IL DIARIO DI COSTANZO Venerdì 14 Settembre 2007 di MAURIZIO COSTANZO CI RISIAMO: un ubriaco in auto ha
investito un uomo in moto ed è morto. Insisto e insisterò anche in televisione
a che il Governo vari una campagna antialcol scrivendolo sulle bottiglie di
superalcolici. A breve nel Maurizio Costanzo Show presenterò uno o più
testimonial proprio perché ci si renda conto che non si può morire per
l’ebbrezza di uno che se proprio vuol farsi del male se lo faccia da solo. La
politica, girala come ti pare, va a vento. Diceva Seneca: non c’è vento
favorevole per chi non sa dove andare. L’ADIGE Entra in vigore la legge contro chi guida ebbro. Obbligo di
cartelli informativi per gli esercizi pubblici Locale chiuso se non «combatte» l’alcol Alcol, nuovo obbligo tutti gli
esercizi che vendono alcolici in determinate occasioni. Lo impone il decreto
legge del 3 agosto numero 117 relative all’aumento della sicurezza nella
circolazione sulle strade. Tutte le imprese in questione dovranno esporre cartelli,
dentro e fuori, per indicare gli effetti nocivi dell’assunzione di bevande
alcoliche. L’articolo 6 del decreto legge individua i nuovi obblighi. Al comma
2 recita che «tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono, con
qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di
intrattenimento, congiuntamente all’attività di vendita e di somministrazione
di bevande alcoliche, devono esporre all’entrata, all’interno e all’uscita dei
locali apposite tabelle che riproducano: a) la descrizione dei sintomi
correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nell’aria alveolare
espirata; b) le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande
alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la
guida in stato di ebbrezza». Il comma 3 spiega che per chi non lo fa, c’è «la
sanzione di chiusura del locale da sette fino a trenta giorni, secondo la
valutazione dell’autorità competente». Mancano ancora direttive chiare sul
decreto, pubblicato in Gazzetta ufficiale e quindi operativo. Entro tre mesi,
il ministro della salute stabilirà i contenuti delle tabelle. «Si tratta di una
legge che crea confusione negli associati. Non sappiamo cosa dobbiamo scrivere
e in quali circostanze - afferma il presidente degli Albergatori Natale Rigotti
- Mi pare che ci sia una vessazione nei confronti delle nostre attività.
Chiediamo che si cambi registro». IL TRENTINO Meno soldi alle feste con alcol sì alla mozione di Demichei Appello lanciato agli altri comuni FONDO. Con un voto
all’unanimità, il consiglio comunale di Fondo ha approvato la mozione del
consigliere di minoranza Roberto Demichei che invita le amministrazioni
pubbliche a favorire, con sussidi anche di carattere economico, le associazioni
che promuovono feste senza bevande alcoliche. “Questo allo scopo - recita il
documento - di diffondere una cultura, in particolare tra i giovani, che non
veda più l’alcol come passaggio obbligato del divertimento”. La proposta, sotto
forma di mozione, era stata inviata anche a tutte le amministrazioni locali
delle valli di Non e di Sole sull’onda di analoga iniziativa adottata in
primavera dal Comune di Rovereto. Sul dispositivo della mozione di Demichei
sono intervenuti vari consiglieri ed il sindaco Bruno Bertol, per sottolineare
la necessità che decisioni del genere, per essere efficaci, coinvolgano più
amministrazioni, meglio ancora se l’intera valle. “E’ un problema generale che
riguarda tutti e non è giusto che ci siano feste popolari, sponsorizzate dai
Comuni, nelle quali per far correre l’alcol si vende la birra ad un euro e lo
si reclamizza enfatizzando l’evento” commenta Demichei che con questa
iniziativa ha suscitato un dibattito poi ripreso da alcuni presidenti di Pro
Loco e rilanciato recentemente, con alcune importanti affermazioni di
principio, da Leone Cirolini, presidente del Consorzio Pro Loco della valle di
Non. La mozione Demichei è in attesa di esame anche presso i
Comprensori delle Valli di Non e di Sole, e nei vari comuni delle Valli del
Noce, anche se non sembra esserci molta fretta. A Fondo infatti hanno atteso
quasi due mesi prima di adottare il provvedimento che era stato depositato a
metà luglio, e negli altri comuni i tempi si annunciano ancora più lunghi. Demichei spera che la sua
proposta possa diventare operativa almeno per l’estate 2008. (g.e.) IL GAZZETTINO (Treviso) Tutti in coda per l’alcoltest al pub Vittorio Veneto C’è coda davanti all’etilometro. Controlli serrati da parte
della polizia stradale? No, serata affollata al pub. Succede al Black Sheep, pub
all’irlandese di via Cosmo a Ceneda, che dallo scorso 16 luglio ha riaperto con
una nuova gestione. E con un parallelepipedo blu con lucette e display, più
fessurina fatta per infilarci le monete, vicino alla porta, sulla destra
uscendo. Slot machine?
