COMUNICAZIONE AIFVS Al Presidente della Regione Veneto Al Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Al Ministro Affari Regionali e Autonomie Locali Alla Stampa Una
buona pratica da seguire
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada
plaude alla decisione della Regione Veneto che, votando la legge regionale 117,
ha dato alle istituzioni il chiaro messaggio che nell’esercizio del potere
bisogna tener conto delle istanze che provengono dai cittadini e ci si deve
opporre alle pressioni di interessi di parte che danneggiano diritti
fondamentali. Nel riconoscere alla Regione Veneto la priorità di una
decisione saggia e concreta per contrastare l’incidentalità stradale pur nella
consapevolezza che gli interventi di settore esigono logiche ed impegni più
articolati, ci auguriamo che le istituzioni locali e centrali sappiano
accogliere il messaggio della Regione Veneto e prendano decisioni
caratterizzate da senso di responsabilità. Non diciamo solo a parole che bisogna diffondere le buone
pratiche e non demoliamole con sconclusionate battaglie verbali, utili solo a
coprire interessi di parte e a fare demagogia. Ci aspettiamo che la Regione Veneto non faccia passi
indietro e proceda con intelligenza e determinazione per contrastare la strage
stradale. Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente AIFVS
IL GAZZETTINO Consensi per lo stop alla vendita
notturna approvato dal Veneto
Piace al Friuli la legge anti-alcol
Il Friuli Venezia Giulia non si tira indietro. Il presidente
del Consiglio regionale Alessandro Tesini, non esclude che il divieto di
vendita notturna degli alcolici approvato nel Veneto possa essere esteso.
«Prenderemo in seria considerazione la proposta». (*) La legge, che entrerà in vigore fra 6 mesi e prevede
parecchie deroghe, è stata approvata all’unanimità dalla Regione Veneto, ma
ieri è stata criticata aspramente dal vicegovernatore Luca Zaia: «Non è con
i divieti che si risolve il problema, ma con pene severe. Si guardi la
Croazia». (**) Dello stesso avviso gli operatori del settore. La Silb-Fipe,
associazione imprese di intrattenimento, critica le misure approvate: «Avranno
l’unico effetto di far perdere al Veneto importanti flussi turistici e di
aumentare il nomadismo verso luoghi dove è possibile bere in orari
"europei"». (*) Nota: questa è
una bella notizia! La legge della Regione Veneto verrà applicata diversamente a
seconda che le regioni limitrofe legiferino o meno a loro volta sulla
limitazione dell’orario di vendita di alcolici. Se le regioni vicine non
adegueranno la loro legislazione i provvedimenti decisi saranno meno
restrittivi. Verrebbe a mancare inoltre quell’importante effetto trascinamento
che questa innovativa legge potrebbe avere. (**) Nota: una cosa non esclude l’altra. La Croazia dal 20
agosto 2004 ha portato a zero il tasso alcolemico consentito alla guida, col
risultato di dimezzare i morti per incidente stradale. In realtà le sanzioni
previste sono meno severe che in Italia, anche se è contemplato l’arresto
immediato. Probabilmente l’eventualità di essere controllati è molto più alta. L’ARENA REGIONE E POLEMICHE. «Alcol, una legge inutile ci saranno altri morti» Giorgia Cozzolino «Come al solito si fanno le cose più facili che non servono
a niente». Commenta così, Fernando Morando, presidente di Confcommercio Veneto,
la legge approvata dal Consiglio regionale che vieta di vendere e somministrare
alcolici dall’una di notte alle sei del mattino in tutti i locali, pubblici
esercizi, chioschi e punti di ristoro, anche mobili, della regione. Una norma che entrerà in vigore tra sei mesi se si troverà
un accordo con le regioni e le province autonome confinanti che vorranno
estendere il divieto. Se ciò non avverrà, le restrizioni saranno comunque
valide ma a partire dalle 2 anzichè l’una di notte. Una legge che Morando considera un «blitz» a danno degli
esercenti dei locali pubblici e, scaricando parte della responsabilità
«educativa» sulle famiglie e la scuola, calca la mano sulla classe politica
dicendo: «È una di quelle leggi che non solo non risolvono il problema, ma sono
anche dannose. I ragazzi non faranno altro che spostarsi nel Bresciano o nel
Trentino dopo l’una di notte, aumentando così il rischio di incidenti stradali.
