A partire da oggi il lunedì verranno inseriti
in rassegna articoli su vino, birra e alcolici tratti dalla stampa francese. Gli articoli sono raccolti e tradotti da Luc
Thibault a cui va il nostro ringraziamento. INTERVENTI Il commissario della Polizia Municipale,
autore dello sfogo sui ricorsi ai GdP, risponde al presidente dell’associazione
camperisti Spett.le Presidente, ho letto il suo veemente
attacco al mio sfogo, che avevo inviato all’amico Biserni non perchè fosse
pubblicato, ma perchè sapevo di trovare in lui un attento ascoltatore
interessato da tempo a questi argomenti e più in particolare alla sicurezza
stradale.(Poi su richiesta dello stesso Biserni ho accettato che venisse
pubblicato il solo testo, perché ritenuto da Asaps molto significativo). Ritengo comunque positivo che si sia dato il
via ad una discussione che spero proficua e costruttiva. Devo dire, riferendomi
al comunicato stampa da Lei promosso, che, pur sollevando tematiche importanti
e condivisibili, nulla ha a che fare con quelle da me richiamate. Lungi da
qualsiasi operatore di polizia stradale l’idea che non sia giusto rendere
effettivo in tutti i modi possibili il diritto del cittadino di ricorrere al
Giudice. Gli ostacoli normativi da Lei citati sono stati giustamente rimossi
per via giurisprudenziale ed io ne condivido il valore. Avrei qualcosa da dire
sul richiamo per il quale "di fatto il cittadino che vuole che il Giudice
approfondisca il tema, deve nominare un avvocato con i relativi costi". La
mia esperienza mi dice che spesso non c’è bisogno del difensore per trovare le
parole giuste, le suggerisce direttamente il Giudice, andando ben al di là di
quanto richiesto dal cittadino con il ricorso introduttivo. Quanto poi agli
Avvocati, meriterebbero un discorso a parte. Quante volte abbiamo ascoltato il
conducente coinvolto in un incidente stradale ammettere le proprie
responsabilità e poi ci siamo trovati davanti un ricorso dove le cose venivano
"abilmente" ribaltate su evidente suggerimento dell’Avvocato? Ma, ripeto, è giusto e sacrosanto che il
cittadino (alla cui categoria appartengono anche gli operatori di polizia
stradale, non lo si scordi!) abbia assicurata la più ampia possibilità di fare
ricorso al Giudice o al Prefetto (davanti al quale non è necessario presentarsi
personalmente). Quanto alle ordinanze "controlegge" contro le quali
si scaglia non sono buon conoscitore del problema, pur essendo stato per molti
anni un accanito vacanziero in caravan, ma ritengo che poco questo tema abbia a
che fare con la sicurezza stradale e più con ragioni turistico-commerciali, ai
quali gli organi di polizia stradale sono estranei. Il problema resta comunque immutato. Il mio
sfogo non dovrebbe indignare le persone che credono nella necessità che ci
siano delle regole per garantire l’ordinata e sicura fruibilità della strada da
parte di tutti. Se chi è chiamato a far rispettare quelle regole viene
delegittimato, e per di più ad opera di una figura che per antonomasia deve
esaltare il valore della terzietà ed imparzialità, ci rimettiamo tutti. Nessuno
avrà più fiducia in nessuno. Il pubblico ufficiale sarà sempre
"macchiato" dal sospetto di voler "fregare" il cittadino
(non si sa a che scopo, visto che lo stipendio è sempre quello,
indipendentemente dal numero dei verbali o dalle somme incassate). Tutti si
sentiranno vittime del sistema, soli contro le vessazioni del potere. E’ un po’
questo il quadro che mi pare Lei voglia far emergere, anche se in una
dimensione molto particolare legata al problema dei camperisti (ne ho
conosciuti tanti e non sono disposto a mettere la mano sul fuoco che siano
tutti rispettosi dell’ambiente e delle regole). Anche la pubblica
amministrazione può sbagliare, ed è bene ci sia qualcuno che lo evidenzia
quando necessario. Ma una base minima di certezza del diritto, per cui se una
persona sbaglia sa che dovrà giustamente pagare quanto prevede la legge,
dovrebbe essere interesse di tutti. Ecco, io mi sono permesso, con parole
colorite perchè rivolte ad un "collega" e non destinate ad essere
rese pubbliche, di obiettare all’operato del Giudice di Pace, che crede di
ristabilire la giustizia ma invece finisce o per rendere ridicoli gli organi di
polizia stradale o con il premiare i "furbi". Concludo permettendomi
di ribattere all’affermazione secondo la quale l’autovelox serva a far
"rallentare per tempo chi guida creando così...sicurezza stradale ".
