovinarla». Parla così il patron della September fest Werner Possl,
all’indomani della notte brava che ha visto danneggiare buona parte dei bagni
del litorale da parte di vandali ubriachi usciti proprio dalla festa che
celebra, da 31 anni a Marina di Carrara, una delle bionde più amate dagli
italiani, e un gemellaggio storico con la città di Ingostad. Il «papà» della
festa della birra non avrebbe voglia neppure di commentare atti che esulando
dallo spirito di una delle manifestazioni più amate. «E non solo da chi viene
qui per bere e far danni - dice - ma da intere famiglie che arrivano anche
dalle province vicine a questo appuntamento fisso». Werner Possl ci tiene di
più a presentare l’ultima settimana della kermesse dedicata alla birra, che si
prepara a fare il botto con il ballo acrobatico, il cambio dell’orchestra e il
cantante Felix: «Ci sono tantissimi carraresi che ce lo richiedono, e sono
quelli che vengono a Marina per passare una serata divertente. Nulla a che
vedere con ubriachi e vandali». «Ma visto che il problema esiste - ammette il
patron della September fest - siamo i primi a voler dare una mano. Già da
stasera (ieri per chi legge) gli uomini della sicurezza all’interno della festa
saranno 20 anziché 16 e il doppio dei giorni infrasettimanali. Alla chiusura
una quindicina di loro, più un’altra decina di persone addette al servizio
d’ordine, si trasferirà all’esterno, nelle zone delle pinete e dei bagni».
Insomma gli organizzatori della festa della birra hanno eseguito in tempo reale
l’input del Comune che ha scelto la linea dura contro i vandalismi messi in
atto da coloro che, completamente ubriachi, escono dalla kermesse che chiuderà
i battenti sabato prossimo nella struttura di CarraraFiere. «Abbiamo sempre
cercato di evitare il caos - spiega Possl - Da anni, infatti, pensiamo ad
allestire (tutto a nostre spese) un servizio d’ordine fra i tavoli della nostra
festa: e lo facciamo reclutando gente del posto che conosce un po’ tutti e
quindi ha maggiore facilità a tenere la situazione sotto controllo». A.V. LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI FEDE PER LA VITA,
AIFVS, ACAT Alla redazione de Il Tirreno di Carrara E p.c.: al sig. Minstro dei trasporti, al sig.
Sindaco di Carrara, al sig. Prefetto di Carrara, al sig. Presidente Provincia
Massa Carrara, al sig. Questore di Massa Carrara, Ass. Sostenitori Amici Polizia Stradale, Aicat Toscana, Ass. Europea Familiari e
Vittime della Strada, Ass. Italiana Familiari e Vittime della Strada,
Associazione Basta un Attimo, Associazione PU.RI. Gli atti vandalici commessi la sera di venerdì
31 agosto ai danni di alcuni stabilimenti balneari di Marina di Carrara, sono
sicuramente inaccettabili e da condannare: tutto questo però non deve
meravigliare gli organizzatori e coloro i quali hanno concesso le
autorizzazioni in quanto, episodi di questo tipo, sono da mettere in preventivo
quando si organizzano manifestazioni come il September Fest; per giunta,
secondo quanto dichiarato dal Presidente dei balneari, sembra che anche in
passato ci siano stati episodi simili. Chissà, forse tra questi vandali c’era
qualcuno di quelle persone che avevano deciso di bere almeno 2 litri di birra,
oppure qualcuno di quelli che prevedevano già di tornare a casa a piedi; questa
è la dimostrazione che quanto riportato nell’articolo de Il Tirreno del 26
agosto (*) non era affatto esagerato, c’è chi va al September Fest consapevole
di ubriacarsi. Il sig. Werner Possl pensa veramente che 20 uomini possano
garantire sicurezza in un ambiente visitato in 6 giorni mediamente da 6000
persone al giorno? Come hanno fatto a non accorgersi di un gruppo di persone
ubriache ? Forse erano troppo intenti a contare i litri di birra consumati per
vedere quanto mancava a battere i precedenti record? (articolo de Il Tirreno 1
