Nota: al seguente link http://digilander.libero.it/MassimilianoGentile/festabirraceltica.jpg potete vedere l’immagine del manifesto che promuove una
Festa della Birra Celtica, promettendo “birra gratis”. L’ADIGE Il gruppo sensibilizza i giovani della Val di
Sole sulle conseguenze negative del bere «Stente Sani» fa nuovi adepti Volontari per
combattere la piaga dell’alcol VAL DI SOLE - Una decina di nuovi volontari e porte aperte per chi decide di diventarlo. Il gruppo degli «Stente Sani Friends» che porta avanti alcune delle azioni del progetto «L’alcol non mi fa la festa, se guido non bevo» del coordinamento «Alcol, Guida e Promozione della salute» nato nel 2004, mira a coinvolgere nuovi ragazzi e ragazze della val di Sole nella loro missione, vale a dire, in generale, sensibilizzare i giovani sulle problematiche connesse all’uso ed all’abuso di sostanze alcoliche e promuovere la prevenzione tramite differenti iniziative. In primis la loro presenza sul Discobus denominato appunto «Stente Sani Bus» che nelle stagioni invernali ed estive permette ai ragazzi di uscire il sabato sera utilizzando questo mezzo, quindi in totale sicurezza; contemporaneamente la presenza dei volontari sul pullman consente di comprendere maggiormente comportamenti, abitudini e l’approccio dei giovani solandri alle sostanze alcoliche. Altre due iniziative hanno visto la collaborazione del gruppo «Stente Sani Friends», nello specifico il micro progetto «Discoteche e locali sicuri» e la giornata «Oggi alcol? No grazie!», la prima con la presenza dei volontari fuori dai locali frequentati abitualmente dai giovani con etilometro a salve e questionari, la seconda invece con la programmazione di serate analcoliche. Ora il gruppo si apre a quanti vorranno diventare volontari: già dieci giovani si sono resi disponibili in una recente serata che ne ha illustrato l’attività e si sta ipotizzando un percorso di formazione per le nuove leve che si svolgerà ad ottobre, così da trasmettere l’esperienza vissuta dai volontari attuali a chi si appresta ora ad iniziare questo cammino. Per chi volesse saperne di più e successivamente aderire al gruppo, basta rivolgersi a breve al Progetto Giovani Val di Sole in piazza Madonna della pace a Dimaro (tel. 0463/973412). Nel frattempo i volontari del gruppo si stanno attivando per l’organizzazione di una giornata no alcol in calendario per il mese di novembre, mentre è in costruzione e sarà presto attivo il sito Internet di questa realtà, che sarà consultabile all’indirizzo www.stentesani.it, L. Za. L’ADIGE Sbronzi alla guida,
linea severa in Procura
Chi rifiuta di fare il
test non evita la condanna Il rifiuto di sottoporsi all’alcoltest non basta ad evitare una condanna per guida in stato di ebbrezza. Le prove sintomatiche - pupille dilatate, alito vinoso, occhi arrossati - saranno dunque ritenute sufficienti, anche in assenza di una misurazione precisa del tasso alcolico nel sangue. La Procura di Trento sceglie la «linea severa», come spiega il procuratore capo Stefano Dragone, sull’annosa interpretazione del «decreto Bianchi», che di fatto ha lascito un «vuoto» normativo nel caso in cui il conducente abbia chiaramente i sintomi dell’ubriachezza, ma non si sottoponga all’alcoltest ( l’Adige di ieri). La decisione è stata assunta ieri al termine di un vertice, che aveva proprio l’obiettivo di individuare una linea comune, in attesa del 4 ottobre, data in cui il decreto sarà convertito in legge. La speranza è che, in quella sede, il decreto possa essere emendato e la «lacuna» colmata, con la previsione di una specifica sanzione nel caso di accertamento sintomatico. Il «decreto Bianchi» prevede sanzioni diverse, a seconda del tasso rilevato: superiore allo 0.50, oltre lo 0.8 e maggiore di 1.5 grammi per litro. Ma paradossalmente non contempla il caso in cui una persona ubriaca fradicia venga sorpresa alla guida e rifiuti di sottoporsi al test. O sostenga di non essere in grado di soffiare nell’etilometro. A Trento, come in altre procure d’Italia, sull’interpretazione della norma si sono scontrate due diverse posizioni: alcuni pm ritengono che, in caso di rifiuto, il procedimento debba essere archiviato, mancando un dato certo sulla percentuale di alcol nel sangue (e dunque non potendosi stabilire con esattezza la sanzione); altri magistrati