Videopoker? No, etilometro. "In zona - spiega Cesare Manchiuro, che
ha rilevato il locale- siamo gli unici ad averlo". Gli avventori
apprezzano? "Molto. Sono sempre in tanti a voler fare il test, per
verificare quanto è il tasso alcolico nel sangue. Se vedono che è alto smettono
di bere, e magari comprano qualcosa da mangiare per smaltire l’alcool". Ma
non succede, come altrove segnalato, che l’etilometro inneschi una stupida gara
a chi ha il tasso più alto di sangue? "No, per niente. Chi fa il test lo
fa seriamente: anche perchè ho fatto tarare l’etilometro in modo che la prova
costi un euro". E un euro ci si pensa due volte prima di sprecarlo per
niente. Ma quella dell’etilometro non è l’unica
iniziativa innovativa rivolta da Manchiuro ai grandi bevitori. C’è anche il
"Club dei due litri", a cui accede chi in una sera di
apertura, dalle 17 alle 2, si beve due boccali da un litro di birra. Il che è
ricompensato con una tessera e col nome affisso in apposita bacheca. (*) Un’istigazione
all’eccesso? Sì e no. Perchè, spiega Manchiuro, "per ognuno che raggiunge
il Club dei due litri si raccolgono fondi a favore della Casa Via di Natale (di
Aviano, accoglie malati in stato terminale). Io gestore metto un euro, e al
bevitore chiedo un contributo di 50 centesimi extra. A fine anno farò un unico
versamento per la Casa". L’urna in cui si depositano le monete è comunque
in bella vista sul bancone. Tommaso Bisagno (*) Nota: un etilometro a gettone
nel pub può essere utile, ma, a conferma che è difficile attendersi una
soluzione proprio da coloro che contribuiscono a creare i problemi, ecco l’idea
premiare il consumo smodato di birra. Ancor meglio che il nome, in bacheca
sarebbe utile appendere la foto dell’auto del bevitore in modo da riconoscerlo
per strada. Due litri di birra a media gradazione determinano un’alcolemia da
1,5 ad oltre 2,50 g/l. Difficile non intravedere una violazione all’art.690 del
codice penale. IL MATTINO (Salerno) «Sobri & sicuri», per molti
si può Chi lo dice che i giovani sono
tutti delle «teste calde»? I dati raccolti durante la stagione estiva dai
responsabili del Gruppo Logos onlus tra i frequentatori delle discoteche,
mostrano che almeno a Salerno non tutti i ragazzi bevono alcool. Su cinque
serate organizzate in due dei locali più gettonati della zona, il «Dolce vita»
e il «Sea garden», il 90 per cento dei giovani che ha aderito alla campagna
«Sobri & sicuri» è risultato sobrio non solo all’ingresso ma anche all’uscita
del locale. La campagna di sensibilizzazione è iniziata il 20 luglio e si
concluderà sabato sera al «Sea garden» con l’individuazione del «golden driver»
ovvero il «guidatore sobrio». Insomma una persona che nel gruppo si impegna a
non bere e a rimanere sobrio per accompagnare a casa, in sicurezza, gli amici.
