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Rassegna stampa Alcol e guida del 7 settembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

COMUNICAZIONE AIFVS

Al Presidente della Regione Veneto

Al Presidente del Consiglio Regionale del Veneto

Al Ministro Affari Regionali e Autonomie Locali

Alla Stampa

Una buona pratica da seguire

L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada plaude alla decisione della Regione Veneto che, votando la legge regionale 117, ha dato alle istituzioni il chiaro messaggio che nell’esercizio del potere bisogna tener conto delle istanze che provengono dai cittadini e ci si deve opporre alle pressioni di interessi di parte che danneggiano diritti fondamentali.

Nel riconoscere alla Regione Veneto la priorità di una decisione saggia e concreta per contrastare l’incidentalità stradale pur nella consapevolezza che gli interventi di settore esigono logiche ed impegni più articolati, ci auguriamo che le istituzioni locali e centrali sappiano accogliere il messaggio della Regione Veneto e prendano decisioni caratterizzate da senso di responsabilità.

Non diciamo solo a parole che bisogna diffondere le buone pratiche e non demoliamole con sconclusionate battaglie verbali, utili solo a coprire interessi di parte e a fare demagogia.

Ci aspettiamo che la Regione Veneto non faccia passi indietro e proceda con intelligenza e determinazione per contrastare la strage stradale.

Giuseppa Cassaniti Mastrojeni presidente AIFVS


IL GAZZETTINO

Consensi per lo stop alla vendita notturna approvato dal Veneto 

Piace al Friuli la legge anti-alcol

Il Friuli Venezia Giulia non si tira indietro. Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, non esclude che il divieto di vendita notturna degli alcolici approvato nel Veneto possa essere esteso. «Prenderemo in seria considerazione la proposta». (*)

La legge, che entrerà in vigore fra 6 mesi e prevede parecchie deroghe, è stata approvata all’unanimità dalla Regione Veneto, ma ieri è stata criticata aspramente dal vicegovernatore Luca Zaia: «Non è con i divieti che si risolve il problema, ma con pene severe. Si guardi la Croazia». (**) Dello stesso avviso gli operatori del settore. La Silb-Fipe, associazione imprese di intrattenimento, critica le misure approvate: «Avranno l’unico effetto di far perdere al Veneto importanti flussi turistici e di aumentare il nomadismo verso luoghi dove è possibile bere in orari "europei"».

(*) Nota: questa è una bella notizia! La legge della Regione Veneto verrà applicata diversamente a seconda che le regioni limitrofe legiferino o meno a loro volta sulla limitazione dell’orario di vendita di alcolici. Se le regioni vicine non adegueranno la loro legislazione i provvedimenti decisi saranno meno restrittivi. Verrebbe a mancare inoltre quell’importante effetto trascinamento che questa innovativa legge potrebbe avere.

(**) Nota: una cosa non esclude l’altra. La Croazia dal 20 agosto 2004 ha portato a zero il tasso alcolemico consentito alla guida, col risultato di dimezzare i morti per incidente stradale. In realtà le sanzioni previste sono meno severe che in Italia, anche se è contemplato l’arresto immediato. Probabilmente l’eventualità di essere controllati è molto più alta.


L’ARENA

REGIONE E POLEMICHE.

<>Le categorie ritengono che i giovani faranno «rifornimento» nei supermercati e in altre regioni oppure andranno nei circoli privati
«Alcol, una legge inutile ci saranno altri morti»

Giorgia Cozzolino

«Come al solito si fanno le cose più facili che non servono a niente». Commenta così, Fernando Morando, presidente di Confcommercio Veneto, la legge approvata dal Consiglio regionale che vieta di vendere e somministrare alcolici dall’una di notte alle sei del mattino in tutti i locali, pubblici esercizi, chioschi e punti di ristoro, anche mobili, della regione.

Una norma che entrerà in vigore tra sei mesi se si troverà un accordo con le regioni e le province autonome confinanti che vorranno estendere il divieto. Se ciò non avverrà, le restrizioni saranno comunque valide ma a partire dalle 2 anzichè l’una di notte.

Una legge che Morando considera un «blitz» a danno degli esercenti dei locali pubblici e, scaricando parte della responsabilità «educativa» sulle famiglie e la scuola, calca la mano sulla classe politica dicendo: «È una di quelle leggi che non solo non risolvono il problema, ma sono anche dannose. I ragazzi non faranno altro che spostarsi nel Bresciano o nel Trentino dopo l’una di notte, aumentando così il rischio di incidenti stradali. Ci saranno altri morti e saranno tutti sulla coscienza di chi ha voluto e votato questa legge», chiosa lapidario.