Ci saranno altri morti e saranno tutti sulla coscienza di chi ha voluto e
votato questa legge», chiosa lapidario. Secondo Morando, solo se le altre regioni accoglieranno la
medesima legge ci potrà essere «qualche speranza di cambiare le cose», ma resta
comunque molto critico e spiega: «Mi sembra che si voglia fare come gli
struzzi, nascondendo la testa sotto la sabbia per non prendersi la briga di
analizzare il problema a fondo». Il presidente considera il nuovo provvedimento
di stampo proibizionistico e sostiene: «Già adesso, in tanti acquistano
alcolici di giorno, prima di entrare in discoteca, e li consumano nel
parcheggio dei locali». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paolo Arena, presidente
del sindacato caffè-bar che afferma: «La questione mi pare sia stata affrontata
in maniera superficiale, non è questa la risposta giusta all’esigenza di
ridurre gli incidenti stradali, molto sentita anche dalla nostra categoria che
si è già attivata da tempo con campagna ad hoc». A gettare altre critiche sulla nuova normativa c’è anche
Erminio Alajmo, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe)
che dice: «Siamo convinti che, sul piano della prevenzione e di
sensibilizzazione ai rischi derivanti dall’abuso di alcol e di droghe possa
avere effetti più durevoli. Sono certamente più efficaci i controlli da parte
delle forze dell’ordine rispetto al proibizionismo, sorveglianza che comunque,
siamo sicuri, resterà sulla carta e a livelli insufficienti». Secondo Renato
Giacchetto, presidente del Silb-Fiab (Associazione Italiana Imprese di
Intrattenimento, da Ballo e di Spettacolo),: «Il proibizionismo, come dimostra
la storia, ha sempre prodotto risultati contrari a quelli voluti. In questa
maniera c’è la possibilità che comincino a sorgere circoli privati dove si
potrà bere alcol senza che ci sia alcun tipo di controllo da parte di operatori
del settore, che invece sanno capire quando è il momento di smettere di servire
alcolici a una persona». Una convinzione condivisa anche da Claudio Silvestrini,
responsabile del sindacato scaligero locali da ballo, che ritiene le discoteche
le uniche davvero penalizzate dal provvedimento e dice: «Sono pochi quelli che
si ubriacano in discoteca perché è troppo caro, da noi arrivano già ubriachi
perché hanno fatto il pieno in questi nuovi disco pub dove si beve a basso
prezzo e c’è la musica senza pagare l’ingresso». IL GAZZETTINO «Veneto incosciente, ... Venezia «Veneto incosciente, no ai divieti sull’alcol» sbotta la fantomatica
Associazione antiproibizionista sulla grande rete Internet. Ma la voce
contraria più eclatante, anche se non è una sorpresa, appare quella del
vicegovernatore Luca Zaia. «Rispetto le decisioni del Parlamento veneto, ma
affrontare in questi termini il problema della guida in stato di ebbrezza non
vuol dire affrontarlo alla radice» dichiara l’assessore il Turismo Luca Zaia
«Mutuando l’esperienza degli altri Paesi vediamo chiaro che il problema è
squisitamente culturale. Se si vuole risolverlo, oltre ad attuare azioni
educative, bisogna approntare norme più severe. Penso alla Croazia dove è
previsto l’arresto immediato. Temo non si conoscano le abitudini dei ragazzi:
vietare alcolici dopo l’una non significa impedir loro di bere, perché lo fanno
prima. E poi - aggiunge Zaia - il divieto ha una ricaduta mediatica: bisogna
spiegare a livello internazionale perché in Veneto non potrà più essere servita
la pizza con la birra dopo l’una di notte». (*) Infine, Zaia prevede «la
migrazione dei giovani nei locali di altre regioni, cosa che non farà certo
diminuire gli incidenti: né più né meno di quanto avvenuto all’inizio degli
anni 90, quando le discoteche venete furono costrette a chiudere alle 2 e gli
incidenti mortali furono tre volte quelli attuali». «No alla legge antialcol» viene anche dal sindacato dei
gestori delle discoteche Silb-Fipe (aderente alla Confcommercio): «Le misure
proibizionistiche come queste col divieto di vendita e somministrazione di
alcol dall’una di notte alle sei del mattino - ha dichiarato ieri Renato
Giacchetto, leader dell’associazione - avranno come effetto solo quello di
farci perdere regione importanti flussi turistici e aumentare il nomadismo
verso luoghi dove è possibile trattenersi nei locali in orari ’europei’. Il
