In fondo alla rassegna potete trovare un
ulteriore intervento in merito ai commenti critici rivolti alla rassegna, a cui
è seguito uno scambio di opinioni tra Alessandro e l’interlocutore.
CORRIERE ADRIATICO
Sì del Senato alle
pene più severe
Il decreto anticipa
alcune norme contenute nel Ddl del ministro Bianchi ROMA - L’aula del Senato ha approvato il
decreto legge sulla sicurezza stradale che prevede maggiori controlli e l’inasprimento
delle pene in materia di sicurezza stradale. Il decreto, varato da Consiglio
dei ministri il 3 agosto, come prima risposta ai numerosi e gravi incidenti
sulle strade nel periodo estivo, passa alla Camera che ha tempo fino al 3
ottobre per la definitiva conversione. Il decreto anticipa alcune delle norme
contenute nel disegno legge del ministro Bianchi sullo stesso tema riguardante
in particolare i limiti di velocità e l’assunzione di alcol e droghe e relative
sanzioni. Il decreto, considerato a suo tempo dal
ministro dei Trasporti come un primo “segnale forte” prima del grande esodo
dalle città per le vacanze di agosto e varato d’urgenza in attesa
dell’approvazione definitiva di un ddl sulla sicurezza stradale ora all’esame
del Senato, è composto da sette articoli. L’articolo 1 riguarda la guida senza patente:
i trasgressori vengono puniti con un’ammenda che va da 2.257 a 9.032 euro.
L’articolo 2 impone limitazioni alla guida per i neopatentati: per i primi tre
anni non potranno guidare auto con potenza superiore a 50 chilowatt (prima era
60). L’articolo 3 riguarda i limiti di velocità: chi li supera di oltre 40 kmh
rischia una sanzione tra 370 e 2.000 euro e la sospensione della patente fino a
un anno. L’articolo 4 riformula le regole per l’uso dei
dispositivi radiotrasmittenti durante la guida: è consentito solo l’uso di
apparecchi a viva voce o dotati di auricolare. A chi trasgredisce è inflitta
una sanzione tra 148 e 594 euro e sospensione della patente da uno a tre mesi
se lo stesso guidatore compie un’ulteriore violazione nel corso di un biennio. L’articolo 5 punisce la guida in stato
ebbrezza o sotto effetto di droga: in precedenza c’era una sanzione uguale per
un tasso alcolico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro; ora si è introdotto
un limite intermedio di 0,8. Sono introdotte pene alternative con svolgimento
di servizi sociali in istituti dove sono ricoverati vittime di incidenti
stradali. L’articolo 6 riguarda la diffusione della
consapevolezza dei rischi legati all’alcol. Si impone alle discoteche ed ai
locali di affiggere appositi cartelli per indicare i tassi alcolici pericolosi
e le infrazioni che si rischia di commettere. L’articolo 7 stabilisce che le disposizioni si
applicano anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in
vigore del decreto, purchè il procedimento penale non sia concluso. Dopo aver
approvato la conversione del decreto, i senatori hanno cominciato ad esaminare
il disegno di legge complessivo sempre in materia di sicurezza stradale che era
stato messo a punto dal ministro Alessandro Bianchi prima di agosto. Il ddl è
stato già approvato dalla Camera il 27 giugno 2007 e se non viene modificato
diventa legge. VIRGILIO LOCCESE
IL GAZZETTINO (Rovigo)
PORTO VIRO Due giorni contro
l’alcolismo (m.g.b.) Due intense giornate, a Porto Viro,
domani e sabato, tutte dedicate al problema dell’alcolismo, che si sta
dimostrando emergenza specie in Polesine. Le ultime indagini dimostrano come ci
si accosti all’alcol in età sempre più giovane, e come l’eccesso del bere
costituisca una dipendenza non inferiore a quella da altre sostanze. Se
l’alcolismo è un problema per le ripercussioni che ha sulla famiglia e sulla
società (vedi i numerosi incidenti stradali), è altrettanto vero che dalla
dipendenza si può uscire e ne sa qualcosa l’Acat, l’Associazione degli
alcolisti in trattamento. Nell’ambito del progetto relativo all’approccio
ecologico-sociale al problema e alla formazione in campo alcologico,
organizzato dall’Acat polesano con il contributo ed il patrocinio del Centro
servizi per il volontariato, della Provincia e del Comune di Porto Viro, del
Dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 19 di Adria, nonché di varie
associazioni di volontariato, domani al Centro turistico nautico di Porto Viro,
dalle 14.30 alle 18.30, verrà trattato il tema dei Club degli alcolisti in
trattamento, quale capitale sociale. Sabato, nella stessa sede, dalle 9 alle
13, il tema in discussione sarà "Come prendersi cura della rete: il Centro
alcologico territoriale funzionale provinciale. Quali prospettive?". Nel
pomeriggio, dalle 15 Interclub delle Acat polesane, per parlare di "Club
degli alcolisti in trattamento e le reti di promozione della salute", che
prevede l’intervento del dottor Giovanni Aquilino. Momento di particolare
importanza sarà costituito dalle premiazioni degli ex alcolisti.
