Controlli a ripetizione
sulle strade spagnole, in particolare contro alcol e velocità. Ma la violenza
stradale è sempre in agguato. (foto Guardia Civil)
(ASAPS) MADRID, 17 ottobre 2007 – Le vittime degli
incidenti stradali registrate durante l’estate, in Spagna, fanno presagire
l’inizio di un periodo di recrudescenza sul fronte della sinistrosità. Una
doccia fredda per il regno di Juan Carlos, un brutto momento per il governo di
Zapatero, che ha condotto una politica di dura repressione stradale incontrando
spesso le critiche dell’opposizione. Nel periodo caldo del 2007 (luglio ed
agosto), sono stati registrati 465 incidenti mortali, 2 in più rispetto al 2006,
con 540 morti, 12 in più del 2006. dal primo di gennaio, le vittime della
strada sono state 1.849, contro le 2.047 dello periodo precedente (-9,67%). 198
persone salvate sono tante, ma le aspettative spagnole erano ben altre e la
delusione per l’insuccesso estivo viene mitigata con il dato assoluto. Negli
ultimi 10 anni, le estati sono sempre state tremende, sul fronte della
mortalità, e per questo motivo – visto l’impegno profuso, ci si aspettava un
ulteriore guizzo verso il segno “meno” che però non è arrivato. La conferma del
risultato, avrebbe probabilmente consentito alla Spagna di oltre l’undicesima
posizione stabilita dall’indice di riduzione della mortalità fatto registrare
nel periodo 2001/2006 (-26%), almeno secondo le valutazioni dell’ETSC (European
Transport Safety Council). Del resto, dal 2004 i dati guardano al ribasso: tra
il 2004 ed il 2003 la diminuzione di vittime aveva toccato il -17%, tra il 2006
ed il 2005 si era arrivati addirittura al -21%. Nel periodo appena concluso,
invece, rispetto al 2006 gli esperti della DGT (Direzione Generale del
Traffico) hanno rilevato un aumento del 2,3%. La prova del 9 sarà costituita
dal mese di ottobre, con il ponte del 12, festa nazionale spagnola: nel 2006 i
morti registrati sulle strade erano stati 54, 18 in meno rispetto al 2005.
(ASAPS) |
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