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Articoli 16/05/2005

Quali progetti disegnano il futuro della Polizia Stradale. Il Centauro intervista il Direttore del Caps Balduino Simone.

 

Quali progetti disegnano il futuro della Polizia Stradale.
Il Centauro intervista il Direttore del Caps Balduino Simone.

intervista di Giordano Biserni

In questi ultimi anni l’attività formativa del C.A.P.S. è cambiata in maniera rilevante Direttore, ci vuole indicare le linee fondamentali di questo cambiamento.
“La formazione in questi ultimi anni è cambiata in modo rilevante sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo per soddisfare le esigenze rappresentate dal Servizio Polizia Stradale e pienamente condivise.
Qualche anno fa la Polizia Stradale presentava un numero rilevante di operatori privi della necessaria formazione perché non avevano mai potuto frequentare il corso di specializzazione. Si è così operata una progettualità complessiva che tenesse conto di queste lacune e le colmasse in tempi rapidi. Questo obbiettivo è stato raggiunto ed oggi la Polizia Stradale ha pochissimo personale non specializzato, che entro l’anno in corso sarà sicuramente avviato alla frequenza dei corsi programmati. Mano mano che si colmava questa lacuna di base si programmavano corsi e seminari di approfondimento sulle tematiche di maggiore spessore ed importanza per l’autotutela del personale, l’efficienza dei dispositivi di servizio e la comunicazione. In quest’ottica, vanno letti i corsi già programmati, espressamente richiesti dal Servizio Polizia Stradale e che riguardano tutte le componenti.” (Corsi programmati, vedere elenco dei Corsi e Seminari anno 2005 a pag.7).
Direttore Caps Balduino Simone
Negli ultimi anni il C.A.P.S., è stato un cantiere permanente ed i lavori ancora continuano. Qual è la capacità attuale del Centro.
“Il C.A.P.S. è stato oggetto di grande attenzione da parte del Dipartimento ed è stato così sottoposto a completa ristrutturazione ed ampliamento. Prima dell’estate saranno terminati gli ultimi lavori di rifacimento del perimetro esterno per migliorarne sia la parte funzionale che quella estetica. Oggi il C.A.P.S. ha una ricettività calcolata intorno alle 600 unità in condizioni egregie, essendo stata completamente ridisegnata la struttura sia negli aspetti funzionali che di confort.”

 

Il C.A.P.S. di ieri e di oggi sono perciò due realtà molto diverse. Ci descriva com’è organizzata la struttura del C.A.P.S. 2005 sia per quanto riguarda il quadro docenti che quello organizzativo.
“Quest’anno il C.A.P.S. compie 50 anni e l’intervenuta ristrutturazione ed ampliamento rappresentano l’apprezzamento per quanto ha rappresentato e, nello stesso tempo un impegno a garantire per il futuro capacità di formazione sempre più elevate. Per assicurare tale impegno, anche il quadro docenti e l’aspetto organizzativo sono costantemente attenti a migliorarsi sia negli aspetti dei contenuti che in quelli didattici. Già da qualche anno la struttura garantisce corsi di Interspecialità che vedono la presenza nella stessa unità formativa di personale proveniente dalle diverse specialità comunque interessate alla mobilità, come la Polizia Stradale, la Polizia Ferroviaria e la Polizia di Frontiera. Questo ha rappresentato un arricchimento culturale della struttura e del proprio quadro docenti, che ha potuto così ospitare corsi di formazione per Dirigenti, Ispettori e Sovrintendenti, seguendo una evoluzione che la realtà della circolazione mostra già con grande evidenza.”
Allora in questo quadro di mobilità qual è il ruolo della Polizia Stradale e del C.A.P.S. nella formazione anche del personale delle altre specialità.
“Rispetto agli anni 60, ove i mondi della circolazione stradale, ferroviaria, marittima e aerea potevano essere pensati e vissuti in maniera separata, oggi questi mondi vivono strettamente integrati nel più generale concetto di mobilità del territorio. Necessariamente, perciò, anche la funzione di Polizia, per garantirne legalità e sicurezza, deve evitare soluzioni di continuità formative ed operative tra quanti sono chiamati ad operare nei diversi settori in cui essa si articola. Da questa maggiore integrazione formativa derivano crescite culturali e professionali di tutte le specialità, compresa la Polizia Stradale che opera sulla strada, cioè nel punto nodale di controllo per ogni tipologia di trasporto compresi quelli intermodali che comunque interessano il settore stradale, unitamente a quelli marittimi, aerei e ferroviari.”

