Il
traffico di Roma: al solito, ogni giorno, si sta in coda (Foto Coraggio)
(ASAPS) BRUXELLES, 05 ottobre 2007 – La Commissione Europea
sembra avere preso a cuore la questione della mobilità urbana: del resto, quasi
ogni centro urbano del Vecchio Continente si deve ormai misurare con il
problema dell’intasamento viario, con strade ereditate dalle mulattiere (o poco
più) e con fiumi di veicoli che si riversano alle consuete ore di punta verso
il centro storico o direzionale di una città, per confluire in una seconda
ondata di piena verso la periferia. E allora, ecco che nelle stanze di
Bruxelles e Strasburgo – le due sedi del parlamento europeo – i membri della
Commissione sono sul punto di sottoscrivere un “libro verde” sull’argomento.
Tecnicamente, ci siamo abituati, il libro dovrebbe dirsi “bianco” ma, vista
l’attinenza con la necessità di un ambiente migliore, ecco spiegata
l’attribuzione del colore simbolo dell’ecologia. Il lavoro non è un semplice
elenco di propositi: si tratta, semmai, di una somma di studi, che forniscono
la giusta chiave di lettura per considerare “buona” una mobilità urbana, la
quale, purtroppo, sembra davvero lontana. Il caos al quale, confessiamolo,
siamo ormai tutti assuefatti, costa alle casse dell’economia europea circa 100
miliardi di euro. Una cifra abnorme, che da sola rappresenta l’1% del prodotto
interno lordo. A ciò si aggiunga che la mobilità urbana è anche pericolosa,
tanto che – lo dicono i rapporti statistici – un incidente mortale su tre
avviene in tracciati urbani, spesso sul tragitto casa-lavoro. Purtroppo, il
problema è di difficilissima risoluzione, così tanto che la stessa Commissione,
nell’introduzione al Libro Verde, parla di “sfida immensa” quando affronta il
problema di sviluppare in maniera organica le reti viarie delle zone urbane.
Tutti i cittadini europei, ed in particolar modo tutti gli enti locali, sono
stati formalmente invitati a far pervenire, entro il 15 marzo 2008, pareri,
proposte e soluzioni già applicate alla Commissione Europea. Intanto, per marzo
2008, si tenteranno i primi esperimenti. Di cosa si tratti, per il momento, non
è dato saperlo. (ASAPS)
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