Un agente
della Polizia Federale, in servizio a Bruxelles (archivio Asaps)
(ASAPS) BRUXELLES, 03 ottobre 2007 – Avevamo
spiegato, giusto alcuni giorni fa, che la situazione in Belgio – sul fronte
della sicurezza stradale – non è affatto delle migliori, tanto che in Vallonia,
una delle due regioni che costituiscono il regno di Alberto II, il parlamento
locale aveva accolto la proposta del ministro delle infrastrutture Michel
Daerden di dare vita al Consiglio Superiore della Sicurezza Stradale, aprendo
di fatto la strada alla nascita di un organismo gemello anche nelle Fiandre,
provincia di lingua olandese che raccoglie il 58% della popolazione. In
Vallonia, dove risiede il 32% degli abitanti, l’idioma corrente è invece il
fiammingo. Invece, sembra proprio che le cose abbiano
preso la giusta piega, o almeno così sembra, a leggere gli articoli pubblicati
nei giorni scorsi sul “Gazet van Antwerpen” (www.gva.be), visto che negli ultimi 6 anni la
diminuzione della mortalità è attestata al -30%. È dunque ridimensionato, o
così sembra, il rischio prospettato nella tesi universitaria realizzata nello
scorso ottobre all’ateneo di Hasselt, che con una serie di calcoli percentuali
dimostrava l’impossibilità di centrare l’obiettivo europeo del 2010 (-50% dei
morti sulla strada). I morti in Belgio, nel 2006, erano stati 966 (-3,4%
rispetto al 2005), mentre allo scadere del primo decennio degli anni 2000 –
secondo i calcoli universitari – sarebbe praticamente impossibile scendere al
di sotto delle 800 vittime. È invece, proprio nelle Fiandre, la diminuzione
negli ultimi 6 anni si è fatta più marcata, con 331 vittime in meno; in
Vallonia, dove Daerden ha ottenuto il via libera del governo al Consiglio
Superiore, la diminuzione è stata meno evidente, con sole 42 vite risparmiate.
Gli sforzi intrapresi hanno cominciato a dare i successi sperati? Pare proprio
di sì, visto che dal 2000, anno nel quale l’Unione Europea stava redigendo il
libro bianco sulla sicurezza stradale, la diminuzione delle vittime nelle
Fiandre ha superato il 37%, mentre nel caso specifico di Bruxelles, città
sponda tra le due regioni nella quale si concentra il 10% della popolazione, la
soglia del 50% sarebbe già prossima. Resta il problema della Vallonia, dove il
rapporto di vittime ogni 100mila abitanti è praticamente il doppio delle
Fiandre. Un problema di mentalità? (ASAPS)
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