|
Rassegna stampa del 17 Novembre 2004 |
Da
"Il Secolo XIX" del 17 Novembre 2004 Vola da uno scoglio: muore giovane poliziotto Tragedia nel pomeriggio davanti alla spiaggia di Vallesanta a Bonassola. L’agente prestava servizio presso la sezione di Brugnato della Polstrada Andrea Del Vigo era andato a pescare in una zona impervia ed è precipitato da 4 metri Paolo Ardito Lo hanno ripescato nel mare davanti alla spiaggia di Vallesanta, nel Comune di Bonassola, senza vita con la testa fratturata e il volto sfigurato. Andrea Del Vigo, 29 anni, agente scelto della polizia stradale della sezione di Brugnato, è precipitato ieri pomeriggio da un grosso scoglio mentre stava pescando. Il giovane ha compiuto un volo di oltre quattro metri e ha sbattuto la testa sugli scogli prima di finire in mare. Andrea Del Vigo è stato tradito dalla sua passione per la pesca e anche ieri aveva deciso di trascorrere un pomeriggio sotto il sole in riva al mare per dedicarsi al suo sport preferito. Il giovane si è spinto pericolosamente su uno scoglio dove sono soliti avventurarsi i pescatori provetti. Ma l’agente deve aver messo un piede in fallo mentre tentava di scendere e ha perduto l’equilibrio. Il volo è stato terribile. Nessuno però ha assistito alla caduta, ma un testimone ha riferito ai carabinieri della stazione di Levanto di avere visto pochi istanti prima il giovane pescare proprio dallo scoglio in cui si è consumata la tragedia. Poi alcuni passanti che passeggiavano nella zona hanno scorto il cadavere in mare dalla spiaggia e hanno allertato i carabinieri, il 118 e la Croce Rossa. Quando sono intervenuti i soccorritori per Andrea non c’era più nulla da fare e non sono state effettuate neppure le tecniche di rianimazione. Sul suo corpo è stato steso pietosamente un lenzuolo bianco in attesa dell’autorizzazione da parte del magistrato Claudia Merlino di rimuovere la salma. Nel frattempo il medico legale Patrizia Toracca, che ha accertato il decesso, ha constatato che la causa della morte non è da attribuire ad annegamento, ma alla rovinosa caduta sugli scogli. In sostanza l’agente scelto è morto sul colpo dopo essere precipitato da oltre quattro metri di altezza. Nel tardo pomeriggio è toccato agli stessi agenti, amici e colleghi di Andrea, comunicare ai suoi genitori, residenti a Vezzano Ligure la tragica notizia della scomparsa del loro unico figlio. Da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 17 Novembre 2004 L’INIZIATIVA L’Azienda farmaceutica comunale si allea anche con la comunità Emmanuel e i gestori di autoscuole Abuso di alcol, lotta senza soste Prevenzione non solo nelle discoteche, ma anche nei bar e locali pubblici M.R.G. Lotta senza quartiere all’uso ed abuso di alcol, una delle principali cause di incidenti stradali e, soprattutto, delle stragi del sabato sera. Il fronte di chi intende porre un argine facendo prevenzione si allarga sempre più. Così l’Azienda farmaceutica comunale, da almeno un paio di anni in prima linea con la distribuzione di almeno 5 mila alcoltest davanti alle discoteche, trova nuovi partner. Non solo il Sert, il Silb (il sindacato dei gestori di locali da ballo, come le discoteche), ma anche il Csa, la Polizia Stradale, la comunità Emmanuel, i gestori di scuole guida. La prevenzione si sposterà dai locali notturni anche davanti ai bar e ai locali frequentati dai giovani. Il bilancio dell’attività svolta in questi due anni e le prospettive a cui intende aprirsi la politica di prevenzione attuata dall’Azienda farmaceutica comunale ha visto ieri un momento di riflessione davanti agli studenti dell’Istituto Maria Immacolata, a cui sono stati presentati i risultati di una indagine effettuata dal team di 6 giovani a cui l’Azienda ha affidato la distribuzione degli alcoltest. La carta vincente sono stati probabilmente proprio loro. Giovani come gli stessi giovani a cui si sono rivolti, offrendo l’opportunità di testarsi all’uscita dalle discoteche, senza rischio di repressione alcuna, ottenendo come risultato che molti di loro, se risultava avessero superato il tasso alcolico oltre il quale scatta la sanzione penale (il 5 per mille), hanno preferito desistere almeno un’ora dal mettersi alla guida di un’auto. O hanno chiesto ad altri di farlo per loro. "Dobbiamo saperci divertire con intelligenza", dice ai giovani la responsabile della Polstrada, Dolores Rucci, soffermandosi sul ruolo della