Secondo Morando, solo se le altre regioni accoglieranno la medesima legge ci potrà essere «qualche speranza di cambiare le cose», ma resta comunque molto critico e spiega: «Mi sembra che si voglia fare come gli struzzi, nascondendo la testa sotto la sabbia per non prendersi la briga di analizzare il problema a fondo». Il presidente considera il nuovo provvedimento di stampo proibizionistico e sostiene: «Già adesso, in tanti acquistano alcolici di giorno, prima di entrare in discoteca, e li consumano nel parcheggio dei locali».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paolo Arena, presidente del sindacato caffè-bar che afferma: «La questione mi pare sia stata affrontata in maniera superficiale, non è questa la risposta giusta all’esigenza di ridurre gli incidenti stradali, molto sentita anche dalla nostra categoria che si è già attivata da tempo con campagna ad hoc».

A gettare altre critiche sulla nuova normativa c’è anche Erminio Alajmo, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) che dice: «Siamo convinti che, sul piano della prevenzione e di sensibilizzazione ai rischi derivanti dall’abuso di alcol e di droghe possa avere effetti più durevoli. Sono certamente più efficaci i controlli da parte delle forze dell’ordine rispetto al proibizionismo, sorveglianza che comunque, siamo sicuri, resterà sulla carta e a livelli insufficienti». Secondo Renato Giacchetto, presidente del Silb-Fiab (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento, da Ballo e di Spettacolo),: «Il proibizionismo, come dimostra la storia, ha sempre prodotto risultati contrari a quelli voluti. In questa maniera c’è la possibilità che comincino a sorgere circoli privati dove si potrà bere alcol senza che ci sia alcun tipo di controllo da parte di operatori del settore, che invece sanno capire quando è il momento di smettere di servire alcolici a una persona».

Una convinzione condivisa anche da Claudio Silvestrini, responsabile del sindacato scaligero locali da ballo, che ritiene le discoteche le uniche davvero penalizzate dal provvedimento e dice: «Sono pochi quelli che si ubriacano in discoteca perché è troppo caro, da noi arrivano già ubriachi perché hanno fatto il pieno in questi nuovi disco pub dove si beve a basso prezzo e c’è la musica senza pagare l’ingresso».


IL GAZZETTINO

«Veneto incosciente, ...

Venezia

«Veneto incosciente, no ai divieti sull’alcol» sbotta la fantomatica Associazione antiproibizionista sulla grande rete Internet. Ma la voce contraria più eclatante, anche se non è una sorpresa, appare quella del vicegovernatore Luca Zaia. «Rispetto le decisioni del Parlamento veneto, ma affrontare in questi termini il problema della guida in stato di ebbrezza non vuol dire affrontarlo alla radice» dichiara l’assessore il Turismo Luca Zaia «Mutuando l’esperienza degli altri Paesi vediamo chiaro che il problema è squisitamente culturale. Se si vuole risolverlo, oltre ad attuare azioni educative, bisogna approntare norme più severe. Penso alla Croazia dove è previsto l’arresto immediato. Temo non si conoscano le abitudini dei ragazzi: vietare alcolici dopo l’una non significa impedir loro di bere, perché lo fanno prima. E poi - aggiunge Zaia - il divieto ha una ricaduta mediatica: bisogna spiegare a livello internazionale perché in Veneto non potrà più essere servita la pizza con la birra dopo l’una di notte». (*) Infine, Zaia prevede «la migrazione dei giovani nei locali di altre regioni, cosa che non farà certo diminuire gli incidenti: né più né meno di quanto avvenuto all’inizio degli anni 90, quando le discoteche venete furono costrette a chiudere alle 2 e gli incidenti mortali furono tre volte quelli attuali».

«No alla legge antialcol» viene anche dal sindacato dei gestori delle discoteche Silb-Fipe (aderente alla Confcommercio): «Le misure proibizionistiche come queste col divieto di vendita e somministrazione di alcol dall’una di notte alle sei del mattino - ha dichiarato ieri Renato Giacchetto, leader dell’associazione - avranno come effetto solo quello di farci perdere regione importanti flussi turistici e aumentare il nomadismo verso luoghi dove è possibile trattenersi nei locali in orari ’europei’. Il provvedimento è in diretto contrasto con le strategie di prevenzione e di formazione intraprese dal Governo. Il proibizionismo, come dimostra la storia, ha sempre prodotto risultati contrari a quelli voluti». La norma, a parere del Silb, farà ricadere sui consumatori, sugli esercenti e sui loro lavoratori - molti dei quali perderanno l’occupazione - un grave danno economico. Secondo Erminio Alajmo (Fipe Veneto) e altri gestori, la Regione Veneto ha introdotto un principio assurdo, attribuendo agli esercenti la responsabilità dei comportamenti di quella minima parte di frequentatori che beve in modo irresponsabile: «Non siamo insensibili al problema tanto che abbiamo proposto un decalogo, ma così si fa solo confusione».