IL GAZZETTINO (Belluno)
L’Ulss 1 scende in campo con alcune
iniziative volte a combattere la sempre più diffusa dipendenza
Musica e teatro per
dire no all’alcol
Gli appuntamenti,
aperti a tutti, si terranno a Santa Giustina e a Sedico Teatro, musica e momenti didattici. Sono
questi gli ingredienti messi in campo dall’Ulss 1 nell’ultima campagna contro
l’abuso dell’alcol.Nell’ambito delle attività di prevenzione e di
sensibilizzazione ai problemi alcolcorrelati, infatti, il Dipartimento delle
Dipendenze e il Centro Alcologico Territoriale coordinato da Alfio De Sandre
realizzerà nei prossimi giorni due importanti iniziative. Da lunedì 24 a
sabato 29 settembre, a Col Cumano di S, Giustina, si svolgerà il "Corso di
sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolocorrelati e
complessi (Metodo Hudolin)".L’iniziativa è aperta a tutti i professionisti
e volontari e si pone come obiettivo la sensibilizzazione sulle problematiche
alcolcorrelate e la promozione di un coinvolgimento personale nei programmi
territoriali basati sui Club degli Alcolisti in Trattamento presenti da anni in
provincia (attualmente se ne contano 58).Durante la stessa settimana, giovedì 27
settembre presso il Salone Casa della Dottrina "Mons. Paolo
Simonetti" di Sedico alle 20.30, si terrà uno spettacolo intitolato
"An ombra de manco an omo de pì". L’evento è organizzato dalla Ulss 1
e dall’Arcat Veneto (Associazione Regionale dei Club degli Alcolisti in
Trattamento) in collaborazione con il Comune di Sedico, la Proloco, la
parrocchia di Sedico-Roe-Bribano, il gruppo Insieme si può, l’associazione
Conz, il Ctg Sedico e l’associazione di Promozione sociale Ah Beh. Lo
spettacolo vede il coinvolgimento del duo musicale "Mario e Bruno"
che propone canzoni e dialoghi per riflettere sulle problematiche legate
all’uso di alcol.La serata rientra nel progetto regionale
"Giovani e Alcol" che prevede come area prioritaria di intervento la
Prevenzione Primaria e interessa la popolazione giovanile tra i 14 e i 29 anni
e gli adulti di riferimento nell’ambito della scuola e del tempo libero
(genitori, insegnanti, dirigenti e preparatori atletici delle società sportive,
educatori).L’obiettivo è sensibilizzare i ragazzi e gli
adulti significativi a mettere in atto comportamenti autonomi e sobri che
promuovano la salute personale, familiare e della comunità di appartenenza.
BASILICANET
(RI) A VENOSA UN CORSO SU ALCOLISMO E DISAGIO
PSCICHICO Sabato 22, alle ore 9.00, presso l’Auditorium
dell’ospedale S.Francesco di Venosa inizia il corso teorico-pratico “Alcolismo
e Disagio Pscichico-Un Giano Bifronte”. Operatori diversi di servizi diversi
frequenteranno quattro giornate di formazione e aggiornamento per creare i
presupposti necessari alla condivisione degli stessi obiettivi e degli stessi
metodi di trattamento e per attivare una rete di servizi integrati sul
territorio. Oltre agli operatori del Servizio Tossicodipendenze e del
Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl 1, che promuovono e organizzano
l’iniziativa, partecipano alle attività formative anche gli operatori della
Casa circondariale di Melfi e quelli dei servizi sociali comunali. Questi i temi delle quattro giornate di
studio, che verranno illustrati da esperti nelle varie discipline e
approfonditi con esercitazioni di gruppo: 1. 22 settembre: diagnosi e trattamento
farmacologico dell’alcolismo nei disturbi comorbili ( sovrapposizione, cioè, di
alcolismo e patologia psichiatrica) ; 2. 29 settembre: complessità del trattamento
di pazienti con doppia diagnosi-L’uso di una nuova “Scienza Normale”: la
psicoterapia; 3. 6 ottobre: intervento integrato
ambulatoriale e territoriale; 4. 13 ottobre: Doppia diagnosi: Unica
patologia- Unico trattamento? Alla base del corso di formazione ci sono la
consapevolezza che la mancanza di comuni strategie di intervento tra operatori
di Servizi e di Agenzie diverse, impegnati nel campo dell’alcolismo e del
disagio psichico, determina molto spesso una dispersione di risorse e
l’esigenza di creare un rete solida di servizi in grado di assicurare
prestazioni di qualità e continuità assistenziale.
