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Rassegna stampa Alcole e guida del 15 ottobre

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

CORRIERE DELLA SERA

IL MINISTRO DELLA SALUTE
TURCO: MANCANO I CONTROLLI. VOGLIO GLI ETILOMETRI DAVANTI AI LOCALI
Roma- Reduce da un lungo giro per i seggi delle primarie, Livia Turco incassa male le critiche sulla presunta inutilità della norma Bianchi: “E’ entrata in vigore da pochi giorni- reagisce il ministro della Salute-. Non mi stupisco affatto che anche il divieto sulla vendita di alcol in discoteca dopo le 2 di mattina venga aggirato. Ma non significa che sia da buttare anche perché va visto nel suo contesto. Ne riaffermo con decisione l’utilità. Mancano i controlli, non le buone leggi.”
Erano previsti un milione di controlli l’anno. Ora siamo fermi a 280 mila. Meno di un terzo. Cosa si può fare?
“Intendo parlarne con Bianchi e Amato, i ministri competenti. E’ vero, ci sono pochi controlli nei locali e sulle strade. Bisogna sorvegliare. La politica di riduzione della velocità è stata accompagnata da intensi controlli e ha dato i suoi frutti. Solo così si ottengono risultati.”
Vuole dire che il governo sottovaluta la piaga dell’alcol?

“Sottovalutare? Noi? Ma se prima non era stato fatto nulla e io venivo sbeffeggiata quando affermavo che l’alcol è peggio della droga. Gli incidenti stradali per guida in stato di ebbrezza sono la prima causa di morte tra i giovani. La legge sulla sicurezza stradale appena entrata in vigore prevede tra l’altro l’arresto del guidatore con un tasso di alcolemia superiore a 0,8 grammi sul litro, equivalenti a circa quattro bicchieri, e a un’ammenda tra 0,5 e 0,8”.

Voi fate le leggi e poi mancano gli etilometri. Il ministro Bianchi aveva annunciato che ne avrebbe acquistati mille di quelli elettronici. Invece non si è visto nemmeno il bando. E il costo dei semplici palloncini col filtro che cambia colore da 1 euro è balzato a 1,80 questo lo sa?
“Non a caso vogliamo favorire la diffusione di etilometri anche attraverso un accordo con chi li produce. Non solo strumento di controlli sulle strade, ma anche in farmacia, ad esempio, o fuori dalle discoteche, come è scritto nella norma Bianchi. Alla portata di tutti.”
I gestori di discoteche sono sul piede di guerra perché si sentono discriminati dal divieto che non riguarda altri locali pubblici e lei vorrebbe incaricarli di gestire gli etilometri?
“Non c’è bisogno che siano loro ad occuparsene. L’importante è che li mettano a disposizione. Dovrebbero essere i ragazzi uscendo dal locale a fare il test spontaneamente. È ora che si sentano direttamente responsabili. Solo con grande senso di responsabilità generale riusciremo a battere l’alcol.”
Lei ci crede dopo tutti questi fallimenti? È caduta nel vuoto in parlamento la proposta di vietare la vendita di alcol 24 ore su 24 negli autogrill. E che fine ha fatto la proposta di vietare la vendita di alcolici ai minori di 18 anni, da lei più volte rilanciata?
“Era inserita nella Finanziaria precedente. Il Parlamento l’ha respinta ritenendo inammissibile quella norma per materia. Intendo riproporla nel primo provvedimento legislativo. Attinente. Credo l’occasione sarà offerta dalla legge sulla semplificazione sanitaria approvata in commissione sanità. La ripresenteremo in aula. È l’unica legge che ritengo importante aggiungere. Il resto lo devono fare controlli, informazione e prevenzione.”
Crede sarebbe efficace l’inasprimento delle pene per chi uccide sulle strade dopo aver bevuto troppo?
“Non solo favorevole a trasformare il reato di omicidio colposo in omicidio volontario se è questo che vuol sapere. Sarebbe una scorciatoia. Ritengo più importante intervenire per cambiare la cultura, l’atteggiamento. Oggi i genitori non si rendono ancora conto del pericolo dell’alcol.”
Gli esperti affermano che tutte le misure intraprese sono compromessi e che l’alcol è incompatibile con la guida. La lobby dei produttori è molto forte, vero?
“E’ una lobby potente, che fa leva sul favore dell’opinione pubblica convinta che alcol e vino facciano bene. La mia non è una crociata proibizionista. È un’iniziativa per la tutela della salute pubblica”.
Qual è secondo lei l’iniziativa più fruttuosa sul piano della prevenzione attuata dal suo ministero?
“La campagna estiva, e ancora in corso, su alcol e guida alla quale hanno partecipato gratuitamente personaggi sportivi è stata molto efficace. Li ringrazio. Credo più a iniziative del genere che all’intervento sulla pubblicità degli alcolici. La cosa migliore è sederci tutti attorno a un tavolo e collaborare. C’è in gioco la vita dei nostri figli, ma se ne rende conto o no chi fa ostruzionismo?”
Margherita De Bac


LA SICILIA

Muore bimbo di 10 mesi, madre in coma. Bormio, scarcerato il centauro assassino 
Ubriachi al volante, strage di innocenti. Prodi: «Follia»
Ancora una vittima di automobilisti alla guida sotto l’effetto di alcol. Dopo l’incidente mortale causato da un uomo, ubriaco e drogato, alle porte di Firenze, nel Napoletano un giovane in stato di ebbrezza alla guida di una vettura ha centrato l’auto sulla quale viaggiava una famiglia nel Napoletano uccidendo un bimbo di 10 mesi, in coma la madre. Il premier Prodi ha parlato di «follia da combattere ad ogni costo». A Bormio scarcerato il minore che travolse e uccise con la sua moto un bambino.


AGI

GIUSTIZIA: MASTELLA, MISURE PIU’ FORTI PER CHI GUIDA UBRIACO
Vicenza, 15 ott. - Misure piu’ severe per chi commette incidenti guidando in stato di ebbrezza. E’ quanto invoca il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, che oggi era a Bassano del Grappa (Vicenza) per la posa della prima pietra della Cittadella della giustizia. Mastella e’ tornato sul tema dei gravi incidenti causati dagli ubriachi alla guida. "Domani come Udeur faremo - ha detto - un convegno con il tema centrale di chiedere misure piu’ forti per quanto riguarda la sicurezza stradale. Quanto poi ai casi specifici, e’ il magistrato che deve decidere tra l’ipotesi di omicidio colposo o doloso".
Mastella pero’ mette le mani avanti contro un eccesso di repressione: "Non possiamo legittimare - ha osservato - il fatto che tutti quelli che investono qualcuno alla fine devono essere arrestati. Io non vorrei una societa’ dove tutti vengono arrestati, cioe’ l’idea di arrestare a tutti i costi".


QUOTIDIANO.NET

INCIDENTI PER L’ALCOL
"Trasformare l’accusa da omicidio colposo in doloso"
Lo ha detto il Guardasigilli Mastella in visita all’ospedale dove è ricoverato il padre del piccolo di 10 mesi ucciso da un guidatore ubriaco.

Nola (Napoli), 15 ottobre 2007 - E’ durata poco più di dieci minuti la visita del ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ad Angelo Cucciniello, il padre del bimbo di dieci mesi morto in un incidente stradale sabato notte a Marigliano. Il Guardasigilli ha preferito accorciare di poco la visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere per potersi recare presso l’ospedale Civile di Nola dove è ricoverato l’agente di Polizia penitenziaria, padre del piccolo Francesco morto a seguito dell’incidente provocato da un 29enne in stato di ebbrezza.
"Mi pare che sia giusto - ha detto Mastella prima di recarsi in ospedale - è un’agente di polizia penitenziaria ed è di queste parti, è il minimo che possa fare". Mastella, commentando l’episodio ha parlato di "tristezza e tragedia di una famiglia". Il ministro ha voluto così esprimere la sua "solidarietà, per quello che vale, umanamente e istituzionalmente".
Angelo Cucciniello, 37 anni, è intubato ed è ancora in gravi condizioni, soprattutto psicologiche. La moglie, Rosa Bonavolontà, 35 anni, è ancora in coma, mentre l’altro suo figlio di quattro anni è ricoverato per le ferite riportate presso l’ospedale pediatrico di Santobono di Napoli.
Il ministro, rispondendo ad una domanda dei giornalisti circa la possibilità di equiparare la colpa al dolo in casi in cui l’eccesso di velocità e l’alcool provochino incidenti, ha risposto: "Su questo già si è determinata una condizione promossa dal Consiglio dei ministri per pene che siano più severe, stabilendo che l’omicidio colposo - ha proseguito Mastella - diventi omicidio doloso. Ora questa distinzione appare molto netta" ma, "se il governo lo deciderà", verranno presi provvedimenti, favorendo anche una "certezza della pena molto più forte di quella che c’è ora".


CORRIERE ADRIATICO

Capogruppo Udeur alla Camera: presenteremo la proposta di legge per il dolo eventuale
Fabris : “Va modificato il codice penale”

ROMA - “Per contrastare gli incidenti stradali, causati da ubriachi o drogati, serve introdurre nel codice penale una nuova fattispecie di reato, il dolo eventuale, in modo da colpire in maniera efficace i responsabili di troppe morti sulla strada”. Lo afferma il capogruppo dell’Udeur alla Camera Mauro Fabris. “Appelli e più forze di polizia - secondo Fabris - non bastano per fermare le stragi sulla strada e la sostanziale impunità di chi uccide sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti. E anche il recente inasprimento delle pene inserite solo nel codice della strada - aggiunge - risulta inadeguato”. Martedì alla presenza dei ministri di Giustizia e dei Trasporti, informa il deputato, “il gruppo parlamentare dell’Udeur presenterà la proposta di legge per introdurre nel codice penale la fattispecie del dolo eventuale, per quanti guidano in stato di alterazione psicofisica, in modo da passare dalla colpa, ora regolamentata dal codice della strada, al dolo”. (*) “Finirà così - conclude - anche lo scandalo, come successo in queste ore a Bormio, dove i due ragazzi rei confessi di aver ucciso un bambino con la loro moto sono già usciti di prigione”.
E ancora. “La strage degli innocenti. I colpevoli scarcerati”. Così il senatore Piergiorgio Stiffoni (Lega Nord) commenta l’incidente stradale nel napoletano in cui è rimasto ucciso un bimbo di 10 mesi. “Oggi - rileva Stiffoni - è un giorno tristissimo: una certa signora con la toga ha messo in libertà un giovane assassino e un ubriaco ha tolto dalla terra un’anima innocente”.
(*) Nota: senza voler entrare in aspetti troppo tecnici che non conosco, sembra anche a me che la strada più percorribile sia la creazione di uno strumento legislativo specifico. È inutile cercare di far rientrare l’incidente in stato di ebbrezza nell’ipotesi di dolo, se la legge attuale non lo contempla.


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da IL MESSAGGERO)

Ragazza alla guida 20 giorni dopo duplice omicidio

NAPOLI - Investì e uccise due giovani mentre guidava sotto l’effetto dell’alcol e della droga: accadde nel veronese: la ragazza fu fermata per duplice omicidio colposo, aggravato dall’omissione di soccorso, ma la misura cautelare non fu convalidata. Quella stessa persona fu rimessa alla guida venti giorni dopo l’incidente da un giudice di pace. A rivelare questo particolare è l’avvocato Giacinta Canzona, che ha seguito come legale un altro incidente dove a morire fu un bimbo di tre mesi. In merito alla vicenda della ragazza nel veronese l’avvocato commenta: «In Italia non esiste ancora una legge che vieti ai giudici di pace di restituire la patente a chi, guidando in stato di ebbrezza o di ubriachezza, si renda responsabile della morte di qualcuno». «Per quel caso l’indagine della Procura oggi è ancora in corso. È incredibile però che, quella stessa persona, nel giro di pochi giorni, fosse di nuovo in circolazione». «È auspicabile un provvedimento - conclude - che impedisca la restituzione della patente, almeno fino alla fine dell’inchiesta penale».


HELPCONSUMATORI

SICUREZZA STRADALE.
Polizia e Carabinieri è boom di controlli con l’etilometro

15/10/2007 - Tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2007 sono stati 487.723 i conducenti controllati con etilometri dalla Polizia Stradale e dall’Arma dei Carabinieri a fronte dei 180mila dello scorso anno. E’ quanto si apprende da una nota del Ministero dell’Interno che sottolinea i dati, ancor più alti, degli ultimi due mesi: la media dei controlli è ulteriormente aumentata raggiungendo quota 208.606 contro i 49mila del 2006.
Nei weekend dal 1° gennaio al 30 settembre sono state effettuate 145.816 pattuglie (124.555 nel 2006), con 177.869 persone controllate (92.687 nel 2006), di cui 22.112 positive (14.492 nel 2006). Le patenti ritirate sono state 21.865 per guida sotto l’influenza di alcol (14.297 nel 2006), 1.020 per il rifiuto di sottoporsi ai test, 575 per guida sotto l’effetto di stupefacenti, 1.367 per superamento del limite di velocità.


CORRIERE ADRIATICO

Speciale iniziativa a Monterado per cercare di prevenire gli incidenti del fine settimana

Trecento alcoltest distribuiti ai giovani MONTERADO

Trecento “alcooltest” gratuiti per prevenire gli incidenti del fine-settimana, ed educare i giovani a una scelta responsabile allorquando si tratta di mettersi alla guida. E’ terminata nei giorni scorsi a Monterado, dopo essere iniziata alcune settimane fa, la distribuzione ad alcuni esercizi pubblici e a realtà associative del comune e della frazione di Ponte Rio di trecento “ticket monouso”, destinati appunto a testare in chi li utilizza la presenza di alcool. L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale nel quadro delle attività dell’Area di Vigilanza Urbana e del servizio civile, è rivolta a far sì che chi guida un mezzo abbia la possibilità di verificare autonomamente, e prima di mettersi al volante per raggiungere una delle classiche mète del sabato sera, il tasso di alcool eventualmente ingerito.

Gli “alcooltest” distribuiti dal comune di Monterado non sono, ovviamente, quelli in dotazione alle forze dell’ordine: si tratta di supporti tecnici diversi, strutturalmente più semplici, che i cittadini possono usare da soli e privatamente, ma che danno una risposta certa ed attendibile sulla situazione di chi li utilizza. Adeguati quantitativi del “ticket monouso” erano già stati consegnati a cura del comune ad alcuni bar, al centro sociale di ponte Rio, più recentemente alla Pro Loco, insomma a quei soggetti ai quali un giovane, prima di uscire da un esercizio pubblico, può tranquillamente chiederli per “testarsi”: evitando così di porsi alla guida in condizioni alterate esponendosi, con ciò, non solo alle gravi e legittime sanzioni della legge, ma soprattutto a pericoli seri per sé, per gli eventuali passeggeri e, talora, anche altre persone senza colpa.

Gli stessi gestori degli esercizi pubblici in possesso dell’alcooltest, ci dice il dottor Marco Marconi dell’Area Polizia Urbana del Comune, dovrebbero anzi sollecitare i giovani a “testarsi”, mettendolo senz’altro a disposizione dei clienti prima che lascino il locale. La strutturazione di questo “ticket monouso” è semplicissima: “Si tratta -ci dice il dottor Marconi- di una piccola fiala in vetro, ad una delle cui estremità è collegato un boccaglio, mentre nell’altra estremità è posizionato un palloncino di cellophane. Soffiando aria nel boccaglio, un reagente chimico posizionato all’interno della fiala dà all’aria che si raccoglie nel palloncino una determinata colorazione, che permette di capire se il soggetto ha alcool in corpo, ed in quale quantità. Pur non trattandosi di supporti paragonabili a quelli in dotazione alle forze dell’ordine, e pur essendo utilizzabili a puro titolo privato, questi “alcooltest” hanno una facilità d’uso tale che possono, di per sé, costituire un valido supporto per evitare che ci si metta al volante in condizioni improprie. Di qui l’auspicio che quelli che abbiamo distribuito ad associazioni ed esercizi qui a Monterado siano utilizzati il più possibile: servissero per scongiurare anche un solo incidente, avrebbero già assolto a una funzione sociale rimarchevole”.

R.MAN


ANSA

Gli effetti dell’alcol, bicchiere dopo bicchiere

ROMA - Bastano due bicchieri di vino per arrivare a sfiorare il valore di 0,5 grammi per litro di sangue, fissato come soglia dalla legge sulla sicurezza stradale, e avere capacità di percezione e reazione ridotte fino al 40%. Se poi ci raggiunge il limite di 0,5 diventa difficile vedere distintamente luci, carreggiata e segnaletica orizzontale.

Per il direttore dell’Osservatorio nazionale sull’alcol presso l’Istituto superiore di sanità (Iss), Emanuele Scafato, nel calcolare gli effetti dell’alcol su attenzione e percezione vanno considerati anche altri aspetti, come il peso, il sesso, se si è bevuto a digiuno o a stomaco pieno. In generale, per regolarsi sulla quantità di alcol che si ingerisce, basta considerare che un calice di vino, una lattina di birra, un aperitivo o un bicchierino di superalcolico contengono rispettivamente 125, 330, 80 e 40 millilitri di liquido: in tutti i casi la quantità di alcol presente è 12 grammi, che corrisponde a un livello di alcol pari a 0,2 grammi per litro di sangue.

"Naturalmente - precisa Scafato - il livello di alcol può aumentare più rapidamente quando si beve a stomaco vuoto, così come nelle donne (la cui capacità metabolica è la metà rispetto a quella di un uomo) e nelle persone più magre".

E’ importante anche quanto rapidamente si beve: più alcol si manda giù in breve tempo, più alta è la quantità di alcol che si accumula nel sangue. Va inoltre considerato che per ogni livello di alcolemia pari a 0,2 sono necessarie due ore per riportare a zero la quantità di alcol presente nel sangue, visto che il fegato riesce a smaltire questa sostanza al ritmo di sei grammi in un’ora.

Ecco schematicamente gli effetti dell’alcol a seconda del livello presente nel sangue:

- 0,2: si diventa loquaci e disinibiti, leggermente euforici, comincia a cambiare leggermente la percezione del rischio, la guida diventa più spavalda ma i tempi di reazione sono in realtà già rallentati;

- 0,4: la percezione degli stimoli luminosi è ridotta del 30%-40%, come quella di ostacoli fissi o in movimento. Le reazioni sono altrettanto tardive.

- 0,5-0,6: problemi di vista, soprattutto di notte diventa difficile adattarsi al buio e distinguere chiaramente il faro di una moto dai fari di un’automobile; non si distinguono bene i confini della carreggiata né la segnaletica orizzontale. riflessi sono compromessi;

- 1,5: non ci si regge in piedi e la capacità di giudizio è seriamente compromessa.


CORRIERE DELLA SERA

Una notte in discoteca

Provette anti-divieto per bere dopo le 2

Trucchi e cocktail segreti. La «tribù» dei trentenni si ribella: «Troppe proibizioni, meglio stare a casa»

MILANO — «E questa? Cosa ci faccio?». La barista del «Gasoline» risponde con tono da maestrina alla ragazza con piercing, capello ossigenato e canottiera mozzafiato: «Questa è un’ampollina in plastica da 50 cc. Costa cinque euro. Noi adesso te la riempiamo di vodka, gin o rum. Tu te la tieni in tasca e dopo le due vieni a chiederci acqua tonica o Coca Cola. Il cocktail te lo fai da sola. All’ora che vuoi». Nel pieno rispetto della legge. Riedizione «ambrosiana» della Chicago Anni Venti. Dove aggirare i divieti — il decreto sulla sicurezza stradale che proibisce ai locali notturni di vendere alcolici dopo le due di notte — è solo questione di ingegno. I risultati: gilet pieni di «mignonette» (o, dove si trovano, delle boccette già chiamate «sexy drink»), ordinazioni in massa all’una e cinquanta, corsa al baracchino abusivo per fare rifornimento, bottiglie ovunque. E i gestori che dichiarano un meno 40 per cento di fatturato. Ecco la movida nella capitale della moda.

Weekend milanese. Aperitivo, ristorante, un cocktail in centro. All’una di notte, in discoteca, non si vede ancora nessuno. Qualcuno nemmeno ci va. «Che senso ha — dice Luca, avvocato trentenne "dalle abitudini sobrie" — entrare in un locale dove non si può fumare e, adesso, nemmeno bere?». E sono tanti i trenta- quarantenni che rinunciano ai soliti «quattro salti in compagnia, senza sballare» per rinchiudersi nelle case degli amici. Altra tribù: i ventenni. «Si riempiono di alcol in fretta e male», denuncia Marco Fornaci, direttore del Nepentha, discoteca storica della città. Qualcuno stiva la birra nel bagagliaio dell’auto. «Con il risultato — spiega Roberto Cominardi, proprietario di un altro locale cult, l’Old Fashion café — che arrivano da noi fuori di testa». Aggiunge Roberto Contaldo, titolare del Gasoline: «Il pericolo è la droga: risparmiando sui cocktail, possono permettersi di spendere venti euro in pastiglie». Ecstasy, Lsd, «chicche», «fragoline».

Le discoteche semivuote, le strade piene di ragazzi con le bottiglie in mano, spesso ubriachi. Fotografia della città che negli ultimi anni ha totalizzato lo zero per cento di vittime nelle stragi del sabato sera. «Noi siamo per l’uso consapevole», dicono i proprietari dei 120 club cittadini che si dichiarano «disperati, colpiti da un decreto che non aiuta nessuno». Seimila euro in meno a serata, il 70 per cento di tagli sulla seconda consumazione, la concorrenza degli ambulanti che davanti ai locali fanno affari d’oro. Ce n’è da disperarsi. «Ma tutti rispettiamo la legge ». Anche perché si rischia grosso: chi viene scoperto a vendere cocktail dopo le 2 può essere punito con la chiusura dai 7 ai 30 giorni.

Correre ai ripari. Ci sta provando Lino Stoppani, presidente nazionale della Federazione italiana pubblici esercizi. Che sbotta: «Difficile capire perché mentre l’Inghilterra abolisce qualsiasi veto sugli orari di somministrazione di alcolici noi lo introduciamo. Contiamo di ridiscutere il decreto con il governo». La paura, perdere l’indotto del turismo: «E chi lo dice ai russi, quando atterrano a Milano per la settimana della moda, che non possono bere più niente?». Ancora: «E ad Halloween? E a Capodanno?». Non è prevista nessuna deroga. Sabato, la notte degli impiccati. In corso Como, la strada della notte milanese, davanti alle vetrine dei locali pendono cinque manichini con il cappio al collo. «Siamo a rischio chiusura», denunciano i proprietari, promettendo di andare avanti con la protesta «alla Cattelan» per tutta la settimana. «Siamo in pieno proibizionismo», avvertono. Poco lontano, davanti al Limelight, un cingalese vende sangria affondando il mestolo in un bidone «pericolosamente simile a un cesto della spazzatura». Ma di vino, dopo dieci minuti, non ce n’è più.

Le due. Il deejay ha appena finito di sgolarsi: «Ragazzi, forza, vi è rimasto poco tempo per carburare!». I più previdenti hanno fatto il pieno di ampolline. I ritardatari, invece, si fanno stampare sul dorso della mano il timbro del locale, escono, raggiungono il baracchino più vicino e rientrano. Al Nepentha, dove la clientela è più adulta e il denaro non sembra un problema, basta ordinare una bottiglia di champagne al tavolo poco prima dello scoccare del divieto. Ma qualcuno preferisce andare a dormire: «Forse è vero — sorride Gabriele, commercialista — che con questa legge si va a letto prima». Più poliziotti sulle strade, meno divieti nei locali. E mezzi pubblici tutta la notte. È questa la richiesta dei commercianti. Rudy Citterio, presidente dei locali da ballo di Milano, fa qualche esempio: «In Italia i controlli sono 300 mila all’anno, in Francia 3 milioni, in Germania 7, in Inghilterra 10». Le tre passate. Davanti al Plastic, altro pezzo di storia di Milano (ai tempi frequentato da Keith Haring), la coda non vuole diminuire. Drag queen e popolo della notte giurano che «qui si sta bene per l’ambiente, mica per gli alcolici». Ma il proprietario del baracchino vicino conta soddisfatto l’incasso della serata.

Annachiara Sacchi

15 ottobre 2007


LA REPUBBLICA

Altre due vittime di automobilisti ubriachi
Francavilla, una cittadina russa travolge e uccide la giovane che passeggiava Tasso alcolico elevatissimo, arrestata per omicidio colposo e omissione di soccorso. Chieti, 27enne investita da donna ubriaca in Emilia autocarro travolge un ciclista

PESCARA - Ancora sangue sulle strade, a poche ore dalla tragedia che si è consumata nel Napoletano, nella quale ha perso la vita un bambino di dieci mesi. Due nuovi incidenti lasciano sul terreno una donna di 27 anni e un uomo di 50, rispettivamente in Abruzzo e in Emilia Romagna. In entrambi i casi, le persone alla guida del mezzo che ha provocato l’incidente sono risultate positive al test dell’etilometro.
Il primo incidente ieri sera, a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti. Intorno alle 20.30, Lorena Mucci è stata investita dalla Fiat Punto condotta da Alevtina Tchoumak, 34 anni, di origine russa. Lo scontro è avvenuto in via Alcione: la vittima era appena uscita dall’inaugurazione di un locale, e stava passeggiando con un gruppo di persone. La Punto si è prima scontrata contro due veicoli, poi ha investito Lorena Mucci prima di finire la sua corsa contro un’altra macchina, sulla corsia opposta.
La donna che era alla guida - che non aveva ancora la patente, ma solo il foglio rosa - ha tentato di fuggire, ma è stata bloccata dalla Polizia municipale di Francavilla. Il tasso alcolico rilevato dalla Polstrada era elevatissimo, ben oltre il limite fissato dalla legge. E’ stata arrestata per omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza, omissione di soccorso. La giovane vittima è stata soccorsa e trasportata all’ospedale civile di Pescara, dove è stata ricoverata in rianimazione e dove è deceduta nel corso della notte.
L’altro incidente è avvenuto a Rubiera, nel reggiano. Un ciclista cinquantenne, Valter Corghi, intorno alle 22.30 di ieri è stato urtato da un autocarro. Alla guida, un settantenne bolognese risultato positivo all’etilometro.

L’incidente è avvenuto in via Matteotti: il ciclista stava percorrendo la strada in direzione di Modena, quando l’autocarro Iveco gli è arrivato alle spalle e lo ha urtato. Il colpo ha sbalzato l’uomo a terra. Soccorso dal 118, e trasportato all’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, l’uomo è morto un’ora dopo. Il guidatore del mezzo, al quale è stata ritirata la patente, è stato denunciato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo.


IL TIRRENO

Napoli. Tre vetture coinvolte, sei i feriti 

Ubriaco contro auto muore bimbo di 10 mesi 

ROMA. Ancora una vittima di automobilisti alla guida sotto l’effetto di alcol. Dopo l’incidente mortale causato da un uomo sabato alle porte di Firenze (ne parliamo a parte), nella stessa nottata, un giovane in stato di ebbrezza alla guida di una vettura ha centrato l’auto sulla quale viaggiava una famiglia nel napoletano uccidendo un bimbo di 10 mesi. L’incidente è avvenuto a Marigliano (Napoli). Tre le auto coinvolte, sei i feriti, tra i quali la madre del bimbo che si trova in stato di coma. A causare lo scontro mortale S.A., un 28nne, denunciato per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza, cui è stata ritirata la patente. L’uomo rientrava da una serata trascorsa con alcuni amici. Il tasso alcolico nel sangue è risultato di 1,17 grammi per litro, contro un limite di 0,5. Mentre era diretta verso Marigliano l’Opel guidata dal giovane si è scontrata con la Volkswagen su cui viaggiava la famiglia Cucciniello, che stava facendo manovra per rientrare a casa: al volante Angelo, 37 anni, accanto a lui la moglie Rosa Bonavolontà, 35, i due figli di 4 anni e dieci mesi. Secondo quanto accertato, S.A. guidava a velocità sostenuta, era in quarta marcia, ma avrebbe avuto una precedenza che non è stato rispettata. La Volkswagen si è girata su se stessa, sbattendo contro un palo pubblicitario, poi contro un lampione. Drammatico il bilancio: il piccolo Francesco è morto, il fratellino di 4 anni è ricoverato ma non rischia la vita; la madre è in coma; il padre è ricoverato con vari traumi. L’auto del 28enne si è scontrata anche con una vettura proveniente dal senso opposto, i cui due occupanti sono rimasti lievemente feriti.


IL TIRRENO

Alcol e cocaina, poi si è messo alla guida del Suv 
La tragedia di Firenze: l’uomo aveva perso il lavoro e faceva uso di farmaci Residente in provincia di Modena, adesso è rinchiuso in carcere I vicini: voleva trasferirsi in Toscana
 
NON era solo ubriaco. Nel sangue aveva anche cocaina. E mentre lui è chiuso nel carcere fiorentino di Solliciano, si aggrava la sua posizione. Rodolfo Bonavolta, il 33enne agente immobiliare che sabato, ubriaco al volante della sua jeep è fuggito ai carabinieri e ha travolto un auto provocando la morte di una donna e il ferimento di altre due, è ora accusato di più reati: dall’omicidio colposo all’uso di sostanze stupefacenti, ubriachezza e resistenza a pubblico ufficiale.
«Dopo il suo arresto l’abbiamo sottoposto a un prelievo del sangue in ospedale. E i dati hanno rivelato tracce di cocaina con valori molto alti. Intendiamoci: per i medici la positività è con valori sopra lo 0,18. In questo caso siamo a 1,8. E questo dopo che il test alcolemico aveva evidenziato valori 5-6 volte superiori a quelli consentiti», dice il maggiore Andrea Guidoni comandante della Compagnia Carabinieri di Scandicci, il giorno dopo l’incidente-killer che ha visto protagonista Bonavolta, residente a Carpi, in provincia di Modena.
Bonavolta - che dopo lo schianto con la sua jeep “Cherokee” sulla via Cassia per Siena nei pressi di San Casciano contro una Ford Ka sulla quale viaggiavano tre donne, è stato prima portato in caserma a San Casciano poi sottoposto ad analisi mediche e quindi rinchiuso nel carcere di Firenze - non parla. Ma le indagini dei carabinieri stanno portando a clamorosi sviluppi e alla scoperta di inquietanti retroscena sulle condizioni psichiche in cui si trovava negli ultimi mesi il carpigiano. Da mesi infatti, il trentatreenne non aveva più il suo lavoro per un’agenzia immobiliare e a quanto pare faceva utilizzo di farmaci. Tra i suoi precedenti, anche due sospensioni della patente per aver superato di gran lunga i limiti di velocità: una prima volta nel 1997 poi nel 2001. L’incidente di sabato ha comportato l’automatica sospensione per 2 anni.
«Era in trans, sotto choc, incapace di parlare e di fare qualsiasi cosa», hanno detto i militi che sono intervenuti sul luogo della tragedia costata la vita a una donna di 74 anni e il grave ferimento di altre due a bordo della Ford Ka, travolta dalla jeep. Oggi o al massimo domani Bonavolta sarà trasferito in Procura e interrogato dal gip.
I vicini da casa, a Carpi, lo descrivono come un tipo tranquillo, elegante, estroverso. Insomma, nulla faceva pensare che avesse problemi di vita e di salute. Famiglia benestante quella dei Bonavolta e molto stimata. Il padre Giovanni gestisce un maglificio con l’aiuto della moglie, mentre Rodolfo ha lavorato a lungo nell’agenzia immobiliare “Centrocasa” di Correggio. Da qualche tempo ai vicini raccontava che si sarebbe trasferito in Toscana, nella casa sulle colline di Poggibonsi.
La piccola Ford Ka con a bordo le tre donne era stata letteralmente investita dal potente e grosso Suv che, in prossimità di una curva, aveva forse tentato anche di improvvisare una inversione. A perdere la vita era stata Zelinda Nencioni di 74 anni che era accanto alla sorella Fiorenza, settantenne, alla guida. Sul sedile posteriore c’era Franca Casini 82enne. Resta ricoverata in rianimazione la sorella della vittima, ma per i medici non è in pericolo vita. E’ invece nel reparto di traumatologia l’amica che, come Fiorenza, ha riportato fratture multiple a causa dell’impatto.


EMERGENZA ALCOLISMO (Tratto da LEGGOONLINE)

Ubriaco e drogato contro il muro

LATINA: UBRIACO E DROGATO SI SCHIANTA IN MERCEDES CONTRO UN MURO

Latina, 15 ott. - Ha distrutto il muro di una casa a Latina perche’ guidava sotto effetto di alcol e cocaina. L’uomo, T.E., un marocchino residente a Priverno, percorreva via dei Monti Lepini in direzione Borgo San Michele con una Mercedes 250 a velocita’ elevata, quando, dopo aver perso il controllo dell’auto ed essersi ribaltato su un tratto di oltre 150 metri, ha terminato la sua folle corsa, distruggendo il muro di recinzione di un’abitazione.


CORRIERE ADRIATICO

Numerose le contravvenzioni elevate per violazioni al codice della strada. Accertamenti dei militari dell’Arma pure nei confronti di pregiudicati residenti nel territorio Sorpresi dai carabinieri: patenti ritirate. Al setaccio anche i locali pubblici
Ubriachi al volante, tre ventenni nei guai
MACERATA - Resta sempre altissima l’attenzione dei carabinieri sul territorio.
Anche nello scorso fine settimana, infatti, i carabinieri della Compagnia di Macerata hanno posto in essere servizi di controllo sul territorio del comune capoluogo e di quelli circostanti finalizzati a vigilare sulla tranquillità dei cittadini rivolgendo una particolare attenzione ad alcuni fenomeni quali l’uso di sostanze stupefacenti o l’abuso di bevande alcoliche, che proprio nei weekend, registrano una più ampia casistica. In particolare l’attenzione dei carabinieri di Macerata si è incentrata su quello che viene definito il “popolo della notte”.
L’attività dei militari dell’Arma di Macerata è stata focalizzata, come è ormai consuetudine, sul fenomeno degli incidenti stradali che come noto registrano un fisiologico quanto preoccupante incremento proprio nei weekend e che altresì sono spesso il frutto di condotte di guida influenzate in modo negativo proprio dall’abuso di sostanze alcoliche.
Pertanto, mediante la dislocazione di pattuglie e di posti di controllo sulle arterie principali del territorio negli orari di maggiore traffico prodotto dall’afflusso e dal deflusso dai locali notturni, sono state controllate numerose autovetture. Come conseguenza dei controlli e con l’ausilio dell’etilometro, tre automobilisti sono stati trovati alla guida del proprio veicolo con un tasso alcolemico superiore, in alcuni casi anche modo significativo, alla soglia consentita.
Si tratta di due automobilisti maceratesi e di un moldavo, poco più che ventenni, nei confronti dei quali è scattato il ritiro della patente oltre alle rigide sanzioni previste dal Codice della strada come deterrente proprio contro la guida in stato di ebbrezza.
Numerose altre contravvenzioni elevate ad automobilisti indisciplinati, controlli ad esercizi pubblici e relativi avventori, nonchè a pregiudicati gravitanti nel territorio completano il quadro delle attività svolte dai carabinieri della Compagnia maceratese per assicurare tranquillità alla cittadinanza.
I positivi risultati dei controlli, che sistematicamente vengono attuati sul territorio da parte dei carabinieri, premiano l’impegno che i militari dell’Arma di Macerata profondono sistematicamente per prevenire e contrastare i fenomeni criminali che interessano la nostra provincia.


CORRIERE ADRIATICO

In via Flaminia a Falconara
Colpito in testa da una bottiglia durante la rissa
FALCONARA - Una mischia in strada, davanti a un pub vicino alla stazione, lascia a terra stordito e con un taglio alla testa un giovane rumeno, ferito per fortuna in maniera lieve. E’ successo l’altra notte, poco dopo l’ una, lungo via Flaminia. Chi passava di lì a un certo punto ha visto azzuffarsi alcuni giovani, che se le suonavano senza risparmiarsi colpi proibiti. Il trambusto ha richiamato all’esterno anche i frequentatori del Monic Pub e di altri locali pubblici ancora aperti. Qualcuno ha dato l’allarme alle forze dell’ordine e quando sono arrivati i carabinieri, erano rimasti solo in quattro, tutti rumeni, per lo più alticci. Uno di loro era corico sull’asfalto, gli altri tre lo stavano soccorrendo cercando di aiutarlo a rialzarsi. Il giovane ferito aveva qualche ammaccatura al volto e un taglio alla testa, ma non profondo, tanto che il rumeno ha rifiutato il ricovero e s’è fatto medicare sul posto. Probabilmente a ferirlo al capo è stata una bottigliata, visto che secondo alcuni testimoni alcuni dei partecipanti alla rissa impugnavano dei vuoti di birra. I carabinieri hanno identificato i quattro presenti e cercano di risalire all’identità dei picchiatori che se la sono svignata, sembra anche loro di nazionalità rumena. Solo quanto saranno chiariti ruoli e responsabilità, ammesso che ci si riesca, scatteranno eventuali denunce per rissa. Non è la prima volta a Falconara che bande di rumeni regolano i conti in strada.
L.S


IL GIORNALE

Rissa tra ubriachi: fermati due moldavi
di Redazione - lunedì 15 ottobre 2007
Due moldavi di 22 e 29 anni sono stati fermati dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Eur per rissa aggravata. I due sono stati bloccati in via Ostiense, angolo circonvallazione Ostiense, sabato notte, durante una colluttazione che ha visto coinvolti nove immigrati in stato di ebbrezza, di cui sette sono riusciti a darsi alla fuga. I militari cercano ora di chiarire le cause della lite che è stata la causa del ferimento di uno degli stranieri fuggiti.


IL GAZZETTINO

Coltello in mano ferisce vicini di casa e carabinieri
Furibonda lite in piena notte a Sottomarina. L’aggressore, forse ubriaco, è stato fermato dai militari ed arrestato
Chioggia
Notte di follia in una casa in via Sottomarina, nella zona che porta alla diga nord di Sottomarina. Un pescatore trentenne, Davide Boscolo, già noto alle forze dell’ordine per il suo carattere bizzoso, è finito in manette con le pesanti accuse di tentato omicidio, lesioni, minaccia aggravata, ubriachezza e resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane, brandendo un coltello con una lama di 30 centimetri, si è scagliato contro i suoi vicini di casa e solo per un miracolo la lite non è finita in tragedia. Il fatto è accaduto nella notte t

Martedì, 16 Ottobre 2007
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