E quando l’autovelox non c’è, si può fare a meno di rallentare? "Per
tempo" rispetto a che cosa? Per evitare il verbale oppure per evitare un
pericolo alla sicurezza? Se, come credo, è la sicurezza quella che conta,
allora non ci vorrebbe l’autovelox per far rallentare "obtorto collo"
gli automobilisti. Come sarebbe bello se, fissati limiti di velocità
ragionevoli e senza valutazioni ipocrite, tutti fossimo consapevoli che se
corriamo troppo mettiamo in pericolo la nostra e l’altrui sicurezza, e che
rischiamo "di sicuro" una sanzione! Mail firmata
ASAPS La strana critica di una associazione di
camperisti alla lettera sfogo di un commissario della Polizia Municipale per le
sentenze dei GdP Un modo originale... di difendere la sicurezza stradale.
La replica dell’Asaps La lettera comunicato del signor Ciolli,
presidente dell’Associazione Camperisti, che fa riferimento allo sfogo di un
commissario della Polizia Municipale a proposito dei ricorsi ai Giudici di
Pace, ci stupisce molto. Innanzi tutto poteva rivolgersi a chi ha pubblicato
questa lettera del commissario della PM cioè all’Asaps, invece si sono volute
fare le cose alla grande con un Comunicato stampa che ci sembra sia stato poco
ripreso dalle agenzie, ma (giustamente) rilanciato dai curatori della rassegna
stampa sull’alcol. Il signor Ciolli elenca una serie di
motivazioni che "vessano il cittadino e lo riducono al rango di
suddito", motivazioni che sono contenute nella normativa vigente,
discutibile finché si vuole, ma che nulla hanno a che vedere con i concreti
argomenti elencati dal funzionario e riferiti esclusivamente ad un modo
assolutamente originale di interpretare e applicare la norma da parte di alcuni
Giudici di Pace. Infatti il commissario fa riferimento a precisi comportamenti:
"Pensi che una volta un Giudice,
interpellato sul perché si adottasse una linea così permissiva, ha risposto che
le decisioni venivano prese seguendo il cuore e non il diritto. Ricorsi
inammissibili perché il verbale è stato pagato che vengono comunque esaminati e
accolti. Riammissione in termini scaduti da anni. Udienze celebrate prima che
ne venga data comunicazione all’organo di polizia o in orari diversi da quelli
comunicati perché più comodi agli avvocati, tanto la polizia non si presenta
mai. Improvvisi bisogni fisiologici giudicati “stato di necessità”. Cosa c’entra tutto questo con gran parte degli
elementi indicati dai punti 1 a 9 del comunicato? E come fa il presidente dei camperisti ad
insinuare che tante situazioni critiche non siano state segnalate del
commissario della PM e dai suoi colleghi? Cosa c’entra tutto questo col fatto che in
molte sedi oltre il 60% dei ricorsi viene accolto con motivazioni spesso
assurde? Per carità tutti possono sbagliare, ma gli operatori di polizia sono
diventati tutti degli incapaci? Il vero problema è che tutti vorremmo norme
efficaci e severe, ma per gli altri. Poi ci si ammanta del ruolo - ormai
inflazionato - di tutori della sicurezza stradale. Strano! Giordano Biserni
Presidente Asaps
IL GAZZETTINO
JESOLO Sicurezza alla guida,
più di ottocento giovani volontari alla prova dell’alcol test JESOLO - (F.Cib.) Oltre ottocento prove del
tasso alcolico. Una sorta di gioco, così è diventato l’esame cui i giovani si
sono sottoposti l’altra notte al Marina Club, dove l’Anvu (l’associazione dei
vigili) e la Polizia Locale avevano messo il loro gazebo per l’iniziativa "Pensa
alla vita guida con la testa", una campagna di sensibilizzazione volta a
creare una cultura dell’attenzione, per il rispetto delle regole del codice
della strada e per il rispetto di se stessi. È ormai qualche anno che questa
iniziativa viene ripetuta tutte le estati, avviata in collaborazione con il
Silb (il sindacato dei locali da ballo) e il Comune, prima ancora che
partissero le varie campagne e iniziative varie a livello nazionale; anzi si
può dire che molte idee sono iniziate proprio a Jesolo, non a caso il comando è
stato più volte premiato per la bontà di questo progetto che viene ripetuto
anche durante l’autunno-inverno nelle scuole, opportunamente adattato per le
esigenze dei più piccoli. E qualche notte fa c’è stata, appunto, la tappa di
Jesolo. Ad ogni serata viene dato ampio spazio all’informazione, anche
attraverso delle prove pratiche, ad esempio al test dell’alcool; ed è proprio
qui che oltre ottocento giovani si sono prestati alla verifica. "È un buon
segnale - dicono gli organizzatori - significa che c’è un buon approccio con
queste iniziative, che sono seguite e che anche la figura dell’agente non viene
vista con distacco, con diffidenza o preoccupazione, ma come aiuto e
collaborazione".
L’ADIGE
Lotta all’alcol,
grazie a Manzana La fuoriuscita dell’assessore Manzana dalla giunta
di Rovereto lascia perplessi coloro che avevano colto con sollievo e
ammirazione il taglio ai contributi comunali per le feste a contenuto alcolico.
