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Rassegna stampa Alcol e guida del 14 settembre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta


IL MESSAGGERO

IL DIARIO DI COSTANZO

Venerdì 14 Settembre 2007

di MAURIZIO COSTANZO

CI RISIAMO: un ubriaco in auto ha investito un uomo in moto ed è morto. Insisto e insisterò anche in televisione a che il Governo vari una campagna antialcol scrivendolo sulle bottiglie di superalcolici. A breve nel Maurizio Costanzo Show presenterò uno o più testimonial proprio perché ci si renda conto che non si può morire per l’ebbrezza di uno che se proprio vuol farsi del male se lo faccia da solo. La politica, girala come ti pare, va a vento. Diceva Seneca: non c’è vento favorevole per chi non sa dove andare. 


L’ADIGE

Entra in vigore la legge contro chi guida ebbro. Obbligo di cartelli informativi per gli esercizi pubblici

Locale chiuso se non «combatte» l’alcol

Alcol, nuovo obbligo tutti gli esercizi che vendono alcolici in determinate occasioni. Lo impone il decreto legge del 3 agosto numero 117 relative all’aumento della sicurezza nella circolazione sulle strade. Tutte le imprese in questione dovranno esporre cartelli, dentro e fuori, per indicare gli effetti nocivi dell’assunzione di bevande alcoliche. L’articolo 6 del decreto legge individua i nuovi obblighi. Al comma 2 recita che «tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all’attività di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche, devono esporre all’entrata, all’interno e all’uscita dei locali apposite tabelle che riproducano: a) la descrizione dei sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nell’aria alveolare espirata; b) le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza». Il comma 3 spiega che per chi non lo fa, c’è «la sanzione di chiusura del locale da sette fino a trenta giorni, secondo la valutazione dell’autorità competente». Mancano ancora direttive chiare sul decreto, pubblicato in Gazzetta ufficiale e quindi operativo. Entro tre mesi, il ministro della salute stabilirà i contenuti delle tabelle. «Si tratta di una legge che crea confusione negli associati. Non sappiamo cosa dobbiamo scrivere e in quali circostanze - afferma il presidente degli Albergatori Natale Rigotti - Mi pare che ci sia una vessazione nei confronti delle nostre attività. Chiediamo che si cambi registro».


IL TRENTINO

Meno soldi alle feste con alcol sì alla mozione di Demichei

Appello lanciato agli altri comuni

FONDO. Con un voto all’unanimità, il consiglio comunale di Fondo ha approvato la mozione del consigliere di minoranza Roberto Demichei che invita le amministrazioni pubbliche a favorire, con sussidi anche di carattere economico, le associazioni che promuovono feste senza bevande alcoliche. “Questo allo scopo - recita il documento - di diffondere una cultura, in particolare tra i giovani, che non veda più l’alcol come passaggio obbligato del divertimento”. La proposta, sotto forma di mozione, era stata inviata anche a tutte le amministrazioni locali delle valli di Non e di Sole sull’onda di analoga iniziativa adottata in primavera dal Comune di Rovereto. Sul dispositivo della mozione di Demichei sono intervenuti vari consiglieri ed il sindaco Bruno Bertol, per sottolineare la necessità che decisioni del genere, per essere efficaci, coinvolgano più amministrazioni, meglio ancora se l’intera valle. “E’ un problema generale che riguarda tutti e non è giusto che ci siano feste popolari, sponsorizzate dai Comuni, nelle quali per far correre l’alcol si vende la birra ad un euro e lo si reclamizza enfatizzando l’evento” commenta Demichei che con questa iniziativa ha suscitato un dibattito poi ripreso da alcuni presidenti di Pro Loco e rilanciato recentemente, con alcune importanti affermazioni di principio, da Leone Cirolini, presidente del Consorzio Pro Loco della valle di Non.

 La mozione Demichei è in attesa di esame anche presso i Comprensori delle Valli di Non e di Sole, e nei vari comuni delle Valli del Noce, anche se non sembra esserci molta fretta. A Fondo infatti hanno atteso quasi due mesi prima di adottare il provvedimento che era stato depositato a metà luglio, e negli altri comuni i tempi si annunciano ancora più lunghi.

Demichei spera che la sua proposta possa diventare operativa almeno per l’estate 2008. 

(g.e.)


IL GAZZETTINO (Treviso)

Tutti in coda per l’alcoltest al pub

Vittorio Veneto

C’è coda davanti all’etilometro. Controlli serrati da parte della polizia stradale? No, serata affollata al pub.