sono invece convinti che la condanna sia possibile. Ad aprire il dibattito, nei giorni scorsi, un caso concreto: la condanna per guida in stato di ebbrezza inflitta dal giudice Carlo Ancona ad un cittadino che si era rifiutato di sottoporsi ad alcoltest ( l’Adige del 18 settembre). L’imputato era un cittadino marocchino di 32 anni, che alla guida della sua Renault Clio, nel 2004 era rimasto coinvolto in un incidente con quattro feriti, verificatosi ad Albiano nel 2004. I carabinieri intervenuti per gli accertamenti di rito avevano invitato il proprietario della Clio a sottoporsi ad alcoltest, ma questi si era rifiutato. Una scelta che non gli aveva evitato la denuncia per violazione dell’articolo 186 del decreto legislativo 285 del 1992. Le condizioni dell’uomo, infatti, non lasciavano dubbi sulla sua alterazione: nel capo di imputazione si fa riferimento ad «equilibrio precario, alito alcolico, occhi arrossati e pupille eccessivamente dilatate». Sintomi di una chiara ubriachezza: da qui la condanna a 15 giorni di arresto e 500 euro di ammenda, applicando il minimo della pena. Una sentenza che il pm Giuseppe De Benedetto (quel giorno in aula c’era un supplente) ha deciso di appellare alla luce della nuova normativa, che non contempla l’accertamento sintomatico, ma calibra la condanna in relazione al tasso alcolico. Una posizione condivisa anche da altri colleghi. Ieri mattina, dunque, il nuovo confronto: «La Procura ha adottato una linea severa - spiega Dragone - in attesa delle valutazioni della Corte d’appello e, soprattutto, della conversione del decreto in legge. In quell’occasione potranno essere apportati eventuali correttivi, che consentano di fare chiarezza sull’interpretazione della norma. Noi però riteniamo che dubitare della sussistenza del reato porterebbe a conseguenze contrarie alla sicurezza dei cittadini». Pertanto i casi di guida in stato di ebbrezza precedenti all’entrata in vigore del «decreto Bianchi» saranno giudicati ritenendo valide le prove sintomatiche. I procedimenti successivi, invece, rimarranno «congelati», in attesa del 4 ottobre, data entro la quale il decreto sarà convertito in legge. Poiché le perplessità sollevate da alcuni pm sono comunque fondate, il magistrato sarà libero di astenersi dal chiedere la condanna in assenza della prova con l’etilometro. Sarà il procuratore, in quel caso, ad inviare in aula un magistrato onorario, affinché chieda la condanna dell’imputato. F. P. EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da PRIMONUMERO.IT) Dopo la disco
alcool-test e bus-navetta
Se bevi, non guidi:
dopo la disco alcool-test e bus-navetta Arriva anche in città, sull’onda dei
grandi locali della riviera romagnola, l’etilometro in discoteca. Parte la
campagna di prevenzione contro le stragi del sabato sera. Un’iniziativa della
nuova discoteca ’Notti Glamour’ che oltre al test mette a disposizione una
navetta gratuita per tornare a casa. Termoli. Fa il suo ingresso a Termoli l’etilometro in
discoteca. Dopo una serata intera a ballare e a divertirsi, chi lo riterrà
opportuno potrà misurare il proprio tasso alcolemico con un test istantaneo, di
quelli per intenderci che usano anche le forze dell’ordine, per capire se è il
caso di mettersi alla guida o meno. Una novità assoluta per il Molise e mutuata
dalle grandi discoteche della riviera romagnola e della Lombardia.Una campagna di sensibilizzazione e
prevenzione contro le stragi del sabato sera che partirà sabato 29 settembre
contestualmente all’inaugurazione della stagione invernale della discoteca
‘Notti Glamour’, la nuova iniziativa d’intrattenimento musicale di Antonella
Ribuoli, meglio conosciuta come Antonellina, che spiega come lo slogan del suo
locale sarà ‘Divertiti, ma se guidi non
bere’. Come funziona? Il cliente, prima di uscire dal
locale e tornare a casa, può scegliere
liberamente di sottoporsi al test, gratuito e anonimo. Ci sarà del personale
che informerà i clienti sulle sanzioni in cui si rischia di incorrere se ci si
mette alla guida ubriachi. «I limiti imposti dalla legge li conoscono tutti ma
si fa una grande confusione sui livelli di consumo a cui corrispondono» spiega
Antonellina che annuncia anche l’altra novità: la possibilità di utilizzare una
navetta gratuita per tornare a casa. Chi infatti supererà il limite consentito