Cinque dunque le serate in discoteca monitorate dal Gruppo Logos
(all’iniziativa partecipano però anche l’assessorato alle Politiche giovanili
della Provincia e l’associazione Labortim). Cinque serate durante le quali
alcuni ragazzi si sono sottoposti alla prova etilometro all’entrata e
all’uscita. In palio, per chi non sforava il limite alcolometrico del 0,5% il
rimborso del biglietto della discoteca. Ne sono stati rimborsati circa 150, una
media di 30 a serata. L’ARENA Vietati gli alcolici nei giardini pubblici Entro qualche settimana, al parco
comunale e nelle altre aree verdi della città non si potranno più consumare
bevande alcoliche. Ed i trasgressori, che verranno sorpresi dai vigili urbani a
bere vino, birra e superalcolici all’interno di tutti i giardini pubblici,
saranno sanzionati con 50 euro. La misura, che è stata voluta
dall’amministrazione «per tutelare l’ordine pubblico e prevenire comportamenti
sconvenienti in luoghi frequentati anche da molti bambini», rientra tra le
novità del nuovo regolamento sull’utilizzo degli spazi verdi appena predisposto
dalla polizia locale con l’assessorato all’Ecologia. Il divieto anti-sbornia,
senza precedenti nella Bassa, entrerà in vigore dopo il via libera di Giunta e
Consiglio. S.N. EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da
AGRIGENTONOTIZIE) Iniziativa prevenzione alcolismo a Sciacca Un camper per la prevenzione
dell’alcolismo tra i giovani. L’Assessore alle Politiche Sociali Mariella Campo
rende noto che sta per partire a Sciacca un nuovo servizio sociale di
particolare rilevanza denominato “Unità di strada”. “Il progetto – spiega l’assessore
Mariella Campo – ha lo scopo di responsabilizzare i ragazzi, far prendere
pienamente coscienza sui danni provocati dall’abuso dell’alcol, una delle
principali cause di tanti incidenti mortali. Il progetto è rivolto a una fascia
di età compresa tra i 14 e i 29 anni che intendiamo raggiungere con
professionisti che opereranno su strada, direttamente nei luoghi di aggregazione
dei giovani”. Il servizio, promosso dal Comune
di Sciacca, sarà curato dalla cooperativa sociale Elios. Il presidente
Mariagrazia Ragusa e la vice presidente Francesca Valenti, entrambe psicologhe,
annunciano che con ogni probabilità il servizio partirà ai primi di ottobre. Il progetto è finanziato
nell’ambito della legge 328 del Distretto Socio-Sanitario n. 7 che vede
Sciacca, comune capofila. Il servizio sarà effettuato anche nei comuni di
Caltabellotta, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice e
vede la collaborazione del Sert dell’Usl 1. Per la campagna di prevenzione e
sensibilizzazione sarà utilizzato un camper attrezzato con adeguate
apparecchiature per effettuare prove alcolinometriche. I test saranno
effettuati in forma anonima. Il camper con un equipaggio di medici, infermieri,
psicologi, animatori sociali e volontari sosterà davanti ai luoghi dove si
riuniscono i giovani (discoteche, piazze, pub, bar ecc.). Opererà, inoltre nei
fine settimana e in occasione di grandi manifestazione. Sarà distribuito
materiale illustrativo. IL GAZZETTINO (Vicenza) Venerdì, 14 Settembre 2007 SOMELIERS E POLSTRADA «Non demonizziamo il vino, ma c’è una regola da rispettare» (M.C.) "Non bisogna
demonizzare vino ed alcolici, ma occorre consumarli con buon senso e
moderazione. Ed a turno l’accompagnatore dovrà sacrificarsi, per il bene
proprio ed altrui, astenendosi dal bere per condurre l’auto in sicurezza".
Questo il messaggio lanciato l’altra sera al ristorante Lo Storione di Vicenza
in occasione della serata su alcol e prevenzione che ha visto confrontarsi
l’Associazione italiana sommeliers e la Polstrada di Vicenza. "Ogni anno
in provincia si verificano mediamente 700-800 incidenti stradali - spiega il
sovrintendente della Polstrada Alessandro Zadra - un numero elevato di episodi
che ci induce a continuare a fare informazione tra i giovani, ma non solo. La
guida in stato di ebbrezza, infatti, non interessa solo i ragazzi, ma anche gli
adulti, con l’unica differenza che chi ha qualche anno in più, dopo aver
bevuto, modera la velocità e presta più attenzione durante la guida. Ogni
occasione è buona per ammonire i cittadini, tanto più sommeliers ed enologi,
che con il vino lavorano, dei rischi che il consumo di alcolici può comportare
quando ci si mette alla guida. L’unica difesa è la prevenzione: chi guida non
deve assolutamente aver bevuto". Fa eco all’appello della Polstrada anche
il delegato vicentino Mariucia Pelosato: "l’Associazione italiana
sommeliers da anni propone corsi di formazione per operatori del settore,
insegnando gli aspetti culturali e professionali legati al vino, senza
tralasciare quelli più importanti del Bere sano e con la testa, slogan coniato
per l’iniziativa". Nel corso della serata i numerosi sommeliers partecipanti
