ASAPS.IT Su 300.000 schede telefoniche Telecom viene riprodotta la campagna
Asaps contro le stragi del sabato sera: "E’ meglio che torni a casa un
figlio senza patente che una patente senza figlio” L’ASAPS è da molti anni impegnata
in campagne per la prevenzione della cosiddetta Violenza Stradale ed ha
prodotto numerosi esempi di comunicazione attiva. L’ultima iniziativa, dal
titolo “E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente, che una patente
senza figlio” ha avuto un notevole successo, tanto da essere stata pubblicata
più volte da “Il Corriere della Sera”, “La Gazzetta dello Sport” ed il
“Quotidiano Nazionale”. La stessa campagna sta per essere
pubblicata ora sulle schede prepagate di Telecom Italia, con una tiratura di
300mila copie del valore di 5 euro l’una, grazie ad un’iniziativa voluta con
forza dall’associazione proprio sulla scorta del successo ottenuto
dall’iniziativa. “L’ultima campagna di
sensibilizzazione che ci ha visto protagonisti – commenta il presidente
dell’Asaps Giordano Biserni – ha avuto un forte impatto sociale. Abbiamo
ricevuto, dopo la pubblicazione sui maggiori quotidiani nazionali, sulla nostra
rivista il Centauro e sul portale www.asaps.it
, moltissimi incoraggianti segnali non solo da parte dei nostri referenti sul
territorio e dai nostri soci, ma anche da persone che ci hanno conosciuto in
questa occasione. Così è nata l’idea di costruire qualcosa che potesse durare
più di un giorno. Una scheda prepagata Telecom è spesso destinata a restare a
lungo in tasca o nel raccoglitore del collezionista, ed è un’occasione che
abbiamo voluto sfruttare”. “La pubblicità non è solo
un’attività tipicamente aziendale, diretta ad incrementare il consumo di un
bene. Quando il fine è esclusivamente
sociale – aggiunge Biserni – o quando lo scopo di uno spot è la tutela della vita, siamo sicuri che
il messaggio non resta inascoltato. Basta usare il linguaggio giusto”. “È meglio che torni a casa un figlio senza patente, che una patente senza
figlio” nasce una domenica mattina qualunque, in uno dei tanti uffici di
polizia sparsi sul territorio italiano. Vi sono due situazioni diverse: da
una parte, un genitore che si inalbera con gli agenti che, nel corso della
notte, hanno ritirato la patente al proprio figlio che ha bevuto (fareste
meglio a prendervela con i pirati, i delinquenti); dall’altra, agenti che
riconsegnano ad un altro genitore la patente di guida di un ragazzo che è in
rianimazione o è rimasto ucciso in un incidente stradale. “L’idea non è frutto dell’inventiva di un pubblicitario: è la sintesi
della nostra quotidianità – spiega il presidente dell’Asaps – eternamente
in sospeso tra chi accusa le forze di
polizia di eccessiva intransigenza e tra chi imputa loro di non essere
sufficientemente presenti sulla strada. Lo scopo di questa campagna è
appunto questo: chiedere maggiori controlli sulle strade e far capire alle
famiglie il significato della prevenzione. Una patente ritirata oggi, potrebbe
essere una vita salvata domani”. (*) La scheda prepagata riportante la
campagna dell’Asaps, sarà presto disponibile sul sito www.collezionismo.telecomitalia.it
. (*) Nota: congratulazione agli
amici ASAPS, per questo nuovo spazio di visibilità a quella che mi pare una
delle campagne più efficaci mai uscite in Italia sul fenomeno alcol e guida. GAZZETTA DI PARMA Per l’ultimo abbraccio a Guido una folla di amici Ieri i funerali del giovane morto nell’incidente stradale di Montesalso Arrivano a piccoli gruppi, le
mani in tasca, lo sguardo abbassato. Giovani come lo era Guido: sono i suoi
amici. Ragazzi come tanti, come ne vedi fuori dalle scuole o seduti ai tavolini
dei locali. Ma questo è un giorno diverso: hanno dimenticato le chiacchiere di
tutti i giorni. Attendono Guido in silenzio: vogliono dirgli «ciao» per
l’ultima volta. I funerali E’ questa l’atmosfera che precede i funerali di
Guido Bellini, celebrati ieri mattina, nella chiesa del paese. Il 20enne collecchiese ha perso la vita nella
notte tra venerdì e sabato in un tragico incidente stradale. Al volante
dell’auto su cui viaggiava Guido, rovinata in una scarpata a Montesalso di
Varano Melegari, c’era un giovane di Sala Baganza. Giovane che, come hanno
accertato gli esami, guidava sotto l’effetto di alcol e droga. E l’ombra
di quella serata maledetta pesa come un macigno nel giorno del funerale. Quando
il feretro arriva nel piazzale davanti alla chiesa, le due ali di folla si
ricongiungono. Si stringono attorno ai famigliari. I genitori - Clementina e
Giuseppe - non piangono. continua... TRENTINO Con «Rock this village» una festa senza alcol TRENTO. Hanno scelto una denominazione sicuramente originale. Ma
nessuna paura ed imbarazzo il “PuntoGi” è solo la definizione della componente
giovane dell’attivo Comitato di quartiere di S. Donà che esordisce proponendo
una coinvolgente serata di musica e divertimento puro. La festa si chiama “Rock
This Village” ed è in programma per questa sera con inizio alle ore 19,30 al
Parco Vascon del rione. Sul palco si esibiranno ben quattro formazioni: Steek
Hutzy, Tears of May, Rising Kingdom e Morak per dar vita ad una adrenalinica
notte a base di rock classico con sconfinamenti fino al gothic metal. Durante
la serata verrà proposto un “contest” per decretare la migliore formazione in
lizza. La caratteristica importante del
concerto è che nel corso della manifestazione non verranno servite bevande
alcoliche perché i promotori hanno aderito all’iniziativa “Alcol, meno è
meglio”. IL GAZZETTINO Via la patente a 50 studenti con la droga VERONA - Via la patente ai 50
