EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da
DIREGIOVANI) Stop alle stragi del sabato sera ROMA - Niente più birra e
whisky in discoteca dopo le due di notte, e all’uscita test per misurare il
tasso alcolico. E’ quanto stabilisce una modifica al decreto sul codice della
strada, approvata ieri dalla Camera. La nuova norma obbliga titolari e gestori
di locali di intrattenimento e spettacoli a non dare più bevande alcoliche dopo
le 2 di notte e ad assicurare che sia possibile effettuare, in maniera
volontaria da parte dei clienti, l’alcol test. Ma non è finita, la modifica
infatti, coinvolgerà non solo chi va in discoteca ma anche chi corre troppo. L’emendamento stabilisce che, tra
le 8 di sera e le 7 del mattino, l’eccesso di velocità e la guida in stato di
ebbrezza o sotto l’influenza di droga saranno puniti con una sanzione
aggiuntiva di 200 euro. La somma in più andrà al ’fondo contro l’incidentalità
notturna’ da istituire presso la presidenza del consiglio. Nel decreto è
compreso anche il divieto di lasciare auto in sosta con il motore acceso, chi
non lo rispetterà riceverà una multa da 200 a 400 euro. LA REPUBBLICA La Fondazione ANIA e la
Polstrada, in collaborazione con il SILB-FIPE, hanno promosso la quarta
edizione della famosa manifestazione contro le stragi del sabato sera Al via "Guido con prudenza" nuove idee per la sicurezza Si chiama "Guido con
Prudenza" ed è una delle più importanti iniziative sul fronte dell’alcol e
della guida: quest’anno, oltre agli etilometri e alla promozione del guidatore
designato, è stata concentrata l’attenzione sull’abuso di alcol e, allo stesso
tempo, si è cercato di proporre una migliore formazione alla guida per i
ragazzi. La novità sta tutta nel concorso
"cHIC!ken, non fare ridere i polli": i ragazzi potranno migliorare le
proprie attitudini alla guida grazie ai corsi di guida sicura messi in palio.
Polizia, Compagnie di Assicurazione e il Sindacato delle discoteche sono
infatti convinte che l’acquisizione di metodi di guida più adeguati
all’intensità del traffico, alla densità di circolazione, alle caratteristiche
della rete viaria, possano ridurre l’incidentalità stradale. Tutti coloro che si sono
collegati ai siti www. fondazioneania. it, www. poliziadistato. it o www. silb.
it hanno avuto la possibilità di inviare un racconto o un video dove uno o più
amici si erano resi ridicoli dopo aver bevuto troppo. Molti ragazzi hanno
compreso le finalità di questa iniziativa ed hanno aderito con entusiasmo. Il concorso, che si concluderà il
15 ottobre, prevede una giuria che premierà i migliori 10 autori con corsi di
guida sicura, mentre il primo classificato e l’amico "pollo" saranno
ospiti d’onore nel weekend conclusivo del Motor Show di Bologna 2007, dove
verranno premiati dalla Fondazione ANIA durante una speciale cerimonia a loro
dedicata. IL GAZZETTINO LE NUOVE NORME REGIONALI Le discoteche ricorrono all’Antitrust contro le notti senza alcol Padova NOSTRA REDAZIONE Il Veneto come l’America degli
anni ’20? L’immagine di una regione proibizionista è efficace e anche
suggestiva, ma ancora lontana dalla realtà perchè, la tanto discussa legge
regionale che disciplina l’attività di somministrazione di alimenti, bevande e
supercolici nelle ore notturne, entrerà in vigore solo il 23 marzo del prossimo
anno. Ma per i gestori degli esercizi
"notturni" non c’è tempo da perdere. Nel Veneto sono un esercito
composto da 260 tra night, discoteche e sale da ballo; a questo numero vanno
poi aggiunti circa 3 mila bar che chiudono i battenti dopo l’una di notte.
Insieme fatturano qualcosa come 900 milioni di euro, di cui almeno 260 grazie
alla sola vendita di bevande alcoliche. Sono cifre importanti che rendono
bene l’idea della portata del business. E quella legge - è il timore di molti -
metterebbe in ginocchio anche molte importanti località turistiche. La reazione dei gestori è quindi
annunciata e inevitabile. Ma se di vera "dichiarazione di guerra" si
tratta, almeno per ora è soft e sembra appellarsi al buon senso degli
amministratori regionali e locali. È questa la linea scelta dai sessanta
rappresentanti di categoria che ieri pomeriggio a Padova si sono riuniti nella
sede regionale dell’Appe. Un incontro fiume deciso per chiarirsi le idee e per
preparare una "controffensiva". «Come prima cosa - annuncia
Marcello Fiore, vice direttore generale della Fipe, la Federazione italiana
pubblici esercizi - inviteremo gli associati a tenere aperti i locali notturni
fino alle 4 del mattino. Confidando che nel frattempo venga trovata una
soluzione». Sul piano legale invece, il Fipe si rivolgerà all’Autorità per la
concorrenza. «Un parere esiste già - sottolinea Fiore - ora faremo in modo che
venga ripreso. Infine aumenteremo le pressioni sul mondo politico e studieremo
delle manifestazioni di protesta». "Proibizionismo" è
insomma una parola che non piace, e non a caso alla riunione è presente anche
Michele Bortoluzzi che ha fondato un comitato ad hoc. Ma al di là dell’aspetto
economico, sono altri i motivi che spingono i gestori a scendere in campo
contro la legge. «Siamo convinti - dice Renato Giacchetto, presidente del
Silb-Fipe - che non risolva il problema degli incidenti del dopo discoteca.