Succede al Black Sheep, pub all’irlandese di via Cosmo a Ceneda, che dallo scorso 16 luglio ha riaperto con una nuova gestione. E con un parallelepipedo blu con lucette e display, più fessurina fatta per infilarci le monete, vicino alla porta, sulla destra uscendo. Slot machine? Videopoker? No, etilometro. "In zona - spiega Cesare Manchiuro, che ha rilevato il locale- siamo gli unici ad averlo". Gli avventori apprezzano? "Molto. Sono sempre in tanti a voler fare il test, per verificare quanto è il tasso alcolico nel sangue. Se vedono che è alto smettono di bere, e magari comprano qualcosa da mangiare per smaltire l’alcool". Ma non succede, come altrove segnalato, che l’etilometro inneschi una stupida gara a chi ha il tasso più alto di sangue? "No, per niente. Chi fa il test lo fa seriamente: anche perchè ho fatto tarare l’etilometro in modo che la prova costi un euro". E un euro ci si pensa due volte prima di sprecarlo per niente.

Ma quella dell’etilometro non è l’unica iniziativa innovativa rivolta da Manchiuro ai grandi bevitori. C’è anche il "Club dei due litri", a cui accede chi in una sera di apertura, dalle 17 alle 2, si beve due boccali da un litro di birra. Il che è ricompensato con una tessera e col nome affisso in apposita bacheca. (*) Un’istigazione all’eccesso? Sì e no. Perchè, spiega Manchiuro, "per ognuno che raggiunge il Club dei due litri si raccolgono fondi a favore della Casa Via di Natale (di Aviano, accoglie malati in stato terminale). Io gestore metto un euro, e al bevitore chiedo un contributo di 50 centesimi extra. A fine anno farò un unico versamento per la Casa". L’urna in cui si depositano le monete è comunque in bella vista sul bancone.

Tommaso Bisagno

(*) Nota: un etilometro a gettone nel pub può essere utile, ma, a conferma che è difficile attendersi una soluzione proprio da coloro che contribuiscono a creare i problemi, ecco l’idea premiare il consumo smodato di birra. Ancor meglio che il nome, in bacheca sarebbe utile appendere la foto dell’auto del bevitore in modo da riconoscerlo per strada. Due litri di birra a media gradazione determinano un’alcolemia da 1,5 ad oltre 2,50 g/l. Difficile non intravedere una violazione all’art.690 del codice penale.


IL MATTINO (Salerno)

«Sobri & sicuri», per molti si può

Chi lo dice che i giovani sono tutti delle «teste calde»? I dati raccolti durante la stagione estiva dai responsabili del Gruppo Logos onlus tra i frequentatori delle discoteche, mostrano che almeno a Salerno non tutti i ragazzi bevono alcool. Su cinque serate organizzate in due dei locali più gettonati della zona, il «Dolce vita» e il «Sea garden», il 90 per cento dei giovani che ha aderito alla campagna «Sobri & sicuri» è risultato sobrio non solo all’ingresso ma anche all’uscita del locale. La campagna di sensibilizzazione è iniziata il 20 luglio e si concluderà sabato sera al «Sea garden» con l’individuazione del «golden driver» ovvero il «guidatore sobrio». Insomma una persona che nel gruppo si impegna a non bere e a rimanere sobrio per accompagnare a casa, in sicurezza, gli amici. Cinque dunque le serate in discoteca monitorate dal Gruppo Logos (all’iniziativa partecipano però anche l’assessorato alle Politiche giovanili della Provincia e l’associazione Labortim). Cinque serate durante le quali alcuni ragazzi si sono sottoposti alla prova etilometro all’entrata e all’uscita. In palio, per chi non sforava il limite alcolometrico del 0,5% il rimborso del biglietto della discoteca. Ne sono stati rimborsati circa 150, una media di 30 a serata. 


L’ARENA

Vietati gli alcolici nei giardini pubblici

Entro qualche settimana, al parco comunale e nelle altre aree verdi della città non si potranno più consumare bevande alcoliche. Ed i trasgressori, che verranno sorpresi dai vigili urbani a bere vino, birra e superalcolici all’interno di tutti i giardini pubblici, saranno sanzionati con 50 euro. La misura, che è stata voluta dall’amministrazione «per tutelare l’ordine pubblico e prevenire comportamenti sconvenienti in luoghi frequentati anche da molti bambini», rientra tra le novità del nuovo regolamento sull’utilizzo degli spazi verdi appena predisposto dalla polizia locale con l’assessorato all’Ecologia. Il divieto anti-sbornia, senza precedenti nella Bassa, entrerà in vigore dopo il via libera di Giunta e Consiglio.