hanno potuto testare la reazione del proprio fisico all’assunzione di alcol,
attraverso la misurazione del tasso alcolico con l’utilizzo di etilometri in
dotazione alla Polstrada. ASAPS Un cioccolatino alla festa dell’ambasciatore? No grazie, devo guidare Allarme dell’Associazione Italiana dei Sommelier: se il dolcetto
contiene alcol, si può superare la soglia legale (*) 13 settembre 2007 – Citiamo il
lancio ansa: un cioccolatino con ciliegia sotto spirito può portare a superare
lo 0,5%, di presenza di alcol nel sangue rilevabile dall’alcoltest, che si basa
sull’esame del fiato: per l’AIS (Associazione Italiana Sommelier), “è
necessario portare in primo piano il fattore alimentazione sia per prevenire
gli incidenti stradali che per valutare l’effettiva assunzione di alcolici e la
conseguente ebbrezza”. Possibile? Non sarebbe meglio non bere affatto? Secondo i degustatori, che
probabilmente cercano di allargare il fronte in materia di contrasto allo stato
di ebbrezza per alleggerire il fardello che ormai pesa sul vino, un
cioccolatino che contenga sostanze alcoliche, per l’appunto una ciliegia
sotto spirito (come dimenticare la celebre pubblicità del ricevimento dato
dall’ambasciatore?), potrebbe incidere pesantemente sulla positività di un’eventuale
accertamento. Ma allora, cosa fare? Bere meno vino e lasciarsi un po’
di riserva per il cioccolatino alcolico? Oppure evitare proprio di bere,
se ci si deve mettere alla guida? “Dopo aver mangiato e bevuto, è
bene sostare una mezz’ora a chiacchierare senza bere, in modo che
l’assimilazione di alcol sia diluita con l’alimentazione”, ha detto all’Ansa
uno dei portavoce dell’AIS, che ha tenuto una serata informativa a Vicenza,
entrando anche nel merito della procedura d’accertamento da parte delle forze
dell’ordine, spiegando come ci si deve comportare durante tale operazione,
commettendo però (almeno nella notizia d’agenzia), un errore piuttosto
grossolano. “Mezzora dopo – ha aggiunto – gli effetti sono completamente
diversi, bisogna tener presente che l’alcotest (ci si riferisce evidentemente
all’etilometro, ndr) viene misurato nel cavo orale, nell’espirato: ma quello
che interessa davvero è l’effettivo stato di ebbrezza o meno”, precisando anche
che, “…nel caso l’assunzione sia stata modesta, ma rilevata dall’alcoltest,
l’automobilista può chiedere verifica con le analisi del sangue”. Questo, francamente, non ci
risulta. In caso di positività all’etilometro, il trasgressore viene
immediatamente denunciato a piede libero e subisce il ritiro della patente per
la successiva sospensione. Lo slogan dell’iniziativa è “bere
sano con la testa”, e nel corso della serata sono stati proposti anche assaggi
di vino, birra e grappa “per testare la reazione individuale del proprio fisico
all’assunzione di alcol”. Senza scadere in integralismi, ci
sembra venuto il momento – nell’interesse della salute – di arrivare ad un
cambio di mentalità, e cominciare a vedere le cosa da un punto di vista
oggettivo. L’alcol è sempre incompatibile con la guida e con dosi non contenute
anche con la salute. “Come categoria – spiega la
delegata AIS di Vicenza – noi sommellier siamo a rischio, perché per lavoro
dobbiamo assaggiare vini per forza. Ci troviamo anche nella necessità – ha
aggiunto – di avere informazioni sulla nuova normativa, in modo da comunicarle
ai consumatori”. (*) Nota: non possiamo che
interrogarci con sospetto quando l’allarmismo proviene da chi promuove la causa
del rischio. I gestori dell’energia lanciano l’allarme di un inverno freddo e
buio, (per aumentare la bolletta), i produttori di automobili lanciano
l’allarme inquinamento, (per aumentare il costo delle auto), i sommeliers
lanciano l’allarme “boero” (per aumentare la soglia di alcolemia
consentita). SESTOPOTERE MODIFICHE VIABILITA’ E DIVIETO
BEVANDE ALCOLICHE IN OCCASIONE DELLA PARTITA DEL RAVENNA Ravenna - 14 settembre 2007 - Si
ricorda che in concomitanza con le partite casalinghe del Ravenna Calcio sono
applicate precise disposizioni a tutela della pubblica incolumità e in
ottemperanza a quanto disposto dal decreto Pisanu. In occasione del match
Ravenna - Albinoleffe in programma domani, sabato 15 settembre alle 16, nelle
strade limitrofe allo stadio Benelli saranno in vigore le seguenti modifiche
alla viabilità dalle tre ore precedenti l’inizio della partita fino all’ora e
mezzo successiva alla fine. E’ stata istituita un’area, detta
di prefiltraggio, nella quale tutti i cittadini, residenti compresi, non
potranno né transitare né sostare (in caso di mancato rispetto del divieto di
sosta è prevista la rimozione forzata). Tale area comprende: via Sighinolfi
(nel tratto in prossimità dell’incrocio con via Cassino e nell’area in
prossimità di via dei Bersaglieri), via Cassino (nel tratto tra via Punta Stilo
