Ricevo e volentieri diffondo. Proposta inserimento programmi informativi e/o riabilitativi per
persone fermate per alcol e guida Nell’iter per trasformare decreto 117 in legge passato al senato e che
dovrà passare alla camera , accanto all’inasprimento delle pene non vi è nessun
accenno all’obbligatorietà di partecipazione per i trasgressori articolo 186 ad
incontri di informazione e responsabilizzazione e a percorsi riabilitativi per
coloro che abbiano problemi alcolcorrelati. Quanti da anni lavoriamo in questo
ambito conosciamo le potenzialità preventive di questi incontri. Attraverso
questo canale in questi anni, in alcune provincie (es Trento e Cremona )si sono
raggiunti con successo moltissimi giovani. L’obbligatorietà permetterebbe di
raggiungere un grandissimo numero di persone in tutte le regioni con notevole
ricaduta su un gruppo già ad alto rischio per alcol e guida. Si potrebbe provare a proporre come già fatto da alcune associazioni
questa integrazione dentro il decreto per affiancare alle sanzioni anche dei
percorsi educativi. PROPOSTA ART 5 comma 7 ….il conducente si sottoponga a visita
medica secondo le disposizioni del comma 8. Tutte le persone fermate per
violazione art 186 dovranno partecipare obbligatoriamente ad incontri
informativi e/o riabilitativi in caso di presenza di problemi alcolcorrelati.
A carico delle regioni e delle provincie autonome di Trento e Bolzano, con
l’attivazione dei Servizi competenti, la definizione dei modi e tempi di espletamento
dell’obbligatorietà dei programmi . Il coordinamento interistituzionale “Alcol sicurezza e promozione
della salute della Vallagarina” è pienamente d’accordo con la proposta Luigino
Pellegrini Coordinatore Servizio Alcologia Distretto Sanitario Vallagarina Tel 0464/ 403611 fax 0464/403690 L’ADIGE I carabinieri fermano l’auto e denunciano il conducente Barista chiama il «112» per un ubriaco alla guida Grazie all’attenzione ed alla
solerzia della barista un uomo che, ubriaco, si è messo alla guida è stato
fermato dai carabinieri prima che potesse provocare un incidente. Il controllo
è avvenuto verso le 18 di mercoledì, a Trento sud. Sottoposto ad alcoltest, superava di ben quattro volte il limite. A
finire nei guai - con la denuncia per guida in stato d’ebbrezza e la patente
ritirata - è un 43enne di Trento, S.P. le iniziali del nome. L’uomo era chiaramente alterato dall’alcol
quando si è messo alla guida: la scena non è passata inosservata alla barista a
cui si era rivolto poco prima per avere qualcosa da bere. La donna si è
rifiutata di versargli alcolici, come è previsto dalle norme, e l’uomo ha preso
la via dell’uscita. Era così brillo che è caduto subito dopo aver superato la
soglia, ma imperterrito si è messo al volante. La donna, preoccupata per le
condizioni di quella persona e per le conseguenze che un uomo poco lucido alla
guida porta con sé, ha chiamato il 112 spiegando la situazione. La
pattuglia del radiomobile ha intercettato pochi istanti dopo l’auto descritta
dalla barista e ha proceduto con i controlli. L’automobilista era evidentemente
alterato dall’alcol e il test a cui è stato sottoposto ha dato esito positivo,
fra i 2.10 ed i 2.20 su un limite di 0.50 milligrammi per litro. (*) (*) Nota: il lodevole
comportamento di questa barista, in una comunità di persone responsabili, è un
comportamento normale. Diventa notizia perché il senso
civico dei cittadini spesso lascia a desiderare, in una cultura del “farsi gli
affari propri” che è l’esatto contrario della solidarietà. Se questo automobilista, recidivo
per guida in stato di ebbrezza, verrà costretto a riflettere sul suo
comportamento , magari in uno dei corsi auspicati da Luigino Pellegrini nella
comunicazione riportata ad inizio
rassegna, capirà che deve essere grato alla barista per aver fatto sì che
venisse fermato. TRENTINO Alcol, denunciato grazie alla «soffiata» Era entrato in un bar e poi è stato fermato dai carabinieri
alticcio TRENTO. Si era presentato in un bar mercoledì sera ma era così
evidentemente ubriaco che la cameriera lo ha invitato ad uscire e ad andare a
casa. E la cameriera non aveva torto. La stessa persona, infatti, è stata
fermata dopo pochi minuti da una pattuglia dei carabinieri che, grazie
all’etilometro, ha scoperto che aveva un tasso di alcol nel sangue pari a 2.20.
Ricordiamo che il limite previsto dalla legge è di 0.5 microgrammi per litro. Il tutto è successo mercoledì sera. La persona in questione, un
trentino di 43 anni (P.S. sono le sue iniziali) ad un certo punto entra in un
locale e chiede qualcosa da bere. Chi in quel momento è dietro il bancone si
rende conto che il cliente ha già esagerato con l’alcol e quindi si rifiuta di
servirgli dell’altro alcol. L’uomo, senza replicare, è ritornato sui suoi passi
inciampando anche prima di risalire in macchina. A questo punto dal bar è
partita una telefonata alla centrale dei carabinieri per avvertire che una
persona ubriaca si era messa al volante di una macchina. Il timore era che in
quelle condiziono potesse fare un incidente facendosi del male o ferendo altre
persone. La pattuglia dell’Arma si è quindi messa sulle tracce dell’auto in
questione rintracciandola a ridosso del centro della città. La vettura è stata
bloccata e l’autista è stato sottoposto ad un controllo con l’etilometro. Il
risultato è stato positivo. In quarantenne aveva nel sangue un tasso di alcol
pari a 2.20, quindi quattro volte superiore a quello previsto dalla legge. A questo punto è scattata la denuncia per guida in stato di
ebbrezza oltre al ritiro della patente. Una
procedura non sconosciuta alla persona che l’ha subita visto che non era la
prima volta che veniva beccato alticcio al volante. E quindi era già stato
denunciato per guida in stato di ebbrezza. IL GAZZETTINO (Treviso) Sei mesi per un omicidio colposo ... Sei mesi per un omicidio colposo causato da guida in stato d’ebbrezza.