Credo, al contrario, che produca una sorta di un pericoloso
"nomadismo" da parte di chi consuma gli alcolici. È probabile che
molti giovani, e non solo loro, aggirino le disposizioni raggiungendo i locali
delle regioni vicine dove quel divieto non esiste, con conseguenze facilmente
immaginabili». Ancora. «Questa legge - continua
Giacchetto - limita la libertà del cittadino, non risolve i problemi veri.
Infine non rispetta il principio della concorrenza e non è linea con la
proposta di legge nazionale al vaglio della Camera. Ciò che serve è una severa
applicazione del Codice della strada. Qualcuno deve spiegarci come mai in
Italia si fanno solo trecentomila test alcolici all’anno, mentre in Francia
sono più di un milione». Secondo il Fipe è reale il
pericolo che il Veneto diventi l’unica regione proibizionista d’Europa. «Una
legge del genere - continua Marcello Fiore - è anche in controtendenza con
quanto sta avvenendo in Spagna, Francia, Germania e Svizzera. Per non parlare
della Gran Bretagna, dove una disposizione simile è stata abrogata qualche anno
fa». La legge ha avuto un lungo travaglio
tra commissione e aula, ma ha visto alla fine il Veneto prendere il coraggio a
due mani, con relative accuse di proibizionismo, nel tentativo di porre un
freno (in assenza di una norma nazionale) alla drammatica serie di incidenti
causati da guidatori in stato di ebbrezza. La conclusione: proibire la
somministrazione e vendita di alcolici dall’1 (o dalle 2) alle 6 del mattino è
inutile e dannoso, peggiorerà solo il problema, perché la gente andrà a
rifornirsi di giorno e consumerà comunque durante la notte o, ancora peggio, si
trasferirà nei locali di altre regioni che non hanno adottato la stessa norma,
con il rischio di aumentare gli incidenti stradali. Paolo Gabrielli La legge veneta prevede che a
partire ... La legge veneta prevede che a
partire dal 23 marzo 2008 "in tutti gli esercizi commerciali, artigianali,
di somministrazione di alimenti e bevande, ivi compresi i circoli privati, gli
agriturismo e qualunque altro esercizio nel quale si effettuano la vendita e il
consumo sul posto di bevande alcoliche e superalcoliche, nonchè sulle aree
private aperte al pubblico e su superfici all’uopo attrezzate (sagre e feste
paesane, ndr), sono vietati la vendita, anche per asporto, e il consumo di
bevande alcoliche e superalcoliche dall’1 alle 6 del mattino". La legge
varrà "purché entro lo stesso termine la giunta regionale stipuli accordi
di identico contenuto normativo con Regioni e Province autonome confinanti e le
stesse adottino i rispettivi progetti di ratifica". Se tali adempimenti
non si verificheranno il divieto avrà vigore dalle 2 alle 6. Ai Comuni è
concesso di "derogare ai divieti sulla base della presentazione di un
programma di controlli stradali da effettuare nella fascia oraria in
questione". AGOPRESS GIOVANI. AL VIA LE CAMPAGNE
"TAX RELAX" E "GUIDATORE DESIGNATO" Prenderanno il via domani, 28
settembre, due campagne di sensibilizzazione promosse dal ministero per le
Politiche Giovanili e le Attività Sportive in collaborazione con McDonald’s:
“Tax Relax” e “Guidatore designato”. La prima campagna è rivolta a incentivare
l’attività sportiva di base e consente una detrazione fiscale per le spese
sostenute dalle famiglie per i ragazzi tra i 5 e i 18 anni che si iscrivono a
palestre e società sportive. Finalizzata alla sicurezza stradale è invece la
seconda campagna che, all’insegna dello slogan “la vita non è un optional”, si
propone di diffondere l’abitudine, anche nel nostro paese, di affidare la guida
sicura a chi per una sera tra un gruppo di amici si impegna a non bere
alcolici. Tovagliette e cartoline che
illustrano le due campagne saranno presenti nei 345 ristoranti McDonald’s di
tutta Italia mentre messaggi audio saranno diffusi in streaming da Radio
McDonald’s. L’ADIGE L’Einstein analcolico Appuntamento all’Einstein domani dalle 19 alle 22 per una
serata di musica e bevande rigorosamente analcoliche. Perché i
ragazzi dei «laboratori del fare» hanno scelto di inaugurare così le iniziative
2007-2008, proprio all’Einstein luogo dove sono soliti trovarsi e trascorrere
le loro serate. In centro perché Rovereto ai giovani piace e perché «i giovani
bevono, è vero, i giovani fumano, è vero, i giovani fanno casino, è vero, ma
non è detto che tutti lo facciano o che chi lo fa non sappia fare altro», ha
sottolineato il presidente dell’associazione Fabiano Lorandi. Una serata
all’insegna della musica con «Atos Nere», «Porno Tax», «Something acoustic Duo»
e «New Year’s convinction» ad ingresso libero e senza alcol. «Sono solo
contento - dice Max, titolare dell’Einstein - non ho bisogno di profitti per
quella serata, quindi servo volentieri bevande analcoliche. Mi rendo conto
della difficoltà che c’è oggi a trovare anche solo un campetto per giocare a
calcio e il comune non sembra fare molto, così tocca al privato muoversi. E io
lo faccio volentieri». L’ADIGE «Laboratori del fare» di più Le novità della nuova stagione: uno spazio arte l’officina
dei motorini e feste «no alcol» nei pub di SILVIA CESARO «Laboratori del fare», un
progetto che compie tre anni, finanziato totalmente dal comune e nato nel 2003
per rispondere ad una mancanza: uno spazio pensato per i giovani adolescenti
della città e riservato alle loro idee. Segno di un’affannosa ricerca che
sembra ripetersi di anno in anno, continuo bisogno di luoghi idonei ad una
fascia d’età che si può comprendere tra i 14 e i 20 anni. È in risposta a
questa esigenza che per l’associazione Girella «Laboratori del fare» è prima di
