Nella
foto a sinistra, una soldatessa dell’Armata cinese in uniforme ordinaria, a
destra un agente della Polizia Stradale della capitale in sella ad una
fiammante BMW RT1150. (Archivio Asaps)
(ASAPS) PECHINO (RPC), 7 settembre 2007 – Le
olimpiadi di Pechino – “Beijing 2008”
– sono ormai alle porte: la Repubblica
Popolare Cinese sta investendo gran parte del proprio futuro,
e della propria credibilità, su uno degli eventi più importanti che il mondo
conosca: lo sport. Mentre le città interessate dalle competizioni sportive si
rifanno il look (Shanghai, Qingdao, Shenyang, Tianjin, Qinhuangdao e ovviamente
Pechino), con stadi e strutture in costruzione, il governo popolare lavora a
combattere l’inquinamento, cercando di riportare il paese ai dettami del
protocollo di Kyoto, addestra le forze speciali a far fronte alla minaccia
terroristica, porta a spasso i giornalisti di tutto il pianeta nei siti
olimpici ed educa le forze di polizia alle “buone maniere”. Proprio così:
alcuni dei vizi capitali delle divise cinesi – in realtà tipiche di tutti i
colleghi di ogni parte del globo, Italia compresa – saranno banditi, almeno per
la durata della manifestazione all’insegna dei cinque cerchi, simbolo scelto
dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) per rappresentare i cinque continenti.
Il galateo “in divisa” prevede un corso accelerato anche per gli operatori
della polizia stradale, al termine del quale dovranno evitare di fumare,
mangiare o chiacchierare in capannelli tra loro. La notizia, riportata in una
nota dell’Ansa che ha citato il quotidiano China DailyWu Heping, è stata
comunicata niente popò di meno che dal vice direttore per la supervisione delle
forze di Polizia dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Pechino, generale Jia
Chunming. I funzionari cinesi non tollereranno atti di maleducazione, tanto che
le strade saranno pattugliate da ispettori in uniforme ed in borghese, ai quali
è stata affidata la consegna della tolleranza zero. E per prevenire le fin
troppo facili obiezioni del caso (del tipo, “lupo non mangia lupo”, ndr) il generale Chunming ha precisato che al
numero di emergenza 110 è stata attribuita anche la funzione di annotare le
segnalazioni dei cittadini, che saranno immediatamente inoltrate alla neonata
divisione affari interni. “Qualora un cittadino – ha precisato il funzionario
di polizia – vedesse qualche atteggiamento scorretto da parte del personale
delle forze dell’ordine, può riferirlo chiamando il 110”. (ASAPS).
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