L’ADIGE
«Niente alcol? Le feste falliscono» Associazioni e Pro
loco rispondono «ni» al Comitato sanitario di ALBERTA VOLTOLINI TIONE - Sulla proposta di delibera, approvata,
lunedì sera, dal Comitato di distretto sanitario Giudicarie-Rendena con
l’obiettivo di ridurre il consumo di bevande alcoliche durante feste, incontri
e manifestazioni patrocinate o sostenute dalle amministrazioni comunali, le
associazioni e le Pro loco rispondono con un «ni». Daniele Bertolini,
presidente del Consorzio turistico «Valli Giudicarie», dice che «limitare il
consumo di alcol durante iniziative organizzate dalle associazioni può essere
un inizio, ma il problema deve essere affrontato globalmente. Come
amministratore (del Comune di Montagne) certamente non sarò contrario
all’approvazione della delibera, tuttavia bisogna pensare anche ad altri
interventi. Ribadisco che come inizio va bene, ma il provvedimento non deve
essere solo uno slogan, né dobbiamo pensare che risolva il problema. Iniziative
come quella di far pagare di più la birra e meno le bibite mi stanno bene, ma
impedire totalmente la somministrazione di alcol durante le feste non farebbe
altro che condurre quei dieci che si ubriacano al bar più vicino, si
sposterebbe solo il problema». Nelle Giudicarie Esteriori, il Gruppo giovanile
«Quadra», già da qualche anno si interroga sull’uso eccessivo di alcol. «Le
indicazioni della delibera - spiega Samuel Dalfior - per noi non sono una
novità. Ci siamo già mossi di nostra spontanea volontà. Non abbiamo mai
somministrato super-alcolici e la vendita della birra è sempre stata interrotta
un’ora prima della conclusione della festa. L’eccessivo uso di alcol non è
giustificato, non deve essere proibito, ma bisogna farne un uso intelligente,
impegnarsi sull’informazione. Le amministrazioni non ci aiutano nell’affrontare
questo problema, potrebbero fare molto di più». «L’anno scorso - racconta
invece Vigilio Bazzoli, presidente della Pro loco di Roncone - ho organizzato
una festa senza alcol. Il risultato? Un pubblico di sette persone. L’idea
proposta dal Distretto di cercare di limitare il consumo di alcol è sanissima,
ma una Pro loco deve pensare anche al bilancio, non nel senso di guadagnarci,
ma di coprire le spese, dell’orchestra, della Siae… Non è penalizzando le
singole Pro loco che si risolve il problema». E in Val Rendena? «Facendo
un’analisi delle varie feste che organizziamo - conclude il presidente del
Consorzio Pro loco Val Rendena Mauro Collini - mi sembra che quelle dedicate
interamente alla birra siano ormai superate. Stiamo cercando di crescere
culturalmente, di proporre alternative di qualità come concerti, spettacoli di
cabaret, manifestazioni sportive e rappresentazioni teatrali legate alla
riscoperta delle tradizioni, insomma di alzare il livello. È vero che le
iniziative e le serate gastronomiche sono accompagnate da birra e vino ma, per
quello che vedo, in misura contenuta. Il Consorzio, in ogni caso, non si tira
indietro rispetto all’attenzione sul problema alcol». Insomma, pur senza
proibizionismo assoluto, un percorso virtuoso è già stato imboccato. Sembra,
infine, che le iniziative delle Pro loco non abbiano «storia» nel fare concorrenza
a certi bar dove, tra le 18 e le 19 del pomeriggio, è diffuso l’«happy hour»:
paghi uno, prendi due.
IL GAZZETTINO (Padova)
Al Naviglio "più
bevi e meno paghi"
Un volantino
distribuito al Portello invita a consumare sempre più alcol: 2 spritz a 2
euro I baristi del Naviglio si fanno beffa del vice
sindaco con delega al sociale, Claudio Sinigaglia, e dell’assessore alle
Politiche giovanili, Claudio Piron. Entrambi impegnati in una importante
battaglia contro l’abuso di alcol tra i ragazzi. La sfida agli
amministratori pubblici è rappresentata da un volantino che, distribuito lungo
il Piovego, pubblicizza il pub "Ai Dadi" con lo slogan "Più bevi
meno paghi". La réclame invita a consumare alcol dalle 19 alle 22, perchè due
spritz costano solo 2 euro, due bicchieri di sangria lo stesso 2 euro e due
calici di vino, l’incredibile prezzo di 1 euro. Lo spot cartaceo invoglia pure
a giocare con i dadi e se vinci, sempre nell’orario compreso dalle 19 alle 22,
bevi gratis alcol fino a stare male.Non c’è che dire, la manifestazione estiva del
"Naviglio", che chiuderà i battenti il 30 di settembre, non fa che
stupire. Ricordiamo che a metà agosto gli esercenti sono stati beccati a
somministrare alcolici a dei ragazzini di 14 anni. Poi, tra la sera del 24