settembre). Uno dei proprietari dei bagni danneggiati
dice: “mi rendo conto che non è possibile vietare questa manifestazione anche
se a noi porta soltanto danni”. Già, siamo in Italia, dove gli interessi
passano avanti a tutto, anche alla sicurezza dei cittadini. Come già dichiarato nella nostra precedente
lettera, chi organizza e chi autorizza questo tipo di iniziative è complice di
eventuali tragici eventi che ne possono conseguire; ci auguriamo solo che a
rimanere per terra siano solo ombrelloni, sdraie e lettini: nessuno rimanga
sorpreso se però non sarà così. 2 Settembre 2007 Associazione Fede per
la Vita, AIFVS sede di Piombino, Acat Val di Cornia (*) LETTERA DEL 26 AGOSTO Egr. sig. Sindaco Nell’ intervista da Lei rilasciata e
pubblicata in data odierna dal quotidiano Il Tirreno riguardante
l’inaugurazione del September Fest, dichiara che per Lei è stato un grande
piacere inaugurare questa manifestazione, ritenuta momento di incontro e un’
occasione per rilanciare il senso dei gemellaggi e la cultura della pace. Procedendo nella lettura dell’articolo, ci
chiediamo come sia possibile provare piacere ad inaugurare una manifestazione
dove la gente partecipa consapevole in partenza di oltrepassare il limite,
ovvero alzare liberamente il gomito. Se quanto riportato nell’articolo non è
frutto di esagerazione, con quale coraggio detta manifestazione può essere
motivo di orgoglio per una città? Chi prevede di bere almeno due litri di birra a testa; chi non si cura
affatto della quantità che butterà giù tanto saranno le mogli a guidare; chi
prevede di tornare a casa a piedi. Sig. Sindaco, dal momento che è Suo preciso
dovere tutelare la salute dei cittadini, prima di dire “ i boccali in alto “,
informi i partecipanti sui danni che l’alcol può causare; gli dica che l’alcol
è inserito tra le 20 sostanze più pericolose per la salute, che causa circa
190.000 morti l’anno nella sola Europa. Provi a pensare a tutte quelle famiglie
distrutte a causa dell’alcol. Nell’articolo viene evidenziato che” a
considerare il nr degli habituè dell’inaugurazione della festa della birra,
però si capisce che le campagne contro l’alcol per chi guida non hanno ottenuto
il risultato sperato” ; non Le pare di andare contro corrente rispetto a quanto
stanno facendo le istituzioni e le associazioni nel tentativo di educare i
cittadini ad un comportamento responsabile nel rispetto della vita propria ed
altrui? Come associazioni che si battono per la
sicurezza stradale e contro l’uso di alcol, condanniamo questo tipo di
iniziative ritenendo che siano complici di eventuali tragici eventi che ne
possono conseguire. La nostra fiducia è riposta soprattutto nelle
forze dell’ordine che faranno sicuramente il loro dovere incrementando i
controlli, e non ci resta che sperare che non debbano stendere lenzuola bianche sull’asfalto. Associazione Fede per
la Vita, AIFVS sede di Piombino, Acat Val di Cornia
TARGATOCN.IT
Morti su strada: Viviamo la Vita e Acli
programmano insieme Riceviamo e pubblichiamo la lettera
dell’Associazione Viviamo la Vita, che si adopera per la diminuzioni delle
stragi sulle strade. 2 settembre - Il giorno 22 agosto a
Magliano Alpi l’associazione Viviamo la vita ha avuto un incontro con la
presidenza dell’ ACLI provinciale. E’ stata l’ occasione per un confronto
costruttivo sulle riflessioni tese ad arginare il fenomeno delle morti che ogni
settimana insanguinano le nostre strade. Ci siamo trovati perfettamente in sintonia sul
fatto che la via maestra da percorrere è quella della famiglia: da essa i
ragazzi partono spensierati e pieni di attese ma spesso non vi fanno più
ritorno, lasciando dietro di sé un mare di sofferenza e rimpianti. La nostra iniziativa è stata definita da loro
stessi importantissima: “ Bisogna gridare forte che così non si può più andare
avanti, che in qualche maniera bisogna fermare questa strage assurde, bisogna
