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Droga 12/09/2007

ARRESTI LA POLSTRADA LI HA FERMATI IN A4 - Due kg di hashish Corrieri in cella

Efficaci i controlli all’autogrill Tesina La droga era nascosta sotto il sedile


Foto Blaco - archivio Asaps

Ancora droga in autostrada. I quattro arresti in pochi giorni della polizia stradale confermano come l’A4 Serenissima sia un luogo di transito privilegiato dai corrieri, che però con frequenza vengono scoperti e catturati dagli agenti.
Dopo la cattura di un libico e di un tunisino con un chilo di eroina sotto il cambio, la settimana scorsa, è stata la volta di una coppia di marocchini a finire nella rete tesa dai poliziotti del vicequestore Antonio Macagnino.
Erano le 18 dell’altro pomeriggio quando la pattuglia di servizio in A4 ha deciso di controllare una serie di persone nell’area di servizio Tesina, nel territorio comunale di Torri di Quartesolo, in direzione Venezia. Gli agenti hanno visto uscire dall’autogrill due magrebini e li hanno fermati.
A tradire Rachid Radouane, 30 anni, cittadino marocchino regolare in Italia con un domicilio a Zevio, nel Veronese, e il connazionale Rachis Hajmi, 35, di Quinto di Treviso, è stata la tensione che hanno subito palesato quando gli uomini in divisa si sono avvicinati.
Poiché i documenti erano in regola, i poliziotti hanno deciso di dare un’occhiata alla macchina dei due, una Peugeot 106. A quel punto i marocchini hanno dimostrato sempre più la loro preoccupazione e gli agenti sono stati certi che avevano qualcosa da nascondere. La macchina è stata rivoltata come un calzino e sotto il sedile, nascosto fra giubbotti, capi di abbigliamento e altro materiale è spuntato uno zainetto. Conteneva due pacchetti, ciascuno costituito di dieci panetti di “fumo” del peso complessivo di due chilogrammi.
I marocchini sono stati portati al comando e affidati alla sezione di polizia giudiziaria della stradale con l’ispettore capo Claudio Pozzer e l’assistente capo Livio Saccozza. Gli accertamenti hanno confermato che si trattava di hashish e i panetti erano marchiati con il numero “8”, ad indicare la zona di provenienza dello stupefacente. Sono state perquisite le abitazioni dei due (ai quali sono stati sequestrati 3 cellulari e 740 euro) ma non è stato trovato nulla. Il sospetto è che si tratti di due corrieri che erano stati pagati da qualche organizzazione per trasportare l’hashish - che ha un valore stimato sul mercato di circa 30 mila euro - probabilmente verso Padova. In queste ore sono in corso altre indagini per risalire a chi abbia commissionato loro il viaggio.
I poliziotti, sentito il pm Marco Peraro, hanno accompagnato Radouane e Hajmi in cella, dove potranno difendersi dall’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio.

Da “Il Giornale di Vicenza” del 12 settembre 2007

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Mercoledì, 12 Settembre 2007
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