IL GAZZETTINO (Belluno)
La replica del Servizio
tossicodipendenze dell’Ulss 1 all’utilizzo di 200 etilometri all’October Fest
in Nevegal «Contro l’alcol non bastano gli spot» Paolo Bello, del Sert:
«Troppo clamore. Una seria politica di prevenzione è ben altra cosa» «Una seria politica di prevenzione è ben altra
cosa dalla semplice diffusione di informazioni. Non è necessario applicare 200
alcoltest all’October Fest in Nevegal per capire che il fenomeno del consumo è
serio». È la ferma risposta del Sert di Belluno attraverso il referente medico
Paolo Bello. «La raccolta dati va fatta con metodo e modalità accurate -
prosegue Bello - perché possano servire ad elaborare delle strategie di
contrasto e di prevenzione. Ho già avuto modo qualche giorno fa di sottolineare
che i nostri dati 5000 alcoltest con relative schede informative. possono
essere utili a questo scopo, ma nessuno si è fatto vivo». Ed è sulla coerenza
che puntualizza anche il dottor Alfio De Sandre, responsabile del servizio. «Servono
messaggi coerenti e condivisi, aspetto recepito anche dalla Regione quando al
tempo De Poli sottolineò l’importanza di un tavolo di lavoro per definire i
ruoli precisi di ciascuno. E serve preparazione e non improvvisazione». Le
iniziative messe in atto in queste ultime settimane da alcuni Enti per il Sert «appaiono
scollegate da qualsiasi confronto con gli operatori del settore: chi descrive
tali interventi come le prime iniziative di prevenzione fatte nel territorio di
Belluno dimostra di non conoscere la realtà e rischia di generare confusione
nella popolazione rispetto ai ruoli e alle competenze». Precisa Paolo Bello: «Il
rumore mediatico di queste settimane sui temi dell’alcol e della sicurezza
stradale ha spinto la politica ed alcune agenzie ad occuparsi del problema
attraverso alcune iniziative che hanno aggiunto clamore al clamore. Per chi da
anni si occupa, e non preoccupa - ribadisce con un certo disappunto - dei temi
del consumo sono evidenti alcuni rischi legati a queste azioni impropriamente
definite "preventive"». L’uso di strumenti come l’etilometro a scopo
di prevenzione, e non di controllo e repressione, richiedono prudenza e metodo,
per evitare rischi quali l’incentivo al consumo e la diffusione di informazioni
scorrette. L’Ulss da tempo agisce sui temi della prevenzione a vari livelli nei
luoghi tipici del consumo attraverso un preciso metodo di intervento, con
l’utilizzo di un camper, il progetto Fuoriposto, e di operatori opportunamente
preparati, allo scopo di diminuire i rischi insiti in azioni di questo tipo e
di aumentare l’efficacia preventiva.«Mettere in piedi un progetto così
ambizioso e articolato - ribadisce Bello - è stato faticoso e ha richiesto il
confronto costante e la collaborazione di varie agenzie che in tutto il veneto
si occupano di prevenzione. Il progetto è stato promosso e finanziato dalla
Conferenza dei Sindaci sin dal 2003 a riprova del fatto che tutte le
amministrazioni non sono solo a conoscenza ma sono state anche coinvolte nella
metodologia e negli scopi di tale progettualità». Il Sert dal solo gennaio 2007
ha all’attivo 30 uscite con l’Unità Mobile ad eventi pubblici 3036 contatti,
1012 alcol test con relative raccolte dati, 150 Co test, 2732 opuscoli e 1050
gadget distribuiti. «È dunque bene - conclude Bello - che qualcuno capisca
cos’è la prevenzione, coordinarsi con chi nel territorio opera a livello
preventivo da anni, adottare un metodo di lavoro serio e di comprovata
efficacia, impiegare operatori opportunamente preparati nell’attività di
prevenzione, specie nelle situazioni "di strada." Cristina Orsega
ALCOLISMO (Tratto da ABRUZZO REPORT.COM)
ALCOOL E SICUREZZA: IL COMUNE NON HA LE IDEE CHIARE Birra gratis per sostenere il sindaco.