in ogni modo smuovere le coscienze far si che le istituzioni si assumano la
loro responsabilità “ è stato ribadito nell’ incontro. Ci è stato quindi consegnato un documento nel
quale le ACLI partecipano ed invitano ad aderire alla raccolta firme. Come associazione siamo ben coscienti che la
nostra proposta sottoscritta da oltre 25.000 genitori e persone sensibili non è
altro che una base di partenza. Essa è però inderogabile per spostare la
battaglia da un campo, minato da tutta una serie di ostacoli fisiologici, che risultano
causa di incidenti gravissimi, ad uno nel quale molto più agevolmente si deve
intervenire, sia con metodi repressivi, laddove necessario, ma soprattutto con
metodi educativi. I limiti sono indispensabili in qualsiasi
società civile e oltre che all’ interno della famiglia: l’anarchia nelle regole
porta inevitabilmente a spingersi in modo incontrollabile sempre più in avanti
alla ricerca di una effimera felicità, che però rischia di mettere a
repentaglio la propria ed altrui vita. Troppo spesso dimentichiamo che di vite ne
abbiamo una sola, non esiste il replay. La vita deve essere vissuta nella
consapevolezza e nella pienezza di quello che siamo e vogliamo diventare poiché
abbiamo un valore quando siamo noi stessi. L’ alcol e la droga, invece, ci snaturano
totalmente e ci portano a perdere la nostra identità. Nell’ incontro è stato ribadito che tale
rivoluzione deve partire dal basso, sicuramente da un radicale rovesciamento
del nostro modo di valutare la vita. Noi genitori dobbiamo ripensare seriamente a
quali sono le cose che contano per i nostri figli : come il senso di responsabilità , la
disponibilità e l’ attenzione agli altri, la consapevolezza di avere dei limiti
naturali che non si possono superare senza pericolose conseguenze, la costanza
nel cercare un senso della vita , senza scoraggiarsi o ripiegare su facili
soluzioni che non hanno radici e lasciano il vuoto. Ma prima di tutto dobbiamo credere noi
genitori che il successo nella vita non consiste nel possesso di cose materiali
ma nella condivisione , nella riscoperta delle cose semplici e vere che ti
lasciano il gusto buono della vita . Non possiamo essere che contenti che anche da
una associazione così importante e radicata nel nostro paese sia emersa la
necessità di riprendere, proprio a partire da questi temi, l’importanza di
rimettere al primo posto “la questione morale” quale principio irrinunciabile
di ogni società civile che fa da linea guida per sua realizzazione compiuta. L’ associazione “Viviamo
la vita” .
LA STAMPA
Anteprima della Douja d’or. Ieri il
processo con testi di accusa e di difesa
Il vino non vuole
essere complice dell’alcol
Tesi contrapposte e
visioni diverse. Le etichette con avvertenze e il proibizionismoASTI - Medici, docenti universitari,
psicologi, giornalisti, hanno detto la loro al “processo all’alcol alla festa
del vino” che ha aperto in anteprima il cartellone della Douja d’or.Una scelta controcorrente voluta dal
presidente dell’Ordine provinciale dei medici Mario Alfani che ha richiamato
ieri nel Salone della Camera di commercio un pubblico di addetti ai lavoro.
“Vedo pochi produttori, forse sono impegnati nella vendemmia – ha annotato
Sergio Miravalle, presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti – ma credo
che su questo tema dovrebbero essere più attenti e propositivi anziché
ritrovarsi a subire le sempre più pressanti ed inevitabili spinte
proibizionistiche”. Si sono citate le richieste di inserire le avvertenze dei
rischi dell’abuso sulle etichette e le nuove e più severe norme del codice
della strada.Mario Sacco ha ricordato che “qui sotto
processo c’è l’alcol e i suoi abusi e non il vino” e ha ribadito la scelta di
distribuire, d’intesa con i farmacisti astigiani, 15mila alcol-test alla Douja.