(*) Un furgone che travolge un ciclista, alle 22 della notte del 20 novembre
2006 in via Guizza a Covolo di Pederobba, causando la morte dell’investito una
settimana dopo il sinistro. Il
conducente dell’autocarro aveva nel sangue 1,88 grammi /litro di alcol. La
pena, chiesta dall’imputato (Stefano Poloniato di 43 anni) e concordata con il
pm Antonio De Lorenzi, è stata di 6 mesi.
Il minimo edittale, che il gup Gianluigi Zulian si è sentito chiedere ieri
mattina durante l’udienza preliminare celebrata in tribunale. Sei mesi per aver
travolto un ciclista causandone la morte, guidando ubriaco con un tasso
alcolico quattro volte superiore al limite consentito dalla legge. La
richiesta concordata dalle parti è stata presa in visione dal dottor Zulian,
che ieri l’ha respinta: il minimo edittale gli dev’essere sembrato una pena
comunque un po’ troppo lieve. Anche perchè l’investitore, dopo soli due mesi
dall’incidente, ha avuto indietro la sua patente e attualmente circola libero
sulle strade. Ora andrà nominato un nuovo giudice (l’attuale è
incompatibile) a cui potrebbe essere richiesto un nuovo patteggiamento. Il
presupposto ad una richiesta di soli 6 mesi si pena è che il ciclista avrebbe
proceduto contromano: in realtà, secondo le perizie e i verbali in mano al gip,
procedeva a sinistra e quindi comunque regolarmente. Proprio per questo, essendo
il conducente del furgone in stato di ebbrezza, non sussisterebbe un concorso
di colpa tale da giustificare il minimo della pena. L’incidente era avvenuto a
Covolo il 20 novembre del 2006; nell’investimento, cadendo dalla bici, Roccon
aveva riportato una lesione cranica e diverse fratture alla cassa toracica.
Ricoverato in Rianimazione a Montebelluna, non era mai migliorato; si era
spento il 26 novembre. L’uomo abitava in via Giotto a Cornuda. Al momento
dell’incidente, ha valutato il gup Zulian, via Guizza a Covolo era ben
illuminata, ed anche la bicicletta aveva i fanalini accesi. Il ciclista poteva
quindi essere ben visibile, anche se la fatalità a volte gioca brutti scherzi. Se al Poloniato è andata male per
quanto concerne l’accoglimento del patteggiamento, così non può dirsi per la
sua patente che gli è già stata restituita, a gennaio 2007. Con il nuovo
decreto Bianchi avrebbe aspettato da uno a due anni; la legge prevede
addirittura la revoca del documento in caso di recidiva. Chissà se il nuovo
giudice, nominato dal presidente del tribunale, avrà la stessa convinzione del
dottor Zulian. La nuova pena concordata tra l’accusa, sostenuta dal pm Antonio
De Lorenzi, e la difesa del Poloniato, dovrà comunque essere superiore ai 6
mesi già "tentati". Mediamente la pena comminata per un omicidio
colposo su strada è di 12 mesi: nonostante l’ubriachezza evidente, il
patteggiamento in questa occasione avrebbe voluto ottenerne esattamente la
metà. Serena Masetto (*) Nota: a questo proposito vi
invito alla lettura dell’articolo al seguente link http://forum.studenti.it/generale/608358-giustizia-italiana.html
ASAPS.IT Genova Claudio Burlando, attuale Presidente della Regione Liguria, percorre un
chilometro di autostrada in contromano Si qualifica come deputato e gli agenti della Polizia Stradale hanno
potuto solo redigere una relazione di servizio. Per la multa probabile seguito (ASAPS) – Percorre più di un chilometro in contromano ma nessun
punto decurtato dalla patente di guida e nessuna multa elevata. Per il momento.
A commettere l’infrazione è stato Claudio
Burlando, ex Ministro dei Trasporti, oggi Presidente della Regione Liguria.
Domenica scorsa lungo l’autostrada A10 una pattuglia della Stradale è stata
chiamata per un intervento al casello di Genova-Aeroporto. Ad attenderli alcuni
automobilisti infuriati e spaventati perché si erano visti la morte in faccia,
materializzata nella Mitsubishi Space Runner guidata da Burlando. Gli agenti
hanno calmato gli animi e si sono avvicinati alla macchina parcheggiata. Solo
che Burlando, al posto di mostrare la patente di guida, ha fornito agli agenti
la tessera da deputato, tra l’altro scaduta. Gli “stradalini” hanno preso nota
del documento, telefonato in centrale per gli accertamenti e poi si sono dovuti
limitare a redigere una relazione di servizio, che sarà ora esaminata dal
comando della Stradale e alla quale potrebbe conseguire la redazione del
relativo verbale. Nella relazione si legge: “Alla guida della Mitsubishi si
trovava tale Burlando Claudio, nato a Genova il 27.04.1954, identificato
mediante tessera della Camera dei Deputati numero 938... Quest’ultimo ammetteva
quanto sostenuto dagli utenti senza dare un giustificato motivo alla manovra
effettuata”. E in coda alla relazione: “La pattuglia, non avendo comunque
accertato l’infrazione in oggetto, si asteneva dal contestare alcun tipo di
sanzione, limitandosi ad informare il comandante telefonicamente e a redigere
la presente”. Secondo la ricostruzione dei poliziotti, il presidente ligure
proveniva dagli Erzelli, una collina dove sono depositati i container vuoti del
porto di Genova e voleva dirigersi verso il mare, ma ha sbagliato strada.