L’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs) è invece soddisfatta della legge che «concretizza l’impegno di chi si batte per la sicurezza stradale. Nei giorni precedenti il voto - spiega la responsabile veneta Pierina Guerra - avevamo chiesto una scelta coraggiosa da parte dei nostri politici dopo il clamoroso stravolgimento dell’art. 6 con le due norme più importanti. La scelta coraggiosa è esporsi anche a critiche di chi "lavora, prospera e incassa" buona parte di quei 30 miliardi di euro che costituiscono il costo sociale dei troppi ragazzi e giovani che muoiono sull’asfalto». L’Aivfs e altre associazioni avevano anche esteso a tutta Italia l’invito a uniformarsi alla legge antialcol del Veneto.

Per tutti i consiglieri regionali del Veneto, visto che legge è stata approvata all’unanimità, si tratta di una goccia nel mare del dilagante consumo di alcol tra i giovani. «Nessuno ha l’ambizione di risolvere il problema delle stragi del sabato sera, ma anche salvare una vita sarebbe sufficiente» afferma Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo di An. «Sono soddisfatto per come è andata - ammette Diego Cancian (Progetto Nordest) cui va il merito di aver proposto la legge e aver "costretto" il consiglio a esaminarla - ma soprattutto perchè i consiglieri hanno capito che il nostro lavoro è decidere anche se non siamo d’accordo, non è di sicuro quello di accontentare una lobby o un’altra. I gestori dei locali avranno delle spese e porteranno i ragazzi in discoteca sin dalle 22. Speriamo che così vadano a casa prima. La legge poi, con le deroghe ai Comuni che faranno controlli e con l’impegno a fare prevenzione ed educazione, instilla un senso di responsabilità». «Il vero segnale da dare era colpire l’abuso di alcol collegato alla guida - spiega Achille Variati, capogruppo del Partito democratico - ma ora il Veneto deve rapportarsi con le altre Regioni».

(*) Nota: non è necessario spiegare alcunché. La maggior parte delle persone scoprirà che la pizza si abbina bene anche con bevande non alcoliche. 


IL GAZZETTINO (Belluno)

LA NUOVA LEGGE REGIONALE 

Ascom e Sert bocciano il divieto di somministrare alcol di notte 

La nuova legge regionale che vieta la somministrare alcolici dall’una alle sei del mattino è stata accolta con perplessità in provincia di Belluno. Provincia di confine dove i dettami della giunta veneziana sono facilmente eludibili. Lo sottolinea il direttore dell’Ascom di Belluno, Luca dal Poz. «Non si combatte così l’abuso di alcol - afferma - basti pensare che una persona che soggiorna o fa turismo a Cortina, Sappada o Arabba, può facilmente passare il confine e bere quanto vuole. A meno che anche le altre Regioni, come chiede la giunta veneta, non facciano una legge altrettanto restrittiva. Ma già ora in Friuli o in Emilia Romagna hanno liberalizzato gli orari di chiusura degli esercizi pubblici e la vedo difficile».

Per i commercianti la legge, che entrerà in vigore tra qualche mese, può anzi avere effetti ancora più pericolosi. «Si aumenta il nomadismo sulle strade. Pensiamo ai ragazzi di 18-20 anni, che all’una di notte si spostano oltreconfine per trovare gli alcolici e poi guidano in stato di ebbrezza per tornare a casa. Senza parlare delle feste private, dove ognuno può bere senza controlli come invece accade nei luoghi pubblici». Perplessità anche sulle deroghe da concedere ai Comuni che proporranno programmi di sicurezza stradale. «Si rischia la confusione con i sindaci che faranno magari a derogare le normative».

E’ perplesso anche Paolo Bello, medico del Sert del’Ulss 1. «La mia è un’opinione personale - precisa Bello - e, premesso che chi ha il dovere di legiferare può farlo, ma credo che la prevenzione sia più efficace della limitazione. La gente ha mille modi di scavalcare le limitazioni. Se davvero si vuole investire sulla sicurezza, si deve puntare sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione al problema dell’alcol. Noi lo facciamo da anni con il nostro camper sul territorio, con 5000 etilometri in 4 anni, mille solo negli ultimi quattro mesi. E i riscontri sono più che positivi, se è vero che il 30% delle persone avvicinate tornano di propria volontà».