Un’iniziativa forte che ha fatto conoscere Rovereto in tutta Italia e che ha
contribuito ad innescare un fenomeno a cascata sulle varie amministrazioni
comunali. E di questo ringraziamolo pure poiché ha voluto e saputo veicolare
l’idea che il benessere dei cittadini passa anche attraverso queste decisioni
che oggi noi vediamo come impopolari. Manzana ha capito che la presenza
dell’alcol alle feste non deve essere in nome del Comune e sul conto delle
tasse dei cittadini ma soprattutto ha capito e fatto capire che il benessere e
la sicurezza di una comunità è prioritario rispetto ad altri interessi. Se per
realizzare degli incassi si è costretti a vendere birra e vino significa che
qualche riflessione bisogna assolutamente farla. Applicare norme e limitazioni
all’uso di alcolici è soprattutto un atto di civiltà, di etica, di
responsabilità ai quali poi potrà seguire tutta un’altra gamma di iniziative
personali, di scelta, di opportunità e interesse per salute e benessere .Ma
almeno facciamo salve alcune norme! È davvero un peccato rinunciare ad un
assessore che da questo punto di vista ha fatto tanto. La comunità, almeno per
questo, deve essergli grata.Franco Berlanda e Candido Seppi , Presidenti
dei club per famiglie con problemi di alcol (Acat Vallagarina e Montalbano)
OPINIONI
LEGISLAZIONE ANTI-LCOL
ALLA GUIDA(…)Faccio parte dell’ACAT VR-EST con sede a
Verona in p.zza Frugose.Ecco, per dirtela in breve: io sono arrivato
alla conclusione che "fino a quando
non succederà qualcosa a "qualcuno che conta" (a lui/lei personalmente o ad un proprio familiare),
nulla o ben poco cambierà!"Pensa se fosse investito da un automobilista
ubriaco o alterato il Presidente di una Regione del Nord, o un Ministro di
quelli che pesano molto nel Governo: ci
crederesti che solo allora e nel tempo tecnico di scrivere un D.L., verrebbero
prese misure serie e concrete come esistono normalmente in altri Paesi d’Europa
e del mondo (anche cosiddetti sottosviluppati economicamente ma mentalmente
sani), per scoraggiare la guida in stato di ebbrezza e tasso alcolico dello
"0"?Ti ricordi il caso Moro? A quell’epoca i
sequestri, le gambizzazioni e le uccisioni di docenti universitari, giornalisti, dirigenti d’azienda, sindacalisti,
ecc. ecc. da parte di gruppi terroristici
(rossi-neri-variamente colorati) erano all’ordine del giorno.... seguivano
manifestazioni pubbliche di condanna, celebrazioni solenni di funerali di
Stato, omelie funebri di circostanza, medaglie alla memoria, targhe
commemoratrici, e i politici a fare a gara per trovare le parole più serie di
condanna; e chi più ricorda ne aggiunga. "Promesse" di intervento
infinite, fatti zero!Questi delinquenti non si trovavano, non si sapeva chi fossero, nè dove si
nascondessero.Accade che un giorno fu rapito l’On Moro (uno di quelli che allora contavano, e
molto) con l’uccisione di tutta la sua scorta di protezione: purtroppo quei
delinquenti commisero addirittura anche
l’ omicidio dello stesso Moro.Coloro che allora "contavano" ebbero
realisticamente paura, poichè anche le scorte a quel punto erano inutili, anche loro potevano essere gambizzati,
rapiti, uccisi. Hanno dovuto fare i conti molto terra terra, considerare che
non erano degli dei chiusi e inattaccabili. E finalmente qualcosa fecero.Due/tre anni dopo circa, qui a Verona fu
rapito il Gen. Dozier. Nel giro di qualche giorno (o qualche ora) le forze
dell’ordine individuarono chi fossero, dove si nascondessero, quando fu il
momento opportuno agirono: il Gen. Dozier fu liberato sano e salvo e quei
terroristi tutti presi.Dio non voglia che non dobbiamo aspettare che
ci scappi il morto di "uno che conta" anche nel campo delle misure di
prevenzione della guida in stato di ebbrezza o di incoscienza che dir si
voglia, affinchè siano presi e "adottati concretamente" provvedimenti
allo scopo. Di questo sono ormai purtroppo convinto.
Silvano Pintani
IL SECOLO XIX
Ma c’è chi si
approfitta dei giovani che si ubriacano
Le responsabilità PURTROPPO la cronaca registra un altro
episodio che ha per protagonisti, in negativo, persone giovani che hanno
pensato bene di divertirsi (o di sbollire i fumi dell’alcol) rovinando,
spaccando, devastando. E lo sfogo, comprensibile, di chi c’è già andato di
mezzo, è quello del "Adesso basta!". Senza voler scomodare concetti
noti e valori alti (l’educazione, specialmente in famiglia; la necessità di offrire
modelli positivi ai giovani; l’obbligo di combattere la cultura dell’alcol,
ormai devastante quanto, se non di più, della cultura della droga), è
necessario che siano aumentati i controlli non soltanto sul territorio, ma
anche nei confronti di chi questi giovani li "imbenzina" a dovere, li
"pompa" con una pressione esagerata giocando sul gruppo, li lascia
liberi di fare "basta che non rompano le scatole a me". C’è
qualcuno che a questi ragazzi vende birra e alcolici con modi e tempi che vanno
al di là di quello che stabiliscono la legge e addirittura le regole del buon
senso. Basta con i vandali, ma basta anche con chi se ne approfitta.p. cav.