All’altezza dell’ingresso autostradale con ogni probabilità intendeva fare
inversione e passare sull’altra carreggiata. Le due strade, però, sono divise
prima da una barriera di catene, poi dal guard-rail in cemento. Così è partito
in contromano, tenendosi rasente ad un muraglione sulla sinistra, forse
sperando di trovare uno spazio nella barriera e cambiare senso di marcia. Tutto
sommato è andata bene. Non si è fatto male nessuno. Ha patito solo un po’
l’immagine per quel tesserino esibito che non era proprio necessario. (ASAPS) (*) (*) Nota: qualcuno potrebbe
chiedersi che cosa ci fa questo articolo in una rassegna stampa su vino, birra
e alcolici. Il problema è che non potevamo sapere se questa vicenda c’entra con
l’alcol, perché l’ex Ministro dei Trasporti non è stato sottoposto ad etilometro.
TRENTINO Una festa per dire che senz’alcol è bello Ziano, ritorna domani sotto il
tendone «Diversamente divertente» FRANCESCO MORANDINI ZIANO. Non ci sarà l’invito formale agli avventori dei bar a non
consumare bevande alcoliche come lo scorso anno, ma la festa “Diversamente
divertente” nonostante la defezione dei giovani del gruppo parrocchiale di
Ziano che avevano diligentemente curato questo aspetto della manifestazione,
verrà riproposta domani presso il tendone di Ziano, per l’occasione opportunamente
riscaldato. Alla presentazione c’erano l’assessore comunale Maria Chiara
Deflorian, referente del progetto, i rappresentanti dell’As Cauriol, che cura
la parte burocratica, il dottor Claudio Zorzi, Loris Capovilla, per i giovani
del Decanato di Fiemme e amministratore di Molina, Michele Fontana ed altri
dello spazio giovani “L’idea” di Cavalese e quelli della “Baracca” di Ziano. La
festa quest’anno presenta alcune novità e molti giovanissimi gruppi musicali.
Si inizierà nel pomeriggio alle 15 con i giochi gonfiabili e con un
divertentissimo torneo di calciobalilla umano cui tutti possono iscriversi
gratuitamente. Ci sarà anche un toro meccanico per chi vorrà cimentarsi in un
rodeo affiancato all’esibizione delle ragazze della “Line dance country”. Alle
17 si inizierà con la musica del gruppo del Centro giovanile di Cavalese “Lost
in Doom”. Alle 18.15 sarà la volta dei “Sounth Punk” e alle 19.30 della cena a
base di penne all’amatriciana offerte dalla Famiglia cooperativa Val di Fiemme.
Si riprenderà alle 20.30 con “Line dance country” mentre alle 21.30 ci sarà la
lotteria musicale, gestita dal Dj Farina che sarà anche protagonista in
chiusura dalle 24 alle 1. La musica dal vivo si concluderà con i gruppi “Silly
Boys”, che si esibirà alle 22, e “Back trip”, alle 23. Visto il successo dello
scorso anno ci sarà ancora il barman Giuseppe Facchini, insegnante della scuola
alberghiera di Tesero, che non solo preparerà
assieme ai ragazzi degli squisiti cocktail analcolici, ma che terrà anche una
sorta di improvvisato corso per preparare cocktail, sempre rigorosamente senza
alcol. Perché il messaggio importante per i giovani - spiega Michele
Fontana - è appunto quello di far loro capire che possono divertirsi anche
senza lo “sballo”. «L’importante è la partecipazione dei giovani - gli fa eco
Loris Capovilla - molti non ci credevano al 100%, ma l’importante è tentare di
far passare il messaggio». Molti i premi della lotteria tra cui 4 skipass. TRENTINO «Paura? No, credo nel progetto del sindaco». La priorità: riannodare il discorso sugli asili nido «Il regolamento andrà ridiscusso» E sulla battaglia all’alcol ammorbidisce l’intransigenza di
Manzana L’INTERVISTA Mirella Stofella assessore al debutto ROVERETO. E’ stato un po’ come il primo giorno di scuola, ieri,
per Mirella Stofella. Tutto il giorno a ricevere complimenti e auguri, prima di
fare una capatina in ufficio per salutare e conoscere lo staff. Che fosse lei
il nuovo assessore in sostituzione del dimissionario Renato Manzana lei lo ha
scoperto assieme ai colleghi della maggioranza pochi minuti prima dell’annuncio
del sindaco in consiglio comunale. Mirella Stofella ha fatto l’insegnante per
quarant’anni, prima alle medie poi all’Ipc don Milani ed è stata scelta anche
in virtù di questa esperienza professionale. Non sono ancora state
ufficializzate le deleghe, ma è scontato che le saranno affidati gli stessi
incarichi che aveva Renato Manzana, l’assessore dimissionario: e cioè
istruzione e informazione. Lunedì, Stofella parteciperà alla sua prima giunta. Più emozionata o più
preoccupata? Tutt’e due le cose, se devo essere sincera. C’è l’onore di essere
chiamata a questo incarico e nello stesso tempo la preoccupazione di fare bene
in un settore molto delicato come quello dei giovani. Ho ricevuto tantissime
telefonate di congratulazioni e di augurio “bipartisan” e di questo sono
felice. Spero che siano state tutte sincere. Il sindaco doveva scegliere fra
lei e Milena Bertolini. C’è stata competizione tra voi? Direi proprio di no. Marilena è stata leale e corretta. La
maggioranza è unita anche da questo punto di vista. Il sindaco ha fatto le sue
valutazioni, potendo contare sulla fiducia di tutti quanti. Lei è digiuna di politica. Non
teme di restare schiacciata da logiche che, in un certo senso, avevano lasciato
deluso il suo predecessore Manzana? Nel 2005 avevo sposato il progetto civico di Valduga con
convinzione, proprio nella logica di sostituire i partiti che avevano portato
la città in una spirale di litigiosità insopportabile. Ma io non sono contro i
partiti, anzi li ritengo importanti. Ma in quel momento serviva un progetto
civico che desse slancio alla città. Ma quel progetto è ancora in piedi? Certo, e i risultati si vedono. Ci credo e anche per questo ho
accettato l’incarico. Dovrà riprendere il discorso
lasciato in sospeso da Manzana. A cominciare dal regolamento degli asili nido. Manzana ha lavorato bene. Solo su questo aspetto ci sono state
delle difficoltà che hanno portato alle sue dimissioni. E lei cosa pensa del
regolamento? Che lo porteremo avanti facendo le giuste correzioni. Torneremo al
dibattito e al confronto a cominciare dalla commissione. Poi c’è l’altro argomento caldo
su cui Manzana ha combattuto a lungo, scontrandosi parecchio con giovani e
associazioni. Lei concorda sulla linea “zero alcol”? Direi che io sto sulla linea
“alcol meno”. Qui Manzana è stato drastico, ma è ben vero che con i giovani
bisogna stare attenti con le mezze misure. E’ un argomento molto delicato come
lo sono tutti quelli che riguardano i giovani. Ho insegnato tanti anni e li
conosco, conosco le loro difficoltà nel ritrovarsi in una società piena di
disvalori. Allora ammorbidirà il decalogo
antialcol di Manzana? Mi pare assolutamente prematuro
parlare di questo. Il sindaco non mi ha ancora dato formalmente la delega. CYBERMED.IT PRODUTTORI ALCOLICI AL MINISTERO, CAMPAGNA A GIOVANI ROMA, 20 SET - Si e’ svolto questa mattina al ministero
della Salute un incontro tra i produttori di bevande alcoliche e il
sottosegretario Gian Paolo Patta per individuare soluzioni per l’avvio di una
campagna informativa che freni l’uso smodato dell’alcol tra i consumatori,
specie tra le giovani generazioni. (*) ’’Il ministero ha dichiarato Patta si sta muovendo a tutto campo al fine
di migliorare la qualita’ della vita dei cittadini, avviandoli ad un consumo ragionevole delle bevande alcoliche con
esortazioni non terroristiche o di stampo proibizionista ma con consigli
dettati dal buon senso e dalle indicazioni degli esperti’’. L’incontro, inserito nell’ambito
del progetto Guadagnare Salute avviato dal dicastero da alcuni mesi, si muove
nell’ottica della sensibilizzazione della collettivita’ a un uso consapevole
dell’alcol da parte di soggetti a rischio come i giovani, prevenendo le
disastrose conseguenze provocate dalle stragi del sabato sera. Fonte: Ansa/Federfarma http://www.cybermed.it/index.php?option=com_content&task=view&id=15267&Itemid=134 (*) Nota: più volte abbiamo
espresso la nostra perplessità: queste iniziative sono efficaci solo se portano
a diminuire i consumi, l’interesse dei produttori alcolici è opposto. IL GAZZETTINO (Padova) SPRITZ. BOCCIATA L’IDEA DI SALMASO (FI) PER UNA COMMISSIONE
SPECIALE «I bar spingono a bere, le associazioni tacciono» Il volantino distribuito al
Naviglio che pubblicizza il bar Ai Dadi con
lo slogan "più bevi meno spendi", ha fatto infuriare il
vicesindaco con delega al sociale, Claudio Sinigaglia. Una réclame che di fatto
scredita la campagna contro l’abuso di alcol da parte dei giovani portata
avanti proprio da lui e dall’assessore alle Politiche giovanili, Claudio Piron. «Una pubblicità di questo tipo è
da irresponsabili - ha sentenziato Sinigaglia - e soprattutto non capisco come mai le tre associazioni di
categoria non intervengano. Il loro silenzio mi fa pensare a una complicità con
tutti quei baristi che mancano totalmente di senso civico. Questo volantino rappresenta lo sbando
della coscienza etica. Chi lo ha prodotto oltre a volere fare un
dispettuccio al Comune, danneggia quei giovani che, attirati dalla pubblicità,
abusano con l’alcol. Posso capire il
senso degli affari, ma non è possibile fare sempre quello che si vuole». A
pubblicizzare il consumo di alcol, però, ha provveduto pure il Comune
patrocinando la manifestazione "Vivi il fiume" (golena del Green
Village Peoceto da domani fino al 30 settembre) con una serie di serate
musicali con annesso parti alcolico. «Non so chi abbia autorizzato il
Comune a patrocinare un tale tipo di iniziativa - ha affermato Sinigaglia - io
comunque non sono d’accordo». Interviene anche l’assessore alla Polizia
municipale, Marco Carrai: «Il volantino prodotto dal bar Ai Dadi è il simbolo di una politica commerciale
deplorevole. Un’azione che guarda al portafoglio e non alla salute dei ragazzi.
Per quanto riguarda invece - ha continuato Carrai - la manifestazione
"Vivi il fiume" c’è da dire che è stata presentata come un’iniziativa
culturale e poi si sono privilegiate altre logiche». Si difende così il
concessionario dell’area di verde "Green Village Peoceto", Fabrizio
Arena: «Si tratta di un evento culturale non di un business alcolico.
All’interno di serate dedicate allo spettacolo si offre agli associati la
possibilità di bere un cocktail in tema. Non lo faccio per vendere spritz». Intanto, ieri pomeriggio a
palazzo Moroni, si sono riunite tre commissioni, Politiche educative, Politiche
alla persona e Politiche economiche per esaminare la situazione. Dopo le
relazioni degli assessori Pieruz e Carrai e quello di tecnici e capisettore c’è
stato poco spazio per la discussione. Alla fine i capigruppo hanno deciso che
il dibattito sullo spritz sarà rimandato al secondo consiglio utile. In mezzo
si riuniranno le commissioni, non si sa ancora se insieme o separate, per
approfondimenti. Alberto Salmaso, Forza Italia: «Nella mia mozione avevo
proposto la Commissione speciale per lo spritz. È necessaria ma non la vogliono
fare. Secondo: avevamo sospeso la discussione nell’ultimo consiglio perché non
c’era il sindaco e ora vogliono dilazionare i tempi». Aurora D’Agostino:
«Meglio così. La mia mozione invece va nel senso di individuare azioni sociali
positive per risolvere il problema. Per me prima di andare in consiglio
basterebbe un solo approfondimento in commissione». Marco Aldighieri IL GAZZETTINO (Rovigo) ASCOM CONFCOMMERCIO Tecchiati: «La lotta all’alcol non si combatte con il
proibizionismo» «Il divieto di somministrare
alcol dall’una alle sei del mattino decorre dal sesto mese successivo l’imminente
pubblicazione della legge medesima e previo analogo provvedimento delle regioni
e delle province autonome confinanti con il Veneto. In mancanza di tale
provvedimento il divieto scatterà dalle ore 2». Lo precisa una nota dell’Ascom
Confcommercio. «Indipendentemente dall’adeguamento o meno delle regioni
limitrofe, rimane comunque una misura proibizionistica che oltre a risultare
inefficace per la lotta all’abuso di alcol, colpirà pesantemente i 20 mila
pubblici esercizi veneti», dice Daniele Tecchiati direttore dell’Ascom di
Rovigo e segretario provinciale della Fipe, la federazione più rappresentativa
della categoria. «Sono infatti scontate
- aggiunge Tecchiati - le ripercussioni negative sul turismo e sui livelli
occupazionali causate da un provvedimento che ignora le vere stategie
contrastanti l’abuso di alcol. (*) Strategie che dovrebbero essere
incentrate sull’educazione, sulla formazione, sulla prevenzione, sui maggiori
controlli all’esterno dei locali e non su un proibizionismo che ha sempre fallito
dove è stato attuato in quanto facilmente raggirabile da coloro che consumano
alcol in maniera irresponsabile». L’Ascom fa sapere di attendere il testo
definitivo della legge con la pubblicazione della stessa sul Bur per poi
illustrare agli associati i contenuti di una normativa che presenta comunque
numerose ed interessanti innovazioni, come l’eliminazione delle quattro
tipologie in cui attualmente si distinguono i bar, dai ristoranti e dai locali
di intrattenimento con l’accorpamento in un’unica tipologia o come la maggiore
discrezionalità offerta all’esercente in materia di chiusura settimanale o la
nuova disciplina in materia di pubblicità dei prezzi. «Soprattutto - conclude
Tecchiati - la regolamentazione molto più rigida riservata ai circoli privati
che sostanzialmente vengono equiparati ai pubblici esercizi ponendo fine alle
forme di concorrenza sleale sempre più frequenti negli ultimi anni. Attenzione
poi ai requisiti professionali per accedere alla professione acquisibili
esclusivamente con l’apposito corso di 120 ore in quanto sono state abolite le
agevolazioni previste dalla vecchia normativa». L’Ascom è naturalmente a
disposizione per ulteriori informazioni telefonando al 335.7054098. (*) Nota: è vero il contrario:
intervenire sugli orari di somministrazione è proprio uno dei provvedimenti
considerati efficaci dai maggiori esperti di settore. IL GAZZETTINO (Pordenone) ASCOM-FIPE Alcol e promozione della cultura della salute Prevenzione e promozione della
cultura della salute sono al centro del convegno "Alcol? No grazie! Io ci tengo al mio futuro", promosso da
Ascom-Confcommercio e Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), in
collaborazione con la Provincia di Pordenone e dell’Ass 6, sul tema dell’abuso
di bevande proibite tra i minori, che si terrà, domani, dalle 9.30, in Fiera.
«Il consumo di alcol fra i giovani - ricorda Sergio Lucchetta, dell’Ascom - è
un fenomeno preoccupante e in forte incremento. Su come tentare di arginarlo si
ritroveranno a discuterne Paolo Cimarosti, responsabile Servizi alcologia
dell’Ass. 6; Edi Sommariva, direttore generale Fipe-Confcommercio di Roma;
Paolo Foramiti, referente Aibes. Nell’occasione - aggiunge - presenteremo la
nostra campagna "Alcol vietato a meno 16" avviata la scorsa primavera
tra i baristi, affinchè non somministrino bevande alcoliche ai ragazzini». Dopo
il convegno prenderà il via la Gara di Cocktail analcolici - Trofeo Bruno
Redivo riservata ai ragazzi degli Istituti alberghieri del Triveneto.