L’ira de La Radice. Il comune di Pescara non ha ancora le idee
chiare sul concetto di sicurezza e prevenzione dell’uso di alcool. La denuncia
e’ di Mattia Giansante, segretario generale de La Radice, associazione
culturale che da due anni organizza nelle strade e nei locali, ovunque ci siano
giovani, manifestazioni contro l’uso e l’abuso di alcool allo scopo di invitare
i ragazzi a fare attenzione alla guida. ’Sconcertante ma vero! - scrive
Giansante- mentre le campagne per la sicurezza contro gli incidenti stradali, causati
principalmente dall’abuso di bevande alcoliche, si susseguono, in Piazza
Unione,in centro storico i giovani del comitato, attivisti nella campagna per
le primarie di D’Alfonso, distribuivano gratuitamente bicchieri di birra alla
spina ai passanti. Sarebbe assai utile sapere se i Vigili Urbani sono stati
cosi’ solerti, come sempre, nel controllare la regolarita’ della autorizzazioni
sanitarie dei dispensatori di birra alcolica in Piazza Unione. Uno schiaffo a
quanti si adoperano per attivare ogni sorta di iniziativa per ridurre il
fenomeno dell’abuso di alcool, su cui D’Alfonso, e quanti decidessero di
votarlo, dovrebbero tutti insieme riflettere’. Quindi la riflessione finale:’Da
una parte l’assessore alla mobilita’ Mancini annuncia, finalmente, dopo le
costanti denunce dell’associazione ’La Radice’,(che si occupa di realizzare
campagne informative sulla sicurezza stradale ndr) di mettere mano alla
questione della sicurezza stradale, dall’altra D’Alfonso consente ai suoi
collaboratori di distribuire gratis ai passanti bevande alcoliche.Difficile
capire se in aiunta, a Pescara, la mano sinistra sa cosa fa quella destra’. Tutte le info sulle attivita’ de La Radice sul
sito del telefono cellulare http://mattiagiansante.com, Il sito e’ visibile anche dal web.
IL GIORNALE
Sicurezza, alcol
vietato dopo le 2 di notteQuesto è stato l’ultimo sabato sera da
«sballo». Dal prossimo fine settimana tutti i locali «di spettacolo e
intrattenimento non potranno più servire alcol dopo le due di notte».Il decreto è stato approvato dalla Camera
giovedì scorso e verrà ratificato definitivamente martedì in Senato. Questo quindi è stato l’ultimo weekend di
bevute non stop. Dal prossimo fine settimana infatti si cambia: «Tutti i
titolari e i gestori di locali dove si svolgono con qualsiasi modalità e in
qualsiasi orario, spettacoli e altre forme di intrattenimento, devono
interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le due di notte». E
per chi sgarra, chiusura del locale da sette a trenta giorni. Il decreto
prevede anche che all’uscita del locale sia possibile effettuare, in maniera
volontaria da parte dei clienti, un apposito alcotest e all’ingresso dei locali
i gestori dovranno esporre apposite tabelle che spieghino i pericoli
dell’alcol. C’è un punto che però sembra controverso. Il decreto fa riferimento
ai locali dove si svolgono spettacoli di intrattenimento e quindi non vi
entrerebbero i bar per esempio, dove molti giovani si dirigono prima di andare
in discoteca. I locali da ballo intanto sono già sul piede di guerra e
attaccano: «O tutti o nessuno, in questo modo gli unici a perderci
economicamente siamo noi». Questo provvedimento antialcol fa parte di un
ben più ampio pacchetto sulla sicurezza, in cui si prevede la riduzione da un
anno del tempo durante cui un neopatentato non può condurre auto di grossa
cilindrata. Ma non solo: pene più severe anzitutto per chi guida in stato di
ebbrezza o sotto effetto di droga. Mentre prima c’era una sanzione uguale per un
tasso alcolico compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro, il decreto introduce un
tasso intermedio di 0,8. Le modifiche prevedono anche pene alternative:
svolgimento di servizi sociali in istituti dove sono ricoverate vittime di
incidenti stradali. E poi telefoni cellulari: multe salate per chi guida e
parla nello stesso momento. La sanzione è tra i 148 e 594 euro e prevede, in
caso di ulteriore violazione nel corso di un biennio, la sospensione della
patente da 1 a tre mesi.
