(ASAPS) BRUXELLES (BELGIO), 17
settembre 2007 – “Segnalare meno, ma segnalare meglio”. Non è un gioco, ma un
vero e proprio vademecum, realizzato dall’IBSR, l’istituto belga per la
sicurezza stradale, sulla scia di molte e numerose proteste che si sono levate
– evidentemente – non solo in Italia. La guida parte dal presupposto, sancito
in ogni codice stradale da quando la mobilità è regolamentata da precise norme,
che la segnaletica è elemento indispensabile per garantire la sicurezza della
circolazione e la fluidità del traffico. Ma quando, per le ragioni più diverse
(legate però in larga parte all’incuria), un segnale stradale induce in errore,
ecco che il problema diviene inaccettabile. Nel 2005 l’inchiesta “Road Signs
Test”, aveva rivelato – in Belgio – che la metà dei conducenti del regno
avevano bocciato senza appello la situazione nel loro paese, definendo “inutile”
buona parte della segnaletica apposta; il 40% degli intervistati aveva inoltre rivelato
di essere stato indotto in errore nella circolazione , almeno una volta, proprio
da segnali inadeguati, inutili o del tutto sbagliati. Si parlò, all’epoca, di
cartelli in aperta contraddizione tra loro, di obblighi coperti da altri, di
pannelli vetusti, scoloriti, abbattuti, coperti di vegetazione e via di seguito.
Una situazione purtroppo ben nota in Italia, come rimarcato più volte anche da
noi di Asaps sulla base della 2^ ricerca sullo stato della segnaletica promossa
dal Centro Studi 3M. L’oggetto della guida, redatta dall’IBSR, è quello di dare
una serie di consigli all’ente proprietario della strada (per ottenere
l’effetto desiderato) ma anche per concedere all’utente di imparare a
distinguere gli errori commessi con il proprio comportamento e quelli indotti
dalla segnaletica, permettendo in questo caso di effettuare le dovute
segnalazioni. Particolarmente riuscita, ci sembra la ricetta per sfoltire la
giungla di pali ormai presente su scarpate, banchine e marciapiedi. (ASAPS)
|