Maurizio Dorigo


IL GAZZETTINO

Le reazioni alla legge regionale 

Niente alcol di notte E il Silb insorge 

«Così chiuderanno centinaia di locali»

Jesolo

(F.Cib.) Il sindacato dei gestori delle discoteche contro l’approvazione delle legge regionale del Veneto che proibisce il consumo notturno di alcol e anticipa la chiusura dei locali. "Le misure proibizionistiche consistenti nel divieto alla vendita e alla somministrazione di alcool dall’una di notte alle sei del mattino e nella chiusura anticipata delle discoteche alle due contenute nella legge che la Regione Veneto ha appena approvato - dichiara Renato Giacchetto - presidente del SILB-FIPE (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento, da Ballo e di Spettacolo) - avranno come effetto solo quello di far perdere alla nostra regione importanti flussi turistici e di aumentare il nomadismo verso luoghi dove è possibile trattenersi nei locali in orari "europei". Il provvedimento - continua Giacchetto - è in diretto contrasto con le strategie di prevenzione e di formazione intraprese dal Governo. Il proibizionismo, come dimostra la storia, ha sempre prodotto risultati contrari a quelli voluti. In questa maniera si incentiveranno, come accadeva in Gran Bretagna, l’acquisto di bevande alcoliche prima dell’orario previsto dalla legge (quasi un farne scorta) ed è alta la possibilità che comincino a sorgere luoghi o circoli privati dove si potrà bere alcol senza che ci sia alcun tipo di controllo da parte di operatori del settore, che invece sanno capire quando è il momento di smettere di servire alcolici ad una persona". Secondo il Silb, la Regione ha introdotto a tutto il settore un principio assurdo, attribuendo agli esercenti la responsabilità dei comportamenti di quella minima parte di frequentatori che utilizza l’alcol in maniera irresponsabile, non considerando l’estrema facilità di procurarsi ed assumere alcol anche al di fuori della rete dei pubblici esercizi. Questa legge - fanno notare i gestori - se non sarà modificata finirà per provocare la chiusura di centinaia di discoteche, night club e locali serali a favore di circoli privati dove tranne casi eccezionali, non si effettuano controlli né sul rispetto di divieto di alcolici né su quello dell’orario di chiusura.

(*) Nota: gli esercenti di locali di intrattenimento, essendo nel commercio, sanno fare i conti. Se sostengono che la legge della Regione Veneto comporterà una notevole riduzione degli introiti derivanti dalla vendita di alcolici, vuol dire che è una buona legge.


IL TRENTINO

Sagre e alcol. Il presidente del Consorzio invita a discuterne e ricorda le numerose iniziative senza vendita di birra

Feste? «Non un obbligo per le Pro loco»

Cirolini boccia il pullman per le notti brave: «E’ un invito a bere»

CLES. Il proibizionismo peggiora sempre i problemi ma non è detto che le Pro loco debbano per forza organizzare feste dove la birra scorre a fiumi. Oltre tutto non è più vero che quel genere di feste serva all’autofinanziamento perché va bene quando i conti pareggiano. E’, in sintesi, l’opinione di Leone Cirolini, presidente del Consorzio delle Pro loco, a proposito del confronto su feste popolari e alcol, sollevato da alcuni amministratori e riproposto dal Trentino.

 “Le Pro loco - spiega - sono coinvolte in prima persona in questo problema come enti organizzatori di feste a vario titolo” precisa Cirolini che ritiene doveroso il dibattito, senza tentazioni populiste, su questi temi.

 Inutile proibire la vendita di alcolici, chiamando in causa anche i bar - come ha proposto (provocatoriamente, secondo Cirolini) Ettore Battan, presidente della Pro loco di Ton - perché tutto ciò che è proibito diventa affascinante e appetibile. Ma Cirolini è decisamente contrario all’idea di organizzare un servizio di pullman che “raccolgano” i giovani alla chiusra dei tendoni: “A parte le difficoltà logistiche e i costi, diventerebbe un incentivo a bere, tanto non devo guidare...”. Cirolini concorda invece con il consigliere comunale di Fondo, Roberto Demichei, che chiede di ridurre le agevolazioni pubbliche alle feste della birra. Ancora meglio, premiare con interventi di sostegno le Pro loco che adottano misure giuste per ridurre il consumo di alcol.

