(Fotogramma)
MILANO - Un semaforo soprannominato dagli abitanti
di Segrate il «vampiro rosso» per la voracità con la quale in pochi mesi, da
novembre dell’anno scorso a maggio, ha fotografato, attraverso le telecamere
del sistema T-Red, 30 mila automobilisti, multati per essere passati col rosso.
Il caso è nato a luglio, quando l’avvocato Francesca Fuso ha presentato in
Procura a Milano un esposto sottoscritto da più di cento cittadini. E ora, sul
caso, intervengono magistratura e Guardia di Finanza. I cittadini denunciano
presunte irregolarità nel sistema automatico di rilevamento delle infrazioni,
in particolare ritengono che sia stata truccata la gara d’appalto per
l’assegnazione del servizio e che le fotografie delle auto «pizzicate» a
passare col rosso e recapitate a casa dei multati siano ritoccate al computer. INCHIESTA - Accuse gravi, che hanno portato il pm
Alfredo Robledo ad aprire un’inchiesta. Quattro gli indagati: due funzionari
del Comune di Segrate, tra i quali il comandante dei vigili, e i titolari di
due aziende, la CiTiesse e la Scae. Le ipotesi di reato sono abuso d’ufficio,
falso materiale e turbativa d’asta. La Guardia di Finanza ha sequestrato alcune
telecamere collocate in quattro incroci sulla via Cassanese.
DURATA DEL GIALLO - Il sistema, secondo quanto spiegato nell’esposto,
faceva sì che fosse impossibile, a chi attraversasse l’incrocio con semaforo
giallo, arrivare dall’altra parte senza incappare nel rosso: la durata del
colore intermedio sarebbe troppo breve. Una questione tutta da verificare,
anche perché - fanno sapere gli inquirenti - la durata del giallo non è
regolamentata a livello nazionale. Certo, proseguono, se il passaggio al rosso
è troppo rapido può essere rischioso per la sicurezza e in questo caso potrebbe
esistere un margine per intervenire. SOSPETTI SULL’APPALTO - Secondo l’avvocato
Fuso, inoltre, la ditta appaltatrice percepiva il 25,1% dell’importo di ogni
contravvenzione effettuata. Nell’esposto si fa cenno anche a sospetti circa la
regolarità del bando con cui è stata data in appalto la gestione dei semafori
alla ditta che ha installato la tecnologia al centro degli accertamenti,
attivata il 16 novembre 2006. «Crediamo che la tecnologia vincente fosse stata
decisa prima della gara stessa - ha spiegato Fuso -. Finalmente anche le
indagini della magistratura danno un primo riscontro positivo. I cittadini di
Segrate erano praticamente terrorizzati all’idea di passare in auto sulla
Cassanese. Con questo sistema ci sono automobilisti che nel giro di pochi
giorni o settimane si sono trovati con più di una multa e pochissimi punti
sulla patente».
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