e il civico 13), piazza Brigata Pavia, via El Alamein (nel tratto antistante
piazza Brigata Pavia), via Punta Stilo (nel tratto antistante piazza Brigata
Pavia e in quello tra via dei Bersaglieri e il civico 40), via Montelungo, via
dei Bersaglieri (nel tratto tra via Sighinolfi e via Punta Stilo) e viale
Berlinguer (nel tratto tra via Fontana e la rotonda Irlanda). In altre zone sono previsti il
divieto di sosta (zona rimozione forzata) per tutti e il divieto di transito
per i non residenti. Comprendono via Cassino (nel tratto fra via Marzabotto e
via Punta Stilo e in quello fra il civico 13 e via San Mama), via Montanari
(nel tratto fra via Cassino e via Monte Nero), via Monte Nero, via Stelvio (nel
tratto fra via Cassino e via Monte Nero), via Punta Stilo (nel tratto fra via
Cassino e via Monte Nero, in quello fra piazza Brigata Pavia e il civico 40 e
in quello fra via dei Bersaglieri e viale Berlinguer), via El Alamein (nel
tratto fra piazza Brigata Pavia e via San Mama), via Anzio, via dei Bersaglieri
(nel tratto fra via Punta Stilo e via San Mama), via Sighinolfi e via San Mama
(nel tratto fra via Monte Nero e lo svincolo fra via Ravegnana e via San Mama a
nord della rotonda Irlanda). In altre strade ancora, sempre
nella zona dello stadio ma meno vicine all’impianto, sarà istituito il divieto
di transito (verranno predisposte delimitazioni con transenne) eccetto che per
i residenti. In tutta l’area sarà ovviamente
consentito il transito ai mezzi delle forze dell’ordine e di pronto soccorso. Sempre a tutela della sicurezza
di tutti, dalle tre ore precedenti l’inizio fino all’ora successiva alla fine
delle partite nei bar e nei chioschi di piadina che si trovano in prossimità
dello stadio è vietata la vendita di bevande alcoliche. Il mercato di piazzale Sighinolfi
dovrà chiudere entro le 13, per dare modo ai mezzi di Hera di pulire l’area
entro le 14, due ore prima dell’inizio del match, così come richiesto dalla
Questura in base alle disposizioni dettate dal decreto Pisanu. GRANDA.IN Alba - Motociclista investito da autista ubriaco: muore un 18enne L’incidente ieri sera alle 21 a Diano d’Alba Alba - E’ morto sul colpo il
ragazzo di 18 anni che ieri sera intorno alle 21 è stato travolto in località
Valle Talloria a Diano d’Alba. Il giovane stava viaggiando a bordo della sua
moto da cross (mezzo senza luci, al quale è proibita la circolazione su strade)
quando un mezzo proveniente dall’altra direzione ha invaso la sua corsia è la
colpito. A guidare il monovolume della
Ford che ha ucciso il ragazzo c’era un 34enne di Bra. I Carabinieri e il 118
giunti sul luogo dell’incidente non hanno potuto che constatare il decesso del
18enne. I militari dell’Arma hanno poi
condotto il braidese alla guida del monovolume in ospedale, sia perchè l’uomo
si trovava in stato di shock, sia per effettuare i rilievi alcometrici nel
sangue. I risultati hanno evidenziato
come il 34enne avesse un tasso di alcol del 2%, ossia 4 volte superiore al
limite consentito. Di conseguenza l’uomo è stato denunciato per guida in stato
di ebbrezza ed ora la Procura sta valutando se accusarlo, come appare
presumibile, di omicidio colposo. Federico Maiocco IL TEMPO Ubriaco provoca incidente e fugge CON UN tasso alcolico cinque
volte superiore al limite, ha provocato un incidente stradale, quindi si è dato
alla fuga per poi, alla fine, tentare di sfuggire alla polizia. Grazie
all’intervento degli agenti è stato però costretto a fermarsi ed ora è in
carcere. Protagonista, un trentenne polacco, Edwin Szadkowski, che la notte
scorsa ha imperversato nell’area tra Nepezzano e Bellante. L’uomo è stato
rintracciato dalla polizia, intervenuta per un incidente a Nepezzano tra
un’autovettura e due ciclomotori, i cui conducenti sono rimasti lievemente
feriti. Veniva segnalato che il conducente dell’auto appariva ubriaco e che si
era allontanato incurante di quanto era accaduto. Poco dopo a Bellante, la
polizia ha individuato l’auto e dopo che l’autista non aveva ottemperato
all’alt, è riuscita al termine di un inseguimento a bloccare l’auto. L’uomo ha
reagito ed è stato arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale, minacce e
guida in stato di ebbrezza con ritiro della patente. BRESCIA OGGI MONIGA. Ha cercato di picchiare i carabinieri Ubriaco arrestato Era visibilmente ubriaco ma non
ha voluto sottoporsi al test con l’etilometro e ha cercato di picchiare i
carabinieri che gli chiedevano i documenti. Per resistenza a pubblico ufficiale
è finito in carcere un cameriere 25enne di Rovigo, Alessandro M. Il 25enne era alla guida di una Fiat
Uno. È stato fermato l’altra notte dai carabinieri della compagnia di Salò che
a Moniga, lungo la provinciale, stavano effettuando un servizio di controllo.
