| La segnaletica orizzontale rappresenta spesso il primo elemento di interazione strada-utente. Molti dei nostri comportamenti alla guida sono influenzati dalla segnaletica sia verticale sia orizzontale. Ma quest’ultima è senza dubbio l’elemento di maggior aiuto in condizioni di scarsa visibilità. Il codice della strada regolamenta le modalità di realizzazione, ma presenta aspetti in ombra circa le caratteristiche prestazionali richieste per una segnaletica orizzontale efficiente, duratura e quindi sicura per gli automobilisti ed i pedoni. | Era una bella giornata di sole autunnale e, dopo una lunga sosta al mare, decisi di tornarmene tranquillamente verso casa, la mia prima preoccupazione era il traffico, ma in una giornata così d’autunno chi ci sarà mai sulla strada verso la pianura padana? Infatti non sembrava esserci traffico ma non avevo fatto i conti con qualcosa di peggio del traffico: la nebbia. In un attimo la visibilità di poche decine di metri, mi ha costretto a rallentare l’andatura ed a cercare dei punti di riferimento per tenere la giusta strada; dopo poco l’unico riferimento che avevo era la striscia bianca di margine, non avevo mai riflettuto sull’importanza che un semplice segno bianco sull’asfalto potesse avere per la sicurezza stradale. Ed è così che ho approfondito l’argomento. Vediamo quali sono i requisiti che la segnaletica stradale orizzontale deve rispettare. Affinché costituisca un reale elemento di sicurezza, occorre che: • Separi in modo chiaro e duraturo i flussi di traffico senza bisogno di frequente manutenzione • Informi per tempo su variazioni del tracciato plano-altimetrico e sui cambi d’itinerario • Garantisca sicurezza in condizioni di pericolo Guidare in assenza di segnaletica orizzontale è un esperienza che probabilmente vi è capitata, ad esempio quando la segnaletica è in fase di rifacimento o quando è appena stato rifatto l’asfalto. In queste situazioni diventa difficile mantenere una traiettoria costante; semplicemente perché ci manca il punto di riferimento della striscia di margine o di mezzeria. | | figura.1: guidare senza i riferimenti della segnaletica orizzontale è più difficile ed insicuro. | Questo è tanto più vero quanto sono più difficili le condizioni di guida (notte, scarsa visibilità, pioggia e così via), in queste situazioni le strisce bianche diventano veri e propri binari, in grado di guidarci all’interno della carreggiata. Ma come vedremo non è solo la visibilità ad essere importante, esistono dei riferimenti anche sull’antiscivolosità, infatti la segnaletica orizzontale potrebbe diventare un’insidia, soprattutto in città, quando è bagnata, con il rischio di scivolamento; rischio ben conosciuto da ciclisti e motociclisti, che si sono trovati a dover frenare, magari su un passaggio pedonale diventato come insaponato alle prime gocce d’acqua. Proviamo ora a capire quali sono i parametri per valutare se abbiamo a che fare con una buona segnaletica orizzontale o meno. | Riferimenti Normativi Il Nuovo Codice della Strada.Lgs.285/92 Regolamentazione generale, ed il Regolamento di esecuzione ed attuazione D.P.R. 495/92 (da qui in avanti denominato semplicemente Regolamento), trattano in vari articoli la segnaletica stradale; inoltre l’uso corretto della segnaletica orizzontale è stato ampliamente trattato nella Direttiva 24 ottobre 2000 pubblicata sulla GU 28 dicembre 2000, n. 301. In particolare il Regolamento ne fa oggetto di numerosi articoli; l’art. 137 del Regolamento cita testualmente: “tutti i segnali orizzontali devono essere realizzati con materiali tali da renderli visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato; […] devono essere realizzati con materiali antisdrucciolevoli”. Ancora: “i segnali orizzontali devono essere mantenuti sempre efficienti”, […] “i segnali orizzontali, quando non siano più rispondenti allo scopo […] devono essere rimossi”. Quindi esistono delle indicazioni generali, molto in linea con le aspettative, che da automobilista ho nei confronti della segnaletica orizzontale. Il passo successivo, viste le buone intenzioni di cui sopra, è capire come fare a tradurre in realtà i buoni propositi detti. Il Regolamento, purtroppo, non entra nei dettagli tecnici sulle caratteristiche dei prodotti per segnaletica