IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 12
SETTEMBRE 2007
Il Sap: abolite la
September Fest «Troppi pericoli», il sindacato di
polizia pronto a una petizione CARRARA. “Una tradizione da abolire”: non
usa mezzi termini il Sap, il sindacato autonomo di polizia, per chiedere lo
stop alla September Fest. Una richiesta ufficiale, presentata al prefetto, al
questore e al sindaco. La segreteria provinciale è del parere che sia arrivato
il momento di dire basta: troppi disagi, troppi pericoli. «Ogni giorno -
scrive il segretario Gian Piero Ignazio Floris - migliaia di persone
partecipano a tale “Festa”. Tra questi naturalmente molti sono giovanissimi e
minorenni. Ma questo poco importa. Come poco importa che gli stessi raggiungono
la “Festa”, a bordo di auto da varie province, poco importa se questi giovani
alle prime luci dell’alba rientrano a casa a bordo delle loro autovetture in
condizioni psicofisiche non idonee alla guida».Aggiunge
il Sap: «Poco importa se centinaia di persone completamente ubriache,
all’uscita dalla “Festa”, urinano e vomitano o peggio per strada e addirittura
all’interno dei giardini delle abitazioni adiacenti; o se giovani in preda
all’alcool devastano per divertimento gli stabilimenti balneari». E ancora:
«Poco importa se un ragazzo di 18 anni rischia di perdere un occhio perché
colpito da un boccale di pesante vetro distribuito dagli organizzatori della
“Festa”». Ricordano poi le risse, e la vendita di birra ai minorenni, vietata
dal Codice. Il Sap parla di disagi gravi per le stesse forze dell’ordine, «che
come al solito, all’uscita, si trovano in prima linea a fronteggiare centinaia
di persone, di cui una buona parte ubriache e subire direttamente le offese,
sputi e lanci di oggetti vari, senza alcuna possibilità di intervenire o
evitare che tali persone si mettano alla guida di auto in stato di sicura
alterazione di assunzione di alcool». Le forze dell’ordine (si ricordano anche
le gravi lesioni subite da un agente colpito violentemente al volto) - scrive
il Sap - «che per coprire i servizi di questa bellissima “Festa”, sono
costretti a fare turni disagiati con ore di straordinario e senza riposo
settimanale, distolti dal loro primario compito istituzionale di controllo del
territorio. E’ anche vero che per tutto questo percepiscono anche 1250 euro al
mese...». Secondo il Sap, nei 15 giorni della festa «quell’area diventa una
zona franca: niente o pochi controlli amministrativi dagli organi competenti a
differenza di altri commercianti che sistematicamente vengono sanzionati
pesantemente». Critiche anche alle condizioni igieniche. «Tutto questo non ha
senso», si conclude; «Non ha senso, perché la città di Carrara non ne trae
nessun profitto economico; e valuteremo se promuovere una petizione popolare a
sostegno per l’abolizione della “Festa”»; e il Sap chiede a politici locali,
commercianti, cittadini o chiunque fosse eventualmente interessato, di essere
contattato.
CORRIERE ADRIATICO
Dibattito in piazza organizzato dalla Stefab
Proiezione di video da parte della polstrada sugli effetti devastanti degli
incidenti stradali Illustrate le strategie per la prevenzione Silenzi: “Stop
all’alcol nelle discoteche” M.S.Giusto, oltre mille persone all’incontro per ricordare due
giovani vittime MONTE SAN GIUSTO - “Occorre andare
controcorrente. Non sono fra chi condivide questo consumo della notte. Sono per
il no all’alcol in discoteca. E’ una battaglia difficile, politica e culturale.
Ma è giusto combatterla”. Anche il presidente della Provincia Giulio Silenzi ha
partecipato l’altra sera al “Primo memorial Stefano e Fabio. Per non
dimenticare, per non dimenticarvi” organizzato a un anno esatto dalla scomparsa
di due giovani vittime di un incidente stradale. Oltre mille le persone che
hanno assistito al dibattito in piazza. La serata è stata promossa dalla Stefab
(associazione composta dai familiari dei due ragazzi) e organizzata in
collaborazione con Anteros Produzioni: ha lasciato il segno tra commozione e
riflessioni di ospiti e platea. Sul palco di piazza Aldo Moro, oltre ai due
testimonial della conferenza, “Sali con noi a bordo della sicurezza, ascolta,
rifletti, metti in moto”, la giornalista esperta di Formula Uno Claudia Peroni
e il pilota abruzzese Gabriele Tarquini, tanti esperti di sicurezza stradale e
rappresentanti delle istituzioni. Obiettivo: squarciare lo spesso velo di
silenzio che in modo inesorabile avvolge il fenomeno forse più grave, e forse
più ignorato, della provincia. E non solo. L’infinita catena di lutti legati
agli incidenti stradali. Un paradosso: ne parlano tutti, i giornali locali
danno ampia evidenza ai singoli episodi. Ma poi? Poi si dimentica. Fra i presenti al dibattito, che ha chiuso le
giornate di sport alle quali hanno partecipato decine di ragazzi di Monte San
Giusto, il sindaco Franco Bordoni, quello della vicina Montegranaro Gianni
Basso, lo stesso Silenzi, l’assessore provinciale Clara Maccari, il comandante
della polizia stradale di Macerata Stefania Minervino, gli ispettori capo
Rossano Re e Giordano Domizi, sempre della stradale, il maggiore dei
carabinieri Francesco Zamponi, il comandante provinciale dei vigili del fuoco
Settimio Simonetti, il maresciallo Fabio Piola della Guardia di Finanza di
Civitanova, la responsabile dell’associazione “Famiglia Nuova” Raffaela Jale e
il presidente della Stefab Sandro Rossi. Tutti quasi stupiti per l’incredibile successo
della manifestazione. Video, spezzoni di real tv e statistiche sugli incidenti
stradali nelle Marche hanno prodotto un grande impatto emotivo. Per un memorial
che avrà un seguito anche nel 2008. La mobilitazione è partita dal basso, dalle
famiglie vicine ai due ragazzi di Monte San Giusto: e si sta allargando a
macchia d’olio con l’obiettivo di promuovere nei giovani la cultura della
prevenzione e della sicurezza stradale. Il lavoro è lungo e difficile ma per la
prima volta è stata organizzata un’iniziativa che potrebbe fare la differenza.
