L’ADIGE
CORTE MOLON. L’associazione Medio Adige 27 con
il Servizio alcologia Scoppia la moda No
alcol sì party Una festa analcolica ma ricca di messaggi per sensibilizzare i
giovani alla guida sicura Giorgia Cozzolino «No alcol, sì party». È con questo slogan, che
fa il verso a uno spot televisivo che reclamizza una nota bevanda, che corte
Molon si è animata l’altra sera all’insegna di un divertimento a gradazione
alcolica «zero». A promuovere l’evento che ha visto la
partecipazione di circa trecento ragazzi, è l’associazione Medio Adige 27 in
collaborazione con il Servizio di alcologia del Dipartimento della dipendenze
dell’Ulss 20 di Verona. Si tratta della prima festa veronese, che
rientra nel progetto «No alcol se Party», dove il divertimento non va a
braccetto con birre, grappe e superalcolici con l’unico scopo di sensibilizzare
i giovani rispetto al pericolo dell’uso di alcolici associato alla guida e al
contempo - spiegano gli organizzatori - «ad apprezzare le occasioni di
divertimento senza ricorrere ad inneschi artificiali». La serata si aperta con la proiezione del film
di Paolo Angelini «Paris Dabar», un autentico pugno nello stomaco a chi ancora
crede che le gare alcoliche siano poco più che una bravata tra amici e poi è
proseguita con versi in musica di Alberto Fezzi, giovane autore di «Sognando un
Negroni». . E dopo questi momenti di riflessione e ironia si sono scatenate le
musiche con lo spettacolo di danza brasiliana e ritmi tribali e a seguire con
il concerto di «I globuli Blues». C’erano anche delle mostre con quadri di
giovani artisti scaligeri, di articoli etnici e anche un percorso virtuale di
immagini e testi della Verona by night. E si poteva sperimentare la body art o
l’interpretazione astrologica e naturalmente sbizzarrirsi nel degustare un
ricco buffet di bevande analcoliche. «Il progetto non si ferma qui», spiega
Maurizio Donati uno dei responsabili, «ma va di pari passo con le iniziative
nelle scuole con l’educazione tra pari e in collaborazione con le scuole guida.
Da noi ogni anno arrivano circa 130 persone, inviate dalla commissione patenti,
cui è stata ritirata la licenza di guida per seguire un percorso
riabilitativo».
IL SECOLO XIX
Mondonico, un
allenatore contro gli abusi di alcol e droga La storia Il popolare "Mondo"
da cinque anni impegnato al centro di recupero di Rivolta d’Adda. «E’ un modo
per sentirsi utile»
LIMONE PIEMONTE. C’è un gruppo di persone
che da venticinque anni si occupa dei problemi che provoca la dipendenza,
soprattutto dall’alcol e dalla cocaina, cercando di risolverli senza ricorrere
a surrogati delle stesse sostanze: solo otto mesi fa il centro di Rivolta
d’Adda ha ottenuto il riconoscimento dalla Regione Lombardia e può continuare a
"salvare" giovani e meno giovani. Il suo direttore, Giorgio Cerizza,
ha parlato di come avviene il recupero al convegno "Alcolismo: a che punto
siamo?". Se si considera che oggi in Italia c’è un milione e mezzo di
alcolisti (persone che abusano dell’alcol) e mezzo milione di alcoldipendenti
(senza la sostanza non possono svolgere neanche la più semplice attività), si
comprende l’importanza del problema, diventato di stringente attualità dopo la
catena di incidenti provocati da automobilisti ubriachi. Al lavoro del
centro di Rivolta D’Adda partecipa un’équipe numerosa della quale fa parte
anche un personaggio assai noto. Ricordate Emiliano Mondonico, l’allenatore di
tante squadre, ma soprattutto Cosenza, Fiorentina, Torino (celebre l’immagine
di quando fece volteggiare una sedia sul capo durante una finale di Coppa). Da cinque anni il popolare "Mondo"
si dedica costantemente al recupero degli ammalati di alcol. Attualmente
allenatore del Cremona , ogni settimana, al mercoledì sulla sua agenda c’è un
appuntamento fisso: allenamento al Centro di recupero. Come si spiega un simile impegno? Lo spiega lui stesso: «Tante volte per fare
del bene si fanno migliaia di chilometri e non ci si accorge che basta voltare
la testa e trovi qualcuno che ha bisogno di te. Io ho scoperto questo centro
vicino a casa mia e mi sono reso conto che potevo essere utile. Ho capito che
queste persone hanno bisogno di trovare nuovi interessi, e allora ho provato
con il pallone». Che differenza c’è tra un allenamento con la squadra e uno con gli
ammalati? «Nessuna. Io faccio ogni volta le