prevenzione, non senza aver illustrato cosa comporti, invece, la repressione rispetto alla verifica di un tasso alcolico che in Italia è più alto rispetto agli altri Paesi europei. Eppure, si continua a fare pubblicità ossessiva sugli alcolici e lo stesso Stato pratica sconti sulla vendita dei biglietti di ingresso in discoteca comprensivi di consumazione alcolica, dice Ignazio Stasi (Silb). Di positivo c’è che i gestori locali di discoteche hanno assunto l’impegno per la chiusura anticipata delle discoteche e la sospensione della vendita di alcolici alle tre del mattino. Quindi, è ribadito loro l’invito a diversificare il costo dei biglietti di ingresso con consumazione alcolica e non alcolica. Ma per dimostrare le diverse reazioni possibili alla guida di un mezzo dopo l’assunzione di diversi quantitativi di alcol e come ci siano abbondanti controindicazioni anche solo dopo una prima assunzione di alcol, il prof. Indiveri, gestore di una scuola guida, collaboratore dell’Istituto superiore di sanità, si è detto disponibile a fare un esperimento con i giovani. "Insieme dobbiamo portare avanti una teoria - ha detto -. Per chi deve guidare, l’alcol non deve essere assunto". Un invito ai giovani a saper chiedere aiuto è venuto, invece, da Marianna Carelli, comunità Emannuel, che ha portato come esempio l’attività di auto-aiuto realizzata da alcuni giovani volontari aderenti ad un gruppo "Globlocsol", "globalizzare localmente la solidarietà". E la presidente dell’Azienda farmaceutica, Graziana Bruno, insiste: "Ce lo chiedono i genitori. Così come ci hanno chiesto distribuire gratuitamente davanti alle discoteche anche i preservativi perché ci sono anche molti 14enni affetti da malattie veneree, ci chiedono di fare prevenzione anche nei confronti della droga. Sono troppi, purtroppo, i nostri giovani che ne fanno uso". Da "EmiliaNet" del 17 Novembre 2004 Giovanardi al convegno su ’in-sicurezza sulle strade’ Il ministro deluso per l’affossamento del suo disegno legge un giovane su due nell’ultimo mese ha abusato di alcolici CASINA (RE) La Lista civica "Civetta" non può che essere entusiasta dal successo ottenuto nella conferenza "In-Sicurezza sulle strade...Quali soluzioni per fermare le stragi?" tenutasi il 15 novembre a Casina nel Castello di Sarzano: per le oltre 130 persone che riempivano la splendida sala conferenze, per il gruppo di relatori, tutti presenti alla serata, fra cui ricordiamo il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Onorevole Carlo Giovanardi e il Senatore Fausto Giovanelli, per il coinvolgimento e la discussione sostenuta dai diversi interventi del pubblico molto sensibili alla tematica e infine per i tanti giovani presenti. La serata si è aperta con i saluti delle autorità: il neo Presidente della Comunità Montana, Leana Pignedoli, il Commissario Provinciale della Croce Rossa Italiana, avvocato Stefano Giovannini, e il sindaco del Comune di Casina, Carlo Fornili. "A guardare bene in questa sala colma ci sono pure gli angeli dei vostri figli" ha introdotto il moderatore della serata, il giornalista Gabriele Arlotti, con riferimento ai tanti genitori presenti, membri dell’Associazione dei familiari delle vittime della strada. Una discussione che è entrata subito nel vivo con la presentazione dei risultati del questionario della "Lista Civetta" realizzato nei mesi scorsi e che coinvolgeva nell’indagine ben 181 giovani, statisticamente rappresentativi del territorio montano. Fra i dati emerge come i giovani spendano moltissimo nel fine settimana; infatti, circa il 43% degli intervistati spende tra i 30 ed i 40 euro in una sola serata di divertimento. Un dato preoccupante se si considera che il 54% del campione considerato è composto da giovani tra i 18 ed i 22 anni. "Come possono i giovani spendere così tanto – si è chiesto Pietro Gentili nel presentare i risultati del questionario - Ma non è finita perché il 49% dei giovani dichiara di aver abusato nel consumo di sostanze alcoliche nell’ultimo mese, allarmante se osserviamo come nell’ultimo anno solo il 49,4% non ha guidato in stato di ebbrezza. Ancora, il 53% non beve un solo bicchiere di vino in tutta la settimana e nel fine settimana gli astemi diventano il solo 8,8%; e i controlli delle forze dell’ordine? L’86% degli intervistati nella sua vita non ha subito nemmeno un controllo con l’ausilio dell’etilometro. Sul piano propositivo i