agosto e la notte del 25 è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, proprio
lungo i bar del Portello, il narcotrafficante croato ricercato dalla polizia
internazionale Walter Juren. Mentre la sera dell’8 settembre, ancora sul lungargine
del Piovego, sono stati aggrediti "don Spritz" e la iena Pif solo
perchè stavano girando alcune scene con una telecamerina nascosta.Un panorama non certo edificante e che oscura
l’azione di prevenzione all’alcol del vice sindaco Claudio Sinigaglia. Non più
tardi di due settimane fa, sia Sinigaglia che Piron, avevano invitato i baristi
a evitare di versare da bere a chi già ubriaco. E pochi giorni fa l’assessore
alla Polizia municipale, Marco Carrai, aveva detto ad Adriano Solinas, titolare
del Caffè Madrid e portavoce dei baristi del Naviglio, di cercare di tenere un
comportamento consono alle leggi. Tutto disatteso.Marco Aldighieri
IL GAZZETTINO (Padova)
Predica bene, ma razzola male il ... Predica bene, ma razzola male il Comune di
Padova. Se da una parte, come ricordiamo anche nell’articolo accanto, i suoi
assessori promettono lotta senza quartiere contro l’alcolismo, minacciando
provvedimenti contro i baristi che smerceranno alcol ai minori di 16 anni o
istigheranno al bere con spritz in "offerta speciale", dall’altro,
proprio l’amministrazione di palazzo Moroni dà il suo patrocinio alla festa di
fine estate "Vivi il fiume" sul lungargine Boschetto, gestita
dall’Associazione Green Village Peoceto. Una festa con "musica, spettacoli e
manifestazioni a carattere culturale, sportivo e ricreativo" - si legge
nel depliant. Ma il programma pubblicizzato annuncia anche per domani il
"Caipirinha party con Capoeira", per venerdì il "Mojito party e
dj set", per sabato il "Rum&pera party con gruppo latino americano",
per sabato 29 il "Sangria party e spettacolo di flamenco". Tutte serate che non
si preannunciano dunque all’insegna della sobrietà. Ci auguriamo che i nostri
assessori siano però lì pronti a vigilare, visto che la festa lungo il fiume
sarà da richiamo per giovani e giovanissimi.
L’ADIGE
Riparte l’happy hour,
birra a fiumi
Alla fine rifiuti
ovunque e il gestore fa il netturbino di IRENE VIOLA Nonostante il vento freddo è stata grande
l’affluenza all’ happy hour universitario del martedì al Bar Fiorentina, che
ieri ha inaugurato la stagione. Centinaia di giovani si sono radunati tra via
Calepina e piazza D’Arogno, rallegrati da uno spettacolo di giocolieri che si
sono esibiti con il fuoco sul selciato ai piedi della scalinata che scende da
via Garibaldi. Una studentessa, che occhieggia tra la folla alla ricerca dei
compagni, si lamenta: «Non c’è poi mica tanta gente...». Siamo a Trento e un
motivo per lamentarsi lo trovano tutti. La folla non si muove, ondeggia. I
ragazzi raggiungono a stento, e dando di gomito, la porta del bar e quando ne
riemergono, reggendo insieme fino a tre o quattro bicchieri di plastica ricolmi
di birra o spritz, la metà del liquido un po’ schizza sulle persone assiepate,
un po’ finisce per terra, creando una sgradevole mistura appiccicaticcia. «È
l’unico locale aperto, veniamo qui per questo», commenta un giovane. Peccato
che girato il Duomo il Caffé Mozart e il Bar Duomo in via Verdi siano
spalancati, come il Caffè Italia in piazza Duomo oppure il Pub Posta in via
Santissima Trinità, che è pieno di persone ma non ha la stessa folla
all’esterno. Dietro al bancone del bar Fiorentina il personale si è
organizzato, e spilla in continuazione bicchieri di birra, piccola e media,
così come prepara in anticipo lo spritz. L’happy hour, dalle 18 alle 21, offre
birra e spritz ad un euro al bicchiere. Passata l’ora una birra piccola nel
bicchiere di plastica costa 1,80 euro, una media viene 3 euro, ma va via lo
stesso come il pane durante una carestia. «Vengo qui perché l’happy hour si fa
all’aperto», confida una studentessa, che grida ai compagni: «Ho preso le
birre, andiamocele a bere lì in mezzo a tutti gli altri». E su un tappeto di
bicchieri di plastica e lattine che crocchiano il gruppetto faticosamente si
avvia. Oltre alla plastica spuntano anche lattine e bottiglie di birra, vino e
superalcolici che vengono portate da fuori per «correggere» le bevande oppure
per bersele lisce. Una volta finite le bottiglie vengono lasciate su qualsiasi
superficie disponibile, dalla quale cadono urtate dai movimenti della folla.
Qualche bottiglia, più resistente di altre, viene usata per palleggiare un po’.