"Parole versate" è il titolo della competizione successiva con gli
operatori del settore che parteciperanno all’Open inserito nel circuito Aibes
del Triveneto. Il via è fissato per le 14.30. Nel Padiglione 5 della Fiera si
può visitare anche la mostra Golden Prisma sui calendari fotografici d’autore e
quella sul Corridoio 5. Si tratta di una mostra multimediale sul corridoio
trans-europeo, che porterà il visitatore dall’epoca romana ai giorni nostri
fino a dare uno sguardo a quelli che saranno gli effetti e le ricadute che la
realizzazione di quest’opera implicherà nella nostra regione. VITA Bere moderato, piacere a prova di palloncino di Paolo Massobrio La storia della Fondazione Cuniolo nasce da un fatto tragico: Pier
Paolo Cuniolo, socio di una società di comunicazioni, viene investito da un
camion, mentre torna a casa da Bologna. L’autista era ubriaco, Pier Paolo muore
sul colpo. Uno shock. Ma gli amici non si perdono d’animo e lo ricordano con un
Istituto che vuole mantenere vivo il problema. Ora, mi ha colpito l’altro
giorno ricevere da Efrem Bovo, il
fondatore, una lettera sul tema del vino, dove non c’erano i toni da reprimenda
che si leggono sui giornali, ma un consiglio. “Anche a me questa estate veniva
l’orticaria a vedere fiumi di articoli sull’alcol e la guida. Ma vogliamo dirlo
una volta chiaramente che si può cenare e degustare un buon vino senza essere
fuori legge? Innanzitutto il vino si degusta e l’acqua si beve e poi ti
racconto un episodio. Ci siamo trovati una sera proprio per verificare su di
noi se il palloncino per il tasso alcolemico ci beccava in castagna. Abbiamo
preso un primo, un secondo, un dolcino e accompagnato il tutto con un calice a
portata. Dopo una ventina di minuti abbiamo soffiato dentro il sacchetto
comperato in farmacia per verificare se eravamo in condizioni regolari ed era
tutto a posto. Dubbiosi abbiamo costretto Lorenzo a bere un liquore e soffiare
subito dentro al palloncino senza aspettare quei 20 minuti richiesti e i
cristalli del beccuccio si sono colorati di quel verde pericoloso indicato
sulle istruzioni”. Bè, è stato illuminante il racconto, se non altro perchè
smentisce quell’eccesso di preoccupazione che il tono gridato dei giornali
aiuta a incrementare. Non c’è piacere più grande che bere moderato, così come
non c’è cosa migliore che essere presenti a se stessi. (*) Anche i ristoratori
dovrebbero adeguarsi, ad esempio tornando a dare il vino a bicchiere, oppure
con il servizio che consegna la bottiglia ancora da finire a fine pasto. In
ogni caso consiglio anche di riscoprire un vino ideale, come il Lambrusco,
costa poco, è buono e la sua alcolicità è contenuta. Il migliore assaggiato di
recente è quello di Sorbara. Provate quello di Paltrinieri di Sorbara o di
Bicocchi di Nonantola. Starete bene. (*) Nota: il problema è che
ciascuno considera “moderato” e corretto il proprio bere, pur a quantità
diverse, il problema è che la sensazione di “essere presenti a se stessi” ce
l’hanno anche persone con i riflessi ormai appannati. Anche per questi motivi, prima di guidare non bisogna consumare
bevande alcoliche. Questo articolo mi ha lasciato
perplesso. L’Osservatorio Omnes sulla
sicurezza stradale http://www.omnesosservatorio.it/
, che è un’emanazione dell’Istituto Cuniolo, è stato in prima linea nella
battaglia contro la “Drive Beer”, che proprio di un consumo moderato di alcol
prima di guidare faceva il suo punto di forza. Attendiamo un chiarimento
dall’amico Efrem Bovo. LAMEZIAWEB.BIZ Ubriaco investe auto e picchia il guidatore Guida in stato di ebbrezza,
tampona un veicolo, aggredisce il conducente dell’auto tamponata e poi si dà
alla fuga. È successo l’altra sera, in pieno centro storico. Protagonista un
giovane di 23 anni, Andrea Cavaliere, che è stato arrestato dai carabinieri del
Nucleo radiomobile della locale compagnia e dagli uomini della compagnia di
pronto intervento operativo del battaglione "Sicilia". Il giovane è stato arrestato in
flagranza di reato. È accusato di lesioni dolose, guida in stato di ebbrezza e
fuga in occasione di sinistro stradale con feriti. Secondo quanto hanno ricostruito
gli uomini dell’Arma, l’uomo, nel pieno centro storico di Nicastro era ubriaco
e stava guidando la propria auto quando ha investito un’altra macchina in
transito, a bordo della quale viaggiava un uomo di 40 anni insieme alle figlie
di 12 e 5 anni. Dopo l’urto, Andrea Cavaliere ha aggredito a pugni il
conducente dell’altra auto per poi darsi alla fuga con la sua vettura, nel tentativo
di far perdere le sue tracce e quindi sfuggire alle sue responsabilità. Ma grazie alla pronta reazione
della vittima che ha telefonato al "112" la fuga è stata breve.
Infatti dalla centrale operativa dei carabinieri della Compagnia lametina sono
state inviate sul luogo dell’incidente due pattuglie che dopo brevi ricerche
hanno intercettato il fuggitivo e l’hanno portato in caserma. Portati nel
locale ospedale civile, la vittima dell’aggressione e le due figlie sono stati
medicati avendo riportato ferite guaribili con alcuni giorni di prognosi. L’arrestato, durante le formalità
di rito, è stato sottoposto ad esame alcol-test, risultando positivo. Nei suoi
confronti, pertanto, è stata applicata la nuova normativa recentemente
approvata dal governo con decreto legge che dispone l’arresto di chi guida
ubriaco. La magistratura ha subito convalidato l’arresto. TARGATOCN.IT Alba: questa sera si riflette sull’alcol Alba: questa sera con il CSV si riflette sull’abuso di alcol Riflettere sulle motivazioni e
sugli effetti dell’uso smodato di alcol, pratica sempre più diffusa tra le
donne ed i giovanissimi. E’ questo l’obiettivo della serata che le associazioni
che compongono la Delegazione CSV di Alba, Langa e Roero propongono questa sera
alle 21 nel Cinema Moretta di Alba. Nel corso della riunione, intitolata ’Alcol
piacere di conoscerti! Testimonianze, riflessioni, presentazioni e proposte del
Volontariato di Alba, Langhe e Roero’ interverrà anche Mario Bertani, referente
del Ser.T. di Asti oltre che servitore ed insegnante di un C.A.T.. Parteciperanno alla serata i
vertici del Centro Servizi per il Volontariato ’Società Solidale’ di Cuneo,
oltre alle Associazioni: ’Proteggere Insieme’, A.C.A.T. Alba, Langhe e Roero,
’ALEC’, ’Geografalbum’, ’L’arcobaleno VIP’, ’C.V.A.’ e il Centro culturale San
Giuseppe. I volontari proporranno interessanti filmati e sketch a tema. La serata è ad ingresso libero ed
aperta a tutti. Per informazioni contattare la
sede di Cuneo del CSV al numero 0171/605660. L’ARENA di Verona BUSSOLENGO. Oggi un incontro dell’Ulss Alcol e guida, rischi che si moltiplicano Due incontri sul tema delle
dipendenze da alcol e droga. Oggi alle 9 nella sala riunioni
del Centro Polifunzionale dell’Ulss 22 e 28 settembre ’07, alle 9 presso la
Sala Riunioni del Centro Polifunzionale dell’Ulss 22 in via Carlo Alberto Dalla
Chiesa, l’assessore regionale ai Politiche Sociali , Stefano Valdegamberi
inaugurerà il primo dei due incontri formativi sul tema “Responsabilità professionali nell’ambito dei Servizi per le Dipendenze”.