tutto un grande successo: «Se tre anni fa il progetto doveva servire a coprire
un buco - spiega il presidente Fabiano Lorandi - oggi possiamo dire che abbiamo
fatto centro. Dati alla mano spicca il numero di presenze registrate dal 2003
al 2006 nelle fasce d’età 14-16 e 17-19, rispettivamente 284 e 164, rispetto ad
un 34 nella fascia 20-22». Una risposta precisa quella dell’associazione al
vuoto troppe volte denunciato nel corso degli ultimi anni: «Non si dà ai
ragazzi solo delle proposte - prosegue Lorandi - ma si richiede loro impegno,
intelligenza, disponibilità e creatività. I laboratori sono gestisti da un
gruppo di 12 coordinatori giovanissimi». Così ieri sono stati proprio loro, i
più giovani dell’associazione, a raccontare i progetti per il 2007-2008: «Il
laboratorio d’arte di via Portici - racconta Alexia, 16 anni, coordinatrice del
laboratorio - quest’anno non sarà solo spazio per imparare nuove cose con
l’aiuto di esperti, ma anche spazio espositivo. Si creerà una saletta a parte
dove una paio di giovani al mese potranno esporre le proprie opere». Altra
importante novità sarà la riapertura del laboratorio «riparazione di motorini e
biciclette» a San Giorgio, rimasto chiuso per due anni e ora utilizzabile. E
ancora i laboratori di «look e immagine», quello di «cucina», che ha in
programma appuntamenti con cene multietniche per assaporare pietanze dal mondo
e quello di «multimedialità», che mette a disposizione alcuni computer per
navigare in internet e stilare il giornalino dell’associazione. Ma l’impegno
non si ferma e tra le iniziative si distingue anche «Passaggi: laboratorio del
pensiero riflessivo e costruttivo», tre pomeriggi al mese dedicati
all’accoglienza e all’ascolto di storie e testimonianze dirette per
approfondire alcuni spaccati di quotidianità scelti proprio da loro, i giovani
dei laboratori: «In programma - spiega Kamal, coordinatore - abbiamo un
incontro con Alidad Shiri, un ragazzo afgano scappato dalla guerra e autore di
"Via della pazza guerra", che ci verrà a raccontare la sua storia e
un incontro con un’esperta per parlare di cosa significa essere ragazze madri».
«Fare» sinonimo anche di raccontare e raccontarsi, ma questa volta attraverso
testimonianze pure e spontanee, riprese e raccolte per la realizzazione di un
video che dia la parola ai giovanissimi, con l’invito ai "non più giovani"
ad invadere il loro spazio guardando e ascoltando attimi della loro
quotidianità, troppe volte etichettata, e poche ascoltata. Un video-racconto
che vede la collaborazione di Marco Olivotto di «Labour of Love» per la
realizzazione, «e che - spiega Olivotto - aveva ottenuto notevole attenzione da
parte dell’assessore Renato Manzana e che ad oggi resta fermo, con alcune
riprese già realizzate, in attesa del parere del nuovo assessorato». IL GAZZETTINO (Rovigo) CONCLUSA LA "2
GIORNI" Aggiornamento sulle conseguenze dell’abuso di alcol Sono stati circa 30 i
partecipanti al ciclo di incontri di formazione e di aggiornamento sulle
tematiche relative ai problemi alcolcorrelati e complessi, quali alcol e
sofferenza psichica, alcol e uso di droghe, alcol ed emarginazione sociale, che
si sono tenuti in due giorni al Centro nautico "Po di Venezia" di
Porto Viro, ciclo titolato "L’approccio ecologico-sociale: formazione in
campo alcologico". Si è trattato di un’attività che ha visto coinvolte
numerose persone: dagli operatori di Club ai volontari di varie Associazioni,
ed è stato attuato con il contributo ed il patrocinio degli Acat della
Provincia di Rovigo, il Centro di servizio per il volontariato , il Comune di
Porto Viro, la Provincia, la Conferenza dei sindaci dell’Ulss 19, la Caritas di
Chioggia , la Parrocchia di Taglio di Po, l’Associazione "Solidarietà
Delta" di Porto Tolle e la Cooperativa sociale "Don Sandro
Dordi" di Porto Viro. Due sono stati i momenti
formativi di interesse sociale, aperti alla cittadinanza, che hanno avuto il
contributo di Giovanni Aquilino, sui temi: "Il Club degli alcolisti in
trattamento, quale capitale sociale", e "Come prendersi cura della
rete: il Centro alcologico territoriale funzionale provinciale. Quali
prospettive"; l’esperto ha mostrato una straordinaria competenza e una
eccezionale capacità comunicativa, che ha coinvolto i volontari che entrano nei
programmi dell’Associazione . «Il capitale sociale- ha affermato Andrea
Finessi, responsabile Servizio dipendenze dell’Ulss di Adria-, (rappresentato
da tutte quelle relazioni libere e partecipative di molte realtà istituzionali
e sociali, che coltivano rapporti umani basati sul senso di fiducia e
corresponsabilità verso gli altri e verso le istituzioni), è importante per il
territorio, e costituisce la rete di relazioni interpersonali necessaria alla
potenzialità di agire dei componenti di una società. Potenzialità che deve
essere coltivata e rinsaldata di continuo, anche attraverso la formazione e il
confronto». La "due giorni" di
aggiornamento e formazione, si è conclusa poi con un momento di festa: un
interclub, che ha visto la presenza di un centinaio di persone, per premiare
coloro i quali hanno realizzato traguardi importanti, per chi sta abbandonando
la dipendenza dall’alcol: 1, 2 o più anni di sobrietà, il che significa non
consumo assoluto di bevande alcoliche. M. Gabriella Bergo EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da
LANCORA.COM) Seminario sull’uso e abuso dell’alcool 28/09/07 Canelli. Sabato alle 10,
nel salone dei Sacchi della Contratto, si è svolto il seminario sull’uso e
abuso dell’alcol nell’alimentazione, "La testa nel Bicchiere".