Una volta rotta i cocci suscitano la più completa indifferenza tra i ragazzi,
così come gli innumerevoli pacchetti di sigarette, lattine e bicchieri
abbandonati sul selciato della piazza, sui gradini delle scale, dentro le
fioriere, sotto i cespugli del giardino in piazza D’Arogno, sui tettucci delle
auto, sui davanzali delle finestre. Basta che non sia un cassonetto.
All’esterno del bar ci sono dei grandi cesti per la raccolta dei rifiuti ma
nessuno se ne cura troppo. È già difficile parlare. Impensabile o forse troppo
difficile spostarsi per gettare i bicchieri e mollare così la «posizione». I
ragazzi si incontrano, parlano, bevono e fumano. D’altronde non c’è molto altro
da fare. «Se si lamentano di noi sono solo degli ipocriti - sibila una
studentessa vicentina - Con quello che paghiamo d’affitto i residenti
dovrebbero solo stare zitti. Prima ci tolgono la musica e ora vorrebbero
toglierci l’happy hour. Che si decidano, non possono avere la botte piena e la
moglie ubriaca». Alle 23 le serrande si abbassano. Dopo un’ora il luogo è
deserto. Colpa anche del freddo e poi il giorno dopo c’è lezione. Il personale
del bar, gestore in testa, armati di ramazza e sacchi di plastica perlustrano
fino a notte fonda vie, piazza e giardini e riempiono sacchi su sacchi di
immondizia
IL TRENTINO
Patenti ritirate e automobili poste sotto
sequestro. Tassi alcolici superati anche di cinque volte Salasso contro i
brilli al volante Multe per 20 mila euro
elevate in cinque giorni dai vigili TRENTO. Bilancio pesante nell’ambito del
progetto sicurezza al volante, teso a contrastare il consumo di alcool tra gli
automobilisti. In soli cinque giorni, dal 12 al 17 settembre, la polizia
municipale ha ritirato cinque patenti per guida in stato di ebbrezza ed ha
elevato multe per oltre ventimila euro. I primi tre episodi risalgono a mercoledì 12
settembre: alle 17.40 una vigilessa ha fermato in via Torre Vanga un
quadriciclo condotto da un quarantacinquenne di Pergine che manifestava sintomi
riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. L’alcoltest confermava la prima
impressione: il tasso alcoolemico era pari infatti a 1,26 grammi per litro. Il
nuovo articolo 116 del codice della strada, riformato dal decreto legge 117 del
3 agosto scorso, per i tassi compresi tra 0,8 g/l e 1,5 g/l prevede l’arresto
fino a tre mesi e un’ammenda da 800 a 3.200 euro, con la sanzione accessoria
della sospensione della patente da tre a sei mesi. Il quadriciclo è stato
inoltre sottoposto a sequestro ai fini della confisca. Lo
stesso giorno, verso le 20, sempre in via Torre Vanga una pattuglia della
Polizia Municipale ha fermato una Subaru che procedeva a zig zag. Il
conducente, un sessantunenne di Trento, era chiaramente ubriaco. L’alcoltest ha
rivelato un tasso alcoolemico di 1,93 g/l. In questo caso (valori superiori a
1,5 g/l) hanno fatto scattare un’ammenda di 6000 euro e la sospensione della
patente. Sempre
il 12 settembre, verso le ore 23.45, sulla strada provinciale 76, a Meano, una
pattuglia della Polizia Municipale ha intimato l’alt a una Fiat Punto che
procedeva a zig zag. Visto che il conducente non mostrava alcuna intenzione di
fermarsi, gli agenti l’hanno inseguito e raggiunto. Alla guida della Punto
c’era un trentunenne di origine bulgara, domiciliato a Giovo, in evidente stato
di ebbrezza come confermato dall’alcoltest, che rivelava un tasso alcoolemico
di 2,5 g/l, che ha fatto scattare una sanzione di 6.000 euro e la sospensione
della patente. Il
quarto episodio è avvenuto il 14 settembre verso le ore 18.50: in corso III
Novembre una vigilessa in servizio di viabilità ha fermato una Nissan Micra che
procedeva con andatura incerta. Parlando con l’agente, il guidatore - un
trentaquattrenne di Trento - manifestava sintomi riconducibili all’abuso di
sostanze alcoliche. L’acoltest ha infatti dato esito positivo, segnalando un
tasso alcoolemico pari a 0,78 g/l, che ha fatto scattare un’ammenda da 2.000
euro, con la sanzione accessoria della sospensione della patente da tre a sei
mesi. La
quinta patente è stata ritirata lunedì pomeriggio 17 settembre verso le 18.15
in via San Vito a San Donà. In questo caso a intervenire è stato il vigile di
quartiere, chiamato da alcuni passanti perché una Daewoo Lanos procedeva con
una strana andatura. Individuata l’auto il vigile ha sottoposto all’alcoltest
il cinquantacinquenne di Folgaria che si trovava alla guida: la prova ha
rilevato un tasso alcoolemico pari a 2,34 g/l, che ha fatto scattare una sanzione
di 6.000 euro e la sospensione della patente.