giovani fermati con la droga a Corte Lepia di Lavagno. È una delle prime volte
che nel Veneto viene applicata la Legge 46, approvata dal Parlamento pochi mesi
fa, e che prevede appunto il ritiro della patente a chi viene trovato in
possesso di sostanze stupefacenti o sotto l’effetto di droghe. Ed è accaduto a
Verona. Il blitz dei Carabinieri della
stazione di San Martino Buon Albergo e del Nucleo radiomobile della Compagnia
di Verona è scattato, dopo mesi di controlli e appostamenti, e ha portato al
sequestro di 2 chilogrammi di eroina e marijuana, di 10 mila euro, alla
segnalazione alla Prefettura di 50 ragazzi assuntori di sostanze stupefacenti e
all’arresto di 13 persone, tutti marocchini tranne un rumeno, con l’accusa di
associazione per delinquere dedita al traffico ed allo spaccio di stupefacenti
e altri reati. Ma quello che più hanno tenuto a sottolineare i carabinieri è
stata la scoperta allarmante dell’uso di eroina per sniffo e fumo da parte di un
numero elevato di giovani, soprattutto della Val d’Alpone e della zona di
Cologna Veneta. E si tratta di ragazzi
tutti veronesi, dai 18 ai 25, appartenenti a normali famiglie, molti studenti
universitari e di scuola media superiore. Ma a preoccupare i Carabinieri è stato soprattutto il fatto che tutti gli
assuntori guidassero un auto. E questo quando nemmeno un mese fa a San
Bonifacio, poco lontano da Vago di Lavagno, una ragazza sotto l’effetto di
alcol e cocaina, alla guida della sua vettura, si è scontrata frontalmente con
due ragazzi di vent’anni, uccidendoli sul colpo. Per questo, è subito scattata
l’applicazione della nuova legge ed il ritiro della patente. Massimo Rossignati IL GAZZETTINO In alcol e droga la "paghetta" dei ragazzi I genitori veneti passano ai figli una cifra fra 200 e 400 euro al mese. Quaranta vengono spesi per bere, fino a 80 in stupefacenti Mestre NOSTRO SERVIZIO Gli adolescenti veneti hanno
soldi da spendere. E tanti, visto che la tradizionale "paghetta"
mensile è piuttosto consistente, oscilla infatti dai 200 ai 400 euro. Una somma
pari a una pensione minima che i ragazzi spendono per i divertimenti nel tempo
libero. In media 40 euro al mese sono dedicati all’alcol; una cifra compresa
tra i 40 e gli 80 euro se ne va per gli stupefacenti e solo la miseria di dieci
euro per l’acquisto di libri. Una fotografia della gioventù del
ricco Nordest non proprio rassicurante, quella che emerge dall’indagine, durata
quasi due anni, di Adiconsum. Tutta divertimento e poca cultura. I dati della
ricerca dipingono una gioventù bella e dannata. Ad essere sottoposti a un
questionario di 163 domande sono stati circa 1500 giovani tra i 14 e i 19 anni
provenienti da licei, istituti tecnici e professionali, che, al di là della
frequenza scolastica, non presentano grandi differenze. Mamma e papà non
lesinano di certo ai propri figli un consistente gruzzoletto mensile. Oltre alla buona "paghetta", tra
abbigliamento, vacanze e sport, i ragazzi hanno a disposizione un budget che
oscilla tra i 220 euro e i 537 euro. Il grosso della spesa è sostenuto
il sabato sera: il 73,3 per cento dei ragazzi spende sui 20 euro durante la
settimana per il proprio tempo libero e una cifra uguale in quasi il 50 per
cento dei casi è sostenuta il fine settimana. Con l’alcol che si trasforma nel principale collante sociale del sabato
sera veneto. Il 69,7 per cento dei ragazzi e il 59,6 per cento delle ragazze
assume bevande alcoliche e nel 42,4 per cento dei casi proprio il fine
settimana, soprattutto superalcolici, aperitivi e birra. Circa 10 euro alla
settimana escono dalle tasche di questi giovani per alcolici a cui si aggiungono
per il 30 per cento degli intervistati 10 euro in tabacco. I giovani veneti non disdegnano
neanche lo "sballo": il 24,2 per cento ha provato almeno una volta
una sostanza stupefacente e nel 62,2 per cento dei casi si tratta di cannabis,
seguito da popper (13,2 per cento) ed ecstasy (6,1 per cento). Per la
contraccezione (il 38,40 per cento degli intervistati ha già avuto rapporti
sessuali), spendono in media 20 euro al mese. Consumi in sesso, droga e rock
and roll, vengono mortificati dalle misere cifre dedicate alla cultura. Al
massimo 10 euro al mese in media spesi per letture in prevalenza di fumetti,
gossip e riviste di moda; mentre il 23,3 naviga nel web ogni giorno. Ma
spendono anche per vestiti (30-40 euro), tempo libero (40-80) e sport (30-40). È comunque un’immagine
controversa quella che arriva dallo studio di Adiconsum, anche perchè quasi
l’80 per cento dei ragazzi è ottimista e risulta soddisfatto della vita che
conduce (non lo è solo il 5 per cento). Ma esistono anche confortanti segnali
di interesse da parte dei ragazzi, attenti a quello che accade nel mondo, pur
non concretizzando nella maggior parte dei casi la propria curiosità in
specifiche attività. Una gioventù dei paradossi, quindi, che si compone di
molteplici sfaccettature. Come, d’altra parte, questa generazione si fa
portatrice di una concezione sui generis della legalità. I giovani in
tecnologia spendono solo 10 euro al mese, i propri desideri tecnologi sono
soddisfatti dalla "pirateria" di dvd, cd e software: solo il 33,7 per
cento acquista cd. Tutto il resto è masterizzato. «L’immagine dei giovani veneti,
pur essendoci inquietanti dati come quello relativo al consumo di alcol e lo
scarso indice di lettura spiega Walter Rigobon, presidente regionale Adiconsum
presenta aspetti positivi quali la tendenza alla crescita della sensibilità
