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Austria - +17% dei morti, +12% dei sinistri con lesioni, +11% dei feriti: un record negativo che preoccupa

Alcol primo accusato, con un incremento del 16% negli episodi letali
Fallito l’esperimento di elevare la velocità in autostrada
Europa si allontana, non solo per l’Italia, la speranza di aver trovato la giusta via per limitare la violenza stradale

Austria: nemmeno la polizia stradale si salva dalla violenza sulle strade. Le vittime del velocista di turno sono due agenti dell’Autobahn Polizei (dalla rete)

(ASASP) VIENNA (AUSTRIA), 08 ottobre 2007 – Non erano affatto rassicuranti i segnali giunti la scorsa settimana dalla Germania e pubblicati dall’Asaps – che aveva evidenziato un aumento delle vittime del 7,7% – e che ora trovano uno sconcertante seguito anche nella vicina Austria. Il primo semestre 2007, come recentemente pubblicato dal quotidiano “Der Standard” (http://www.derstandard.at), che ha ripreso il rapporto di “Statistik Austria”, ha infatti segnato una drammatica crescita della mortalità nel primo semestre dell’anno, pari al +17% delle vittime. Un dato che, incrociato agli altri indicatori statistici, non lascia adito a dubbi. Aumentano anche il numero dei feriti (+11%) e quello relativo al numero complessivo di incidenti stradali con lesioni (+12%). E pensare che, ai primi di maggio di quest’anno, Vienna aveva preso atto del fallimento di un esperimento che in molti avevano ardentemente voluto: innalzare i limiti di velocità in autostrada fino a 160 km/h. Per pochi mesi, in un tratto di 13 chilometri della A10 tra Spittal e Paternion, lungo l’asse che collega l’Austria alla Slovenia, si era deciso di innalzare in prova la soglia massima di velocità. Inquinamento più elevato ed il raggiungimento di un livello di rischio eccessivo, avevano costretto ad una frettolosa retromarcia, con il ripristino dello status-quo. Nel corso del 2006, l’Austria aveva infatti registrato un calo del 4,9% sulla mortalità (730 vittime contro le 768 del 2005) e del 2,5% del numero dei feriti, ora stabile a 52.660. Il risultato, ovviamente positivo, non consentiva comunque al paese di inserirsi tra i più virtuosi, ma dopo questa batosta il rischio è di retrocedere fino alle posizioni basse della classifica, quelle occupate ora dai paesi di recente ingresso nell’UE. Temendo la batosta, il governo centrale è subito corso ai ripari e dopo l’udienza del consiglio dei ministri dello scorso 3 ottobre, sono state velocemte varate misure urgenti di contrasto: in primis contro lo stato di ebbrezza, che influito nella mortalità con un tasso d’incidenza cresciuto del 16% rispetto allo stesso periodo del 2006. I conducenti ebbri che scamperanno al carcere, che non siano dunque coinvolti in sinistri mortali o con feriti, dovranno sottoporsi a severi stage presso centri specializzati e solo quando potranno garantire la propria sobrietà, rientreranno in possesso della patente di guida. Per i velocisti, invece, è stata prevista una nuova fascia di severità. Chiunque supererà il limite di 30 km/h dovrà vedersela con una sanzione molto più severa di quella attuale, tuttora in fase di definizione. Chi userà invece il telefono, incorrerà in una multa da 50 euro, doppia di quella attuale. (ASAPS)


© asaps.it
Lunedì, 08 Ottobre 2007
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