PAGINE MEDICHE
Tre o più drink
alcolici al giorno aumenterebbero il rischio-cancro al seno Nel corso della recente European Cancer
Conference di Barcellona, un gruppo di ricercatori statunitensi ha presentato
una ricerca che mette in luce i rischi-cancro che deriverebbero dall’assunzione
quotidiana di bevande alcoliche. In particolare, dalla
ricerca è emerso che bere tre o più drink contenenti alcol (vino, birra o altri
alcolici) aumenterebbe fortemente il rischio-cancro al seno nelle donne e
l’effetto sarebbe simile a quello registrato consumando un intero pacchetto di
sigarette al giorno. Circa 1.200.000 di donne sono colpite
globalmente da questa aggressiva forma di cancro e poco meno della metà di esse
incontrano il decesso ogni anno. Nonostante la relazione
alcol/rischio-cancro sia piuttosto nota presso la comunità scientifica
internazionale, non esistono molti dati su questo legame: lo studio, condotto
dal team di Arthur Klatsky del centro di ricerche Kaiser Permanente in
California, sottolinea il fatto che il rischio-cancro aumenta non in relazione
al tipo di alcolico assunto, ma in base al quantitativo di drink bevuti
nell’arco della giornata. Gli studiosi californiani hanno preso in esame
le abitudini di oltre 70.000 donne con differenti caratteristiche (etnia,
estrazione sociale, condizione economica, età…) che si erano sottoposte a
controlli della salute nel periodo 1978/1985; entro il 2004, tremila donne del
campione risultavano colpite da cancro al seno. Tra coloro che consumavano
alcol, il team si è concentrato sulle preferenze espresse per uno specifico
tipo di drink e sul quantitativo assunto, comparandolo con i dati registrati in
persone che consumavano meno di un drink al giorno. Le donne che
consumavano 1 o 2 drink alcolici quotidianamente vedevano aumentare il loro
rischio-insorgenza del cancro al seno del 10% rispetto a coloro che bevevano un
solo drink al giorno. Il rischio raggiungeva un valore del 30% nelle donne che
assumevano 3 o più di 3 bevande alcoliche con cadenza giornaliera: i dati risultavano
identici per tutte le donne del campione prese in esame.