L’A.S.A.P.S. ha da sempre sostenuto la necessità di ricercare l’antica vocazione, in seno alla Polizia Stradale, di una polizia dei trasporti e della mobilità con capacità di intervento ad alto profilo qualitativo, in particolare nel settore del trasporto pesante, delle merci pericolose, del contrasto all’alcol e alle sostanze. Qual è il percorso di oggi e quello futuro in seno al C.A.P.S. per formare personale altamente specializzato anche in questi segmenti operativi?
“L’analisi dei corsi programmati per il 2005 mostra in maniera inequivocabile come questa necessità sia stata anticipata dal Servizio Polizia Stradale che ha chiesto espressamente seminari sui temi indicati. Proprio in questi giorni stanno per completarsi i cicli del seminario per i controlli ai trasporti di merci pericolose, riservati ai capipattuglia.
Queste tematiche, accanto a quelle altre indicate nella sua domanda, rappresentano sicuramente i segmenti di maggiore attenzione da parte della specialità per garantire le proprie funzioni istituzionali. In questi settori le capacità operative presuppongono elevati livelli di professionalità ed adeguate conoscenze gestionali.
Specie il tema delle merci pericolose, sia nei risvolti nazionali che internazionali avrà sempre un ruolo privilegiato nella scelta dei progetti di approfondimento, visto che il settore riveste e rivestirà importanza sempre più grande per la tutela della sicurezza stradale, dell’ambiente e della sicurezza pubblica, nel senso più ampio della parola.
Nel corrente anno saranno realizzati anche corsi di formazione per i controlli ai veicoli stranieri adibiti al trasporto di cose e di persone ed altri destinati ai controlli di materiali soggetti a normative sanitarie. Analoga attenzione è riservata alle procedure di contrasto alla guida sotto l’influenza dell’alcool o sostanze stupefacenti. Questi ultimi temi, sono di importanza fondamentale per la tutela della sicurezza stradale e per la prevenzione della incidentalità che spesse volte vede vittime proprio i più giovani.
IERI
1°ottobre 1968 - Premiazione di fine 23° corso di specializzazione Polizia Stradale (Agente Milanello)
1956/57 - Uno dei primi corsi della Specialità. Si notino i mezzi in dotazione presumibilmente residuati bellici
Anni ’70 - Esercitazione al Caps

Anche con l’aiuto di esperti esterni, e portatori di grandi professionalità, si è proceduto ad un ampliamento dell’attività formativa estesa alle capacità di osservazione delle sintomatologie comportamentali pericolose e all’educazione alla sicurezza, rivolta ai giovani delle scuole medie e superiori. Nel mese di marzo il C.A.P.S. ha ospitato e formato a questa cultura i docenti della Provincia di Forlì – Cesena, incaricati di operare nelle scuole.”
Sappiamo che da tempo l’Amministrazione sta cercando di realizzare una sorta di frequenti full immersion capaci di stimolare le motivazioni del personale, in un momento in cui la società, il sistema delle tutele, l’eccessivo garantismo, la carenza di mezzi, sembrano voler svuotare di contenuto l’attività dell’operatore di polizia. Come si sviluppo questo tracciato al C.A.P.S.?
“La realizzazione di cicli seminariali dedicati alla motivazione del personale, ma, più in generale alla gestione delle risorse umane, non nasce da una visione pessimistica della realtà operativa.
Al contrario, è frutto di sempre maggiore impegno del Servizio Polizia Stradale di soddisfare le esigenze di approfondimenti specifici, in un campo come quello della circolazione stradale in continua evoluzione normativa e di costante attenzione sociale.”

Secondo il Direttore del C.A.P.S. qual è il lato più versatile e quello che invece necessita di correttivi nella formazione e poi nell’attività operativa delle donne e degli uomini della Polizia Stradale?
“Il lato più versatile del personale della P.S. è la riconosciuta capacità di corrispondere alle diverse esigenze che il ruolo impone nel garantire la sicurezza stradale. Tema questo che riflette non solo conoscenze normative e capacità di applicazione, ma anche grandi capacità comunicative e di lettura del fenomeno circolatorio, per prevenirne turbative e pericoli. Non credo che la realtà presenti necessità di correttivi nella formazione e nell’attività operativa, in quanto questi due mondi, operando in perfetta sintonia, rivelano tempestivamente gli eventuali adeguamenti da apportare.”
La Polstrada opera ancora con strumentazioni e accessori forse un po’ superati. Nonostante alcune validissime sperimentazioni, si lavora ancora con “gesso e cordella” come si usava anche trent’anni fa. Non crede che l’apporto tecnologico che sta conquistando larghe fette della nostra Amministrazione, debba essere ampliato anche agli operatori su strada? Quali, in quest’ottica, gli strumenti che potrebbero essere di maggiore aiuto?
“Poiché la totalità della formazione, anche in tema di utilizzo di tecnologie, si tiene presso il C.A.P.S., che ne ha appena ospitata una fortemente innovativa nel campo delle telecomunicazioni, ritengo di poter affermare che anche in questo campo la struttura segue con grande attenzione le possibilità offerte dalle tecnologie in tema di autotutela e di capacità di accertamenti intesi a contrastare comportamenti pericolosi.
Le strumentazioni tecniche, perciò, avranno sicuramente un ruolo importante, ma non sostituiranno mai l’operatore della Polizia Stradale che, con la sua presenza autorevole sulle strade, garantirà quell’equilibrio unico ed insostituibile tra l’attività preventiva e quella repressiva.”

Tempo addietro si è parlato di video-conferenze ed aggiornamento telematico, ma ancora non si è giunti ad un traguardo concreto. Quanto manca alla piena attuazione di questo progetto?
“Su questo tema c’è un forte impegno a realizzare Corsi di Teleformazione su segmenti specifici della formazione e dell’aggiornamento da mettere a disposizione dei Reparti. Il progetto è tuttora valido e al centro dell’attenzione.”
Viene fatto spesso osservare che gli insegnamenti impartiti durante i Corsi di perfezionamento e di specialità, vengono affrontati diversamente dai singoli Comandi una volta rientrati in reparto. Cosa fare per eliminare queste seppur piccole contraddizioni operative?
“L’attività di formazione non sostituisce quella gestionale, che può essere influenzata anche da orientamenti interpretativi delle Autorità chiamate a decidere sui procedimenti sanzionatori. Non per questo perde validità, essendo la formazione destinata innanzitutto a fornire conoscenze e procedure idonee a conferire all’operatore una cultura operativa, comprensiva altresì anche della necessaria flessibilità che, lungi dall’intaccarla, l’arricchiscono.”
I quadri intermedi, i Comandanti dei Reparti ed i Direttivi sanno ancora rispondere alle esigenze operative della Specialità, in particolare sono in grado, con gli attuali strumenti e mezzi (sempre più carenti) di far fronte alle esigenze di controllo qualificato sul sistema strada?
“Sicuramente tutta la struttura, dai Quadri, ai Comandanti, agli operatori, per quanto rilevato in sede di formazione, è in grado di garantire la propria funzione istituzionale.
I controlli stradali richiederanno sempre più capacità di lettura del fenomeno. Scelte strategiche di dove e come operare e di grande comunicazione. I mezzi tecnici rappresenteranno ausili importanti e credo che siano adeguati in termini qualitativi e quantitativi. Tutto questo, visto dal punto di vista della formazione che, esplica un ruolo strumentale per la struttura, essendo quest’ultima che definisce progetti operativi e richieste di formazione, sempre condivise.”