dalla legge che è di 0,5 grammi di alcol per litro verrà consigliato dal
personale del locale di aspettare il tempo necessario per smaltire la sbornia
oppure di salire sulla navetta messa a disposizione dal locale che porterà i
clienti al centro di Termoli. Altrimenti si potrà semplicemente fare
accompagnare a casa da qualche amico, ovviamente sobrio. «Credo che tutti noi proprietari abbiamo un dovere morale nei confronti di quelle migliaia di giovani che ogni fine settimana affollano i nostri locali e dobbiamo fare tutto il possibile per renderli consapevoli dei rischi e dei pericoli che corrono mettendosi alla guida in condizioni non perfette» conclude il gestore della discoteca. IL SECOLO XIX Per le donne liguri il
pericolo si chiama alcol Gianni Testino e Ornella AncaraniL’alcol rappresenta uno dei problemi più gravi
di salute pubblica dei nostri tempi, con risvolti sociali gravi e
particolarmente costosi. La Liguria è particolarmente colpita dalla piaga della
patologia alcol correlata: è la terza regione italiana, infatti, per consumo
pro capite. Un problema sempre più emergente è il costante incremento di tale
condizione patologica nella popolazione femminile, un fenomeno ampiamente
sottovalutato e ancora più rilevante se si considera l’azione dannosa
dell’alcol durante la gravidanza o l’allattamento. Nella nostra regione il 64%
della popolazione femminile usa bevande alcoliche, il 40% circa dei pazienti
affetti da patologia alcol correlata è donna. Fra i 12 ed i 17 anni c’è stato
un incremento del 110% (assunzione di alcolici fuori pasto), tra i 30 ed i 34
anni la mortalità alcol correlata è tre volte superiore rispetto all’uomo:
16.000 donne fra gli alcolisti o i bevitori problematici, 600 donne all’anno
muoiono per cause dirette o indirette legate all’alcol, l’alcol è la causa del
45% di tutti gli episodi di violenza domestica sulle donne.Lo sviluppo della dipendenza da alcol nella
donna non ha ancora trovato precise spiegazioni, tuttavia è possibile
ipotizzare come nella adolescenza tale comportamento possa essere legato a una
falsa emancipazione. Questo meccanismo potrebbe anche essere presente nelle
donne in carriera nel tentativo di trovare maggiore forza nell’ambito di
comunità lavorative sempre più competitive. La fascia maggiormente colpita è
quella relativa alle quarantenni. Nelle donne mature l’uso di alcol può essere
utilizzato come il modo per colmare un vuoto, affettivo e sociale.La donna generalmente preferisce bere in
solitudine e la dipendenza da alcol rappresenta il rifiuto per il proprio ruolo
di moglie, una reazione a situazioni intollerabili o alla menopausa vissuta
come un segno di inevitabile declino. La donna madre e lavoratrice è sottoposta
a elevati livelli di lavoro e di fatica, a flessibilità di orario, a mobilità,
a costante disponibilità, a esigenze che sono in contrasto con quelle classiche
del ruolo femminile mentre la donna che, per scelte di carriera professionale,
ha procrastinato il matrimonio e, quindi, la maternità, avverte un senso di
inadeguatezza sotto pressioni di stereotipi sociali tuttora attuali. Sono
situazioni che creano conflitto, frustrazioni, depressione anche grave, senso di
inadeguatezza e che, a lungo andare, influiscono sull’uso di alcol. La
casalinga si avvicina con maggiore frequenza all’alcol fra i 30 ed i 40 anni: è
spesso insoddisfatta, cerca un’alternativa di maggiore interesse al di fuori
del nucleo familiare, all’interno del quale vive una condizione di
frustrazione.Un importante dato da divulgare è la maggiore
suscettibilità della donna a sviluppare alcolismo e a sviluppare danni fisici
da alcol. Anche perché gli ormoni femminili potenziano l’azione dannosa dell’alcol.
Per tali ragioni il soggetto femminile può sviluppare gravi patologie
(soprattutto epato-pancreatiche e metaboliche) più precocemente anche con
dosaggi di alcol considerati comunemente moderati. In particolare, l’uso di
alcol predispone a un rischio doppio di sviluppare il tumore del seno. Al di
sopra dei 20-30 grammi al giorno il rischio di sviluppare tale tumore aumenta
del 2% a ogni bicchiere in più. E se l’uso di alcol si concentra in un breve
periodo come il fine settimana il rischio diventa del 4% a bicchiere. Un dato
ancora meno segnalato sono i danni che l’alcol provoca in corso di gravidanza.