La stessa proiezione dei filmati sugli incidenti, molto crudi, effettuata nel
corso dell’intervento della Minervino, ha colpito gli animi e potrebbe essere
una delle strategie a livello nazionale per convincere i ragazzi che andare
veloci non è bello. Spesso è andare incontro alla morte. E che il pericolo è
sempre in agguato, i rischi dietro ogni angolo. Anche un’innocua serata fra
amici, un sabato sera come tanti, può trasformarsi in tragedia. “Riceviamo - ha
detto Simonetti - tante chiamate, ma quando sappiamo che si tratta di un
incidente stradale nel quale è coinvolto un ragazzo partiamo con il batticuore.
Quando dobbiamo intervenire anche noi si tratta quasi sempre di un incidente
grave”. Quello della Stefab non è che il primo passo: sono necessari altri
incontri, opere di prevenzione nelle scuole, mobilitazione delle istituzioni.
Non solo locali. Ma senza primo passo non c’è cammino. DOMENICO CIARROCCHI
L’ADIGE
Tione, in esame la
delibera anti alcol GIUDICARIE - La prossima settimana, il
Comitato di distretto sanitario Giudicarie-Rendena analizzerà la proposta di
delibera che, su sollecitazione del comitato «Coordinamento salute e sicurezza
- Comitato alcol guida», è stata formulata per regolare il consumo di alcolici
durante manifestazioni patrocinate o sostenute dai Comuni (ritrovi culturali,
sportivi, ricreativi e di promozione sociale). Se il Comitato approverà la
proposta di delibera, essa passerà alle giunte dei Comuni per essere discussa e
adottata. Dell’argomento si era già parlato nella riunione di luglio del
Comitato, quando più d’uno erano stati i commenti scettici sull’efficacia del
provvedimento. Il documento, molto concreto, fissa cinque linee guida: 1)
divieto di intitolare la manifestazione ricorrendo a termini ascrivibili a
prodotti alcolici (es: festa della birra, del vino, ecc…); 2) divieto di
somministrazione e vendita di bevande superalcoliche; 3) sospensione della
somministrazione e vendita di bevande alcoliche un’ora prima della chiusura
della manifestazione, nel caso in cui sia protratta oltre l’una; 4)
effettuazione di una giornata e/o serata «alcol free» nel caso di
manifestazioni che durino più giorni; 5) il prezzo delle bevande alcoliche
somministrate durante gli eventi non potrà essere inferiore a quello medio di
vendita nei pubblici esercizi, allo scopo di limitarne individualmente la
quantità consumata.
AREZZONOTIZIE
12 settembre Discotaxi ed
Happystreet: progetti per i più giovani Con la fine della stagione estiva giunge al termine (il 22 settembre)
anche il progetto E...state sicuri discotaxi, promosso dal Comune di Arezzo,
assessorato alle politiche giovanili. L´obiettivo è quello di offrire ai ragazzi aretini un servizio taxi per collegare il
centro della città alla discoteca Dolceverde, luogo di ritrovo notturno per
tanti giovanissimi, e renderli più consapevoli dei rischi legati alla guida e
all´uso di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti. In pratica, acquistando un braccialetto presso
l´Informagiovani di Piazza Guido Monaco, oltre al viaggio in taxi, ad ogni
ragazzo spetta una riduzione sul biglietto d´ingresso, il diritto di evitare la fila all´entrata (e
non è poco!), il buono per una bevuta analcolica e, se l´alcool test è
negativo, la possibilità di entrare gratis il sabato successivo. Inoltre, per la tranquillità di tutti quei
genitori che ogni sabato sera fanno fatica ad addormentarsi, a questo servizio
si è pensato bene di associare "Happy Street", il progetto che la USL
8 porta avanti ormai da alcuni anni e che quest´anno si avvale della
collaborazione dell´associazione D.O.G. (Dentro gli Orizzonti Giovanili) e dei
suoi operatori di strada. Così, ogni fine settimana scendono a lavorare sul
campo persone qualificate ed esperte che mettono la loro esperienza al servizio
dei più giovani e delle loro famiglie. Vista l´importanza dell´argomento, ad Arezzo
Notizie abbiamo pensato di approfondire la conoscenza di questo progetto e di scendere in campo
anche noi. Sabato sera, dopo aver bevuto un bel caffè
(d´altra parte la mia generazione è quella del "Boga": all´una tutti
a letto), sono partita, pronta a far nottata, in direzione discoteca. Proprio davanti all´entrata, attorno ad un
camper che fa da postazione, una folla di ragazzi pimpanti: alcuni parlano con
gli operatori di alcol, di droghe ma
anche di scuola, di famiglia di amore; altri sono già in fila chiedendo di fare
l´alcool test ; altri ancora se ne stanno un po´ in disparte ad osservare e ad
ascoltare con curiosità. Contemporaneamente, all´interno della discoteca, altri operatori distribuiscono materiale