Organizzato dalla PiEssePi (Oscar Bielli presidente), la società di sviluppo
del territorio, in collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di
Canelli, l’assessorato allo Sviluppo del Territorio ed il contributo della
CrAt, ha avuto come relatori, intervistati da Filippo Larganà, Giorgio
Calabrese (medico nutrizionista, docente universitario, membro dell’Authority
europea per la sicurezza alimentare, ecc.), Lamberto Vallarino Gancia
(presidente del Ceev-Comité Européen des Entreprises Vins), Michele Chiarlo
(imprenditore e vicepresidente dell’Unione Industriale di Asti), Pierstefano Berta
(dirigente Pernod - Ricard , docente universitario e vice presidente Oicce),
Roberto Marmo (presidente della Provincia) e Davide Gariglio (presidente della
Regione Piemonte). Un piacevole discorrere di due
ore, con il benvenuto dell’assessore Pino Camileri e la chicca finale del
presidente Marmo. Per Calabrese va scongiurata la
mentalità di chi parla e comanda in materia come se si trattasse di tifoseria.
"Sul vino non si può essere colpevolisti o innocentisti. A noi scienziati
spetta dire, dopo ricerche rigide e rigorose, se fa bene o male. E io dico che
un bicchiere di vino ai pasti ci fa star bene. Io non difendo il vino o il modo
di produrlo. Io difendo la nutrizione. Ed è per questo che non capisco l’uso
del superalcolico alla fine del pranzo". Per Gancia "Prima della
testa, nel bicchiere dobbiamo metterci il naso e la bocca. I fratelli Muccioli
mi hanno detto che in due o tre mesi si riesce ad eliminare l’uso della droga,
ma per togliere la dipendenza dalla testa ci vogliono almeno tre o quattro anni".
Detto poi che nel vino non ’è solo alcol (l’85% è acqua) e che ci sono grosse
diversità nell’assimilarlo, ha aggiunto che in Europa non c’è la tradizione e
la cultura del bere vino. E questo costituisce un grosso motivo di scontro nel
fare le leggi. Per Chiarlo è importante la
comunicazione ed una corretta informazione alimentare, a cominciare dalle
scuole. In questo senso è un segnale il suo ’Parco artistico’ (l’arte nelle
vigne) di Castelnuovo Calcea, tenendo ben presente che dagli oltre 100 litri consumati,
pro capite, nel primo Novecento si è passati agli attuali 45.. Per Berta "la storia ci
conforta in quanto le prime leggi fiscali sul vino risalgono al 1500 quando la
detraibilità dalle tasse era di 140 litri pro capite. Quindi il vino come un
bisogno alimentare ed elemento simbolico e magico della nostra cultura. Come
Pernod - Ricard stiamo portando avanti un progetto molto avanzato per un
consumo consapevole per un futuro economicamente sostenibile, ed abbiamo
firmato un accordo internazionale. In merito dobbiamo lavorare tutti insieme,
produttori, consumatori, scienziati, giornalisti per arrivare ad avere a fianco
della propaganda una comunicazione oggettiva". In conclusione l’anticipazione
del presidente Marmo che, vera chicca, riferiamo con un titolo a parte. Marmo: "Anticiperemo
apertura e chiusura delle discoteche" A conclusione del seminario
sull’uso e abuso del vino, l’intervento del presidente della Provincia di Asti,
Roberto Marmo, ha fatto raddrizzare le orecchie, soprattutto dei giornalisti
presenti: "Mi mangerò una bella manciata di voti, ma sento il dovere di
procedere ugualmente. Intanto, come Provincia, abbiamo pronte tre interessanti
iniziative. La prima: con l’Asl abbiamo in cantiere direttive per una
alimentazione sana in tutti gli istituti scolastici. La seconda: d’accordo con
le Forze dell’Ordine metteremo in funzione dei bus sia per l’andata che per il
ritorno, alle discoteche. La terza iniziativa che prenderemo e che farà
discutere sarà quella di far anticipare sia l’apertura che la chiusura delle
discoteche". IL GAZZETTINO L’INIZIATIVA Campagna contro l’abuso di alcol tra i minori Arriva nei bar il
cocktail analcolico di Alex Il cocktail analcolico di Alex
Roveredo, vincitore del concorso Parole versate, tenutosi in seno a
pordenonelegge.it, per sensibilizzare i giovani e promuovere la cultura della
salute, sarà proposto a tutti i bar di Pordenone, al fine di sensibilizzare le
nuove generazioni. Il bere consapevole è un insegnamento che non può arrivare
quando è troppo tardi, quando sull’asfalto oltre alle tracce di sangue rimane
l’odore dell’alcol, l’ultimo a essere respirato sempre più spesso, se si pensa
che in regione la prima causa di morte tra i 15 e i 25 anni è attribuita agli
incidenti stradali, che per il 50% sono imputabili a questa grave piaga.