È stato stimato che in Italia siano 3.000 all’anno i casi di bambini nati
affetti da sindrome feto-alcolica e 60.000 quelli che nascono sottopeso.Alla luce di quanto detto emerge come il
problema alcol-donne, ma in generale il problema della patologia correlata
all’uso di alcol, sia una delle problematiche emergenti con cui la Liguria e
sarà chiamata a confrontarsi nei prossimi anni. Un impegno particolarmente
importante deve essere rivolto alla prevenzione, all’informazione, ai
meccanismi per entrare in contatto con chi è coinvolto in questo fenomeno.Gianni Testino è epatologo e presidente ligure della Società
italiana di alcologia (testinogia@tiscalinet.it).Ornella Ancarani è caposala e membro del direttivo ligure Sia. EMERGENZA ALCOLISMO Alcol, 46 ragazze
denunciate
Guida in stato di
ebbrezza, 46 le ragazze denunciate
Bollino rosaSono giovani fra i 23 e i 32 anni, al volante
di un’auto fra le 2 e le 4 del mattino, e sono soprattutto donne. È l’identikit
del guidatore-tipo, ubriaco, tracciato dalla polizia stradale piemontese. (*)Nel periodo estivo (giugno-settembre) 650
pattuglie impegnate sulle strade piemontesi e valdostane, in un’attività di
controllo e repressione dei comportamenti di guida pericolo, hanno controllato
quasi 7mila conducenti. Tra le note negative, la crescita vertiginosa delle
guidatrici ubriache, che in poco più di un anno sono triplicate.
Ubriaco un guidatore
ogni 14Sono stati trovati 482 automobilisti con un
tasso alcolico al di sopra delle norme di legge (era tra 1 e 1,5 mg, contro un
massimo consentito di 0,5 mg). Aumenta il numero delle donne fermate al volante
in stato di ebbrezza, salito a 46 contro le 15 dell’estate scorsa. Tutti i
conducenti sono stati denunciati.
Sostanze stupefacentiNon solo alcolici, ma anche droghe sono
rilevate durante i controlli. In 14 casi i guidatori avevano assunto sostanze
stupefacenti. L’intensificarsi dei controlli ha comunque avuto un risultato
positivo, gli incidenti rilevati dalla polizia stradale quest’estate sono stati
il 10% in meno della media del periodo.
Giovani e nottambuliMolti degli automobilisti fermati rientravano
dai pub o dalle discoteche. La fascia oraria in cui è stato rilevato il maggior
numero di conducenti in stato di ebbrezza è quella compresa tra le 2 e le 4 del
mattino. Il tasso alcolemico oltre i limiti accertato più frequentemente è tra
1 e 1,5 mg. Tra i conducenti positivi all’alcol e agli stupefacenti, la maggior
parte sono giovanissimi sotto i 30 anni.(*) Nota: la donne sorprese alla guida in stato di ebbrezza sono sicuramente aumentate, ma non rappresentano la maggioranza delle persone fermate in stato di ebbrezza. Come conferma in seguito lo stesso articolo il rapporto maschi/femmine alla guida in stato di ebbrezza è di circa 10/1. SESTOPOTERE FERRARA, ZERO ALCOL AI MINORI DI SEDICI ANNI IL GAZZETTINO VENETO IL GAZZETTINO "Misura la misura" era il progetto
per contrastare il fenomeno delle stragi del sabato sera. Le task force
costavano 570 euro per notte Mestre«Della sicurezza stradale se ne fregano» è la
cruda sintesi di Carmelo Trotta, coordinatore delle Motorizzazioni civili del
Nordest. In effetti era stato tutto organizzato nei dettagli: avevano scritto a
500 Comuni, una dozzina di Province e 165 gestori di discoteche di tutto il
Nordest. L’obbiettivo era contrastare il fenomeno degli ubriachi al volante. Da
Roma il ministero dei Trasporti aveva erogato i fondi (50.000 euro) per
finanziare almeno un centinaio di uscite della task force notturna attrezzata
di etilometri e strumenti adatti. Ma il progetto è miseramente fallito: solo 8
Comuni e 1 Provincia hanno aderito. Nessuna discoteca (malgrado il
coinvolgimento del loro "sindacato" Silb). E non sono stati spesi
neppure tutti i soldi."Misura la misura" era il progetto
lanciato a fine giugno dalle Motorizzazioni di Veneto, Friuli Venezia Giulia e
Trentino Alto Adige. Ora, il loro coordinatore punta il dito: «Gli
amministratori e i gestori di locali notturni del Nordest predicano bene, ma
razzolano malissimo. Noi fornivamo un servizio "chiavi in mano"
garantendo alcune centinaia di controlli per ogni notte di attività per una
cifra irrisoria considerando il livello delle persone impegnate. Ma alla fine
dell’estate ci troviamo ad aver fatto soltanto 56 uscite, 36 delle quali nel
Comune di Verona, l’unico ad aver speso una cifra dignitosa per dimostrare il
proprio impegno».In effetti a parte quelle 36 uscite ce ne sono
state in tre mesi soltanto altre 20: 6 a Padova, 4 a Belluno, 3 a Castelfranco
e Marano Vicentino, 2 a San Vito (Pn),1 a Caerano (Tv) e una nella provincia di
Rovigo (unico ente sovracomunale a rispondere, ma per investire solo 570 euro).