IL GRECALE
Lucera: tolleranza
zero per i guidatori
Nel mirino l’abuso di
alcol e stupefacenti di Riccardo Zingaro Lucera - Tolleranza zero per i guidatori in
stato di ebbrezza e controlli serrati soprattutto nel fine settimana. La
dichiarazione di guerra alle infrazioni al Codice della strada è stata
annunciata dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Lucera Pantaleone
Grimaldi. Anche grazie all’ormai famoso decreto approvato proprio ieri al Senato
e in attesa di essere convertito in Legge dalla Camera, arriva un giro di vite
con l’inasprimento delle sanzioni, specie per i giovani che vengono scoperti ad
abusare di sostanze alcoliche e stupefacenti. Già nello scorso fine settimana
30 carabinieri armati di etilometro portatile hanno operato su tutti comuni di
competenza pizzicando tre persone con un tasso alcolemico ben tre volte
superiore al limite consentito. In questi casi a saltare sono almeno 10 punti
sulla patente e che diventano 20 per i giovani con meno di tre anni di
esperienza alla guida. Importante, comunque, è anche il valore del tasso
alcolico riscontrato che può portare nei casi più gravi a 6.000 euro di multa,
l’arresto fino a 6 mesi e al sospensione della patente fino a 2 anni.
EMERGENZA ALCOLICSMO (Tratto da CALCIOTOSCANO)
Empoli, niente alcol
per la gara contro lo ZurigoEMPOLI - Divieto di somministrazione di
bevande alcoliche nel territorio comunale per tutta la giornata, in occasione
della partita tra Empoli-Zurigo, in programma allo stadio Castellani la sera di
giovedì 20 settembre. Il provvedimento è stato preso con una ordinanza
comunale, a seguito della nota della Polizia di Stato di Empoli, con la quale
viene manifestata l’opportunità di mettere in atto misure cautelative per
ridurre, in via preventiva, il consumo di bevande alcoliche in occasione
dell’incontro di calcio valevole per la Coppa Uefa. (*) Il provvedimento
scatterà a partire dalle 10, quando è previsto l’arrivo dei tifosi ospiti.
L’ordinanza vieta la somministrazione di bevande alcoliche dalle 10 del mattino
fino a dopo il termine della partita, quando tutta l’area interessata sia stata
lasciata, dalle due tifoserie. Le violazioni saranno punite con una sanzione
amministrativa da 516 a 2.582 euro.(*) Nota: negli articoli spesso viene fatta
confusione tra i termini somministrazione e vendita. Quindi non sempre è
possibile comprendere la portata dei provvedimenti. È ovvio che il semplice
divieto di somministrazione avrebbe un effetto contenuto. In ogni caso limitare
l’uso degli alcolici, in occasione di partite di calcio, sta diventando una
consuetudine. Gli alcolici moltiplicano gli altri fattori di rischio: la
violenza negli stadi è già di per sé un grave problema. Gli italiani perdono
le guerre come fossero partite di calcio e le partite di calcio come fossero
guerre. (Winston Churchill).
IL MATTINO
RAVELLO Stop alla vendita di
alcol dopo le 23 Ravello. Stop alla vendita di bevande
alcoliche a partire dalle 23. La decisione è del sindaco di Ravello che con un’ordinanza
(la 69 del 17 settembre) ha vietato agli esercizi commerciali del paese la
somministrazione di alcolici da asporto nelle ore notturne in seguito agli
schiamazzi “tali da turbare la quiete pubblica”. Il dispositivo, varato in via
sperimentale, durerà fino al 31 ottobre ed è stato emesso per evitare,
soprattutto da parte degli stranieri, sia intemperanze che l’abbandono presso i
monumenti e le strade di contenitori di bevande alcoliche. L’ordinanza prevede
due tipi di divieti: il primo, dalle 23 alle 7 del giorno successivo, riguarda
la vendita per asporto delle bevande alcoliche di qualsiasi gradazione e in
qualsiasi contenitore; il secondo, dalle 24 fino alle 7, la somministrazione e
il relativo consumo presso l’esercizio commerciale e nelle aree in concessione.
L’ordinanza, che viene applicata anche in casi in cui gli esercizi effettuino
servizio a domicilio, non risparmia neppure le strutture alberghiere e i
ristoranti che sono obbligati ad attenersi alle disposizioni contenute nelle
due fasce orarie. Per queste ultime tipologie commerciali è però prevista una
deroga. Infatti, presso alberghi e ristoranti, la somministrazione di alcolici,
limitatamente al consumo sul posto, è consentita solo per eventi come matrimoni
e feste “e comunque non oltre mezzanotte e mezza”. ma.am.
IL TRENTINO
«Basta con la guerra ai bar» Si vogliono i giovani ma che restino muti La
gestrice dell’Art Cafè chiede scelte chiare: «Siamo maltollerati» ROVERETO. «La storia della multa - che ho
saputo dal giornale - mi dà fastidio, ma la chiarirò appena mi sarà notificata.