informativo e questionari su alcool e sostanze. "E´ proprio questo approccio
informale", sostiene Roberto Norelli, coordinatore D.O.G., "che ci
permette di stabilire con i ragazzi delle relazioni importanti; siamo riusciti
a conquistare la loro fiducia e adesso si rivolgono a noi in cerca di quelle
risposte che troppo spesso, in altri luoghi non riescono a trovare. Sono loro
che chiedono di fare il test dell´etilometro,
di riempire i questionari, sono loro che si avvicinano con le loro richieste di
aiuto". Norelli è più che sicuro dell´importanza di
questi interventi "ma è necessario che siano continui e non soltanto
eventi sporadici". Interviene Carla Bigianti, sociologa della USL
8 che da anni lavora presso il Ser.T (servizio per le tossicodipendenze)
"E´ necessario che le strutture operino in rete per poter adottare una
strategia comune e intervenire a tutti i livelli, dalla prevenzione al
monitoraggio fino alla consulenza per le
famiglie ed è a questo scopo che abbiamo siglato un protocollo d´intesa con
Prefettura, Provincia, Comune, Provveditorato e SILB (sindacato degli
imprenditori locali da ballo)". Rispetto all´utilità del progetto, nessuno dei
ragazzi presenti ha dei dubbi. I più giovani si lamentano semmai del costo e
chiedono, se non un servizio di trasporto gratuito, almeno una riduzione del
prezzo. I più grandi (20 anni!) sembrano meno
preoccupati per le spese e la loro principale richiesta è che Discotaxi ed
Happy street proseguano anche nella stagione invernale.
ASAPS
Milano Il 70% dei traumi da
incidente stradale è legato ad alcol e droga Uno studio dell’Istituto Humanitas illustra nuove tecnologie per
gestirli Sette volte su dieci i grossi traumi legati a
un incidente stradale sono legati all’abuso di alcol. I più frequenti sono i
traumi all’addome, favoriti dallo stato di ebbrezza che rallenta i riflessi e
“fa dimenticare” l’uso delle cinture. Questi dati sono forniti dall’Istituto
Humanitas di Rozzano, dove si è tenuto un simposio sulle nuove tecnologie per
gestire i traumi di un paziente sotto l’effetto di stupefacenti. Tra questi
spicca la possibilità di utilizzare la radiologia interventistica, al posto del
tradizionale intervento chirurgico, per bloccare un’emorragia addominale.
Questo tipo di tecnica è utilizzabile solo nel caso in cui le condizioni del
paziente non siano particolarmente critiche. Secondo Mauro Zago, capo della
sezione di chirurgia d’urgenza e trauma dell’ospedale Humanitas, “i problemi ci
sono soprattutto quando i pazienti hanno assunto cocaina perché la droga altera
i parametri vitali della persona”. Questo significa che l’assunzione di
sostanze stupefacenti modifica i valori del paziente e rischia di nascondere
una situazione più grave e i medici potrebbero accorgersi dell’emorragia troppo
tardi.
ASAPS
Nessun valore legale
per i dispositivi anti-alcol installati su alcune auto In caso di infrazione “l’ok ricevuto” non può essere usato per
opporsi alla contravvenzione Numerose case automobilistiche, Volvo, Nissan,
Saab..., stanno installando o hanno già installato su alcuni modelli dei
dispositivi tecnologici per evitare di mettersi alla guida ubriachi. Si tratta
indubbiamente di congegni utili che, secondo quanto riportato dal sito
www.blogsfere.it, non hanno alcun valore legale. Questo perché gli unici
strumenti riconosciuti legalmente sono quelli in dotazione alle forze di
polizia e omologati per accertare la “guida in stato di ebbrezza”. Nel caso
infatti il meccanismo installato sulla vostra autovettura vi dia il via libera
alla guida, magari perché ha rilevato un valore di poco inferiore al limite
consentito per legge (in Italia è di 0,5 grammi per litro di sangue) e poco
dopo vi ferma una pattuglia della Polizia Stradale e vi trova, dopo avervi
sottoposto ad una prova con l’etilometro, con un tasso anche di poco superiore
alla soglia massima, può contestarvi l’infrazione per guida in stato di
ebbrezza. In quel caso il fatto che l’alcol test della vostra auto vi avesse permesso
di guidare non avrà nessun valore legale. Stessa sorte se la medesima
giustificazione si usa davanti a un Giudice di Pace per un eventuale ricorso. A
seconda della casa costruttrice il dispositivo può funzionare in maniera
diversa, ma tutti hanno lo scopo finale di impedire a chi ha alzato un po’
troppo il gomito di mettersi al volante. Ad esempio la Volvo ha presentato
Alcoguard, con tecnologia fuel-cell. Il guidatore soffia in un’unità palmare
senza fili, l’apparecchio “legge” il fiato e decide se far partire il motore.