convocazioni, poi comincio il lavoro vero e proprio. E alla fine si fa anche la
partitella, fondamentale per mettere ognuno a confronto con se stesso e con gli
altri». C’è un messaggio che vuol mandare con questa sua attività? «Il messaggio vero non è quello che posso
dare, ma quello che ricevo. Queste persone mi fanno sentire bene. Ogni volta
che finisco con loro vado all’allenamento con i calciatori e mi sento più
sereno, ma anche più caricato, perché l’attenzione verso i problemi degli altri
porta a un accrescimento reciproco». Marco Francalanci
L’ADIGE
La Giunta, su
richiesta dell’assessore Manzana, ha stanziato i fondi per tre progetti
Il Comune investe 25mila euro sui
giovani“Partecipazione
politica e guerra all’abuso di alcol” l’iniziativa spazio ai ragazzi di
NICOLA GUARNIERI
I giovani sono una risorsa. È questo l’adagio
che si spreca nei discorsi dei politici di mezzo mondo, perlopiù
anagraficamente ben lontani da questa soglia, ma gli investimenti in tal senso
si contano sulle dita di una mano. Il Comune di Rovereto, mantenendo fede ad un
proclama preelettorale, ha deciso proprio di stanziare una fetta di bilancio
per incentivare l’aggregazione di questa fascia spesso bistrattata della
società e premiare i gruppi più meritevoli. I primi soldi stornati dall’erario
e destinati ai giovani si prefiggono di caldeggiare laboratori sulla
partecipazione alla società civile (in altre parole coinvolgere i ragazzi nella
vita della città, renderli parte integrante del movimento urbano in modo da non
isolarli ulteriormente), di promuovere il dialogo interculturale (per avere in
futuro una società multietnica e integrata si deve lavorare sugli adulti di
domani) ed educare al divertimento senza alcol. Quest’ultimo aspetto, in
particolare, è molto sentito in questo periodo, soprattutto dopo un’estate che
ha riempito le cronache di incidenti causati da guidatori in stato di ebbrezza.
L’intenzione del Comune, tra l’altro, è di lavorare sui destinatari del
progetto, coinvolgendoli direttamente nell’incoraggiamento ad altri ragazzi
come loro (si parla di una fascia di età che va dai 14 ai 25 anni) a mantenere
stili di vita sani contrastando l’abuso di alcolici. La giunta Valduga ha
così stanziato 25 mila euro per realizzare i progetti, con contributo massimo
di 5 mila euro, finalizzati al programma elaborato da sindaco e assessori.
L’elargizione del finanziamento avverrà dopo la presentazione di appositi bandi
tematici in base ad uno dei segmenti individuati dall’ente pubblico per
rilanciare la promozione del mondo giovanile. Questi i dettagli dell’iniziativa
messa in cantiere dall’ente pubblico. Laboratori sulla partecipazione dei
giovani alla società civile . Le intenzioni dell’assessore Renato Manzana sono
di sponsorizzare laboratori, sperimentazioni, indagini-intervento, iniziative
in merito alla partecipazione dei ragazzi alla società civile. In altre parole
si cerca di mirare all’emancipazione oltre che alla responsabilizzazione del
giovane in particolar modo per l’impegno ad essere attore consapevole della
cosa pubblica. Il progetto è rivolto soprattutto agli istituti di istruzione
secondaria e ai centri di formazione professionale. Promozione del dialogo
interculturale . L’idea è mutuata dal parlamento europeo che ha proclamato il
2008 «Anno del dialogo interculturale». Si tratta, per quanto concerne il
Comune di Rovereto, di un investimento sul futuro in modo da costruire la
società di domani senza pregiudizi o fobie legate alla razza. L’obiettivo,
quindi, è arrivare al rispetto della dignità umana, della libertà,
dell’uguaglianza, della diversità culturale, religiosa e linguistica. Anche in
questo caso, il bando è rivolto alle scuole, comprese le medie, ma pure a tutte
le associazioni. Peer education alcol free . È la seconda fase di un disegno
più ampio di formazione e promozione. Dopo la prima fase, che ha visto
concedere contributi alle manifestazioni giovanili che non vendevano bevande
alcoliche, è arrivato ora il momento di incentivare e premiare l’educazione tra
pari nell’ambito della prevenzione dei rischi legati all’assunzione di alcol.
Promotori ed informatori, chiaramente, dovranno essere gli stessi ragazzi in
modo da lanciare messaggi positivi a coetanei eliminando la barriera dello
scarto generazionale.