 “La Pro loco più brava - incalza Cirolini - non è quella che vende più barili di birra! Ci sono Pro Loco che fanno un sacco di attività senza vendere nemmeno un boccale. Non è questo il loro compito, basta leggersi lo statuto. E non mi si venga a dire che è un mezzo per autofinanziarsi. Forse una volta ma oggi è già un successo riuscire pareggiare i conti”. E conclude: “Allora facciamo anche noi un esame di coscienza: è proprio necessario fare certe feste? E se proprio si deve (vedi le sagre patronali) è proprio necessario vendere la birra fino alle due o alle tre di notte? Perché ad esempio non facciamo cessare la somministrazione di alcol a mezzanotte? E poi perché si dà ancora da bere a chi risulta già essere alticcio?”

 Cirolini però aggiunge che le eventuali “colpe” delle feste sono le minori. “Le vere colpe vanno ricercate nella società di oggi che ha perso la cognizione dei veri valori della vita. Il consumo di alcol è una conseguenza, i giovani sono vittime di una società malata, un target molto vulnerabile perché sono convinti che l’alcol dia sicurezza, coraggio, loquacità, che esso faciliti le relazioni interpersonali. I giovanissimi con una birra in mano si sentono più grandi e più forti”. E allora, che fare? “Incoraggiare nei ragazzi un sano anticonformismo, non devono fare una cosa solo perché lo fanno gli altri, occorre far capire loro che chi non riesce ad essere indipendente dalle mode è un debole...”. Cirolini sottolinea poi la forza dell’esempio: “Molti giovani sono sani, seri e responsabili, io mi appello a loro perché aiutino gli amici più deboli a migliorare: vale più una parola di un altro giovane che cento prediche degli adulti”.


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da NOTIZIE ALICE )

Notte bianca: test alcolici

NOTTE BIANCA/ QUEST’ANNO ANCHE TEST ALCOLICI ’NON TI BERE LA VITA’

Roma, 7 set. (Apcom) - Anche in occasione della V edizione della Notte Bianca, prosegue la campagna di prevenzione "Non ti bere la vita" realizzata dalla Giunta Gasbarra in collaborazione con l’associazione "La Maieutica" per contrastare l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti soprattutto tra i giovani. A partire da oggi fino a sabato 8 settembre, verranno allestiti degli stand all’interno dei quali saranno forniti materiali informativi sui rischi connessi al consumo di droghe e all’abuso di alcol e verranno effettuate, con l’etilometro, misurazioni, in forma gratuita e anonima, del proprio tasso alcolico.

Questa sera i volontari della Provincia e della Maieutica saranno a piazza Navona a Roma per la manifestazione "Aspettando La Notte Bianca", domani sera, sabato 8 settembre, saranno invece a piazzale Tiburtino, dove avrà luogo il concerto dei "Modena City Rambles" ed Ostia, presso il pontile, per il concerto de "L’orchestra di Piazza Vittorio" e per il successivo recital di Gigi Proietti.

"La Notte Bianca - spiega Claudio Cecchini, assessore provinciale alle Politiche Sociali - è un occasione speciale per essere accanto soprattutto ai giovani e per lanciare idealmente il messaggio che ci si può divertire, come sono sicuro accadrà, con la musica, la cultura e il semplice stare insieme senza abusare di alcol e di altre sostanze"


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da CSV CUNEO)

“Alcol piacere di conoscerti!"

VENERDI’21 SETTEMBRE NEL CINEMA MORETTA DI ALBA

“Alcol piacere di conoscerti! Testimonianze, riflessioni, presentazioni e proposte del Volontariato di Alba, Langhe e Roero” : è il titolo della serata organizzata, venerdì 21 Settembre alle 21 nel Cinema Moretta di Alba, dalle Associazioni di Volontariato che compongono la Delegazione CSV di Alba, Langa e Roero.

Il dilagante fenomeno dell’abuso di alcol sarà affrontato grazie alla consulenza di esperti e attraverso testimonianze dirette introdotte da Mario Bertani, referente del Ser.T. di Asti oltre che servitore ed insegnante di un C.A.T..

Lo scopo è quello di riflettere sulle motivazioni e sugli effetti dell’uso smodato di questa sostanza, pratica sempre più diffusa soprattutto tra i giovanissimi e le donne, per cercare insieme proposte che il mondo del volontariato locale vorrebbe poi sostenere presso le Istituzioni e l’opinione pubblica in modo compatto.

Parteciperanno alla serata i vertici del Centro Servizi per il Volontariato “Società Solidale” di Cuneo, oltre alle Associazioni: “Proteggere Insieme”, A.C.A.T. Alba, Langhe e Roero, “ALEC”, “Geografalbum”, “L’arcobaleno VIP”, “C.V.A.” e il Centro culturale San Giuseppe. I volontari proporranno interessanti filmati e sketch a tema.