IL SECOLO XIX
Per chi beve e corre
arriva "Alcoolquat"
Vigili urbani Diano Marina. La polizia municipale di Diano
Marina sta per dotarsi dell’alcoolquat. Si tratta di uno strumento sofisticato
che serve a riscontrare la presenza di alcool sia nel sangue sia nell’aria. In
sostanza, si tratta di un sistema all’avanguardia che consente, anche a pochi
centimetri dall’individuo, di constatarne o meno l’abuso di sostanze alcoliche.
«Seppur in via sperimentale - garantisce il comandante Daniela Bozzano -
Alcooltest è in grado di rispondere alle esigenze richieste in questo tipo di
controlli in minor tempo rispetto al classico etilometro. E’ uno strumento non
invasivo, ma orientativo. Più o meno corrispondete ad una torcia è
caratterizzato sia dalla presenza del erogatore del ticket sia da un
dispositivo luminoso in grado di captare le tossine nell’aria. In sostanza - spiega
la Bozzano - basta un respiro dell’interessato dai controlli - per capire o
meno se abbia alzato il gomito. Questa innovazione consente quindi di
individuare abusi non solo agli automobilisti ma anche ai pedoni». Alcoolquat
dovrebbe "piombare" lungo e strade del dianese nel giro di pochi
giorni quando le presenze saranno diminuite in modo da poterne verificare
realmente l’efficacia. Comodo e di facile apprendimento, il nuovo strumento,
presumibilmente servirà da pre-test al vero e proprio kit dell’etilometro in
dotazione a tutte le forze dell’ordine.
IL TEMPO
Alcuni giovani volevano forzare il blocco con
un’auto Durante la rissa uno di loro ha tirato fuori un coltello di DANIELE DI MARIO VIGILI urbani aggredito a
Ponte Garibaldi; ventimila bottiglie di birra sequestrate; ambulanti che
vendevano bevande in contenitori di vetro in barba all’ordinanza del prefetto
che lo vietava espressamente; ben 145 interventi degli uomini dell’Ares 118 con
nove codici rossi. È questo il lato oscuro della Notte Bianca, il bilancio di
scontri, risse e irregolarità che hanno fatto da corollario dall’evento
dell’anno. «A ponte Garibaldi intorno all’1.30, mentre due agenti impedivano
l’accesso nella Ztl a via Arenula, tre uomini tra i 25 e i 30 anni hanno
tentato di forzare il posto di blocco con un automobile, ma venivano fermati.
Questi sono scesi e hanno aggredito una vigilessa a tempo determinato di 46
anni che ha riportato ecchimosi e contusioni per tre giorni di prognosi», fa
sapere Alessandro Marchetti, segretario romano del Sulpm. «A quel punto -
aggiunge Marchetti - sono arrivati altri due agenti, è nata una colluttazione,
durante la quale uno dei tre uomini, un pregiudicato di 24 anni, romano, ha
estratto un coltello con una lama da 22 cm minacciando gli agenti, ma uno di
questi era fortunatamente armato e ha estratto immediatamente la pistola
costringendo il delinquente a gettare il coltello, quindi lo hanno arrestato.
Gli altri due sono stati denunciati». Per l’aggressione un pregiudicato è stato
arrestato nel pomeriggio di ieri. Quella di ponte Garibaldi, precisa comunque
il segretario romano del Sulp, «non è stata l’unica aggressione». Altri agenti
sono infatti rimasti contusi nel tentativo di sedare una rissa scoppiata per
futili motivi a largo Corrado Ricci. L’episodio di ponte Garibaldi riporta
d’attualità il tema della sicurezza dei vigili urbani. «Ormai la delinquenza è
efferata - attacca Marchetti - tirano fuori il coltello e ti ammazzano. Abbiamo
il diritto di avere gli strumenti per poter difendere noi e i cittadini, prima
che ci scappi il morto tra le nostre fila. Basta, non siamo carne da macello».
«Il sindaco Veltroni - spiega ancora Marchetti - deve tirare fuori il coraggio
di fornire di pistola, spray e bastone distanziometro gli agenti della Polizia
Municipale come ormai avvenuto in tutte le più grandi città italiane». In ogni
caso, aggressioni a parte, la Notte Bianca è stata una notte di straordinari
per vigili urbani e forze dell’ordine. Nonostante l’ordinanza antivetro emessa
dal prefetto, infatti, diversi ambulanti, soprattutto in via del Corso, in
piazza Venezia e in via dei Fori Imperiali, hanno venduto bevande, birra in
primis, in bottiglie di vetro o in lattina. Su via del Corso, proprio nelle
vicinanze di piazza del Popolo, c’era un venditore con un carrello e sopra una
grossa bacinella piena di ghiaccio e birre in bottiglia e lattina. Poco più
avanti un altro venditore aveva una cassa intera di birre, pronte alla vendita.