Lei Direttore è stato uno dei “padri” del Codice della Strada del 1992, un Codice che ha subito in questi anni numerose modifiche, ormai oltre un centinaio. Cosa si dovrebbe fare di concreto per rendere il Codice più efficace, più condiviso, meno aggredibile anche dal sistema dei ricorsi e delle tutele? Inoltre secondo il Direttore del C.A.P.S., dopo la recente sentenza della Consulta quale carico di reale efficacia rimane alla patente a punti?
“La costante evoluzione del C.d.S. non è frutto di un capriccio di qualcuno, ma è determinata dall’importanza che la circolazione stradale rappresenta in una società evoluta. Sotto questo aspetto va espressa piena condivisione all’ordine del giorno con il quale il Senato della Repubblica, nel convertire in legge il Decreto n. 151 del 27.07.2003, che dava il là a modifiche rilevantissime, invitava il Governo a formulare una proposta organica di modifica al Codice, snellendolo dai molti tecnicismi che riguardano alcuni settori, come la strada ed i veicoli, di non facile comprensione.
Questa rivisitazione dovrebbe portare ad attuare un Codice di Comportamenti, ove le norme dedicate a tutelare l’integrità fisica di quanti si muovono sulla strada, siano chiare e condivise. Per quanto concerne l’efficacia della patente a punti, penso che la realtà abbia ampiamente risposto in termini positivi con la rilevante diminuzione di incidentalità. Ritengo, altresì, che la recente sentenza della Consulta non intacchi tale efficacia e che la stessa possa stimolare procedure di ancora maggiore efficacia, attraverso l’identificazione immediata e la contestazione della violazione.”

Ci dica tre cose da fare subito e che secondo Lei avrebbero immediata efficacia per la sicurezza sulle strade.
“La sicurezza stradale è il risultato innanzitutto di una cultura ove i valori fondanti sono quelli dell’autotutela e del rispetto degli altri. Non ci sono, perciò, provvedimenti o misure che da soli risolvano il problema. Le leve su cui agire sono note a tutti e sono quelle ampiamente utilizzate come: normative adeguate, autorevolezza dei controlli e progetti educativi idonei a creare una cultura nuova ove la sicurezza sia il primo dei valori verso cui orientare i comportamenti di guida. Anche in questo settore la Polizia Stradale, sono certo, saprà recitare un ruolo di importanza primaria, come impostogli dalla funzione alla quale essa in via primaria, è dedicata.”

I corsi programmati al Caps nel 2005
A) Corsi di specializzazione
1) N. 1 Corso di specializzazione nei servizi di Polizia Stradale (corso di base) per Assistenti e Agenti con meno di tre anni di anzianità nella Specialità
2) N. 3 Corsi di specializzazione nei servizi di Polizia Stradale (riqualificazione) per Assistenti e Agenti con anzianità di Specialità compresa tra 3 e 10 anni
B) Corsi Interspecialità
3) N. 5 Corsi di perfezionamento Interspecialità riservato ai Sovr.ti o Ispettori
4) N. 1 Corso di specializzazione Interspecialità riservato ai Funzionari
C) Corsi e Seminari per temi specifici
5) N. 5 Corsi riservati agli addetti delle sale operative di Polizia Stradale
6) N. 6 Seminari sul trasporto delle merci pericolose riservati ai capi-pattuglia
7) N. 4 Corsi per comandanti ed addetti alle Squadre di P.G.
8) N. 5 Seminari sul trasporto di merci soggette a normativa sanitaria
D) Seminari in tema di gestione delle Risorse Umane
9) N. 5 Seminari di aggiornamentoto riservato ai Dirigenti di Sezione, C.O.A. e Funzionari addetti D) Seminari in tema di controlli amministrativi e di P.G.
10) N. 3 Seminari sul controllo delle attività sensibili ai fini del contrasto al furto e riciclaggio dei veicoli a motore
11) N. 1 Seminario In. CE in tema di contrasto al traffico di veicoli rubati e di lotta all’immigrazione clandestina.
 

intervista di Giordano Biserni

da "Il Centauro n. 95"
Lunedì, 16 Maggio 2005
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