L’altro è in calendario venerdì 28 settembre. Le relazioni sono state affidate
all’avvocato Ernesto Mancini, responsabile del Servizio Legale Interaziendale
delle Ulss 20 e 22. Il Dipartimento delle Dipendenze dell’Ulss 22, diretto dal
dottor Raffaele Ceravolo, gestisce, tra l’altro, la “Rete
Alcologica”dipartimentale, per la prevenzione e la lotta all’alcolismo. Ad esso si affiancano il progetto
«Alcol e Guida», interventi di informazione e prevenzione nelle scuole guida
del territorio, il progetto Pilota “Siamo…sicuri?”; il progetto «Benessere
donna straniera», ovvero l’ assistenza sociosanitaria alle prostitute che
frequentano la statale 11. L.B. OPINIONE.IT Caro Direttore, sono favorevole all’arresto per chi guida in stato di ebbrezza,
smaltire la sbornia con una notte in galera non fa male a nessuno. Sono
d’accordo al ritiro della patente a chi causa incidenti mortali e che non gli
sia più ridata vita natural durante. Preciso che vino non è uguale ad alcool, e
che si sta criminalizzando una bevanda che, se assunta in moderate dosi, ha
benefici che nessun altro alimento può vantare. Così facendo siamo arrivati al
proibizionismo del vino. (*) La
nostra società incapace di insegnare si limita a vietare. Con il divieto al
fumo abbiamo assistito ad una momentanea contrazione dei consumi, oggi tornati
ai livelli precedenti e abbondantemente superati, specie dai giovani, che da
sempre mal tollerano le imposizioni… anche noi vecchietti… ai bei tempi!!
Quando negli anni venti l’America introdusse il proibizionismo, i consumi
raddoppiarono, decuplicando i conti in banca di famiglie, oggi all’apice
dell’economia statunitense. Ci dimentichiamo della storia e delle nostre
radici. Nei secoli, il vino ha rappresentato la base della farmacopea
conosciuta, per non parlare delle implicazioni religiose filosofiche, sociali,
artistiche…Da Ippocrate alla scuola romana, Catone, Galeno alla scuola
salernitana, persino nei secoli bui del medioevo, nei monasteri oltre, a
rifocillare i pellegrini, si prestava assistenza medica con il vino, sostanza
base di numerosi medicamenti, fino ai
giorni nostri, dove le ricerche mediche nel settore, promettono interessanti
risultati. Invece di reprimere si insegni a godere diversamente,
convincendo i nostri giovani all’apprezzamento delle qualità della bevanda vino
in giusta dose. Il proibizionismo non ha mai portato benefici anzi ha sempre
peggiorato le cose: la storia insegna ma l’uomo non impara! Walter Perotti Presidente dell’Associazione
Osterie Italiane (*) Nota:mi devo essere perso
qualcosa. Voi sapete di proposte di legge tese a proibire di bere vino? Di che
cosa sta parlando questo signore? LA PROVINCIA DI SONDRIO Il sindaco di Delebio, Bonacina, si dice disponibile al confronto sulla
richiesta dei ragazzi di trasporto serale nel weekend «Il bus navetta va bene, ma non sia un alibi per bere» DELEBIO (m.c.p.) Arrivano dal
sindaco di Delebio, Lidia Bonacina, le prime reazioni alla proposta giunta da
un gruppo di ragazzi del paese di attivare un bus navetta nelle serate dei fine
settimana, nella tratta che potrebbe coprire la zona fra Colico e Morbegno,
dove sono situati numerose discoteche e locali pubblici frequentati dal popolo
della notte. Negli ultimi tempi infatti, molti giovani delebiesi e dei paesi
limitrofi preferiscono spostarsi a piedi o in bicicletta, lasciando
l’automobile parcheggiata sotto casa, per non rischiare, il sabato sera di vedersi
ritirata la patente. «Non vogliamo un
alibi per ubriacarci - affermano i ragazzi - ma il livello alcolemico oltre il
quale scatta il provvedimento di ritiro della patente secondo noi è troppo
basso e il rischio di non poter usare l’auto per un mese o magari di più, è
alto». Il primo cittadino di Delebio, informato dell’iniziativa si dice
disposto a portare la questione in giunta, purché arrivi sul suo tavolo una
richiesta formale. «Sono disposta a
discuterne, anche perché la percentuale degli incidenti stradali dovuti
all’abuso di alcool è molto alta anche nella nostra provincia, però attenzione
- tiene a sottolineare Bonacina - va
bene il bus navetta, se questa iniziativa può servire a salvare una vita umana,
ma non vorrei che istituendo questo servizio si rischiasse di lanciare ai
nostri ragazzi un messaggio sbagliato: va bene, ubriacatevi e poi salite sul
pullman». Per Bonacina si tratta di un fatto culturale legato a questa
generazione di giovani che «sembra che non riescano a divertirsi se prima non tracannano
una certa quantità di bevande alcoliche e, secondo me, questo è sbagliato». In
ogni caso, ben venga anche la proposta del bus navetta, servizio già attuato
con successo in altre zone della provincia proprio sulla scia di gravissimi
incidenti stradale nei quali persero la vita giovani di ritorno dai pub e dalle
discoteche. La proposta dei ragazzi vorrebbe coinvolgere attori pubblici come i
Comuni e la Comunità montana di Morbegno, ma anche i gestori dei locali o le
aziende di trasporto private che, su questa iniziativa potrebbe anche
guadagnarci. I giovani infatti sarebbero disposti anche a pagare un biglietto. TRENTINO Polemica in via Portici dopo le dichiarazioni della titolare del
