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Notizie brevi 12/10/2007

Quattro indagati. «30 mila contravvenzioni in sette mesi» - «Multe truccate», semafori nel mirino

La Guardia di Finanza ha sequestrato alcune telecamere dopo un esposto firmato da 112 cittadini che denunciano presunte irregolarità

(Fotogramma)

MILANO - Un semaforo soprannominato dagli abitanti di Segrate il «vampiro rosso» per la voracità con la quale in pochi mesi, da novembre dell’anno scorso a maggio, ha fotografato, attraverso le telecamere del sistema T-Red, 30 mila automobilisti, multati per essere passati col rosso. Il caso è nato a luglio, quando l’avvocato Francesca Fuso ha presentato in Procura a Milano un esposto sottoscritto da più di cento cittadini. E ora, sul caso, intervengono magistratura e Guardia di Finanza. I cittadini denunciano presunte irregolarità nel sistema automatico di rilevamento delle infrazioni, in particolare ritengono che sia stata truccata la gara d’appalto per l’assegnazione del servizio e che le fotografie delle auto «pizzicate» a passare col rosso e recapitate a casa dei multati siano ritoccate al computer.
INCHIESTA - Accuse gravi, che hanno portato il pm Alfredo Robledo ad aprire un’inchiesta. Quattro gli indagati: due funzionari del Comune di Segrate, tra i quali il comandante dei vigili, e i titolari di due aziende, la CiTiesse e la Scae. Le ipotesi di reato sono abuso d’ufficio, falso materiale e turbativa d’asta. La Guardia di Finanza ha sequestrato alcune telecamere collocate in quattro incroci sulla via Cassanese.
DURATA DEL GIALLO - Il sistema, secondo quanto spiegato nell’esposto, faceva sì che fosse impossibile, a chi attraversasse l’incrocio con semaforo giallo, arrivare dall’altra parte senza incappare nel rosso: la durata del colore intermedio sarebbe troppo breve. Una questione tutta da verificare, anche perché - fanno sapere gli inquirenti - la durata del giallo non è regolamentata a livello nazionale. Certo, proseguono, se il passaggio al rosso è troppo rapido può essere rischioso per la sicurezza e in questo caso potrebbe esistere un margine per intervenire.

SOSPETTI SULL’APPALTO - Secondo l’avvocato Fuso, inoltre, la ditta appaltatrice percepiva il 25,1% dell’importo di ogni contravvenzione effettuata. Nell’esposto si fa cenno anche a sospetti circa la regolarità del bando con cui è stata data in appalto la gestione dei semafori alla ditta che ha installato la tecnologia al centro degli accertamenti, attivata il 16 novembre 2006. «Crediamo che la tecnologia vincente fosse stata decisa prima della gara stessa - ha spiegato Fuso -. Finalmente anche le indagini della magistratura danno un primo riscontro positivo. I cittadini di Segrate erano praticamente terrorizzati all’idea di passare in auto sulla Cassanese. Con questo sistema ci sono automobilisti che nel giro di pochi giorni o settimane si sono trovati con più di una multa e pochissimi punti sulla patente».

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Venerdì, 12 Ottobre 2007
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