verso l’esterno. Se l’abbigliamento è uno dei settori dove i giovani sono
disposti a spendere di più, non sono più la televisione e i mass-media a
influenzare i loro comportamenti, quanto il contesto sociale in cui sono
immersi». Per Rigobon, lo spaccato tracciato dalla ricerca rappresenterà uno
strumento di grande utilità per insegnanti, educatori e genitori, oltre che la
base per potenziare un osservatorio permanente della realtà giovanile, che
fornisca informazioni sui loro consumi e consenta di attivare politiche più
consone allo stile di vita degli adolescenti. Più in "chiaroscuro"
l’interpretazione dello psicoterapeuta Diego Luparelli. «I volti dei giovani
sono tanti, non esiste un’unica immagine sottolinea questi ragazzi si
descrivono come ottimisti, socievoli e soddisfatti. Il dato più
significativo è che bevono tanto. E quindi la domanda su cui bisogna riflettere
è perché sentono il bisogno di bere se sono soddisfatti della propria vita?».
Secondo Luparelli, nel mondo under 20 non mancano i paradossi, dal modo di
concepire le emozioni al rapporto con la legalità. «Al di là che i giovani si
presentino come proiettati verso l’esterno conclude Luparelli rimane ancora
difficoltoso il rapporto tra i due sessi e la timidezza si conferma un’ombra
ingombrante». Giulia Quaggio ANSA AL VIA L’OKTOBERFEST A MONACO DI BAVIERA Puntuale come l’autunno a Monaco
di Baviera si è aperta oggi la 174ma edizione della Oktoberfest. La
tradizionale festa della birra tedesca, che per due settimane sarà versata a
fiumi nei 14 tendoni con i loro 100mila posti a sedere allestiti per
l’occasione, durerà fino al 7 ottobre. Lo scorso anno sono stati bevuti 6,1
milioni di litri. Il prezzo per boccale da un litro quest’anno è di 7,8 euro. Uno dei problemi che si ripete spesso nel corso dell’ Oktoberfest,
soprattutto a causa degli effetti dell’alcol, sono le molestie a sfondo
sessuale. La polizia tedesca ha pensato bene di distribuire un paio di
consigli: ragazze e signore che si sentono aggredite, ha reso noto oggi un
portavoce a Monaco di Baviera, devono reagire con tutte le loro forze. "Fate tutto quello che normalmente non è permesso: urlare, mordere,
graffiare e distribuire colpi a destra e a manca" (*) ha
consigliato la commissaria Stephanie Badewitz. Inoltre le donne dovrebbero
reagire, magari solo in apparenza, con la massima sicurezza possibile per non
dare l’impressione di essere vittime facili. Non guasta neanche avere
organizzato fin dall’inizio il ritorno a casa, ed avere in una tasca separata i
soldi sufficienti per prendere un taxi. E ancora una cosa, ha ricordato la
commissaria Badewitz, in caso di necessità non dimenticate di chiedere aiuto. (*) Nota: che bella festa! COMUNICATO ASSOCIAZIONE ITALIANA
FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ONLUS Ancora sentenze shock per le vittime della strada A Bologna si può uccidere e di fatto restare impuniti Questa incivile realtà è
sostenuta dalle inaccettabili decisioni dei magistrati che nell’amministrazione
della giustizia giocano al ribasso nel valutare il danno, il reato e il
comportamento del reo, offendendo la dignità della vittima e il suo diritto
alla giustizia, e diffondendo nella società il messaggio che si può delinquere
impunemente. L’Associazione Italiana Familiari
e Vittime della Strada esprime il proprio forte disappunto perché tali
inaccettabili decisioni continuano ancora a verificarsi, come è avvenuto ieri
20/9/07 presso il Tribunale di Bologna con la sentenza del giudice Milena
Zavatti, che ha condannato ad 8 mesi di
reclusione, pena sospesa, e a 6 mesi di ritiro della patente Antonio Gioia, per
avere ucciso Aniello Ursino, giovane studente universitario, e ferito
gravemente il trasportato. Il giudice ha motivato la lievità
della pena con la incensuratezza dell’imputato, con la sua giovane età,
sostenendo “l’efficacia deterrente
della sentenza per pronosticare che in futuro il Gioia si asterrà dal
commettere ulteriori reati” (!) Ci chiediamo come il giudice possa fare tali affermazioni a fronte del
comportamento del reo che sorpreso con l’alito vinoso e con gli occhi arrossati
si è astenuto dal soffiare nell’etilometro, impedendo che gli venisse
contestata l’aggravante della guida in stato di ebbrezza e rimanendo poi
contumace nel processo, dopo avere mentito sulla velocità tenuta! Decisioni di questo tipo
esprimono chiaramente il livello culturale ed etico dei magistrati, i quali
continuano ad affrontare la complessa problematica del dannoso squilibrio
creato da un comportamento di trasgressione delle norme con il vergognoso punto
di vista che tante volte abbiamo sentito ripetere nelle aule dei tribunali:“il
morto è morto, diamo aiuto al vivo”. E così al morto si cerca anche di
attribuire colpe che non ha per scagionare colui che ha compiuto il reato e
trasgredito le norme. E ciò ad opera di un’istituzione che ha come compito la
difesa del rispetto della legge! Rivendichiamo il diritto alla
giustizia delle vittime e dei loro familiari e chiediamo che i magistrati
nell’applicare la legge si attengano realmente ai parametri che essa stessa
fornisce: Valutare la gravità del danno, il grado della colpa ed il
comportamento del reo prima durante e dopo l’incidente (art. 133 c.p.),
consentire al patteggiamento solo a condizione che si riconosca “congrua la
pena”(art. 444 c.p.p.). Riteniamo che tutti questi
importanti elementi vengano sottovalutati dai giudici e ci aspettiamo
un’inversione di tendenza. È ciò che vogliamo comunicare
apertamente con la nostra manifestazione prevista per il 30 ottobre a Roma:
“GIUSTIZIA ALLE VITTIME”. dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni presidente nazionale AIFVS L’ADIGE Con il cacciavite minaccia i carabinieri Ubriaco alla guida dell’auto, quando è stato fermato dai carabinieri
non ha esitato a minacciarli con un cacciavite ed un coltellino che aveva con
sé. IL GIORNALE DI VICENZA Dopo la colluttazione si sente male ed è portato in ospedale dove gli riscontrano un tasso alcolico quattro volte superiore a quello consentito Gomitata ad un agente, arrestato Ubriaco vicino al coma etilico bloccato in centro dopo che aveva rubato alcuni indumenti È andato in escandescenze dopo un controllo ed ha terminato la sua serata all’ospedale per aver bevuto alcolici al limite del coma etilico. È accaduto l’altro ieri, intorno
alle 19 e 30 quando una pattuglia della squadra volanti della questura si reca
in corso Padova su segnalazione di un cittadino che ha notato la sua
bicicletta, rubata qualche settimana prima, parcheggiata a lato della strada
nei pressi del Punto Snai. Gli agenti fermano un moldavo che riferisce di
essere il proprietario del velocipede acquistato per trenta euro da un romeno.
Il moldavo è ora accusato di ricettazione. Nel frattempo un negoziante nota
i poliziotti e indica loro uno straniero che si sta allontanando con passo
incerto: poco prima aveva cercato di rubare una cintura nel suo negozio. Gli
agenti quindi lo fermano chiedendo i documenti. L’uomo è visibilmente alterato
per il consumo di sostanze alcoliche e si rifiuta colpendo uno degli agenti al
volto con una gomitata (8 giorni di prognosi). Nasce una violenta colluttazione
e alla fine i due agenti riescono ad atterrarlo ed amanettarlo. In tasca lo
straniero, che risponde al nome di Ion Medan, 42 anni, aveva una carta
d’identità romena ma non risulta avere un domicilio. In un sacchetto aveva una
serie di indumenti rubati, un giaccone che era chiaramente stato rubato nel
negozio Combipel di corso Palladio è stato restituito mentre si stanno cercando
i proprietari del resto della merce. Subito
dopo l’arresto l’uomo si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale
quasi in stato d’incoscenza: il tasso alcolemico riscontrato era di 2,15 al
limite del coma etilico. L’uomo è stato ricoverato in terapia intensiva
ed è accusato in stato di libertà di ricettazione e resistenza a pubblico
ufficiale. FE.BA. IL GAZZETTINO (Treviso) CONDANNATO IN TRIBUNALE Fermato in auto dai poliziotti, li offende e fa l’autostop Castelfranco (M.C.) Singolare reazione da
parte di un automobilista colto in fallo all’una e mezza di notte da una
pattuglia della stradale che gli contesta l’eccesso di velocità, oltre che la
guida in stato di ebbrezza: d’improvviso inizia ad inveire sugli agenti, e fin
qui la cosa non stupisce più che tanto, ma poi, e qui viene il bello, si getta
in mezzo alla strada ed inizia a far rallentare le auto che sopraggiungono,
finché una di queste si ferma, lo fa salire e lui se ne va piantando i
poliziotti che stavano stendendo il verbale a suo carico ed abbandonando la sua
auto. Del caso si è discusso ieri in tribunale a Castelfranco. Il fatto risale
ad ottobre del 2004 ed è accaduto a Villarazzo. L’automobilista è un 49enne di
Noale, F.G., ieri presente in aula per testimoniare a sua discolpa. Ha
testimoniato anche uno dei due agenti che l’avevano fermato e, stando a quanto
hanno detto, l’uomo, tra l’altro, li aveva
anche minacciati di morte. L’imputato si è giustificato dicendo che gli agenti lo avevano provocato, in quanto
gli avevano contestato l’ebbrezza ancora prima di effettuare l’alcoltest
e così non c’aveva più visto (*). La condanna è arrivata comunque: 10 giorni di
arresto, oltre che 1.500 euro di danni morali ai poliziotti. (*) Nota: se era ebbro, i
poliziotti avevano ragione e doveva quindi solo stare zitto. Io, che non bevo, non vedo l’ora di essere fermato mentre guido e sottoposto ad etilometro. REUTERS Pakistan, liquore tossico casalingo fa strage: 41 morti
I liquori sono vietati in
Pakistan ai musulmani, anche se pochi negozi sono autorizzati a venderli a non
musulmani. Da giovedì un gruppo di persone
ha iniziato ad accusare malori ed il numero di vittime è salito rapidamente. "Al momento, abbiamo notizia
di 41 decessi mentre altre 27 persone sono in cura in diversi ospedali",
ha detto un funzionario di polizia. Sei persone, tra cui un
poliziotto, sono state arrestate in relazione alla vendita del liquore fatto in
casa. Tra le vittime ci sono musulmani,
cristiani e indù. ALICE.IT ROMA, ARRESTATO ESECUTORE OMICIDIO DI ARDEA, UOMO CONFESSA Si tratta di un romeno bloccato dai Carabinieri Roma, 22 set. (Apcom) - E’ stato
fermato in nottata l’esecutore materiale dell’omicidio avvenuto ieri pomeriggio
intorno alle 18.30 ad Ardea, in provincia di Roma. I Carabinieri hanno
arrestato un romeno di 25 anni che, subito dopo aver ucciso il suo connazionale
40enne in una ex marmeria, era stato trovato poco distante dal luogo del
delitto completamente insanguinato. Solo all’alba, intorno alle 5, l’uomo ha confessato di aver ucciso il suo
amico dopo una lite, degenerata probabilmente per l’abuso di alcool che avevano
fatto. I Carabinieri hanno sottolineato
che in nottata avevano raccolto diverse testimonianze per riuscire a capire se
l’uomo fosse sporco di sangue perché aveva soccorso la vittima, o perché in
realtà era l’assassino, e solo dopo molte ore di interrogatorio il romeno ha
confessato. IL GAZZETTINO (Padova) L’INTERVENTO Le bacchettate quelle no. Anche perché la predica viene da un pulpito...