Ancora qualche passo, in direzione di piazza Venezia ed ecco un’altra grossa
bacinella piena di bibite in bottiglie di vetro e in lattine. All’angolo con
via Condotti, un venditore ambulante con tanto di tavolo pieno panini, pizze e
altri generi alimentari, esponeva una parata di lattine di birra. La stessa
cosa in via della Vite. E in terra, in via del Corso, si notavano mucchi di
bottiglie di vetro di birra, molte rotte e varie lattine. I vigili, anche in
ottemperanza all’intensificazione dei controlli ordinata dall’assessore
comunale alla sicurezza Jean-Leonard Touadi, hanno sequestrato circa ventimila
bottiglie e lattine di birra nel solo centro storico. I controlli e i
successivi sequestri, che hanno interessato circa duecento venditori ambulanti
in tutta la città, sono scatti subito dopo la mezzanotte. Secondo il vicecomandante
della polizia municipale di Roma Angelo Giuliani, dai primi riscontri, i
venditori, la maggior parte di origine campagna, farebbero parte di un’unica
organizzazione anche alla luce del fatto che avevano tutti la stessa
attrezzatura: una grossa bacinella di plastica piena di ghiaccio con dentro le
bottiglie e le lattine, un ombrellone e sopra lampadina accesa grazie a un
apposito gruppo elettrogeno. I venditori sono stati tutti identificati e si è
proceduto al sequestro della merce. Nottata di superlavoro anche per gli uomini
dell’Ares 118. Sono stati in totale 145 gli interventi effettuati durante la
Notte Bianca. Nove i codici rossi. Dalla centrale operativa dell’azienda hanno
fatto sapere che, nonostante la mole di lavoro e gli ulteriori interventi durante
le prime ore dell’alba, gli interventi dell’Ares 118 hanno riguardato quasi
esclusivamente episodi «non gravi» (specialmente risse, tafferugli e malori
causati da sbronze) e che, complessivamente, quella trascorsa è stata una
Notte Bianca «tranquilla e senza incidenti di rilievo». Per finire, i vandali.
Anche loro si sono dati da fare nel corso della Notte Bianca. Emblematico il
caso di Palazzo Venezia, dov’era in corso la mostra su Pinturicchio. Alcune
persone hanno deciso di non limitarsi a godersi l’esposizione, divertendosi a
sfregiare i pannelli del percorso guidato. E alcuni collettivi giovanili e
studenteschi hanno approfittato dela Notte Bianca per indire alcune
manifestazioni di protesta. Striscioni e fumogeni si sono così impadroniti dei
Fori Imperiali e di ponte Garibaldi. Le iniziative, hanno fatto sapere i
collettivi, «erano rivolte contro la militarizzazione in atto del quartiere di
Trastevere». d.dimario@iltempo.it
IL TEMPO
Dimesso dal S.
Giacomo, accoltellato La lite era scoppiata
in piazza del Popolo sabato notte. I testimoni: erano ubriachi Curato dopo una
colluttazione, un ventenne colpito di nuovo dai «rivali» alla gola di AUGUSTO PARBONI - PENSAVA di essere ormai
scampato all’ira di un gruppo di ragazzi quando è salito a bordo di
un’ambulanza. Non si sarebbe mai aspettato infatti che un’ora e mezza dopo il
«salvataggio» fuori dall’ospedale San Giacomo ci fossero ad attenderlo gli
stessi giovani con i quali aveva litigato in piazza del Popolo durante la
Notte Bianca. Una volta girato l’angolo dell’edificio del nosocomio, ecco
la seconda aggressione, culminata con una ferita al collo inflitta con una
lama. Ed ecco il secondo intervento dei sanitari del 118, che lo hanno
trasferito in ospedale, dal quale è stato dimesso ieri sera. La vicenda di un
ragazzo di 20 anni è iniziata sabato sera poco prima delle 2 del mattino,
durante una rissa scoppiata tra un gruppo di giovani italiani in stato
d’ebbrezza. Nella violenta colluttazione, probabilmente scoppiata per futili
motivi, il giovane è stato ferito lievemente, riportando alcune contusioni. I
suoi aggressori dopo aver tentato, invano, di impedire che i soccorritori
dell’Ares 118 lo caricassero sull’ambulanza, hanno atteso che il giovane
uscisse dall’ospedale San Giacomo, dove era stato intanto medicato, e lo hanno
colpito con un coltello alla gola. A «fronteggiarsi», da quanto si è appreso,
due gruppi di ragazzi italiani. Lo scontro tra i ragazzi ubriachi è stato
particolarmente violento, tanto che sono stati alcuni passanti a chiedere l’intervento
dell’ambulanza. Arrivati nella zona della rissa, gli operatori dell’Ares hanno
soccorso un giovane ferito, provando a caricarlo sul mezzo di soccorso, ma è