Per dare la possibilità di autocontrollo a coloro che frequentano la festa.Al tavolo, dopo la
relazione di Alfani, testi di accusa e di difesa. Tra i primi il patologo
Emanuele Albano che ha spiegato i danni epatici dell’alcol correlato a fattori
genetici e Roberto Argenta, psicologo del Sert che, citando dati e statistiche
ha fatto poche distinzioni tra alcol e vino. “Il futuro è la sobrietà”. (*)Vincenzo Gerbi, docente di enologia ed Agraria
ha ricordato i cambiamenti sociali e il vino che diventa “piacere se bevuto con
intelligenza”. Il dietologo Calabrese ha sottolineato che i veri colpevoli del
rischio alcolismo tra i giovani sono la birra e i drink alcolici energizzanti,
non certo il vino. “Si beve l’acqua e si gusta il vino” ha aggiunto “ma sempre
con moderazione”.Il neo assessore regionale alla Sanità ha
citato concetti di responsabilità e consapevolezza per un punto di incontro tra
chi deve tutelare la salute pubblica e chi produce il vino. “Serve un’alleanza
strategica”.(*) Nota: in esclusiva per i lettori della
rassegna riporto una breve sintesi del mio intervento al dibattito, ampiamente
censurato nell’articolo.- Non esistono dubbi che il consumo vino è sia
la principale causa di problemi alcol correlati. Il 56% delle persone in
trattamento per problemi alcologici consuma prevalentemente o esclusivamente
vino. (Il 65% in Piemonte)- In base al paradosso della prevenzione la
maggior parte dei problemi alcol correlati è attribuibile a chi beve
moderatamente.- La prevenzione deve essere prevalentemente
finalizzata ad insegnare a non bere, non a bere. L’informazione è utile se
contemporaneamente si offrono alternative agli alcolici, altrimenti diventa a
sua volta un fattore di rischio.- La maggior parte delle persone troverebbe
piacevole uno stile di vita sobrio se solo fosse data loro l’opportunità di
sperimentarlo.Roberto Argenta
LA STAMPA
Isola pedonale.
L’assessore Rasero minacciato da due ubriachi
Aggredito dai vandali
delle fioriereASTI - “Stavo tornando a casa dopo la serata
allo stadio per la corsa dei cavalli. Sarà stata circa l’una di notte. Ho visto
quei due che sradicavano le piantine delle fioriere in corso Alfieri,
all’altezza di via Palazzo di Città. Mi sono avvicinato ma loro non hanno
gradito l’attenzione e mi hanno minacciato e cercato di aggredirmi”. L’assessore
comunale all’Economia, Maurizio Rasero (Forza Italia) racconta così il brutto
quarto d’ora vissuto la scorsa notte: affrontato da due veneti ubriachi, che
avevano già spaccato alcune bottiglie di birra e vino nel centro storico e si
stavano accanendo contro le fioriere dell’isola pedonale. (*) “Uno di quei due mi ha tirato una piantina
addosso ma sono riuscito a schivarla. Tra rami e terriccio pesava due chili. Ho
chiamato i carabinieri me quei due mi hanno insultato e si sono allontanati. Li
ho inseguiti e alla fine sono riuscito a farli prendere in piazzetta Italia da
una pattuglia di militari aiutati dai colleghi della polizia”. Gli ubriachi,
turisti di 43 e 36 anni, entrambi veronesi, saranno segnalati in prefettura per
una sanzione amministrativa per ubriachezza molesta (il reato è depenalizzato).
Ma il Comune probabilmente presenterà anche una denuncia per danneggiamento.
“Mi ha colpito – tiene a sottolineare Rasero – l’atteggiamento di indifferenza
di alcuni cittadini che non hanno chiamato le forze dell’ordine nonostante
questi pseudo turisti avessero già spaccato le bottiglie. Altri invece mi hanno
aiutato indicandomi le varie direzioni di fuga di quei due. Un esempio civico
per tutti”.ma.c.
(*) Nota: nel convegno
dove si processava l’alcol e difendeva il vino questo episodio naturalmente non
si è stato citato, altrimenti qualcuno avrebbe potuto chiedere cosa e dove
avevano bevuto i due turisti veronesi.
