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Rassegna stampa del 10 Novembre 2004 |
Da
"Il Tempo" del 10 novembre 2004 Sequestrati seimila uccelli morti Erano diretti ai ristoranti del Nord Bloccata carovana dei bracconieri tra Brescia e Firenze di CLEMENTE PISTILLI BRESCIA Strage di uccelli migratori in Sicilia, molti appartenenti a specie rare e protette, per rifornire di selvaggina i ristoranti del bresciano e del bergamasco, dove polenta e osei è uno dei piatti più richiesti. La notte scorsa gli investigatori del Corpo forestale dello Stato hanno fatto scattare un blitz lungo la rete autostradale. Tra Brescia, Bologna e Firenze sono stati sequestrati oltre seimila uccelletti, che veterinari ed ornitologi stimano avrebbero fruttato nella vendita al mercato nero tra i settanta e gli ottantamila euro, e denunciati cinque bracconieri, tutti di Brescia e Bergamo. Cinque fuoristrada sono ripartiti dalla Sicilia e stanno facendo rientro in Lombardia. Si tratta di un gruppo di bracconieri, che ha stipato in dei congelatori portatili un alto numero di uccelli uccisi in provincia di Messina, durante una battuta durata quindici giorni, per poi piazzarli nei ristoranti di Brescia e Bergamo. Questa, in sintesi, la segnalazione giunta al Noa (Nucleo operativo antibracconaggio) del Corpo forestale e che la notte scorsa ha fatto disporre controlli serrati presso i caselli autostradali, conclusisi con la denuncia di cinque bracconieri: due ristoratori, un macellaio e due cacciatori. Una segnalazione sembra scaturita da un controllo su un sesto cacciatore di frodo in Sicilia, luogo di sosta degli uccelli che migrano verso l’Africa. Due fuoristrada con oltre 3.500 capi di selvaggina sono stati fermati a Brescia dai forestali del Noa impegnati in quella zona nell’operazione Pettirosso (controlli sempre contro la cattura di uccelli protetti da far finire sulla polenta), due dai colleghi del Nipaf a Bologna ed uno a Firenze dalla polizia stradale. La maggior parte dei più di seimila uccelli erano allodole, cacciabili ma non commercializzabili, gli altri invece erano tutti appartenenti a specie protette, di cui sono vietati l’abbattimento, la cattura e la detenzione: calandri, pispole, strillozzi e la rarissima passera lagia. Erano già stati impacchettati in confezioni da venticinque capi ognuna. "Erano per i nostri amici", hanno cercato di giustificarsi i cinque denunciati. Per i forestali, considerando anche che un altro carico del genere era stato bloccato il giorno prima nel foggiano, è stato inferto un duro colpo al commercio illecito nei ristoranti lombardi. Da "Giornale di Brescia" del 10 novembre 2004 A FRONTE DEL DOLORE DELLE VITTIME Sanzioni ridicole per i reati stradali ROBERTO MERLI La giustizia (i processi, le condanne, i risarcimenti) interviene quando il danno si è verificato, quando cioè la prevenzione è fallita. Dovrebbe dunque tendere da una parte a riaffermare la validità delle regole sociali violate e dall’altra a riparare il danno degli offesi. Nulla di tutto questo, per quanto riguarda il danno stradale e in genere gli omicidi e le lesioni colpose: non ci sono condanne o non vengono eseguite per sospensione o prescrizione. È necessario allora rivedere tutti gli aspetti del sistema giustizia perché risponda ai detti due scopi, di prevenzione da una parte e di riparazione dall’altra, ricollegandolo al sentimento popolare di profondo e radicato rispetto per la vita. Chi guida sapendo di cavarsela in ogni caso con sanzioni ridicole, sostanzialmente uguali se ammacca un paraurti o uccide più persone, non può essere intimorito dalle norme, blande e comunque inattuate, oggi poste a tutela di vita e salute. Per il necessario effetto di deterrenza devono essere invece, almeno per le più gravi ipotesi di reato, severe e soprattutto effettive. I nostri giudici, nel giudicare il comportamento scorretto di qualche pirata della strada o automobilisti costantemente ubriachi o impastigliati, si dimenticano che il danneggiato era una persona viva che avrebbe potuto, che potrebbe