La serata è ad ingresso libero ed aperta a tutti.


TGCOM

Niente alcol a concerto Vasco Rossi

Firenze, ordinanza del prefetto

Canzoni a volontà, musica a tutto volume ma niente alcol. Sarà un concerto da "astemi" quello che si terrà a Firenze il prossimo 11 settembre. La drastica decisione di vietare la vendita di superalcolici e di ogni altra bevanda in bottiglie di vetro o in lattina è stata presa dal prefetto del capoluogo toscano per motivi di ordine pubblico.

"Il divieto - fanno sapere dalla prefettura - riguarda sia i negozi che gli ambulanti e verrà applicato all’interno dello stadio e nell’area compresa tra via Marconi, piazza Antonelli, via Centostelle, viale De Amicis, via P. Calvi, via Campo d’Arrigo e via Marconi". L’ordinanza è stata adottata anche in altre occasioni "per prevenire quei comportamenti - si legge in una nota - che possono avere conseguenze dannose per l’incolumità delle persone


IL GAZZETTINO

LOTTA ALL’ALCOL 

Etilometro alla Festa dell’Unità e controlli sul Naviglio nel week end

(ni.co.) Gli hanno chiesto il materiale e l’assessore ha immediatamente aderito alla richiesta. Pertanto la documentazione in cui si spiegano gli effetti devastanti prodotti dall’alcol è stato inviata ad "Appiani in festa" e alla "Festa dell’Unità". Non solo, ma alla rassegna organizzata dai diesse è stato fatto pervenire anche un etilometro per misurare il tasso alcolico dei partecipanti che desidereranno sottoporsi all’accertamento. «Ci hanno domandato - ha sottolineato Claudio Sinigaglia - gli striscioni e i cartelloni della campagna "Alza la testa e non il gomito" e noi li abbiamo fatti pervenire a entrambe le rassegne. Sabato, invece, ci saranno gli etilometri sia sul Naviglio, che in via Longhin vicino alla Terrazza».

(…)


PUNTOSICURO

Prevenire e affrontare sul lavoro i problemi correlati alle dipendenze

Disponibile gratuitamente on line un opuscolo rivolto a datori di lavoro e quadri.

Un lavoratore che abusa di alcol o che fa uso di stupefacenti non deve essere ignorato dall’azienda, anche se ciò avviene al di fuori delle mura aziendali.

Datori di lavoro e dirigenti non solo devono affrontare tali situazioni, ma devono impegnarsi affinché l’ambiente lavorativo favorisca la prevenzione dell’alcolismo e delle tossicodipendenze, tenendo sempre presente che la dipendenza può colpire sia il direttore sia il collaboratore che lavora a una macchina.

Alcuni utili suggerimenti sono contenuti nell’opuscolo “Integrare invece di emarginare. Alcol e altre sostanze che generano dipendenza sul posto di lavoro. Informazioni per datori di lavoro e quadri.”, realizzato dalla Suva, istituto svizzero di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

La pubblicazione, aggiornata nel luglio 2007, evidenzia che se un dipendente ha un serio problema legato all’alcol, ciò si ripercuote negativamente sull’impresa sia dal punto del clima aziendale che finanziario. E’ stimato infatti che il rendimento degli alcoldipendenti può essere inferiore del 25%, inoltre essi sono assenti più frequentemente e più a lungo rispetto ai loro colleghi sani.

Le dipendenze inoltre aumentano il rischio di infortuni. “Da un’analisi dell’Ospedale universitario di Losanna – afferma l’opuscolo - risulta che il 14,5% di tutte le lesioni e di tutti gli infortuni sono dovuti all’alcol.”

In particolare l’opuscolo fornisce suggerimenti per evitare condizioni di lavoro che favoriscano il ricorso a sostanze generanti dipendenza e per attuare un programma di prevenzione.

Per aiutare datori di lavoro e dirigenti a individuare situazioni di dipendenza da alcol o stupefacenti è illustrato inoltre come le persone dipendenti controllano il loro comportamento sul posto di lavoro.

 La pubblicazione è consultabile qui. [N.B.: sono presenti riferimenti alla legislazione svizzera].


IL GIORNALE

La scusa del killer di Sanremo: "Ero ubriaco"

di Diego Pistacchi

venerdì 07 settembre 2007 - Genova - «Ero bevuto». Così Luca Delfino ha evitato l’arresto. In crisi, messo alle strette, costretto a contraddizioni ripetute, il trentenne accusato di aver sgozzato l’ex fidanzata Luciana Biggi nei vicoli di Genova non sapeva più cosa rispondere alla polizia e al pm durante l’interrogatorio. Ma alla fine venne rilasciato. E un anno dopo quel delitto per il quale resta l’unico sospettato, ha ucciso la sua nuova fidanzata, Antonella Multari, a Sanremo. Inevitabili le accuse a una giustizia che poteva fermare in tempo un assassino e non è riuscita a farlo.