Non possiamo accettare che il vicesindaco Sinigaglia venga a farci la morale
sugli spritz accampando un ipotetico nostro silenzio quando invece gli archivi
dei giornali sono pieni di nostre dichiarazioni sul problema. Senza voler andare tanto indietro
nel tempo mi limito a ricordare la presa di posizione, inequivocabile, delle
organizzazioni di categoria, all’indomani dell’inchiesta giornalistica che
aveva denunciato la pratica della distribuzione, alle casette del
"Naviglio", di alcolici anche alle quattordicenni. Era il 28 agosto ed i presidenti
di Ascom e Confesercenti diffondevano alla stampa una nota nella quale si
stigmatizzava il comportamento dei gestori, ma anche quello
dell’amministrazione. Premiare con la realizzazione di
un’area "ad hoc" - si poteva leggere nel documento congiunto - alcuni
di quei gestori che avevano contribuito al degrado delle piazze, non ha fatto
altro che "autorizzare" certi "operatori" a muoversi in un
quadro di illegalità. Contemporaneamente si sono costretti altri imprenditori,
per non chiudere le loro attività, ad impegnarsi nell’iniziativa. Insomma, se c’è qualcuno che
finora ha latitato, non è certo da ricercare nell’ambito associativo. Purtroppo
ben prima delle inchieste giornalistiche avevamo avanzato dubbi sulla
correttezza dei comportamenti al "Naviglio" ed avevamo puntualmente
richiamato il Comune al proprio dovere di verifica. A giudicare dagli ultimi
sviluppi, non mi pare che la musica sia cambiata! Il problema è che a stonare
sembrano essere i "suonatori" istituzionali. Ci spiace ricordare che era stato
lo stesso Sinigaglia a pensare ad uno "spritzodromo" persino in Fiera
e quando leggo della proposta di Pieruz che avanza l’idea dei plateatici
"extra large" per combattere il degrado delle piazze, vorrei
ricordargli che è una nostra proposta che a Palazzo Moroni avevano derubricato
perché "difficilmente perseguibile per motivi tecnici. Ci rallegriamo che
i problemi siano superati, ma non posso non rammaricarmi del fatto che si siano
persi mesi preziosi. Dunque, nessuna insensibilità e nessuna "copertura" nei
confronti di quei baristi che hanno deciso di lasciare lontano dei loro
esercizi la deontologia professionale. Di fronte alla proposta formulata
a suo tempo dal presidente della Provincia Casarin per un tavolo che ispiri
iniziative di formazione e sensibilizzazione dei gestori, ci siamo detti subito
disponibili, ma abbiamo anche evidenziato come resti pur sempre la necessità
che tutte le iniziative siano ricondotte nell’alveo del completo coinvolgimento
e della concertazione con le associazioni di categoria, le uniche in grado non
solo di concordare regole certe per tutti ma anche di farle rispettare. Francamente non ci pare che
questa sia stata la strada maestra seguita dal Comune che, anzi, ha fatto poco
per disincentivare i vari "comitati d’affari" alla ricerca di spazi
improbabili in giro per la città dove trasferire un business che non ha certo a
cuore l’immagine di Padova che, per contro, si attende scelte coraggiose per
essere finalmente valorizzata. Nicola Rossi presidente Confesercenti Fernando Zilio presidente Ascom IL GAZZETTINO (Belluno) Incidente per cinque militari, ritiro patente all’autista Al guidatore, rimasto illeso, è stato rilevato un tasso alcolemico più
alto del consentito. Ferite di contenuta entità per i compagni Farra d’Alpago
La Bmw serie 1, che viaggiava in
direzione nord, a un tratto ha sbandato, perdendo aderenza e cappottandosi. Tre
i feriti, su cinque che erano a bordo, tutti ragazzi provenienti da varie zone
del meridione e impegnati nelle caserme Salsa e D’Angelo a Belluno. Uno di questi, C.P., di 21 anni,
è stato soccorso dall’ambulanza inviata dal Suem dall’ospedale di Belluno in
condizioni molto gravi. Lo stato del giovane, medicato al pronto soccorso del
San Martino, è in seguito migliorato tanto che il militare è ora ricoverato nel
reparto bellunese di chirurgia. Altri due commilitoni sono stati invece
medicati all’ospedale di Vittorio Veneto, entrambi per ferite guaribili in
pochi giorni. Si tratta di P.A., 25 anni,
campano, e P.M., 26 anni, pugliese: le loro prognosi sono rispettivamente di 5
e 15 giorni. Sul posto una pattuglia della
Polizia autostradale che ha effettuato i rilievi dell’incidente, e le ambulanze
di Belluno e Vittorio Veneto, oltre ai vigili del fuoco bellunesi e di
Conegliano. All’autista della vettura,
sottoposto ad alcoltest, è stata rilevata una percentuale dello 0,9 grammi su
litro di alcol nel sangue ed è stato denunciato per guida in stato di
ebbrezza ai sensi dell’articolo 186 del codice della strada. I poliziotti gli
hanno ritirato la patente. Il conducente sembra comunque essere rimasto illeso. IL GAZZETTINO (Rovigo) BERGANTINO Lotta all’alcolismo Serata
divulgativa con la Polizia locale Nella serata conclusiva della
fiera di Bergantino la Polizia locale del comando Polesine Superiore ha
organizzato una serata divulgativa in materia di sicurezza stradale. Gli agenti hanno organizzato uno stand
