Austria:
nemmeno la polizia stradale si salva dalla violenza sulle strade. Le vittime
del velocista di turno sono due agenti dell’Autobahn Polizei (dalla rete)
(ASASP) VIENNA (AUSTRIA), 08 ottobre 2007 –
Non erano affatto rassicuranti i segnali giunti la scorsa settimana dalla
Germania e pubblicati dall’Asaps – che aveva evidenziato un aumento delle
vittime del 7,7% – e che ora trovano uno sconcertante seguito anche nella
vicina Austria. Il primo semestre 2007, come recentemente pubblicato dal
quotidiano “Der Standard” (http://www.derstandard.at), che ha ripreso il
rapporto di “Statistik Austria”, ha infatti segnato una drammatica crescita
della mortalità nel primo semestre dell’anno, pari al +17% delle vittime. Un
dato che, incrociato agli altri indicatori statistici, non lascia adito a
dubbi. Aumentano anche il numero dei feriti (+11%) e quello relativo al numero
complessivo di incidenti stradali con lesioni (+12%). E pensare che, ai primi
di maggio di quest’anno, Vienna aveva preso atto del fallimento di un
esperimento che in molti avevano ardentemente voluto: innalzare i limiti di
velocità in autostrada fino a 160
km/h. Per pochi mesi, in un tratto di 13 chilometri della
A10 tra Spittal e Paternion, lungo l’asse che collega l’Austria alla Slovenia, si
era deciso di innalzare in prova la soglia massima di velocità. Inquinamento
più elevato ed il raggiungimento di un livello di rischio eccessivo, avevano
costretto ad una frettolosa retromarcia, con il ripristino dello status-quo. Nel
corso del 2006, l’Austria aveva infatti registrato un calo del 4,9% sulla
mortalità (730 vittime contro le 768 del 2005) e del 2,5% del numero dei
feriti, ora stabile a 52.660. Il risultato, ovviamente positivo, non consentiva
comunque al paese di inserirsi tra i più virtuosi, ma dopo questa batosta il
rischio è di retrocedere fino alle posizioni basse della classifica, quelle
occupate ora dai paesi di recente ingresso nell’UE. Temendo la batosta, il
governo centrale è subito corso ai ripari e dopo l’udienza del consiglio dei
ministri dello scorso 3 ottobre, sono state velocemte varate misure urgenti di
contrasto: in primis contro lo stato di ebbrezza, che influito nella mortalità
con un tasso d’incidenza cresciuto del 16% rispetto allo stesso periodo del
2006. I conducenti ebbri che scamperanno al carcere, che non siano dunque
coinvolti in sinistri mortali o con feriti, dovranno sottoporsi a severi stage
presso centri specializzati e solo quando potranno garantire la propria
sobrietà, rientreranno in possesso della patente di guida. Per i velocisti,
invece, è stata prevista una nuova fascia di severità. Chiunque supererà il
limite di 30 km/h
dovrà vedersela con una sanzione molto più severa di quella attuale, tuttora in
fase di definizione. Chi userà invece il telefono, incorrerà in una multa da 50
euro, doppia di quella attuale. (ASAPS)
|