Mi preme di più aprire un discorso complessivo, su cosa vogliamo che sia il
centro cittadino». Federica Gatti, 24 anni, è la gestrice dell’Art Cafè.
Multata per avere servito da bere ad un ubriaco (fatto che contesta) vuole
andare oltre. E chiedere che si esca dall’ambiguità: si vogliono i giovani in
centro, ma poi chi ce li porta è malsopportato. «Io
faccio la barista - si spiega - e la misura della capacità di fare il mio
mestiere me la dà il numero di clienti che ho. Tanti ragazzi che frequentano il
bar per me sono una soddisfazione. Ho degli orari e delle regole, che mi sono
stati dati dal comune, e li rispetto. Alle 22,45 smettiamo di servire alcolici;
alle 23 spegniamo le luci e via. Ma sono più le sere che verso le 22 vigili o
polizia passano a controllare e dirci che c’è troppo rumore che non vediamo
nessuno. E allora non capisco più. Il venerdì e il sabato sera in città ci sono
più ragazzi che massaie il martedì. E gli unici punti di ritrovo per loro sono
i bar. Sono i ragazzi a far vivere il centro, e noi siamo quelli che ci li
portano. Però non c’è bar che non abbia continui problemi col vicinato e con
l’amministrazione perchè poi quei ragazzi, anche dopo la chiusura, non spariscono
nel nulla. E magari si fermano a parlare in strada. E’ un problema? Si può
anche decidere di sì. Ma allora si smetta di dire che bisogna tenere i ragazzi
in città, o addirittura attirarli da fuori. Non si diano più licenze per bar
diversi da chi serve caffè in orario di ufficio e ci si rassegni a vedere
partire la sera i giovani per altri luoghi. Al contrario, non si tratti da
delinquente e minaccia per la quiete pubblica chi investe dei soldi per rendere
attraente il suo locale, e con esso la città». Non è
un discorso nuovo, ma quella in cui Federica Gatti mette il dito è una piaga
mai sanata. Da quando in epoca ormai remota, l’unico pianobar della storia
cittadina (il Triunfo) chiuse per le lamentele del vicinato. Ci sono delle
norme e vanno rispettate, ma alla “quiete” cittadina questo non basta. E alle
10 di sera non vanno a letto nemmeno gli scolari elementari. Quanto
al caso specifico della multa. Il ragazzo - oggettivamente ubriaco - era stato
allontanato dal bar mezz’ora prima dell’intervento della polizia. Si era
fermato sulla panchina a pochi metri dal locale. Se è stato trovato con una
birra in mano, dicono al bar, può essere benissimo che gliel’abbia passata un
amico che ne ha prese più d’una. O che la bottiglia arrivasse da altrove. Di
certo non sono stati loro a servirlo. (l.m)
MERATEONLINE
Robbiate: spettacolare
incidente notturnoAustista alla guida in stato di ebbrezza"Una scena da film". Così l`hanno
definito i testimoni che hanno assistito all`impressionante incidente che ha
avuto luogo a Robbiate, in via Milano alla rotonda in corrispondenza della
"Primauto", nella notte di mercoledì 19 settembre, poco prima delle
23. Questi i fatti, secondo quanto raccontato da chi ha visto la scena. Due
giovani, un ragazzo D.C. 25enne di Verderio e una ragazza F.C. 23enne di
Carnate erano a bordo di una Fiat Bravo di colore scuro e viaggiavano in
direzione di Verderio.I due, forse per l`accertata guida in stato di
ebbrezza del ragazzo al volante, sembra non abbiano visto l`imbocco della
rotonda o se ne siano accorti quando ormai era troppo tardi: l`auto è salita
sull`aiuola e per il contraccolpo ha sbandato verso destra, proseguendo la sua
corsa andando ad impattare contro alcuni " panettoni" posti a bordo
della carreggiata, che hanno fatto da "rampa di lancio", facendo
schizzare l`auto con il muso verso il cielo, per poi ricadere sul fianco
sinistro qualche metro più avanti, andando ad invadere anche la carreggiata
opposta. Dalla direzione di Verderio proveniva un`altra automobile, che però
fortunatamente si trovava a qualche metro di distanza ed è riuscita a frenare
in tempo, evitando uno scontro ben più grave.I due giovani sono stati subito soccorsi da
alcuni ragazzi, che si trovavano in un parcheggio a qualche metro di distanza:
sembra che il ragazzo sia uscito dalle lamiere della vettura con le proprie
gambe, mentre la ragazza sia stata aiutata, anche perché presa dal panico.