espositivo in piazza al fine di lanciare un messaggio sulla sicurezza stradale,
nell’occasione si è messo in mostra tutte le attrezzature ed i mezzi utilizzati
nel quotidiano lavoro in strada: telelaser, etilometro, precursori, che hanno
attirato l’attenzione dei presenti raccogliendo successo al di sopra delle
aspettative. Nella serata sono stai distribuiti, kit monouso per la
verifica del tasso alcolemico nel sangue, eseguite prove con etilometro e
simulato l’utilizzo di strumenti quali il telelaser oltre a mettere alla prova
la preparazione della gente, con quiz a contesto multirisposta sul codice della
strada. La serata, organizzata in
collaborazione con l’amministrazione comunale e la pro loco locale, si è
protratta fino a tarda ora con notevole afflusso di giovani che hanno potuto verificare
il funzionamento di uno strumento quale l’etilometro o telelaser senza correre
rischi per la propria patente.«È una iniziativa importante - dice il
vicecomandante Simone Pellegrinelli - che va nella direzione della prevenzione.
Incontrare la gente è il modo più efficace per far passare messaggi importanti
come il valore della sicurezza stradale fatta di rispetto dei limiti e di
attenzione nell’abuso di sostanze alcoliche». Paolo Bernardelli IL GAZZETTINO (Venezia) Completamente ubriaco alla guida di un camion (F.Cib.) Era come un ordigno esplosivo viaggiante a cui mancava solo di attivare il detonatore. Quel camionista aveva talmente tanto alcool in corpo che i poliziotti che lo hanno fermato non sanno ancora come non fosse in coma etilico e soprattutto come sia riuscito ad evitare una strage. La notte scorsa un camionista polacco è stato fermato e, al test dell’alcool è risultato avere un tasso pari a 3,42; si consideri che il limite di legge è 0,50 e che a 3 la medicina dice che una persona è in coma etilico. Sono le 2.40 circa quando una pattuglia della Polizia stradale di San Donà di Piave, nel consueto giro di controllo del tratto della A4 di sua competenza, ha notato che un autoarticolato con targa polacca transitava in direzione Venezia in modo irregolare. Non viaggiava a forte velocità, ma era evidente come non riuscisse a tenere correttamente il pesante mezzo in linea retta. E così è stato deciso di intervenire, fermandolo al casello di Noventa di Piave. Dai documenti risultava che la partenza era stata in Polonia e che il carico, in prevalenza televisori e varia apparecchiatura elettronica, doveva raggiungere Milano entro la mattinata. Ma è dal controllo del tasso alcolico che è emersa la drammatica realtà: 3,42 di tasso, in pratica questo camionista stava guidando completamente ubriaco. Subito sono scattati tutti i provvedimenti restrittivi del caso: camion sequestrato, patente ritirata e due mesi di sospensione; ieri dalla Polonia la ditta inviava un altro autista per completare la consegna e riportare a casa l’uomo. IL QUOTIDIANO Contro abuso di alcool tra i giovani arriva la Notte Brava nel Comune
di Torricella Sicura Di Nicola Facciolini Teramo | E il Comitato Teramo Città Sicura propone la "task
force" della Polizia Municipale. Non solo a Teramo ma in tutti i Comuni
del territorio. Sabato 29 settembre 2007, in
piazza Mario Capuani a Torricella Sicura (Te), torna "La Notte
Brava", manifestazione organizzata dal Comune di Torricella Sicura per il
secondo anno. L’evento punta alla promozione del divertimento tra i giovani
all’insegna della consapevolezza. In programma, fin dal pomeriggio: esibizione
di scuole di ballo, musica itinerante, giochi popolari, convegni e concerti
fino a tarda notte. Lo slogan della seconda edizione della Notte Brava è:
"Non ti bere la vita, se guidi non bere, se hai bevuto non guidare". E il Comitato Teramo Città Sicura
propone la "task force" della Polizia Municipale, non solo a Teramo
ma in tutti i Comuni del territorio di competenza. "Occorre un’azione di
contrasto immediata e decisa delle Istituzioni per far rispettare il divieto di
vendita di alcolici ai minori di 16 anni". Il Comitato "Teramo Città
Sicura" propone l’attivazione di una task force permanente di Polizia Municipale
per il controllo e la repressione del fenomeno della vendita di alcolici ai
giovanissimi. "Una cattiva abitudine che in Città esiste soprattutto nelle
zone frequentate dai ragazzi, nel centro storico, in periferia come nelle
frazioni. E non solo nel fine settimana". Il ripristino della legalità su
una materia che non ammette né deroghe né eccezioni, è unaninemente considerato
urgente. "Ma dalle parole si passi ai fatti. Il compito è della Polizia
Municipale, molto attiva ed efficiente nell’attività di esazione per violazione
del Codice della Strada, dovrebbe concentrarsi anche all’attenta ed operosa
prevenzione e repressione verso illeciti di questa natura". Causa di molti incidenti
automobilistici. "Il fatto che l’alcol sia accettato socialmente e sia
facilmente reperibile, espone a rischi enormi soprattutto i più giovani che non