provvedimento è in diretto contrasto con le strategie di prevenzione e di
formazione intraprese dal Governo. Il proibizionismo, come dimostra la storia,
ha sempre prodotto risultati contrari a quelli voluti». La norma, a parere del
Silb, farà ricadere sui consumatori, sugli esercenti e sui loro lavoratori -
molti dei quali perderanno l’occupazione - un grave danno economico. Secondo
Erminio Alajmo (Fipe Veneto) e altri gestori, la Regione Veneto ha introdotto
un principio assurdo, attribuendo agli esercenti la responsabilità dei
comportamenti di quella minima parte di frequentatori che beve in modo
irresponsabile: «Non siamo insensibili al problema tanto che abbiamo proposto
un decalogo, ma così si fa solo confusione». L’Associazione italiana familiari e vittime della strada
(Aifvs) è invece soddisfatta della legge che «concretizza l’impegno di chi si
batte per la sicurezza stradale. Nei giorni precedenti il voto - spiega la
responsabile veneta Pierina Guerra - avevamo chiesto una scelta coraggiosa da
parte dei nostri politici dopo il clamoroso stravolgimento dell’art. 6 con le
due norme più importanti. La scelta coraggiosa è esporsi anche a critiche di
chi "lavora, prospera e incassa" buona parte di quei 30 miliardi di
euro che costituiscono il costo sociale dei troppi ragazzi e giovani che
muoiono sull’asfalto». L’Aivfs e altre associazioni avevano anche esteso a
tutta Italia l’invito a uniformarsi alla legge antialcol del Veneto. Per tutti i consiglieri regionali del Veneto, visto che
legge è stata approvata all’unanimità, si tratta di una goccia nel mare del
dilagante consumo di alcol tra i giovani. «Nessuno ha l’ambizione di risolvere
il problema delle stragi del sabato sera, ma anche salvare una vita sarebbe
sufficiente» afferma Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo di An. «Sono
soddisfatto per come è andata - ammette Diego Cancian (Progetto Nordest) cui va
il merito di aver proposto la legge e aver "costretto" il consiglio a
esaminarla - ma soprattutto perchè i consiglieri hanno capito che il nostro
lavoro è decidere anche se non siamo d’accordo, non è di sicuro quello di
accontentare una lobby o un’altra. I gestori dei locali avranno delle spese e
porteranno i ragazzi in discoteca sin dalle 22. Speriamo che così vadano a casa
prima. La legge poi, con le deroghe ai Comuni che faranno controlli e con
l’impegno a fare prevenzione ed educazione, instilla un senso di
responsabilità». «Il vero segnale da dare era colpire l’abuso di alcol
collegato alla guida - spiega Achille Variati, capogruppo del Partito
democratico - ma ora il Veneto deve rapportarsi con le altre Regioni». (*) Nota: non è necessario spiegare alcunché. La maggior
parte delle persone scoprirà che la pizza si abbina bene anche con bevande non
alcoliche. IL GAZZETTINO (Belluno) LA NUOVA LEGGE REGIONALE Ascom e Sert bocciano il divieto di
somministrare alcol di notte La nuova legge regionale che vieta la somministrare alcolici
dall’una alle sei del mattino è stata accolta con perplessità in provincia di
Belluno. Provincia di confine dove i dettami della giunta veneziana sono
facilmente eludibili. Lo sottolinea il direttore dell’Ascom di Belluno, Luca
dal Poz. «Non si combatte così l’abuso di alcol - afferma - basti pensare che
una persona che soggiorna o fa turismo a Cortina, Sappada o Arabba, può facilmente
passare il confine e bere quanto vuole. A meno che anche le altre Regioni, come
chiede la giunta veneta, non facciano una legge altrettanto restrittiva. Ma già
ora in Friuli o in Emilia Romagna hanno liberalizzato gli orari di chiusura
degli esercizi pubblici e la vedo difficile». Per i commercianti la legge, che entrerà in vigore tra
qualche mese, può anzi avere effetti ancora più pericolosi. «Si aumenta il
nomadismo sulle strade. Pensiamo ai ragazzi di 18-20 anni, che all’una di notte
si spostano oltreconfine per trovare gli alcolici e poi guidano in stato di
ebbrezza per tornare a casa. Senza parlare delle feste private, dove ognuno può
bere senza controlli come invece accade nei luoghi pubblici». Perplessità anche
sulle deroghe da concedere ai Comuni che proporranno programmi di sicurezza
stradale. «Si rischia la confusione con i sindaci che faranno magari a derogare
le normative». E’ perplesso anche Paolo Bello, medico del Sert del’Ulss 1.