Quando i carabinieri hanno fermato il 25enne hanno subito capito che non era
lucido. Alla richiesta di consegnare i documenti il giovane ha perso il
controllo e si è scagliato contro i militari. Per il cameriere sono scattate le
manette: è accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Al cameriere è pure
stata ritirata la patente di guida e l’auto sottoposta a fermo. W.P. ITALIA SERA Sassari Stupra 75enne, ‘festeggia’ con la birra e si rincontrano in ospedale 14/09/2007 - Prima ha violentato
una donna di 75 anni, poi si è sentito male mentre beveva un drink alcolico in
un bar. Per ironia della sorte poi si è ritrovato assieme alla sua vittima,
nello stesso ospedale in cui è stato ricoverato. La vicenda, per un giovane di
30 anni di Sassari, si è quindi conclusa con l’arresto e il trasferimento in
carcere. La donna, invece, è rimasta in ospedale in osservazione. L’aggressione. Secondo quanto
sono riusciti a ricostruire i Cc, il trentenne si è presentato alla porta della
donna, una pensionata che vive sola in un appartamento. Quando l’anziana
signora, presa alla sprovvista, gli ha aperto, lui si è infilato in casa
iniziando ad infierire su di lei. Fuggito dall’appartamento della donna, il
giovane si è poi rifugiato in un bar della zona. La pensionata, nel frattempo,
ha dato l’allarme ed è stata soccorsa dai barellieri del 118 che l’hanno
trasportata all’ospedale Santissima Annunziata. Al pronto soccorso la vittima
ha incrociato su una barella il suo aggressore. Riconosciuto e smascherato, il
trentenne ha confessato tutto ai Cc e dopo il controlli medici è stato
trasferito in cella. IL SECOLO XIX Etilometro al pedone arrabbiato Genova, chiama i vigili per l’auto danneggiata e viene multata Giovanni Mari Genova. Attenti all’etilometro.