Anche la Nissan ha inventato un apparecchio simile, mentre la Saab ha inventato
l’AlcoKey, una chiave di accensione speciale, che fa l’alcol test. Prima di
avviare l’auto, chi guida deve soffiare nella chiave: se il guidatore è sobrio,
la vettura parte. Nonostante la tecnologia stia facendo passi da gigante in
materia di sicurezza stradale, in particolar modo per la “guida in stato di
ebbrezza”, il consiglio è quello di non bere affatto prima di mettersi al
volante.
LA STAMPA
“La vita è bella”, il
basket sfida l’alcolSulle magliette della Virtus un appello ai giovani tifosi “Non
giocatevi gli anni”Franco Giubilei – corrispondente da BolognaLa scritta dello sponsor sulla canotta della
Virtus ancora non c’è, ma già domani, primo derby della stagione con la
Fortitudo, la rivale di sempre, sulla divisa ufficiale della squadra campeggerà
solo uno slogan che con la pallacanestro non c’entra, non direttamente almeno:
“La vita è bella, non giocatevela” un messaggio chiaro per i giovani tifosi
della squadra, per sensibilizzarli contro i danni di droga ed alcol.L’iniziativa è stata decisa dalla dirigenza in
seguito alla morte del figlio di qualcuno vicino all’entourage della società,
un tragico incidente che si è portato via un ragazzo di vent’anni a Ibiza lo
scorso agosto.Di qui l’idea del patron della Virtus Claudio
Sabatini di fare qualcosa contro abitudini che possono essere molto pericolose:
scrivere sulla maglia dell’idolo di serie A, ma anche delle squadre giovanili
della Virus, poche parole di forte impatto.“Lo sport piò fare molto per aiutare i giovani
a crescere – spiega Sabatini – le nuove generazioni hanno opportunità che forse
noi non avevamo, ma corrono anche pericoli che noi non conoscevamo.
Innanzitutto come padre, sento il dovere di fare qualcosa per proteggere i miei
figli”.Sabatini cita Roberto Benigni e il titolo “La
vita è bella”, cui si è ispirato per lo slogan: “Questa è una dichiarazione che
la Virtus si impegna a portare sul cuore e a ripetere in ogni occasione di
incontro con i ragazzi”. La campagna ha il patrocinio del ministro Meandri per
le Politiche giovanili e le attivitàsportive, della Provincia e del Comune di
Bologna. Il sindaco Srgio Cofferati approva: “Ringrazio la Virtus per questa
iniziativa, spero che altre squadre seguano l’esempio”. Oltre alla scritta
sulle canotte delle “V nere”, la società di basket prevede altri interventi:
“La vita è bella non giocatevela” darà un nome ad un torneo internazionale in
programma a Bologna il 21 e 22 settembre con Virtus , Cska Mosca, Scovolini
Spar Pesaro e Besiktas.Il trofeo Tim del 27 settembre sarà trasmesso da Sky con lo slogan in
bell’evidenza e i giocatori della società bolognese faranno da testimonial tv
per una serie di spot in collaborazione con una emittente locale.La società metterà inoltre a disposizione dei
giovani un servizio navetta per gli spostamenti serali.Quando arriverà lo sponsor, e lo spazio sulla
maglietta fatalmente si ridurrà, Sabatini si è impegnato a fare di tutto perché
la scritta resti al suo posto.
F1GRADPRIX.IT
Michael Schumacher diventa il portavoce del
messaggio di responsabilita’ sociale della Bacardi Bacardi Limited, il piu’ grande produttore
privato di liquori del mondo, ha annunciato quest’oggi di aver concluso un
accordo con Michael Schumacher, ai sensi del quale il vincitore di sette
campionati del mondo di Formula Uno FIA diverra’ ambasciatore globale del
messaggio di responsabilita’ sociale della Bacardi. A partire da gennaio 2008, Schumacher
collaborera’ con la Bacardi ed il relativo portafoglio di marchi per comunicare
il messaggio di responsabilita’ sociale ‘don’t drink and drive’(non guidate
se avete bevuto). “Sono entusiasta alla prospettiva di
collaborare con la Bacardi a questa importante campagna di esortazione ad
astenersi dalla guida quando si beve. Ho partecipato a numerose campagne sulla
sicurezza stradale nel corso della mia carriera, con convinzione, e sostengo
fermamente questa iniziativa. La Bacardi va elogiata per il suo impegno di
lancio di questa campagna di responsabilizzazione verso un pubblico globale”,
ha affermato Michael Schumacher. “Michael e’ il pilota piu’ famoso e piu’
acclamato del mondo intero e non potremmo auspicarci un portavoce migliore.
