Lunedì 25 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa Alcol e Guida del 1 ottobre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL GAZZETTINO (Belluno)

La replica del Servizio tossicodipendenze dell’Ulss 1 all’utilizzo di 200 etilometri all’October Fest in Nevegal 
«Contro l’alcol non bastano gli spot» 
Paolo Bello, del Sert: «Troppo clamore. Una seria politica di prevenzione è ben altra cosa»
 

«Una seria politica di prevenzione è ben altra cosa dalla semplice diffusione di informazioni. Non è necessario applicare 200 alcoltest all’October Fest in Nevegal per capire che il fenomeno del consumo è serio». È la ferma risposta del Sert di Belluno attraverso il referente medico Paolo Bello. «La raccolta dati va fatta con metodo e modalità accurate - prosegue Bello - perché possano servire ad elaborare delle strategie di contrasto e di prevenzione. Ho già avuto modo qualche giorno fa di sottolineare che i nostri dati 5000 alcoltest con relative schede informative. possono essere utili a questo scopo, ma nessuno si è fatto vivo». Ed è sulla coerenza che puntualizza anche il dottor Alfio De Sandre, responsabile del servizio. «Servono messaggi coerenti e condivisi, aspetto recepito anche dalla Regione quando al tempo De Poli sottolineò l’importanza di un tavolo di lavoro per definire i ruoli precisi di ciascuno. E serve preparazione e non improvvisazione». Le iniziative messe in atto in queste ultime settimane da alcuni Enti per il Sert «appaiono scollegate da qualsiasi confronto con gli operatori del settore: chi descrive tali interventi come le prime iniziative di prevenzione fatte nel territorio di Belluno dimostra di non conoscere la realtà e rischia di generare confusione nella popolazione rispetto ai ruoli e alle competenze». Precisa Paolo Bello: «Il rumore mediatico di queste settimane sui temi dell’alcol e della sicurezza stradale ha spinto la politica ed alcune agenzie ad occuparsi del problema attraverso alcune iniziative che hanno aggiunto clamore al clamore. Per chi da anni si occupa, e non preoccupa - ribadisce con un certo disappunto - dei temi del consumo sono evidenti alcuni rischi legati a queste azioni impropriamente definite "preventive"». L’uso di strumenti come l’etilometro a scopo di prevenzione, e non di controllo e repressione, richiedono prudenza e metodo, per evitare rischi quali l’incentivo al consumo e la diffusione di informazioni scorrette. L’Ulss da tempo agisce sui temi della prevenzione a vari livelli nei luoghi tipici del consumo attraverso un preciso metodo di intervento, con l’utilizzo di un camper, il progetto Fuoriposto, e di operatori opportunamente preparati, allo scopo di diminuire i rischi insiti in azioni di questo tipo e di aumentare l’efficacia preventiva.«Mettere in piedi un progetto così ambizioso e articolato - ribadisce Bello - è stato faticoso e ha richiesto il confronto costante e la collaborazione di varie agenzie che in tutto il veneto si occupano di prevenzione. Il progetto è stato promosso e finanziato dalla Conferenza dei Sindaci sin dal 2003 a riprova del fatto che tutte le amministrazioni non sono solo a conoscenza ma sono state anche coinvolte nella metodologia e negli scopi di tale progettualità». Il Sert dal solo gennaio 2007 ha all’attivo 30 uscite con l’Unità Mobile ad eventi pubblici 3036 contatti, 1012 alcol test con relative raccolte dati, 150 Co test, 2732 opuscoli e 1050 gadget distribuiti. «È dunque bene - conclude Bello - che qualcuno capisca cos’è la prevenzione, coordinarsi con chi nel territorio opera a livello preventivo da anni, adottare un metodo di lavoro serio e di comprovata efficacia, impiegare operatori opportunamente preparati nell’attività di prevenzione, specie nelle situazioni "di strada."
Cristina Orsega


ALCOLISMO (Tratto da ABRUZZO REPORT.COM)

