(ASAPS) TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI) – Non c’è
che dire, l’Italia è un colabrodo, almeno sul fronte delle strade. Sembrerà
impossibile ma un uomo, nel 2007, può morire annegato mentre percorre uno
svincolo autostradale. In Australia, nel deserto dell’Outback – dunque nelle
strade più remote del pianeta – ogni passaggio alluvionale viene accuratamente
segnalato con il cartello “floodway”, che tradotto significa più o meno “strada
soggetta a inondazione”. In gergo fuoristradistico, si chiama “guado”. Ma come
poteva immaginare, Vincenzo Pozio, 65 anni di Napoli, che il sottopasso uno svincolo
autostradale della Napoli-Salerno potesse riempirsi d’acqua piovana come una
pista desertica facendogli fare “la fine del topo”? È proprio questa la dinamica della morte dell’uomo, rimasto
vittima di un’improvvisa inondazione che lì – a rigor di logica – non doveva
avvenire, che qualcuno forse avrebbe dovuto prevedere, su una strada che
probabilmente poteva essere preventivamente chiusa. Le indagini chiariranno le
eventuali responsabilità, ma basta una giornata di pioggia, seppur la più
intensa possibile, a riversare su una strada due metri d’acqua? Pozio stava
viaggiando con la moglie, che è riuscita a mettersi in salvo: probabile che
l’uomo abbia cercato di portare in salvo l’auto, fermatasi dopo aver
attraversato una pozzanghera, non immaginando che di lì a poco un’ondata
avrebbe travolto il sottopasso come se si trattasse del letto di un torrente
spazzato da una piena monsonica. I soccorritori, che hanno raggiunto il luogo
con molta difficoltà, hanno potuto solo recuperare la salma, successivamente
traslata a medicina legale a disposizione dell’autorità giudiziaria. Anche a
Fuorigrotta, sempre nel napoletano, le strade sono divenute fiumi ed una
famiglia è stata salvata dai Vigili del Fuoco in via Cumana. In serata il fiume
Sarno è uscito dagli argini. Ad ogni pioggia, lo stesso identico bollettino.
Possibile? (ASAPS) |
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