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Notizie brevi 27/09/2007

Roma convegno “Le grida del sabato sera" organizzato dall’Aci - Sicurezza stradale, l’Italia slitta al nono posto della classifica europea dei paesi più virtuosi al volante

Situazione critica per l’incidentalità nel nostro Paese, ancora lontano dal traguardo del 2010

Foto Coraggio - archivio Asaps

(ASAPS) - L’incidentalità stradale rappresenta oggi un’emergenza sociale e culturale per il Paese. Nel 2005, anno a cui si riferiscono le ultime stime ufficiali dell’Istat, in Italia si sono registrati 225.078 incidenti, con 5.426 morti e 313.754 feriti: incidenti, morti e feriti in leggero calo rispetto all’anno precedente (rispettivamente -1,8, -4,7 e -2,7%) anche se il bilancio resta pesante con 617 incidenti, 15 morti e 860 feriti nel “giorno medio”. Questi sono alcuni dei dati presentati ieri (26 settembre) nel corso del convegno “Le grida del sabato sera. Comunicare rischio o sicurezza?”, organizzato dall’Automobil Club d’Italia. Il quadro presentato ha messo in luce come l’Italia sia molto lontana dall’obiettivo, imposto da Bruxelles a tutti gli stati della Comunità europea, di dimezzare, antro il 2010, il numero di incidenti stradali. Infatti, per raggiungere tale traguardo, il nostro Paese non dovrebbe superare le 3.100 vittime l’anno, pari ad una riduzione del 9% ogni dodici mesi. E non solo. Ad oggi, segnala l’Aci, “l’Italia è declassata dal quinto al nono posto nella graduatoria europea dei virtuosi al volante”. Statisticamente il mese in cui si muore di più sulle strade è luglio (19 al giorno), domenica è il giorno nero, con 1.014 decessi (il 19% del totale), le ore più a rischio quelle tra le 14 e le 17, anche il maggior numero di decessi (1.235) si lamenta di notte, tra la mezzanotte e le 6. Il maggior numero di sinistri (151.349, il 67,2% del totale, con il 31,4% delle vittime) si verifica sulle strade urbane, mentre sulle autostrade gli incidenti sono 14.006 (il 6,2%, con il 10,2% dei morti). La tipologia di incidente più ricorrente è lo scontro frontale-laterale (106.292 casi, con 1.702 morti e 147.227 feriti) seguito dal tamponamento (42.435 sinistri, con 526 morti e 67.712 feriti): la fuoriuscita o lo sbandamento del veicolo determina invece 21.637 incidenti, con 1.061 morti e 27.191 feriti. Al centro del dibattito svoltosi ieri, anche il rapporto fra sicurezza stradale e comunicazione, ripercorso attraverso lo studio “La tentazione di Icaro” realizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma.
In sintesi, la ricerca evidenzia come una possibile via da seguire, nel tentativo di cambiare la mentalità e i comportamenti dei giovani, sia il confronto. Affinché il confronto sia costruttivo è necessario migliorare le strategie creative, osservando le campagne pubblicitarie sulla sicurezza stradale impiegate in altri paesi, con l’obiettivo di raccogliere idee, vagliare differenti modelli di comunicazione del rischio e valutarne l’efficacia. Le campagne di comunicazione italiane e spagnole, ad esempio, mostrano come sia possibile applicare un linguaggio più ironico a un tema di così grande impatto sociale, cercando di influire in questo modo sugli attuali trend. Obiettivo dello studio, quindi, è quello di ripristinare il “dialogo” tra le istituzioni e i giovani trovando un “linguaggio comune”. (ASAPS)

© asaps.it
Giovedì, 27 Settembre 2007
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