SUPEREVA NOTIZIE
Un problema apparentemente relativo alla sola
sicurezza stradale e alla tendenza all’alcolismo ed all’uso di droghe che forse
può essere affrontato solo analizzando le cause dell’assoluto vuoto
esistenziale di tanti giovani Da un po’ di tempo i media ci bombardano con
notizie di giovani che, guidando ubriachi o sotto l’effetto di droghe, si
ammazzano, spesso coinvolgendo tragicamente anche altre persone. Nel tentativo di risolvere il problema si
propone come soluzione la trasmissione di messaggi dissuasivi per televisione o
l’istituzione di una “guida” che si impegni a non bere per la serata, così da
riportare sani (?) e salvi a casa gli amici, che così sono liberi di darsi allo
sballo senza procurare più gravi danni. Tutti ottimi propositi, ma che temo avranno
suppergiù l’effetto delle scritte minacciose sui pacchetti di sigarette, cioè
smette al massimo chi era già motivato, gli altri coprono le scritte. Il problema vero è invece il bisogno di
“sballo“che hanno i giovani, si tratta cioè di capire perché sentano la necessità
dello sballo; perché non riescano a concepire il divertimento se non come
“andare fuori di testa”, innanzi tutto con la musica ad altissimi livelli
acustici, poi con alcol, fumo, droghe. Qui è necessario fare innanzi tutto un
distinguo: non tutti i giovani sono uguali: ci sono coloro che si impegnano nel
volontariato, che studiano seriamente, ci sono i Papa boys…ma c’è anche una
gran parte che non riesce a dare un significato alla propria vita e vede nello
sballo, nell’uscire per un istante da quel grigiore plumbeo che è la propria
esperienza di vita, l’unica sensazione che li faccia sentire per un attimo
veri. Il problema è proprio che nessuno cerca di farli riflettere sul senso
della loro vita e non a tutti è dato avere la fede religiosa, che risolverebbe
il problema in quanto, a seconda della propria religione, ciascuno avrà una
Rivelazione con le conseguenti regole di condotta che difficilmente prevedono
lo sballo come metodica consuetudinaria. Purtroppo però la fede uno non se la
può dare. E allora chi può stimolare questa riflessione? I genitori si guardano bene dall’affrontare
certi temi, sui quali forse non hanno mai riflettuto loro stessi, che spesso
hanno continuato a vivere meccanicamente, forse perché spinti da figure
genitoriali autoritarie, che decidevano per loro che cosa era giusto fare,
togliendogli il peso della scelta. I genitori odierni invece non sono più
autoritari (né autorevoli) e non impongono, né suggeriscono valori, se non
forse quelli del consumismo, aiutati in ciò grandemente dalla società dei
consumi in cui viviamo (si ha valore per ciò che si ha, per i soldi che si
posseggono ). Non parliamo poi della scuola che pretende,
anzi ormai chiede sommessamente, che si imparino delle nozioni, senza spiegare
a che cosa servano veramente: per il lavoro? Quindi siamo ancora in una logica
puramente economica, ma continuiamo a non spiegare a che serva l’accumulare
beni. In mancanza di una riflessione sul valore
della propria vita e sui fini a cui essa debba essere orientata, questi
giovani, quando avranno avuto i tutti i possibili beni materiali da genitori
che non sanno dare loro altro che quelli, quando avranno sperimentato che
questo possesso non dà loro se non un’effimera soddisfazione, che visione
avranno della vita? Che cosa potrà apparire loro come un valore? Il sesso?
Bene, quando l’avranno sperimentato con facilità, che soddisfazione ne
trarranno? L’amore? ma è proprio questo che non sanno più dare, perché per dare
amore bisogna avere dei valori, bisogna “essere”, bisogna imparare il piacere
di dare. Inoltre negli ultimi tempi si è visto che, più
ancora che il semplice possesso di beni materiali (comunque sempre importante)
ha acquisito valore per questi giovani l’apparire (si ha valore per quanto si
appare). Ecco la ragione ad esempio del fenomeno "veline", ruolo a
cui pare che gran parte delle ragazzine aspiri. Qui si intrecciano varie
motivazioni: l’essere mostrate e quindi desiderate, cosa che le rassicura sul
fatto di avere un valore, non foss’altro estetico (eventualmente sempre
migliorabile coll’aiuto del chirurgo estetico) ed anche l’entrare a far parte
di un mondo che si ritiene vip perché coniuga visibilità e possesso di beni
materiali (il Paradiso di questo mondo sarebbe il famigerato Billionaire). La stessa valenza della visibilità spiega il
bisogno di immortalare le mascalzonate che si fanno con il telefonino, per poi
trasmetterle tramite You Tube o comunque il web. In questo caso siamo in
presenza di persone che sentono di non avere più nessun valore se non perché
appaiono: l’essere è pienamente riassorbito nell’apparire. Di fronte a questo profondo dramma
esistenziale che cosa volete che significhino i messaggi a non guidare
ubriachi? Bisognerebbe invece fare riflettere questi
giovani su soluzioni alternative allo sballo. Ci vorrebbe una vera ricerca
filosofica, ma nella forma più vera ed essenziale: non rivolta a sapere chi era
o che cosa diceva Eraclito o Spinoza, ma semplicemente a farli riflettere sul
significato e sul valore che vogliono dare alla loro vita. Ammesso che fosse possibile indurli a questa
riflessione, forse la risposta loro più adatta. potrebbe essere un approccio di ispirazione
epicurea: visto che l’impostazione della loro vita è essenzialmente rivolta al
piacere, cerchiamo di farli riflettere appunto sull’essenza del piacere ed il
dolore, che rappresenta inevitabilmente l’altra faccia della medaglia.
