La pista
ciclabile dove è avvenuta la tragedia (foto De Giorni/Il Corriere)
(ASAPS) BORMIO, 8 ottobre 2007 – Dire “caccia
all’uomo” è dire poca cosa. In tutta la provincia di Sondrio gli investigatori
dei Carabinieri sono in cerca del motociclista che nella serata di sabato ha
travolto ed ucciso un bambino di 3 anni, Ranzo Giacomelli, lungo una pista
ciclabile di Bormio. Il piccolo era in sella alla sua piccola bicicletta, in
compagnia della madre: la moto è sbucata all’improvviso, riuscendo ad evitare
solo la donna. Renzo è rimasto sotto le ruote del centauro, che non si è
fermato ed ha proseguito la corsa, divenuta fuga nello stesso istante. Secondo
i Carabinieri, si tratterebbe di una persona della zona, in sella ad una moto
di colore scuro, con un casco nero con strisce rosse. Non c’è stato modo di
annotare il numero di targa e l’unica cosa che la mamma di Renzo riesce a
ricordare è la piccola luce posteriore, forse quella della targa. Poco o nulla,
ma visto che la pista ciclabile situata nei pressi dell’uscita delle gallerie
della statale 38 dello Stelvio, in direzione di Bormio, non è conosciuta da molti,
il cerchio si stringe. La tragedia si è verificata attorno alle 20 di sabato, a
poca distanza dalla casa dei Giacomelli, dove il papà Sergio e la sorellina
Mery, di 6 anni, stavano aspettando il loro rientro; i genitori, ora sperano di
dare un nome al killer del figlio. “La persona che ha ucciso il mio piccolo
deve presentarsi ai carabinieri. Ha fatto una cosa che assolutamente non
avrebbe dovuto fare: quella di scappare dopo l’incidente”. La dinamica è invece
tragicamente chiara: il pirata stava "giocando" sulla pista ciclabile, ad alta
velocità. Con ogni probabilità non si aspettava di incontrare qualcuno,
complice la semioscurità, e potrebbe essere stato preso dal panico. Sulle sue
tracce, ci sono i militari di Bormio, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Radiomobile di Tirano
e di Sondrio. Non scommettiamo sul fatto che la faccia franca. (ASAPS) |
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