«La mia è un’opinione personale - precisa Bello - e, premesso che chi ha il
dovere di legiferare può farlo, ma credo che la prevenzione sia più efficace
della limitazione. La gente ha mille modi di scavalcare le limitazioni. Se
davvero si vuole investire sulla sicurezza, si deve puntare sulla prevenzione e
sulla sensibilizzazione al problema dell’alcol. Noi lo facciamo da anni con il
nostro camper sul territorio, con 5000 etilometri in 4 anni, mille solo negli
ultimi quattro mesi. E i riscontri sono più che positivi, se è vero che il 30%
delle persone avvicinate tornano di propria volontà». Maurizio Dorigo IL GAZZETTINO Le reazioni alla legge regionale
Niente alcol di notte E il Silb
insorge
«Così chiuderanno centinaia di locali» Jesolo
(F.Cib.) Il sindacato dei gestori delle discoteche contro
l’approvazione delle legge regionale del Veneto che proibisce il consumo
notturno di alcol e anticipa la chiusura dei locali. "Le misure
proibizionistiche consistenti nel divieto alla vendita e alla somministrazione
di alcool dall’una di notte alle sei del mattino e nella chiusura anticipata
delle discoteche alle due contenute nella legge che la Regione Veneto ha appena
approvato - dichiara Renato Giacchetto - presidente del SILB-FIPE (Associazione
Italiana Imprese di Intrattenimento, da Ballo e di Spettacolo) - avranno come
effetto solo quello di far perdere alla nostra regione importanti flussi
turistici e di aumentare il nomadismo verso luoghi dove è possibile trattenersi
nei locali in orari "europei". Il provvedimento - continua Giacchetto
- è in diretto contrasto con le strategie di prevenzione e di formazione
intraprese dal Governo. Il proibizionismo, come dimostra la storia, ha sempre
prodotto risultati contrari a quelli voluti. In questa maniera si
incentiveranno, come accadeva in Gran Bretagna, l’acquisto di bevande alcoliche
prima dell’orario previsto dalla legge (quasi un farne scorta) ed è alta la
possibilità che comincino a sorgere luoghi o circoli privati dove si potrà bere
alcol senza che ci sia alcun tipo di controllo da parte di operatori del
settore, che invece sanno capire quando è il momento di smettere di servire
alcolici ad una persona". Secondo il Silb, la Regione ha introdotto a
tutto il settore un principio assurdo, attribuendo agli esercenti la
responsabilità dei comportamenti di quella minima parte di frequentatori che
utilizza l’alcol in maniera irresponsabile, non considerando l’estrema facilità
di procurarsi ed assumere alcol anche al di fuori della rete dei pubblici
esercizi. Questa legge - fanno notare i gestori - se non sarà modificata finirà
per provocare la chiusura di centinaia di discoteche, night club e locali
serali a favore di circoli privati dove tranne casi eccezionali, non si
effettuano controlli né sul rispetto di divieto di alcolici né su quello
dell’orario di chiusura. (*) Nota: gli
esercenti di locali di intrattenimento, essendo nel commercio, sanno fare i
conti. Se sostengono che la legge della Regione Veneto comporterà una notevole
riduzione degli introiti derivanti dalla vendita di alcolici, vuol dire che è
una buona legge. IL TRENTINO Sagre e alcol. Il presidente del
Consorzio invita a discuterne e ricorda le numerose iniziative senza vendita di
birra Feste?
«Non un obbligo per le Pro loco»
Cirolini
boccia il pullman per le notti brave: «E’ un invito a bere»
CLES. Il proibizionismo peggiora sempre i problemi ma non è
detto che le Pro loco debbano per forza organizzare feste dove la birra scorre
a fiumi. Oltre tutto non è più vero che quel genere di feste serva
all’autofinanziamento perché va bene quando i conti pareggiano. E’, in sintesi,
l’opinione di Leone Cirolini, presidente del Consorzio delle Pro loco, a
proposito del confronto su feste popolari e alcol, sollevato da alcuni
amministratori e riproposto dal Trentino. “Le Pro loco -
spiega - sono coinvolte in prima persona in questo problema come enti
organizzatori di feste a vario titolo” precisa Cirolini che ritiene doveroso il
dibattito, senza tentazioni populiste, su questi temi. Inutile proibire la
vendita di alcolici, chiamando in causa anche i bar - come ha proposto
(provocatoriamente, secondo Cirolini) Ettore Battan, presidente della Pro loco
di Ton - perché tutto ciò che è proibito diventa affascinante e appetibile. Ma
Cirolini è decisamente contrario all’idea di organizzare un servizio di pullman
che “raccolgano” i giovani alla chiusra dei tendoni: “A parte le difficoltà
logistiche e i costi, diventerebbe un incentivo a bere, tanto non devo
guidare...”. Cirolini concorda invece con il consigliere comunale di Fondo,
Roberto Demichei, che chiede di ridurre le agevolazioni pubbliche alle feste
della birra. Ancora meglio, premiare con interventi di sostegno le Pro loco che