L’ARENA
La Regione continuerà
i test per alcol e drogaLa giungla di infrazioni sulle nostre strade
continua a venire a galla, facendo emergere una realtà sempre piena di insidie.
Nei controlli di venerdì sera della polizia stradale, sono stati tolti 110 punti
e raggiunti i 66 mesi di sospensione delle patenti. Le verifiche degli agenti, in collaborazione
con il dipartimento delle dipendenze dell’Ulss 20, di due sere fa hanno
inchiodato alle loro responsabilità dieci automobilisti, tutti alle prese con
sostanziose bevute di alcol e, in due casi, con il consumo di sostanze
stupefacenti. E i buoni esiti di questi controlli, svolti
durante tutto l’arco del mese scorso, hanno indotto la Regione a proseguire con
il programma di verifiche sulle nostre strade. I controlli di alcol e sostanze
stupefacenti, dunque, continueranno anche nel mese di settembre. A comunicarlo ieri il comando della polizia
stradale di Verona che ha diffuso i dati relativi alle verifiche dell’altra
sera. Che non sono per niente tranquillizzanti. Tutt’altro. Oltre alle dieci
patenti ritirate, due giovani di 22 anni sono risultati positivi al consumo di
stupefacenti. Un altro giovane è stato denunciato per guida senza patente e ci
sono stati i sequestri di quattro autoveicoli. La serata di venerdì, inoltre, è stata
movimentata da un minorenne che non si è fermato al posto di blocco della
polizia stradale. Dopo un breve inseguimento, il giovanissimo
centauro è stato fermato e si è così scoperto il motivo della sua fuga: il
motorino era truccato e aveva la targhetta contraffatta. Un altro automobilista di 22 anni nella Bassa
Veronese è uscito di strada, riportando ferite non grave e ferendo anche il suo
passeggero. Durante i rilievi della Polizia stradale, si è capito il perchè:
aveva bevuto cinque volte di più di quanto permesso dalla legge. «Il servizio, svolto in collaborazione con
l’Ulss 20», riporta una nota della polizia stradale, «ha evidenziato l’alta
incidenza delle sostanze stupefacenti nei giovani sino quasi a raggiungere chi
guida in stato di ebbrezza».
IL TIRRENO
«Sei ubriaco? Allora andiamo dai carabinieri» MONTEMURLO. «Aspetta un attimo che andiamo a
farci prestare l’etilometro dai carabinieri». Così, venerdì sera verso le
21,30, i vigili urbani di Montemurlo, costretti a recarsi alla Tenenza di
carabinieri per farsi prestare l’apparecchio per misurare il tasso alcolico ad
un 48enne pratese, andato a sbattere alla guida della propria auto contro un
palo della segnaletica verticale, all’incrocio fra via Parugiano di sotto e via
Palarciano. Per fortuna nessun danno fisico al conducente, ma il dubbio dei
vigili urbani sulla sua “sobrietà” aveva giusto fondamento, perchè l’etilometro
prestato dai carabinieri ha segnalato un tasso alcolico doppio del consentito.
Inevitabile denuncia alla magistratura del pratese per guida in stato di
ubriachezza, conseguente ritiro della patente e immediato fermo della vettura,
tra l’altro seriamente danneggiata dall’urto. Ri.Te.
IL TIRRENO
Aggressione davanti al Leningrado Cafè sul
lungarno Galilei, i carabinieri indagano sul caso Vigilante preso a
pugni fuori dal pub In quattro l’hanno
circondato e colpito: «Colpa tua se non ci danno più da bere» PISA. Era appena uscito dal Leningrado Cafè
sul lungarno Galilei dove era entrato per compiere il consueto controllo di
routine. Erano circa le 3 e siccome il locale era ancora aperto aveva chiesto
ai gestori quando avrebbero chiuso per poter tornare successivamente a
verificare che tutto fosse a posto. Un intervento, quello della guardia di
città, al servizio del pub, per vigilare sulla sua sicurezza durante la notte.