intervenuto un gruppo di giovani della «fazione» rivale che ha tentato con un
assalto di forzare le porte dell’ambulanza per proseguire l’aggressione ai
danni dei ragazzo. Gli operatori sono riusciti, seppur con molte difficoltà, a
trasportare il ferito all’ospedale San Giacomo, dove è stato medicato e
dimesso. Appena uscito dal nosocomio, il giovane è stato però nuovamente
aggredito dai ragazzi che lo avevano atteso, per circa un’ora e mezza in
strada, e lo hanno colpito con due coltellate. Solo ieri sera il ragazzo è
stato dimesso dal San Giacomo. Nei confronti di S.T., di 20 anni, i medici hanno
emesso una prognosi di dieci giorni dovuta a una ferita alla gola e un’altra
all’addome. Nessun a traccia per ora degli aggressori. a.parboni@iltempo.it
IL GIORNALE DI VICENZA
DENUNCIATI. IN CITTÀ E BASSANO Guidano in stato
d’ebbrezza e fanno danni nella notte così la patente prende il volo Due schianti nella notte che sembrano uscire
da verbali fotocopia della polizia. Due giovani automobilisti che avevano
alzato il gomito e che a entrambi gli investigatori hanno ritirato la patente
per la guida in stato d’ebbrezza che costerà loro la denuncia alla magistratura
e l’apertura di un’inchiesta penale. Il primo a finire in macchina contro un
ostacolo è stato Ruben Picano, 28 anni, formalmente residente a Latina, che al
volante di un’Alfa Romeo 147 a Bassano all’altezza dell’incrocio tra le vie
Monte Asolone e Piave è andato a centrare una vecchia Mercedes 280
parcheggiata, pare regolarmente, a fianco della carreggiata. Era l’1.55 quando
la polizia stradale ha eseguito l’alcoltest nei confronti del conducente che è
risultato positivo e, pertanto, gli è stato ritirato il permesso di guidare. Due ore e mezza più tardi a Vicenza, in viale
Dal Verme, è toccato a Fabio Viero, 27 anni, residente nel capoluogo, finire
alla guida di una Polo contro un ostacolo. Anche in questo caso, per fortuna,
si sono registrati solo danni ai mezzi. Il ragazzo era andato a fare bisboccia e
quando la pattuglia della polstrada di Vicenza l’ha sottoposto all’alcoltest
era sicura, vista l’esperienza ormai acquisita, che sarebbe risultato positivo.
Come poi è avvenuto. In entrambi i casi la sanzione amministrativa
sarà pepata alla luce del provvedimento governativo che ha modificato,
aggravando, le nuove sanzioni per chi guida la macchina abusando di sostanze
alcoliche (come in questo caso) oppure sotto l’effetto di sostanze
stupefacenti.
IL GAZZETTINO (Padova)
Ubriaco picchia i
carabinieri e prende a calci la "gazzella"
ArzergrandeUbriaco fradicio ha insultato, minacciato,
picchiato i carabinieri chiamati per allontanarlo da un pubblico esercizio. Ha
rimediato le manette Vittorio Frescura, trentaquattrenne residente a Piove di
Sacco. È accaduto la scorsa notte, a Vallonga di Arzergrande. Era da poco
passata la mezzanotte quando la titolare del bar "Tappa Fissa" ha
telefonato ai carabinieri perchè un ubriaco infastidiva gli avventori. Giunti
sul posto, i militari hanno cercato di convincere con le buone l’uomo ad
allontanarsi e a tornarsene a casa. Ma quello è andato in escandescenze. Si è
scagliato contro i carabinieri colpendoli. A fatica sono riusciti a trascinarlo
verso la "gazzella". Prima di essere caricato a bordo ha pure preso a
calci la portiera danneggiandola.
IL TEMPO
Tampona centauro e
fugge in manette autista ubriaco È stato arrestato per guida in stato di
ebbrezza ed omissione di soccorso N.M., trentacinquenne aquilano, pirata della
strada, che ieri pomeriggio si è reso protagonista di uno dei tanti episodi che
riempiono le cronache. Al volante della sua vettura, l’uomo, dopo aver
evidentemente alzato il gomito, ha tamponato un motociclista senza fermarsi per
prestare soccorso. Il tutto è avvenuto attorno alle 15 su una circonvallazione
sulla Ss 17 nei pressi di Navelli: da una prima ricostruzione sembra che N.M.
non abbia rispettato la distanza di sicurezza, tamponando inevitabilmente la
moto che la precedeva e perdendo la targa anteriore del mezzo. Senza
preoccuparsi, o rendersi conto, di quanto accaduto ha proseguito per la sua strada
lasciando il centauro sull’asfalto. Proprio grazie alle indicazioni di
quest’ultimo la Polstrada è riuscita a rintracciare il pirata che
successivamente è stato sottoposto al test alcolemico (risultato positivo).