hanno gli strumenti necessari per comprendere il disvalore sociale e personale
dell’abuso di tali sostanze. E’ molto grave il fatto che non
vi siano azioni di contrasto decise verso la somministrazione di bevande
alcoliche ai minori". Il codice penale all’art. 689, prevede un divieto
espresso per gli esercenti di pubblici esercizi di somministrare bevande
alcoliche ai minori di sedici anni. Il progetto Notte Brava di Torricella
Sicura si pone come obiettivo generale quello di promuovere tra i giovani il
tempo della notte e del divertimento all’insegna della consapevolezza valutando
attentamente i rischi purtroppo a volte connessi al divertimento notturno:
l’assunzione di alcool e quindi la guida in stato di ebbrezza. L’obiettivo
specifico della Notte "Brava" è teso infatti a sensibilizzare i
giovani ad assumere stili di guida sicura al fine di prevenire gli incidenti
stradali. Il tutto senza proporre una
semplice giornata di studi ma organizzando una grande festa notturna con
concerti e una serie di appuntamenti davvero vasta. Tra questi, non mancherà,
alle 18 un convegno sul tema "Alcool e guida". Inoltre, per tutta la
serata, sarà possibile, per i ragazzi che parteciperanno, utilizzare
l’etilometro come strumento di prevenzione. La Notte Brava di Torricella
Sicura quest’anno propone tanti concerti musicali. Si esibiranno: Gatto
Panceri, Le Bollicine, Il Gruppo Italiano, I Musicals ed altri ancora. Previste
anche le performance di Roppoppò il Cantastorie e di Vittorio il Fenomeno. La
Notte Brava si avvale della collaborazione della Polizia di Stato, dei
Carabinieri, del Servizio 118, della Fidas, dell’Aci, delle Associazioni
locali, di Ruzzo Reti Spa; nel centro storico di Torricella Sicura, nelle zone
adiacenti piazza Capuani, saranno allestiti degli stand denominati "Punti
di attenzione" dove verranno proposte attività di animazione all’insegna
del sano divertimento, dove si potranno effettuare test con l’etilometro per essere
consapevoli dell’alterazione da alcool e si daranno indicazioni per la guida
sicura dell’auto. La Notte Brava ha il patrocinio
di: Presidenza del Consiglio Regionale, Provincia di Teramo, Ente Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Bacino Imbrifero Montano del
Vomano e del Tordino, Comunità Montana della Laga, Fondazione Cassa di
Risparmio della Provincia di Teramo. IL MESSAGGERO (Ancona) Il barista non la serve Lei scaglia bicchieri Troppo ubriaca per poter bere ancora. Il barista, giustamente, si
rifiuta di servirla e lei va su tutte le furie e inizia a scagliare bicchieri
nel locale. E’ successo verso la mezzanotte tra giovedì e venerdì nella
zona della Stazione. Il titolare dell’esercizio pubblico ha avvertito la
Polizia e le Volanti hanno calmato la cliente, alle prese con i fumi
dell’alcol. Tornata la quiete, il barista ha deciso di non sporgere denuncia. IL MESSAGGERO (Frosinone) Guida ubriaco e fugge. Denunciato Guidava in stato di ebbrezza, ha urtato una bicicletta, fatto cadere
una donna e un bambino e non si è fermato. Immediate le ricerche dei
carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Terracina che hanno
rintracciato e denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria l’uomo,
un terracinese, accusato di guida in stato di ebbrezza alcolica, fuga in
seguito ad un incidente stradale e omissione di soccorso. L’uomo, dopo aver
bevuto un po’ troppo, si è messo al volante e ha urtato una bicicletta in sella
alla quale si trovava una donna e un bambino che sono caduti per terra. Nonostante l’urto e la caduta
della bicicletta e delle due persone l’automobilista non si è fermato, ha
continuato a guidare e si è allontanato in fretta senza prestare soccorso. Le
indagini dei carabinieri hanno permesso però nell’arco di pochissimo tempo di
identificare e denunciare l’uomo che è risultato positivo al test con
l’etilometro. La donna ed il bambino coinvolti
nell’incidente sono stati visitati al pronto soccorso dell’ospedale Fiorini di
Terracina e per fortuna hanno riportato solo lievi contusioni giudicate
guaribili in tre giorni. IRPINIA NEWS Atripalda - Guida ubriaco e provoca incidente: denunciato Atripalda - Ubriaco e alla guida
di una vettura di grossa cilindrata ha causato un incidente nei pressi dello
svincolo autostradale di via Appia. Al volante un 21enne di Avellino che è
andato a finire contro un’altra vettura guidata da una donna che procedeva in
senso opposto. Nello scontro i due sono rimasti lievemente feriti. Sul posto si
è portata una pattuglia della squadra volante che ha sottoposto il giovane
avellinese all’alcotest. Dall’accertamento è risultato che il 21enne guidava in
stato di ebbrezza ed ha rimediato una denuncia a piede libero. ROMAGNA OGGI RAVENNA - Scarcerato
automobilista ubriaco che ha investito anziano RAVENNA – Il giudice Cecilia
Calandra ha disposto la scarcerazione per l’automobilista di 32 anni finito in
manette per essere il responsabile della morte dell’84enne Tarcisio Zannoni.