Partendo dal presupposto che l’alcol viene consumato per la prima volta in
Italia tra gli 11 e i 12 anni e che si tratta dell’età più bassa dell’Unione
europea, la scuola alberghiera Ial per incentivare il bere consapevole nei
minori di 18 anni, ha deciso di proporre il cocktail analcolico primo
classificato al concorso "Parole versate. Premio Bruno Redivo" a
tutti i bar di Pordenone, dando man forte al progetto di sensibilizzazione
dell’Ascom "No alcol ai minori di 16 anni" che ormai ha preso piede
nella Destra Tagliamento. «Sapendo che ogni anno in Italia
circa 40mila persone muoiono a causa dell’alcol - ha dichiarato Nives Piva,
direttore della scuola alberghiera Ial - diviene un compito di primaria
importanza promuovere nelle scuole e in quelle alberghiere ancora di più, la
cultura di un bere sano e corretto, tenendo presente i rischi che comporta
assumere bevande con grado alcolico, specie in giovane età». Il giovane Alex
Roveredo è l’autore della bevanda "Opinioni di un clown", di cui
sveliamo la ricetta. Si tratta di mettere metà lime con tre-quattro fragole
tagliate nel tumbler, aggiungere zucchero e pestare tutto con il pestello.
Qualche cubetto di ghiaccio tritato e gingerale fino all’orlo con una fettina
di lime e alchechengi fa di "Opinioni di un clown" una squisitezza.
Si ricorda anche che con "Colorado Kid" Gigi Mirko sempre della
scuola alberghiera Ial si è aggiudicato il secondo posto alla competizione tra
le scuole alberghiere che si è svolta sabato in fiera a Pordenone. ASAPS ERM: il metodo del “Rispondente Cancellato” per i controlli su strada
della guida sotto l’influenza di alcol o sostanze (e non solo) Introduzione Recentemente ho pubblicato un
articolo scientifico su un nuovo metodo di indagine che permette di conoscere
alcuni parametri di una popolazione statistica senza dover sapere quello che
riguarda i singoli individui (rif. “Quantifying a phenomenon without knowledge of individual data: the
Erased Respondent Method (ERM)”, Ann.Ig. 2007; 19: 193-202). Per fare un
esempio concreto, col detto metodo possiamo valutare quanti stiano guidando
sotto l’influenza di droghe senza che sia necessario conoscere chi stia
guidando in tale stato. Come sarà immediato a molti addetti ai lavori, il fatto
di non conoscere i risultati dei singoli può essere di grande facilitazione in
tante situazioni, in particolare se i controlli sono condotti in maniera
casuale, e non per fondato sospetto. Incautamente, nel corso di una recente
intervista al Centauro, ho promesso al dott. Biserni di spiegare in modo
semplice questo metodo. La cosa non è facile, in quanto il tutto ha una
complessità intrinseca; tuttavia, siccome ogni promessa è un debito (specie
quelle fatte al dott. Biserni… altrimenti sono guai!), mi accingo a mantenerla.
Cosa verrà fuori… non ne ho idea: spero, comunque, sia qualcosa di chiaro. Se
ci riesco, lodatemi; altrimenti, insultatemi pure (peraltro, recenti sentenze
hanno arricchito le possibilità in questo senso). Armiamoci di un mazzo di carte… e
facciamo un esperimento “approssimato” Lasciando per un momento da parte
il problema dei controlli su strada, utilizziamo un modello più semplice per
capire a fondo il metodo. Costruiamo a questo scopo uno speciale mazzo di 90
carte, 18 rosse e 72 nere (ad esempio, con quelle francesi). Il mazzo sarà la
nostra “popolazione”. Le carte rosse indicheranno i soggetti positivi; quelle
nere i soggetti negativi. Sicché, nel mazzo c’è una percentuale di carte rosse
(soggetti positivi) pari a 18/90 = 0.20 → 20.0% di positivi. Si osservi che
questo dato viene fuori subito perché conosciamo lo stato di ogni carta (se è
rossa o se è nera). Contiamo quante sono le rosse (18), dividiamo questo numero
per il totale delle carte (90), e la percentuale è bella e calcolata. Il
problema che abbiamo davanti è stimare tale proporzione senza conoscere il
colore delle singole carte. Ora, mescoliamo bene il mazzo e poi facciamo
mucchietti di 3 carte. Avremo 30 mucchietti. Diremo che un mucchietto è
“Pulito” se le carte sono tutte nere; diremo invece che è “Sporco” se qualche
carta è rossa (una sola, o due o tutte e tre). Un risultato di questa
operazione può essere quello di tab.1, assolutamente casuale, ottenuto per
simulazione col computer. Ora… ragioniamo. In ogni mucchietto ci sono 3 carte.