Può spuntare anche all’ora del tè, persino per una banale discussione sul
marciapiede, per una moto parcheggiata male. Alle quattro del pomeriggio e in
pieno centro. I racconti, ormai, si moltiplicano e quella misura auspicata da
tanti per combattere il crimine di chi ubriaco al volante ha fatto macelli,
rischia di degenerare. L’ultimo racconto è scritto in un
esposto consegnato ieri mattina al comandante dei vigili urbani di Genova. Lo
ha firmato Rita Sciutto, medico dell’Asl, che denuncia: «Quel vigile mi ha
sottoposto a etilometro da pedone. Si vedeva che era incacchiato e i suoi
stessi colleghi si sono stupiti. È un grave abuso di autorità». Ovviamente la
dottoressa - tra passanti incuriositi - ha soffiato e il risultato è stato
negativo. Rita Sciutto è astemia. Come è potuto succedere? È stata
proprio la dottoressa a chiamare i vigili, perché, passeggiando in via Assarotti,
aveva notato la sua auto - regolarmente parcheggiata la sera prima- danneggiata
da uno scooter appena caduto. L’agente sarebbe arrivato controvoglia - così
scrive il medico - e quando, inatteso, è spuntato il proprietario della moto,
avrebbe tentato di delegare ai due la soluzione dell’impaccio. Ma l’intesa non
è arrivata. Anzi. Da qui, la decisione dell’agente di chiamare rinforzi: la
squadra dell’etilometro. I due vigili specializzati, increduli, si sono
adeguati. La procedura era cominciata. Dare una spiegazione è
impossibile e neppure il comando della polizia municipale è in grado di
chiarire. Per due motivi: primo, il vigile è partito per le vacanze e non è
rintracciabile; secondo, sul suo verbale non si parla di due pedoni ma di un
incidente tra auto e moto. Una ricostruzione che legittimerebbe l’uso
dell’etilometro. Quasi quasi c’è da sperare che
abbia ragione il vigile. Perché sottoporre all’etilometro un pedone è quanto
meno un buon motivo per essere sottoposti allo stesso test. E pazienza per la
multa affibbiata alla dottoressa: aveva esposto il tagliando
dell’assicurazione, ma era quello scaduto. DICA33.IT Un decalogo che protegge la
prostata Gli urologi hanno presentato il
decalogo per prevenire il tumore della prostata. Tra i cibi, sono
sconsigliati peperoncino, birra, crostacei, spezie. Secondo Vincenzo
Mirone, presidente della Società italiana di urologia (SIU) "quello stesso
elemento che li rende noti come afrodisiaci fa sì che irritino la prostata,
stimolando la necessità di eiaculare". Ma l’attività sessuale non è
nociva, anzi: se praticata con regolarità ha effetti benefici mentre
l’astinenza prolungata, al contrario, provoca ristagno di secrezioni nella
ghiandola prostatica e una possibile infezione seminale. Il decalogo raccomanda
inoltre di preferire cibi contenenti sostanze antiossidanti, ovvero ricchi di
vitamine A, C, E, selenio, zinco e manganese. In altre parole scegliere - tra
gli altri - carote, broccoli, cavolfiori, peperoni, noci, carni rosse, fegato e
cereali integrali, sicuramente più benefici di crostacei e peperoncini. Bere
almeno due litri di acqua al giorno per ridurre il peso specifico delle urine
ed evitare infezioni praticare attività fisica, regolarizzare la funzione
intestinale e moderare l’uso delle due ruote se la prostata è a rischio. S.Z. LA STAMPA La pace nel boccale del birraio Nadim Nadim Canaan Khoury, 46 anni, laurea in Economia all’Università di
Boston: nel 1995 ha fondato la casa di produzione della Taybeh Beer. Esporta
6000 ettolitri all’anno. La sua birra riunisce arabi e israeliani
all’Oktoberfest palestinese FRANCESCA PACI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME Tutti lo cercano per una pacca
sulla spalla, una foto pinta a pinta, un brindisi: qualcuno ha visto Nadim Caan
Khoury? Haviv, 25 anni, capelli a spazzola e casacca andina, butta giù d’un
fiato mezzo litro di birra chiara e brinda all’uomo che la produce «God bless
Nadim», che Dio benedica Nadim, Nadim Caan Khoury, mister Taybeh Beer. Haviv
pensa in ebraico, la sua lingua, e parla in inglese: al check point ha mostrato
il passaporto francese, il secondo, ereditato dalla madre. Avesse tirato fuori
quello israeliano i militari gli avrebbero fatto parecchie storie: oggi ci si
ubriaca, d’accordo, ma siamo pur sempre in Cisgiordania. Eppure, per una volta,
perfino i duri dell’esercito chiudono un occhio, la terza edizione
dell’Oktoberfest palestinese, l’unica in Medio Oriente, cancella per
quarantott’ore muri, uniformi, posti di blocco. L’Oktoberfest con la kefia è
un’invenzione di Nadim Canaan Khoury, 46 anni di cui oltre metà trascorsi
all’estero, laureato in economia all’università di Boston e oggi proprietario
della Taybeh Brewing, 6.000 ettolitri di birra l’anno esportati in America,
Giappone, Germania, Israele. Nadim, come molti connazionali, è tornato a casa
nel 1994, in seguito agli accordi di Oslo. Dieci mesi e molti viaggi in Baviera
dopo, ha avviato l’attività fiore all’occhiello del paese, una brewery stile
Monaco con la bandiera palestinese a mo’ di logo. L’Oktoberfest corona il suo
sogno d’essere al tempo stesso imprenditore e palestinese: «L’anticipiamo a
settembre per non sovrapporla al Ramadan, il mese sacro dell’islam, e alle
festività ebraiche». Nadim parla forte per farsi
udire, schiacciato com’è tra i capannelli di giovani chiassosi e la musica dei
Dam, il popolare gruppo rap palestinese che dal palco mescola politica ed
entertainment come a una vecchia festa dell’Unità. In sottofondo, le campane
dell’antica chiesa di San Giorgio suonano l’Ave Maria. Taybeh, una ventina di chilometri
da Ramallah, è l’ultimo villaggio interamente cristiano della Cisgiordania,
dove, racconta don Raed Abusahlia, gli abitanti sono talmente gelosi delle
proprie radici che «non vendono la terra né ai musulmani né agli ebrei».