adottano misure giuste per ridurre il consumo di alcol. “La Pro loco più
brava - incalza Cirolini - non è quella che vende più barili di birra! Ci sono
Pro Loco che fanno un sacco di attività senza vendere nemmeno un boccale. Non è
questo il loro compito, basta leggersi lo statuto. E non mi si venga a dire che
è un mezzo per autofinanziarsi. Forse una volta ma oggi è già un successo
riuscire pareggiare i conti”. E conclude: “Allora facciamo anche noi un esame
di coscienza: è proprio necessario fare certe feste? E se proprio si deve (vedi
le sagre patronali) è proprio necessario vendere la birra fino alle due o alle
tre di notte? Perché ad esempio non facciamo cessare la somministrazione di
alcol a mezzanotte? E poi perché si dà ancora da bere a chi risulta già essere
alticcio?” Cirolini però
aggiunge che le eventuali “colpe” delle feste sono le minori. “Le vere colpe
vanno ricercate nella società di oggi che ha perso la cognizione dei veri
valori della vita. Il consumo di alcol è una conseguenza, i giovani sono
vittime di una società malata, un target molto vulnerabile perché sono convinti
che l’alcol dia sicurezza, coraggio, loquacità, che esso faciliti le relazioni
interpersonali. I giovanissimi con una birra in mano si sentono più grandi e
più forti”. E allora, che fare? “Incoraggiare nei ragazzi un sano
anticonformismo, non devono fare una cosa solo perché lo fanno gli altri,
occorre far capire loro che chi non riesce ad essere indipendente dalle mode è
un debole...”. Cirolini sottolinea poi la forza dell’esempio: “Molti giovani
sono sani, seri e responsabili, io mi appello a loro perché aiutino gli amici
più deboli a migliorare: vale più una parola di un altro giovane che cento
prediche degli adulti”. EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da NOTIZIE ALICE ) Notte bianca: test alcolici
NOTTE BIANCA/ QUEST’ANNO ANCHE TEST ALCOLICI ’NON TI BERE LA
VITA’ Roma,
7 set. (Apcom) - Anche in occasione della V edizione della Notte Bianca,
prosegue la campagna di prevenzione "Non ti bere la vita" realizzata
dalla Giunta Gasbarra in collaborazione con l’associazione "La
Maieutica" per contrastare l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti
soprattutto tra i giovani. A partire da oggi fino a sabato 8 settembre,
verranno allestiti degli stand all’interno dei quali saranno forniti materiali
informativi sui rischi connessi al consumo di droghe e all’abuso di alcol e
verranno effettuate, con l’etilometro, misurazioni, in forma gratuita e
anonima, del proprio tasso alcolico. Questa sera i volontari della Provincia e della Maieutica
saranno a piazza Navona a Roma per la manifestazione "Aspettando La Notte
Bianca", domani sera, sabato 8 settembre, saranno invece a piazzale Tiburtino,
dove avrà luogo il concerto dei "Modena City Rambles" ed Ostia,
presso il pontile, per il concerto de "L’orchestra di Piazza
Vittorio" e per il successivo recital di Gigi Proietti. "La Notte Bianca - spiega Claudio Cecchini, assessore
provinciale alle Politiche Sociali - è un occasione speciale per essere accanto
soprattutto ai giovani e per lanciare idealmente il messaggio che ci si può
divertire, come sono sicuro accadrà, con la musica, la cultura e il semplice
stare insieme senza abusare di alcol e di altre sostanze" EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da CSV CUNEO) “Alcol piacere di conoscerti!"
VENERDI’21 SETTEMBRE NEL CINEMA MORETTA DI ALBA “Alcol piacere di conoscerti! Testimonianze, riflessioni,
presentazioni e proposte del Volontariato di Alba, Langhe e Roero” : è il
titolo della serata organizzata, venerdì 21 Settembre alle 21 nel Cinema
Moretta di Alba, dalle Associazioni di Volontariato che compongono la
Delegazione CSV di Alba, Langa e Roero. Il dilagante fenomeno dell’abuso di alcol sarà affrontato
grazie alla consulenza di esperti e attraverso testimonianze dirette introdotte
da Mario Bertani, referente del Ser.T. di Asti oltre che servitore ed
insegnante di un C.A.T.. Lo scopo è quello di riflettere sulle motivazioni e sugli
effetti dell’uso smodato di questa sostanza, pratica sempre più diffusa
soprattutto tra i giovanissimi e le donne, per cercare insieme proposte che il
mondo del volontariato locale vorrebbe poi sostenere presso le Istituzioni e
l’opinione pubblica in modo compatto. Parteciperanno alla serata i vertici del Centro Servizi per
il Volontariato “Società Solidale” di Cuneo, oltre alle Associazioni:
“Proteggere Insieme”, A.C.A.T. Alba, Langhe e Roero, “ALEC”, “Geografalbum”,
“L’arcobaleno VIP”, “C.V.A.” e il Centro culturale San Giuseppe. I volontari
proporranno interessanti filmati e sketch a tema. La serata è ad ingresso libero ed aperta a tutti. TGCOM Niente
alcol a concerto Vasco Rossi
Firenze, ordinanza del prefetto
Canzoni a volontà, musica a tutto volume ma niente alcol.