orizzontale, questo anche perché all’epoca non esistevano molte referenze sulle caratteristiche prestazionali della segnaletica orizzontale e lo stesso art 137, comma 4, stabiliva che queste caratteristiche sarebbero state oggetto di un disciplinare tecnico. Tale disciplinare, per tutta una serie di ritardi o priorità su altri obiettivi, non è mai stato emanato, nonostante la pubblicazione da parte della Commissione Europea di Normazione (CEN) della norma EN 1436 sulle caratteristiche minime prestazionali della segnaletica orizzontale in uso per la sicurezza dell’utente della strada. Questa norma, pubblicata dall’UNI in Italia nel 1997, può essere adottata da qualsiasi Pubblica Amministrazione e i suoi requisiti inseriti in un capitolato d’acquisto. Il tutto è però facoltativo e la sua adozione è lasciata al buon senso degli Amministratori, a meno di un suo futuro, e mi permetto di dire auspicabile, recepimento come disciplinare tecnico da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sono comunque ben specificate nel Regolamento le modalità per la realizzazione della segnaletica orizzontale, in termini di colori, dimensioni ed utilizzo. Gli unici colori utilizzabili sono: bianco, giallo, azzurro, giallo alternato con nero, con i significati che ben sappiamo. Il loro impiego è specificato per ogni categoria di segnali negli articoli del Regolamento; è inoltre possibile ripetere i segnali verticali sulla pavimentazione, mantenendone i colori. Scorrendo poi il regolamento, ma senza entrare nei dettagli, troviamo che la larghezza minima della striscia longitudinale, escluse quelle di margine, è ben regolamentata: 15 cm per le autostrade ed extraurbane principali, di 12 cm per tutte le strade extraurbane secondarie, urbane di scorrimento ed urbane di quartiere e 10 cm per le strade locali. Così come la lunghezza e la disposizione, secondo i vari tipi di strada. Sulle modalità di realizzazione molte figure sono presenti nel Regolamento (a partire dalla Figura II 415 art.138 fino alla Figura II 448 art.152) e danno un quadro preciso sulla disposizione della segnaletica orizzontale. Non ci sono pertanto grossi dubbi sulle modalità di realizzazione, semmai ciò che è mancante è un preciso riferimento alle caratteristiche prestazionali dei materiali utilizzati per la segnaletica orizzontale. Lacuna invece colmata per la segnaletica verticale, come abbiamo visto nell’articolo sulla segnaletica verticale. | | Particolare attenzione è stata posta dal Legislatore sull’attraversamento pedonale, che rappresenta una situazione di grande pericolo per l’utente debole; il pedone lo vede (ma non sempre lo cerca); l’automobilista, distratto dalle tante variabili che lo circondano, può anche non vederlo o vederlo all’ultimo momento, di giorno, perché ormai scolorito o nascosto. Ma di notte ? E se piove o c’è la superficie bagnata il povero conducente come fa ad immaginare la presenza dell’attraversamento. Certo, ha il dovere di guidare sempre con la massima attenzione, ma ha anche il diritto che l’infrastruttura sia almeno adeguata ai dettami del Codice. Riprendendo una frase riportata nella Direttiva 24 ottobre 2000 (Ministero Infrastrutture e Trasporti), a proposito degli attraversamenti, essa cita “Un attraversamento pedonale eccessivamente degradato può risultare invisibile al conducente di un veicolo, mettendo così a repentaglio l’incolumità dei pedoni che lo impegnano con illusoria sicurezza”. Visibilità della segnaletica orizzontale
La visibilità della segnaletica orizzontale è garantita da due proprietà: il contrasto con il fondo (asfalto), che rende visibile di giorno la segnalazione e la rifrangenza, che garantisce la visibilità notturna. Più è alto il contrasto maggiore è la visibilità della segnaletica ed è chiaro che il miglior contrasto l’avrò tra bianco e nero, tra l’altro di altri colori non parla il Codice per gli attraversamenti pedonali. La visibilità notturna invece e garantita dalla rifrangenza dei materiali utilizzati per la segnaletica, in questi sono infatti presenti delle microsfere, di vetro o di ceramica, in grado di inviare la luce indietro, verso l’automobile. | | | Figura.2 visibilità diurna data dal contrasto Figura.3 visibilità notturna grazie alla rifrangenza. | Ma quali sono i valori di riferimento