Ovviamente ognuno di noi dovrebbe cercare di minimizzare il secondo e di
ottimizzare il primo. Ho detto ottimizzare, non massimizzare, perché bisogna
analizzare il piacere in maniera qualitativa non solo cercando di aumentarne la
quantità, perché spesso una quantità eccessiva di piacere causa un dolore. Ci
sono, infatti, dei piaceri o delle quantità di piacere che provocano dei
maggiori dolori e quindi non vanno perseguiti, altri che sono neutri e quindi
si possono accettare ma senza eccedere, altri infine che sono puri piaceri e
quindi vanno senz’altro perseguiti. L’ingordigia può essere un ottimo esempio del
primo caso: mangiare dei buoni cibi è senz’altro un piacere ma se dopo mi fa
star male no. Così anche lo sballo: innanzi tutto provoca conseguenze comunque
spiacevoli come malesseri e dolori vari e, nel caso di guida pericolosa o di
overdose, addirittura delle tragedie. Quindi, ammesso che lo sballo fosse un
piacere, cosa di cui personalmente ho moltissimi dubbi, andrebbe comunque
evitato non foss’altro per queste conseguenze dolorose a cui accennavo
precedentemente. Per quanto invece riguarda i piaceri puri, qui
si può aprire un interessante dibattito: Epicuro ad esempio indicava
soprattutto l’amicizia, ma non è detto che tutti debbano essere d’accordo con
lui. Il pensiero cristiano indicherebbe invece l’amore ed in ciò troverebbe
l’assenso anche di pensatori certamente non cristiani come Fromm (vedi “L’arte
d’amare”). Ciò che mi sembra importante è tuttavia che i
giovani si pongano il problema del significato e del valore da attribuire alla
propria vita. Già questa ricerca implicherebbe un sentire che “la vita deve
avere un significato, un valore” e quindi li allontanerebbe da quel nichilismo
assoluto che è alla base della filosofia dello sballo quale comportamento
metodico. Il problema semmai è individuare chi può e
deve cercare di porre questi problemi esistenziali ai giovani. I più adatti sarebbero teoricamente i mass
media, proprio per l’universalità dei destinatari dei loro messaggi ed anche
perché, evitando un contatto diretto, spaventano meno un pubblico che non è
abituato a porsi questi problemi. Purtroppo però, proprio per le loro
caratteristiche, questi mezzi tenderebbero a presentare il problema in termini
spettacolari e quindi superficiali e buonisti (vedi le trasmissioni di Maria de
Filippi) e quindi in maniera sostanzialmente moralistica. La scuola, che pure sarebbe il luogo a ciò
deputato, è ora ridotta in condizioni così comatose, che non è certo in grado
di assumersi questo compito. Allora? Direi che questo compito debba spettare in
primo luogo ai genitori, se sono ancora in grado di riannodare un dialogo di
tal genere con i figli, ma aggiungerei che questa analisi dovrebbe essere fatta
da ciascuno di noi nella propria interiorità e poi proposta a tutti coloro
(giovani e non) con cui abbiamo sufficiente confidenza, in quanto, se è vero
che per i giovani il porsi questi interrogativi è più importante, questa
problematica riguarda in realtà tutti. Solo questa ricerca, svolta da tutti nella
propria interiorità e poi proposta ai giovani, potrà evitare che questa
generazione diventi sempre più disperatamente superficiale e dimentichi le
ragioni dell’essere in nome di un’assoluta esteriorità, di una religione del
puro apparire, in cui perfino l’avere acquista valore soprattutto se esibito,
insomma se è appariscente. Gianluigi Pagano
L’ADIGE
Il saluto «alcolico»
del Trentino al Papa Davvero un brutto scivolone quello dei Papa boys
trentini. La loro bandiera apparsa in una foto pubblicata ieri sull’Adige in
occasione della festa di Loreto inneggiava al limoncello e al solito «bicer de
vim del trentim». Ragazzate si potrebbe dire…Ma credo che dietro questi slogan
si nasconda l’insidia inquietante di un rapporto intimo con la sostanza. Se la
fantasia davanti ad un lenzuolo bianco su cui scrivere qualcosa di importante e
visibile si riconduce ad uno squallido messaggio alcolico, scusate ma c’è da
preoccuparsi. Pur con qualche riserva (molte, se ci penso bene) ammiro o
quantomeno rispetto l’entusiasmo per il papa e per l’evento di questi giovani
ma vederli così «ristretti» nell’invocare l’alcol sopra ogni cosa, a metterlo
in primo piano rispetto ad altri concetti, a valori che su quel lenzuolo
avrebbero potuto campeggiare con maggior dignità, mi lascia annichilito. E
sicuramente sono giovani validi, intelligenti, capaci ma hanno un’attrazione
fatale per questo tipo di droga. Attrazione fatale alla quale del resto li
abbiamo abituati noi adulti continuando a farlo sotto le mentite spoglie della
promozione, della vendita a basso costo, delle feste in nome di birra e altro,
attraverso complessi vocali nostrani tenuti in piedi dal frasario promozionale
(peraltro scurrile) che osanna il bere come sistema di vita e come conditio
sine qua non. In tale contesto normalizzato e accettato è difficile per loro
farsi un’idea precisa dell’incompatibilità tra divertimento e alcol, tra guida
e alcol, in sintesi, tra benessere e alcol. Ma sono convinto che i giovani sono
una risorsa illimitata. Sono risorsa comunque e i messaggi che inviano vanno
tradotti e capiti. Anche se ci lasciano annichiliti e delusi. Il problema
dell’alcol è trasversale a tutta la nostra società e non risparmiando nessuno
si può ben dire che sia imparziale. Conformarsi all’uso di questa droga solo
perché così fan tutti è assai riduttivo e offende la vostra intelligenza.
Provate a far mente locale sul senso e il significato del bere. Organizzate
qualche incontro tra di voi, chiedete notizie, guadatevi intorno e cercate di
vedere cosa sta producendo l’alcol in termini di benessere. Ma fatelo con senso
critico, liberi dai soliti clichè, dalle solite frasi fatte. E poi decidete
cosa fare per il vostro bene. Poi provate a pensare qualche altra frase per
quel lenzuolo e portatela con orgoglio al prossimo raduno. Dite a tutti che il
Trentino è ben altro che limoncello e vino e che voi avete valori ben diversi,
ben più alti.
Franco Baldo, club per famiglie con problemi di alcol - Mori
IL TIRRENO
03 SETTEMBRE 2007 Festa della birra,
ancora una notte brava E il sindaco Zubbani annuncia: il
prossimo anno si cambia tutto MARINA DI CARRARA. Ancora atti vandalici
dopo la festa della birra. Dopo la messa a ferro e fuoco di alcuni stabilimenti
balneari di Marina (cinque sono stati i più danneggiati), anche sabato notte,
in via Comano e Maestri del Marmo, ci sono stati altri disordini. Schiamazzi e
lancio di boccali e bottiglie contro le case e le auto. Gli abitanti della zona
hanno cercato di spaventare i vandali tirando fuori addirittura i fucili da
caccia. Le bande si sono date alla fuga, prendendosela con la carrozzeria delle
macchine. E intanto il sindaco Angelo Zubbani è pronto a usare il pugno di
ferro con gli organizzatori della September fest: «Il prossimo anno si cambia,
voglio un piano della sicurezza subito e per tutta la durata della
manifestazione». La notte brava. I vigilantes fuori dalla festa
della birra, richiesti espressamente dal sindaco Zubbani agli organizzatori
della September fest, non hanno funzionato come auspicava lo stesso primo
cittadino. Eppure il patron della manifestazione, Werner Possl, era riuscito a
radunare una squadra di circa 20 uomini del servizio d’ordine per l’esterno
della fiera. Ma gli atti vandalici ci sono stati lo stesso. Zubbani: più sicurezza. «Il prossimo anno si
cambia musica - assicura Zubbani - la festa della birra non sarà riconfermata
così com’è in automatico». I danni. «Sono giovani e li abbiamo visti
benissimo - sostengono alcuni residenti della zona di via Comano e via Maestri
del marmo - ed erano ubriachi. Si sono messi a urlare, lanciando boccali contro
i muri e un paio sono finiti contro le autovetture in sosta. Abbiamo cercato di
spaventarli facendogli vedere i fucili da caccia. Si sono allontanati ma nel
correre hanno graffiato le carrozzerie di alcune macchine». «Non possiamo più
andare avanti così - continuano i residenti dell’area attorno a Carrara Fiere -
Ogni notte dobbiamo stare all’erta prima che non si verifichi il peggio.
Abbiamo costituito un comitato e a giorni prenderemo una posizione ufficiale
sulla vicenda. Per il prossimo anno dovranno prendere provvedimenti. Ora
intanto dobbiamo arrivare a sabato prossimo e speriamo che non succeda niente
di grave». I
carabinieri hanno fermato e identificato alcuni giovani che stavano per uscire
dalla Marmomacchine. Soltanto due sono stati accompagnati al pronto soccorso
dell’ospedale per essere sottoposti ad esami sia per ubriachezza. Si tratta di
S.C di 42 anni e G.O. di 52 anni, originali della provincia di Ragusa, ma
residenti in Lunigiana. Una
patente ritirata. Super lavoro per la polizia stradale. Nel weekend, fra
venerdì e sabato, sono state registrate 41 infrazioni al codice della strada ed
è stata ritirata una patente dopo i controlli con l’etilometro. Sono stati
inoltre decurtati 66 punti dalle patenti. In tutto sono state sottoposte
all’alcol test 46 persone e controllati 130 veicoli. Uno di questi è stato
posto sotto sequestro. Polizia
privata: non siamo noi a vigilare. E intanto la polizia privata precisa che:
«Il nostro istituto - si legge in una nota stampa - non sta svolgendo alcun
servizio per il signor Werner Possel da due anni e, inoltre, non siamo
incaricati di un servizio di controllo sulle spiagge. I gestori si sono rivolti
a terzi». «Meritevoli di attenzione - continua la nota
della polizia privata - sono sia il tipo di contratto stipulato, sia le
modalità di esecuzione del servizio di vigilanza (solo da esercitarsi con
licenza amministrativa di polizia rilasciata dal Prefetto di Massa Carrara)». «E’
ormai una consuetudine la degenerazione della festa “September Fest”, con atti
di vandalismo, ferimenti, infrazioni al codice della strada ecc - conclude la
Polizia privata - Perché prima di rilasciare l’autorizzazione allo svolgimento
della September Fest, la Commissione pubblici spettacoli non rappresenta le
necessità di sicurezza e accerta l’esistenza di sistemi di prevenzione adeguati
e di legge?» (*) M.M, A.V. (*) Nota: la principale prevenzione per gli
incidenti accaduti a Marina di Carrara è non organizzare feste in cui il
principale obbiettivo è somministrare alcolici il più possibile. Tutto il resto
sono palliativi. Non c’è niente che giustifichi l’organizzazione di una festa
che ha come dichiarato intento quello di violare due articoli del codice
penale.
Art. 690 - Determinazione in altri dello stato
di ubriachezza - Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, cagiona
la ubriachezza altrui, somministrando bevande alcooliche, è punito con
l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da lire sessantamila a seicentomila. Art. 691 - Somministrazione di bevande
alcooliche a persona in stato di manifesta ubriachezza - Chiunque somministra
bevande alcooliche a una persona in stato di manifesta ubriachezza, è punito
con l’arresto da tre mesi a un anno. Qualora il colpevole sia esercente
un’osteria o un altro pubblico spaccio di cibi o bevande, la condanna importa
la sospensione dall’esercizio.
IL GIORNALE DI VICENZA
INCIDENTI «Alcol e droga da combattere» Mai come durante questa estate i giornali
hanno riportato di incidenti automobilistici, quasi sempre mortali, causati da
persone alla guida con elevato tasso alcolico o sotto l’effetto di droghe (e
purtroppo non finiranno). La legislazione italiana, ma anche l’interpretazione
che ne danno i giudici, cataloga tali uccisioni come “omicidio colposo”. Personalmente mi chiedo come possa essere
considerato “colposo” l’atto compiuto da una persona che si ubriaca o si droga
prima di usare la macchina pur conoscendo gli effetti derivanti dall’assunzione
di tali sostanze; nel momento in cui la persona decide l’uso di queste sostanze
essa è perfettamente lucida e conscia di quello che sta per fare. Ora, se
riconosciamo che l’alcolismo ed il drogarsi sono malattie, ebbene allora la
soluzione più logica è quella di togliere la patente fino alla guarigione; è
raccapricciante e frustrante leggere che ci sono in circolazione persone in
queste condizioni che continuano a causare vittime anche dopo che la patente
gli era stata ritirata più volte, per lo stesso motivo! Spesso mi chiedo se i
nostri politici che fanno le leggi, ma anche la Magistratura che poi le
interpreta e le applica, abbiano mai riflettuto, anche per un solo attimo del
loro prezioso tempo, sul valore di una vita umana; vorrei invitare queste
persone a pensare se fosse capitato a loro di perdere la vita a 20 o 30 o 40
anni e constatare tutto quello che avrebbero perso. Permettere che persone
alcolizzate o dedite alla droga possano causare vittime innocenti non è
generosità o protezione di una minoranza, è solo un atto di grande inciviltà e
di barbarie. Roberto Maria Minarini
IL TEMPO
Guida in stato di
ebbrezza, ritirate otto patenti CONTINUANO i servizi straordinari di controllo
del territorio dell’arma. Da Passoscuro a Civitavecchia numerose le persone ed
i mezzi controllati durante la notte. A Cerveteri, i militari della locale stazione,
hanno sorpreso, in un piccolo appezzamento di terreno, due ventenni a coltivare
diverse piante di cannabis. I due sono stati arrestati. I militari della
stazione di Ladispoli hanno invece arrestato per ricettazione un ventisettenne
ucraino in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa
dal Tribunale di Civitavecchia. Su tutto il territorio, ed in particolare nei
pressi dei locali notturni, sono continuati i controlli con l’etilometro. Otto
sono state le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, tutte a carico
di persone che presentavano un tasso alcolemico superiore a uno, il doppio del
consentito dalla normativa vigente. e proprio a causa della guida in stato di
ebbrezza i militari sono intervenuti per effettuare i rilievi di un incidente
stradale con feriti, che ha visto coinvolta una donna incinta, alle porte di
Allumiere. Un giovane del luogo, in evidente stato di ebbrezza, alla guida
della sua autovettura si è scontrato con due macchine che transitavano
sull’opposta corsia di marcia. Le persone coinvolte hanno riportato lievi
ferite, la donna incinta un bello spavento e si è registrato qualche
rallentamento nella circolazione. Per quest’ultimo autista, insieme agli altri
sette sorpresi alla guida in stato di ebbrezza, è scattato il ritiro della
patente e la denuncia all’autorità giudiziaria. Due sono state le segnalazioni
alla prefettura per possesso di sostanze stupefacenti ad uso personale. A
Passoscuro e Torrimpietra un ventenne ed un trentenne sono stati trovati in
possesso di circa un grammo di cocaina e 2 di hashish il primo, e di 2 di
hashish il secondo.
IL TEMPO
Ubriachi in autostrada
alla guida di un tir, bulgari nei guai dopo un inseguimento VASTO - Aveva un tasso alcolemico 4 volte
superiore al consentito l’autista di un tir che procedeva ad alta velocità a
zig zag sulla A/14, dov’era entrata da Val di Sangro, ed è stato fermato a
Vasto Sud, nei pressi di Petacciato. All’uomo, di nazionalità bulgara, è stata
ritirata la patente; con lui denunciato per guida in stato di ebbrezza il
secondo autista, connazionale, anch’egli positivo all’etilometro. (…)
IL TIRRENO
LUNEDÌ, 03 SETTEMBRE 2007 Ubriaco si lancia
dentro un’auto: notte da Far West ad Avenza vecchia AVENZA.
Attimi di panico sotto la torre di Castruccio. Un giovane ubriaco, ha aperto la
portiera di un’auto, con a bordo due donne, la madre alla guida e la figlia
accanto, e ha cercato di buttarsi dentro per farsi accompagnare alla stazione. Alcuni
giovani lo hanno costretto a scendere e immobilizzato fino all’arrivo dei
carabinieri. A dare
l’allarme sono state proprio le due donne, scioccate da quanto gli era
accaduto. Tutto è successo intorno alle nove di sabato sera. Ha rischiato di
saltare il concerto della banda che poi è iniziato con quasi un’ora di ritardo.
E molte persone, spavnetate, hanno abbandonato la platea. Un’altra serata da Far West nel centro storico
di Avenza. Un giovane di origini napoletane, ubriaco fradicio, ha gettato
scompiglio nei locai del centro storico del paese. E, alla fine, ha bloccato
una macchina proprio sotto la torre di Castruccio. Grande
agitazione nella piazza e nel cortile di casa Pellini dove stava per svolgersi
il concerto della banda musicale. Che, proprio a causa di questo episodio, è
cominciato con quasi un’ora di ritardo. Sul
posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile e un’ambulanza del
118. Il giovane napoletano è stato portato al Pronto soccorso e, dopo gli
accertamenti del caso, alla stazione ferroviaria. Sale il
malumore nel centro storico di Avenza. «E poi dicono che qui non siamo nel
Bronx - dicono - In una settimana abbiamo visto di nuovo gli stranieri che sono
entrati a dormire nell’asilo Le Mimose e, una sceneggiata come quella di
stasera nella piazza». A.V.
IL GAZZETTINO (Rovigo)
SICUREZZA Corre a zig zag sulla
statale Era ubriaco Non poteva sfuggire
che il conducente a bordo di quella Seat Ibiza non fosse lucido. La sua guida
era irregolare e la direzione tendeva un po’ a destra e un po’ a sinistra.
Sperava forse di tornare a casa indenne per smaltire gli effetti dell’alcol con
un pisolino pomeridiano, ma è stato intercettato dalla pattuglia della
Polstrada di Badia in servizio sul territorio. All’altezza di Bosaro,
sulla statale 16, verso le 14 di sabato gli agenti hanno incrociato S.C., del
1971. Capendo che poteva creare problemi di sicurezza l’hanno inseguito e
fermato, e dopo un controllo con il precursore risultato positivo, l’hanno
sottoposto all’alcoltest. L’uomo aveva bevuto più del doppio consentito. È stato
denunciato a piede libero e gli è stata ritirata la patente.