Sarà un concerto da "astemi" quello che si terrà a Firenze il
prossimo 11 settembre. La drastica decisione di vietare la vendita di
superalcolici e di ogni altra bevanda in bottiglie di vetro o in lattina è
stata presa dal prefetto del capoluogo toscano per motivi di ordine pubblico. "Il divieto - fanno sapere dalla prefettura - riguarda
sia i negozi che gli ambulanti e verrà applicato all’interno dello stadio e
nell’area compresa tra via Marconi, piazza Antonelli, via Centostelle, viale De
Amicis, via P. Calvi, via Campo d’Arrigo e via Marconi". L’ordinanza è
stata adottata anche in altre occasioni "per prevenire quei comportamenti
- si legge in una nota - che possono avere conseguenze dannose per l’incolumità
delle persone IL GAZZETTINO LOTTA ALL’ALCOL Etilometro alla Festa dell’Unità e
controlli sul Naviglio nel week end (ni.co.) Gli hanno chiesto il materiale e l’assessore ha
immediatamente aderito alla richiesta. Pertanto la documentazione in cui si
spiegano gli effetti devastanti prodotti dall’alcol è stato inviata ad
"Appiani in festa" e alla "Festa dell’Unità". Non solo, ma
alla rassegna organizzata dai diesse è stato fatto pervenire anche un
etilometro per misurare il tasso alcolico dei partecipanti che desidereranno
sottoporsi all’accertamento. «Ci hanno domandato - ha sottolineato Claudio
Sinigaglia - gli striscioni e i cartelloni della campagna "Alza la testa e
non il gomito" e noi li abbiamo fatti pervenire a entrambe le rassegne.
Sabato, invece, ci saranno gli etilometri sia sul Naviglio, che in via Longhin
vicino alla Terrazza». (…) PUNTOSICURO Prevenire e affrontare sul lavoro i problemi correlati alle
dipendenze Disponibile gratuitamente on line un opuscolo rivolto a
datori di lavoro e quadri. Un lavoratore che abusa di alcol o che fa uso di
stupefacenti non deve essere ignorato dall’azienda, anche se ciò avviene al di
fuori delle mura aziendali. Datori di lavoro e dirigenti non solo devono affrontare tali
situazioni, ma devono impegnarsi affinché l’ambiente lavorativo favorisca la
prevenzione dell’alcolismo e delle tossicodipendenze, tenendo sempre presente
che la dipendenza può colpire sia il direttore sia il collaboratore che lavora
a una macchina. Alcuni utili suggerimenti sono contenuti nell’opuscolo
“Integrare invece di emarginare. Alcol e altre sostanze che generano dipendenza
sul posto di lavoro. Informazioni per datori di lavoro e quadri.”, realizzato
dalla Suva, istituto svizzero di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. La pubblicazione, aggiornata nel luglio 2007, evidenzia che
se un dipendente ha un serio problema legato all’alcol, ciò si ripercuote
negativamente sull’impresa sia dal punto del clima aziendale che finanziario.
E’ stimato infatti che il rendimento degli alcoldipendenti può essere inferiore
del 25%, inoltre essi sono assenti più frequentemente e più a lungo rispetto ai
loro colleghi sani. Le dipendenze inoltre aumentano il rischio di infortuni. “Da
un’analisi dell’Ospedale universitario di Losanna – afferma l’opuscolo -
risulta che il 14,5% di tutte le lesioni e di tutti gli infortuni sono dovuti
all’alcol.” In particolare l’opuscolo fornisce suggerimenti per evitare
condizioni di lavoro che favoriscano il ricorso a sostanze generanti dipendenza
e per attuare un programma di prevenzione. Per aiutare datori di lavoro e dirigenti a individuare
situazioni di dipendenza da alcol o stupefacenti è illustrato inoltre come le
persone dipendenti controllano il loro comportamento sul posto di lavoro. La pubblicazione è
consultabile qui.
