(ASAPS) 24 settembre 2007 – Stavolta abbiamo dovuto
scegliere solo tra incidenti mortali. L’ultimo weekend d’estate, il penultimo
di settembre, forse quello che sancisce la fine effettiva della bella stagione,
è stato un vero e proprio massacro, consumato a colpi di alcol e pirati, con
motociclisti che pagano il prezzo più duro. Tutta la settimana, del resto, è
stata caratterizzata da eventi plurimortali, come quello avvenuto giovedì 20
settembre ad Orbetello (Grosseto),
dove due sorelle di 16 e 17 anni e il loro nonno di 65, sono morte carbonizzate
nella Fiat Panda tamponata violentemente
da un camion, sull’Aurelia su uno svincolo. Venerdì pomeriggio l’orrore va in
scena sulla SS 75 bis, a Taverne di
Corciano (Perugia), dove un motociclista si è scontrato – non si sa il
perché – con un camion. È questo l’unico episodio non mortale al quale facciamo
riferimento. Nel violentissimo impatto, il centauro ha riportato l’amputazione
di un braccio ed una gamba, ed ora lotta per la vita al “Silvestrini”. Un altro
motociclista, 25enne, è morto a Messina,
nell’impatto tra la sua Yamaha 600 ed una una Lancia Y, condotta da una ragazza
rimasta illesa. Il terzo motociclista ha perso la vita a Lovoleto di Granarolo (Bologna), sulla Porrettana. In sella alla
sua Honda CBR, il 34enne è rimasto ucciso nello scontro frontale con tre diverse
auto: prima ha urtato una Fiat 600, poi un’Opel Corsa ed ha finito la sua corsa
contro una Mercedes. Quando l’automedica del 118 è arrivata sul posto, il
giovane era già spirato. Più o meno alla stessa ora, sempre venerdì, un
motociclista di 52 anni, è stato investito a Busto Arsizio (Varese) dal camion
condotto da un brasiliano 39enne, che avrebbe bucato una precedenza. A Campi Bisenzio (Firenze), una ragazza
di 27 anni alla guida della propria Polo , ha invaso la corsia opposta
centrando la Panda
con a bordo una coppia. La ragazza investita, 22 anni, è morta sul colpo,
mentre il fidanzato versa in gravissime condizioni al policlinico di Careggi. I
carabinieri, giusti sul posto, hanno sottoposto l’investitrice al test per
cannabinoidi, che è risultato positivo. Per lei è scattata la denuncia per
guida in stato di ebbrezza ed omicidio colposo. Per estrarre dalle lamiere il
corpo della vittima, sanitari, vigili del fuoco e militari hanno lavorato per
circa un’ora. Un altro motociclista è morto sabato a Darfo Boario Terme (Brescia): qui Luca Dangolini, 30 anni, si è
scontrato lateralmente con l’auto di una sua concittadina di 39 anni. Dopo il
lieve impatto, l’Honda CBR 600 avrebbe cominciato a sbacchettare e mentre
l’auto si fermava senza conseguenze, lui rovinava a terra dopo essere stato
disarcionato. L’impatto con l’asfalto gli è stato fatale. A Roma,
una donna di 57 anni si trovava a bordo dell’auto, guidata da un’amica, finita
frontalmente contro un altro veicolo durante il sorpasso di un autobus. È morta
poco dopo il ricovero al Policlinico Tor Vergata. Ma l’incidente più grave è
avvenuto nel pomeriggio di sabato a Lido
delle Nazioni (Ferrara), dove il camion condotto da un pirata rumeno sulla
Romea, in stato di ebbrezza, ha letteralmente travolto l’auto su cui
viaggiavano una donna ferrarese di 44 anni e un uomo di 46, originario di
Firenze. Il trasportatore ha proseguito la sua corsa, investendo altre due
auto, tra cui quella di un agente di polizia di Chioggia, rimasto incolume
grazie alla cintura di sicurezza, che provenivano tutti dalla parte opposta. I
passeggeri della prima vettura sono morti per il violentissimo impatto, mentre
nei due successivi incidenti si conta un solo ferito grave. Una pattuglia di
motociclisti della Polizia Stradale di Codigoro ha inseguito e bloccato il
camionista, arrestato. A Milano,
domenica, un motociclista di 17 anni è finito contro le auto in sosta in via
Ripamonti, restando ucciso sul colpo. la dinamica resta un mistero. Meno
fumosa, invece, la dinamica dell’incidente avvenuto a Gallese (Viterbo) nel quale ha perso la vita Roberto Quondam,
architetto di 47 anni di Orte. Secondo i carabinieri, Quondam, sposato e padre
di due figli, era in sella alla sua moto, quando ha perso il controllo del
mezzo finendo sull’asfalto proprio mentre sopraggiungeva un’auto, che lo ha
travolto ed ucciso sul colpo. Un uomo di 60 anni è invece rimasto vittima di un
fatale tamponamento: lungo la provinciale 231, a Bari, un sessantenne ha tamponato con la sua auto un furgone in sosta, morendo
incastrato tra le lamiere. Infine, un automobilista, in stato di ebbrezza da
alcol e stupefacenti, ha travolto ed ucciso un motociclista ad Ospitaletto (Brescia). Il centauro, Diego Troncana di 29 anni,
era in sella alla propria Harley, quando una Ford ha invaso la sua corsia in
piena curva, centrandolo. Purtroppo, mentre il motociclista ha pagato con la
vita, l’omicida è tornato a casa poco dopo, con solo una denuncia a piede
libero a guastargli la giornata. Troppo poco, è ora di cambiare. È soprattutto
ora di far pagare a questi killer della strada, il prezzo dei loro misfatti,
troppo colposi e poco dolosi solo secondo una legge che, quando venne scritta,
non poteva immaginare che negligenza, imprudenza e mancato rispetto della vita
altrui, potessero un giorno diventare il movente di così tanti delitti. Tutti,
o quasi, puntualmente impuniti. (Asaps)
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