In provincia di Venezia, dove c’è il maggior numero di discoteche, non ha
aderito nessuno.«Si trattava in effetti di un investimento -
spiega lo stesso Trotta - perchè al solo Veneto gli incidenti stradali costano
ogni anno 1570 milioni di euro di spese sanitarie e di soccorsi, mancata
produttività, ecc.. A Friuli VG e Trentino AA costano altri 450 milioni
ciascuna: almeno un terzo di quelle cifre è dovuta a sinistri provocati da
ubriachi al volante. Insomma spendere 570 euro per controllare qualche
centinaio di giovani all’uscita delle discoteche avrebbe evitato chissà quanti
incidenti e di conseguenza fatto risparmiare costi».La Motorizzazione aveva predisposto i turni
estivi per mettere a disposizione i propri tecnici "armati" di
etilometro in qualsiasi provincia. Solo 56 volte le squadre (composte anche da
un medico e un agente di polizia) sono entrate in azione controllando 8.487
persone. «È comunque un campione significativo che ci permette di dimostrare
l’importanza dell’iniziativa che fa prevenzione o meglio formazione alla
sicurezza - hanno spiegato ieri i tecnici della Motorizzazione - Il 30% dei
giovani controllati era oltre la soglia di 0.5 grammi per litro di sangue, una
decina di ventenni era in coma etilico e se avesse guidato...».La Motorizzazione, comunque, non dispera e già
venerdì lancerà la nuova campagna "Mettiamoci sulla buona strada"
dedicata alle scuole: saranno 600 gli studenti coinvolti in questa prima
uscita, ma si conta di arrivare a quota 100 mila nel solo Veneto dopo averne
"istruiti" 34.500 lo scorso anno in 182 istituti (Venezia la
capofila, stavolta, con 44 scuole).Il quadro della sicurezza stradale a Nordest
comunque non è del tutto negativo: «Il numero dei controlli sta
progressivamente aumentando - assicura Ciro Pellone, comandante della Polstrada
della provincia di Venezia - così come il numero delle patenti ritirate, ma il
fenomeno non può essere combattuto soltanto con la repressione. La campagna che
premiava il guidatore astemio (il giovane del gruppo che non beveva per
garantire un rientro sicuro) ha avuto effetti positivi, ma i risultati si
ottengono solo col coinvolgimento di tutti».Proprio a incentivare i comportamenti virtuosi
stanno pensando i tecnici nordestini del ministero dei Trasporti: «Sono allo
studio nuove forme di valorizzazione di chi rispetta il codice della strada»
conclude Trotta. Nel cassetto ci sono sconti fiscali e assicurativi, premi a
chi usa i mezzi pubblici e altre iniziative analoghe. A discuterne e spiegarle
alla gente, venerdì, sono stati invitati parlamentari e assessori regionali, ma
qualcuno ha già dato forfait.Gigi Bignotti IL GAZZETTINO IL CASO IL MATTINO FA DISCUTERE IL «NO» DEL SINDACO ALLA VENDITA
DI ALCOLICI DOPO LE 23 IL GAZZETTINO (Rovigo) Anche Diego Cancian, consigliere provinciale
di Progetto Nordest, non condivide la decisione dell’amministrazione comunale
di patrocinare l’iniziativa AFFARI ITALIANI Firenze/ Picchia la ex
moglie e le getta addosso acido muriatico LA REPUBBLICA PICCHIATA E VIOLENTATA,TORNA CON EX CHE LA
PICCHIA ANCORA CORRIERE ADRIATICO Intanto rischia un processo per il rogo da
Irma |