(ASAPS) AOSTA, 6 ottobre 2007 – Il Monte Bianco è un simbolo per tutta l’Europa. Non è solo la montagna più alta del continente, teatro delle prime eroiche spedizioni alpinistiche sul tetto delle Alpi. È anche uno dei principali valichi mercantili per il trasporto merci su gomma e, come tale, è soggetto ad emissioni inquinanti che hanno una pesante ricaduta su tutto il delicato ecosistema alpino. Per questo motivo, la Regione Autonoma della Valle d’Aosta ha chiesto alla Conferenza governativa di controllo del Traforo, che si riunirà a Parigi la prossima settimana, di stoppare i convogli più inquinanti, quelli classificati “Euro 1”. Tra Italia e Francia, dunque, potrebbero presto essere banditi da tutta la piccola regione, attraversata da Pont Saint Martin fino ad Aosta dall’autostrada A5 e, dopo, dal raccordo autostradale fino a Courmayeur. L’iniziativa è stata annunciata nei giorni scorsi da Luciano Caveri, intervenuto alla riunione del Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico lungo gli assi internazionali, che si occupa – tra l’altro – anche dell’asse Italia-Svizzera attraverso il traforo del Gran San Bernardo. A dare forza alla richiesta di Caveri, che sarà preso formalizzata a Parigi, una relazione del dottor Claudio Bertoli, direttore del Dipartimento energia e trasporti del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), il quale ha ribadito che “il rapido rinnovo riscontrato del parco macchine ha comportato la netta riduzione delle emissioni in atmosfera”. Ovvio che, togliendo di mezzo i camion più vecchi – la gran parte dei quali utilizzati dai vettori dell’est europeo – il Mont Blanc potrebbe tirare un sospiro di sollievo. E con esso, gli abitanti della regione più alta d’Italia. Speriamo che sia così. (ASAPS) |
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