Entrambi sono stati confortati dai presenti in attesa dei soccorritori del 118,
intervenuti in pochi minuti sul luogo dell`incidente, che hanno verificato la
non gravità delle loro condizioni e li hanno portati in via precauzionale al
pronto soccorso del Mandic di Merate. Sul posto sono anche giunti i
carabinieri, per i rilievi del caso e per deviare il traffico, inizialmente bloccato
completamente, poi solo su una carreggiata, fino alla rimozione dei veicolo,
avvenuto dopo circa un`ora dall`impatto. Sono intervenuti sulla scena dell`incidente
anche i vigili del fuoco, che hanno ribaltato l`auto per riportarla in
posizione dritta per farla rimorchiare dal carrattrezzi e per liberare la
strada dai numerosi vetri e pezzi lasciati dall`auto. Inoltre, hanno illuminato
con dei fari supplementari la zona, particolarmente buia anche a causa del
mancato funzionamento del lampione che si trova al centro della rotonda.E i testimoni e chi passa di lì con frequenza
ci ha spiegato come effettivamente la scarsa illuminazione in quel tratto di
strada sia estremamente pericolosa, tanto che alcuni dei panettoni
"investiti" dall`auto pare fossero già danneggiati e spostati da
impatti con altri veicoli. "Quando si arriva qui, se non si conosce la
strada si fa molta fatica ad individuare la rotonda - ci hanno raccontato - chi
passa di qui di notte, anche se viagga ad una bassa velocità se ne accorge
all`ultimo momento. Basta andare un po` più veloci e diventa impossibile
frenare in tempo". A conclusione degli accertamenti, i
carabinieri hanno deferito in stato di libertà il ragazzo per guida in stato di
ebbrezza.
LA SICILIA
Guidava
ubriaco, fermato dai carabinieriUna sbornia ed un uomo con precedenti penali
ha incassato una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza.
Alfonso M. di 35 anni durante la notte tra martedì e ieri, mentre era a bordo
della propria Fiat Punto, è stato fermato dai carabinieri in piazza Calvario.
Positivo è risultato il test alcolemico. Viste le condizioni dell’uomo, è stato
trasferito con l’ambulanza del "118" al pronto soccorso del Vittorio
Emanuele dove è stato ricoverato.
IL GIORNALE DI VICENZA
INCENDIO DOLOSO. Provvidenziale il passaggio di una “gazzella”. Danni per 50 mila
euro. Resa inservibile la sala teatro e distrutti i costumi della storica via
Crucis
Debba, danno fuoco
alla canonicaFermati dai
carabinieri due giovani di 21 anni: «Eravamo ubriachi, l’abbiamo fatto senza un
motivo» I militari notano il fumo intorno alle 3 di ieri notte e avvisano i
vigili del fuoco, così evitano il peggio I due balordi hanno rotto due finestre
sul retro della sala “Don Camillo Folco” ora inutilizzabileFederico Ballardin Non avevano niente di meglio da fare e così,
al termine di una serata alcolica due giovani di 21 anni, R.F. di Longare e M.
B. di Vicenza, hanno deciso di concludere la serata appiccando il fuoco ai
locali della parrocchia di Debba, mandando in fumo anche la sala polivalente. I
danni sono stati piuttosto ingenti, si parla di 40, 50 mila euro - secondo una
prima stima sommaria - senza contare che la sala teatro “Don Camillo Folco”
serviva alla comunità per manifestazioni teatrali, feste, incontri conviviali. Il parroco don Roberto Castegnero è scosso
dall’accaduto perchè l’episodio paralizzerà per molto tempo l’attività e non
solo della comunità di Debba dal momento che la sala polifunzionale serviva
altre 4 parrocchie della zona, essendo la più grande e versatile. Mancava un
quarto d’ora alle tre, ieri in via Riviera Berica 796. Una pattuglia dei carabinieri della compagnia
di Vicenza nota che dall’oratorio che si trova proprio dietro alla chiesa di
Debba fuoriesce del fumo. Vengono avvertiti i vigili del fuoco che riescono a
spegnere le fiamme dopo ore di lavoro. Solo allora i militari riescono a
ricostruire l’accaduto e si accorgono che i vetri di due finestre sul retro
dell’oratorio sono state infrante. È chiaro che l’incendio non può che essere
di origine dolosa. Giunti nelle sale proprio al di sotto della
sala teatro, i militari scoprono che l’incendio è stato appiccato proprio in un
deposito della canonica, dove vengono custoditi vestiti d’epoca per la
rievocazione della via crucis che attira ogni anno circa 800 persone fino al
colle Bugano. Si tratta di un evento caro alla comunità
religiosa locale e particolarmente suggestivo, ma ora tutto il materiale è
andato distrutto. Il calore sprigionato dalle fiamme ha piegato un condotto di
areazione che dal soprastante palco della sala polifunzionale aspira l’aria
fino all’esterno. Le fiamme riescono così ad insinuarsi nel pertugio e a
raggiungere la sala “Don Camillo Folco” dove attaccano il palco. Il fumo nel
frattempo invade tutti i locali, rovinando pareti, tinte e impregnando
praticamente tutto ciò che incontra. Venerdì, 21 Settembre 2007
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