S.N.


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da AGRIGENTONOTIZIE)

Iniziativa prevenzione alcolismo a Sciacca

Un camper per la prevenzione dell’alcolismo tra i giovani. L’Assessore alle Politiche Sociali Mariella Campo rende noto che sta per partire a Sciacca un nuovo servizio sociale di particolare rilevanza denominato “Unità di strada”.

“Il progetto – spiega l’assessore Mariella Campo – ha lo scopo di responsabilizzare i ragazzi, far prendere pienamente coscienza sui danni provocati dall’abuso dell’alcol, una delle principali cause di tanti incidenti mortali. Il progetto è rivolto a una fascia di età compresa tra i 14 e i 29 anni che intendiamo raggiungere con professionisti che opereranno su strada, direttamente nei luoghi di aggregazione dei giovani”.

Il servizio, promosso dal Comune di Sciacca, sarà curato dalla cooperativa sociale Elios. Il presidente Mariagrazia Ragusa e la vice presidente Francesca Valenti, entrambe psicologhe, annunciano che con ogni probabilità il servizio partirà ai primi di ottobre.

Il progetto è finanziato nell’ambito della legge 328 del Distretto Socio-Sanitario n. 7 che vede Sciacca, comune capofila. Il servizio sarà effettuato anche nei comuni di Caltabellotta, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice e vede la collaborazione del Sert dell’Usl 1.

Per la campagna di prevenzione e sensibilizzazione sarà utilizzato un camper attrezzato con adeguate apparecchiature per effettuare prove alcolinometriche. I test saranno effettuati in forma anonima. Il camper con un equipaggio di medici, infermieri, psicologi, animatori sociali e volontari sosterà davanti ai luoghi dove si riuniscono i giovani (discoteche, piazze, pub, bar ecc.). Opererà, inoltre nei fine settimana e in occasione di grandi manifestazione. Sarà distribuito materiale illustrativo.


 

IL GAZZETTINO (Vicenza)

Venerdì, 14 Settembre 2007

SOMELIERS E POLSTRADA 

«Non demonizziamo il vino, ma c’è una regola da rispettare»

(M.C.) "Non bisogna demonizzare vino ed alcolici, ma occorre consumarli con buon senso e moderazione. Ed a turno l’accompagnatore dovrà sacrificarsi, per il bene proprio ed altrui, astenendosi dal bere per condurre l’auto in sicurezza". Questo il messaggio lanciato l’altra sera al ristorante Lo Storione di Vicenza in occasione della serata su alcol e prevenzione che ha visto confrontarsi l’Associazione italiana sommeliers e la Polstrada di Vicenza. "Ogni anno in provincia si verificano mediamente 700-800 incidenti stradali - spiega il sovrintendente della Polstrada Alessandro Zadra - un numero elevato di episodi che ci induce a continuare a fare informazione tra i giovani, ma non solo. La guida in stato di ebbrezza, infatti, non interessa solo i ragazzi, ma anche gli adulti, con l’unica differenza che chi ha qualche anno in più, dopo aver bevuto, modera la velocità e presta più attenzione durante la guida. Ogni occasione è buona per ammonire i cittadini, tanto più sommeliers ed enologi, che con il vino lavorano, dei rischi che il consumo di alcolici può comportare quando ci si mette alla guida. L’unica difesa è la prevenzione: chi guida non deve assolutamente aver bevuto". Fa eco all’appello della Polstrada anche il delegato vicentino Mariucia Pelosato: "l’Associazione italiana sommeliers da anni propone corsi di formazione per operatori del settore, insegnando gli aspetti culturali e professionali legati al vino, senza tralasciare quelli più importanti del Bere sano e con la testa, slogan coniato per l’iniziativa". Nel corso della serata i numerosi sommeliers partecipanti hanno potuto testare la reazione del proprio fisico all’assunzione di alcol, attraverso la misurazione del tasso alcolico con l’utilizzo di etilometri in dotazione alla Polstrada.