ALCOOL E SICUREZZA: IL COMUNE NON HA LE IDEE CHIARE
Birra gratis per sostenere il sindaco. L’ira de La Radice.
Il comune di Pescara non ha ancora le idee chiare sul concetto di sicurezza e prevenzione dell’uso di alcool. La denuncia e’ di Mattia Giansante, segretario generale de La Radice, associazione culturale che da due anni organizza nelle strade e nei locali, ovunque ci siano giovani, manifestazioni contro l’uso e l’abuso di alcool allo scopo di invitare i ragazzi a fare attenzione alla guida. ’Sconcertante ma vero! - scrive Giansante- mentre le campagne per la sicurezza contro gli incidenti stradali, causati principalmente dall’abuso di bevande alcoliche, si susseguono, in Piazza Unione,in centro storico i giovani del comitato, attivisti nella campagna per le primarie di D’Alfonso, distribuivano gratuitamente bicchieri di birra alla spina ai passanti. Sarebbe assai utile sapere se i Vigili Urbani sono stati cosi’ solerti, come sempre, nel controllare la regolarita’ della autorizzazioni sanitarie dei dispensatori di birra alcolica in Piazza Unione. Uno schiaffo a quanti si adoperano per attivare ogni sorta di iniziativa per ridurre il fenomeno dell’abuso di alcool, su cui D’Alfonso, e quanti decidessero di votarlo, dovrebbero tutti insieme riflettere’. Quindi la riflessione finale:’Da una parte l’assessore alla mobilita’ Mancini annuncia, finalmente, dopo le costanti denunce dell’associazione ’La Radice’,(che si occupa di realizzare campagne informative sulla sicurezza stradale ndr) di mettere mano alla questione della sicurezza stradale, dall’altra D’Alfonso consente ai suoi collaboratori di distribuire gratis ai passanti bevande alcoliche.Difficile capire se in aiunta, a Pescara, la mano sinistra sa cosa fa quella destra’.
Tutte le info sulle attivita’ de La Radice sul sito del telefono cellulare http://mattiagiansante.com, Il sito e’ visibile anche dal web.


IL GIORNALE

Sicurezza, alcol vietato dopo le 2 di notte

Questo è stato l’ultimo sabato sera da «sballo». Dal prossimo fine settimana tutti i locali «di spettacolo e intrattenimento non potranno più servire alcol dopo le due di notte».

Il decreto è stato approvato dalla Camera giovedì scorso e verrà ratificato definitivamente martedì in Senato.

Questo quindi è stato l’ultimo weekend di bevute non stop. Dal prossimo fine settimana infatti si cambia: «Tutti i titolari e i gestori di locali dove si svolgono con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli e altre forme di intrattenimento, devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le due di notte». E per chi sgarra, chiusura del locale da sette a trenta giorni. Il decreto prevede anche che all’uscita del locale sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti, un apposito alcotest e all’ingresso dei locali i gestori dovranno esporre apposite tabelle che spieghino i pericoli dell’alcol. C’è un punto che però sembra controverso. Il decreto fa riferimento ai locali dove si svolgono spettacoli di intrattenimento e quindi non vi entrerebbero i bar per esempio, dove molti giovani si dirigono prima di andare in discoteca. I locali da ballo intanto sono già sul piede di guerra e attaccano: «O tutti o nessuno, in questo modo gli unici a perderci economicamente siamo noi».

Questo provvedimento antialcol fa parte di un ben più ampio pacchetto sulla sicurezza, in cui si prevede la riduzione da un anno del tempo durante cui un neopatentato non può condurre auto di grossa cilindrata. Ma non solo: pene più severe anzitutto per chi guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droga.

Mentre prima c’era una sanzione uguale per un tasso alcolico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro, il decreto introduce un tasso intermedio di 0,8. Le modifiche prevedono anche pene alternative: svolgimento di servizi sociali in istituti dove sono ricoverate vittime di incidenti stradali. E poi telefoni cellulari: multe salate per chi guida e parla nello stesso momento. La sanzione è tra i 148 e 594 euro e prevede, in caso di ulteriore violazione nel corso di un biennio, la sospensione della patente da 1 a tre mesi.


PAGINE MEDICHE

Tre o più drink alcolici al giorno aumenterebbero il rischio-cancro al seno
Nel corso della recente European Cancer Conference di Barcellona, un gruppo di ricercatori statunitensi ha presentato una ricerca che mette in luce i rischi-cancro che deriverebbero dall’assunzione quotidiana di bevande alcoliche.
In particolare, dalla ricerca è emerso che bere tre o più drink contenenti alcol (vino, birra o altri alcolici) aumenterebbe fortemente il rischio-cancro al seno nelle donne e l’effetto sarebbe simile a quello registrato consumando un intero pacchetto di sigarette al giorno.
Circa 1.200.000 di donne sono colpite globalmente da questa aggressiva forma di cancro e poco meno della metà di esse incontrano il decesso ogni anno.
Nonostante la relazione alcol/rischio-cancro sia piuttosto nota presso la comunità scientifica internazionale, non esistono molti dati su questo legame: lo studio, condotto dal team di Arthur Klatsky del centro di ricerche Kaiser Permanente in California, sottolinea il fatto che il rischio-cancro aumenta non in relazione al tipo di alcolico assunto, ma in base al quantitativo di drink bevuti nell’arco della giornata.