Immediato è scattato l’arresto per una vicenda che poteva avere conseguenze
tragiche. Il motociclista, infatti, non è rimasto ferito in maniera grave ed è
stato curato sul posto dai sanitari del 118. Sempre ieri, intorno a
mezzogiorno, si è verificato un incidente stradale sulla via Mausonia, anche
questo fortunatamente senza gravi ripercussioni per le persone coinvolte. Un
fuoristrada modello Rav 4 della Toyota, che percorreva la strada in direzione
Avezzano, dopo essersi fermato ad un incrocio nei pressi di una concessionaria
di auto è stata investita mentre si immetteva nella carreggiata da una Renault
19 che sopraggiungeva da quella che comunemente viene chiamata "via
L’Aquila-Pianola". A dispetto dei gravi danni riportati dalle autovetture
i due conducenti non hanno riportato gravi conseguenze. Dopo essere stati
trasportati al S. Salvatore dal 118, infatti, i medici non hanno ritenuto
necessario il ricovero. Sul posto sono intervenuti anche Vigili del Fuoco e
Polizia Stradale che ha effettuato i rilievi per stabilire le responsabilità
dell’incidente.
IL MATTINO
È ubriaco, patente
ritirata Dal cuore della movida salernitana a Sala
Consilina: la strada sarebbe stata lunga, molto lunga per un quarantenne
messosi alla guida ubriaco. L’uomo non è sfuggito ad un pattuglia del nucleo
radiomobile della compagnia di Salerno (diretta dal tenente Ficuciello) che ha
subito fermato l’automobilista. Il 40enne è risultato positivo al testo
alcolometrico. Così gli è stata ritirata la patente. Il sabato sera finisce
male, dunque, per l’uomo ma il pronto intervento dei militari ha evitato
l’ennesima tragedia della strada.
ADNKRONOS
CALCIO: LIVERPOOL,
PENNANT UBRIACO COINVOLTO IN UNA RISSA Liverpool, 10 set. - Nuova disavventura per
Jermaine Pennant, ala del Liverpool con il vizio della bottiglia. Approfittando
della pausa per la Nazionale, il giocatore ha passato una serata decisamente
movimentata insieme a qualche amico, tanto da finire completamente ubriaco e
rimanere coinvolto in una rissa. Secondo quanto racconta il tabloid ’The Sun’,
Pennant si e’ recato in un club esclusivo di Bournemouth nel Dorset, dove ha
bevuto al punto tale da non essere in grado di reggersi sulle proprie
gambe.
AGENCE FRANCE
PRESSE
RENAULT L’A.F.P. nota che Dominique Bussereau, segretario di Stato ai trasporti, ha
ottenuto l’accordo di principio del presidente del gruppo automobilistico
Renault, Carlos Ghosn, per installare degli etilometri nelle vetture. Il segretario di
stato ha dichiarato : "Carlos Ghosn mi ha dato un accordo di principio per
farlo, dopo aver studiato con i suoi fornitori quanto costerà e chi potrà
farlo". Secondo questa notizia l’impresa Renault ha confermato essere
"d’accordo per iniziare un’operazione test" dell’etilometro che
sarebbe allora "un accessorio del veicolo" sulle vetture nuove.
Dominique Bussereau ha affermato che "per un costruttore automobilistico,
questo rappresenta un servizio reale per l’automobilista e per lo stato, in
termini di sicurezza stradale e un elemento in più per permettere
l’autodisciplina dei guidatori". Per quanto riguarda l’etilometro con sistema del bloccaggio del veicolo, il
segretario di Stato dichiara che si tratta "di una falsa buona idea"
"perché nessun’ altra persona al di fuori del conduttore potrà
utilizzarla", riferisce l’ A.F.P. Infine, l’agenzia indica che Dominique
Bussereau, che riceverà il presidente di PSA Peugeot Citroen il 25 settembre,
preferisce piuttosto "una scelta volontaria dei costruttori" che un
"obbligo legale".
AGENCE FRANCE
PRESSE
EURODEPUTATI /ALCOLSecondo l’ A.F.P. gli eurodeputati
hanno rinunciato a chiedere delle regole comuni di etichettatura sui rischi
dell’ alcol, preferendo esigere che uno studio sull’efficacia di questi metodi
sia pubblicato prima della fine del 2009.
Ricordando che il testo originale esigeva la preparazione alla fine del
primo gennaio 2010, di una direttiva sulla prescrizione del pericolo per la
salute sulle bottiglie di alcol o altrimenti spiegare perché la Commissione non
la giudicava necessaria, l’agenzia sottolinea che questo paragrafo è stato
sostituito da un emendamento chiedendo uno studio sull’oggetto, emendamento
adottato a una "schiacciante maggioranza" grazie a un’alleanza tra
conservatori e socialisti. L’ecologista tedesco Hiltrud Breyer "si è
arrabbiato" "il parlamento ha ceduto agli interessi dell’ alcol e dà
un cattivo segnale in materia di lotta contro i danni dell’ alcol". La
conservatrice tedesca Renate Sommer da parte sua dichiara "questi
avvertimenti in ogni caso sono senza effetti e sono molto controversi".