giovani scelgono l’autobus per le discoteche visto che il 39,7% lo riterrebbe un efficace strumento per migliorare la sicurezza sulle strade. E gli alcolici? Oltre il 72% dei giovani riterrebbe utile porre un divieto alla vendita di sostanze alcoliche dopo un certo orario che per oltre l’83% è antecedente alle ore 2 esprimendo così, indirettamente, l’esigenza di ottenere un forte aiuto da parte delle istituzione e degli organismi preposti per fermare il fenomeno: i giovani quindi confermano che hanno bisogno di regole per essere aiutati. Il dato è confermato dalla sostanziale approvazione, il 56,4%, del disegno di legge n. 4180 sulle "Stragi del Sabato Sera", poi non approvato alla Camera dei Deputati, che prevedeva la chiusura dei locali dalle ore 3 ed il divieto di vendere alcolici dalle 2". Carlo Giovanardi da molti anni sta "combattendo" la battaglia contro le "Stragi del sabato sera". "Per un solo voto non è stato approvato il disegno di legge n. 4180 – ha commentato il ministro con riferimento al provvedimento che lo vedeva fra i principali firmatari -; si trattava di una normativa che avrebbe potuto fare molto per la sicurezza stradale. Invece, si è costretti a tornare ritorna indietro nel tempo, visto che il potere di scelta rimane nelle mani dei Sindaci portando ad una confusione generale a livello nazionale sulla definizione degli orari. Ed ecco che alcol, droghe, musica da sballo e orari assurdi costituiscono un mix determinate sugli incidenti stradali del fine settimana". Giovanelli, sostenendo che le posizioni politiche non devono entrare in conflitto con la legislazione sulla sicurezza stradale, si è detto in accordo sulle posizioni dell’esponente del governo tanto da dichiarare la sua sostanziale approvazione al disegno di legge n. 4180; infatti lui stesso è tra i primi firmatari di una iniziativa parlamentare per introdurre il codice penale per i recidivi che si mettono al volante con percentuali di alcol nel sangue oltre il limite consentito. L’ispettore Capo Roberto Rocchi della Polizia Stradale ha presentato dati allarmanti sul fenomeno delle "Stragi del Sabato sera": nel 2003, al venerdì e sabato notte sono avvenuti il 46,4% degli incidenti mortali tra le ore 22 e le ore 6. "Il personale è purtroppo insufficiente per poter intervenire in modo uniforme sul territorio della provincia reggiana – ha affermato l’ispettore - si deve incentivare maggiormente l’educazione stradale, partendo anche dai genitori, e la sensibilizzazione. Da questa conferenza devono emergere proposte concrete sul tema". La Dr.ssa Anna Maria Ferrari, Primario del Pronto Soccorso dell’A.S.M.N. di Reggio Emilia e Responsabile del Dipartimento Emergenza-Urgenza della provincia, si è soffermata sull’impatto degli incidenti stradali sui giovani: "Sono la prima causa di morte nei maschi sotto i 40 anni: la relazione è stretta con l’uso di motocicli e automobili; l’alcol è sempre il maggior fattore determinante visto che da un’indagine del 2003 da parte dell’Istituto Superiore di Sanità il 67% dei giovani intervistati nelle scuole superiori fa uso di sostanze alcoliche". Carla Mariani Portioli, Membro dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della strada, si è definita "utente finale delle stragi" "La principale causa di queste morti è da ricercare nell’alcool, all’origine di oltre il 40% degli incidenti mortali. Ed ecco che nella comprensione dei pericoli insiti nell’alcol, nella velocità, negli orari assurdi vi è forse da riporre la soluzione per arginare il fenomeno delle ’Stragi del sabato sera’". La serata è diventata un’importante occasione per discutere di Sicurezza Stradale fra chi vive in prima persona il problema: rappresentanti del governo, delle forze dell’ordine, delle strutture di assistenza sanitaria, dei rappresentanti le famiglie vittime della strada, dei giovani. Una conferenza che, inserita nella Settimana Europea del Ricordo indetta dal 15 al 21 novembre dall’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, ha cercato di sensibilizzare soprattutto i giovani a riflettere sul problema dei tanti morti sulle strade. "E nel futuro– hanno concluso quelli della Lista Civetta – si deve continuare ad ’educare’ per formare una vera e propria ’cultura della strada’ tenendo conto dei fondamentali suggerimenti dati dai giovani nel questionario; primo fra tutti l’autobus per le discoteche e la regolamentazione