Ma il pm Enrico Zucca, che seguì l’inchiesta sull’omicidio genovese, ha sempre detto che non c’erano prove sufficienti. Che c’era un «buco nero» che separava Delfino dal luogo e dall’ora del delitto. Si è sempre parlato di una trentina di minuti e di 400 metri di «distanza». In pratica gli spostamenti del sospettato si «fermavano» troppo presto per essere sicuri che fosse stato lui a uccidere.

Ma l’interrogatorio chiude questo buco. Il pm usa le indicazioni, le prove e le testimonianze di Delfino per «smontargli» la ricostruzione. In pratica gli contesta le affermazioni fatte. Gli dice perché la sua versione a un certo punto non è più credibile. Gli spiega cosa hanno in mano lui e la polizia. Fino a quel momento il sospettato era stato perfetto nella ricostruzione della serata trascorsa con la vittima.

Ricordava particolari difficili da ricordare e verificati dalla squadra mobile. Poi, vicino al momento dell’omicidio, va in crisi. «Non so spiegare perché proprio a quel punto (all’uscita dall’ultimo locale in cui sono stati visti insieme, ndr) ci siamo divisi - spiega -. Ci siamo salutati semplicemente, senza litigare». Non regge. E lui continua. «Prendo atto che ciò sembra incongruente con il mio comportamento tenuto fino a quel momento. Ma così è stato». Dice di averla salutata al bar e di essersi fermato «sull’uscio a parlare con un ragazzo per circa un quarto d’ora o forse più». E lì inizierebbe il buco nero che non permette il suo arresto. Ma gli inquirenti lo incalzano. Testimoni affermano con elementi precisi che davanti al locale non c’era nessuno. «Mi sono allontanato e sono tornato verso il bar Moretti», aggiunge. Ma il percorso spiegato non regge. Il pm gli dice che lì c’è una telecamera, che non lo ha ripreso. «Prendo atto che mi si fa notare che sarei stato inquadrato da una telecamera - ribatte Delfino -. Allora vuol dire che invece di scendere, uscito dal locale, sarò salito. Bisogna considerare che ero bevuto». La polizia sa che c’è un’altra telecamera sulla strada che porta verso il luogo del delitto. E incalza il sospettato, «visto» passare di lì insieme alla vittima. E lui allora ammette di essere arrivato all’angolo del vicolo dove Luciana Biggi venne uccisa. Venti metri e pochi minuti dal luogo del delitto.


LA REPUBBLICA

Messina

CAMIONISTA UBRIACO SEMINA PANICO SULLA PALERMO-MESSINA

Panico sull’autostrada Palermo-Messina. Un camionista ubriaco procedeva zigzagando tra le auto in transito. E’ accaduto ieri sera, intorno alle 22: l’uomo e’ stato bloccato e denunciato dalla polizia stradale poco prima del casello di Villafranca Tirrena. L’etilometro ha poi dimostrato che il tasso alcolemico nel suo sangue era addirittura di 3,31. La patente gli e’ stata ritirata e in base alla nuova normativa potrebbe essergli revocata; il mezzo pesante e’ stato sequestrato. Il camionista, 53 anni, di Marcianise (Napoli), era gia’ stato sorpreso ubriaco altre tre volte negli ultimi cinque anni: nel 2002 lo aveva bloccato la polstrada di Viterbo, l’anno dopo quella di Parma e nel 2005 i colleghi di Eboli


IL GAZZETTINO (Padova)

ABANO 

Ubriaco in auto con un tasso 5 volte oltre il minimo di legge

(ri.ba.) Aveva un tasso alcolemico cinque volte superiore a quello concesso dalla legge. Se l’è cavata con un ritiro della patente C.N., un 51enne calabrese, fermato ieri mattina alle 5.50 in corso Terme. Ad insospettire i carabinieri è stata l’andatura della sua Lancia "Y". L’auto si è avvicinata alla pattuglia a passo d’uomo, sbandando a destra e a sinistra. E grosse difficoltà le ha avute anche ad accostare e a scendere dalla macchina quando i militari gli hanno dato l’"alt". È bastato poi allertare il 118 e chiedere un alcoltest per capire che con i suoi 2,25 grammi di alcol per litro di sangue definire sbronzo l’uomo era veramente poco. Il 51enne è residente ad Abano ma senza lavoro. All’uomo è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza ed è stato riaccompagnato a casa. Una notte brava che di certo il 51enne non scorderà facilmente.