locale «L’Art Cafè? Ci ha rovinato la vita» I residenti furiosi: altro che riqualificare il centro, creano solo
disagio ROVERETO. Da tre anni sopportano. Tutt’al più, quando esasperati,
si lamentano col titolare. E mai hanno voluto fare polemica. Ma quando si sono
letti sul Trentino le dichiarazioni della titolare dell’Art Cafè, secondo la
quale il bar riqualifica il centro storico nonostante le lamentele dei vicini,
non ci hanno visto più. Perchè - spiegano i residenti di via Portici - vivere tra sporcizia e musica techno
sparata a mille è già una tortura. Ma sentirsi presi in giro è peggio. E’ gente tranquilla, quella che vive in via Portici. Ha l’aria
pure di essere gente che si sa divertire. E’, soprattutto, gente che nulla ha
contro i locali pubblici: «Siamo pieni di locali qui intorno - spiegano i
residenti, riuniti in un comitato - E ne siamo contenti. Ci sono il Doge, la
Cripta, la pizzeria, il ristorante cinese, il “Le mani al cielo”. E nessuno di
loro ci disturba, anzi. La Cripta, che tiene aperto fino alle due, in dieci
anni non ha mai creato problemi. Ed è una regola vedere i diversi gestori, il
mattino presto, mentre puliscono fuori dal locale. E’ gente molto corretta». La questione è proprio l’Art Cafè. Perché - spiegano - nonostante
gli sforzi di convivenza pacifica, la vicinanza si è ormai trasformata in un
disagio continuo: «Il primo problema è
la musica techno, sparata a mille. Non è un’esagerazione: fa venire le
palpitazioni. La sparano a volte a partire dalle 17 e fino alle 23. Ma è
capitato che arrivassero anche fino alle 2. Ormai non possiamo più stare in
casa, vibrano le pareti. In alcune occasioni, per rallegrare gli ospiti,
sono pure state messe le casse in strada, per aumentare l’intensità della
musica». E a dimostrazione che non stanno esagerando, mostrano la perizia -
fatta fare a proprie spese - di un tecnico. Che ha misurato l’intensità del
rumore concludendo che, al momento della misurazione, i limiti erano
«ampiamente superati». Con questi dati in mano il comitato si è presentato in
municipio, chiedendo di essere tutelato. L’amministrazione ha quindi realizzato
un’ulteriore misurazione, sulla base della quale si valuteranno i provvedimenti
da adottare. Ma a rendere la vita complicata ai residenti non è solo la musica.
E’ - dicono - l’intero contesto: «Il
locale dovrebbe chiudere alle 23 ma in realtà, spesso, a quell’ora vengono solo
abbassate le tende e si continua a vendere bevande. E la clientela crea disagi.
Ci sono spesso ubriachi, si ascoltano bestemmie e volgarità urlate a pieni
polmoni, urinano sui muri e sulle porte delle nostre case, rompono bottiglie e
lasciano un’enorme quantità di mozziconi di sigarette. E mai è stato pulito in
modo decente. Solo lunedì scorso, abbiamo notato una pulizia straordinaria,
per la quale ringraziamo il titolare. Ma abbiamo paura che tra 20 giorni saremo
da capo. Abbiamo chiesto più volte al titolare di venirci incontro, non ci ha
mai ascoltato. Così come non ascolta, quando gli chiediamo di invitare i suoi
clienti a tenere legati i cani, che spaventano i bambini e aggrediscono i
nostri animali. Abbiamo persino partecipato ad una riunione con lui e
l’assessore Sala, per raggiungere un accordo. Ma ci ha solo preso in giro,
assicurandoci che avrebbe venduto di là a breve. Non ce la facciamo più». Per risolvere la situazione, i residenti hanno pure fatto
un’offerta d’acquisto del bar. Ma anche quella strada si è rivelata non
percorribile. ALCOLONLINE Programma di formazione per l’identificazione precoce e per
l’attuazione dell’intervento breve finalizzato alla prevenzione dell’abuso alcolico
e del bere problematico 18 - 19 ottobre 2007 organizzato da ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Ufficio Relazioni Esterne Il programma di formazione per
l’identificazione precoce e per l’ intervento breve finalizzato alla
prevenzione dell’abuso alcolico e del bere problematico mira ad incrementare le
abilità, le conoscenze, le attitudini e la motivazione dei professionisti ed
operatori sanitari coinvolti nella valutazione del rischio alcolcorrelato degli
individui che bevono in maniera rischiosa o dannosa e che afferiscono ai
contesti sanitari specifici del SSN. Il programma di formazione è il
risultato di uno sforzo congiunto dei ricercatori dell’Osservatorio Nazionale
Alcol del CNESPS e del Centro OMS per la Ricerca sull’Alcol dell’ISS e dei professionisti italiani ed internazionali
che hanno partecipato al progetto europeo PHEPA (Primary Health care Project on
Alcohol, www.phepa.net ). Obiettivi specifici: . Acquisire le competenze specifiche sulla progettazione, sui
contenuti e sulle modalità tecniche, didattiche e di attuazione di un programma
di formazione per l’identificazione precoce e di intervento breve rivolto al
bere problematico. . Attuare, attraverso le competenze acquisite, un programma
di formazione per l’identificazione precoce e di intervento breve rivolto al
bere problematico e alla prevenzione dei problemi alcolcorrelati. . Integrare nella pratica professionale attività di
identificazione precoce e di intervento breve dei problemi alcolcorrelati. Il programma completo è scaricabile alla URL:
Sabato, 22 Settembre 2007
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