Ma a quattro giovani clienti del locale che evidentemente avevano bevuto troppo
quell’uomo in divisa è apparso come un intruso, anzi come la causa del fatto
che non potevano più ricevere da bere dal titolare del bar. Così, appena fuori,
lo hanno accerchiato, insultato e preso a pugni. Il collega della guardia, che
lo stava aspettando sull’auto di servizio, quando ha sentito gridare lo ha
raggiunto mettendo in fuga gli aggressori. Il vigilante è rimasto ferito al
volto, è stato accompagnato al pronto soccorso dove i medici gli hanno
riscontrato lesioni guaribili in dieci giorni. Sul posto è arrivata subito dopo
una pattuglia dei carabinieri, che ha svolto i rilievi del caso. Ha raccolto le
testimonianze non solo dalla vittima ma anche di coloro che si trovavano
all’interno del pub. Tutti hanno dichiarato di avere visto i quattro giovani ma
di non conoscerli e di non averli mai visti prima di quella sera. Sono iniziate
le indagini per cercare di identificarli. Nessun dubbio sul fatto che si
trattasse di pisani. Non è il primo episodio di questo tipo che vede persone in
divisa rischiare la propria incolumità mentre lavorano al servizio della
sicurezza del centro storico. Pochi giorni fa un vigile urbano era stato
aggredito da tre punkabbestia sotto le Logge di Banchi. In quella circostanza
era stato possibile identificare i violenti e denunciarli. Stavolta gli
aggressori sono riusciti - almeno per il momento - a dileguarsi.
IL GIORNALE
Ubriaco al volante
aggredisce tre agenti
Fermato l’altra notte
in corso Marconi, alla Foce, è stato trovato positivo ad alcol e droga di Redazione - domenica 02 settembre 2007Non solo guidava ubriaco e con la droga in
corpo, ma non ha gradito affatto la richiesta dei poliziotti che volevano
controllarlo. E così li ha aggrediti. Protagonista di questa «bravata» è stato
un trentenne incensurato genovese che l’altra notte è stato arrestato dopo
avere ferito tre agenti del comando di polizia stradale di via Saluzzo di
Genova durante un controllo «antistrage» teso a prevenire la guida in stato di
ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti.Il giovane, al volante di una Nissan Micra, è
stato fermato intorno all’una in corso Marconi, nel quartiere della Foce.
Sottoposto al pre test per accertare l’eventuale tasso alcolico nel sangue, il
giovane è risultato positivo. Tanto doveva bastare affinché si mettesse l’animo
in pace e accettasse di buon grado l’inevitabile sanzione. Ma quei controlli
non gli andavano giù, per cui ad un certo punto il trentenne ha preso ad
insultare gli agenti di polizia pretendendo poi di allontanarsi a piedi e
lasciando lì la sua vettura.Ma i poliziotti ovviamente non avevano alcuna
intenzione di lasciarlo andare e, quando gli hanno intimato lo stop, l’uomo si
è scagliato contro di loro ferendone due in modo lieve ed un terzo in maniera
più significativa (lo ha colpito con una testata al naso) procurandogli una
incrinatura della cartilagine).Alla fine, però, il bellicoso trentenne è
stato immobilizzato, condotto in stato di fermo al pronto soccorso
dell’ospedale San Martino di Genova e sottoposto sia al test tossicologico sia
a quello alcolimetrico. E, come ci si aspettava, è risultato positivo sia
all’alcol, per un valore di 0,75 grammi per litro di sangue, che al
cannabinolo.A quel punto il giovane è stato trasferito in
carcere e ieri mattina il suo arresto è stato convalidato in stato di libertà
dal tribunale di Genova in attesa di giudizio. Adesso dovrà affrontare il relativo
processo durante il quale dovrà spiegare perché guidava in quello stato e,
soprattutto, per quale motivo si è scagliato contro i poliziotti. Infatti
difficilmente l’aggressione potrebbe essere spiegata con un’alterazione
psichica così forte da aver causato una reazione tanto spropositata.