[N.B.: sono presenti riferimenti alla legislazione svizzera]. IL GIORNALE La scusa del killer di Sanremo:
"Ero ubriaco"
di Diego Pistacchi venerdì 07 settembre 2007 - Genova - «Ero bevuto». Così Luca
Delfino ha evitato l’arresto. In crisi, messo alle strette, costretto a
contraddizioni ripetute, il trentenne accusato di aver sgozzato l’ex fidanzata
Luciana Biggi nei vicoli di Genova non sapeva più cosa rispondere alla polizia
e al pm durante l’interrogatorio. Ma alla fine venne rilasciato. E un anno dopo
quel delitto per il quale resta l’unico sospettato, ha ucciso la sua nuova
fidanzata, Antonella Multari, a Sanremo. Inevitabili le accuse a una giustizia
che poteva fermare in tempo un assassino e non è riuscita a farlo. Ma il pm Enrico Zucca, che seguì l’inchiesta sull’omicidio
genovese, ha sempre detto che non c’erano prove sufficienti. Che c’era un «buco
nero» che separava Delfino dal luogo e dall’ora del delitto. Si è sempre
parlato di una trentina di minuti e di 400 metri di «distanza». In pratica gli
spostamenti del sospettato si «fermavano» troppo presto per essere sicuri che
fosse stato lui a uccidere. Ma l’interrogatorio chiude questo buco. Il pm usa le
indicazioni, le prove e le testimonianze di Delfino per «smontargli» la
ricostruzione. In pratica gli contesta le affermazioni fatte. Gli dice perché
la sua versione a un certo punto non è più credibile. Gli spiega cosa hanno in
mano lui e la polizia. Fino a quel momento il sospettato era stato perfetto
nella ricostruzione della serata trascorsa con la vittima. Ricordava particolari difficili da ricordare e verificati
dalla squadra mobile. Poi, vicino al momento dell’omicidio, va in crisi. «Non
so spiegare perché proprio a quel punto (all’uscita dall’ultimo locale in cui
sono stati visti insieme, ndr) ci siamo divisi - spiega -. Ci siamo salutati
semplicemente, senza litigare». Non regge. E lui continua. «Prendo atto che ciò
sembra incongruente con il mio comportamento tenuto fino a quel momento. Ma
così è stato». Dice di averla salutata al bar e di essersi fermato «sull’uscio
a parlare con un ragazzo per circa un quarto d’ora o forse più». E lì
inizierebbe il buco nero che non permette il suo arresto. Ma gli inquirenti lo
incalzano. Testimoni affermano con elementi precisi che davanti al locale non
c’era nessuno. «Mi sono allontanato e sono tornato verso il bar Moretti»,
aggiunge. Ma il percorso spiegato non regge. Il pm gli dice che lì c’è una
telecamera, che non lo ha ripreso. «Prendo atto che mi si fa notare che sarei
stato inquadrato da una telecamera - ribatte Delfino -. Allora vuol dire che
invece di scendere, uscito dal locale, sarò salito. Bisogna considerare che ero
bevuto». La polizia sa che c’è un’altra telecamera sulla strada che porta verso
il luogo del delitto. E incalza il sospettato, «visto» passare di lì insieme
alla vittima. E lui allora ammette di essere arrivato all’angolo del vicolo
dove Luciana Biggi venne uccisa. Venti metri e pochi minuti dal luogo del
delitto. LA REPUBBLICA Messina
CAMIONISTA UBRIACO SEMINA PANICO SULLA PALERMO-MESSINA Panico sull’autostrada Palermo-Messina. Un camionista
ubriaco procedeva zigzagando tra le auto in transito. E’ accaduto ieri sera,
intorno alle 22: l’uomo e’ stato bloccato e denunciato dalla polizia stradale
poco prima del casello di Villafranca Tirrena. L’etilometro ha poi dimostrato
che il tasso alcolemico nel suo sangue era addirittura di 3,31. La patente gli
e’ stata ritirata e in base alla nuova normativa potrebbe essergli revocata; il
mezzo pesante e’ stato sequestrato. Il camionista, 53 anni, di Marcianise
(Napoli), era gia’ stato sorpreso ubriaco altre tre volte negli ultimi cinque
anni: nel 2002 lo aveva bloccato la polstrada di Viterbo, l’anno dopo quella di
Parma e nel 2005 i colleghi di Eboli IL GAZZETTINO (Padova) ABANO Ubriaco in auto con un tasso 5 volte
oltre il minimo di legge (ri.ba.) Aveva un tasso alcolemico cinque volte superiore a
quello concesso dalla legge. Se l’è cavata con un ritiro della patente C.N., un
51enne calabrese, fermato ieri mattina alle 5.50 in corso Terme. Ad
insospettire i carabinieri è stata l’andatura della sua Lancia "Y".
