(ASAPS) NAMUR (BELGIO), 27 settembre 2007 – Il
ministro vallone delle infrastrutture, Michel Daerden, ha annunciato nei giorni
scorsi l’imminente nascita del Consiglio Superiore della Sicurezza Stradale. La
notizia è trapelata al termine di una riunione degli Stati Generali tenutasi a
Namur, capitale della Vallonia, una delle due province del regno del Belgio. Il
Consiglio, che potrebbe avere in tempi rapidi un gemello anche nell’altra
provincia, le Fiandre, sarà strutturato per rispondere con la miglior
competenza possibile alle questioni legate alla necessità di porre un freno
alla violenza sulle strade: ne faranno parte rappresentanti del governo locale,
il ministro federale della mobilità, la comunità francese – molto forte in
questa regione – la polizia federale, l’associazione dei comuni e
rappresentanti degli utenti della strada, oltre ai sodalizi che riuniscono
familiari e vittime della strada. Lo scopo è quello di realizzare una
piattaforma di concertazione, che possa ascoltare le esigenze di tutti e
formare proposte da portare all’attenzione dell’esecutivo locale. Le ultime
ricerche hanno infatti dimostrato che non è sufficiente puntare sui controlli e
sulla repressione. I dati pubblicati all’inizio dell’anno in Belgio, ripresi
anche dall’Asaps, hanno infatti consentito di verificare che nonostante i
controlli di polizia federale e locale siano nettamente aumentati tra il 2002
ed il 2006, la mortalità resta ancora molto alta. In effetti, i controlli
tecnici sui veicoli sono aumentati del 14%, mentre i servizi con auto civetta
sono lievitati del 19%. +11% in termini di controlli di velocità, mentre ancora
più incisivo sembra essere l’impegno sul fonte della guida in stato di
ebbrezza: +86% per l’alcol, mentre le verifiche sull’uso di droghe è cresciuto
del +227%. Notevole anche l’impegno sul fronte dei trasporti con una crescita
del 76% in materia di trasporto pesante. Nell’ottobre 2006, una tesi
universitaria realizzata all’ateneo di Hasselt ha dimostrato che l’obiettivo europeo
di dimezzare la mortalità entro il 2010, non sarà centrato nemmeno in Belgio. Il
dottor Filip Van den Bossche, che ha analizzato molti modelli di studio
matematici, ha stabilito che nel 2010 gli incidenti mortali nel proprio paese –
che conta poco più di 10 milioni di abitanti – saranno comunque tra 800 e 900.
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