REDATTORE SOCIALE
I giovani che amano
ubriacarsi avranno maggiori problemi sociali, psicologici e di salute nell’età
adulta Un recente studio britannico rivela che i
giovani bevitori hanno molte più probabilità di diventare degli adulti
alcolizzati (60%), di usare stupefacenti (40%), di avere problemi psichici
(40%), di fallire negli studi o compiere atti criminali…
IL TIRRENO
Ubriaco minaccia e schiaffeggia alcuni
ragazzi I giovani: lo
conosciamo, quell’uomo era un carabiniere in borghese COLLESALVETTI. Una serata come tante altre,
quella di sabato scorso. Con tanti ragazzi - circa una trentina - che si erano
ritrovati per chiacchierare, divertirsi e bere qualcosa insieme al bar La
Grotta. Un locale gradevole e accogliente, che è stato rinnovato di recente e
che è diventato il luogo di ritrovo preferito dai ragazzi di Nugola. Insomma, tutto a posto se non fosse stato per
la presenza inopportuna di un uomo che era in evidente stato di ebbrezza. Dopo
aver trascorso in silenzio un po’ di tempo al bar, l’uomo - secondo il racconto
di vari testimoni - avrebbe cominciato a importunare i ragazzi che si trovavano
dentro e davanti al bar. I ragazzi non l’avrebbero considerato, ma forse a qualcuno
di loro è scappata qualche frase che non è andata giù all’uomo. E così, intorno
alla mezzanotte, questa persona visibilmente alterata dall’alcol si sarebbe
avvicinata a una coppia con fare un po’ minaccioso. «E’ venuto vicino - spiega
un giovane - e improvvisamente mi ha dato uno schiaffo. E’ stato tutto così
improvviso che non ho avuto nemmeno il tempo di difendermi. Poi la mia ragazza
è uscita fuori, e anch’io sono stato portato all’esterno da alcuni amici». A
quel punto l’uomo avrebbe spinto altri due o tre ragazzi, pronunciando anche
varie minacce. «Ma
quella persona la conosciamo bene - spiegano alcuni ragazzi che frequentano il
bar - Anche se era in borghese, sappiamo chi è: un carabiniere, che qualche
volte è stato in servizio anche qui». Sulla sua identità i ragazzi non hanno
dubbi, tant’è che poco dopo si sono rivolti proprio ai carabinieri: sul posto,
dopo pochi minuti, è arrivato un militare in borghese che ha portato via
l’uomo.
IL TIRRENO
LUNEDÌ, 01 OTTOBRE 2007 «Un colpo al petto, potevo morire» Parlano i due giovani
aggrediti: «Mai visto prima quel tipo» «Sembrava ubriaco, l’abbiamo detto e lui
ci ha sentiti. Ha estratto la lama e ci ha infilzati. I medici mi hanno
spiegato che sono salvo solo perché ho la cassa toracica spessa» LARA LORETI LIVORNO. «Ho preso cinque coltellate, di cui
una vicina al cuore. Potevo morire». L.V., artigiano 24enne di Livorno, il
giorno dopo l’aggressione subita alla Canniccia a Marina di Pietrasanta è
ancora dolorante. Lui e il suo amico D.M., operaio 25enne, livornese, erano a
ballare con le fidanzate nella discoteca versiliese, quando si sono trovati
davanti due albanesi. «Erano
le 3 della notte tra sabato e domenica. Stavamo camminando lungo il corridoio
all’interno del locale quando ci siamo imbattuti in due stranieri sui 20-25
anni; poi abbiamo saputo che erano albanesi - racconta il 25enne - Uno dei due
strattonava la gente e ha spintonato anche noi. Ci è sembrato un po’ brillo,
allora ci siamo detti: “Guarda quello com’è ubriaco”. Evidentemente lui ha
sentito questa frase, innocente e detta tra di noi, e ha reagito male. Ha
estratto dallo stivale un coltello col lama di sei centimetri, di quelli a
scatto, e ha infilzato me alla coscia destra e il mio amico all’inguine e
all’addome, sul lato sinistro». Una esperienza che le due coppie di amici non
avrebbero mai creduto di vivere: andare a ballare e trovarsi un coltello in
pancia sembra impossibile. Eppure, come raccontano i giovani livornesi, è
andata proprio così. Anzi peggio. «Eravamo sanguinanti - prosegue l’artigiano -
e impauriti per l’aggressione inspiegabile di quel ragazzo, che non avevamo mai