Poiché nel mazzo 8 carte su 10 sono nere (80%), la probabilità che la prima
carta sia nera è 8 su 10, ovvero 0.80; ma anche la probabilità che la seconda
sia nera è ancora 0.80; così pure la probabilità che la terza sia nera è 0.80.
Quindi, la probabilità che le tre carte del mucchietto siano tutte nere è:0.803
= 0.80 . 0.80 . 0.80 = 0.512. Dunque, la probabilità che il mucchietto venga
tutto nero (cioè “Pulito”) è data dalla probabilità che la carta sia nera
(0.80) elevata al numero di carte del mucchietto, in questo caso 3. Questo è un
risultato elementare del Calcolo delle Probabilità: se in una popolazione una
certa caratteristica è presente con probabilità , la probabilità π che facendo
n prove si presenti sempre quella caratteristica è pari a πn. Fine.
Ricordiamoci questo risultato, e andiamo avanti. Supponiamo ora che i
mucchietti di tre carte li abbia fatti un nostro amico (voi non li potete
vedere), e che lui vi dica semplicemente che sono venuti fuori 16 mucchietti
puliti e 14 sporchi. Se fate caso (attenzione, questo è il punto cruciale!!!),
il fatto che siano venuti fuori 16 mucchietti puliti su 30 mucchietti vi
segnala sperimentalmente che la probabilità che un mucchietto risulti pulito è
pari a 16/30 = 0.533. D’altra parte, voi già sapete che questa probabilità è
pari al cubo della probabilità che una carta risulti nera elevata alla terza.
Sicché, se calcolate la radice terza della frequenza empirica che avete
osservato per i mucchietti puliti (16/30 = 0.533), il risultato vi deve fornire
una stima della probabilità che una carta sia nera! Avremo, quindi: Questo valore è una stima della
probabilità che una carta del mazzo sia nera (si ricordi che quella vera, che
non conosciamo, è per costruzione pari a 0.80). Ora, poiché le carte sono o
rosse o nere, se la probabilità che una carta sia nera è 0.811, allora la
probabilità che la carta sia rossa non potrà che essere pari a (1-0.811) = 0.189,
che tradotto in percentuale fa il 18.9%. La nostra valutazione della
proporzione di carte rosse nel mazzo sarà quindi del 18.9% (contro il 20% che
era il valore esatto). Facciamo ora un parallelo con un controllo su strada per
la guida sotto l’influenza di cocaina. Adesso, le carte nere sono i conducenti
che non hanno preso cocaina, quelle rosse sono coloro che l’hanno usata. Un
“mucchietto” è un pool delle salive di tre conducenti. I conducenti che sono
stati controllati sono 90, e quindi abbiamo 30 pools di salive (analoghi ai 30
mucchietti). Se in un pool c’è un conducente (o due o tutti e tre) che ha preso
cocaina, il pool risulta “positivo” all’analisi (“Sporco”); se nessuno dei tre
ha preso cocaina, risulta “negativo” (“Pulito”). I pool negativi sono 16… i
conducenti sotto l’influenza di cocaina sono quindi stimabili intorno al 18.9%.
Elementare, Watson. Perché l’esperimento è
“approssimato” Ho dovuto sacrificare il rigore
alla chiarezza. In effetti, se ho 90 carte, 18 rosse e 72 nere, se la prima
carta viene nera, la probabilità che la seconda venga anch’essa nera non è del
20%, ma un poco meno: nel mazzo ci sono ora 89 carte, 18 rosse e 71 nere.
Quindi, detta probabilità è pari a 71/89 = 0.798. E se anche la seconda carta
viene nera, la probabilità che lo sia anche la terza è ancora minore (due carte
nere sono già uscite!), ed è ovviamente pari a 70/88 = 0.795. E così di
seguito: a mano a mano che escono carte nere e carte rosse le probabilità si
modificano. Comunque, niente paura: se il mazzo ha tantissime carte, le
probabilità non si modificano più di tanto, come nei fatti avviene se fermo
qualche conducente, uno dei 34.000.000 di possessori di patente attiva. Quindi,
l’esperimento, pur essendo “approssimato”, ha il suo valore didattico; e il
modello ERM mostrato è certamente adeguato al fenomeno che si vuole trattare. Conclusioni In base a quanto mostrato
possiamo dire che conoscendo il numero di mucchietti puliti siamo in grado di
stimare la proporzione di carte rosse del mazzo, come pure in base al numero di
pools negativi alla sostanza indagata, quanti conducenti della popolazione
guidavano sotto l’influenza della sostanza. Se le carte del mucchietto sono 3,
useremo la radice cubica della proporzione dei mucchietti puliti; se sono due,
la radice quadrata; se sono quattro, la radice quarta; ecc. ecc. . Quali carte
erano rosse? Chi dei conducenti era sotto l’influsso della sostanza? Con questo
metodo non lo sapremo mai, né ci interessa in termini di conoscenza generale.