essere domani, una persona della sua famiglia, di un’offesa gravissima all’amore che è il fondamento della nostra società, di un reato commesso quasi sempre per motivi futili e più spesso abietti come il disprezzo per la vita altrui. Ci sarebbe da punire non solo chi crea un danno ad un’altra persona, ma anche a chi stipendiato profumatamente, le leggi non le fa rispettare, o non le mette in vigore, come prevede l’art. 230 del lontano 1994 del Codice della strada che stabilisce l’obbligo dell’insegnamento dell’educazione stradale in qualsiasi ordine e grado. In conclusione il responsabile di lesioni gravi o gravissime, ma anche di omicidio o pluriomicidio stradale, non paga nulla per sua colpa. Non paga sul piano economico perché ogni danno è risarcito dalla assicurazione, non paga sul piano penale in quanto la galera gli è evitata o dal patteggiamento o dal rito abbreviato o dalla prescrizione o dalla costante applicazione dei minimi della pena e di tutti i benefici di legge; non paga sul piano lavorativo perché la breve sospensione della patente è ovviata dall’uso di altri mezzi ed in particolare dai ciclomotori che, come si è visto, i maggiorenni possono condurre senza patentino; non paga sul piano morale perché ogni peraltro raro conato di pentimento è prontamente bloccato dal legale privato o dell’assicurazione. A fronte dunque del dolore e della rovina delle vittime, la pena per chi uccide sulla strada semplicemente non c’è. Da "Sesto Potere" del 10 novembre 2004 AL SALONE INTERNAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE ANCHE LA POLIZIA Rimini La polizia stradale partecipa con un uno stand di 200 mq alla seconda edizione del Salone internazionale di sicurezza stradale organizzato dall’Aci, a Rimini dall’11 al 14 novembre. Gli strumenti al servizio del cittadino e le moderne tecnologie utilizzate dalla specialità per prevenire e combattere gli incidenti stradali sono le stesse mostrate al Com-pa 2004. Ci sarà anche il nuovo ‘easy verbale’ in linea sul nostro sito. I ragazzi che visiteranno l’area espositiva riceveranno in dono dei piccoli omaggi. Da "Sesto Potere" del 10 novembre 2004 A RIMINI IL SALONE INTERNAZIONALE DELLA SICUREZZA STRADALE Rimini Molte iniziative sono state avviate dalle Istituzioni, dagli Enti Locali e dagli operatori di settore sui grandi temi della sicurezza stradale, della prevenzione e della educazione per combattere il grave problema degli incidenti. Ma la situazione nel Paese soffre ancora di tassi di incidentalità elevati, nonostante gli obiettivi comunitari di riduzione del 50% entro il 2010 degli attuali livelli di incidentalità stradale. Gli incidenti stradali rappresentano un fenomeno complesso, sia per quanto riguarda le cause che li determinano, sia per il notevole costo sociale che comportano. Tale complessità si riflette conseguentemente sulle responsabilità e competenze dei diversi settori (mobilità, sanità, ambiente, qualità urbana, pianificazione, gestione e tutela del territorio, sistemi informativi e statistici), nonché sui diversi livelli decisionali (comunitario, nazionale, regionale, locale). L’Automobile Club d’Italia da sempre impegnato in una significativa azione volta ad elevare gli standard della sicurezza stradale nel nostro Paese e ad incrementare l’attenzione delle Istituzioni, dell’industria, dei singoli utenti e della collettività intera sul problema, ha ritenuto che mancasse un momento di raccordo e di saldatura tra le iniziative ed i progetti, di natura pubblica e privata, legati al settore della sicurezza stradale. E’ da questa consapevolezza, dal bisogno di trovare un momento di confronto, di dialogo e di proposta che è scaturito il Salone Internazionale della Sicurezza Stradale, un evento espositivo-convegnistico nel contesto del quale, per la prima volta in Italia, Pubbliche Amministrazioni, Aziende, operatori, cittadini, associazioni ed organismi di settore, si incontrano per confrontare le soluzioni, le iniziative, i progetti e le esperienze avviate nel campo della sicurezza stradale. La prima