visto prima. Così abbiamo iniziato ad allontanarci per cercare aiuto e chiamare
l’ambulanza. Ma abbiamo fatto in tempo a fare appena pochi passi. L’albanese,
che nel frattempo era stato trattenuto dal suo amico che tentava di calmarlo, è
riuscito a liberarsi e, con uno scatto in avanti, ha sferzato altre tre
coltellate contro di me. E mi ha colpito al torace, vicino al cuore», aggiunge
il giovane, mostrando le fasciature che gli hanno fatto all’ospedale Versilia
di Lido di Camaiore. Il giovane ancora trema mentre ripercorre la terribile
avventura. «Ho temuto seriamente di morire - dice L.V. - ma per fortuna è
andata bene: i medici mi hanno spiegato che mi sono salvato solo grazie al
fatto che ho una cassa toracica spessa. Mi hanno dato dieci giorni di prognosi,
un miracolo. Non posso pensare a cosa poteva succedere e non avrei mai
immaginato di andare in discoteca e rischiare di rimetterci la vita. Quel
ragazzo di fatto ha tentato di uccidermi, spero che sarà fatta giustizia». Non
pago, l’albanese ha poi aggredito e colpito col coltello altri due ragazzi,
minorenni, di Carrara. Lo raccontano i due livornesi: «Quel giovane non si
placava, e dopo di noi ha infilzato due ragazzini, uno con due colpi alla
schiena e l’altro al polmone, pare perforandolo. Tanto che all’ospedale dovrà
restare almeno 20 giorni». I due livornesi al Versilia hanno passato tutta la
notte. Sono salvi, ma ancora profondamente toccati da quanto accaduto. «Poi
abbiamo saputo che quell’albanese era già noto alle forze dell’ordine per
episodi del genere e che l’altra sera era sotto effetto dell’alcol, con un
tasso di 2.8. Ma è possibile che accadano certe cose? Dovrebbero esserci più
controlli», osserva L.V. Successivamente è scattato l’allarme e sul
posto sono giunti l’ambulanza del 118 e agenti della polizia di Forte dei
Marmi. «I primi a intervenire sono stati i buttafuori del locale - dice D.M. -
che hanno acciuffato l’albanese, che, come abbiamo poi saputo, aveva 24 anni.
Il suo amico invece è riuscito a scappare».
ROMAGNA OGGI
Guida sotto l’effetto dell’alcol e si
scontra con auto, 38enne nei guaiFORLI’ – Rischia la sospensione della patente
fino a due anni l’automobilista 38enne che domenica, attorno alle 19.30, si è
reso protagonista di un banale scontro nella rotonda Somalia – Cervese a Forlì
contro una Renault Scenic condotta da un 56enne. Il conducente di una Mini
Cooper, infatti, si trovava al volante con un tasso di alcol nel sangue pari a
2.94 gr/lt nel primo tentativo e 2.85 nel successivo. Un valore decisamente al
di sopra del limite imposto dalla legge, fissato in 0,50 gr/lt. Il 38enne, oltre alla sospensione della
patente, al fermo dell’automobile per 90 giorni e ad una denuncia per guida in
stato d’ebbrezza, rischia un sanzione compresa tra 1.500 e 6.000 euro (la
decisione finale spetta al Prefetto), oltre a sei mesi di carcere. Tale pena
potrà esser commutata in lavori sociali.
IL GAZZETTINO
Frontale sul
cavalcavia narco e alcoltest positivo SPINEA - Frontale all’alba ieri sul cavalcavia
del Graspo de Uva a Spinea. Il botto, per fortuna senza gravi conseguenze, una
decina di minuti prima delle cinque, quando il trentenne alla guida di una
delle due auto ha invaso la corsia opposta travolgendo un ventiseienne. Tanta
paura ma nessun ferito ma è stato necessario l’intrevento dei vigili del fuoco
di Mira per spegnere un principio d’incendio. Sul posto anche l’ambulanza del
Suem che ha trasportato l’autista più anziano in pronto soccorso a Mirano su
richiesta dei carabinieri del Norm di Mestre intervenuti per i rilievi,
insospettiti dal suo stato tutt’altro che lucido. Sottoposto al narcotest e
all’alcoltest è risultato positivo su entrambi i fronti: l’uomo si era messo
alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti e una buona dose di bevande
alcoliche. Richiesto l’ausilio di una pattuglia delle volanti per regolare la
circolazione.