IL GAZZETTINO

Ubriaco al volante sfreccia a velocità folle: inseguito e denunciato 

Arrivato a velocità molto sostenuta in viale della Repubblica, prima di riprendere la corsa si è esibito anche in un testa-coda, pensando evidentemente di essere in qualche autodromo. Intercettato da una volante della polizia, dopo un breve inseguimento è stato fermato: B.F., 40 anni, residente in città, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e multato. La patente gli è stata ritirata e l’uomo ha dovuto chiamare i parenti e farsi recuperare. Sottoposto ad alcoltest ha evidenziato un tasso di poco superiore al limite massimo previsto per legge.


CORRIERE ADRIATICO

Il fatto è accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì verso le 2.
Sperona una moto in corso Amendola e centra un’auto nella rotatoria della Standa. I feriti non sono gravi

Straniero ubriaco provoca due incidenti e scappa

ANCONA - Ubriaco al volante provoca due incidenti e si dà alla fuga. Panico ieri sera, tra le 20 e 45 e le 21 e 15 nelle strade della città. Un cittadino extracomunitario, si pensa tunisino o albanese, si è scontrato frontalmente contro un motociclista, all’altezza del civico 5 di corso Amendola per poi darsi alla fuga nonostante il centauro fosse a terra sanguinante. Per fortuna è stato chiamato immediatamente il 118 da parte di alcuni testimoni del fatto. Sul posto, tempestivamente, è giunta un’ambulanza della Croce Verde. Il motociclista, medicato inizialmente sul posto, è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette per essere sottoposto agli accertamenti e alle cure del caso. Il centauro ha riportato alcune ferite e lesioni ad un piede oltre che a diversi traumi e contusioni sul corpo. Per fortuna le sue condizioni non sono giudicate gravi.

Ma passano appena pochi minuti che lungo la rotatoria davanti alla Standa di corso Carlo Alberto viene speronata, sempre dalla stessa auto pirata che aveva ‘colpito’ in corso Amendola, una Fiat Punto alla cui guida si trovava una ragazza anconetana di 34 anni. L’incidente, anche in questo caso, avviene frontalmente. L’uomo alla guida dell’auto pirata, dopo lo scontro scende dalla vettura e impreca violentemente contro la donna minacciandola. Qualcuno gli si avvicina per fermarlo e non può fare a meno di sentire un forte odore di alcol. Successivamente l’extracomunitario si rimette in auto per darsi ad una nuova fuga zigzagando vistosamente. Sul posto è intervenuta la Croce Rossa. La ragazza, che per fortuna ha riportato lievi traumi, è stata accompagnata a Torrette per accertamenti. Sul posto anche le Volanti. Gli agenti della questura dorica si sono messi subito sulle ricerche dell’uomo sul quale hanno preziose informazioni.


RADIONOSTALGIA

Firenze

61 enne ubriaco si getta nel fiume

Ubriaco in mutande si lancia nell’Arno dal Ponte Santa Trinita. L’uomo, un ungherese di 61 anni, in Italia con regolare permesso di soggiorno, è stato recuperato dai vigili del fuoco con un gommone Le sue condizioni generali non destano preoccupazioni, ha riportato solo la frattura di una gamba. 


VIRGILIO NOTIZIE

UNGHERIA/ TURCO SI RIFIUTA DI BERE ALCOL, RIDOTTO IN FIN DI VITA

Arrestati cinque magiari, che hanno confessato

Roma, 7 set. (Apcom) - S’è rifiutato di bere un cicchetto e, per questo, è stato ridotto in fin di vita a bastonate. La vicenda, secondo quanto racconta oggi l’agenzia di stampa magiara MTI, s’è svolta nell’Ungheria nord-orientale e vede come vittima un cittadino turco.

La polizia ha arrestato cinque ungheresi che, secondo la ricostruzione, avrebbero spaccato la testa al cittadino turco a bastonate. L’uomo è in fin di vita in ospedale.

La "colpa" del turco sarebbe stata, secondo i cinque arrestati, quella d’aver rifiutato di bere con loro in un pub del villaggio di Okoritofulpos.


REDATTORE SOCIALE

L’Ue contro l’abuso di alcol: sotto accusa gli ’’alcolpop’’ 

IL RESTO DEL CARLINO

Processate subito l’albanese ubriaco alla guida

LA GAZZETTA DEL SUD

Ritirate 30 patenti in un mese per guida in stato d’ebbrezza


© asaps.it
Sabato, 08 Settembre 2007
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