Egli gode di immenso rispetto per via della campagne sulla sicurezza stradale
che ha sponsorizzato e noi siamo certi che riuscira’ a trasmettere il messaggio
contro la guida sotto l’influenza di alcol ad un foltissimo pubblico a livello
internazionale. L’anno prossimo annunceremo pubblicamente i nostri piani”, ha
dichiarato Andreas Gembler, presidente e direttore generale della Bacardi
Limited. L’immagine di Michael Schumacher verra’ usata
in diversi mezzi di comunicazione, tra cui televisione, stampa, pubblicita’
esterna ed internet. Il messaggio principale che verra’ comunicato sara’ ‘don’t
drink and drive’ (non guidate se avete bevuto), che sara’ accompagnato da un
messaggio generale sul consumo responsabile delle bevande alcoliche. La
campagna verra’ lanciata agli inizi del 2008. Agite in maniera responsabile – se avete
bevuto, per favore non guidate! Informazioni di carattere generale su Bacardi Limited Bacardi Limited e’ il maggior produttore
privato di liquori del mondo che produce e vende numerosi liquori di prestigio internazionale.
Il portafoglio di marchi della Bacardi Limited e’ costituito da oltre 250
marchi ed etichette, tra cui: il rum BACARDI, il rum piu’ venduto del mondo; la
vodka GREY GOOSE, numero uno tra le vodka pregiate a livello mondiale; scotch
whisky DEWAR’S, lo scotch whisky miscelato piu’ venduto negli Stati Uniti; il
gin BOMBAY SAPPHIRE, il gin con il piu’ elevato tasso di incremento nel settore
dei liquori; la tequila a base di agave blu CAZADORES, una delle tequile a base
di agave blu al 100 percento piu’ vendute a livello mondiale; il vermouth
MARTINI & ROSSI, il vermouth piu’ amato al mondo; ed altri liquori
pregiati.
IL GAZZETTINO
I COCKTAIL
ANALCOLICI Pur riducendo la collaborazione, l’Ascom in
seno a Pordenonelegge.it, il festival del libro con gli autori, organizzerà
ancora la gara di cocktail "Parole versate", che si terrà come sempre
in Fiera, ma in due tranche. Al mattino la sfida, dopo un convegno con le
scuole sul problema dell’abuso dell’alcol, coinvolgerà gli allievi degli
istituti alberghieri, i quali dovranno preparare delle bevande completamente
analcoliche, dimostrando che il piacere non ha nulla che fare con la
gradazione. «E le proposte saranno giudicate - spiega Sergio Lucchetta, vice
presidente del comparto Turismo dell’Ascom - da una giuria composta non solo da
esperti del settore, ma anche dagli studenti. Anche il convegno è stato
organizzato a scopo educativo, per far capire ai ragazzi quali sono i problemi
ai quali potrebbero andare incontro alzando un po’ troppo il gomito. Nell’occasione
presenteremo anche la nostra campagna, promossa tra i bar dalla scorsa
primavera, "Alcol vietato a meno 16", che ha coinvolto le scuole e
l’azienda sanitaria. Una campagna - ha ricordato Lucchetta - che ha
sensibilizzato gli operatori del settore, affinchè rispettino la legge e non
somministrino alcolici ai minorenni. Nel pomeriggio, infine, sempre in Fiera,
si terrà la tradizionale sfida di cocktail, questa volta alcolici, tra i
barman. A.S.
BRESCIA OGGI
L’ALLARME. I controlli compiuti sulle strade
bresciane da stradale, carabinieri, finanza e polizie municipali evidenziano un
costante aumento delle «positività»
Alcol: ritirate dieci patenti al giorno
In provincia l’etilometro non concede sconti Dall’1 gennaio al 31 luglio
sono stati sospesi 2.128 permessi di guida, uno ogni 143 minuti È un problema
di educazione e va affrontato innanzitutto dalle famiglie
GIACOMO BONTEMPI PRESIDENTE DELL’ACI BRESCIA Mimmo Varone L’alcol continua a mietere giovani vittime
sulle strade della provincia bresciana. E niente sembra poter fermare la
strage. Quattordici morti a gennaio, 10 a febbraio… Dall’inizio dell’anno sono
già 104. Numeri da bollettino di guerra. Le forze dell’ordine, tra polizia,
carabinieri, guardia di finanza e polizie municipali, dal primo gennaio al 31
luglio hanno ritirato 2.128 patenti per guida in stato di ebbrezza in base
all’articolo 186 del Codice della strada. In media, dieci al giorno, uno ogni
143 minuti. Molte più che nello stesso periodo di un anno fa, quando le patenti
ritirate erano state 1.784, e dell’anno prima ancora (1.624). L’AZIONE REPRESSIVA è stata intensificata, ma
sembra tutto inutile. Per ultimo, l’Aci ha presentato uno studio che dovrebbe
aprire gli occhi anche ai ciechi. Dimostra che il rischio di incidenti cresce
in maniera esponenziale con l’aumento del tasso alcolemico nel sangue. Se si
fissa a 1 quando si è sobri, il rischio cresce a 380 con un tasso pari o
superiore a 1.5 grammi di alcol per litro. Vale a dire che l’incidente più
grave non è più solo probabile, ma quasi certo. DAL PRIMO GENNAIO al 31 dicembre 2006 solo la
polizia municipale cittadina ha rilevato 1.422 infrazioni totali, tra cui 1.318
sinistri con 2.698 veicoli coinvolti. Solo in 41 casi (2.88 per cento) si è
trattato di guida in stato di ebbrezza (con tasso alcolemico accertato) e in
due di assunzione di stupefacenti. In un arco di tempo più lungo, dal primo
gennaio 2004 al 30 giugno dell’anno scorso, su 4.203 infrazioni hanno
registrato 3.824 sinistri con 7.695 veicoli coinvolti. La guida in stato di