L’auto si è avvicinata alla pattuglia a passo d’uomo, sbandando a destra e a
sinistra. E grosse difficoltà le ha avute anche ad accostare e a scendere dalla
macchina quando i militari gli hanno dato l’"alt". È bastato poi
allertare il 118 e chiedere un alcoltest per capire che con i suoi 2,25 grammi
di alcol per litro di sangue definire sbronzo l’uomo era veramente poco. Il
51enne è residente ad Abano ma senza lavoro. All’uomo è stata ritirata la
patente per guida in stato di ebbrezza ed è stato riaccompagnato a casa. Una
notte brava che di certo il 51enne non scorderà facilmente. Ubriaco al volante sfreccia a velocità folle: inseguito e
denunciato Arrivato a velocità molto sostenuta in viale della
Repubblica, prima di riprendere la corsa si è esibito anche in un testa-coda,
pensando evidentemente di essere in qualche autodromo. Intercettato da una
volante della polizia, dopo un breve inseguimento è stato fermato: B.F., 40
anni, residente in città, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e
multato. La patente gli è stata ritirata e l’uomo ha dovuto chiamare i parenti
e farsi recuperare. Sottoposto ad alcoltest ha evidenziato un tasso di poco
superiore al limite massimo previsto per legge. Il fatto è accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì verso le 2. Straniero
ubriaco provoca due incidenti e scappa
ANCONA - Ubriaco al volante provoca due incidenti e si dà
alla fuga. Panico ieri sera, tra le 20 e 45 e le 21 e 15 nelle strade della
città. Un cittadino extracomunitario, si pensa tunisino o albanese, si è
scontrato frontalmente contro un motociclista, all’altezza del civico 5 di
corso Amendola per poi darsi alla fuga nonostante il centauro fosse a terra
sanguinante. Per fortuna è stato chiamato immediatamente il 118 da parte di
alcuni testimoni del fatto. Sul posto, tempestivamente, è giunta un’ambulanza
della Croce Verde. Il motociclista, medicato inizialmente sul posto, è stato
trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette
per essere sottoposto agli accertamenti e alle cure del caso. Il centauro ha
riportato alcune ferite e lesioni ad un piede oltre che a diversi traumi e
contusioni sul corpo. Per fortuna le sue condizioni non sono giudicate gravi. Ma passano appena pochi minuti che lungo la rotatoria davanti
alla Standa di corso Carlo Alberto viene speronata, sempre dalla stessa auto
pirata che aveva ‘colpito’ in corso Amendola, una Fiat Punto alla cui guida si
trovava una ragazza anconetana di 34 anni. L’incidente, anche in questo caso,
avviene frontalmente. L’uomo alla guida dell’auto pirata, dopo lo scontro
scende dalla vettura e impreca violentemente contro la donna minacciandola.
Qualcuno gli si avvicina per fermarlo e non può fare a meno di sentire un forte
odore di alcol. Successivamente l’extracomunitario si rimette in auto per darsi
ad una nuova fuga zigzagando vistosamente. Sul posto è intervenuta la Croce
Rossa. La ragazza, che per fortuna ha riportato lievi traumi, è stata
accompagnata a Torrette per accertamenti. Sul posto anche le Volanti. Gli
agenti della questura dorica si sono messi subito sulle ricerche dell’uomo sul
quale hanno preziose informazioni. RADIONOSTALGIA Firenze
61 enne ubriaco si getta nel fiume Ubriaco in mutande si lancia nell’Arno dal Ponte Santa
Trinita. L’uomo, un ungherese di 61 anni, in Italia con regolare permesso di
soggiorno, è stato recuperato dai vigili del fuoco con un gommone Le sue
condizioni generali non destano preoccupazioni, ha riportato solo la frattura
di una gamba. VIRGILIO NOTIZIE UNGHERIA/ TURCO SI RIFIUTA DI BERE ALCOL, RIDOTTO IN FIN DI VITA Arrestati cinque magiari, che hanno
confessato
Roma, 7 set. (Apcom) - S’è rifiutato di bere un cicchetto e,
per questo, è stato ridotto in fin di vita a bastonate. La vicenda, secondo
quanto racconta oggi l’agenzia di stampa magiara MTI, s’è svolta nell’Ungheria
nord-orientale e vede come vittima un cittadino turco. La polizia ha arrestato cinque ungheresi che, secondo la
ricostruzione, avrebbero spaccato la testa al cittadino turco a bastonate.
L’uomo è in fin di vita in ospedale. La "colpa" del turco sarebbe stata, secondo i cinque arrestati, quella d’aver rifiutato di bere con loro in un pub del villaggio di Okoritofulpos. REDATTORE SOCIALE IL RESTO DEL CARLINO LA GAZZETTA DEL SUD Ritirate 30 patenti in un mese per guida in stato d’ebbrezza |
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