edizione del Salone Internazionale della Sicurezza Stradale, realizzata dall’ACI e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è svolta presso la Fiera di Verona dal 23 al 26 ottobre 2003 ed ha ottenuto buoni risultati in termini di partecipazione e di comunicazione istituzionale. Oltre a ciò, la prima edizione del Salone Internazionale della Sicurezza Stradale ha ospitato 12 convegni, con la presenza di circa 1500 partecipanti, ai quali hanno aderito i maggiori esperti del settore, rappresentanti del Governo italiano, dei Governi stranieri e dell’Unione Europea ed il Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobilismo e di diversi Automobile Club esteri. In considerazione dei positivi risultati della prima edizione della manifestazione, l’ACI e l’ADnet hanno deciso di organizzare il 2° Salone Internazionale della Sicurezza Stradale, che si svolgerà presso la Fiera di Rimini dall11 al 14 novembre 2004. Riteniamo quindi che il 2° Salone Internazionale della Sicurezza Stradale costituisca una iniziativa importante ed un’opportunità unica per valorizzare l’impegno delle Istituzioni e delle Aziende per mettere in luce, discutere e confrontare risultati, obiettivi, problemi ed aspettative inerenti i grandi temi della sicurezza stradale. Da "Il Messaggero" del 10 novembre 2004 BARBARIE Sulle strisce pedonali regole e vite cancellate Bruno Piano del Balzo Oramai a Roma sono stati superati i livelli di guardia: non soltanto per l’aria irrespirabile (lo smog) o per il traffico, per i vandali o i borseggiatori sulla metro. Parlo di quel fenomeno che chiamano “pirati della strada”, ma che io chiamo “assassini della strada”. Ieri ancora delle vittime, cittadini che attraversano la strada sulle strisce pedonali e vengono falciati dal conducente di un’auto. È l’ennesimo episodio che definire incivile rende poco. Oramai si attraversa sulle strisce solo se non c’è nessun’auto all’orizzonte. Soprattutto a Roma questo fenomeno è dilagante. Nei Paesi del nord Europa il pedone è sacro, le auto si fermano e fanno passare. Ho girato un po’ il nord Italia e ho notato un più di rispetto per le regole del codice stradale. Roma sta diventando la capitale delle morti sulle strisce pedonali. La maggioranza dei guidatori a Roma non considera proprio le strisce pedonali e spesso deviano all’improvviso schivando il pedone pur di non fermarsi. Il nostro Paese non ama molto rispettare le regole, ancor di più quelle del codice stradale. Vedo una città sempre più abbrutita. Sempre più in mano agli “assassini della strada”. Da "La Città di Salerno" del 10 novembre 2004 Scoperto un traffico di auto rubate Scattano i sequestri tra Sarno e San Valentino Luigi Colombo SARNO Ricettazione di auto rubate: quattro le persone denunciate dalla Squadra Mobile di Salerno, in collaborazione con la Polizia Stradale, nell’ambito di una vasta operazione nei territori di Sarno e San Valentino Torio. L’attività investigativa è stata svolta per cercare di arginare il fenomeno della ricettazione di auto rubate, cercando di colpire chi, con regolarità, acquista e rivende autovetture per poi immetterle sul mercato nero. Nel corso della giornata di lunedì i poliziotti hanno perquisito una carrozzeria in via Serrazeta. In un locale attiguo all’officina è stata ritrovata una Lancia Y il cui telaio era palesemente contraffatto e, dunque, proveniente da qualche precedente furto. Sono stati denunciati i due titolari della carrozzeria, P.V. di anni 40, e A.S. di anni 35, entrambi di Sarno. Nell’ambito della stessa operazione è stata controllata anche un’altra carrozzeria, situata nel territorio di San Valentino Torio. Gli uomini della squadra mobile hanno proceduto alla perquisizione dei locali e anche qui è stata ritrovata un’auto con telaio contraffatto. La Volkswagen Golf era parcheggiata nel piazzale della carrozzeria e non è stato difficile accertarne l’illecita provenienza. I due titolari, A.R. De B., 32 anni di San Valentino Torio, e B.S., 27enne di Sarno, sono stati denunciati a piede libero per il reato di