Secondo l’agenzia, gli eurodeputati stimano
tuttavia che le donne come gli uomini devono essere meglio informati sui rischi
dell’alcol durante la gravidanza e "sui legami che esistono tra l’alcol e
l’impotenza" notando che gli eurodeputati si sono pronunciati per l’adozione
di un piano europeo "su un tasso alcolico più possibilmente vicino a
0g/l", l’agenzia fa notare che in questo dominio la competenza non è della
UE ma degli Stati.
AGENCE FRANCE PRESSE
Perù-Lima-Sicurezza stradale. L’A.F.P segnala un rapporto della polizia di Lima, indicando che
i pedoni in stato d’ebbrezza causano due volte più incidenti mortali che i
guidatori ubriachi. Affermando che la guida è molto pericolosa nella Capitale
per il fatto che numerose patenti sono false e per l’attraversamento dalla
tangenziale e delle autostrade da pedoni non sempre ubriachi, L’Agenzia nota
tuttavia che secondo il rapporto della polizia, il numero di incidenti mortali,
implicando delle persone in stato d’ebbrezza è aumentato del 30% dal inizio
dell’anno, con 26 incidenti mortali provocati da guidatori ubriachi e 52 pedoni
nello stesso stato. L’Agenzia sottolinea che le autorità hanno lanciato una
campagna contro l’alcol alla guida, con il slogan "se tu bevi, tu non
guidi" o pure "Se tu bevi, prendi un taxi" Comunque, sottolinea
l’agenzia niente è stato previsto per i pedoni ubriachi.
LA TRIBUNE
"PARADOXE FRANCAIS"Analizzato il "paradosso francese
che riconcilia alcol e salute", sapendo che, "secondo alcuni
ricercatori, è grazie al nostro consumo
di vino che viviamo più a lungo in Europa"."Mito o realtà" si interroga il
giornale, che ricorda che "il paradosso francese" è apparso
trent’anni fa per spiegare l’apparente paradosso fra la nostra mortalità
cardiovascolare più piccola di quella di nostri vicini e nostra alimentazione
più grassa, soprattutto nel Sud-Ovest. Indicando che in Francia il numero di
malattie coronarie per 100 000 abitanti sono di 104 per gli uomini e di 44 per
le donne contro 340 e 157 nel Regno Unito. Il quotidiano sottolinea che i ricercatori
hanno emesso l’ipotesi che il nostro consumo de vino è dieci volte più importante di quello degli inglesi ci
darebbe un effetto cardiovascolare protettore.Secondo
il giornale, tuttavia, i studi epidemiologici di partenza non sono senza
peccati e si possono immaginare degli errori nel analisi de l’alimentazione dei
francesi o pure la parte che prende le
malattie cardiache nella causa dei decessi, perché la mortalità globale dei francesi non è
inferiore a quella degli inglesi, con morte violente legate a l’alcol o legata
ad un consumo cronico e eccessivo tre volte superiori a quella dei britannici.
Affermando che "quello che si guadagna da una parte, se lo perde da
l’altra", il giornale sottolinea così che un uso moderato si accompagna di
un aumento del HDL colesterolo e di una diminuzione della coagulazione, con la
conseguenza di una diminuzione degli incidenti cardiaci da ostruzione, sapendo
comunque che il consumo di alcol, va di pari con une elevazione della pressione
arteriosa con il rischio d’incidenti cardiovascolari da emorragia. La Tribune stima che per dare ragione a Pasteur che
considerava il vino come la bibita "la più igienica", bisogna avere
un consumo moderato, possibilmente con i parametri possibilmente inferiori a quelli dell’ O.M.S. La Tribune giudica tuttavia che
la difficoltà con l’alcol è di rimanere nei limiti di un consumo moderato,
sapendo, per esempio, che non c’è nessuna differenza fra l’alcolismo mondano e
un altro tipo di alcolismo. Secondo il giornale, "la presa di coscienza di
una dipendenza alcolica necessita un lavoro progressivo, appoggiandosi sui i
familiari e il medico".Da notare un articolo sul "costo sociale
elevato" del alcol, seconda causa di mortalità evitabile nel nostro paese
(45000 morti a l’anno). Il quotidiano, note che l’alcol è un fattore associato
a numerose malattie, il rischio di cancro al seno aumenta da 10% quando il
consumo medio al giorno aumenta da un bicchiere, che la forte intossicazione
alcol/tabacco moltiplica per 44% il rischio di un cancro a l’esofago, senza
dimenticare che l’alcol è implicato negli incidenti stradali e le violenze.
Sottolineando che il costo sociale del alcol è stimato a più di 37 miliardi di
euro.
LA REPUBBLICA
Un automobilista su dieci non supera il test
etilometro
L’UNIONE SARDA
Ubriaco, accoltella un giovane Ubriaco al volante, 15 multe in 16 anni
CORRIERE VENETO
Legge anti-alcol, no del Trentino
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