(ASAPS) 11 settembre 2007 – Erano le 14,46, in
Italia, quando i telefonini cominciarono a trillare. Tutti a casa, tutti a
vedere la tv. In America, nell’America blindatissima dei supercontrolli, della
polizia più celebrata, degli agenti segreti infiltrati dappertutto, era appena
cominciato l’attacco terroristico più coperto dai media. La morte in diretta di
2.986 persone, in larga parte all’interno delle Twin Towers, le Torri Gemelle
del World Trade Center (WTC). La prima torre ad essere colpita in pieno è
quella nord: il volo American Airlines 11, un Boeing 767 in volo da Boston a Los
Angeles, con a bordo 92 persone, viene dirottato alcuni minuti dopo il decollo
da un commando di terroristi islamici capeggiati da Mohamed Atta, capo della
cellula entrata in azione. Alle 8,46, il jet – stracarico di carburante – si
schianta tra il 94° ed il 98° piano. Può ancora sembrare un incidente, ma alle
9,03, in diretta mondiale, un altro aereo punta dritto alla torre sud: si
tratta del volo Americam Airlines 175, altro Boeing 767, anch’esso decollato da
Boston, con a bordo 65 persone. A questo punto non c’è più niente da fare: gli
Stati Uniti, l’occidente intero, sono colpiti. Ma non è finita. In quello
stesso momento un altro aereo, l’American Airlines 77, decollato da Dulles, stacca
il trasponder e punta dritto verso il Pentagono, sul quale si schianterà alle
9,39. Un quarto aereo, l’American Airlines 93, decollato da Newark, viene a sua
volta dirottato, ma precipiterà nella campagna di Shanksville. La ricostruzione
si ferma qui. Ciò che è successo dopo, lo sappiamo tutti. Non ci resta che
fermarci un attimo, per pensare quale possa essere il futuro che ci aspetti,
per ricordare chi, quel giorno, è morto nell’attentato, nel collasso dei
grattacieli, durante i soccorsi (vigili del fuoco, poliziotti, sanitari) o per
le malattie dell’immensa nube tossica, di cui non si è saputo niente per anni,
che si è levata alta su Ground Zero. Piombo, amianto e mercurio, hanno già
cominciato a mietere le prime vittime soprattutto tra i soccorritori di quella
terribile giornata, completando l’opera di un manipolo di pazzi sanguinari
entrato in azione in nome della propria religione. Vogliamo ricordare la
bellissima skyline di New York con una foto del NYPD, a lungo pubblicata sul
sito internet del dipartimento. (ASAPS)
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