ricettazione. L’operazione della Polizia sembra essere solo la prima di una lunga serie. Gli inquirenti stanno tenendo sotto il controllo l’intero territorio cittadino e non di rado vengono intercettate auto rubate o scoperti coinvolgimenti di sarnesi in traffici illeciti di autovetture che dal nord Italia arrivano al mercato nero campano. Nello scorso mese di settembre, gli uomini del locale commissariato di pubblica sicurezza, diretto dal vicequestore Sabatino Fortunato, ritrovarono, in località Sant’Eramo, una Ford Focus rubata e nascosta nella fitta vegetazione del posto. Con ogni probabilità anche in quel caso il telaio dell’auto sarebbe stato contraffatto per poi rivendere il veicolo. Un traffico illecito, insomma, che sembra avere a Sarno solide basi e diversi personaggi coinvolti. Negli anni passati alcune persone furono anche arrestate perché ritenute affiliate ad un’organizzazione che importava auto rubate dall’estero e dal nord Italia per poi alimentare il mercato nero della Campania. I controlli alle carrozzerie non sembrano essere episodi isolati ma, piuttosto, facenti parte di un filone d’inchiesta ben più ampio che ha come obiettivo quello di stroncare il fenomeno della ricettazione. Da "Il Gazzettino" del 10 novembre 2004 Ubriaco al volante si schianta contro l’auto di un clandestino (f.fi) Tarzo - Tre vetture coinvolte, illesi i conducenti, ma per due di loro scattano denunce per reati diversi. Curioso l’incidente accaduto lunedì sera, poco dopo le 20 sulla statale 635 per il San Boldo, sul rettilineo in prossimità dell’abitato di Corbanese. R.B. 33 anni, operaio di Tarzo, sta facendo ritorno a casa da Conegliano; è in preda ai fumi dell’alcol e ad un certo punto in pieno rettilineo perde il controllo della sua Fiat Uno e urta, danneggiandole, due vetture ferme sulla destra della carreggiata sulla stessa direzione di marcia. Sul posto arriva la Polstrada, che effettua subito i rilievi alcolimetrici riscontrando per R.B. il reato di guida in stato di ebbrezza, con ritiro immediato della patente. Ma non è finita. Uno degli altri due automobilisti coinvolti è un extracomunitario camerunense che ha detto di chiamarsi Emmanuel Simo, 30 anni. È un clandestino senza fissa dimora, l’auto l’ha avuta in prestito, ma presenta una patente del suo paese d’origine palesemente contraffatta. Per R.B. e l’africano la serata si conclude al commissariato. Il primo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, il secondo per false generalità e uso di atto falso, con prossimo decreto di espulsione. Entrambi sono stati rilasciati. Da "marketpress" del 10 novembre 2004 TRE GIOVANI SU DIECI DIVENTANO PIÙ PRUDENTI AL VOLANTE SE VENGONO SENSIBILIZZATI DAI COETANEI UNA RICERCA ZURICH FONDAZIONE IARD DEFINISCE UN MODELLO DI INTERVENTO BASATO SULLA “PEER EDUCATION” PER RIDURRE GLI INCIDENTI STRADALI TRA I GIOVANI BASTA UNO STUDENTE PER INSEGNARE LA SICUREZZA ALLA GUIDA AD ALTRI SEI COETANEI Milano Una ricerca condotta nel primo semestre 2004 dal gruppo assicurativo Zurich Italia e Fondazione Iard (ricerche psicosociali e pedagogiche) ha permesso di sperimentare sul campo un modello formativo basato sulla “peer education” (“formazione orizzontale”), che si è rivelato capace di modificare i comportamenti dei giovani alla guida. In sei scuole medie superiori a Milano, Roma e Napoli, sono stati formati 120 studenti (due per ognuna delle 60 classi partecipanti alla ricerca), che a loro volta hanno coinvolto nella sperimentazione oltre 680 coetanei, con un rapporto di efficacia di 1 a 6 e una copertura del 51% della popolazione scolastica interessata (1.350 studenti tra i 14 e i 19 anni). Tra gli studenti coinvolti, il 98% ha ritenuto importante confrontarsi sul tema con amici, genitori, insegnanti, il 49% ha dichiarato che il percorso li ha indotti a riflettere, il 41% ha affermato che li ha spinti a modificare il proprio comportamento di guida, il 32% che li ha spinti a modificare altri comportamenti, per esempio lo studio. La risposta ai test è stata più efficace nelle seguenti fasce di popolazione: ragazze: 36% contro il 30% dei maschi guidatori di mezzi a motore (scooter, moto, auto): 35% contro 28% (pedoni, ciclisti, utenti dei mezzi pubblici) minorenni, tra i 14 e i 17 anni di età, che non guidano ancora l’auto. Obiettivo della ricerca era di sperimentare una modalità efficace per intervenire sulla strage di giovani sulle strade: oltre 2.300 morti ogni anno (dati 2002), cioè ben 6 al giorno, e 165 mila feriti tra i 18 e i 29 anni, pari rispettivamente al 35% e al 49% di tutte le vittime di incidenti stradali che coinvolgono i giovani. “I giovani pagano un tributo altissimo in termini di morti e feriti al fenomeno degli incidenti stradali, con conseguenze emotive enormi sulle vittime e sulle persone a loro vicine, ma anche con un impatto economico molto rilevante sulla spesa sociale”, ha commentato Francesco La Gioia, amministratore delegato del gruppo Zurich Italia. “Gran parte di questi incidenti dipende da comportamenti di guida errati e oggi disponiamo di una metodologia scientifica che potrebbe davvero aiutarci a correggerli. Per questo, il modello sarà messo gratuitamente a disposizione delle amministrazioni locali, dei provveditorati e dei ministeri, per un’applicazione su vasta scala”. “La ricerca ha mostrato di poter realmente modificare i comportamenti dei giovani”, ha spiegato Renato Pocaterra, coordinatore della ricerca per la Fondazione Iard, “e questo è un risultato di estrema rilevanza, perché il cambiamento avviene soltanto se il nuovo comportamento diventa parte di sé e allora è tendenzialmente irreversibile. Questo significa anche che per la prima volta siamo riusciti a incidere su quella dissonanza apparentemente irrisolvibile per cui i giovani, pur conoscendo le regole della guida sicura, non le applicano, perché le ritengono non loro e confidano ciecamente nelle proprie abilità”. La ricerca voluta da Zurich e realizzata da Fondazione Iard si è focalizzata sulle dinamiche di gruppo giovanili: in ogni classe sono stati individuati due studenti con caratteristiche di leadership riconosciuta, per un totale di 120 giovani. Dapprima sono state raccolte le loro convinzioni sul tema; poi sono stati sottoposti a una serie di test di percezione visiva, messi a punto in collaborazione con il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Milano-bicocca, che hanno rivelato una forte sopravvalutazione delle loro abilità. Quindi i 120 leader sono stati invitati a parlare dell’esperienza e a proporla ai compagni di scuola. Nello spazio di un solo mese, ogni leader ha convinto in media tra i 5 e i 6 ragazzi a effettuare una serie di test e a compilare un questionario via Internet, per una redemption del 570% e un totale di 687 studenti coinvolti, pari al 51% del totale degli alunni delle 60 classi interessate (1.350 studenti). La ricerca, che nasce da un progetto di studio sulla sicurezza stradale avviato da Zurich nel 2000, ha anche evidenziato che il superamento dell’esame di guida ha un effetto demotivante sull’attenzione verso il comportamento al volante e che i giovani rifiutano le indicazioni che provengono dagli adulti, perché sono ritenuti poco credibili: "Parlano bene e poi sono loro i primi a fare diversamente", hanno dichiarato i ragazzi, che invece apprezzano il personaggio dei cartoni animati Homer Simpson, in quanto coerente con se stesso: “Lui fa quello che vuole ed è accettato per quello che è, non per quello che gli altri vorrebbero che fosse”. Zurich e Fondazione Iard hanno in corso contatti con alcune amministrazioni provinciali allo scopo di applicare la sperimentazione a tutte le scuole di provincia, con l’obiettivo di contenere la crescita annuale degli incidenti stradali che coinvolgono i giovani. Le scuole che hanno partecipato alla ricerca Zurich/ Fondazione Iard: Roma: Liceo Ginnasio Virgilio e Istituto Alberghiero 4° Ipssar; Napoli: Liceo Classico Genovesi e Istituto Tecnico Commerciale Ferdinando Galiani; Milano-cinisello Balsamo: Liceo scientifico “Giuseppe Peano” e Istituto Professionale Commerciale/turistico Parco Nord. |