Gli studiosi californiani hanno preso in esame le abitudini di oltre 70.000 donne con differenti caratteristiche (etnia, estrazione sociale, condizione economica, età…) che si erano sottoposte a controlli della salute nel periodo 1978/1985; entro il 2004, tremila donne del campione risultavano colpite da cancro al seno. Tra coloro che consumavano alcol, il team si è concentrato sulle preferenze espresse per uno specifico tipo di drink e sul quantitativo assunto, comparandolo con i dati registrati in persone che consumavano meno di un drink al giorno.
Le donne che consumavano 1 o 2 drink alcolici quotidianamente vedevano aumentare il loro rischio-insorgenza del cancro al seno del 10% rispetto a coloro che bevevano un solo drink al giorno. Il rischio raggiungeva un valore del 30% nelle donne che assumevano 3 o più di 3 bevande alcoliche con cadenza giornaliera: i dati risultavano identici per tutte le donne del campione prese in esame.


REDATTORE SOCIALE

I giovani che amano ubriacarsi avranno maggiori problemi sociali, psicologici e di salute nell’età adulta

Un recente studio britannico rivela che i giovani bevitori hanno molte più probabilità di diventare degli adulti alcolizzati (60%), di usare stupefacenti (40%), di avere problemi psichici (40%), di fallire negli studi o compiere atti criminali…

IL TIRRENO

Ubriaco minaccia e schiaffeggia alcuni ragazzi 
I giovani: lo conosciamo, quell’uomo era un carabiniere in borghese 

COLLESALVETTI. Una serata come tante altre, quella di sabato scorso. Con tanti ragazzi - circa una trentina - che si erano ritrovati per chiacchierare, divertirsi e bere qualcosa insieme al bar La Grotta. Un locale gradevole e accogliente, che è stato rinnovato di recente e che è diventato il luogo di ritrovo preferito dai ragazzi di Nugola.
Insomma, tutto a posto se non fosse stato per la presenza inopportuna di un uomo che era in evidente stato di ebbrezza. Dopo aver trascorso in silenzio un po’ di tempo al bar, l’uomo - secondo il racconto di vari testimoni - avrebbe cominciato a importunare i ragazzi che si trovavano dentro e davanti al bar. I ragazzi non l’avrebbero considerato, ma forse a qualcuno di loro è scappata qualche frase che non è andata giù all’uomo. E così, intorno alla mezzanotte, questa persona visibilmente alterata dall’alcol si sarebbe avvicinata a una coppia con fare un po’ minaccioso. «E’ venuto vicino - spiega un giovane - e improvvisamente mi ha dato uno schiaffo. E’ stato tutto così improvviso che non ho avuto nemmeno il tempo di difendermi. Poi la mia ragazza è uscita fuori, e anch’io sono stato portato all’esterno da alcuni amici». A quel punto l’uomo avrebbe spinto altri due o tre ragazzi, pronunciando anche varie minacce.
«Ma quella persona la conosciamo bene - spiegano alcuni ragazzi che frequentano il bar - Anche se era in borghese, sappiamo chi è: un carabiniere, che qualche volte è stato in servizio anche qui». Sulla sua identità i ragazzi non hanno dubbi, tant’è che poco dopo si sono rivolti proprio ai carabinieri: sul posto, dopo pochi minuti, è arrivato un militare in borghese che ha portato via l’uomo.


IL TIRRENO

LUNEDÌ, 01 OTTOBRE 2007
«Un colpo al petto, potevo morire»
Parlano i due giovani aggrediti: «Mai visto prima quel tipo» «Sembrava ubriaco, l’abbiamo detto e lui ci ha sentiti. Ha estratto la lama e ci ha infilzati. I medici mi hanno spiegato che sono salvo solo perché ho la cassa toracica spessa» 