ebbrezza è stata rilevata in 158 casi (3.76 per cento) e in 9 ci sono stati
anche stupefacenti. I DATI DEI VIGILI URBANI sembrerebbero dire
che l’uso di alcol era più diffuso negli anni scorsi, e ora vada scemando. Ma
il numero dei morti sulle strade fa un discorso opposto. E la strage infinita,
concentrata com’è nel fine settimana, farebbe supporre che l’acuirsi del
problema dipenda dalla nuova tendenza alla sbornia del sabato sera. Come che sia, lo studio Aci attribuisce il 46
per cento dei morti in incidenti stradali all’uso di alcol, e il 50 per cento
di quelli non mortali vi sono correlati. Rileva che durante il week-end
l’aumento dei sinistri riconducibili all’alcol è del 300 per cento e che un
automobilista su 5 fermati dalle forze dell’ordine nei fine settimana risulta
positivo all’alcol test. SOTTOLINEA PURE che già con 0.2 grammi/litro
di alcol si ha una riduzione dei tempi di reazione e di coordinamento dei
movimenti oltre a una riduzione della visibilità notturna, e che il fegato ha
bisogno di ben 7 ore per distruggere l’alcol presente in mezza bottiglia di
vino o in 5 bicchierini di superalcolici. Sono dati che fanno riflettere. Il presidente
(dimissionario) dell’Automobil club di Brescia, Giacomo Bontempi, conferma che
«anche secondo i dati della Polstrada l’uso dell’alcol è piuttosto disinvolto
nella nostra provincia, fin dal mattino». Tuttavia, invita a utilizzare una
terminologia che distingua chi eccede da chi supera i limiti di un paio di decimali.
«LA LEGGE fissa il limite di 0.5 grammi per
litro e va bene così - dice -, ma dire che si è in stato di ebbrezza con un
tasso di 0.7 o 0.8 è un’esagerazione». (*) Sulla scorta dello studio nazionale Aci,
Bontempi sottolinea che «il problema dell’alcol alla guida investe innanzitutto
l’educazione, è affrontato dalle forze dell’ordine che fanno un lavoro egregio
ma dovrebbe essere vissuto anche dalle famiglie, che devono trovare il modo di
dissuadere i figli dal mettersi al volante non sobri». E però, quando uno viene
pescato a guidare ubriaco «deve essere rieducato, chiunque esso sia - scandisce
Bontempi -, e se è un giovane si dovrebbe intervenire pesantemente per
impedirgli l’uso di un veicolo». Insomma, al di là dei numeri, l’azione va
impostata in modo più ampio. E i tempi saranno lunghi. «Se due pattuglie in una
notte fermano 70 automobilisti ubriachi - ragiona Bontempi - il problema è
grosso e drammatico, e investe le altre istituzioni, non può essere risolto
dalle forze dell’ordine». (**) Vale anche per Brescia, «provincia altamente
motorizzata, che tuttavia presenta numeri di incidentalità percentualmente
inferiori rispetto ad altre province». QUANTO A CHI si rifiuta di sottoporsi
all’etilometro per evitare sanzioni penali, «la legge lo consente, e rifiutare
fa parte della libertà di ciascuno - osserva Bontempi - ma la stessa legge
prevede sanzioni amministrative pesanti, e chi non accetta di fare l’esame ne
soffrirà tutte le conseguenze». Con la sottolineatura che la repressione, pur
necessaria, non risolverà da sola il problema. (*) Nota: le persone con un’alcolemia di 0,7 o 0,8 si risentono di essere
definiti ebbri o alcolisti per un dato culturale. Siamo abituati a considerare
l’alcolismo come l’unica causa dei problemi alcol correlati. Questo non c’entra
con il codice della strada. La maggior parte degli incidenti attribuibili agli
alcolici sono causati da bevitori occasionali. (**) Nota: nel discutere di problemi complessi
come quelli correlati all’alcol è facile cadere nella trappola del
"benaltrismo": la trasposizione cioè di ogni problema ad una sorta di
metafisica, che spiega tutto e non risolve niente. Sarà forse l’influenza dello
stile televisivo, dove ogni argomento viene discusso in fretta e senza
approfondimenti. Anche nel dibattito politico è abitudine affrontare ogni
critica spostando l’attenzione su altre questioni. Qualsiasi soluzione proposta
per i danni causati dagli alcolici è necessariamente imperfetta e parziale. È
un argomento quindi che si presta bene al “benaltrismo”. Nello stesso tempo è
un problema che nei suoi aspetti più drammatici ha una grande esigenza di
concretezza. Consideriamo inoltre che ci sono in gioco interessi contrapposti,
se la discussione su quale siano le vere cause dei problemi alcol correlati
supera i limiti rischia di trasformarsi in un battibecco da capponi di don
Abbondio.
BRESCIA OGGI
LA RICERCA. Francesco Donato, ordinario di
Igiene alla Statale, spiega l’origine dei «mali alcolici» Epatite e cirrosi:
siamo una provincia da record L’abuso di alcol non solo espone alla certezza
o quasi di incidenti stradali, ma crea gravi danni alla salute. E soprattutto
espone i bresciani due volte più di altri (tipo i varesini) al rischio di
tumore al fegato. Solo a Brescia, e da nessun’altra parte in
Italia, quel tumore è provocato dalla commistione di alcol e virus di epatite B
e C. Perciò è meglio starci molto attenti. L’avvertimento viene dal professor
Francesco Donato, ordinario di Igiene all’Università statale di Brescia, che ha
condotto uno studio multicentrico sul tumore all’«organo bersaglio dell’alcol».