IL MATTINO
GUIDA IN STATO DI EBBREZZA NELLA MOVIDA Ubriaco in sella alla
Suzuki viene denunciato LUCIANA MAURO Guidava ubriaco una moto di
grossa cilindrata. Alle quattro di mattina, forse di ritorno da un locale
notturno, un 33enne salernitano è stato fermato dai carabinieri all’altezza di
via Roma. Era in sella a una potente Suzuki, e procedeva con andatura
zigzagante. Il fatto ha insospettito i militari, che hanno bloccato il centauro
e lo hanno sottoposto al test dell’etilometro. Risultato positivo. L’uomo
aveva bevuto alcol, (*) anche in dosi elevate, poi noncurante delle
conseguenze si era messo in sella allo scooterone. I carabinieri lo hanno
denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli hanno ritirato la patente. La
moto è stata sequestrata. Continua la lunga serie di arresti messi a segno
dalla Compagnia dei Carabinieri di Salerno, agli ordini del capitano
Massimiliano Rocco. Debellati, durante l’estate, spacciatori, topi
d’appartamento, scippatori e ladri d’auto, i militari non hanno abbassato la
guardia. I carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile, all’alba di venerdì
scorso, in via Salvatore Calenda, hanno sorpreso due ragazzi di diciotto anni,
incensurati, intenti a smontare un motoveicolo regolarmente parcheggiato sulla
strada. M.G. e L.I., senza precedenti penali, sembravano molto esperti nel
sottrarre dalla moto alcuni pezzi importanti. Forse non era la prima volta, ma
ieri sono caduti nella rete dei militari del capitano Rocco, in servizio di
controllo in via Calenda. Alla vista dei carabinieri i due giovani hanno
tentato la fuga, ma sono stati subito presi e condotti in caserma. Qui sono
stati trattenuti in attesa del rito per direttissima, svoltosi nella stessa
mattinata di ieri. Le due operazioni rientrano nella serie di controlli
predisposti sul territorio dai carabinieri a contrasto della criminalità.
«Quest’estate abbiamo avuto un record di furti di motorini - spiega il capitano
Rocco -e il fenomeno non accenna a diminuire. Ad agire sono anche studenti e
ragazzi incensurati, quasi tutti esperti nel sottrarre i mezzi, anche se
protetti da antifurti e catene». Caccia dunque ai ladri di scooter, che sembra
abbiano preso il posto dei più consueti ladri d’auto. L’attenzione ora è rivolta
ai mezzi a due ruote, forse perchè più comodi e confortevoli nella stagione
calda. Ma i militari non demordono. Pattuglie di sorveglianza sono su tutti i
quartieri e saranno intensi i controlli fino alla fine dell’estate. Con il
rientro dalle vacanze, infatti, si prevede un maggiore flusso di criminalità
sulle zone del centro e della periferia, che restano strettamente controllate
per contrastare la delinquenza. (*) Nota: pur senza
conoscere il caso specifico potete star certi che il motociclista in questione
non ha bevuto alcol. C’è il 56% di probabilità che abbia bevuto vino, il 23%
che abbia bevuto birra, l’11% di probabilità che abbia bevuto aperitivi o
superalcolici.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Non si ferma all’alt della polizia urbana e i
carabinieri lo bloccano a Frescada: era ubriaco fradicio ed è stato denunciato (S.Mas.) E se i vigili, almeno con
l’etilometro, non hanno trovato nessun trevigiano ubriaco alla guida, qualcuno
che ha tentato di eludere i controlli c’è stato. Non rifiutando il test, bensì
non fermandosi proprio all’alt e tirando dritto. Il "fattaccio" è
avvenuto durante il posto di controllo di fronte all’hotel Maggior Consiglio,
sul Terraglio. In piena notte, un’auto è sfrecciata proprio davanti alla
pattuglia della polizia locale, che anche con l’ausilio dei fischietti ha
intimato l’alt. Il conducente però era evidentemente troppo ubriaco per
accorgersi dello stop, oppure sapeva benissimo che ad un test dell’etilometro
sarebbe risultato clamorosamente in stato di ebbrezza. E così ha tirato dritto.
L’hanno fermato poco più in là, a Frescada, i
carabinieri: l’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli è
stata ritirata la patente.