L’ERM non si interessa dello stato dell’individuo, ma dello stato della
“popolazione” Per la conoscenza specifica ci sono già i controlli individuali
per fondato sospetto, che funzionano egregiamente per sapere “Chi”, controlli
che a mio avviso andrebbero sostanzialmente potenziati. Non dimenticando, però,
di utilizzare anche l’ERM per una visione globale delle cose. Franco Taggi, Reparto
“Ambiente e Traumi” Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria
Istituto Superiore di Sanità IL GAZZETTINO (Belluno) Con divieti ridicoli non si affrontano i veri problemi Ormai è certo, è scattato un
ulteriore fantastico divieto: niente alcol dalla una alle sei e ancora una
volta (quasi ci si annoia) la soluzione è peggiore del male. Vogliamo parlare
di turismo "bevi e fuggi"? Invece di fare 20 chilometri, saranno 250
e il problema è risolto. Impossibilità di acquisto nella fascia oraria
prevista? Moglio, nel discount si risparmia. E poi che si fa? Via l’alcol anche
dalle sagre? Valgono dunque le due obiezioni di cui sopra, unite alla certezza
statistica che questi ridicoli divieti verranno facilmente bypassati da
qualsiasi scafatissimo adolescente. Non bastasse, questa audace e ardita
operazione riesce anche a rendere totalmente inutili i primi seri tentativi di
comunicazione sul tema, portati avanti da strutture sanitarie territoriali e da
alcuni operatori del settore. Non c’è che dire: un vero capolavoro di destrezza
che realizza, inoltre, l’ennesimo modello di funzionale illegalità. Come dicono
nei film e nei telegiornali, procedura "Search and destroy".
Contestualizzare potrebbe essere invece molto più utile. Non si può continuare
con la maniacale ricerca di colpevoli inesistenti, l’obiettivo non dev’essere
quello di fornire un calmante mediatico alle coscienze turbate da raggelanti
statistiche sanitarie e stradali. Insomma, sarebbe meglio discuterne con
franchezza. Moreno Barbieri Federazione provinciale dei Verdi EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da
REDAZIONE.ROMAONE.IT) Dava da bere agli ubriachi: chiuso bar in centro Cronaca - Il gestore del locale a due passi da Campo de’ Fiori
somministrava alcol a persone già in stato di ebbrezza e ben oltre le due di
notte. Ora la saracinesca resterà abbassata per un mese Roma, 27 settembre 2007 -
Somministrava alcol a persone in stato di manifesta ubriachezza. Per questo
motivo il titolare del bar in via dei Pettinari 44 ha visto chiudere per un
mese il suo esercizio, il 24 settembre scorso, su disposizione del questore di
Roma. AGGIRAVA IL DIVIETO - L’uomo è stato
colpito da diverse sanzioni amministrative dovute al mancato rispetto di norme
igienico-sanitarie. Il locale si trova a poca distanza da Trastevere e Campo
de’ Fiori, ma siccome è situato in una via non soggetta al divieto di vendita
per asporto di bevande in vetro, era diventato un punto di riferimento per
moltissimi avventori che si rifornivano di alcol in bottiglie frangibili. IL CONTROLLO - I clienti le
acquistavano anche fino alle cinque del mattino, malgrado esista l’obbligo di
chiusura alle due, le "svuotavano" all’esterno e le mandano in
frantumi o le lasciavano in giro per il centro storico. Questo fino a quando
non è scattata una verifica da parte della Divisione Polizia Amministrativa e
Sociale e del Commissariato Trevi Campo Marzio. LE INFRAZIONI - Ed ecco l’esito
che ha portato al provvedimento del questore: è stato accertato che la vendita
di bevande si protraeva oltre l’orario consentito dalla licenza; venivano
somministrate sostanze alcoliche a persone in manifesto stato di ubriachezza;
le condizioni di igiene, salubrità e sicurezza del locale erano pessime,
rilevandosi tra l’altro: impianto elettrico fuori norma, addetti alla
somministrazione sprovvisti di copricapo, pavimenti e Wc lerci e con presenza
di sostanze oleose; non veniva effettuata alcuna emissione di scontrini
fiscali, anzi l’area riservata alla cassa era stata del tutto sbarrata in modo
da impedire assolutamente l’accesso agli avventori; il locale era frequentato
da soggetti con pregiudizi penali e segnalati per uso di sostanze stupefacenti.