IL GAZZETTINO (Pordenone)
Incidente a Tauriano di Spilimbergo: donna
esce dalla Cimpello Sequals saltando la rotatoria. Viaggiava a zig zag Alcol, controlli con
40 volontari Continua l’iniziativa di prevenzione promossa dall’Ass con Comune,
Acat e Croce rossa L’estate 2007 è stata segnata da gravi
incidenti, spesso mortali, provocati da autisti in stato di ebbrezza. Una vera
emergenza da nord a sud del Paese che coinvolge in particolare i giovani che
mettono a rischio la propria vita per una serata passata a bere e
"sballare" per cercare di divertirsi superando ogni limite. Ieri mattina, verso le 9.30, un’automobilista
è stata soccorsa lungo la Cimpello-Sequals dopo essere uscita con l’auto per
non aver imboccato la rotatoria della Rampa "A" che collega la
superstrada con la provinciale per Tauriano. O.M., una straniera di 27 anni, di
Spilimbergo, è finita con la Y10 nel fossato rimanendo ferita. È stata soccorsa
e ricoverata all’ospedale di Spilimbergo. Nei minuti che hanno preceduto
l’incidente alcuni automobilisti avevano avvertito la polizia stradale della
presenza sulla Cimpello-Sequals di un’auto che viaggiava a zig zag. Gli
accertamenti sanitari permetteranno alla polizia di verificare le condizioni
psicofisiche della donna che in base alle testimonianze non apparivano adeguate
per affrontare la guida. A Pordenone è stata avviata una campagna di
prevenzione alcologica per informare i giovani sui rischi legati al consumo di
alcol. Utilizzando l’etilometro dell’Ass, i Pionieri (giovani volontari) della
Croce Rossa invitano ragazzi e adulti a sottoporsi all’alcol-test
volontariamente prima di mettersi alla guida. Vengono distribuiti materiali informativi
e il "regolo", strumento di facile consultazione che serve a
calcolare il tasso alcolico nel sangue, la cui misurazione permette una
migliore conoscenza di riflessi e tempi di reazione. La Croce Rossa conferma il
grande impegno dedicato alla prevenzione alcologica, con più di 40 volontari
coinvolti, giovani Pionieri Cri dai 15 ai 30 anni. È positiva la risposta dei
giovani contattati all’esterno dei locali molto interessati ad eseguire
l’alcoltest. Vogliono conoscere i dettagli del nuovo codice della strada,
discutere e confrontarsi con i volontari Cri e con l’Acat. La campagna di
prevenzione alcologica ha toccato i comuni della Pedemontana grazie ai concerti
organizzati dal Progetto Giovani nell’ambito dell’iniziativa "Strada della
musica 2007 - Non berti la vita".
WINENEWS
Spoleto - 03 Settembre 2007 “IL VINO? HA UN RUOLO CENTRALE NELLA CULTURA
MEDITERRANEA E ITALIANA”. IL FILOSOFO TULLIO GREGORY MANIFESTA A WINENEWS TUTTO
IL SUO ENTUSIASMO PER IL NETTARE DI BACCO. E AGGIUNGE: “SERVE CULTURA, SCRITTE
DISSUASIVE IN ETICHETTA NON SERVONO A NULLA” Che aggiunge: ’è difficile scrivere la storia
del Mediterraneo senza il vino e l’olio. Assurdo pensare di disincentivarne il
consumo in etichetta...’“L’uomo si
distingue dagli animali perché in grado di produrre prodotti alcolici”. (*)
Il noto filosofo Tullio Gregory, appartenente alla Fondazione Cisam (Centro
Italiano di Studi sull’Alto Medioevo), sembra piuttosto determinato su
posizioni a difesa del vino e del suo ruolo nella storia dei popoli. “E difficile - prosegue il pensatore, in
un’intervista rilasciata a www.winenews.tv, - pensare alla storia italiana
senza il vino e l’olio, simboli di sacrificio, riscatto e pace nei calendari
liturgici e nei riti pagani. Al vino sono legate divinità e valori simbolici
che vanno ben oltre la pur sana e legittima necessità di bere bene. Il vino è
sapienza, saggezza, il verbo stesso di Dio. Tra l’altro molti di questi
significati si sono conservati e perpetuati nel tempo, spingendosi fino ai
nostri giorni e mantenendo il ruolo di convivialità che la storia gli ha
consegnato. Ma come la mettiamo con i rischi legati
all’alcolismo e alla salute delle persone? Il vino è una sostanza alcolica,
appunto … “E’ chiaro che bere grandi quantità di vino è dannoso, ma se usato
nel modo giusto e nelle dosi consigliate questo risulta addirittura un
toccasana per l’organismo umano, come dimostra il paradosso francese. E,
comunque, sono contrario ai messaggi dissuasori in etichetta, come già avviene
per le sigarette. Un metodo che non risolve i problemi, anzi va nella direzione
opposta”. (*) Nota: nella famosa prima scena del film
“2001: Odissea nello spazio” di Stanley
Kubrick, il regista rappresenta il passaggio evolutivo dall’animale all’uomo
con l’immagine di un ominide che impara ad utilizzare un osso come strumento di
offesa e di dominio. Il fatto che un simbolo caratterizzi l’umanità e la
civiltà non significa necessariamente che sia positivo. Una storiella racconta di due naufraghi che
approdano in una terra sconosciuta. “Speriamo non sia abitata da selvaggi” dice
uno. L’altro scruta l’orizzonte, vede il profilo di una forca e gli risponde. “
Stai tranquillo, siamo in un paese civile”.
IL SECOLO XIX
Mondonico, un allenatore contro gli abusi di
alcol e droga
Controlli a tappeto tra sabato E domenica test
su 16 automobilisti: nessun ubriaco
IL SOLE 24ORE
Palette rosse per alcol e droga
Sempre più le infrazioni per l’alcol
IL MESSAGGERO
FERMO Senza patente, perdipiù risultata
positiva al test dell’etilometro, una giovane donna po...
Ubriaco fradicio, di prima mattina, nel
mercato di Cappelle. Ha molestato, una, due, dieci persone. ...
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