LARA LORETI 
LIVORNO. «Ho preso cinque coltellate, di cui una vicina al cuore. Potevo morire». L.V., artigiano 24enne di Livorno, il giorno dopo l’aggressione subita alla Canniccia a Marina di Pietrasanta è ancora dolorante. Lui e il suo amico D.M., operaio 25enne, livornese, erano a ballare con le fidanzate nella discoteca versiliese, quando si sono trovati davanti due albanesi.
«Erano le 3 della notte tra sabato e domenica. Stavamo camminando lungo il corridoio all’interno del locale quando ci siamo imbattuti in due stranieri sui 20-25 anni; poi abbiamo saputo che erano albanesi - racconta il 25enne - Uno dei due strattonava la gente e ha spintonato anche noi. Ci è sembrato un po’ brillo, allora ci siamo detti: “Guarda quello com’è ubriaco”. Evidentemente lui ha sentito questa frase, innocente e detta tra di noi, e ha reagito male. Ha estratto dallo stivale un coltello col lama di sei centimetri, di quelli a scatto, e ha infilzato me alla coscia destra e il mio amico all’inguine e all’addome, sul lato sinistro». Una esperienza che le due coppie di amici non avrebbero mai creduto di vivere: andare a ballare e trovarsi un coltello in pancia sembra impossibile. Eppure, come raccontano i giovani livornesi, è andata proprio così. Anzi peggio. «Eravamo sanguinanti - prosegue l’artigiano - e impauriti per l’aggressione inspiegabile di quel ragazzo, che non avevamo mai visto prima. Così abbiamo iniziato ad allontanarci per cercare aiuto e chiamare l’ambulanza. Ma abbiamo fatto in tempo a fare appena pochi passi. L’albanese, che nel frattempo era stato trattenuto dal suo amico che tentava di calmarlo, è riuscito a liberarsi e, con uno scatto in avanti, ha sferzato altre tre coltellate contro di me. E mi ha colpito al torace, vicino al cuore», aggiunge il giovane, mostrando le fasciature che gli hanno fatto all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore. Il giovane ancora trema mentre ripercorre la terribile avventura. «Ho temuto seriamente di morire - dice L.V. - ma per fortuna è andata bene: i medici mi hanno spiegato che mi sono salvato solo grazie al fatto che ho una cassa toracica spessa. Mi hanno dato dieci giorni di prognosi, un miracolo. Non posso pensare a cosa poteva succedere e non avrei mai immaginato di andare in discoteca e rischiare di rimetterci la vita. Quel ragazzo di fatto ha tentato di uccidermi, spero che sarà fatta giustizia».
Non pago, l’albanese ha poi aggredito e colpito col coltello altri due ragazzi, minorenni, di Carrara. Lo raccontano i due livornesi: «Quel giovane non si placava, e dopo di noi ha infilzato due ragazzini, uno con due colpi alla schiena e l’altro al polmone, pare perforandolo. Tanto che all’ospedale dovrà restare almeno 20 giorni». I due livornesi al Versilia hanno passato tutta la notte. Sono salvi, ma ancora profondamente toccati da quanto accaduto. «Poi abbiamo saputo che quell’albanese era già noto alle forze dell’ordine per episodi del genere e che l’altra sera era sotto effetto dell’alcol, con un tasso di 2.8. Ma è possibile che accadano certe cose? Dovrebbero esserci più controlli», osserva L.V.
Successivamente è scattato l’allarme e sul posto sono giunti l’ambulanza del 118 e agenti della polizia di Forte dei Marmi. «I primi a intervenire sono stati i buttafuori del locale - dice D.M. - che hanno acciuffato l’albanese, che, come abbiamo poi saputo, aveva 24 anni. Il suo amico invece è riuscito a scappare».


ROMAGNA OGGI

Guida sotto l’effetto dell’alcol e si scontra con auto, 38enne nei guai
FORLI’ – Rischia la sospensione della patente fino a due anni l’automobilista 38enne che domenica, attorno alle 19.30, si è reso protagonista di un banale scontro nella rotonda Somalia – Cervese a Forlì contro una Renault Scenic condotta da un 56enne. Il conducente di una Mini Cooper, infatti, si trovava al volante con un tasso di alcol nel sangue pari a 2.94 gr/lt nel primo tentativo e 2.85 nel successivo. Un valore decisamente al di sopra del limite imposto dalla legge, fissato in 0,50 gr/lt.
Il 38enne, oltre alla sospensione della patente, al fermo dell’automobile per 90 giorni e ad una denuncia per guida in stato d’ebbrezza, rischia un sanzione compresa tra 1.500 e 6.000 euro (la decisione finale spetta al Prefetto), oltre a sei mesi di carcere. Tale pena potrà esser commutata in lavori sociali.