Risultato? Locale chiuso per un mese. IL GAZZETTINO (Treviso) IN TRIBUNALE Guidava ubriaco, morì l’amico: nove mesi e 2 anni senza patente Castelfranco (A. Fed.) Marco Caon era un
ventunenne calciatore della Polisportiva Loreggia: è morto il 5 giugno 2006 in
un incidente stradale avvenuto a Paese, di fronte al Centro Commerciale La
castellana. Entrambi erano di Castelfranco; al momento dell’incidente Caon si
trovava in auto con l’amico Giulio Comin, allora di 22 anni come lui, al posto
del passeggero. Comin ha patteggiato ieri mattina
davanti al giudice Zulian 9 mesi, e due anni di sospensione della patente. La
sanzione arriva per punire soprattutto il fatto che il ragazzo era alla guida
con un tasso alcoolico di 200, quattro volte il limite consentito. La giovane vittima aveva
frequentato il liceo Giorgione, aveva giocato nella Piombinese, nel Giorgione e
nel Loreggia. La famiglia della vittima è stata risarcita e di questo ha
naturalmente tenuto conto la legge nella sanzione che ha portato alla condanna
a nove mesi. Era stato un terribile schianto
avvenuto all’alba, sulla Castellana, a Postioma, in comune di Paese. La Fiat
Punto si era scontrata frontalmente con un autocarro e dopo una serie di
carambole era finita nel fosso. Marco Caon era morto sul colpo, mentre il
conducente era stato ricoverato in condizioni serie. I due ragazzi erano amici
da tempo e avevano trascorso la serata insieme al New Age di Roncade fino alle
4 passate della mattina, per assistere alle finali di "Emergenza
Live". IL GAZZETTINO (Udine) ARRESTATO Calci alle biciclette e ai carabinieri, in cella due diciottenni rumeni
Latisana È stato un latisanese a chiamare
il 112 segnalando che un paio di ragazzi si divertivano a tirare sassi e a
prendere a calci biciclette in sosta davanti alla stazione ferroviaria. Erano
quasi le 23 dell’altro ieri notte e la sala operativa ha allertato una
pattuglia del Radiomobile. Marian Nidelciu, 18 anni e Romica Nidelciu, 21,
rumeni residenti in via Apicilia 7 a San Michele al Tagliamento, che
abitualmente frequentano Latisana, sono stati subito rintracciati e hanno
dimostrato tutta la loro insofferenza per i carabinieri. Ai militari che
chiedevano di esibire i documenti di identità, hanno risposto con sputi,
insulti, spintoni e calci. Erano in evidente stato di ebbrezza e si sono
ribellati al controllo. C’è stata anche una colluttazione. I due giovani hanno
ferito i carabinieri procurando a entrambi cinque giorni di prognosi (uno ha
traumi contusivi al collo e a una gamba, l’altro ha riportato la distorsione di
un polso), ma alla fine sono stati ammanettati e portati in caserma. Arrestati
per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, si trovano ora nella casa
circondariale di Udine. Il pm Lorenzo Del Giudice ha chiesto che vengano
processati per direttissima: oggi l’udienza. SESTOPOTERE SALUTE, COLDIRETTI: "DUE
BICCHIERI DI VINO AL GIORNO E TORNA LA MEMORIA" Roma - 28 settembre 2007 - Due
bicchieri di vino al giorno aiutano a migliorare la memoria mentre bere alcol
in eccesso rinforza ricordi negativi in contraddizione con il luogo comune che
invita a bere per dimenticare. (*) E’ quanto afferma la Coldiretti nel riferire
i contenuti della ricerca svolta dall’Università di Auckland da Maggie Kalev e
Matthew During pubblicata questa settimana dal Journal of Neuroscience .
Secondo i ricercatori - riferisce la Coldiretti - un consumo moderato aiuta a
ricordare mentre alti livelli di alcol riducono la capacità delle nuove cellule
del cervello di crescere e maturare e causano un calo della memoria, ad
eccezione dei fatti del passato che hanno suscitato forti emozioni. Lo studio -
continua la Coldiretti - ha permesso di aumentare le conoscenze nella cura dei
problemi di memoria, come il morbo di Alzheimer e altre malattie simili, ma
anche di sostenere la ricerca di nuove strategie per aumentare le funzioni del
cervello in altri contesti di disagio. Si tratta peraltro di una conferma del
valore della dieta mediterranea fondata su pane, pasta, frutta, verdura,
extravergine e sul tradizionale bicchiere di vino consumato a tavola in pasti
regolari che hanno consentito agli italiani - sottolinea la Coldiretti - di
conquistare il record della longevità con una vita media di 77,2 anni per gli
uomini e di 82,8 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Un
risultato che per il valore storico che ha assunto questo modello alimentare
negli stili di vita e per i benefici per la salute dimostrati scientificamente
potrebbe convincere presto l’Unesco ad inserirla, con il sostegno dell’Unione
Europea, nella lista del patrimonio dell’umanità al pari della laguna di
Venezia, dei trulli di Alberobello, del Machu Picchu, di Notre Dame, della
Statua della Libertà o della grande barriera corallina. (*) Nota: chi non beve, a volte,
lo fa per non avere brutti ricordi. REUTERS ITALIA Gemania, si ubriaca all’Oktoberferst e resta 12 ore in un camino BERLINO - venerdì, 28 settembre
2007 - Un tedesco che evidentemente aveva bevuto troppo all’Oktoberfest, la
festa della birra in questi giorni a Monaco, è rimasto intrappolato per 12 ore
in un camino dove è finito mentre cercava di arrampicarsi per raggiungere la
casa di un amico. E’ quanto ha detto oggi la
polizia. Dopo aver scoperto che l’amico
non era a casa, il 27enne si è arrampicato fino al tetto di un edificio vicino
verso le 2 del mattino e si è infilato in quello che pensava essere un varco
nel muro tra le due case. Secondo quanto riferito dalla
polizia di Monaco, il ragazzo è scivolato di testa per almeno 30 metri in un
camino. Un portiere di 82 anni dell’hotel
accanto ha sentito per caso la richiesta di aiuto del giovane, che è stato
salvato alle due del pomeriggio da alcuni funzionari dei vigili del fuoco
costretti a fare un buco nel camino per trarlo in salvo, secondo quanto
riferito dal portavoce della polizia. "Miracolosamente si è ferito
soltanto leggermente nella caduta riportando qualche ecchimosi", ha detto
la polizia. Il ragazzo è stato poi portato in ospedale in elicottero, dove ha ricevuto le prime cure. SETTEGIORNI Rhodense ubriaco “resiste” ai
carabinieri IL MATTINO DI PADOVA Danneggiati dalla legge antialcol
- cristina chinello ALTO ADIGE Il triplo d’alcol CORRIERE VENETO Sagre con richiami all’alcol «Ma
sono marchi registrati» Legge anti alcol, i gestori
chiamano l’Antitrust «In gioco il futuro di tremila locali notturni» |
|
|
© asaps.it |