(ASAPS) FIRENZE, 15 OTTOBRE 2007 – Un maresciallo dei Carabinieri, libero dal servizio, era appena uscito dal casello autostradale di Certosa, quando ha visto un potente SUV – una Jeep Commander da 163 cavalli – compiere una manovra pericolosissima: per poco non travolgeva ad altissima velocità un motociclista. Il militare è riuscito ad inseguirlo e bloccarlo, ma mentre stava attendendo rinforzi l’uomo, che era apparso subito ubriaco fradicio, è riuscito a rimettere in moto la Jeep e ripartire ad alta velocità. È stata una reazione inaspettata: all’apparenza mansueto ed accondiscendente, l’ebbro ha approfittato della telefonata dell’ufficiale di PG al 112 per darsi alla fuga. Sono stati attimi di panico, con il fuoristrada lanciato come una furia sulla “Palio”, il raccordo autostradale che collega il capoluogo toscano a Siena. Un elicottero dei Carabinieri, decollato da Pisa per servizi di routine, si è subito messo sulle tracce del fuggiasco, tallonato a sua volta dall’auto privata del sottufficiale, che aveva fatto in tempo a prendere in consegna la patente di guida del conducente scappato, e due auto del Nucleo Radiomobile. Allo svincolo di Bargino, però, il SUV è finito contromano proprio mentre sopraggiungeva la Ford Ka con a bordo tre anziane donne. È la tragedia: l’impatto, violentissimo, non ha lasciato scampo a Zelinda Nencioni, 74 anni, di San Casciano, mentre la sorella Fiorenza, 70 anni, al volante dell’utilitaria ed una loro amica, Franca Casini, 82enne, riportano ferite gravissime. Lui, il pirata, si chiama Rodolfo Bonavolta, ha 33 anni: da tempo residente a Carpi (Modena), dove esercita la professione di agente immobiliare, sembra che stesse recandosi a Tavarnelle Val di Pesa, paese nel quale è nato, per trovare i genitori. Mentre Zelinda Nencioni moriva, sotto gli occhi dei Carabinieri, l’ubriaco risultava avere un tasso alcolico nel sangue di 2,8 g/l, quasi 5 volte superiore alla soglia legale, stabilita in 0,5. È stato immediatamente arrestato con l’accusa di omicidio colposo plurimo, resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza, e condotto in manette al carcere di Sollicciano, a disposizione della Procura della Repubblica di Firenze. (ASAPS)
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