della distribuzione di alcolici. Vogliamo che questa conferenza diventi un appuntamento annuale che possa dare una ’voce’ a tutti quelli che sono coinvolti nella sicurezza stradale per coinvolgere e coordinarsi con l’obiettivo di limitare e cercare di comprendere il fenomeno delle ’Stragi del Sabato Sera’. Da "Giornale di Brescia" del 17 Novembre 2004 Il Telelaser ha validità anche senza fotografia DIRITTO E ROVESCIO di Camillo Facchini Per applicare le contravvenzioni per eccesso di velocità è legittima la misurazione effettuata utilizzando un "Telelaser" omologato, secondo quanto previsto dall’art. 142, comma 6, del Codice della strada, anche se privo di dispositivi che forniscano una documentazione fotografica che attesta l’infrazione. Lo ha stabilito la Cassazione ricordando il principio in base al quale le rilevazioni di apparecchiature debitamente omologate costituiscono fonti di prova per la determinazione del rispetto dei limiti di velocità e che per l’art. 345 le apparecchiature elettroniche, ai fini dell’omologazione, devono esser tali da determinare la velocità del veicolo in un preciso momento in modo chiaro ed accertabile, e che siano inoltre fatte funzionare direttamente da uomini della Polizia stradale di cui all’art. 12 del Codice della strada. (Corte di Cassazione , I sez. civile, sentenza 9.11.2004 n. 21360) Ici, seconda rata entro il 20 dicembre - Il 20 dicembre sarà l’ultimo giorno per il versamento della seconda rata dell’imposta comunale sugli immobili dovuta per il 2004 (imposta totale dovuta per il 2004 al netto dell’importo del versamento della prima rata). I soggetti non residenti possono optare per il pagamento entro questa data in unica soluzione, applicando gli interessi del 3%. Non sono reato le accuse degli studenti ai professori - Gli allievi possono accusare anche per iscritto i loro docenti ed anche se le accuse non hanno alcun contenuto di verità non costituiscono reato. Lo ha sancito la Corte di cassazione annullando una condanna per diffamazione inflitta ad uno studente: per i giudici supremi le "accuse", per quanto lesive della reputazione degli insegnanti, vanno lette come "battaglie ricorrenti nella vita scolastica" e come tali da considerare "una tipica diatriba della conflittualità scolastica". Il Tribunale aveva condannato lo studente per diffamazione "per aver scritto al provveditore agli studi ed alla preside dell’istituto una lettera offensiva della reputazione di due professoresse, indicate come le persone che avevano cercato di convincerlo a dare battaglia alla preside in consiglio di istituto e che lo avevano poi denigrato e perseguitato anche con valutazioni negative del profitto scolastico". Insegnanti malate immaginarie condannate per truffa - Scatta la condanna penale, completa di detenzione e multa, per gli insegnanti che, con la complicità di un medico compiacente, si mettono in "congedo straordinario per motivi di salute" e partono per la settimana bianca sulla neve. Così la Cassazione ha confermato la pena di un anno di reclusione - sospesa dalla condizionale - e mille euro di multa per tre professoresse e un medico colpevoli di "truffa aggravata e falso ideologico". Le tre docenti per ben sette anni di fila (dal 1991 al 1997) si erano fatte stilare un certificato dal medico che ne attestava la gravità delle loro condizioni di salute. Subito dopo si erano messe in macchina per raggiungere le Dolomiti dove avevano già prenotato la vacanza invernale. Invano in Cassazione le tre insegnanti hanno cercato di sostenere che erano effettivamente malate e che, comunque, la pena di primo grado era "eccessiva". La Suprema Corte ha risposto che "lo stato acuto descritto dai certificati medici utilizzati per usufruire del congedo straordinario retribuito" mal si conciliava col soggiorno in montagna, peraltro "non confortato da alcuna indicazione terapeutica". (Corte di cassazione, II sez. penale sentenza n. 44116) Ultrà, obbligo di firma con convalida del Gip - Il provvedimento che il questore può adottare, ai sensi dell’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989 n. 401, per contrastare i fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive, ha un duplice contenuto: il divieto di accedere ai luoghi dove si disputano le manifestazioni sportive e l’obbligo di presentazione presso un ufficio o comando di polizia in orari prestabiliti nel corso