Quest’ultimo stava percorrendo la Faentina in sella alla propria bicicletta
quando è stato travolto dal 32enne che si trovava al volante di un Toyota Rav 4
con un tasso di alcol nel sangue di ben quattro volte superiore al limite
consentito dalla legge (0,50 gr/lt). L’anziano è morto sul colpo. Per il 32enne è stato disposto
l’obbligo di dimora a Russi e di presentarsi all’autorità di pubblica
sicurezza. Potrà recarsi al lavoro, ma non potrà allontanarsi di notte dalla
propria abitazione di San Pancrazio. L’ARENA di Verona SANT’AMBROGIO. Lotta all’alcol e alla velocità Dopo il telelaser arriva l’etilometro Continua la campagna di prevenzione e sicurezza Il sindaco Destri: «La
vita umana non ha prezzo» «Alcol e velocità? No grazie!». Continua la campagna di
prevenzione, in materia di sicurezza stradale, da parte dell’amministrazione
comunale di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Dopo l’acquisto di un telelaser,
ecco l’acquisto di un etilometro, strumento che permette di determinare con
precisione clinico-scientifica la quantità di alcol presente nel sangue di una
persona. Lo strumento è utilizzato dal corpo intercomunale di Polizia Locale di
Sant’Ambrogio e Dolcè durante la propria attività di prevenzione e controllo
viabilistico sul territorio. «La vita umana non ha prezzo»,
spiega il sindaco Destri. «Purtroppo le cronache nazionali riportano quasi
quotidianamente la scomparsa di persone a causa d’incidenti stradali, causati
principalmente dall’eccessiva velocità ovvero da stati di alterazione dovuti
alla presenza di alcol in chi si trova alla guida. Abbiamo dotato i nostri agenti
di Polizia locale, che stanno svolgendo turni di lavoro dal lunedì al sabato,
di questi strumenti per cercare di prevenire gli incidenti stradali». Alessandro Cinotti, comandante
del corpo di polizia locale, aggiunge: «L’utilizzo di telelaser ed etilometro
rientra in un sempre più incisivo controllo della circolazione stradale,
finalizzato alla tutela della sicurezza degli utenti. Nel caso dell’etilometro,
i controlli servono a far passare lo scarno ma realistico messaggio che se si
guida non si beve. Il nostro corpo utilizza la turnazione del servizio che
permette di avere la presenza sulla giurisdizione di una pattuglia composta di
due agenti nell’arco delle dodici ore giornaliere, dalle 7,30 alle 19,30,
compreso il sabato». «Svolgiamo questi controlli»,
conclude il comandante, «al fine della sicurezza dei cittadini e della
necessità che le varie attività che si svolgono sul territorio non siano
turbate da comportamenti contrari alle leggi». M.U. TELEREGGIO Sicurezza stradale: pub con etilometri e spazi del "dopo
sbronza" Bar, pub, ristoranti, e pubblici
esercizi in genere aperti dopo l’una di notte dovrebbero presto mettere a
disposizione della clientela etilometri e uno spazio di riposo riservato a chi,
con gli alcolici, ha alzato un po’ troppo il gomito. Lo prevede un emendamento
approvato al Senato nella discussione sulle disposizioni in materia di
circolazione e sicurezza stradale. Il provvedimento, che ora tornerà ad essere
discusso alla Camera, mette a carico dell’esercente anche un’azione informativa
contro le bevute di troppo. I frequentatori dei locali, aperti la notte,
potranno quindi chiedere "volontariamente" di essere sottoposti al
test alcolometrico. Naturalmente non potevano arrivare le polemiche. "Solo gli esercenti sono le vittime sacrificali
di questa politica che non prevede alcuna obbligatorietà per i clienti a
rischio di incidenti stradali in stato di ebbrezza", sostiene il
presidente della Fiepet-Confesercenti, Ermes Anigoni, in riferimento
all’emendamento approvato al Senato. "Gli esercenti, invece, sono chiamati
a fare da infermieri e ad accollarsi per intero le spese di istallazione del
congegno per il rilevamento del tasso alcolemico. Oltre a destinare parte della
loro struttura al riposo degli avventori meno lucidi per eccessi nel bere.
Tutto questo - lamenta ancora Anigoni - senza tener conto dell’attività di
controllo e limitazione del consumo di alcolici che gli esercenti svolgono, da
sempre, nei confronti della loro clientela, per la sicurezza e la salute di
questi ultimi e per l’incolumità propria e del locale. Va inoltre considerato -
sottolinea il presidente della Fiepet - il rischio che molti esercenti, di
fronte a provvedimenti così pesanti e costosi, possano decidere di anticipare
la chiusura, privando di fatto i cittadini di un servizio, soprattutto nel
periodo estivo e nelle località turistiche". "Benvengano gli inviti a
diffondere tra i consumatori la cultura dell’autocontrollo e la
sensibilizzazione sulla sicurezza stradale - commenta infine il vice direttore
della Confesercenti Mauro Bussoni - ma il
Paese rischia un coprifuoco a tarda notte, una paralisi commerciale che
priverebbe tutti di pubblici esercizi, per un provvedimento - conclude -
assolutamente inopportuno e eccessivo rispetto all’obiettivo". LA NAZIONE 27enne sbanda e colpisce una vettura Muore una giovane studentessa I carabinieri: "Positiva alla cannabis" Secondo una prima ricostruzione dei fatti, a provocare il tremendo
scontro sarebbe stata la 27enne che, dopo aver sbandato con la sua vettura
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