Le patologie alcoliche sono tradizionalmente
note - spiega il professore - e interessano apparato digerente e sistema
nervoso, con forme acute o croniche a seconda dell’entità del consumo. Sono
forme che danno luogo a patologie degenerative facili ad evolvere in cirrosi
(malattia «subdola» che può migliorare ma non regredire), e soprattutto a
Brescia in epatocarcinoma, in tumore al fegato appunto. Donato ha studiato le cause della cirrosi e
del cancro epatico. In provincia ha esaminato 500 casi di tumore e mille di
controllo. Ora può dire che le cause principali dell’epatocarcinoma sono tanto
le epatiti C e B quanto l’alcol, che «per i bresciani ha un tasso di incidenza
di cancro al fegato doppio rispetto a Varese e più alto rispetto a tutti i
registri dell’Alta Italia». Solo la Campania si trova nelle nostre
condizioni per l’epatite C, ma «solo da noi nelle cause di tumore c’è una
pericolosa commistione tra i virus dell’epatite e alcol». D’altronde, per le
malattie del fegato «Brescia - ricorda il professore - ha sempre avuto una
situazione difficile nel panorama nazionale». Di positivo c’è che l’epatite C si cura e i
consumi di alcol si riducono a livello nazionale, con la tendenza a preferire
la birra a vino e superalcolici. Ed «è probabile che la riduzione interessi
anche Brescia». Tuttavia «molto pericolosa - scandisce Donato - è la nuova
tendenza alla sbornia di fine settimana», che porta a un pericoloso aumento
degli incidenti stradali mortali. «Anche un uso non eccessivo di alcol -
avverte il professore – provoca una riduzione dei riflessi». E uno studio della
seconda metà degli anni Novanta concluso nel 2002 ha accertato che «un’elevata
quota di bresciani, pari al 25 per cento dei maschi sopra i 50 anni senza
malattie, consuma un litro di vino al giorno», cioè circa 60 grammi di alcol,
che sono già una quantità a rischio e sopra il livello di tossicità. Ci sarebbe
di che stare attenti. MI.VA.
L’ARENA
PREVENZIONE. La
prefettura ha reso noti i dati dei controlli di luglio e agosto
Al volante uno su tre
abusa di alcoliciDa gennaio sospese 2.060 patenti di cui 1.383 per ubriachezza Ad
agosto, 199 sanzioniUno su tre degli automobilisti controllati è
fuori legge con i valori dell’alcol. Il dato è rilevato dall’osservatorio della
prefettura che ha diffuso una nota in cui appunto si evidenziano i numeri dei
controlli effettuati. Nell’ambito delle iniziative intraprese dal
tavolo sulla sicurezza stradale presieduto dal prefetto Italia Fortunati in
collaborazione con polizia stradale e municipale anche di alcuni comuni della
Bassa volti ad arginare il problema dell’abuso di alcol è stato reso noto che
da gennaio ad agosto sono stati adottati 2.060 provvedimenti di sospensione
della patente di guida, di cui 1.383 per guida in stato d’ebbrezza e 72 per uso
di sostanze stupefacenti. Nel solo mese di agosto sono stati adottati 309
provvedimenti di cui 199 per guida in stato d’ebbrezza e 28 per uso di sostanze
stupefacenti e 27 per superamento di oltre 40 chilometri orari dei limiti
massimi di velocità. Per quanto concerne il progetto elaborato dal
Siit3 di Mestre, denominato «MisuraLamisura», con finalità preventive e di
sensibilizzazione dall’1 agosto all’1 settembre sono stati effettuati 3.179
controlli, e 998 conducenti sono stati trovati ubriachi e quindi è stata loro
sospesa la patente. Se a questi dati si aggiungono quelli di luglio la cifra
sale vertiginosamente: su 4.909 controlli 1.488 patenti ritirate per guida in
stato d’ebbrezza. In relazione all’ulteriore progetto
finalizzato all’utilizzo di precursori nell’ambito degli abituali controlli i
dati raccontano di una mole di lavoro smisurata. La polizia stradale ne ha
fatti 1.827, contro i 429 con l’etilometro. La polizia municipale di Verona
1.230 contro i 341 con l’etilometro; quella di Garda altri 366 e nessuno con
l’etilometro; quella di Peschiera 27 e tre con l’etilometro. Per un totale per
quanto riguarda i mese di luglio e agosto di 4.629 controlli con precursore e
altri 116 con il precursore. Sono continuati anche i controlli sui dispositivi di
sicurezza quindi uso di cinture e casco. Quest’ultimo continua a essere
utilizzato dai più, mentre per le cinture c’è ancora una certa resistenza,
circa il 15 per cento non la usa. A.V.
IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 12 SETTEMBRE 2007 Quattro denunce per guida in stato di ebbrezza CARRARA. Ancora automobilisti alla guida dopo
avere bevuto troppo. Nel controllo sul territorio i carabinieri dal nucleo
radiomobile del Comando Compagnia, nel fine settimana, in particolare nella
notte fra sabato e domenica, hanno fermato e controllano numerosi
automobilisti, Quattro di questi, alla prova dell’etilometro, sono risultati
positivi, con un tasso alcolemico superiore a quello previsto dalla legge:
ossia 0.50 grami per litro. Sono
scattate quattro denunce per guida in stato di ebbrezza. All’una
e mezzo, su viale Colombo, un carrarese di 23 anni, aveva un tasso di
alcolemico pari a 1,10. Alle
5,30 sull’Aurelia a Nazzano un pisano di 30 anni, guidava pur avendo un tasso
alcolemico di livello 2. Alle 3
di notte altri due fermati: un carrarese di 43 anni, controllato in via Don
Minzoni, aveva tasso alcolemico di 1,30 e un giovane di 26 anni controllato in
vie Delle Pinete superava anche lui i limiti consentiti. Per tutti e quattro
sono scattati i provvedimenti di legge, dal fermo dell’auto, alla sospensione
della patente di guida
IL TIRRENO
MERCOLEDÌ, 12 SETTEMBRE 2007 Fa un incidente e
fugge: arrestato In auto aveva investito uno scooter lasciando i pezzi
sull’asfalto MONTECATINI. Non aveva la patente, aveva un
tasso alcolico nel sangue superiore di quattro volte al massimo consentito e
quando in un incidente ha steso uno scooterista procurandogli escoriazioni a
una gamba si è dato alla fuga. Accusato di omissione di soccorso e lesioni
personali un operaio di 38 anni residente in Valdinievole è stato arrestato dai
carabinieri del nucleo operativo e radiomobile. Il pirata della strada è stato
rintracciato nella sua abitazione qualche ora dopo lo scontro avvenuto in via
Marconi a Pieve. Erano circa le 2 quando alla centrale operativa è arrivata la
segnalazione di un incidente tra uno scooter, condotto da un 27enne
valdinievolino, e un’auto di grossa cilindrata, una Bmw berlina, dileguatasi
dopo l’impatto senza neanche accennare a fermarsi. I
militari del nucleo operativo e radiomobile arrivati sul posto hanno provato a
ricostruire la dinamica dei fatti anche se ancora non tutto è stato chiarito su
responsabilità e traiettorie dei mezzi coinvolti. Si sa solo che lo scooter è
stato investito e il conducente travolto e lasciato sull’asfalto. Di
fondamentale importanza le testimonianze raccolte in zona, ma soprattutto per
identificare il proprietario della macchina sono stati decisivi i rottami
dell’auto trovati sull’asfalto. In
particolare i carabinieri hanno recuperato un fanale anteriore e un pezzo di
paraurti. A quel punto, grazie alle indicazioni fornite da alcuni residenti, i
militari si sono messi alla caccia del pirata della strada. Dopo
aver bussato alla porta dell’operaio i militari hanno chiesto di vedere l’auto
che riportava ammaccature compatibili con l’incidente accaduto in via Marconi.
Paraurti e fanale raccolti in strada erano i pezzi mancanti della parte
anteriore danneggiata della Bmw. Ad
aumentare i guai per il 38enne sono arrivati gli ulteriori accertamenti degli
inquirenti. È
emerso, infatti, che l’operaio da luglio aveva la patente sospesa sempre per
violazioni al codice della strada. Non solo. Sottoposto al test dell’etilometro
l’uomo è risultato essere positivo con un valore di oltre 2 grammi di alcol per
litro. Dopo
avergli sequestrato l’auto i carabinieri lo hanno arrestato. Lo scooterista
investito ha riportato solo lievi escoriazioni a una gamba giudicate guaribili
in 15 giorni dai medici dell’ospedale di Pescia. P.B.
VITA NO PROFIT ONLINE
Russia: aumento i
morti per alcolismodi Giovanni MolaschiIl consumo pro capite di alcool supera del 100% il limite
stabilito dall’Oms Mosca12/09/2007 - Dopo alcuni giorni dal
reportage, tradotto per l’Italia dal settimanale Internazionale, nella quale si
raccontava anche il pericolo abuso di alcool consumato da sempre più russi, il
vice ministro dell’Interno, Cekalin, ha riferito alla Duma (il ramo basso del
Parlamento locale) quante persone muoiono nel paese a causa dell’alcolismo.Secondo i dati ufficiali il vizio della
bottiglia castiga circa 40mila persona; per ogni morto da droga quattro sono
alcolisti.“Il consumo pro capite di alcool in Russia –
ha dichiarato l’esponente politico - supera del 100% il limite stabilito come
critico dall’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità). Inoltre il livello
di alcolismo tra le donne è raddoppiato in 30 anni. Scesa a 14 anni l’età media
in cui i minorenni iniziano a bere”.Nelle stesse ore, in cui Cekalin
ufficializzava i preoccupanti dati relative alle morte per alcolismo, il China
Daily rendeva noto l’aumento dei suicidi delle donne. Lo stress e le varie
preoccupazioni sarebbero le principali cause. Secondo le statistiche ufficiali del Governo,
ogni anno morirebbero suicide almeno 287mila persone.
L’ADIGE
Tione, in esame la delibera anti alcol
LA NAZIONE (Firenze)
"I GIOVANI E L’ALCOL": se ne
discuterà questa sera alle 21 a Sieci...
Giovedì, 13 Settembre 2007
email
stampa
Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?
Iscriviti alla Newsletter
|