della giornata in cui si svolgono le manifestazioni per le quali opera il divieto. Mentre il divieto di accesso rappresenta una misura limitativa della libertà di circolazione di cui all’articolo 16 della Costituzione, la prescrizione relativa all’obbligo di presentazione in un ufficio di polizia incide infatti sulla libertà personale ed è, quindi, soggetto al sistema di garanzie previsto dall’articolo 13 della Costituzione, conseguendone, in particolare, che solo per quest’ultima prescrizione è prevista la convalida del provvedimento da parte del Gip. (Corte di Cassazione, I Sezione, sentenza n. 38659). Da "La Provincia di Cremona" del 17 Novembre 2004 Controlli nel week-end Strade blindate nel Cremonese Controlli stradali in tutto il Cremonese, fine settimana blindato. In campo, come sempre, gli agenti della polizia stradale: quelli di Cremona e quelli dei distaccamenti di Pizzighettone e Casalmaggiore. Nel mirino, la guida a velocità troppo sostenuta e, soprattutto, quella sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Decine gli automobilisti fermati e controllati, diverse anche le contravvenzioni elevate. Intanto, però, la presenza costante sulle strade delle forze di polizia, serve da deterrente: il popolo della notte sta imparando a non esagerare. Da "Giornale di Vicenza" del 17 Novembre 2004 Un automobilista era stato sorpreso da una pattuglia della polizia stradale L’assicurazione fasulla vale sei mesi Aveva l’assicurazione scaduta da un anno e aveva falsificato il contrassegno per far apparire che in realtà era stata pagata. Un’accusa, quella che per il codice si traduce in falsità in scrittura privata, che è costata 6 mesi di reclusione a Ruggero Megna, 39 anni, domiciliato in città, contro il quale si è costituita parte civile l’Assicurazione Cattolica con l’avvocato Daniele Accebbi. Il processo si è celebrato davanti al giudice Stefano Furlani. Testimone l’ispettore della polizia Claudio Pozzer che aveva svolto gli accertamenti e, nel gennaio 2002, aveva scoperto l’irregolarità. Gli accertamenti della polstrada si erano inseriti nell’azione promossa dal vicequestore Antonio Macagnino di contrasto a un fenomeno tutt’altro che raro, cioè la contraffazione dei tagliandi dell’assciurazione, con tutto quello che consegue. È sufficiente considerare che cosa accadrebbe qualora un automobilista avesse la disavventura di avere uno scontro con un mezzo che di fatto non è coperto d’assicurazione. Ruggero Megna, difeso dall’avvocato d’ufficio Elena Peron, era stato bloccato per un controllo in città e quindi gli agenti avevano sottoposto a sequestro il tagliando una volta verificato che era un palese falso. Del resto, la Polstrada dai controlli subito eseguiti aveva appurato che il premio dell’assicurazione non era stato pagato e pertanto c’era stato anche il sequestro dell’automezzo. Da "Il Secolo XIX" del 17 Novembre 2004 Troppi vitelli tir multato Sanzione da tremila euro S. Sch. Imperia Un verbale da oltre tremila euro e l’obbligo di ritornare verso la Francia. È quanto è accaduto ad un camionista spagnolo, lunedì alle 13.30, sull’Autofiori, all’altezza del casello di Imperia Ovest. L’uomo, a bordo di un autoarticolato, era entrato dalla frontiera di Ventimiglia e doveva consegnare in una città del centro Italia un carico di bovini. Fermato da una pattuglia della Stradale, il camionista è risultato non essere in regola con le disposizioni sul carico massimo del suo mezzo. Stava infatti trasportando una dozzina di capi di bestiame in più rispetto al limite consentito (precisamente 42 invece che 35). I poliziotti, avendo notato che gli animali erano particolarmente stipati dentro al tir, hanno fatto arrivare due medici dell’Ufficio igiene della Asl, anche per verificare lo stato di salute dei bovini. Il bestiame non era particolarmente deperito, ma l’eccessivo numero di capi rispetto al carico massimo ha fatto comunque scattare una salata sanzione amministrativa. Gli agenti lo hanno quindi multato per circa tremila euro, oltre ad obbligarlo a tornare nel luogo dove era partito (in Francia) per regolarizzare il carico. I controlli sulla regolarità del trasporto di animali vivi sono proseguiti questa notte. Con un’operazione interforze, polizia stradale e carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni hanno verificato la regolarità dei carichi dei tir in entrata all’autoporto di Ventimiglia. |