L’identità da queste parti è materia pesante, significa religione, storia,
cultura. Adesso, grazie a Nadim Khoury, è anche un brand, il glorioso nome
della birra locale. Lungo la strada che si arrampica
sulle colline bruciate dal sole non ci sono cartelli. In lontananza, la sagoma
di un campanile indica che la direzione è giusta. Al check point due soldati
israeliani giovanissimi e insolitamente rilassati strizzano l’occhio,
«lehaim!», «salute!». Alle loro spalle campeggia un cartellone grande quanto
una porta, «Drink palestinian. Taste
the Revolution». L’ha disegnato Nadim: «La comunicazione è l’anima del
commercio». La fila di auto parcheggiate comincia qui, tre chilometri di targhe
gialle, israeliane. Quelle verdi sono molte meno: i palestinesi vengono in
autobus da Deir Dibwan, Dammun, Jarir. Zeid, 17 anni, mezzaluna d’oro al collo,
arriva da Ramallah in autostop: «Mi hanno dato un passaggio tre stranieri. Ma
non dico di dov’erano: non potrebbero caricarmi, è vietato, e con gli
israeliani non si mai». La folla lo nasconde. «Abbiamo battuto il record dello
scorso anno» gorgeggia il sindaco David Khoury, fratello di Nadim, abito
gessato blu e camicia aperta sul petto. Tra il mattino dell’8 e la sera del 9
settembre 2006, Taybeh ha contato settemila visitatori, tre volte il numero
degli abitanti. Una combinazione così eterogenea che neppure per la Road Map,
il tortuoso percorso di pace: stranieri, palestinesi, israeliani. E oggi sono
ancora di più. Nella Cisgiordania ufficialmente
astemia il richiamo dell’Oktoberfest è come quello del pifferaio magico dei
fratelli Grimm. I ristoranti di Nablus, Tulkarem, Betlemme, servono Sprite o
Coca Cola. A Ramallah, la New York palestinese, fanno eccezione tre o quattro
coffee shop alla moda con la cantina fornita di Chardonnay del Golan e Martini
dry. In generale però, solo le botteghe dei cristiani sono autorizzate a
vendere vino, birra, liquori. I musulmani comprano senza dare nell’occhio e
brindano tra le mura domestiche. Quella di Taybeh è una parentesi vera, perfino
l’esercito israeliano chiude un occhio. «È la diplomazia della pinta»,
osserva Nadim Khoury, mentre la moglie Suer riempie caraffe di bionda e frigge
falafel: «In teoria solo noi cristiani beviamo alcolici, ma siamo appena l’1,5
per centro della popolazione. Come si spiega che il 60 per cento della birra
Taybeh viene consumata in Palestina? E che dire del 30 per cento venduto in
Israele? I musulmani si astengono, gli israeliani non si spingono mai oltre i
posti di blocco, eppure oggi eccoli tutti qui». A due passi da lui Zeid inventa
l’alibi dell’«ubriacatura patriottica» che ammette «il brindisi con il nemico»;
Haviv, ebbro, ripete i versi dei Dam in arabo. REUTERS Rugby, Parigi: Heineken dovrà
togliere pubblicità da strade PARIGI - Un tribunale di Parigi ha stabilito oggi che la casa
produttrice di birra olandese Heineken dovrà rimuovere tutte le proprie
pubblicità collegate alla Coppa del Mondo di rugby in corso in Francia, dalle
strade francesi. Il tribunale ha stabilito che tali pubblicità violino una
legge francese del 1991, la "Loi Evin", che pone rigidi limiti al
modo in cui si può far pubblicità agli alcolici. Il tribunale ha dato a Heineken
48 ore di tempo per adeguarsi, altrimenti rischia una multa di 5.000 per ogni
violazione. Heineken, può far ricorso contro la sentenza. La casa olandese è sponsor della
Heineken Cup, la coppa europea di rugby per club. |
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