Foto Blaco - archivio Asaps
Ancora droga in
autostrada. I quattro arresti in pochi giorni della polizia stradale confermano
come l’A4 Serenissima sia un luogo di transito privilegiato dai corrieri, che
però con frequenza vengono scoperti e catturati dagli agenti.
Dopo la cattura di un libico e di un tunisino con un chilo di eroina sotto il
cambio, la settimana scorsa, è stata la volta di una coppia di marocchini a
finire nella rete tesa dai poliziotti del vicequestore Antonio Macagnino.
Erano le 18 dell’altro pomeriggio quando la pattuglia di servizio in A4 ha
deciso di controllare una serie di persone nell’area di servizio Tesina, nel
territorio comunale di Torri di Quartesolo, in direzione Venezia. Gli agenti
hanno visto uscire dall’autogrill due magrebini e li hanno fermati.
A tradire Rachid Radouane, 30 anni, cittadino marocchino regolare in Italia con
un domicilio a Zevio, nel Veronese, e il connazionale Rachis Hajmi, 35, di
Quinto di Treviso, è stata la tensione che hanno subito palesato quando gli
uomini in divisa si sono avvicinati.
Poiché i documenti erano in regola, i poliziotti hanno deciso di dare
un’occhiata alla macchina dei due, una Peugeot 106. A quel punto i marocchini
hanno dimostrato sempre più la loro preoccupazione e gli agenti sono stati
certi che avevano qualcosa da nascondere. La macchina è stata rivoltata come un
calzino e sotto il sedile, nascosto fra giubbotti, capi di abbigliamento e
altro materiale è spuntato uno zainetto. Conteneva due pacchetti, ciascuno
costituito di dieci panetti di “fumo” del peso complessivo di due chilogrammi.
I marocchini sono stati portati al comando e affidati alla sezione di polizia
giudiziaria della stradale con l’ispettore capo Claudio Pozzer e l’assistente
capo Livio Saccozza. Gli accertamenti hanno confermato che si trattava di
hashish e i panetti erano marchiati con il numero “8”, ad indicare la zona di
provenienza dello stupefacente. Sono state perquisite le abitazioni dei due (ai
quali sono stati sequestrati 3 cellulari e 740 euro) ma non è stato trovato
nulla. Il sospetto è che si tratti di due corrieri che erano stati pagati da
qualche organizzazione per trasportare l’hashish - che ha un valore stimato sul
mercato di circa 30 mila euro - probabilmente verso Padova. In queste ore sono
in corso altre indagini per risalire a chi abbia commissionato loro il viaggio.
I poliziotti, sentito il pm Marco Peraro, hanno accompagnato Radouane e Hajmi
in cella, dove potranno difendersi dall’accusa di detenzione di droga ai fini
di spaccio.
Da “Il Giornale di Vicenza” del 12 settembre 2007
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