LA STAMPA
TECNOLOGIA: ARRIVANO GLI ANTIDOTI ELETTRONICI
AGLI ECCESSI ALCOLICI Bevuto troppo? La
macchina non parte I sistemi più evoluti
controllano alito e pupille con sensori e telecamere di bordo PARIGI Incendi e ubriachi sono stati i protagonisti
di giornali e telegiornali dell’estate. Per il gran numero di vittime
provocate dalla guida in stato di ebbrezza, nonostante l’impressionante aumento
dei casi registrati, c’è il sospetto che il problema non sia esploso negli
ultimi mesi, ma che finalmente si stia verificando meno empiricamente il tasso
alcolemico dei guidatori coinvolti negli incidenti. Non solo in Italia
dove, come ha ricordato il ministro degli Interni, nel 2006 si sono registrati
appena un quarto di milione di controlli sulle strade contro i 7-8 milioni di
un paese come la Francia, che pure è grande produttore di bevande alcoliche. Considerata la diffusione planetaria del
problema e la difficoltà (oltre al costo) di effettuare controlli capillari, i
costruttori hanno sviluppato sistemi che impediscono l’uso dell’auto se al
volante siede un guidatore non completamente in possesso delle proprie facoltà
psicofisiche. L’esempio viene dagli Usa, dove l’alcol provoca annualmente 13.000 morti sulle strade e 70.000
bus scolastici sono già dotati di tali dispositivi, mentre l’associazione delle
«madri contro la guida ubriaca» ha chiesto l’installazione obbligatoria
dell’anti-avviamento in presenza di alcol sulle vetture di chi ha subìto
precedenti condanne per guida in stato di ebbrezza. In Francia l’alcol è la prima causa di
incidenti mortali, col 26,2% dei decessi (1.200 su 4.709) e si pensa di ridurre
il tasso consentito da 0,5 grammi per litro di sangue a 0,2, come suggerito per
il 2010 dalla Comunità Europea. Dominque Bussereau, sottosegretario con
delega ai trasporti, si è incontrato col n° 1 di Renault, Carlos Ghosn e il 25 incontrerà
l’omologo di Peugeot-Citroën, Christian Streiff: lo scopo è suggerire
etilometri evoluti sui veicoli delle Case francesi, per «consentire a ciascun
guidatore di autoesaminarsi e assumersi le proprie responsabilità». Gli
anti-avviamento attuali che funzionano col semplice soffio, anche se installati
direttamente in vettura, vengono considerati «una falsa buona idea» visto che
un passeggero sobrio può «ingannarli» sostituendosi al pilota per il test. In Svezia, dove Volvo vuole installare gli
etilometri anti-avviamento su alcuni dei suoi camion (su tutti i nuovi dal
2012) Saab già da anni studia nuovi sistemi di rilevamento forniti a bordo. In
Giappone Toyota installerà dal 2009 dei sensori sul volante in grado di
intercettare tracce d’alcol nella sudorazione delle mani. E se il guidatore
indossa i guanti, a scoprirlo ci penserà l’analisi dei movimenti anomali del
volante e l’anormale dilatazione delle pupille, rilevata da una telecamera nel
cruscotto. Nissan ha già presentato un prototipo che per avviarsi richiede non
solo l’alito «pulito » del guidatore, ma una sobrietà totale: controlla
costantemente l’assenza di ebbrezza alcolica con la
telecamera di analisi delle pupille-guidatore e attraverso mini-sensori sulla
cloche del cambio e nel poggiatesta anteriore. Se avvertono alcol nel respiro
di chi siede al volante fermano l’auto.
LA TRIBUNA DI TREVISO
Ubriaco non si ferma all’ alt dei vigili Mamma falciata dall’ubriaco il marito: voglio
giustizia
CORRIERE ALTO ADIGE
Esce dal carcere e festeggia Nei guai un
46enne ubriaco È precipitato nella scarpata
IL SECOLO XIX
Ubriaco alla guida investe ex postino Foce, controlli anti alcol giovane reagisce:
arrestato
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