L’ARENA
CONTROLLI. Usciva dal
casello di Sirmione
Fa volare l’auto della
polizia Guidava ubriaco
L’investitore
denunciato e privato della patenteHa fatto «volare» la pattuglia della polstrada
ferma per un accertamento e con il freno a mano tirato per un dozzina di metri.
E questo la dice lunga sulla velocità con cui un veronese, alla guida di un
furgone, ieri mattina alle 4.30, uscito dal casello di Sirmione guidasse. La pattuglia di Verona Sud era all’uscita del
casello dell’autostrada di Sirmione. Aveva fermato una Fiat Punto e dal
controllo era emerso che non aveva la revisione in regola. Così uno dei
poliziotti ha preso patente e libretto del conducente e si è seduto sulla
pattuglia per comunicare i dati alla centrale e per redigere il verbale. Poco dopo, da dietro, l’impatto del furgone,
prima contro la Fiat, che a sua volta è andata a sbattere contro la pattuglia
scaraventandola a 12 metri di distanza. Il poliziotto che stava sull’auto ha riportato
un colpo di frusta. Gli agenti, per correttezza, hanno subito allertato i
carabinieri di Desenzano per i rilievi di legge. L’automobilista che ha investito le auto è un
veronese che è risultato ubriaco, con un tasso alcolemico nel sangue di 2.66
grammi per litro e il limite consentito dalla legge. Il veronese è stato
denunciato per guida in stato d’ebbrezza, la sua auto è stata posta sotto
sequestro e gli è stata ritirata la patente. A.V.
L’ADIGE
Arrestati nella notte
in via Scopoli due trentini per resistenza a pubblico ufficiale
Testata ai poliziotti,
in due finiscono in cella Hanno concluso la serata tra sabato e domenica
in galera a raffreddare i bollenti spiriti due trentini che hanno affrontato
con violenza gli agenti delle Volanti intervenuti per sedare un violento
alterco scoppiato in Cristo Re. La chiamata al centralino del 113 è giunta a
mezzanotte e trenta. Un cittadino segnalava una lite molto accesa in via
Scopoli che vedeva protagoniste tre persone, presumibilmente italiane. Nel giro
di pochi minuti sul posto arrivava la pattuglia della polizia. Gli uomini della
Volante identificavano Dario Pederzolli, 32 anni di Trento e Nora Ferrari, 42
anni di Trento. I due, che secondo gli agenti erano probabilmente alterati per
effetto dell’alcool, stavano litigano in modo molto acceso con il fratello
della donna. Invece che calmarsi, Pederzolli e Nora Ferrari avrebbero reagito
in modo violento con gli agenti. In particolare la donna avrebbe sferrato
un’improvvisa testata contro uno dei poliziotti che finiva al pronto soccorso
per una ferita lacerocontusa curata con tre punti di sutura. Anche Pederzolli
avrebbe reagito in modo violento e per questo la polizia decideva di arrestare
entrambi per resistenza a pubblico ufficiale. Nessun provvedimento, invece, è
stato preso nei confronti della terza persona che, evidentemente, si è
comportata in modo più civile. Pederzolli e Nora Ferrari sono ora a
disposizione dell’autorità giudiziaria.
IL SECOLO XIX
Guidavano in stato di ebbrezza, nove patenti
ritirate
GUIDA IN STATO DI EBBREZZA DOPO LA DISCOTECAGLI
RITIRANO LA patente aPPENA PRESA
ITALIA OGGI
Usciti dal bar un test per l’alcol
SALERNO NOTIZIE
Autista ubriaco fermato sul raccordo Avellino
– Salerno
CORRIERE DELLA SERA
Ubriaco al volante, l’auto non parte Scoperta
di un chirurgo e un ingegnere
LA GAZZETTA DI PARMA
Alcolismo: l’importanza di non essere lasciati
soli
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