ASAPS

Un cioccolatino alla festa dell’ambasciatore? No grazie, devo guidare

Allarme dell’Associazione Italiana dei Sommelier: se il dolcetto contiene alcol, si può superare la soglia legale (*)

13 settembre 2007 – Citiamo il lancio ansa: un cioccolatino con ciliegia sotto spirito può portare a superare lo 0,5%, di presenza di alcol nel sangue rilevabile dall’alcoltest, che si basa sull’esame del fiato: per l’AIS (Associazione Italiana Sommelier), “è necessario portare in primo piano il fattore alimentazione sia per prevenire gli incidenti stradali che per valutare l’effettiva assunzione di alcolici e la conseguente ebbrezza”. Possibile? Non sarebbe meglio non bere affatto?

Secondo i degustatori, che probabilmente cercano di allargare il fronte in materia di contrasto allo stato di ebbrezza per alleggerire il fardello che ormai pesa sul vino, un cioccolatino che contenga sostanze alcoliche, per l’appunto una ciliegia sotto spirito (come dimenticare la celebre pubblicità del ricevimento dato dall’ambasciatore?), potrebbe incidere pesantemente sulla positività di un’eventuale accertamento.

Ma allora, cosa fare?

Bere meno vino e lasciarsi un po’ di riserva per il cioccolatino alcolico?

Oppure evitare proprio di bere, se ci si deve mettere alla guida?

“Dopo aver mangiato e bevuto, è bene sostare una mezz’ora a chiacchierare senza bere, in modo che l’assimilazione di alcol sia diluita con l’alimentazione”, ha detto all’Ansa uno dei portavoce dell’AIS, che ha tenuto una serata informativa a Vicenza, entrando anche nel merito della procedura d’accertamento da parte delle forze dell’ordine, spiegando come ci si deve comportare durante tale operazione, commettendo però (almeno nella notizia d’agenzia), un errore piuttosto grossolano. “Mezzora dopo – ha aggiunto – gli effetti sono completamente diversi, bisogna tener presente che l’alcotest (ci si riferisce evidentemente all’etilometro, ndr) viene misurato nel cavo orale, nell’espirato: ma quello che interessa davvero è l’effettivo stato di ebbrezza o meno”, precisando anche che, “…nel caso l’assunzione sia stata modesta, ma rilevata dall’alcoltest, l’automobilista può chiedere verifica con le analisi del sangue”.

Questo, francamente, non ci risulta. In caso di positività all’etilometro, il trasgressore viene immediatamente denunciato a piede libero e subisce il ritiro della patente per la successiva sospensione.

Lo slogan dell’iniziativa è “bere sano con la testa”, e nel corso della serata sono stati proposti anche assaggi di vino, birra e grappa “per testare la reazione individuale del proprio fisico all’assunzione di alcol”.

Senza scadere in integralismi, ci sembra venuto il momento – nell’interesse della salute – di arrivare ad un cambio di mentalità, e cominciare a vedere le cosa da un punto di vista oggettivo. L’alcol è sempre incompatibile con la guida e con dosi non contenute anche con la salute.

“Come categoria – spiega la delegata AIS di Vicenza – noi sommellier siamo a rischio, perché per lavoro dobbiamo assaggiare vini per forza. Ci troviamo anche nella necessità – ha aggiunto – di avere informazioni sulla nuova normativa, in modo da comunicarle ai consumatori”.

(*) Nota: non possiamo che interrogarci con sospetto quando l’allarmismo proviene da chi promuove la causa del rischio. I gestori dell’energia lanciano l’allarme di un inverno freddo e buio, (per aumentare la bolletta), i produttori di automobili lanciano l’allarme inquinamento, (per aumentare il costo delle auto), i sommeliers lanciano l’allarme “boero” (per aumentare la soglia di alcolemia consentita).


SESTOPOTERE

MODIFICHE VIABILITA’ E DIVIETO BEVANDE ALCOLICHE IN OCCASIONE DELLA PARTITA DEL RAVENNA

Ravenna - 14 settembre 2007 - Si ricorda che in concomitanza con le partite casalinghe del Ravenna Calcio sono applicate precise disposizioni a tutela della pubblica incolumità e in ottemperanza a quanto disposto dal decreto Pisanu. In occasione del match Ravenna - Albinoleffe in programma domani, sabato 15 settembre alle 16, nelle strade limitrofe allo stadio Benelli saranno in vigore le seguenti modifiche alla viabilità dalle tre ore precedenti l’inizio della partita fino all’ora e mezzo successiva alla fine.

E’ stata istituita un’area, detta di prefiltraggio, nella quale tutti i cittadini, residenti compresi, non potranno né transitare né sostare (in caso di mancato rispetto del divieto di sosta è prevista la rimozione forzata). Tale area comprende: via Sighinolfi (nel tratto in prossimità dell’incrocio con via Cassino e nell’area in prossimità di via dei Bersaglieri), via Cassino (nel tratto tra via Punta Stilo e il civico 13), piazza Brigata Pavia, via El Alamein (nel tratto antistante piazza Brigata Pavia), via Punta Stilo (nel tratto antistante piazza Brigata Pavia e in quello tra via dei Bersaglieri e il civico 40), via Montelungo, via dei Bersaglieri (nel tratto tra via Sighinolfi e via Punta Stilo) e viale Berlinguer (nel tratto tra via Fontana e la rotonda Irlanda).

In altre zone sono previsti il divieto di sosta (zona rimozione forzata) per tutti e il divieto di transito per i non residenti. Comprendono via Cassino (nel tratto fra via Marzabotto e via Punta Stilo e in quello fra il civico 13 e via San Mama), via Montanari (nel tratto fra via Cassino e via Monte Nero), via Monte Nero, via Stelvio (nel tratto fra via Cassino e via Monte Nero), via Punta Stilo (nel tratto fra via Cassino e via Monte Nero, in quello fra piazza Brigata Pavia e il civico 40 e in quello fra via dei Bersaglieri e viale Berlinguer), via El Alamein (nel tratto fra piazza Brigata Pavia e via San Mama), via Anzio, via dei Bersaglieri (nel tratto fra via Punta Stilo e via San Mama), via Sighinolfi e via San Mama (nel tratto fra via Monte Nero e lo svincolo fra via Ravegnana e via San Mama a nord della rotonda Irlanda).

In altre strade ancora, sempre nella zona dello stadio ma meno vicine all’impianto, sarà istituito il divieto di transito (verranno predisposte delimitazioni con transenne) eccetto che per i residenti.

In tutta l’area sarà ovviamente consentito il transito ai mezzi delle forze dell’ordine e di pronto soccorso.

Sempre a tutela della sicurezza di tutti, dalle tre ore precedenti l’inizio fino all’ora successiva alla fine delle partite nei bar e nei chioschi di piadina che si trovano in prossimità dello stadio è vietata la vendita di bevande alcoliche.

Il mercato di piazzale Sighinolfi dovrà chiudere entro le 13, per dare modo ai mezzi di Hera di pulire l’area entro le 14, due ore prima dell’inizio del match, così come richiesto dalla Questura in base alle disposizioni dettate dal decreto Pisanu.


GRANDA.IN

Alba - Motociclista investito da autista ubriaco: muore un 18enne

L’incidente ieri sera alle 21 a Diano d’Alba

Alba - E’ morto sul colpo il ragazzo di 18 anni che ieri sera intorno alle 21 è stato travolto in località Valle Talloria a Diano d’Alba. Il giovane stava viaggiando a bordo della sua moto da cross (mezzo senza luci, al quale è proibita la circolazione su strade) quando un mezzo proveniente dall’altra direzione ha invaso la sua corsia è la colpito.

A guidare il monovolume della Ford che ha ucciso il ragazzo c’era un 34enne di Bra. I Carabinieri e il 118 giunti sul luogo dell’incidente non hanno potuto che constatare il decesso del 18enne.

I militari dell’Arma hanno poi condotto il braidese alla guida del monovolume in ospedale, sia perchè l’uomo si trovava in stato di shock, sia per effettuare i rilievi alcometrici nel sangue.

I risultati hanno evidenziato come il 34enne avesse un tasso di alcol del 2%, ossia 4 volte superiore al limite consentito. Di conseguenza l’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza ed ora la Procura sta valutando se accusarlo, come appare presumibile, di omicidio colposo.

Federico Maiocco


IL TEMPO

Ubriaco provoca incidente e fugge

CON UN tasso alcolico cinque volte superiore al limite, ha provocato un incidente stradale, quindi si è dato alla fuga per poi, alla fine, tentare di sfuggire alla polizia. Grazie all’intervento degli agenti è stato però costretto a fermarsi ed ora è in carcere. Protagonista, un trentenne polacco, Edwin Szadkowski, che la notte scorsa ha imperversato nell’area tra Nepezzano e Bellante. L’uomo è stato rintracciato dalla polizia, intervenuta per un incidente a Nepezzano tra un’autovettura e due ciclomotori, i cui conducenti sono rimasti lievemente feriti. Veniva segnalato che il conducente dell’auto appariva ubriaco e che si era allontanato incurante di quanto era accaduto. Poco dopo a Bellante, la polizia ha individuato l’auto e dopo che l’autista non aveva ottemperato all’alt, è riuscita al termine di un inseguimento a bloccare l’auto. L’uomo ha reagito ed è stato arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale, minacce e guida in stato di ebbrezza con ritiro della patente.


BRESCIA OGGI

MONIGA.

Ha cercato di picchiare i carabinieri

Ubriaco arrestato

Era visibilmente ubriaco ma non ha voluto sottoporsi al test con l’etilometro e ha cercato di picchiare i carabinieri che gli chiedevano i documenti. Per resistenza a pubblico ufficiale è finito in carcere un cameriere 25enne di Rovigo, Alessandro M.

Il 25enne era alla guida di una Fiat Uno. È stato fermato l’altra notte dai carabinieri della compagnia di Salò che a Moniga, lungo la provinciale, stavano effettuando un servizio di controllo. Quando i carabinieri hanno fermato il 25enne hanno subito capito che non era lucido. Alla richiesta di consegnare i documenti il giovane ha perso il controllo e si è scagliato contro i militari. Per il cameriere sono scattate le manette: è accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Al cameriere è pure stata ritirata la patente di guida e l’auto sottoposta a fermo. W.P.


ITALIA SERA

Sassari

Stupra 75enne, ‘festeggia’ con la birra e si rincontrano in ospedale

14/09/2007 - Prima ha violentato una donna di 75 anni, poi si è sentito male mentre beveva un drink alcolico in un bar. Per ironia della sorte poi si è ritrovato assieme alla sua vittima, nello stesso ospedale in cui è stato ricoverato. La vicenda, per un giovane di 30 anni di Sassari, si è quindi conclusa con l’arresto e il trasferimento in carcere. La donna, invece, è rimasta in ospedale in osservazione.

L’aggressione. Secondo quanto sono riusciti a ricostruire i Cc, il trentenne si è presentato alla porta della donna, una pensionata che vive sola in un appartamento. Quando l’anziana signora, presa alla sprovvista, gli ha aperto, lui si è infilato in casa iniziando ad infierire su di lei. Fuggito dall’appartamento della donna, il giovane si è poi rifugiato in un bar della zona. La pensionata, nel frattempo, ha dato l’allarme ed è stata soccorsa dai barellieri del 118 che l’hanno trasportata all’ospedale Santissima Annunziata. Al pronto soccorso la vittima ha incrociato su una barella il suo aggressore. Riconosciuto e smascherato, il trentenne ha confessato tutto ai Cc e dopo il controlli medici è stato trasferito in cella.


IL SECOLO XIX

Etilometro al pedone arrabbiato

Genova, chiama i vigili per l’auto danneggiata e viene multata

Giovanni Mari

Genova. Attenti all’etilometro. Può spuntare anche all’ora del tè, persino per una banale discussione sul marciapiede, per una moto parcheggiata male. Alle quattro del pomeriggio e in pieno centro. I racconti, ormai, si moltiplicano e quella misura auspicata da tanti per combattere il crimine di chi ubriaco al volante ha fatto macelli, rischia di degenerare.

L’ultimo racconto è scritto in un esposto consegnato ieri mattina al comandante dei vigili urbani di Genova. Lo ha firmato Rita Sciutto, medico dell’Asl, che denuncia: «Quel vigile mi ha sottoposto a etilometro da pedone. Si vedeva che era incacchiato e i suoi stessi colleghi si sono stupiti. È un grave abuso di autorità». Ovviamente la dottoressa - tra passanti incuriositi - ha soffiato e il risultato è stato negativo. Rita Sciutto è astemia.

Come è potuto succedere? È stata proprio la dottoressa a chiamare i vigili, perché, passeggiando in via Assarotti, aveva notato la sua auto - regolarmente parcheggiata la sera prima- danneggiata da uno scooter appena caduto. L’agente sarebbe arrivato controvoglia - così scrive il medico - e quando, inatteso, è spuntato il proprietario della moto, avrebbe tentato di delegare ai due la soluzione dell’impaccio. Ma l’intesa non è arrivata. Anzi. Da qui, la decisione dell’agente di chiamare rinforzi: la squadra dell’etilometro. I due vigili specializzati, increduli, si sono adeguati. La procedura era cominciata.

Dare una spiegazione è impossibile e neppure il comando della polizia municipale è in grado di chiarire. Per due motivi: primo, il vigile è partito per le vacanze e non è rintracciabile; secondo, sul suo verbale non si parla di due pedoni ma di un incidente tra auto e moto. Una ricostruzione che legittimerebbe l’uso dell’etilometro.

Quasi quasi c’è da sperare che abbia ragione il vigile. Perché sottoporre all’etilometro un pedone è quanto meno un buon motivo per essere sottoposti allo stesso test. E pazienza per la multa affibbiata alla dottoressa: aveva esposto il tagliando dell’assicurazione, ma era quello scaduto.


DICA33.IT

Un decalogo che protegge la prostata

Gli urologi hanno presentato il decalogo per prevenire il tumore della prostata. Tra i cibi, sono sconsigliati peperoncino, birra, crostacei, spezie. Secondo Vincenzo Mirone, presidente della Società italiana di urologia (SIU) "quello stesso elemento che li rende noti come afrodisiaci fa sì che irritino la prostata, stimolando la necessità di eiaculare". Ma l’attività sessuale non è nociva, anzi: se praticata con regolarità ha effetti benefici mentre l’astinenza prolungata, al contrario, provoca ristagno di secrezioni nella ghiandola prostatica e una possibile infezione seminale. Il decalogo raccomanda inoltre di preferire cibi contenenti sostanze antiossidanti, ovvero ricchi di vitamine A, C, E, selenio, zinco e manganese. In altre parole scegliere - tra gli altri - carote, broccoli, cavolfiori, peperoni, noci, carni rosse, fegato e cereali integrali, sicuramente più benefici di crostacei e peperoncini. Bere almeno due litri di acqua al giorno per ridurre il peso specifico delle urine ed evitare infezioni praticare attività fisica, regolarizzare la funzione intestinale e moderare l’uso delle due ruote se la prostata è a rischio.

S.Z.


LA STAMPA

La pace nel boccale del birraio Nadim

Nadim Canaan Khoury, 46 anni, laurea in Economia all’Università di Boston: nel 1995 ha fondato la casa di produzione della Taybeh Beer. Esporta 6000 ettolitri all’anno. La sua birra riunisce arabi e israeliani all’Oktoberfest palestinese

FRANCESCA PACI

CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME

Tutti lo cercano per una pacca sulla spalla, una foto pinta a pinta, un brindisi: qualcuno ha visto Nadim Caan Khoury? Haviv, 25 anni, capelli a spazzola e casacca andina, butta giù d’un fiato mezzo litro di birra chiara e brinda all’uomo che la produce «God bless Nadim», che Dio benedica Nadim, Nadim Caan Khoury, mister Taybeh Beer. Haviv pensa in ebraico, la sua lingua, e parla in inglese: al check point ha mostrato il passaporto francese, il secondo, ereditato dalla madre. Avesse tirato fuori quello israeliano i militari gli avrebbero fatto parecchie storie: oggi ci si ubriaca, d’accordo, ma siamo pur sempre in Cisgiordania. Eppure, per una volta, perfino i duri dell’esercito chiudono un occhio, la terza edizione dell’Oktoberfest palestinese, l’unica in Medio Oriente, cancella per quarantott’ore muri, uniformi, posti di blocco.

L’Oktoberfest con la kefia è un’invenzione di Nadim Canaan Khoury, 46 anni di cui oltre metà trascorsi all’estero, laureato in economia all’università di Boston e oggi proprietario della Taybeh Brewing, 6.000 ettolitri di birra l’anno esportati in America, Giappone, Germania, Israele. Nadim, come molti connazionali, è tornato a casa nel 1994, in seguito agli accordi di Oslo. Dieci mesi e molti viaggi in Baviera dopo, ha avviato l’attività fiore all’occhiello del paese, una brewery stile Monaco con la bandiera palestinese a mo’ di logo. L’Oktoberfest corona il suo sogno d’essere al tempo stesso imprenditore e palestinese: «L’anticipiamo a settembre per non sovrapporla al Ramadan, il mese sacro dell’islam, e alle festività ebraiche».

Nadim parla forte per farsi udire, schiacciato com’è tra i capannelli di giovani chiassosi e la musica dei Dam, il popolare gruppo rap palestinese che dal palco mescola politica ed entertainment come a una vecchia festa dell’Unità. In sottofondo, le campane dell’antica chiesa di San Giorgio suonano l’Ave Maria. Taybeh, una ventina di chilometri da Ramallah, è l’ultimo villaggio interamente cristiano della Cisgiordania, dove, racconta don Raed Abusahlia, gli abitanti sono talmente gelosi delle proprie radici che «non vendono la terra né ai musulmani né agli ebrei». L’identità da queste parti è materia pesante, significa religione, storia, cultura. Adesso, grazie a Nadim Khoury, è anche un brand, il glorioso nome della birra locale.

Lungo la strada che si arrampica sulle colline bruciate dal sole non ci sono cartelli. In lontananza, la sagoma di un campanile indica che la direzione è giusta. Al check point due soldati israeliani giovanissimi e insolitamente rilassati strizzano l’occhio, «lehaim!», «salute!». Alle loro spalle campeggia un cartellone grande quanto una porta, «Drink palestinian. Taste the Revolution». L’ha disegnato Nadim: «La comunicazione è l’anima del commercio». La fila di auto parcheggiate comincia qui, tre chilometri di targhe gialle, israeliane. Quelle verdi sono molte meno: i palestinesi vengono in autobus da Deir Dibwan, Dammun, Jarir. Zeid, 17 anni, mezzaluna d’oro al collo, arriva da Ramallah in autostop: «Mi hanno dato un passaggio tre stranieri. Ma non dico di dov’erano: non potrebbero caricarmi, è vietato, e con gli israeliani non si mai». La folla lo nasconde.

«Abbiamo battuto il record dello scorso anno» gorgeggia il sindaco David Khoury, fratello di Nadim, abito gessato blu e camicia aperta sul petto. Tra il mattino dell’8 e la sera del 9 settembre 2006, Taybeh ha contato settemila visitatori, tre volte il numero degli abitanti. Una combinazione così eterogenea che neppure per la Road Map, il tortuoso percorso di pace: stranieri, palestinesi, israeliani. E oggi sono ancora di più.

Nella Cisgiordania ufficialmente astemia il richiamo dell’Oktoberfest è come quello del pifferaio magico dei fratelli Grimm. I ristoranti di Nablus, Tulkarem, Betlemme, servono Sprite o Coca Cola. A Ramallah, la New York palestinese, fanno eccezione tre o quattro coffee shop alla moda con la cantina fornita di Chardonnay del Golan e Martini dry. In generale però, solo le botteghe dei cristiani sono autorizzate a vendere vino, birra, liquori. I musulmani comprano senza dare nell’occhio e brindano tra le mura domestiche. Quella di Taybeh è una parentesi vera, perfino l’esercito israeliano chiude un occhio.

«È la diplomazia della pinta», osserva Nadim Khoury, mentre la moglie Suer riempie caraffe di bionda e frigge falafel: «In teoria solo noi cristiani beviamo alcolici, ma siamo appena l’1,5 per centro della popolazione. Come si spiega che il 60 per cento della birra Taybeh viene consumata in Palestina? E che dire del 30 per cento venduto in Israele? I musulmani si astengono, gli israeliani non si spingono mai oltre i posti di blocco, eppure oggi eccoli tutti qui». A due passi da lui Zeid inventa l’alibi dell’«ubriacatura patriottica» che ammette «il brindisi con il nemico»; Haviv, ebbro, ripete i versi dei Dam in arabo.


REUTERS

Rugby, Parigi: Heineken dovrà togliere pubblicità da strade

PARIGI - Un tribunale di Parigi ha stabilito oggi che la casa produttrice di birra olandese Heineken dovrà rimuovere tutte le proprie pubblicità collegate alla Coppa del Mondo di rugby in corso in Francia, dalle strade francesi.

Il tribunale ha stabilito che tali pubblicità violino una legge francese del 1991, la "Loi Evin", che pone rigidi limiti al modo in cui si può far pubblicità agli alcolici.

Il tribunale ha dato a Heineken 48 ore di tempo per adeguarsi, altrimenti rischia una multa di 5.000 per ogni violazione. Heineken, può far ricorso contro la sentenza.

La casa olandese è sponsor della Heineken Cup, la coppa europea di rugby per club.


© asaps.it
Sabato, 15 Settembre 2007
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