per avere una “buona” segnaletica orizzontale? In nostro aiuto viene la già nominata norma UNI EN 1436, la quale descrive le caratteristiche della segnaletica orizzontale in uso, in questa norma vengono descritti i livelli di visibilità, essa stabilisce ad esempio il colore e le classi del coefficiente di luminanza retroriflessa per la segnaletica orizzontale di colore bianco che va da un minimo in uso di 100 mcd/lux.m2 fino ad un massimo 300 mcd/lux. m2. Questa Norma è citata anche nella Direttiva Quadro (20/10/2000), al punto 3.2 è richiamata come fonte di riferimento per la segnaletica orizzontale. Se l’Italia adottasse la classe minima di rifrangenza pari a 100 mcd/lux. m2, potremmo avere nel giro di un decennio una segnaletica orizzontale finalmente visibile di giorno come di notte con un netto miglioramento nella guida e quindi una maggiore sicurezza che, certamente, concorrerà al raggiungimento degli obiettivi di maggiore sicurezza sulle strade. | Figura 4: visibilità a diversi valori di rifrangenza. | Come già anticipato, un altro parametro molto importante da considerare è la proprietà di antiscivolo; anche questa caratteristica è descritta nella Norma citata con l’indicazione dei valori e del metodo di misura. Generalmente questa è ottenuta con l’utilizzo di particelle antiscivolo, che vengono aggiunte alle microsfere in vetro (o ceramica). E mi sento di poter dire che questo è un elemento forse ancor più sottovalutato della visibilità, se non addirittura a volte ignorato del tutto.
Conclusioni Nell’esperienza comune di automobilisti è fuori dubbio l’ausilio alla sicurezza della segnaletica orizzontale, molto spesso però la qualità della stessa non viaggia di pari passo con le esigenze degli utenti della strada. La lacuna più evidente è legata alla scarsa visibilità, soprattutto di notte od in condizioni di bagnato, o addirittura all’assenza della stessa. Ciò nonostante il Codice della Strada regolamenti con precisione le modalità di realizzazione e le casistiche di utilizzo. L’anello mancante è però legato all’assenza di riferimenti precisi sulle prestazioni che i materiali devono garantire, lasciando alle buone intenzioni di chi deve commissionare o realizzare il lavoro la scelta dei materiali e di conseguenza delle prestazioni in uso e soprattutto le garanzie di durata nel tempo. Oggi però esistono autorevoli riferimenti normativi in questo settore, l’esempio più chiaro è la Norma UNI EN 1436, dove potremo trovare i parametri ed i metodi di controllo per pianificare la segnaletica orizzontale. Inoltre è in fase di ultimazione anche una norma UNI sulle metodologie di posa in opera della segnaletica. È questo un argomento ancora da approfondire e completare dal punto di vista normativo. Su questo tema esistono numerose prese di posizione, ne citeremo una per tutte di respiro europeo e cioè la risposta data dalla sig.ra De Palacio – Commissario Europeo – a nome della Commissione: “La Commissione è molto preoccupata per la condizione pericolosa di taluni tratti stradali e la resistenza allo slittamento è un determinante importante per il livello di sicurezza stradale. Tuttavia, va ricordato che la manutenzione delle strade, compreso l’uso della segnaletica orizzontale e di manti stradali particolari […] Su mandato della Commissione, il CEN ha adottato una norma sui materiali antiscivolo per la segnaletica orizzontale anche quando la superficie è bagnata […]. Le categorie di qualità definite in queste norme consentono alle autorità stradali di fornire materiali con una resa di gran lunga migliore rispetto alla pittura senza additivi. […] ”. Si ribadisce così l’importanza che questo argomento ha anche a livello europeo e contemporaneamente sottolinea come i parametri da tenere sotto controllo, per la segnaletica orizzontale, non sono solo la dimensione o la visibilità. Finalmente, seguendo con pazienza i riferimenti della segnaletica orizzontale, unico aiuto e compagnia nella giornata nebbiosa, sono giunto a destinazione seppur con un po’ di apprensione per qualche mezzo pesante che non avevo visto se non all’ultimo momento...ma questo sarà oggetto delle nostre prossime riflessioni.
Claudio Galbiati Centro Studi 3M per la Sicurezza Stradale
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