IL GAZZETTINO

Frontale sul cavalcavia narco e alcoltest positivo

SPINEA - Frontale all’alba ieri sul cavalcavia del Graspo de Uva a Spinea. Il botto, per fortuna senza gravi conseguenze, una decina di minuti prima delle cinque, quando il trentenne alla guida di una delle due auto ha invaso la corsia opposta travolgendo un ventiseienne. Tanta paura ma nessun ferito ma è stato necessario l’intrevento dei vigili del fuoco di Mira per spegnere un principio d’incendio. Sul posto anche l’ambulanza del Suem che ha trasportato l’autista più anziano in pronto soccorso a Mirano su richiesta dei carabinieri del Norm di Mestre intervenuti per i rilievi, insospettiti dal suo stato tutt’altro che lucido. Sottoposto al narcotest e all’alcoltest è risultato positivo su entrambi i fronti: l’uomo si era messo alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti e una buona dose di bevande alcoliche. Richiesto l’ausilio di una pattuglia delle volanti per regolare la circolazione.


L’ARENA

CONTROLLI. Usciva dal casello di Sirmione

Fa volare l’auto della polizia Guidava ubriaco

L’investitore denunciato e privato della patente

Ha fatto «volare» la pattuglia della polstrada ferma per un accertamento e con il freno a mano tirato per un dozzina di metri. E questo la dice lunga sulla velocità con cui un veronese, alla guida di un furgone, ieri mattina alle 4.30, uscito dal casello di Sirmione guidasse.

La pattuglia di Verona Sud era all’uscita del casello dell’autostrada di Sirmione. Aveva fermato una Fiat Punto e dal controllo era emerso che non aveva la revisione in regola. Così uno dei poliziotti ha preso patente e libretto del conducente e si è seduto sulla pattuglia per comunicare i dati alla centrale e per redigere il verbale.

Poco dopo, da dietro, l’impatto del furgone, prima contro la Fiat, che a sua volta è andata a sbattere contro la pattuglia scaraventandola a 12 metri di distanza.

Il poliziotto che stava sull’auto ha riportato un colpo di frusta. Gli agenti, per correttezza, hanno subito allertato i carabinieri di Desenzano per i rilievi di legge.

L’automobilista che ha investito le auto è un veronese che è risultato ubriaco, con un tasso alcolemico nel sangue di 2.66 grammi per litro e il limite consentito dalla legge. Il veronese è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza, la sua auto è stata posta sotto sequestro e gli è stata ritirata la patente. A.V.


L’ADIGE

Arrestati nella notte in via Scopoli due trentini per resistenza a pubblico ufficiale

Testata ai poliziotti, in due finiscono in cella

Hanno concluso la serata tra sabato e domenica in galera a raffreddare i bollenti spiriti due trentini che hanno affrontato con violenza gli agenti delle Volanti intervenuti per sedare un violento alterco scoppiato in Cristo Re. La chiamata al centralino del 113 è giunta a mezzanotte e trenta. Un cittadino segnalava una lite molto accesa in via Scopoli che vedeva protagoniste tre persone, presumibilmente italiane. Nel giro di pochi minuti sul posto arrivava la pattuglia della polizia. Gli uomini della Volante identificavano Dario Pederzolli, 32 anni di Trento e Nora Ferrari, 42 anni di Trento. I due, che secondo gli agenti erano probabilmente alterati per effetto dell’alcool, stavano litigano in modo molto acceso con il fratello della donna. Invece che calmarsi, Pederzolli e Nora Ferrari avrebbero reagito in modo violento con gli agenti. In particolare la donna avrebbe sferrato un’improvvisa testata contro uno dei poliziotti che finiva al pronto soccorso per una ferita lacerocontusa curata con tre punti di sutura. Anche Pederzolli avrebbe reagito in modo violento e per questo la polizia decideva di arrestare entrambi per resistenza a pubblico ufficiale. Nessun provvedimento, invece, è stato preso nei confronti della terza persona che, evidentemente, si è comportata in modo più civile. Pederzolli e Nora Ferrari sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.


IL SECOLO XIX

Guidavano in stato di ebbrezza, nove patenti ritirate

GUIDA IN STATO DI EBBREZZA DOPO LA DISCOTECAGLI RITIRANO LA patente aPPENA PRESA

ITALIA OGGI

Usciti dal bar un test per l’alcol

SALERNO NOTIZIE

Autista ubriaco fermato sul raccordo Avellino – Salerno

CORRIERE DELLA SERA

Ubriaco al volante, l’auto non parte Scoperta di un chirurgo e un ingegnere

LA GAZZETTA DI PARMA

Alcolismo: l’importanza di non essere lasciati soli

© asaps.it
Martedì, 02 Ottobre 2007
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK